La Protezione Civile di Gaza ha affermato che 10 persone, tra cui 7 bambini, sono morte in un attacco dell'esercito israeliano. I risultati dell'analisi resa nota dalla Bbc confermano la ricostruzione della Mezzaluna Rossa palestinese secondo cui gli operatori sanitari sono stati "presi di mira da distanza ravvicinata". "Lo scopo di Trump è che l'Iran non abbia mai l'arma nucleare". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, alla vigilia dei colloqui con Teheran in Oman che saranno "diretti"
in evidenza
La Protezione Civile di Gaza gestita da Hamas ha affermato che 10 persone, tra cui sette bambini, sono state uccise in un attacco dell'esercito israeliano (Idf) nella Striscia.
Da un'analisi audio dei filmati realizzati con i telefoni cellulari commissionata da Bbc Verify ha evidenziato che le truppe israeliane hanno sparato più di 100 colpi durante un attacco in cui hanno ucciso 15 operatori di soccorso a Gaza e alcuni colpi sono stati sparati da una distanza di soli 12 metri.
I risultati dell'analisi resa nota dalla Bbc confermano la ricostruzione della Mezzaluna Rossa palestinese secondo cui gli operatori sanitari sono stati "presi di mira da distanza molto ravvicinata". In una riunione di governo Trump ha confermato che è vicina "la liberazione degli ostaggi a Gaza".
"Lo scopo di Trump è che l'Iran non abbia mai l'arma nucleare". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, alla vigilia dei colloqui con Teheran domani in Oman ribadendo che saranno "diretti".
Gli approfondimenti:
- Israele: l'ex comandante della Marina Eli Sharvit è il nuovo capo dello Shin Bet
- Ecco chi sono gli ostaggi liberati finora
- Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. LE FOTO
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
- Gaza secondo Trump,il video realizzato con l'Ai con statue d'oro e resort di lusso
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questo liveblog termina qui
Per tutti gli aggiornamenti segui la diretta di Sky TG24 del 12 aprile
Media, Netanyahu disposto a compromesso su ostaggi
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è disposto a un compromesso pur di arrivare a un accordo con Hamas per il rilascio di ostaggi ancora a Gaza. Lo riferisce il Times of Israel. La proposta iniziale recapitata ai mediatori prevedeva la restituzione di 11 ostaggi per rilanciare la prima fase di cessate il fuoco interrotta il mese scorso da Israele. L'Egitto però, nel tentativo di accorciare le distanze, ha proposto a Netanyahu di scendere a otto e il premier ha accettato, dopo l'incontro a Washington con il presidente americano Donald Trump. Resta ferma invece la richiesta che i prigionieri siano resi nei primi 15 dei 45 giorni di tregua previsti. Hamas dal canto suo pretende che il rilascio sia graduale. Sempre secondo le fonti citate dal quotidiano, gli israeliani premono per abbassare il numero di detenuti palestinesi – compresi quelli che scontano l’ergastolo – che saranno rilasciati per ogni ostaggio. Inoltre Israele vuole la restituzione di 16 corpi di israeliani morti, offrendo in cambio la restituzione di salme palestinesi. Israele accetterebbe anche di consentire la ripresa delle consegne di aiuti umanitari a Gaza e ritirare le sue truppe fino a dove erano posizionate prima che riprendessero i combattimenti. Infine, ci sarebbe un'apertura a tenere negoziati sui termini di un cessate il fuoco permanente una volta che la tregua fosse ripristinata.
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Houthi rivendicano il lancio di due droni verso Israele
Gli Houthi yemeniti hanno rivendicato il lancio di due droni stasera contro Israele, sostenendo di aver preso di mira due "obiettivi militari" nella zona di Tel Aviv. Secondo l'esercito israeliano, citato dai media, uno dei due droni è stato intercettato, mentre il secondo drone non ha raggiunto il territorio di Israele.
Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un "trattato di partenariato strategico globale" con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d'intelligence. Un accordo definito "una vera svolta" che amplierà la proiezione russa nel settore dell'energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER
Proteste pro-Gaza, sì giudice a deportazione di Khalil
Un giudice della Louisiana ha dato luce verde alla deportazione di Mahmoud Khalil, l'ex studente arrestato in marzo per aver partecipato all'organizzazione delle manifestazioni pro-Gaza sul campus di Columbia. Khalil aveva la carta verde all'atto dell'arresto ma il documento che garantisce la residenza permanente negli Usa era stato revocato dal dipartimento di Stato.
Onu: aumentano uccisioni e demolizioni in Cisgiordania
L’Ufficio Onu per gli aiuti umanitari ha segnalato l’aumento di episodi di violenza in Cisgiordania nei confronti dei palestinesi. “In sole due settimane - ha dichiarato Stephane Dujarric, portavoce delle Nazioni Unite nel corso dell’incontro quotidiano con i media - le forze israeliane hanno ucciso nove palestinesi, tra cui due bambini, e ferito almeno 130 persone”. In questo periodo, ha aggiunto, "l’Ufficio per gli aiuti umanitari ha documentato la demolizione di più di centro strutture a causa della mancanza dei permessi edilizi emessi da Israele, i quali sono quasi impossibili da ottenere”. Questa situazione, ha continuato il portavoce, ha “portato al trasferimento di più di 120 palestinesi, in gran parte bambini, e colpito in altro modo più di duecento persone”.
Video "Trump Gaza", il creatore Solo Avital: "Pubblicato senza mio consenso"
Il filmato era inteso come una satira politica dell'"idea megalomane" di Trump – ha spiegato il regista di Los Angeles -, siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere". LA VICENDA
Usa-Iran, Trump a Fox News: “Ho scritto a Khamenei per un accordo sul nucleare”
E' stato lo stesso Trump a rivelarlo, in un'intervista a Fox Business Network, ripresa dai media internazionali. "Vorrei raggiungere un accordo con l'Iran sul suo programma nucleare", ha detto il presidente Usa, aggiungendo che "se l'Iran non negozia, sarà molto brutto per loro”. COSA SAPERE
Iran, liberato turista francese in carcere dal 2022 per "spionaggio"
Lo ha confermato, attraverso un post su X, il presidente della Francia, Emmanuel Macron. Il turista 34enne era stato condannato a cinque anni di prigione ma la sua pena era stata ritenuta arbitraria dalle autorità di Parigi, che avevano puntato il dito sulla cosiddetta “diplomazia degli ostaggi di Stato” di Teheran. LEGGI L'ARTICOLO
Wsj: "Per Witkoff Usa pronti al compromesso con l'Iran"
Gli Stati Uniti sono pronti a un compromesso con l'Iran. Lo ha detto Steve Witkoff, l'inviato speciale di Donald Trump, in vista delle trattative che si apriranno sabato. La posizione di partenza degli Usa è lo "smantellamento del programma sul nucleare" iraniano ma questo "non significa che non troveremo modi per raggiungere un compromesso", ha spiegato Witkoff precisando che la "linea rossa" sta nel prevenire che Teheran usi come arma le sue capacità nucleari.
Medioriente, possibile accordo Israele-Hamas per tregua e rilascio ostaggi in tempi brevi
La proposta egiziana prevede il rilascio di otto ostaggi vivi e di otto corpi di ostaggi in cambio di una tregua della durata compresa tra 40 e 70 giorni e il rilascio di un gran numero di detenuti palestinesi. Il mese scorso Witkoff ha proposto un accordo che prevedeva il rilascio di cinque ostaggi in cambio di un gran numero di detenuti palestinesi e un cessate il fuoco di due mesi. LEGGI L'ARTICOLO
Nucleare: colloqui Iran-Usa, chance a diplomazia
Iran e Stati Uniti si preparano a incontrarsi in Oman domani, in colloqui volti a raggiungere un accordo sul programma nucleare della Repubblica islamica e probabilmente a evitare un'ulteriore guerra in Medio Oriente. Alla vigilia dell'atteso incontro, non c'è ancora una versione comune sul formato, ma appare chiaro che la Guida Suprema, Ali Khamenei, abbia ammorbidito la sua posizione dando luce verde a colloqui fortemente voluti dal presidente Usa, Donald Trump. Secondo quanto riportato dalla Reuters, le delegazioni iraniana e statunitense si troveranno nella stessa stanza a Muscat. I funzionari iraniani, invece, insistono sul fatto che i colloqui saranno "indiretti", respingendo qualsiasi trattativa diretta con Washington. Alla vigilia dei negoziati, un alto collaboratore di Khamenei, Ali Shamkhani, ha assicurato che "Teheran sta cercando un accordo reale ed equo" dando una chance alla diplomazia. Trump ha concesso all'Iran due mesi per raggiungere un nuovo accordo sul nucleare e durante il suo incontro col premier israeliano, Benjamin Netanyahu, il 7 aprile alla Casa Bianca, ha annunciato colloqui "diretti" ad alto livello con la Repubblica islamica. Contemporaneamente, ha minacciato un intervento militare, in caso la diplomazia fallisse, e rafforzato la presenza militare americana nella regione. Proprio le conseguenze di un eventuale scontro con gli Stati Uniti, secondo il New York Times, hanno portato Khamenei ad aprire a colloqui diretti con gli americani: secondo il quotidiano americano, in un incontro a Teheran, i vertici della Repubblica islamica lo attacco americano ai due principali siti nucleari iraniani, Natanz e Fordow, in caso di un rifiuto a negoziare. Teheran in quel caso sarebbe costretta a rispondere scatenando un'escalation che, innestata su una un diffuso malcontento popolare, rappresenterebbe una minaccia esistenziale per il regime.
A Gaza un giornalista ucciso ogni tre giorni
Sono passati 552 giorni da quando Gaza è stata sigillata e fino a oggi il Comitato per la protezione dei giornalisti è riuscito a verificare la morte di 167 cronisti palestinesi dal 7 ottobre. Approssimativamente uno ogni tre giorni. Un dato fornito da Amelia Evans, avvocato internazionale per i diritti umani di formazione e direttrice deputata per la difesa del Comitato per la protezione dei giornalisti, che ha partecipato a uno degli incontri del Festival internazionale del giornalismo in corso a Perugia. "Justicie for Gazan journalists" è il titolo dell'appuntamento. L'incontro ha voluto rivolgere uno sguardo ai percorsi per ottenere giustizia per i giornalisti uccisi, sia quelli rimasti vittime nell'attuale guerra tra Israele e Gaza, sia quelli attaccati a livello globale per il loro lavoro. Quali sono i meccanismi che possono portare responsabilità? Quali sono alcune nuove iniziative che potrebbero contribuire a ridurre l'impunità, che rimane ostinatamente alta? Oltre ad Evans ne hanno parlato Faten Elwan, giornalista esperta nella copertura dei conflitti e corrispondente di AJ+ dalla Cisgiordania e Dylan Collins, principale video giornalista a Beirut per l'agenzia di stampa francese Agence France-Presse e coordinatore della copertura video per il Libano e la Siria. In video anche Shrouq Al Aila, direttrice Ain Media e vincitrice del Premio internazionale per la libertà di stampa 2024. Evans ha sostenuto che nessuna delle morti di giornalisti a Gaza "è stata oggetto di un'indagine trasparente o di una rendicontazione completa da parte di Israele". "Abbiamo attualmente confermato, o motivo di sospettare - ha aggiunto -, che almeno il 20 per cento di queste morti siano stati omicidi intenzionali, spesso con droni, spesso mentre indossavano giubbotti con la scritta 'press'".
Macron: "Sul riconoscimento della Palestina troppe semplificazioni"
Emmanuel Macron ha condannato oggi le "semplificazioni" e le "fake news" sul possibile riconoscimento di uno Stato palestinese da parte della Francia ed ha lanciato un appello a "non abbandonare nessuno sforzo" per arrivare alla pace nella regione. "Leggo di tutto e di più sulle nostre intenzioni per Gaza", ha scritto il presidente francese su X. "Non cediamo a nessuna semplificazione, a nessuna provocazione - ha continuato - non lasciamo prosperare le fake news e le manipolazioni. E, soprattutto, restiamo uniti". Il capo dello Stato francese ha dichiarato, mercoledì, che un riconoscimento dello Stato palestinese da parte di Parigi potrebbe arrivare a giugno in occasione di una conferenza che la Francia copresiederà con l'Arabia Saudita alle Nazioni Unite a New York, pur descrivendolo come parte di un movimento reciproco di riconoscimento di Israele da parte dei Paesi arabi. Quest'annuncio, al ritorno da un viaggio in Egitto, ha scatenato una serie di proteste a destra e all'estrema destra in Francia. Macron ha ribadito che difende "il diritto legittimo dei palestinesi a uno Stato e alla pace, come quello degli israeliani a vivere in pace e sicurezza, ognuno riconosciuto dal proprio vicino"

©IPA/Fotogramma
Casa Bianca: "L'Iran non deve avere l'arma nucleare"
"Lo scopo di Trump è che l'Iran non abbia mai l'arma nucleare". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, alla vigilia dei colloqui con Teheran domani in Oman ribadendo che saranno "diretti".
Pizzaballa: "A Gaza situazione catastrofica e vergognosa"
A Gaza è una "situazione drammatica, catastrofica, vergognosa, dobbiamo dirlo, dove la dignità delle persone, di quei 2,3 milioni di persone, non è tenuta in minima considerazione. Non possiamo pensare che siano tutti collusi col terrorismo e con il crimine". Lo afferma il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, in un'intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000. "E' molto difficile prevedere - sottolinea Pizzaballa - cosa accadrà a Gaza. Vediamo cosa sta accadendo ora. C'è molto non detto perchè pochi sono presenti nel territorio e quindi sanno esattamente cosa sta accadendo". "Dobbiamo essere aperti a tutte le prospettive, - prosegue il cardinale Pizzaballa - tenendo alta comunque l'attenzione nostra, ma anche quella di tutte le chiese del mondo, di tutti quelli che ci vogliono ascoltare sulla gravità di quello che sta accadendo".
Gaza senz'acqua: distrutto acquedotto gestito da Israele. VIDEO
Onu: "Il conflitto con Israele è costato all'agricoltura del Libano 700 mln"
In un rapporto pubblicato oggi, le autorità delle Nazioni Unite e libanesi hanno stimato in oltre 700 milioni di dollari i danni e le perdite causati al settore agricolo libanese dall'ultima guerra tra Hezbollah e Israele. Un accordo di cessate il fuoco raggiunto il 27 novembre ha posto fine a più di un anno di ostilità, tra cui due mesi di guerra aperta, tra Israele e il movimento libanese filo-iraniano, che ha provocato lo sfollamento di oltre un milione di persone e devastato ampie zone del Paese. Il Libano meridionale e la Bekaa, due roccaforti di Hezbollah note anche per la loro attività agricola, sono state particolarmente colpite dai bombardamenti israeliani, che hanno danneggiato i raccolti e costretto molti agricoltori ad abbandonare le loro terre. Nella sua valutazione delle "ripercussioni del conflitto che colpirà il Libano tra ottobre 2023 e novembre 2024", l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) ha affermato di aver "evidenziato l'entità dei danni subiti dal settore agricolo libanese, stimati in circa 118 milioni di dollari, a cui si aggiungono perdite stimate in 586 milioni di dollari". Ha affermato di aver condotto lo studio "in stretta collaborazione" con il Ministero dell'Agricoltura e il Consiglio nazionale per la ricerca scientifica del Libano. "Le regioni più colpite sono il Libano meridionale e la valle della Bekaa. Tutti i settori agricoli sono colpiti: colture erbacee, allevamento, silvicoltura, pesca e acquacoltura", osserva la FAO.
Medio Oriente, Macron: "Restiamo uniti per raggiungere la pace"
''La posizione della Francia è chiara. Sì alla pace. Sì alla sicurezza di Israele. Sì a uno Stato palestinese senza Hamas''. Lo ha scritto il presidente francese Emmanuel Macron su 'X' spiegando che questo obiettivo ''richiede il rilascio di tutti gli ostaggi, un cessate il fuoco duraturo, l'immediata ripresa degli aiuti umanitari e la ricerca di una soluzione politica a due Stati''.
Macron ha sottolineato che ''l'unica via possibile è politica. Difendo il legittimo diritto dei palestinesi a uno Stato e alla pace, così come quello degli israeliani a vivere in pace e sicurezza, entrambi riconosciuti dai loro vicini''.
Il capo dell'Eliseo ha auspicato che ''la conferenza dei due Stati del prossimo giugno deve essere un punto di svolta. Sto facendo del mio meglio con i nostri partner per raggiungere questo obiettivo di pace. Ne abbiamo tanto bisogno. Per riuscirci, non dobbiamo mollare. Non cediamo a scorciatoie o provocazioni. Non permettiamo alla disinformazione e alla manipolazione di prosperare. Soprattutto, restiamo uniti''.
Il leader siriano Al Sharaa vede il premier libico in Turchia
L'autoproclamato presidente siriano Ahmed al-Sharaa (Al Jolani) ha avuto un incontro con il premier libico Abdel Hamid Dbeibah, a margine del forum diplomatico in corso ad Antalya, località nel sud ovest della Turchia sulla costa mediterranea. Lo riferisce la presidenza della Repubblica di Damasco su X, pubblicando una foto dell'incontro.
Al via a Muscat i colloqui tra Teheran e Washington. VIDEO
Idf, guerre continuano anche durante settimana Pasqua
Israele non sospenderà le operazioni sui diversi fronti di guerra durante la settimana della Pasqua ebraica. Lo hanno chiarito le Forze di difesa israeliane (Idf) in una nota. "Anche durante la settimana di Pasqua, l'Idf continua la sua attività operativa in tutti i settori", si legge in una nota. "Le truppe dell'Idf proseguono le operazioni di terra nella Striscia di Gaza", si spiega, da Rafah, nel sud, a Beit Lahia, nel nord della Strisci. "Negli ultimi giorni, le truppe hanno eliminato terroristi, individuato e smantellato infrastrutture terroristiche sia sopra che sotto terra, e ampliato il perimetro di sicurezza", e' stato riferito. "Nel Comando Nord, le truppe dell'Idf continuano la loro missione per difendere le comunità della Galilea e rimangono dispiegate lungo l'intero confine, comprese le posizioni nel sud del Libano", si legge ancora, "in Siria, le truppe sono impegnate in missioni di difesa preventiva" per "garantire la sicurezza dei residenti nelle alture del Golan. Piena mobilitazione anche in Cisgiordania, che l'Idf continua a chiamare Giudea e Samaria, e nel centro di Israele. "Le truppe dell'Idf rimangono schierate e continuano lo sforzo difensivo, per preservare la sicurezza lungo le strade, le aree ricreative e i siti turistici". Le forze israeliane "continuano a operare in punti di terrore nel nord della Samaria" e "hanno condotto attività questa settimana a Tubas e a Nablus. In tutti i villaggi della Giudea e della Samaria, le truppe continuano le operazioni notturne per contrastare il terrorismo". L'impegno militare non riguarda solo le truppe di terra, ma anche l'aviazione. "L'Iaf continua a operare sia in modo difensivo sia offensivo in tutti i settori", prosegue il comunicato ufficiale, "nell'ultima settimana, la Iaf ha colpito più di 370 obiettivi nella Striscia di Gaza".
Gaza, famiglia di 10 persone sterminata in attacco israeliano
Sono almeno 15, secondo l'agenzia palestinese Wafa i civili uccisi oggi nei raid israeliani, 10 dei quali appartenenti alla stessa famiglia. Aerei da guerra israeliani - riporta la Wafa - hanno colpito un'abitazione appartenente alla famiglia Al-Farra nelle vicinanze della zona di Al-Mahatta a Khan Yunis, uccidendo dieci membri della famiglia e ferendone altri. Altri tre civili sono stati uccisi e diversi altri sono rimasti feriti in un bombardamento di droni israeliani che ha preso di mira un gruppo di civili nella zona di Al-Atatra a ovest di Beit Lahia. Un civile è stato ucciso e altri sono rimasti feriti in un attacco di droni israeliani nella zona di Al-Mawasi, a ovest della città di Rafah. L'artiglieria israeliana ha bombardato anche i quartieri di Al-Salam e Al-Manara nel sud di Khan Yunis, mentre attacchi aerei hanno preso di mira l'area settentrionale di Rafah, nella parte meridionale di Gaza. Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra è salito, secondo Hamas, a 50.886. Oltre 115.875 persone sono rimaste ferite.
Qatar frustrato da ritmo colloqui su ostaggi di Israele
Il Qatar è frustrato dal ritmo dei colloqui sugli ostaggi sotto la guida del ministro degli Affari strategici Ron Dermer. Lo ha detto al Times of Israel un funzionario a conoscenza dei colloqui. Sempre oggi una fonte coinvolta nei negoziati, parlando con la Cnn, ha evidenziato una "differenza significativa nella trattativa" da quando Dermer ha sostituito il capo dello Shin Bet Ronen Bar e il direttore del Mossad David Barnea. "C'è un chiaro cambiamento nelle priorità di Israele", ha spiegato la fonte. "Sembra che i negoziati siano politicizzati dalla squadra israeliana". Dermer, lo scorso febbraio, è stato scelto dal primo ministro Benjamin Netanyahu - di cui e' uno dei suoi più stretti confidenti - per guidare la squadra, dopo che il premier ha messo da parte Barnea e Bar. Un altro funzionario israeliano ha respinto l'idea che Dermer stesse rallentando i colloqui, spiegando che "per raggiungere un accordo, c’è bisogno di qualcuno che rappresenti effettivamente la volontà del governo che autorizzerà tale accordo, non il 'dissenso', che è servito solo a minare i negoziati".
Padre Faltas: " I cristiani stanno andando via da Betlemme"
"Betlemme è tutta bloccata, tutta deserta, non c'è lavoro e i cristiani stanno andando via, 147 famiglie cristiane della zona di Betlemme sono andate via: se continuiamo così non avremo nessun cristiano locale, né a Gerusalemme, né a Betlemme, né a Nazareth né in tutta la Terra Santa". Lo ha affermato padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, intervenendo in video in una conferenza stampa di Unicoop Firenze per un progetto di sostegno agli artigiani di Betlemme. Padre Faltas ha spiegato di aver incontrato, ieri, l'ufficio di coordinamento civile del Ministero della Difesa israeliano, responsabile per la zona di Gaza e della Cisgiordania. "Domenica prossima è la Domenica delle Palme - ha ricordato - la festa più grande per Gerusalemme e per tutti i cristiani della Terra Santa: adesso non ci sono pellegrini. Abbiamo chiesto permessi per i cristiani di Betlemme, di Ramallah, per venire a partecipare alla processione della Domenica delle Palme: hanno dato soltanto 6.000 permessi per tutti i cristiani della Cisgiordania, che sono più di 50.000, per una settimana sola". A Gaza, ha osservato il religioso, "è stato distrutto tutto: la gente muore di fame, di sete, di caldo, di freddo, di mancanza di medicine, e muore anche per i bombardamenti. I morti sono arrivati a molto più di 60.000, i feriti sono più di 120.000 e non hanno nessuna possibilità di essere curati". Secondo Padre Faltas "è veramente cambiato tutto: qui si parla di prima del 7 ottobre e di dopo il 7 ottobre. Tutto è cambiato, tutto il clima è cambiato, i rapporti tra palestinesi e israeliani, e anche i rapporti tra la gente stessa, è veramente una situazione terribile".
Una delegazione di Hamas attesa domani al Cairo
Una delegazione di Hamas è attesa domani al Cairo. La delegazione che sarà missione nella capitale egiziana dovrebbe essere guidata da Khalil al-Hayya. Lo ha riferito il canale Al-Hadath. La notizia viene rilanciata anche dai media israeliani
Truppe giordane disperdono manifestazione pro-Palestina
Le forze di sicurezza giordane sono intervenute durante una manifestazione a sostegno dei palestinesi lungo la riva orientale della Valle del Giordano, disperdendo i partecipanti. Come riporta il Times of Israel, i manifestanti stavano pianificando di marciare verso il confine della Giordania con la Cisgiordania controllata da Israele, quando le forze di sicurezza giordane li hanno bloccati effettuando decine di arresti.
Erdogan ribadisce: "niente sicurezza in Europa senza Turchia"
Ancora una volta è diventato chiaro che la sicurezza europea non può essere presa in considerazione senza la Turchia, che è pronta ad assumersi responsabilità anche in futuro". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante la cerimonia di apertura del forum diplomatico di Antalya, località sulla costa mediterranea turca, nel sud ovest del Paese. "La piena adesione all'Unione europea è ancora un obiettivo strategico del nostro Paese. Purtroppo, ad alcuni Paesi europei manca coraggio e prospettiva strategica", ha aggiunto il leader turco
Erdogan: "Israele vuole distruggere la rivoluzione di Siria"
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha accusato Israele di volere distruggere il nuovo governo costituitosi in Siria dopo la caduta di Bashar Al Assad. "Fomentando le affiliazioni etniche e religiose in Siria e incitando le minoranze contro il governo, stanno cercando di indebolire la rivoluzione dell'8 dicembre", ha detto Erdogan, durante la cerimonia di apertura del forum diplomatico di Antalya, mentre tra il pubblico era presente Ahmed Sharaa (Al Jolani), l'autoproclamato presidente siriano, in occasione della sua seconda visita in Turchia. (ANSA).
Erdogan: "Israele è uno Stato terrorista"
Israele è uno Stato terrorista". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, parlando a una platea internazionale di politici, funzionari, accademici e giornalisti durante la cerimonia di apertura del forum diplomatico di Antalya, località turca sulla costa mediterranea nel sud ovest. "Fino a che continua il terrorismo di Stato di Israele a Gaza è molto difficile avere una pace duratura nella nostra regione", ha detto Erdogan, aggiungendo che "restare in silenzio rispetto ai crimini di Israele significa essere complici di questo crimine".
Media: Khamenei convinto ad accettare colloqui con Usa: "Altrimenti regime cade"
L'ayatollah Ali Khamenei sarebbe stato esortato da alti funzionari iraniani a consentire i negoziati con gli Stati Uniti sul programma nucleare, per il rischio che il regime possa cadere. Lo scrive il New York Times, secondo cui il mese scorso la Guida suprema dell'Iran ha avuto un incontro con i capi della magistratura e del parlamento che, in quello che le fonti hanno descritto come un raro sforzo coordinato, hanno fatto pressione su Khamenei affinché accettasse colloqui - anche diretti - con Washington.
Secondo il giornale americano, chi ha partecipato all'incontro ha riferito a Khamenei che la minaccia di un'azione militare da parte di Stati Uniti e Israele contro i suoi siti nucleari era seria. In caso di attacco, il Paese, già in difficoltà economiche, sarebbe costretto a rispondere, ma poi, se dovesse entrare in guerra, probabilmente sprofonderebbe in disordini interni. Parlando con l'ayatollah, i funzionari avrebbero concluso che la combinazione di tali eventi costituirebbe una minaccia esistenziale per la repubblica islamica.
Idf rafforza divisioni Giudea e Samaria durante vacanze
L'esercito israeliano rafforzera' la divisione di Giudea e Samaria con sei compagnie che opereranno durante le vacanze e Hol Hamoed. Lo riporta il Jerusalem Post.
Sabato delegazione Hamas attesa al Cairo
Una delegazione di Hamas, che include l'alto funzionario Khalil al-Hayya, dovrebbe arrivare al Cairo domani. Lo riporta il canale saudita Al-Hadath.
Idf ai residenti: "Stiamo per attaccare zona est Khan Younis, andatevene"
L'Idf ha annuncio che attaccherà la zona est di Khan Yunis e ha invitato i residenti a lasciare le proprie case. In una dichiarazione rilasciata dal portavoce delle Idf in arabo, è stato ordinato ai residenti di Abasan al-Kabira e Khirbet Khizeh, nell'area orientale di Khan Yunis, di evacuare le proprie case e di dirigersi verso ovest per raggiungere zone di rifugio.
Mo: Israele organizza tour pasquali nei territori siriani occupati, Idf smentisce
L'Idf non consente ai civili di accedere al territorio siriano recentemente occupato per le escursioni di Pasqua: l'esercito israeliano smentisce la notizia del Guardian, secondo cui sarebbero stati organizzati tour in occasione delle festività pasquali, pubblicando una mappa che mostra i sentieri escursionistici appena aperti, affermando che "in base a una valutazione della situazione operativa, l'Idf consentirà la riapertura dei sentieri escursionistici nel nord del Paese, che durante la guerra erano definiti zone militari chiuse al pubblico. L'accesso ai sentieri che attraversano la barriera di confine, in territorio israeliano, è vietato".
Secondo quanto invece scrive il Guardian, l'esercito israeliano starebbe organizzando escursioni per i civili nei territori siriani recentemente occupati durante le prossime festività. I tour giornalieri nelle contestate alture del Golan dureranno una settimana a partire da domenica. I biglietti sarebbero andati esauriti quasi immediatamente. Sotto scorta militare su autobus blindati - scrive il giornale britannico - piccoli gruppi si spingeranno fino a 2,5 km nel territorio siriano, che era off-limits fino a quando le Forze di difesa israeliane non hanno conquistato la zona cuscinetto del Golan dopo la caduta del dittatore siriano Bashar al-Assad a dicembre. Israele occupa le alture del Golan dal 1967 e ora controlla centinaia di altri chilometri quadrati di territorio siriano.
Riad, massima pressione su Israele per ingresso aiuti Gaza
L'Arabia Saudita ha chiesto "pressione" per garantire il flusso costante di aiuti nella Striscia di Gaza, dopo che Israele ha imposto un blocco all'ingresso di forniture umanitarie cruciali."Chiedo l'esercizio della massima pressione per garantire il flusso continuo e sufficiente di aiuti nella Striscia", ha detto il ministro degli Esteri Faisal bin Farhan dopo un incontro con le controparti regionali nel sud della Turchia.
Ministro Israele: accordi Oslo e disimpegno Gaza cause 7/10
Il ministro della Giustizia Yariv Levin ha dichiarato al quotidiano Makor Rishon che i fallimenti politici piu' profondi che hanno portato all'assalto di Hamas il 7 ottobre 2023 sono stati gli accordi di Oslo del 1993 e il disimpegno da Gaza del 2005. "E' la base di tutta la faccenda. Ma naturalmente, anche le decisioni politiche, comprese quelle di questo governo, hanno avuto un impatto sul risultato finale", ha sottolineato Levin. "Senza dubbio, in tutti questi anni, tutti coloro che hanno ricoperto posizioni chiave nel corso degli anni hanno una responsabilita'. Penso anche che qui ci sia bisogno di una vera indagine, ma da parte di una commissione d'inchiesta o di un investigatore in cui tutti abbiano fiducia", ha aggiunto.
Onu, azioni Idf a Gaza minacciano sopravvivenza dei palestinesi
L'impatto cumulativo delle azioni di Israele nella Striscia di Gaza minaccia "la futura sopravvivenza dei palestinesi come gruppo" nel territorio devastato dalla guerra: è il monito lanciato oggi dalle Nazioni Unite, come riporta il Times of Israel. "La morte, la distruzione, gli sfollamenti, la negazione dell'accesso ai beni di prima necessità all'interno di Gaza e il ripetuto suggerimento che i cittadini di Gaza debbano abbandonare completamente il territorio sollevano reali preoccupazioni sulla futura sopravvivenza dei palestinesi come gruppo a Gaza", ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra la portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Ravina Shamdasani.
Netanyahu su lettera dei veterani: 'solo gruppetto di anarchici'
Il primo ministro Benjamin Netanyahu afferma che le lettere dei veterani e dei riservisti dell'intelligence che esortano il governo a dare priorità a un accordo per il rilascio degli ostaggi rispetto alla continuazione della guerra contro Hamas rappresentano una piccola minoranza finanziata da organizzazioni che vogliono rovesciare il suo governo. "Si tratta di un gruppo di pensionati piccolo, rumoroso, anarchico e isolato, molti dei quali non presta servizio da anni", afferma il premier che insiste: "Queste erbacce stanno cercando di indebolire lo Stato di Israele e le IDF, e stanno incoraggiando il nostro nemico a farci del male", afferma. "Hanno già trasmesso un messaggio di debolezza ai nostri nemici una volta. Non permetteremo loro di farlo di nuovo", incalza Netanyahu. "I cittadini israeliani hanno imparato la lezione: rifiutarsi di servire è rifiutarsi di servire, non importa quale nome sporco gli diano. Chiunque incoraggi il rifiuto verrà licenziato immediatamente", afferma.
Idf: "Eliminato il capo dei cecchini di Hamas a Rafah"
L'esercito israeliano (Idf) ha eliminato negli ultimi giorni il capo dell'unità cecchini del battaglione Tel al-Sultan di Hamas a Rafah, Ahmad Lyad Muhammad Farhat: lo rende noto l'Idf su Telegram. Farhat era responsabile della pianificazione e dell'esecuzione degli attacchi da parte di cecchini contro le truppe dell'Idf e di attività terroristiche contro lo Stato di Israele, si legge in un comunicato stampa.
Iran: con Usa "cerchiamo accordo serio ed equo" su nucleare
Un alto consigliere dell'Ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che l'Iran sta cercando un accordo nucleare "serio ed equo" con gli Stati Uniti, in vista dei colloqui in Oman. "Il ministro degli Esteri iraniano si rechera' in Oman con pieni poteri per condurre negoziati indiretti con gli Stati Uniti. Lungi dal fare spettacolo e limitarsi a parlare davanti alle telecamere, Teheran sta cercando un accordo reale ed equo", ha dichiarato il consigliere Ali Shamkhani sul suo account X.
Bbc: "Idf ha sparato più di 100 colpi da vicino ai medici a Gaza"
Un'analisi audio forense dei filmati dei telefoni cellulari, commissionata dalla Bbc, ha scoperto che le truppe israeliane hanno sparato più di 100 colpi durante l'attacco in cui hanno ucciso 15 medici e paramedici a Gaza, con alcuni colpi sparati da una distanza di soli 12 metri. Due esperti audio hanno esaminato un video di 19 minuti che mostra l'episodio avvenuto nei pressi di Rafah il 23 marzo. I risultati confermano un'affermazione della Mezzaluna Rossa palestinese secondo cui gli operatori sanitari sono stati "presi di mira da distanza molto ravvicinata" come per una esecuzione. Il 5 aprile un funzionario dell'esercito israeliano ha invece dichiarato che alcune riprese aeree mostravano le truppe aprire il fuoco "da lontano".
Media: "Israele e Egitto si sono scambiati le bozze per la tregua"
Israele ed Egitto si sono scambiati le bozze per un accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi: lo riporta la radio Kan, ripresa dal Times of Israel. Secondo il rapporto, le proposte mirano a colmare il divario tra la proposta di compromesso egiziana e quella dell'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff. Alti funzionari israeliani dicono a Kan che è possibile raggiungere un accordo in tempi brevi. La proposta egiziana prevede il rilascio di otto ostaggi vivi e di otto corpi di ostaggi in cambio di una tregua della durata compresa tra 40 e 70 giorni e il rilascio di un gran numero di detenuti palestinesi. Il mese scorso Witkoff ha proposto un accordo che prevedeva il rilascio di cinque ostaggi in cambio di un gran numero di detenuti palestinesi e un cessate il fuoco di due mesi.
Iran: "Vogliamo dare vera possibilità ai colloqui con Usa"
L'Iran ha dichiarato che darà "una vera possibilità" ai colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti domani in Oman. Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato su X che gli Usa dovrebbero apprezzare la decisione di Teheran di avviare i colloqui nonostante il "prevalente clamore conflittuale" di Washington. "Intendiamo valutare le intenzioni della controparte e trovare una soluzione sabato - ha scritto il portavoce Esmaeil Baghaei su X - Con sincera vigilanza, stiamo dando una vera possibilità alla diplomazia".
Avviso evacuazione Idf Gaza City est: "Intervento forte"
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno emesso un avviso di evacuazione per alcune zone di Gaza City orientale. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. In un post su X, il portavoce in lingua araba dell'Idf, il colonnello Avichay Adraee, ha pubblicato una mappa dell'area da evacuare, che include i quartieri di Shejaiya, Zeitoun e Tuffah. La stessa fonte avverte che l'esercito interverra' presto "con grande forza" per "distruggere le infrastrutture terroristiche". I civili sono invitati a rifugiarsi nella parte occidentale di Gaza City.
Hamas: "Attacco Idf a Gaza, 10 morti tra cui 7 bambini"
La Protezione Civile di Gaza gestita da Hamas ha affermato che 10 persone, tra cui sette bambini, sono state uccise in un attacco dell'esercito israeliano (Idf) nella Striscia.
Netanyahu: “Elimineremo deficit con Usa”. Trump: “Io miglior presidente per Israele”
Trump ha accolto Netanyahu alla Casa Bianca. Al centro del faccia a faccia nello Studio Ovale i dazi, che per Israele sono al 17%, ma il presidente americano e il premier israeliano hanno parlato anche di Gaza e del dossier iraniano. Israele si libererà dei suoi dazi "rapidamente", ha assicurato Netanyahu. La guerra a Gaza "finirà in un futuro non troppo lontano", ha detto Trump. E ha annunciato "colloqui diretti" con l'Iran per un nuovo accordo sul nucleare. LEGGI QUI
Raid Idf a Khan Younis, donne e bambini tra i 16 morti
E' di almeno 16 morti, tra cui diversi bambini e donne, il bilancio degli attacchi notturni compiuti dall'esercito israeliano contro piu' aree di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'emittente Al Jazeera, sottolineando che sono stati registrati almeno due raid distinti. Nel mirino del primo attacco delle Idf, sarebbe stata bombardata l'abitazione della famiglia identificata col nome di al-Farra nella zona di Sheikh Nasser, a est di Khan Younis, in cui almeno dieci persone hanno perso la vita. Successivamente i corrispondenti locali di Al Jazeera Arabic hanno riferito di un secondo attacco contro un'abitazione nella zona di Katiba, a nord di Khan Younis, in cui almeno sei persone sono state uccise, tra c
Iran: pressioni Usa ma colloqui "vera possibilità" diplomazia
L'Iran afferma di dare alla diplomazia una "vera possibilità" nei colloqui con gli Stati Uniti in Oman, nonostante le crescenti pressioni di Washington. "Stiamo dando alla diplomazia una vera possibilita' in buona fede e con la massima vigilanza. L'America dovrebbe apprezzare questa decisione, presa nonostante la sua retorica ostile", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Esmaeil Baqaei in un post su X. Domani in Oman inizieranno i negoziati tra Stati Uniti e Iran sul nucleare iraniano, annunciati dal presidente Donald Trump nel corso della conferenza stampa tenuta alla Casa Bianca durante la visita del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Questi negoziati rappresentano un passo importante per la pace globale, i cui esiti restano pero' incerti.
Media: "Possibile accordo in tempi brevi su rilascio ostaggi e tregua"
Israele ed Egitto si sono scambiati le bozze di documenti per un accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo riporta la radio israeliana Kan, secondo cui le proposte mirano a colmare il divario tra la richiesta di compromesso egiziana e quella di accordo dell'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff. Alti funzionari israeliani hanno detto a Kan che è possibile raggiungere un accordo in tempi brevi.
La proposta egiziana, di cui si è a conoscenza all'inizio della settimana, prevede il rilascio di otto ostaggi viventi e di otto corpi di ostaggi in cambio di una tregua della durata compresa tra 40 e 70 giorni e il rilascio di un gran numero di terroristi e prigionieri palestinesi. Il mese scorso Witkoff ha proposto un accordo che prevedeva il rilascio di cinque ostaggi in cambio di un gran numero di prigionieri di sicurezza palestinesi, in cambio di un cessate il fuoco di due mesi.
Scambio proposte Israele-Egitto, presto accordo ostaggi
Israele ed Egitto si sono scambiati bozze di documenti per arrivare a un accordo di cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi. Lo riferisce Radio Kan, ripresa dal quotidiano Times of Israel. Le proposte mirano a colmare una proposta di compromesso egiziana e la proposta di accordo dell'inviato speciale statunitense Steve Witkoff, secondo fonti citate dall'emittente israeliana. Alti funzionari israeliani hanno dichiarato a Radio Kan che e' possibile raggiungere un accordo a breve. La proposta egiziana, resa nota all'inizio della settimana, prevede il rilascio di otto ostaggi vivi e di otto corpi di ostaggi in cambio di una tregua di durata compresa tra 40 e 70 giorni e il rilascio di un gran numero di terroristi e prigionieri palestinesi. Witkoff ha invece proposto un accordo, il mese scorso, che prevedeva il rilascio di cinque ostaggi in cambio di un gran numero di prigionieri di sicurezza palestinesi e un cessate il fuoco di due mesi.
Unicef, "oltre 15.000 bambini uccisi e 34.000 feriti dall’inizio del conflitto"
"I bambini a Gaza sono intrappolati in un ciclo incessante di paura, violenza e bisogno di aiuto. Questo deve finire. I bambini devono essere protetti, deve essere consentito l’ingresso agli aiuti e il cessate il fuoco deve essere ripristinato. Adesso". E' quanto scrive su X l'Unicef Mena precisando che "secondo le notizie, dall’inizio del conflitto, più di 15.000 bambini sono stati uccisi e oltre 34.000 feriti".
Mille piloti chiedono priorità ostaggi su guerra, Idf li licenzia
Mille veterani dell'aeronautica militare israeliana hanno firmato una lettera rivolta al governo di Israele in cui hanno chiesto che venga data priorità alla liberazione degli ostaggi rispetto alla guerra contro Hamas. Una posizione che costerà cara, dato il capo di stato maggiore delle Idf, il tenente generale Eyal Zamir, e il capo dell'Iaf, il generale Tomer Bar, hanno annunciato il licenziamento dei firmatari ancora in servizio. I soldati, è stata la motivazione dell'esercito israeliano, non possono usare il "marchio dell'Aeronautica militare israeliana" per protestare ed esprimere posizioni politiche. Tra i firmatari anche l'ex capo di stato maggiore delle Idf e comandante dell'Aeronautica israeliana Dan Halutz e Nimrod Sheffer, ex capo della direzione della pianificazione delle Idf. Bar ha cercato di impedire la pubblicazione della lettera, originariamente prevista per martedì.
Bbc, Idf ha sparato a 12 metri di distanza contro ambulanze a Rafah
Da un'analisi audio dei filmati realizzati con i telefoni cellulari commissionata da Bbc Verify ha evidenziato che le truppe israeliane hanno sparato più di 100 colpi durante un attacco in cui hanno ucciso 15 operatori di soccorso a Gaza e alcuni colpi sono stati sparati da una distanza di soli 12 metri. I risultati dell'analisi resa nota dalla Bbc confermano la ricostruzione della Mezzaluna Rossa palestinese secondo cui gli operatori sanitari sono stati "presi di mira da distanza molto ravvicinata". Il 5 aprile un funzionario dell'esercito israeliano ha dichiarato che le truppe avevano sparato "da lontano".
Gli esperti contattati da Bbc Verify hanno utilizzato forme d'onda sonore e spettrogrammi per misurare la distanza tra il microfono del cellulare e il suono degli spari. Gli intervalli di tempo ridotti indicano che la distanza tra il microfono e il suono degli spari è diminuita con l'avanzare del video. Hanno concluso che i primi colpi sono stati sparati da una distanza compresa tra 40 e 43 metri. Ma verso la fine del video, gli spari sono partiti da circa 12 metri di distanza.
Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Trump, il piano per trasformare la Striscia di Gaza in una "Riviera del Medio Oriente"
Fin dalle prime fasi dell’offensiva israeliana a Gaza, iniziata dopo gli attacchi terroristici di Hamas in Israele del 7 ottobre 2023, ci si è interrogati su quale sarebbe stato il destino della Striscia, una volta cessati i combattimenti. Ora iniziano a emergere alcuni dettagli. A fornirli è stato il presidente americano Donald Trump che, senza mezzi termini, ha annunciato che gli Usa "prenderanno il controllo di Gaza". Le dichiarazioni arrivano dopo l'incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu nello Studio Ovale, con il tycoon che ha spiegato che, dopo la tregua, si avvierà un piano che prevede la gestione del territorio da parte di Washington a "lungo termine", con la possibilità che i palestinesi sfollati oggi non tornino mai più nella loro terra "simbolo di morte e distruzione da decenni". IL PIANO