Secondo Channel 12, il governo è pronto a rinviare la votazione sull'intesa a sabato sera, quindi l'attuazione potrebbe slittare. Secondo alcuni funzionari israeliani, è molto probabile che il rilascio degli ostaggi avvenga lunedì 20, mentre il presidente Usa eletto Trump si insedia alla Casa Bianca. Il Lapid offre a Netanyahu 'rete di sicurezza politica' per portare avanti l'accordo
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L'ultradestra israeliana si mette di traverso sulla tregua a Gaza e rischia di far slittare a lunedì l'entrata in vigore dell'intesa raggiunta a Doha, a partire dalla liberazione dei primi tre ostaggi. "Se l'accordo sarà approvato, presenteremo lettere di dimissioni e non faremo parte del governo", ha tuonato in serata il falco oltranzista della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir alla vigilia della riunione dell'esecutivo chiamata a votare l'intesa. Secondo i media israeliani, Benyamin Netanyahu sarebbe ora pronto a rinviare tutto a sabato sera. Dopo il voto, gli oppositori avranno 48 ore per presentare ricorso alla Corte Suprema: così si arriverebbe a lunedì. .Intanto, mentre a Gaza è partito il conto alla rovescia che conta le ore fino allo scattare della tregua, l'Idf in serata sembra aver diminuito i raid sulla Striscia. Ma nell'ultima giornata, ha denunciato il ministero della Sanità legato a Hamas, 81 persone sono state uccise nella Striscia e 188 sono rimaste ferite.
Approfondimenti:
- Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza
- Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco
- Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria "cacciato" dai ribelli jihadisti
- Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria
- Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese
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Tregua Israele-Hamas, chi potrebbero essere i 33 ostaggi liberati nella prima fase
L’accordo per un cessate il fuoco a Gaza tra Israele e Hamas - che dovrebbe entrare in vigore il 19 gennaio - prevede tra i punti principali il rilascio degli ostaggi ancora in mano al gruppo che controlla la Striscia. L'APPROFONDIMENTO
Likud: "Chi fa saltare il governo è "disgrazia eterna"
Il Likud, il partito del premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha avvertito che "chiunque faccia cadere il governo di destra sara' ricordato come un'eterna disgrazia". Il destinatario del messaggio e' il ministro per la Sicurezza Nazionale, l'estremista Itamar Ben Gvir, che ha minacciato di lasciare l'esecutivo, insieme al suo partito Otzma Yehudit, se sara' approvato l'accordo per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Tregua a Gaza, accordo tra Israele e Hamas. Che cosa prevede e cosa succede adesso
Secondo quanto emerso finora, in una prima fase lunga 42 giorni saranno liberati 33 ostaggi israeliani e circa mille detenuti palestinesi. IL FOCUS
Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza. FOTO
I palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di guerra. LE IMMAGINI
Manifestazioni a Tel Aviv: "Trump, riporta ostaggi a casa"
Le notizie secondo le quali il governo israeliano intende ritardare di un giorno l'applicazione della tregua con Hamas, e quindi lo scambio di prigionieri, hanno suscitato l'ira di molti cittadini di Tel Aviv, che sono scesi in piazza per protestare. I dimostranti raccolti alla Kirya, quartier generale dell'esercito, chiedono la liberazione di tutti gli ostaggi e reggono uno striscione con la scritta "Presidente Trump, riportali tutti a casa".
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. LE COSE DA SAPERE
Media: Casa Bianca stupita da notizie su possibile rinvio voto su accordo in Israele
L'amministrazione Biden si dice stupita dalle notizie secondo cui Israele starebbe pianificando di ritardare di un giorno l'attuazione dell'accordo sugli ostaggi. Channel 12 ha riferito che il Primo Ministro Benjamin Netanyahu intende convocare una riunione di gabinetto per votare l'accordo solo sabato, anziché domani perché non ci sarebbe stato abbastanza tempo per tenere sia il voto del gabinetto di sicurezza sia il voto del gabinetto completo prima dello Shabbat di venerdì, costringendo a rimandare quest'ultimo a sabato sera.
Tregua a Gaza, accordo tra Israele e Hamas. Le reazioni internazionali, da Trump a Biden
Mentre continuano a emergere i dettagli sull’intesa raggiunta tra le parti, non si sono fatte attendere le reazioni dei leader internazionali sul cessate il fuoco nella Striscia. LEGGI L'ARTICOLO
Media: Israele vuole giorno in più per tregua, ira Usa
Il governo israeliano starebbe valutando di posticipare di un giorno l'applicazione dell'accordo con Hamas sullo scambio di prigionieri, una scelta che avrebbe suscitato l'ira degli Stati Uniti. Lo riferisce l'emittente israeliana Canale 12.
Lapid a Netanyahu: 'Offro rete di sicurezza su voto accordo'
Il presidente dell'opposizione israeliana Yair Lapid si è rivolto con un messaggio al primo ministro Benyamin Netanyahu affermando che gli fornirà una rete di sicurezza per portare a termine l'operazione sull'accordo con Hamas. E ha osservato: "Questo è più importante di qualsiasi divisione che abbiamo mai avuto". La dichiarazione di Lapid è arrivata dopo che il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gabir ha affermato che il suo partito si ritirerà dal governo se l'intesa sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi sarà votata.
Media: 'Rilascio ostaggi lunedì mentre Trump si insedia'
Secondo alcuni funzionari israeliani, citati dai media nazionali, è molto probabile che il rilascio degli ostaggi avvenga lunedì 20, mentre il presidente Usa eletto Donald Trump si insedia alla Casa Bianca. La votazione sull'accordo del governo e del gabinetto israeliani prevista per domani continuerà fino a sabato, è stato spiegato, quindi è molto ragionevole pensare che il primi tre rapiti vengano rilasciati lunedì e non domenica.
Libano, Joseph Aoun è il nuovo Presidente della Repubblica
Il generale 60enne, dal 2017 a capo delle forze armate, è sostenuto dai Paesi occidentali e da quelli arabi del Golfo ostili all'Iran. LEGGI QUI
Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir si è dimesso
Lo stretto collaboratore del primo ministro Benyamin Netanyahu, Natan Eshel, ha annunciato che il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir, contrario all'accordo, si è dimesso dal governo. Lo riferiscono i media israeliani. Ben Gvir ha detto che intorno alle 21 israeliane rilascerà unìimportante dichiarazione, ma non si sa se riguarda effettivamente le presunte dimissioni.
Houthi: "Attaccheremo Israele se violerà cessate il fuoco"
- Gli Houthi, i ribelli filoiraniani che controllano buona parte dello Yemen, hanno annunciato che attaccheranno Israele se non rispettera' l'accordo di cessate il fuoco con Hamas. "Osserveremo l'applicazione dell'intesa e se ci saranno violazioni da parte di Israele, massacri o attacchi saremo pronti a fornire sostegno militare al popolo palestinese", ha dichiarato il capo dei ribelli, Abdulmalik al-Houthi, in un discorso televisivo. "Il nemico israeliano ha fallito nel raggiungere i suoi obiettivi chiari e dichiarati, e ha fallito miseramente nel recupero dei suoi prigionieri senza un accordo di scambio", ha aggiunto al-Houthi, secondo il quale Usa e Israele sono stati "costretti" ad accettare la tregua.
Blinken contestato: "Hai permesso il Genocidio a Gaza"
Il Segretario di Stato americano è stato duramente contestato da alcuni attivisti mentre parlava di un piano dopo-Gaza all'Atlantic Council di Washington
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese
Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI
Media: a breve dichiarazione Ben-Gvir, 'si è dimesso'
Itamar Ben-Gvir si appresta a rilasciare una dichiarazione pubblica alle 21 ore locali. Lo riporta il sito 'Walla' citando lo stretto collaboratore di Netanyahu Natan Eshel, secondo cui il leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit e Ministro della sicurezza nazionale israeliano "si è dimesso".
Capo stato maggiore esercito nel nord di Gaza incontra truppe in vista della tregua
Il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane, generale Herzi Halevi, è andato in visita alle truppe della Brigata Nahal a Beit Hanoun, nel nord di Gaza. Secondo l'esercito - citato dal 'Times of Israel - Halevi ha informato le truppe sulle attività a Gaza nei prossimi giorni, in vista di un prossimo cessate il fuoco con Hamas.
Vescovi Terra Santa, bene tregua, risolvere origine cause
“Serenità e sollievo” per l’immediato, dopo un inferno lungo 467 giorni e più di 46 mila morti. E la speranza che “questo cessate il fuoco segni in modo importante la fine della violenza”. Ma anche la consapevolezza che “la fine della guerra non significa la fine del conflitto” e che quest’ultima non sarà mai realtà senza “affrontare alle radici, in modo serio e credibile, le questioni profonde” che ne sono all'origine. I vescovi cattolici della Terra Santa esprimono in una dichiarazione comune il “favore” con cui hanno accolto la notizia del cessate il fuoco a Gaza, che mira “a porre fine alle ostilità” e anche alla “restituzione degli ostaggi israeliani e alla liberazione dei prigionieri palestinesi”. Tuttavia, affermano con chiarezza, una “pace autentica e duratura può essere raggiunta solo attraverso una soluzione giusta che affronti le cause originali di questa prolungato scontro”.
Fonte diplomatica Israele: 'Non ancora finalizzati tutti i dettagli accordo'
Una fonte diplomatica israeliana ha nuovamente affermato che gli ultimi dettagli dell'accordo per il rilascio degli ostaggi non sono ancora stati finalizzati. A scriverne è il Times of Israel: "Il Primo Ministro Netanyahu è irremovibile sulla necessità di finalizzare tutti i dettagli dell'accordo prima di sottoporlo all'approvazione del Gabinetto e del Governo", ha dichiarato la fonte ai giornalisti, affermando che Israele ha costretto Hamas a fare marcia indietro rispetto alle richieste dell'ultimo minuto sul Corridoio Philadelphi. Precedentemente l'Ufficio del Primo Ministro aveva parlato di un disaccordo sull'identità di alcuni dei prigionieri palestinesi che dovrebbero essere rilasciati. "Questa insistenza sembra dare i suoi frutti, ma finché non ci sarà un accordo completo, Netanyahu non convocherà il gabinetto e il governo", ha dichiarato la fonte. Secondo i media ebraici, il gabinetto dovrebbe riunirsi domani mattina e l'accordo dovrebbe entrare in vigore domenica.
Shas: 'Ostacoli superati, concluso l'accordo con Hamas'
Il leader del partito religioso di destra Shas, Arie Deri, ha annunciato che è stata raggiunta una svolta nell'accordo per il rilascio degli ostaggi. "Ho ricevuto la conferma che tutti gli ostacoli sono stati superati", ha dichiarato durante la conferenza annuale di Shas a Gerusalemme. Contemporaneamente una fonte statunitense citata dal giornalista israeliano Barak Ravid ha confermato che le questioni rimanenti nell'accordo per il cessate il fuoco con Hamas "sono state risolte e l'accordo è concluso".
Katz: 'Preparativi per accogliere ostaggi, focus su supporto medico e mentale'
Israel Katz, ministro della Difesa israeliano, ha rivelato di aver avviato i preparativi per il rilascio degli ostaggi dalla Striscia di Gaza nell'ambito dell'accordo per il cessate il fuoco con Hamas. Katz e il direttore generale del ministero, Eyal Zamir, hanno tenuto oggi una sessione valutativa con l'Idf, al termine della quale “hanno ordinato che tutte le capacità del ministero siano rese disponibili per l'attuazione dell'accordo di rilascio degli ostaggi, per l'accoglienza degli ostaggi rientrati e per il sostegno alle loro famiglie”, si legge in un comunicato.
Il Ministero ha aggiunto che il Dipartimento per la Riabilitazione e il Dipartimento per le Famiglie e la Commemorazione “sono stati messi in piena allerta a fianco dell'Idf”. “Forniranno tutta l'assistenza e il supporto necessari agli ostaggi rientrati e alle loro famiglie sotto tutti gli aspetti, sottolineando l'assistenza e il supporto medico e mentale, e miglioreranno il supporto emotivo e la guida per tutte le famiglie”, ha informato il ministero.
Fonti: si lavora per riaprire il valico di Rafah
Una fonte della Sicurezza egiziana ha riferito che sono in corso lavori per riaprire il valico di Rafah e riprendere così l'ingresso degli aiuti umanitari attraverso questo passaggio di confine tra l'Egitto e la Striscia di Gaza. Lo fonte ha precisato che "sono state impartite istruzioni per riaprire il valico". Dal canto suo una fonte della Mezzaluna Rossa ha dichiarato all'ANSA che "600 camion di aiuti" sono pronti a entrare a Gaza immediatamente dopo la riapertura del valico. La fonte ha aggiunto che una "delegazione americana" è sul posto per seguire la preparazione del convoglio.
Costa a premier Palestina: 'Impegno Ue per soluzione a 2 Stati'
"Il cessate il fuoco e l'accordo per il rilascio degli ostaggi ora siglato dovrebbero consentire un accesso sicuro, rapido e senza ostacoli agli aiuti umanitari e creare le condizioni per avviare la ripresa e la ricostruzione di Gaza. L'Ue rimane impegnata a favore di una pace globale, giusta e duratura, basata sulla soluzione dei due Stati. Continueremo a fornire aiuti umanitari e a sostenere l'Unrwa e l'Autorità palestinese" Lo ha scritto su X il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, ricevendo a Bruxelles il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa.
Oms: per ricostruire la sanità a Gaza 10 miliardi in 7 anni
"Più di 3 miliardi per il prossimo anno e mezzo e circa 10 miliardi per i prossimi 5-7 anni". È la stima delle risorse necessarie a ricostruire le strutture sanitarie a Gaza secondo il rappresentate dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per i territori palestinesi Rick Peppercorn. In questo momento, ha detto il rappresentante dell'Oms durante una conferenza stampa online, sono in corso delle analisi da parte della Banca Mondiale e dell'Onu. "Non voglio fare troppe speculazioni su questo perché tutto il lavoro e le valutazioni sono in corso ed è incredibilmente difficile fare delle valutazioni appropriate". Tuttavia, ha aggiunto, "la distruzione è così massiccia che non ho mai visto niente del genere da nessun'altra parte nella mia vita", ha proseguito, sottolineando che la ricostruzione dovrà essere "uno sforzo collettivo", che deve coinvolgere il ministero della salute e gli altri attori presenti a Gaza, ma anche la comunità internazionale. Quanto all'accordo tra Israele e Hamas, Peppercorn ha assicurato che l'Oms e i suoi partner "sono pronti a supportare il sistema sanitario e le persone di Gaza". Tuttavia, "è fondamentale che siano rimossi gli ostacoli in termini di sicurezza e politici che si frappongono alla consegna degli aiuti".
Houthi: 'Altri attacchi se Israele non rispetterà la tregua'
I ribelli Houthi dello Yemen, legati all'Iran, minacciano ulteriori attacchi se Israele non rispetterà il cessate il fuoco.
Costa vede premier palestinese: "Ue continua suo sostegno"
"Sono stato molto lieto di incontrare Mohammad Mustafa, primo ministro della Palestina, in un momento così importante e decisivo per il popolo palestinese. L'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi, ora siglato, dovrebbe consentire un accesso sicuro, rapido e senza ostacoli agli aiuti umanitari e creare le condizioni per l'inizio della ripresa e della ricostruzione di Gaza. L'Ue rimane impegnata per una pace globale, giusta e duratura basata sulla soluzione dei due Stati. Continueremo a fornire aiuti umanitari e a sostenere l'Unrwa e l'Autorità nazionale palestinese". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, che ha incontrato a Bruxelles il premier palestinese.
Media: 'Hamas, l'intero accordo verrà firmato questa sera'
Una fonte di Hamas ha dichiarato questa sera al sito d'informazione palestinese Shebakt Quds che tutte le controversie e le interpretazioni che Israele ha suscitato riguardo ad alcune clausole dell'accordo sono state risolte. L'intero accordo verrà firmato questa sera. Lo riferisce Walla.
Hamas conferma: risolte divergenze con Israele
Hamas ha confermato che le divergenze con Israele sull'accordo per il cessate il fuoco sono state risolte.
Media: superati ostacoli; domattina voto Israele su accordo
Il governo israeliano voterà domani mattina l'accordo sulla tregua a Gaza. E' quanto riportano diversi media israeliani. Il presidente dello Shas, Aryeh Deri, citato dal Times of Israel, ha detto che sono stati superati gli ostacoli che impediscono l'attuazione di un accordo di cessate il fuoco con Hamas. "Qualche minuto fa ho ricevuto un annuncio finale che tutti gli ostacoli sono stati superati e l'accordo è in corso", ha detto afferma Deri alla conferenza annuale del suo partito. "Ora sono impegnati con la stesura tecnica finale. Voglio congratularmi con il primo ministro Netanyahu, è lui il responsabile dell'accordo", ha aggiunto.
Crosetto: disponibili a dare nostro contributo per Gaza
Lo diciamo già da tempo, io ho detto a che mi sarei aspettato una soluzione positiva nelle prossime settimane e che noi saremmo stati in prima fila. Lo ha ribadito ieri il Ministro Tajani, lo ha detto più volte la Meloni, sapete che ci è stata chiesto da Blinken l’utilizzo di carabinieri per formare le forze di polizia che possono costituire il futuro stato palestinese. Quindi noi siamo disponibili sia con i carabinieri sia con le nostre forze armate. Noi abbiamo sempre lavorato per la pace, per stabilizzare i territori dove c'era la guerra". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto a margine della sua visita a Kiev. "I nostri soldati - ha aggiunto - hanno sempre dimostrato, così come i nostri diplomatici, una sensibilità che altri paesi non hanno e quindi una specialità anche a fare questo lavoro. Quindi, consapevoli anche di questa nostra specificità, di questa nostra capacità, daremo il nostro contributo se ci verrà chiesto, anche a Gaza".
Idf: "Eliminato un terrorista responsabile dell'attacco al rave"
Nella notte, l'aeronautica militare israeliana (Iaf) ha colpito e ucciso a Gaza Muhammad Hasham Zahedi Abu Al-Rus, membro della cellula terroristica Nukhba, la più estremista di Hamas, responsabile dell'infiltrazione in Israele il 7 ottobre 2023 e del massacro al festival Nova. Lo rende noto l'Idf. In differenti operazioni, si aggiunge, l'Iaf ha colpito circa 50 obiettivi terroristici nella Striscia, tra cui terroristi di Hamas e Jihad islamica palestinese, siti militari e depositi di armi.
Brigate al-Qassam: "Continui raid Israele mettono a rischio ostaggi prossimi al rilascio"
L'ala militare di Hamas, le Brigate Ezzedine Al-Qassam, avverte Israele che i continui raid ed attacchi su Gaza dopo l'annuncio dell'accordo di cessate il fuoco mettono a rischio gli ostaggi vicini alla liberazione. "Ogni aggressione ed attacco a questo punto da parte del nemico rischia di trasformare la libertà di un prigioniero in una tragedia", ha scritto il gruppo su Telegram. Senza fornire ulteriori dettagli, il portavoce Abu Obeida, parla di un attacco sferrato contro un luogo in cui si trovava una delle donne destinate ad essere rilasciate "nella prima fase del cessate il fuoco".
Blinken: "Sollievo per accordo, pensiamo parta domenica"
L'accordo per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas e' "un momento di sollievo" per lo Stato ebraico quanto per la Palestina. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, affermando di ritenere che l'intesa parta domenica.
Mo: media, accordo fatto, risolte tutte le questioni in sospeso
Sono state risolte tutte le questioni che erano rimaste in sospeso tra Israele e Hamas relative all'intesa sul cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi e "l'accordo ora è fatto". Lo ha dichiarato una fonte statunitense citata su X dal giornalista di Axios, Barak Ravid.
Idf, '50 obiettivi colpiti a Gaza, fra cui terrorista massacri 7 ottobre'
Le Idf hanno dichiarato di aver colpito durante la notte circa 50 obiettivi nella Striscia di Gaza, tra cui un terrorista della forza d'élite Nukhba di Hamas, Hasham Zahadi Abu el-Rous, che avrebbe partecipato ai massacri del 7 ottobre. Secondo l'esercito israeliano, l'aeronautica militare ha colpito anche altri terroristi di Hamas e della Jihad islamica, nonché le infrastrutture militari delle organizzazioni.
Metsola a premier palestinese, priorità garantire accordo
"Buoni i colloqui al Parlamento europeo con il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa nelle ore immediatamente successive alla conclusione di un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Sono grata per la sua intuizione e le sue gentili parole. La nostra priorità immediata deve essere garantire che l'accordo sia valido e che i suoi obiettivi siano raggiunti: fermare il conflitto, far arrivare gli aiuti, restituire gli ostaggi alle loro famiglie. Questo deve diventare il trampolino di lancio verso una stabilità duratura, la pace, la ricostruzione e il ripristino dei servizi. Il giorno dopo deve portare nuova speranza. Ci arriveremo". Lo scrive su X la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, dopo il suo incontro a Bruxelles con il premier palestinese.
Caritas Gerusalemme, ‘cessate il fuoco opportunità per salvare vite umane’
“Il cessate il fuoco a Gaza non è solo la fine di una fase sanguinosa, ma un’opportunità per salvare vite umane e ripristinare la dignità umana che è stata quasi schiacciata sotto gli orrori della guerra. Alla Caritas di Gerusalemme vediamo questo giorno come un nuovo inizio, ma sappiamo che la strada per raggiungere una pace reale e duratura è lunga”. Lo sottolinea il segretario generale di Caritas Gerusalemme Anton Asfar. Per tutta la durata della guerra, Caritas Gerusalemme è presente in ogni parte della Striscia di Gaza, condividendo le sorti della popolazione. “In ogni punto medico che abbiamo creato, in ogni paziente che abbiamo curato, in ogni famiglia che abbiamo sostenuto – emotivamente, moralmente e materialmente – abbiamo portato un chiaro messaggio umanitario: l’umanità prima di tutto, indipendentemente dalla religione o dall’appartenenza - spiega Asfar -. La guerra ha distrutto ospedali, case e scuole, oltre a parti della nostra sede principale a Gaza, ma non è riuscita a distruggere lo spirito dei suoi abitanti. Abbiamo visto uomini, donne e bambini di Gaza lottare per sopravvivere e abbiamo trovato nei loro cuori un coraggio e una fede che ispirano il mondo. In ogni punto medico che abbiamo allestito, siamo stati testimoni di storie umane dolorose ma piene di speranza”.
Ue, 'nessun ruolo politico per Hamas, pronti a sostenere l'Anp'
"L'Unione Europea è pronta ad aiutare l'Autorità Palestinese ad acquisire legittimità attuando riforme adeguate. Ciò comporterà ovviamente aiutare l'Autorità Palestinese innanzitutto a mantenere la sicurezza e anche a considerare la governance a Gaza. È chiaro che Hamas non può più svolgere un ruolo di rappresentanza politica, quindi dobbiamo garantire un buon coordinamento". Lo ha detto la commissaria europea alla gestione delle crisi Hadja Lahbib in un'intervista a un gruppo di media internazionali, tra cui ANSA, in merito al bilaterale tenutosi oggi a Bruxelles con il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa. Lahbib, che ha annunciato l'intenzione di recarsi "presto" in Israele e Palestina, ha sottolineato inoltre come da parte palestinese ci sia una "reale volontà di riforma". "Dobbiamo guardare al day after" ha aggiunto, esortando ad "avanzare verso quello che non deve più essere uno slogan, la soluzione dei due Stati, ma diventare una realtà permettendo ai due popoli di vivere fianco a fianco in pace".
Mo: Tajani, 'lunedì sarò a Ramallah e in Israele per incoraggiare stagione di pace'
Il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani sarà lunedì in Israele e a Ramallah, nei Territori palestinesi, ''per incoraggiare l'avvio di una nuova stagione di pace'', ''immediatamente dopo l'avvio del cessate il fuoco a Gaza''. Incontrando i giornalisti alla Farnesina, Tajani ha parlato di ''segnali positivi'' con ''il cessate il fuoco a Gaza e in Libano, la nuova situazione in Siria, l'elezione del presidente Aoun dopo anni di blocco''. In questo contesto, ha spiegato Tajani, ''l'Italia vuole essere costruttice di pace e protagonista, con una presenza diplomatica e con portatori di pace in unforme''. Il ministro ha ricordato la disponibilità di inviare militari nella missione Onu ''nella fase transitoria della riunificazione palestinese'' citando ''l'apprezzamento da parte palestinese e israeliana'' per il ruolo dell'Italia che potrebbe dare un contributo fattivo''. Ad esempio ha citato l'iniziativa ''Food for Gaza che ha permesso agli aiuti italiani di essere distribuiti senza eccessivi ostacoli''.
Mo: ministro Esteri Tunisia, 'cessate fuoco metta fine a genocidio Gaza'
''Spero che il cessate il fuoco possa mettere fine al genocidio a Gaza e rispondere alle ambizioni del popolo palestinese per avere pace e sicurezza in una regione molto importante per il mondo intero''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tunisino Mohamed Ali Nafti al termine di un incontro con il vice premier e ministro deglii Esteri Antonio Tajani alla Farnesina. Si tratta di superare ''un periodo buio nel mondo arabo e musulmano. Anche la coscienza umana ha vissuto un periodo buio in questo periodo'', ha aggiunto.
Tregua Israele-Hamas, chi potrebbero essere i 33 ostaggi liberati nella prima fase
L’accordo per un cessate il fuoco a Gaza tra Israele e Hamas - che dovrebbe entrare in vigore il 19 gennaio - prevede tra i punti principali il rilascio degli ostaggi ancora in mano al gruppo che controlla la Striscia. L’intesa è articolata in tre fasi: nella prima, che dovrebbe durare 42 giorni, è previsto che siano 33 le persone a cui sarà consentito tornare a casa. E su questi primi rapiti che saranno rilasciati, Israele ha messo un paletto irrinunciabile: devono essere tutti vivi, nessuna salma. L'APPROFONDIMENTO
"Crisi notturna tra Netanyahu e Smotrich sull'accordo"
Il motivo del ritardo nell'annuncio del primo ministro israeliano sull'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi è "la crisi con il ministro sionista religioso Bezalel Smotrich e gli sforzi di Netanyahu per garantire l'integrità del governo dopo l'approvazione dell'accordo". Lo riferisce una fonte molto vicina al dossier citata dalla tv pubblica Kan. Secondo la fonte, gli uffici di Smotrich e Netanyahu erano molto vicini ad un'intesa durante la notte ma è intervenuta una crisi e attualmente "Smotrich rappresenta una vera minaccia per la sopravvivenza del governo".
Capo Mossad e team Israele ancora a Doha per dettagli accordo
Il capo del Mossad David Barnea e il team negoziale israeliano sono ancora a Doha per definire i dettagli dell'accordo di cessate il fuoco. E' quanto apprende il Times of Israel. Israele ha insistito sul fatto che permangono ancora dei dettagli da definire per l'ok all'intesa, tra cui una disputa su quali prigionieri palestinesi saranno liberati. Il primo ministro Benjamin Netanyahu non ha ancora annunciato formalmente l'accordo e ha fatto sapere che si rivolgerà alla nazione solo quando sara' finalizzato. Nel frattempo, il gabinetto di Sicurezza israeliano che avrebbe dovuto riunirsi questa mattina per dare il via libera formale all'accordo e che poi è stato fatto slittare, non si è ancora riunito.
Ministero della Sanità di Hamas: 81 morti a Gaza in 24 ore
Almeno 81 persone sono rimaste uccise nel territorio palestinese nelle ultime 24 ore, durante le quali è stato annunciato un accordo di tregua tra Israele e Hamas. Lo annuncia il ministero della Sanità di Gaza, sotto il controllo di Hamas. Secondo un comunicato stampa del ministero, queste nuove perdite portano il bilancio delle vittime di oltre 15 mesi di guerra a 46.788 mentre i feriti sono 110.453.
Smotrich: sì alla prima fase se subito dopo riprende guerra
Il partito di estrema destra israeliano Sionismo religioso di Bezalel Smotrich afferma che approverà l'accordo e rimarrà al governo solo se il premier Benyamin Netanyahu promette di riprendere i combattimenti per distruggere Hamas dopo la prima fase dell'intesa sugli ostaggi. Il ministro delle Finanze vuole ricevere l'impegno del primo ministro per iscritto, riferisce Ynet.
Ue adotta un pacchetto di aiuti per 120 milioni a Gaza
"Oggi adottiamo un pacchetto di aiuti per 120 milioni di euro a Gaza per affrontare la crisi umanitaria in corso. Sappiamo che la situazione lì è catastrofica e che i palestinesi hanno urgente bisogno di cibo, forniture mediche, tende e altre protezioni". Lo ha detto la portavoce della Commissione Ue Speriamo Eva Hrncirova nel corso dell'incontro con la stampa. Nel complesso gli aiuti umanitari dell'Ue a paesi terzi raggiungeranno quest'anno 1,9 miliardi, ha anche sottolineato.
Mosca: "La tregua apra la strada a stabilizzazione Medio Oriente"
La Russia auspica che l'applicazione dell'accordo per la tregua tra Israele e Hamas diventi "un passo pratico importante per la stabilizzazione della situazione nell'area del conflitto palestinese-israeliano". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. Mosca spera inoltre che l'intesa "crei le precondizioni per migliorare la situazione nella regione mediorientale nel complesso, inclusi Libano, Siria e Yemen", ha aggiunto la portavoce, citata dall'agenzia Ria Novosti.
Turchia: "In Siria unità tra i vari gruppi etnici e religiosi"
"È arrivato il momento che tutti i gruppi etnici e religiosi in Siria stiano assieme, in unità". Lo ha affermato, come riferisce Daily Sabah, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo del governo di transizione siriano, Asaad Hassan al-Shaybani, ieri sera ad Ankara. Sottolineando l'importanza della ricostruzione della Siria distrutta dalla guerra e dell'eliminazione di tutti i "gruppi terroristi" dal Paese, Fidan ha aggiunto che Ankara si è offerta di "fornire sostegno operativo" all'amministrazione siriana anche riguardo alla questione dell'Isis. Il 20 gennaio riaprirà il Consolato turco ad Aleppo, ha annunciato il capo della Diplomazia di Ankara, dopo che la Turchia era stato il primo Paese a riaprire la sua ambasciata a Damasco, chiusa per 12 anni, nei giorni successivi alla caduta del regime di Bashar Al Assad.
Perego: "Accordo è risultato della forza della diplomazia"
"Questo accordo è un primo mattone, risultato di uno sforzo corale che ha fatto tesoro dei frutti della diplomazia. Ora spetta alla comunità internazionale impegnarsi senza soluzione di continuità perché dalle ceneri di questa tragedia si possa costruire un futuro con due popoli e due stati, immaginando un ruolo da protagonisti dei paesi come Egitto, Qatar e gli altri attori regionali, oltre a Stati Uniti ed Europa. Se l'autorità nazionale palestinese sarà forte allora maggiori saranno le probabilità perché stabilità e sicurezza siano le fondamenta della futura società palestinese, e se l'Onu si dovesse impegnare sul modello Unifil anche a Gaza, certamente l'Italia farà la sua parte. Non possiamo permetterci più di lasciare Israele e la Palestina da soli."Così il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago.
Mosca chiede a Hamas “rilascio prioritario” ostaggio russo
La Russia ha chiesto a Hamas il "il rilascio prioritario" del cittadino russo-israeliano Alexander (Sasha) Trufanov, tra gli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo sottolinea il ministero degli Esteri, riferendo di un colloquio telefonico avvenuto ieri tra il vice ministro e inviato speciale per il Medio Oriente, Mikhail Bogdanov, e il vice presidente del Politburo di Hamas, Musa Abu Marzuk. Trufanov è apparso in ben quattro video diffusi dalla Jihad islamica in cui chiedeva al governo israeliano di accettare un accordo per il rilascio degli ostaggi, ricordandogli l'obbligo ebraico di liberare tutti i prigionieri.
Protezione Civile: 73 morti a Gaza dopo annuncio tregua
Almeno 73 persone sono rimaste uccise negli attacchi israeliani a Gaza dopo l'annuncio dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo rende noto la Protezione Civile di Gaza.
Famiglie: "Solo Netanyahu responsabile se accordo crolla"
Le famiglie degli ostaggi del Forum Haim, facendo riferimento all'annuncio dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu secondo cui "Hamas ritratta le sue intese", hanno affermato che "né Hamas né Ben Gvir, ma Benyamin Netanyahu, sarà responsabile di qualsiasi ulteriore ostacolo al ritorno degli ostaggi". Secondo le famiglie, "l'accordo deve essere avviato immediatamente in tutte le sue fasi".
Iran: “Tregua a Gaza grazie alla simpatia verso la resistenza”
Il raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza "è il risultato della simpatia del popolo di Gaza nei confronti della resistenza e della loro opposizione alle deportazioni forzate dei palestinesi". Lo afferma il ministero degli Esteri iraniano in un comunicato riguardo alla tregua a Gaza, dove Teheran esprime congratulazioni "alla nazione palestinese e ai sostenitori della Resistenza nel mondo", riferisce Mehr. "Questi crimini sono stati commessi con il duplice scopo di cancellare la Palestina e di distruggere lo spirito di resistenza", aggiunge la nota, in riferimento agli attacchi di Israele contro Gaza a partire dal 7 ottobre del 2023.
Hamas: “Impegnati a rispettare l'accordo di tregua”
Un membro dell'ufficio politico di Hamas, Izzat al-Rashak, facendo riferimento all'annuncio dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu, secondo cui l'organizzazione terroristica "ritorna sui propri accordi", ha affermato che "Hamas è impegnata a rispettare l'accordo".
Slitta riunione governo Israele per voto su accordo a Gaza
L'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu ha diffuso una nota in cui afferma che "Hamas ha rinnegato parti dell'accordo raggiunto con i mediatori e Israele nel tentativo di estorcere concessioni dell'ultimo minuto. Il gabinetto israeliano non si riunirà finché i mediatori non comunicheranno a Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi dell'accordo".
Unicef: “Bene tregua a Gaza. Aumentare subito aiuti umanitari”
"L'Unicef accoglie con favore l'annuncio di un accordo di cessate il fuoco tra le parti in conflitto nella Striscia di Gaza. Si tratta di un accordo atteso da tempo per i bambini e le famiglie di Gaza, che hanno sopportato più di un anno di bombardamenti e privazioni, e per gli ostaggi a Gaza e le loro famiglie in Israele, che hanno sofferto così tanto". Lo ha detto la direttrice generale dell'Unicef, Catherine Russell, si legge in una nota. "La guerra ha imposto un tributo orribile ai bambini di Gaza: ha provocato almeno 14.500 morti, altre migliaia di feriti, circa 17.000 non accompagnati o separati dai loro genitori e quasi 1 milione sfollati dalle loro case. La portata dei bisogni umanitari è enorme e l'Unicef e i suoi partner sono pronti ad aumentare la propria risposta. Il cessate il fuoco deve finalmente dare agli attori umanitari l'opportunità di attuare in sicurezza la massiccia risposta all'interno della Striscia di Gaza, di cui c'è un disperato bisogno. Ciò include l'accesso senza ostacoli per raggiungere tutti i bambini e le famiglie con cibo e nutrizione essenziali, assistenza sanitaria e supporto psicosociale, acqua potabile e servizi igienici, istruzione e apprendimento, nonché assistenza in denaro e la ripresa delle operazioni di trasporto commerciale", prosegue la nota dell'Unicef. "Con il crollo dei servizi essenziali in tutta Gaza, dobbiamo agire con urgenza per salvare vite umane e aiutare i bambini a riprendersi" (...). "È imperativo che le parti aderiscano pienamente al cessate il fuoco e consentano il necessario livello di aiuti nella Striscia di Gaza attraverso tutti i punti di ingresso sicuri (...). Inoltre, l'Unicef esorta con forza le parti a portare avanti con urgenza una risoluzione politica duratura che dia priorità ai diritti e al benessere di questa e delle future generazioni di bambini. La guerra a Gaza è già costata molto ai bambini. Dobbiamo agire ora e lavorare insieme per un futuro migliore per tutti i bambini", conclude la nota.
Custode Terra Santa: "Ad annuncio tregua segua realizzazione"
"All'ufficializzazione segua, adesso, anche la realizzazione. Voglio sperare che da domenica si comincino realmente a liberare ostaggi e prigionieri e che, da qui, prenda avvio un percorso, sicuramente lungo, di stabilizzazione per rendere Gaza nuovamente vivibile e, al tempo stesso, governabile". Lo ha detto al Sir il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, commentando l'accordo raggiunto tra Israele e Hamas per una tregua e il rilascio degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi. Accordo che, afferma, "ha trovato ulteriore spinta dall'elezione di Donald Trump. Vedremo se questo cambio di passo segnerà anche una nuova fase politica a livello di governo israeliano". Per il Custode "è importante che, in questa fase, i due contendenti non vengano lasciati soli. La Comunità internazionale, che ha brillato per la sua assenza in questi lunghi mesi di guerra, ora deve far capire a tutti che esiste ancora e che mantiene una capacità costruttiva". Tuttavia, avverte padre Patton, "la tregua a Gaza non deve diventare il pretesto per fare della Cisgiordania una nuova Gaza". Parole che suonano come un monito anche ai "gruppi radicali palestinesi attivi attualmente in Cisgiordania", invitati a fare tesoro di quanto accaduto a Gaza in questi mesi di guerra. La speranza è che "l'effetto della tregua a Gaza abbia un risvolto positivo anche in Cisgiordania". Il pensiero del Custode corre anche alle famiglie degli ostaggi israeliani: "l'accordo può essere un'apertura alla speranza dopo lunghi mesi di tentativi vanificati di liberare queste persone. Ma - precisa il frate - sarebbe il caso che le parti in causa, da questa vicenda terribile e dolorosissima, imparassero che non si può più andare avanti così, perché proseguire significherà aggiungere sofferenza alla sofferenza, paura alla paura e incertezza sul futuro all'incertezza sul futuro". "Se si vuole garantire un futuro a tutti, l'unica via d'uscita è l'accettazione reciproca - prosegue padre Patton -. Questo lo hanno detto anche le famiglie degli ostaggi, penso alla testimonianza di Rachel Goldberg-Polin, madre di Hersh, ostaggio ucciso durante la detenzione a Gaza, e molti pensatori che vivono in Israele. È la posizione realistica di persone che, nella sofferenza, hanno maturato un'idea diversa: dalla sofferenza condivisa e riconosciuta può venire una via all'accettazione reciproca". Un aspetto importante dell'accordo riguarda gli aiuti umanitari da destinare alla popolazione di Gaza. Al riguardo, il Custode mette in guardia dal rischio che "gli aiuti diventino oggetto di saccheggi e ruberie compiute da bande armate. Per evitarlo è necessario dare a Gaza una qualche forma di governabilità, un minimo di struttura, sia amministrativa che di polizia". "La popolazione - rimarca padre Patton - è allo stremo, per questo motivo bisogna che ci sia qualcuno che non solo permetta l'ingresso dei camion, ma che li accompagni e gestisca una distribuzione ordinata dei beni che i camion portano. In una fase del genere potrebbero essere le Nazioni Unite o corpi internazionali sul modello dell'Unifil in Libano, capaci di guadagnarsi la fiducia della popolazione e di evitare che la tregua venga sabotata da quelli che, da una parte o dall'altra, ancora non hanno capito che bisogna cambiare sistema".
Il Messico accoglie con favore la tregua a Gaza
Il governo messicano si è unito alla comunità internazionale nel salutare l'accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas e ha espresso la speranza che si compiano progressi verso una soluzione definitiva al conflitto. In un messaggio sui social media, il ministero degli Esteri ha sottolineato che il Paese accoglie con favore l'annuncio del rilascio degli ostaggi e che ritiene necessario garantire un accesso "rapido" agli aiuti umanitari per la popolazione palestinese e la ricostruzione e lo sviluppo della Striscia di Gaza. "Il Messico spera che una fine sostenibile delle ostilità si estenda alla regione e crei le condizioni che porteranno a una soluzione completa e definitiva del conflitto, sulla base della premessa di due Stati", si legge nella dichiarazione.
Calenda: “Tregua fragile, si rischia dopo rilascio ostaggi”
"La tregua è fragilissima e non risolve il problema. Il governo israeliano ha un problema di spinta ad andare avanti dato che al suo interno si regge molto sulla destra oltranzista. Per questo credo che non sarà una tregua stabile ma rischierà di degenerare dopo il rilascio degli ostaggi. L'intervento nella Striscia di Gaza era giustificato dai fatti del 7 ottobre ma quando hai una potenza militare così squilibrata hai anche il dovere di non esercitare quello che viene chiamato eccesso di legittima difesa. È vero che Hamas si copriva dentro gli ospedali ma non per questa ragione puoi bombardare gli ospedali". Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda ad Agorà.
Cina: "Sostegno a piena attuazione ad accordo Israele-Hamas"
La Cina accoglie con favore "l'accordo sul cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri a Gaza, sperando che l'intesa possa essere implementata in modo efficace per raggiungere un cessate il fuoco completo e permanente nella regione". E' il commento del portavoce del ministero degli Esteri, Guo Jiakun, in risposta all'accordo tra Israele e Hamas ufficializzato ieriì. Guo ha anche aggiunto che "la Cina sostiene la completa attuazione dell'accordo e continuerà a compiere sforzi positivi per fornire aiuti umanitari a Gaza e ad assistere la ricostruzione postbellica".
Khamenei: “La resistenza ha costretto i sionisti al ritiro”
"Tutti capiranno che è stata la pazienza del popolo e la fermezza della Resistenza Palestinese e del Fronte di Resistenza a costringere il regime sionista alla ritirata". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, in un messaggio pubblicato su X, dopo l'annuncio dell'accordo per una tregua nella Striscia di Gaza. "Sarà scritto sui libri che una volta c'è stata una folla che ha ucciso migliaia di donne e bambini a Gaza", ha scritto Khamenei, aggiungendo l'hashtag "Gaza è vittoriosa”.
Voli da Turchia a Siria riprendono il 23 gennaio dopo 14 anni
I voli dalla Turchia alla Siria riprenderanno il 23 gennaio, dopo una pausa di circa 14 anni, con tre collegamenti aerei settimanali tra Istanbul e Damasco operati dalla compagnia di bandiera turca, Turkish Airlines. "Stiamo tornando a Damasco! Inizieremo i nostri voli per Damasco giovedì 23 gennaio con tre collegamenti a settimana", ha annunciato sui suoi profili social il direttore generale della Turkish Airlines, Bilal Eksi. Consultando il sito della compagnia, è possibile vedere che sono già tutti occupati i posti del primo volo che partirà da Istanbul il 23 gennaio alle 9 ora locale (le 7 in Italia) con arrivo previsto a Damasco alle 11. I biglietti dei voli in programma successivamente, a partire dal 28 gennaio, hanno al momento un prezzo che varia da 10.500 lire turche a poco più di 30mila, da circa 290 euro a 825 euro. L'annuncio della ripresa dei voli dalla Turchia alla Siria, interrotti a partire dal 2011 dopo l'inizio della guerra civile, è arrivato in seguito alla prima visita ufficiale ad Ankara da parte del ministro degli Esteri del governo di transizione siriano, Asaad Hassan al-Shaybani, che ha incontrato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e una delegazione di ministri.
Pasdaran: "Tregua a Gaza è una sconfitta per Israele"
Le Guardie della rivoluzione iraniana hanno accolto il cessate il fuoco a Gaza tra Israele e Hamas come una "vittoria" per i palestinesi e una "sconfitta" per Israele. "La fine della guerra e l'imposizione di un cessate il fuoco... è una chiara vittoria e una grande vittoria per la Palestina e una sconfitta ancora più grande per il mostruoso regime sionista", affermano i Pasdaran in una dichiarazione.
Tregua a Gaza, accordo tra Israele e Hamas. Che cosa prevede e cosa succede adesso
Dopo lunghe trattative, è stata siglata l’intesa per un cessate il fuoco a Gaza. L’accordo, in base a quanto comunicato dal primo ministro del Qatar Mohammed Al Thani, prevede che la tregua inizi domenica 19 gennaio. Secondo quanto emerso finora, in una prima fase lunga 42 giorni saranno liberati 33 ostaggi israeliani e circa mille detenuti palestinesi. Ecco quali sono i principali punti previsti e che cosa succederà adesso nella Striscia.
Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza
I palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di guerra. LE FOTO
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Gaza, 7 morti stanotte in due attacchi israeliani
La Protezione civile della Striscia di Gaza ha segnalato stamattina sette morti in due attacchi israeliani, poche ore dopo l'annuncio di una tregua che entrerà in vigore domenica tra Hamas e lo Stato ebraico dopo oltre 15 mesi di guerra. Il bombardamento di una casa nel quartiere Rimal della città di Gaza ha provocato cinque morti e oltre 10 feriti, secondo fonti palestinesi. Nel centro cittadino altre due persone sono morte in un raid che ha preso di mira un edificio. Ieri sera la Protezione civile della Striscia di Gaza aveva segnalato 20 morti in tre diversi attacchi israeliani, avvenuti dopo che il Qatar e gli Stati Uniti avevano annunciato un accordo per un cessate il fuoco nell'enclave palestinese.
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