Guerra Ucraina Russia, Putin pronto a incontrare Trump. Zelensky: "Zar vuole manipolarlo"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ritiene che Vladimir Putin stia tentando di "manipolare" Donald Trump con le sue dichiarazioni sulla disponibilità a colloqui con gli Usa. Per il ministro degli Esteri russo Lavrov "non vi sono segnali che l'Ucraina e l'Occidente siano pronti a negoziati di pace" e aggiunge: "Russia e Italia stanno attraversando crisi profonda, Roma non può partecipare al processo di pace". Intanto, Putin ha detto di essere pronto a trattative dirette con Trump sull'Ucraina
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ritiene che Vladimir Putin stia tentando di "manipolare" Donald Trump con le sue dichiarazioni sulla disponibilità a colloqui con gli Stati Uniti. "Vuole manipolare il desiderio del Presidente degli Stati Uniti d'America di raggiungere la pace," ha affermato Zelensky durante il suo discorso serale quotidiano sui social media. "Sono fiducioso che nessuna manipolazione russa avrà successo", ha aggiunto.
Il Cremlino ha nuovamente dichiarato che il presidente russo Vladimir Putin è "pronto" a eventuali colloqui con il presidente americano Donald Trump e che Mosca sta "attendendo segnali" in tal senso da Washington. Lo riporta la Tass citando il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Per il ministro degli Esteri russo "non vi sono segnali che l'Ucraina e l'Occidente siano pronti a negoziati di pace". Poi aggiunge: "Russia e Italia stanno attraversando la crisi più profonda dalla Seconda guerra mondiale, e Roma ne è responsabile. Mosca ritiene che non possa partecipare al processo di pace in Ucraina".
Attacchi di droni russi nei pressi di Kiev hanno ucciso due persone e ne hanno ferite almeno altre due, hanno reso noto oggi le autorità della regione della capitale ucraina. Nel raid è scoppiato un incendio di un edificio residenziale, ha spiegato su Telegram il capo ad interim dell'amministrazione militare regionale Mykola Kalashnyk.
L'esercito ucraino ha confermato di aver sferrato un attacco notturno con i droni contro la Russia, colpendo una raffineria di petrolio, una centrale elettrica e un impianto di elettronica.
Gli approfondimenti:
- Su cosa trattano Mosca e Kiev? La guerra può finire nel 2025?
- Quali zone della Russia può colpire Kiev con i missili ATACMS di Biden?
- Da Bucha a Kramatorsk, fino all'ospedale pediatrico di Kiev: le peggiori stragi di civili
- Armi nucleari tattiche: cosa sono, le differenze con le strategiche, gli effetti
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
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Guerra in Ucraina, i possibili fronti se la Russia invadesse anche l’Europa
Mentre la guerra in Ucraina procede - con Kiev che nei giorni scorsi ha accusato le truppe del Cremlino di essere tornate a prendere di mira la sua rete elettrica causando gravissimi danni alle infrastrutture energetiche e nuovi blackout di emergenza con il termometro ormai sotto lo zero - c’è chi si è chiesto quali sarebbero i potenziali punti critici al confine con l’Europa qualora la Russia decidesse di spingersi oltre l’Ucraina nelle sue azioni militari.
Ad analizzare questo scenario ipotetico è stato il settimanale statunitenste Newsweek, che ha pubblicato delle mappe in cui sono segnalati i possibili nuovi fronti, nel caso in cui nei prossimi anni si arrivasse a uno scontro diretto tra la Nato a Mosca. GLI SCENARI
Ucraina, Putin minaccia l'escalation con il missile Oreshnik, allerta Usa. Cosa sappiamo
Come riporta la rivista Newsweek, l’intelligence statunitense considera “imminente” il dispiegamento del nuovo missile balistico a medio raggio Orenshnik. Per gli 007 americani, l’utilizzo rientra nel piano di intensificazione bellica da parte di Mosca. LEGGI QUI

Cos'è il missile ipersonico russo Oreshnik e dove può colpire in Europa
L'arma è stata utilizzata dalla Russia per colpire in Ucraina, a novembre, ad oltre mille giorni dall'inizio del conflitto, come aveva annunciato Vladimir Putin, confermando come il missile sarebbe stato testato nuovamente in combattimento. Il leader russo aveva anche annunciato la produzione in serie dell'Oreshnik, mentre il comandante delle truppe missilistiche russe aveva confermato che questa nuova arma può colpire "in tutto il territorio europeo". Successivamente, il 10 dicembre, Putin ha precisato che l'emergere dei sistemi missilistici Oreshnik a medio raggio ridurrà al minimo la necessità di utilizzare armi nucleari. Ecco le caratteristiche tecniche di queste armi e come possono cambiare il conflitto. I DETTAGLI

Siria, cosa cambia per la Russia con la caduta di Assad? Gli scenari
Dopo 54 anni si è dissolto in una decina di giorni il regime della famiglia Assad in Siria, con il suo ultimo esponente, il presidente Bashar al Assad, che dopo un quarto di secolo a potere è fuggito a Mosca insieme alla famiglia sotto la protezione di Vladimir Putin che ha concesso loro l'asilo "per motivi umanitari". La Russia è da sempre convinta sostenitrice di Assad, per il quale è intervenuta militarmente nel 2015 nella guerra civile: un intervento cruciale, all'epoca, per la salvezza del regime alawita e delle strategiche basi russe nel Paese. Ma cosa può rappresentare quindi la caduta di Assad per Putin? LEGGI QUI

Vucic conferma: "Con me presidente niente sanzioni a Russia"
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha ribadito che, finchè sarà lui alla guida del Paese, la Serbia non imporrà sanzioni alla Federazione russa nè ad altri Paesi suoi amici. Parlando in serata a una folla di migliaia di suoi sostenitori a Jagodina (centro), Vucic ha confermato che intende parlare in tempi brevi con il presidente russo Vladimir Putin sul problema delle sanzioni imposte dagli Usa al gruppo petrolifero serbo Nis, detenuto in maggioranza dalla russa Gazprom. "Siamo sulla strada verso l'integrazione europea, ma intendo parlare preso con il presidente russo per vedere come superare i problemi legati alle sanzioni e a tutto il resto", ha detto Vucic. "Troveremo la migliore soluzione per la Serbia, e manterremo sempre rapporti amichevoli e di fratellanza sia con la Repubblica popolare cinese che con la Federazione russa, e con tutti i nostri amici", ha aggiunto.
Guerra in Ucraina, rivelazione di un disertore russo: Mosca era pronta ad attacco nucleare
All'inizio della guerra con l'Ucraina, nel febbraio del 2022, la Russia fu posta in stato di massima allerta nucleare: era pronta a rispondere a ipotetici attacchi altrui e - forse - anche a un passo dal potenziale momento di non ritorno. A dirlo è stato un uomo, rimasto anonimo, presentato dalla Bbc come disertore russo di primo piano. L'ex ufficiale ha avvertito come il suo Paese, al di là dell'obsolescenza di qualche armamento d'origine sovietica, possa contare comunque su migliaia di testate atomiche in piena efficienza. LEGGI L'ARTICOLO
Zelensky: "Putin cerca di manipolare Trump"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ritiene che Vladimir Putin stia tentando di "manipolare" Donald Trump con le sue dichiarazioni sulla disponibilità a colloqui con gli Stati Uniti. "Vuole manipolare il desiderio del Presidente degli Stati Uniti d'America di raggiungere la pace," ha affermato Zelensky durante il suo discorso serale quotidiano sui social media. "Sono fiducioso che nessuna manipolazione russa avrà successo", ha aggiunto.
Guerra, quale sarebbe la possibile risposta Usa a un attacco nucleare russo
È dal 24 febbraio 2022, giorno d’inizio dell’invasione russa in Ucraina, che ciclicamente si torna a parlare del possibile peggioramento del conflitto con l’utilizzo di armi nucleari. Negli ultimi giorni i toni si sono alzati ancora una volta. Prima Mosca ha lanciato il missile balistico ipersonico Oreshnik sul suolo ucraino, poi ne ha annunciato “la produzione in serie”, con il presidente russo Vladimir Putin che continua a parlare di una guerra ormai diventata “globale”. Resta però sempre la speranza che il Cremlino stia solo cercando di spaventare i suoi avversari. Ma se così non fosse? Quale potrebbe essere la risposta all’utilizzo di armi nucleari da parte della Russia? LE IPOTESI
Zelensky: "Meloni? Canale con Trump utile all'Ue e spero a noi"
'Meloni? Il canale di dialogo privilegiato con Trump potrà essere utile all'Europa e spero potrà esserlo anche all'Ucraina'. Lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un'intervista esclusiva a Cecilia Sala che torna a scrivere sul Foglio. In una anticipazione diffusa dal giornale del colloquio che sarà pubblicato domani, Zelensky torna sul fatto che la premier italiana è stata l'unica leader europea invitata al giuramento del presidente degli Stati Uniti: 'È una buona notizia per l'Italia - dice al Foglio - forse con questo canale di dialogo privilegiato lei potrà essere utile all'Europa, io spero che potrà esserlo anche all'Ucraina'. 'Oltre ai ruoli che ricopriamo - aggiunge Zelensky - siamo tutti persone - Trump, Meloni e io - e i rapporti umani che siamo capaci di instaurare contano. Io ho un bellissimo rapporto con lei, la considero una persona leale e un'amica. So che Trump ha un buon rapporto e si fida di lei. Spero soltanto che la relazione di Meloni con il presidente americano non sia ancora migliore di quella che ha con me!', aggiunge con un sorriso. Cosa voleva dire Trump quando ha detto a Putin: 'Ferma questa ridicola guerra, non potrà che peggiorare?'. 'Quando Trump dice 'peggio', intende peggio per la Russia - risponde il presidente ucraino - É importante che una persona forte faccia arrivare questo messaggio a Putin. Il presidente americano dice che vuole davvero mettere fine alla guerra'. Per il momento però, dice Cecilia Sala a Zelensky, nessuno conosce il suo piano di pace. Lei crede che almeno lui, Trump, lo conosca? 'Penso che non abbia chiari i dettagli - risponde Zelensky - Quasi tutto dipende da cosa possiamo ottenere noi ucraini per proteggerci, perché non commetteremo di nuovo gli errori del passato, e da Putin, se vuole fermare l'invasione: io penso che non lo voglia'.
Londra accusa: nave "spia" russa Yantar vicino alle acque britanniche
"Non ho informazioni di cosa si tratti in dettaglio, quindi non farei commenti su questo", ha detto il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov. LEGGI L'ARTICOLO
Zelensky: "Trump vuole davvero mettere fine alla guerra, pace? dipende da cosa otteniamo"
Domani sul Foglio, torna Cecilia Sala con un'intervista esclusiva al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Un'anticipazione dell'intervista, che troverete sul Foglio del Weekend. Cosa voleva dire Trump quando ha detto a Putin: “Ferma questa ridicola guerra, non potrà che peggiorare”? “Quando Trump dice ‘peggio’, intende peggio per la Russia. E’ importante che una persona forte faccia arrivare questo messaggio a Putin. Il presidente americano dice che vuole davvero mettere fine alla guerra”.
Per il momento però, dice Cecilia Sala a Zelensky, nessuno conosce il suo piano di pace, chiediamo a Zelensky se crede che almeno lui – Trump – lo conosca. “Penso – dice Zelensky al Foglio – che non abbia chiari i dettagli. Quasi tutto dipende da cosa possiamo ottenere noi ucraini per proteggerci, perché non commetteremo di nuovo gli errori del passato, e da Putin, se vuole fermare l’invasione: io penso che non lo voglia”.
Guerra in Ucraina, le condizioni di pace che Putin accetterebbe
Donald Trump ribadisce la sua volontà di "mettere fine alla guerra orribile" in Ucraina. "Mi piacerebbe incontrare Putin presto", ha affermato il presidente Usa intervenendo ieri in videoconferenza al World Economic Forum di Davos, assicurando che anche "l'Ucraina è pronta a un accordo". Ma le pressioni del tycoon - anche e soprattutto in tema economico - non sembrano smuovere il Cremlino. "Nulla di nuovo", ha detto il portavoce Dmitrij Peskov. "Restiamo pronti al dialogo", ha però assicurato, purché sia "un dialogo su un piano di parità e nel rispetto reciproco". Putin è "pronto" a eventuali colloqui, ma a precise condizioni. L'APPROFONDIMENTO
Stanovaya: "Putin ora chiede a Trump garanzie da Nato, rischio guerra mondiale" (2)
In sostanza, secondo la fondatrice di RPolitik, si torna al contenuto delle richieste della Russia nei negoziati con gli Stati Uniti fra dicembre 2021 e gennaio 2022. Nessun ultimatum diretto questa volta, piuttosto la nuova tattica di blandire Trump e fare leva sulle sue ambizioni. "Ma l'obiettivo principale è sempre lo stesso: Putin non è interessato a garanzie da parte di Kiev o di Washington. Persegue impegni vincolanti da parte della Nato. Nel 2021 la Russia aveva cercato di imporre questi impegni ai diversi Paesi membri".
"Allora Putin aveva anticipato che se non ci fosse stata una risposta a queste richieste, la Russia avrebbe invaso l'Ucraina. Ora la posta in gioco è ancora più alta: Putin considera la possibilità di non riuscire ad arrivare a un accordo come un rischio diretto di una Terza guerra mondiale. Non è solo retorica. Indica la gravità della situazione", conclude.
Stanovaya: "Putin ora chiede a Trump garanzie da Nato, rischio guerra mondiale"
Vladimir Putin vuole negoziare con Donald Trump garanzie formalizzate dalla Nato perché l'Ucraina non entri a farne parte e l'Alleanza non sia in Ucraina, elementi cruciali dell'architettura di sicurezza in Europa voluta da Mosca. Altrimenti il rischio è quello di una Terza guerra mondiale, scrive l'analista russa Tatyana Stanovaya considerata bene informata sulle politiche del Cremlino in un post su Twitter, dopo che oggi il Presidente russo ha parlato della controparte americana come di un uomo "pragmatico" e "intelligente" e ha ribadito la sua disponibilità a negoziare con lui "con tranquillità" di tutti i dossier di interesse a Stati Uniti e Russia.
Il vice ministro degli Esteri, Viktor Grushko, ha ribadito la richiesta di Mosca per "garanzie inviolabili" per escludere una futura adesione di Kiev alla Nato, aggiungendo però - dichiarazione "più significativa da parte di un rappresentante russo sui colloqui Putin-Trump" - che Mosca "insisterà che questo sia adottato come politica dalla stessa Nato".
Kiev: "In video esecuzione di 6 soldati ucraini prigionieri"
"Le forze russe hanno con ogni probabilità giustiziato almeno altri sei soldati ucraini prigionieri", come dimostrerebbe un filmato girato dagli stessi militari di Mosca. A denunciarlo è il Commissario per i Diritti umani della Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, su Telegram, citato da Ukrinform. "Un altro video sta circolando online e mostra la probabile cinica esecuzione di prigionieri di guerra ucraini disarmati da parte delle truppe russe. Nel video, gli occupanti documentano personalmente il loro crimine: l'esecuzione di sei soldati ucraini che erano stati fatti prigionieri. Vengono colpiti alla schiena. Il video termina con un settimo soldato che giace a terra, di cui non si conosce il destino. Ogni esecuzione degli individui catturati avviene di fronte ai loro compagni. Nel frattempo, gli occupanti ordinano loro di 'sdraiarsi e stare zitti', e si sente l'autore dietro la telecamera dire 'Uno è mio', prima di sparare più colpi alla schiena di uno dei prigionieri", ha affermato Lubinets.
Orban conferma minaccia stop rinnovo sanzioni Ue contro Mosca
Viktor Orban conferma la minaccia di bloccare le sanzioni Ue contro la Russia per la guerra in Ucraina, che i ministri degli Esteri dei 27 sono chiamati a rinnovare lunedì per sei mesi. Gli europei, ha ammonito il premier ungherese, "non dovrebbero tentare di convincere noi a non bloccare le sanzioni, ma dovrebbero convincere gli ucraini a fare in modo che non siano mantenute". "Noi chiediamo di dire agli ucraini di ristabilire le forniture di gas", ha aggiunto Orban, in un riferimento allo stop al transito attraverso l'Ucraina, dal primo gennaio scorso, delle forniture di gas russo, che ha colpito in particolare l'Ungheria.
Trump insiste: "Opec abbassi prezzo petrolio"
"L'Opec dovrebbe intervenire e abbassare il prezzo del petrolio, così quella guerra cesserà immediatamente". Lo ha ribadito, riferendosi alla guerra in Ucraina, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, parlando ai giornalisti in Carolina del Nord.
Yermak: "Putin vuole negoziati con Usa senza Kiev e Ue, non accadrà"
"Vladimir Putin vuol promuovere negoziati con gli Stati Uniti. Ma a una condizione. Vuole definire il destino dell'Europa, senza l'Europa. E vuole discutere di Ucraina, senza Ucraina. Questo non accadrà", ha scritto su Telegram il consigliere del Presidente ucraino, Andriy Yermak. "Putin ha da tempo bisogno di tornare alla realtà, altrimenti sarà destituito. Non è così che funziona nel mondo di oggi", ha precisato.
Trump rilancia: "Giù prezzo petrolio per stop guerra Ucraina"
Donald Trump ha rilanciato dal North Carolina la sua richiesta all'Opec di tagliare la produzione del petrolio per abbassarne il prezzo in modo da "fermare la tragedia in Ucraina", di cui ha ricordato le ingenti perdite di vite umane.
Ucraina, lunedì Ue proroga sanzioni Russia, incognita Ungheria (2)
Si dovrebbe anche discutere degli asset congelati alla Banca centrale russa. Alla luce della "necessità di finanziare l'Ucraina", ha detto la fonte, "tutti i mezzi legali dovrebbero essere impiegati" dall'Ue a quel fine. "Sono certo che prima o poi ci sarà una decisione" su questo tema, ha aggiunto, senza precisare se si parli del capitale, delle cedole o dei ricavi aggiuntivi generati dall'impiego dei beni congelati. Il tema è delicato perché una confisca del capitale, come talora è stato ipotizzato alla luce degli ingenti costi della ricostruzione in Ucraina una volta terminato il conflitto, potrebbe avere ripercussioni negative sull'euro, inteso come valuta di riserva. "Quanti dei nostri Stati membri hanno problemi di bilancio?", ha fatto notare. "Prima o poi troveremo un accordo su questo", ha concluso.
Ucraina, lunedì Ue proroga sanzioni Russia, incognita Ungheria
Il Consiglio Affari Esteri lunedì prossimo dovrebbe prorogare le sanzioni adottate finora dall'Ue nei confronti della Russia per la guerra contro l'Ucraina. "Stiamo lavorando al rollover del regime sanzionatorio - ha detto un alto funzionario Ue - non vediamo altre possibilità". Per la proroga delle sanzioni occorre l'unanimità dei 27 Stati membri. Lunedì prossimo è previsto il rinnovo (rollover) delle misure settoriali previste dai 15 pacchetti sanzionatori approvati finora. Per misure settoriali si intendono, per esempio, i divieti di export e import, le misure contro la cosiddetta flotta ombra, l'energia, i media, le banche e così via, che hanno scadenza semestrale.
Le misure individuali (i cosiddetti listing, cioè persone fisiche o giuridiche colpite da misure interdittive) hanno anch'esse scadenza semestrale, ma con una tempistica diversa da quella delle misure settoriali. Resta l'incognita dell'Ungheria: il primo ministro Viktor Orban aveva detto, dopo aver ribadito il suo scetticismo sull'efficacia delle misure restrittive, di voler aspettare l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca prima di dare via libera al rinnovo delle sanzioni. E' poi tornato alla carica, minacciando di porre fine alle sanzioni se l'Ucraina non lascerà transitare il gas russo sul suo territorio: dall'inizio di gennaio Kiev ha posto fine all'accordo con Mosca per il transito del metano, che aveva resistito a quasi tre anni di guerra. A Bruxelles prevale la convinzione che si tratti di una postura negoziale, ma un margine di incertezza rimane.
Kiev, niente negoziati Putin-Trump senza Europa e Ucraina
Non potranno esserci negoziati fra Vladimir Putin e Donald Trump sulla guerra in Ucraina senza la partecipazione dell'Europa e della stessa Ucraina. Lo afferma la presidenza a Kiev.
Putin: "Con Trump presidente conflitto si poteva evitare"
Se Donald Trump fosse stato rieletto nel 2020, il conflitto in Ucraina avrebbe potuto essere evitato. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dall'agenzia Ria Novosti.
Putin: "Oscillazioni petrolio dannose sia per Russia e Usa"
Gli Stati Uniti, come la Russia, sono tra i maggiori non solo produttori, ma anche consumatori di petrolio al mondo, pertanto prezzi del petrolio troppo bassi o troppo alti sono dannosi per entrambi i Paesi, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin. "Dubito che l'attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump prenderà delle decisioni, anche se sentiamo parlare della possibilità di introdurre ulteriori sanzioni contro la Russia, dubito che prenderà decisioni che danneggeranno l'economia americana stessa - è un uomo non solo intelligente, ma anche pragmatico", ha detto Putin.
Putin: "Con Trump ci sono sempre stati pragmatismo e fiducia"
Il presidente russo Vladimir Putin ha detto di avere sempre avuto relazioni basate sul pragmatismo e la fiducia con Donald Trump, lodandone "l'intelligenza". Lo riferisce l'agenzia Inteerfax.
Putin: "Pronto a negoziati diretti con Trump sull'Ucraina"
Il presidente russo Vladimir Putin ha detto di essere pronto a trattative dirette con Donald Trump sull'Ucraina. Lo riferisce la Tass.
Kiev, ordinata evacuazione famiglie con bambini nel Donetsk
Le autorità ucraine hanno ordinato l'evacuazione obbligatoria di bambini e delle loro famiglie nella regione orientale di Donetsk, nel Donbass, dove continua lenta ma inesorabile l'avanzata delle forze russe, con un'intensificazione dallo scorso autunno. Nelle ultime ore una decisione simile era stata presa per la regione di Kharkiv, nel nord-est. "Abbiamo deciso di avviare l'evacuazione obbligatoria delle famiglie con bambini" da 25 piccoli insediamenti situati nei dintorni di Pokrovsk, dove si concentra la forza offensiva dei russi, e intorno al villaggio di Komar, più a sud, secondo quanto ha comunicato su Telegram il governatore regionale del Donetsk, Vadym Filashkin. Si tratta in totale di 110 bambini con famiglie, che ancora vivono in quella zona. "Oggi, visto che il nemico ha intensificato i bombardamenti nella regione, visto che la gente soffre e muore ogni giorno, chiedo ai genitori di procedere all'evacuazione in modo molto responsabile. I bambini devono vivere in pace e calma e non nascondersi dei bombardamenti", ha scritto il governatore ucraino.
Mosca: Roma non può partecipare al processo di pace su Kiev
Il ministero degli Esteri di Mosca ha affermato che le relazioni fra Russia e Italia stanno attraversando la crisi più profonda dalla Seconda guerra mondiale, e Roma ne è responsabile. Lo riferisce la Tass. Vista la posizione anti-russa dell'Italia, aggiunge il ministero, Mosca ritiene che non possa partecipare al processo di pace in Ucraina.
Mosca: non ci sono segnali da Kiev e Occidente su negoziati
Nonostante tutte le dichiarazioni, non vi sono segnali che l'Ucraina e l'Occidente siano pronti a negoziati di pace. Lo afferma il ministero degli Esteri russo citato dalla Tass.
Zelensky: "In Ucraina 608mila soldati russi, 3 volte il 2022"
In territorio ucraino al momento ci sono 608.000 soldati russi, oltre il triplo dei circa 200.000 che presero parte all'invasione del 2022: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky nel suo discorso al World Economic Forum di Davos, citato da Ukrinform. "Se torniamo all'invasione su vasta scala del 2022, i russi erano circa 200.000, più un certo numero di separatisti che controllavano e controllano tuttora i territori ad est temporaneamente occupati. Intendo parlare di porzioni delle regioni di Donetsk e Lugansk. E' stato molto difficile per noi senza aiuti, ma sono molto grato ad America ed Europa per averci aiutato in seguito. Ma dovreste sapere che oggi in Ucraina ci sono 608.000 soldati russi. Questo vuol dire tre volte tanti", ha detto il leader ucraino.
ajani: "Europa sia parte di strategia Trump come portatrice di pace"
"Tutto quello che può portare alla pace, va fatto. Mi pare che la posizione espressa dal presidente degli Stati Uniti sia giusta, non ha cambiato la linea politica a sostegno dell'Ucraina, ma nello stesso tempo essere dalla parte dell'Ucraina non significa non volere la pace". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando a margine di un evento a Sant'Egidio. "L'importante è che sia una pace giusta, l'aggressore è la Russia e l'aggredito è l'Ucraina. Zelensky ha detto di essere pronto a dialogare con Putin se c'è la garanzia degli Stati Uniti, per cui mi pare che anche l'Europa debba essere parte di questa strategia come portatrice di pace", ha aggiunto.
Trump: "Zelensky non è un angelo, non avrebbe dovuto rispondere a invasione"
"Volodymyr Zelensky ha risposto ad una potenza molto più grande, molto più forte, non avrebbe dovuto farlo perché avremmo potuto trovare un accordo". Così Donald Trump, in un'intervista a Sean Hannity di Fox News, suggerisce che il presidente ucraino, che sottolinea "non è angelo", non avrebbe dovuto rispondere militarmente all'invasione russa. "Io avrei potuto fare un accordo così facilmente, ma Zelensky decise 'io voglio combattere", ha aggiunto il presidente che in effetti nel febbraio del 2022 non era alla Casa Bianca.
Trump è poi passato ad elencare il numero dei tank russi e quello ucraini, sottolineando la superiorità di Mosca. "Non si può rispondere a questo", ha aggiunto riconosce che l'Ucraina "ha mostrato coraggio nell'uso l'equipaggiamento" che gli è arrivato in questi anni da Stati Uniti e alleati europei. Ma "alla fine questa è una guerra che deve essere risolta", ha aggiunto, affermando che Zelensky ha mostrato interesse a raggiungere un accordo, mentre sarà difficile portare al tavolo negoziale Vladimir Putin nei confronti del quale, ha ribadito il tycoon, è pronto ad aumentare la pressione.
"Se non risolvono questa guerra presto, quasi immediatamente, imporrò dazi consistenti alla Russia, tasse e anche grandi sanzioni - ha detto - io non voglio farlo, sapere che io amo il popolo russo, è un grande popolo ma dobbiamo far finire questa guerra".
Russia restituisce i corpi di 757 soldati caduti
La Russia ha restituito all'Ucraina i corpi di 757 soldati caduti in battaglia. Lo riferiscono le autorità di Kiev.
Kiev rivendica attacchi in Russia contro raffineria, centrale elettrica e impianto di elettronica
L'esercito ucraino ha confermato di aver sferrato un attacco notturno con i droni contro la Russia, colpendo una raffineria di petrolio, una centrale elettrica e un impianto di elettronica. Lo Stato Maggiore di Kiev ha dichiarato che la raffineria e la centrale elettrica sono state colpite nella regione di Ryazan, a sud di Mosca, e che l'impianto di microelettronica danneggiato si trovava nella regione occidentale di Bryansk. L'attacco è stato denunciato da funzionari regionali russi.
Mosca: "Per una soluzione in Ucraina Trump deve essere più realista"
Per avviare un processo negoziale sull'Ucraina l'amministrazione americana di Donald Trump dovrà dar prova di "più realismo" rispetto a quanto fatto finora, ha affermato il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov. "Vorrei innanzitutto capire - ha detto Ryabkov all'agenzia Tass - su quali basi la parte americana si muoverà verso una soluzione. Sulla base dei segnali che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni, ciò non avverrà in 100 giorni, o anche più. Se ci sarà più realismo nell'approccio di Washington, probabilmente inizierà un certo processo, il cui ritmo è difficile da prevedere oggi". Secondo il Wall Street Journal, Trump ha incaricato il suo inviato speciale per l'Ucraina, Keith Kellogg, di trovare una soluzione che metta fine al conflitto entro 100 giorni.
Trump: "Zelensky non è un angelo, non avrebbe dovuto rispondere all'invasione"
"Volodymyr Zelensky ha risposto ad una potenza molto più grande, molto più forte, non avrebbe dovuto farlo perché avremmo potuto trovare un accordo". Così Donald Trump, in un'intervista a Sean Hannity di Fox News, suggerisce che il presidente ucraino, che sottolinea "non è angelo", non avrebbe dovuto rispondere militarmente all'invasione russa. "Io avrei potuto fare un accordo così facilmente, ma Zelensky decise 'io voglio combattere", ha aggiunto il presidente che in effetti nel febbraio del 2022 non era alla Casa Bianca.
Trump è poi passato ad elencare il numero dei tank russi e quello ucraini, sottolineando la superiorità di Mosca. "Non si può rispondere a questo", ha aggiunto riconosce che l'Ucraina "ha mostrato coraggio nell'uso l'equipaggiamento" che gli è arrivato in questi anni da Stati Uniti e alleati europei. Ma "alla fine questa è una guerra che deve essere risolta", ha aggiunto, affermando che Zelensky ha mostrato interesse a raggiungere un accordo, mentre sarà difficile portare al tavolo negoziale Vladimir Putin nei confronti del quale, ha ribadito il tycoon, è pronto ad aumentare la pressione.
"Se non risolvono questa guerra presto, quasi immediatamente, imporrò dazi consistenti alla Russia, tasse e anche grandi sanzioni - ha detto - io non voglio farlo, sapere che io amo il popolo russo, è un grande popolo ma dobbiamo far finire questa guerra".
Il Cremlino: "Zelensky non è pronto per un accordo"
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, "non può essere pronto" per un accordo che ponga fine al conflitto con la Russia in quanto "per giungere a un accordo è necessario negoziare" e "Zelensky ha vietato a se stesso di negoziare per decreto". Lo ha dichiarato in conferenza stampa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Orban: "Ok a sanzioni Ue, ma Kiev riprenda forniture del gas russo"
Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, vuole che l'Ue convinca l'Ucraina a ripristinare il transito del gas russo verso l'Europa interrotto all'inizio dell'anno in cambio del rinnovo delle sanzioni contro Mosca, decisione che richiede l'unanimità dei Ventisette. "La questione del rinnovo delle sanzioni è all'ordine del giorno e ho tirato il freno chiedendo ai leader dell'Ue di capire che non si può continuare così" ha spiegato Orban nella sua consueta intervista a Radio Kossuth, riferendosi allo stop del transito di gas russo attraverso l'Ucraina verso l'Europa. Sto cercando di convincere i nostri amici, intendo Bruxelles, ad aiutarci in questo, non devono convincere noi a non fermare le sanzioni, ma convincere gli ucraini a garantire le condizioni perché le sanzioni vengano mantenute" ha aggiunto, definendo "calmo ed equilibrato" il dialogo in corso tra Budapest e Bruxelles. Sul dossier si pronuncerà il Consiglio Affari Esteri in programma lunedì, ma oggi potrebbe esserci un prima via libera alla riunione degli Ambasciatori dei 27. Budapest ha ripetutamente chiesto la revoca delle sanzioni contro Mosca per la guerra di aggressione all'Ucraina, indicando nelle scorse settimane di voler attendere eventuali cambiamenti nella politica degli Stati Uniti nei confronti della Russia dopo l'insediamento di Donald Trump. Quest'ultimo tuttavia, ha minacciato il Cremlino di dazi se non porrà immediatamente fine alla guerra.

©Ansa
Ucraina, Tajani: "Europa e Usa siano portatori di pace giusta"
"Tutto quello che può portare alla Pace va fatto. Mi pare che la posizione espressa dal presidente degli Stati Uniti sia la posizione giusta. Non ha cambiato la linea politica degli Stati Uniti a sostegno dell'Ucraina ma nello stesso tempo essere dalla parte dell'Ucraina non significa non volere la Pace. L'importante è che si arrivi a una pace giusta. L'aggressore è la Russia, l'aggredito è l'Ucraina". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, arrivando a un convegno all'Aula dei Gruppi della Camera, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla possibilità di un contro tra il presidente degli Usa Donald Trump e quello della Russia Vladimir Putin. "Zelensky ha detto di essere anche pronto a dialogare con Putin se c'è la garanzia degli Stati Uniti quindi mi pare che anche l'Europa debba essere parte di questa strategia. Noi dobbiamo essere insieme agli Stati Uniti i portatori di pace. Ripeto, una pace giusta che non significhi la sconfitta dell'Ucraina", ha poi aggiunto il vicepremier.
Mosca: "Pronti a discutere con gli Usa di disarmo nucleare"
La Russia si dice pronta a discutere con gli Usa di disarmo nucleare "il prima possibile". "Nell'interesse del mondo intero, nell'interesse dei popoli dei nostri paesi, ovviamente, siamo interessati ad avviare questo processo di negoziazione il prima possibile", ha affermato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, secondo la Tass. "La palla è nel campo degli americani, che hanno bloccato tutti i contratti. tutti i contatti sostanziali con il nostro Paese", ha detto ancora Peskov secondo l'agenzia Interfax. Il portavoce del Cremlino ha però aggiunto che "nelle condizioni attuali (...) è necessario tenere conto di tutti i potenziali nucleari. Ed è impossibile, ad esempio, svolgere una conversazione senza tenere conto dei potenziali nucleari di Francia e Gran Bretagna".
Kiev: "Colpita raffineria e centrale elettrica russe"
L'esercito ucraino ha confermato che Kiev ha lanciato un attacco notturno con i droni contro la Russia, colpendo una raffineria di petrolio, una centrale elettrica e un impianto di elettronica. Lo Stato Maggiore ha dichiarato che la raffineria e la centrale elettrica sono state colpite nella regione di Ryazan, a sud di Mosca, e che l'impianto di microelettronica danneggiato si trovava nella regione occidentale di Bryansk - un attacco precedentemente riportato da funzionari regionali russi.
Il Cremlino a Trump: "La guerra non dipende dai prezzi del petrolio"
Il conflitto in Ucraina "non dipende dai prezzi del petrolio". Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo alle parole di Donald Trump, secondo il quale se i prezzi del greggio fossero più bassi, "la guerra tra Russia e Ucraina finirebbe immediatamente". "Questo conflitto avviene a causa della minaccia alla sicurezza nazionale della Federazione Russa, a causa della minaccia ai russi che vivono nei territori conosciuti, e a causa della riluttanza e del completo rifiuto da parte di americani ed europei di ascoltare le preoccupazioni russe", ha affermato Peskov, citato dall'agenzia Interfax.
Il Cremlino: "Putin pronto a parlare con Trump, attende segnali"
Il Cremlino ha nuovamente dichiarato che il presidente russo Vladimir Putin è "pronto" a eventuali colloqui con il presidente americano Donald Trump e che Mosca sta "attendendo segnali" in tal senso da Washington. Lo riporta la Tass citando il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. "Putin è pronto, stiamo aspettando segnali, tutti sono pronti, quindi è difficile indovinare le foglie di tè qui. Non appena succederà qualcosa, vi informeremo", ha detto Peskov secondo l'agenzia di stampa ufficiale di Mosca.

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Russia, Shoigu: "Ostilità dell'Occidente aumenta il rischio di guerra tra potenze nucleari"
Il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, l'ex ministro della Difesa Sergei Shoigu, ha avvertito la comunità internazionale che il rischio di una guerra tra potenze nucleari “sta aumentando”, e ha accusato nuovamente i Paesi occidentali di cercare di “indebolire” Mosca. “Di fronte all'aumento dei comportamenti conflittuali e all'intensificarsi delle rivalità geopolitiche, i rischi globali di un confronto militare tra i principali attori, comprese le potenze nucleari, stanno crescendo - ha dichiarato Shoigu - La politica dei Paesi occidentali è diventata apertamente ostile. L'Occidente ha provocato e sta sostenendo la situazione di crisi in Ucraina”.
Shoigu ha nuovamente accusato la Nato di espandersi verso il confine occidentale della Russia e ha indicato che l'Alleanza Atlantica “abbassa costantemente la soglia per l'uso di armi nucleari, rafforzando la componente nucleare nella sua pianificazione militare”. “Le azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti hanno portato a un degrado dei meccanismi di controllo degli armamenti e della non proliferazione delle armi di distruzione di massa - ha dichiarato, denunciando - i tentativi di minare gli sforzi globali per prevenire una corsa agli armamenti nello spazio”.
Il segretario del Consiglio di sicurezza russo ha sottolineato che “l'Organizzazione mondiale del commercio (Omc), l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) e altre organizzazioni internazionali vengono attivamente svalutate”. “Queste azioni mirano direttamente a indebolire i nostri Paesi e cercano di privarci della nostra sovranità e del diritto di scegliere il nostro percorso di sviluppo e di realizzare i nostri interessi strategici”, ha denunciato Shoigu, su cui pende un mandato d'arresto della Corte Penale Internazionale per la presunta responsabilità sui crimini di guerra nell'invasione dell'Ucraina.
Mosca: "Conquistato un altro villaggio nell'est ucraino"
Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che le truppe russe hanno conquistato un altro villaggio nell'est dell'Ucraina: Timofeyevka, nella regione di Donetsk. Lo riferiscono le agenzie russe.
Kiev: "Le perdite in combattimento del nemico dal 24 febbraio 2022 al 24 gennaio 2025"
Mosca: "Per un accordo Kiev deve rinunciare alla Nato"
La rinuncia dell'Ucraina ad entrare nella Nato è per la Russia un "elemento chiave" per raggiungere un accordo per mettere fine al conflitto. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri di Mosca, Alexander Grushko. "Per noi - ha affermato Grushko in un'intervista con la televisione Rossiya 24 ripresa dall'agenzia Interfax - questo è un elemento chiave di un possibile accordo sul conflitto ucraino, è un elemento legato all'eliminazione delle cause alla base del conflitto". Il vice ministro ha aggiunto che quindi Mosca insisterà per avere "garanzie legali ferree che escludano ogni forma di appartenenza dell'Ucraina alla Nato".
Russia: abbattuti 121 droni ucraini nella notte
La notte scorsa le difese aeree russe hanno abbattuto 121 droni ucraini su tredici diverse regioni della Federazione, tra cui quella della capitale Mosca. Lo riferisce il bollettino del ministero della Difesa russo.
Pechino: "Cina e Usa possono risolvere le loro differenze"
Cina e Usa possono risolvere le loro differenze facendo leva "sul dialogo e sulle consultazioni". E' quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Mao Ning, in merito ai segnali di apertura del presidente americano Donald Trump sul corposo dossier dei dazi. "La Cina non ha mai ricercato deliberatamente un surplus commerciale con gli Stati Uniti", ha aggiunto Mao nel briefing quotidiano.
Ucraina, droni russi su regione Kiev, almeno 2 morti e 12 feriti
Attacchi di droni russi nei pressi di Kiev hanno ucciso due persone e ne hanno ferite almeno altre due, hanno reso noto oggi le autorità della regione della capitale ucraina. Nel raid è scoppiato un incendio di un edificio residenziale, ha spiegato su Telegram il capo ad interim dell'amministrazione militare regionale Mykola Kalashnyk.