Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che il bilancio delle vittime nella Striscia è di 46.006 morti, con 70 decessi in 24 ore. L'esercito israeliano ha ritrovato nella Striscia i corpi di due degli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023: erano padre e figlio e avevano 53 anni e 22 anni. Blinken parla di accordo "molto vicino" per una tregua nella Striscia. Oggi a Roma riunione dei ministri degli Esteri del Quintetto sulla Siria. Libano, il 60enne generale Joseph Aoun, è stato eletto presidente della Repubblica
Messico, filo-palestinese distrugge statua di Netanyahu in museo
L'ambasciata d'Israele in Messico ha condannato la distruzione di una statua di cera del primo ministro Benyamin Netanyahu da parte di un attivista filo-palestinese in un museo di Città del Messico. In un video caricato su un account filo-palestinese e anti-israeliano su X si vede l'uomo che posiziona una bandiera palestinese ai piedi della statua che poi cosparge di vernice rossa, infine la colpisce con un martello e la fa cadere a terra. "L'attacco alla statua del primo ministro Benyamin Netanyahu è un atto odioso che invia un pericoloso messaggio di violenza, intolleranza e odio che va oltre ogni legittima critica", ha affermato la sede diplomatica israeliana in una dichiarazione.
Siria, ong: '37 morti in combattimenti tra forze guidate dai curdi e filoturche'
Gli scontri tra gruppi sostenuti dalla Turchia e le forze guidate dai curdi hanno causato la morte di 37 persone nella regione settentrionale di Manbij, in Siria. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede in Gran Bretagna, che ha parlato di "feroci battaglie, nelle ultime ore, nella zona di Manbij, tra le Forze democratiche siriane (guidate dai curdi) e le fazioni dell'Esercito nazionale (sostenute dalla Turchia), che combattono con copertura aerea turca". L'osservatorio ha affermato che gli attacchi "hanno ucciso 37 persone in un bilancio preliminare", per lo più combattenti sostenuti dalla Turchia.
Media: Libano si appresta a eleggere Aoun presidente
Il parlamento libanese si appresta a eleggere stamani il generale Joseph Aoun, comandante dell'esercito, presidente della Repubblica, una carica vacante da più di due anni. Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui nelle ultime ore la candidatura di Aoun, fortemente sostenuto dai paesi occidentali e da quelli arabi anti-iraniani, ha ricevuto il consenso esplicito della maggioranza dei deputati libanesi. Nelle ultime ore si è inoltre ritirato dalla corsa elettorale Suleiman Frangie, uno dei principali candidati e rivali di Aoun. La seduta parlamentare comincerà a breve nell'emiciclo di Place de l'Etoile a Beirut. Al primo turno servirà una maggioranza qualificata di 86 deputati (due terzi dei 128 membri del parlamento), mentre nei turni successivi sarà sufficiente una maggioranza semplice di 65 voti. Finora a favore di Aoun si sono già espressi 76 deputati. Rimane incerto il voto di 52 deputati, per lo più appartenenti all'alleanza sciita Hezbollah-Amal. Contrari ad Aoun appaiono i 13 deputati della Corrente patriottica libera guidata da Gibran Bassil. Altri 9 deputati non si sono ancora espressi a riguardo. L'articolo 49 della Costituzione libanese impedisce in teoria al generale Aoun di essere eletto capo di Stato perché il candidato dovrebbe aver lasciato il suo precedente incarico almeno due anni prima della sua nomina a presidente. Ma più volte nella storia recente del Paese questo articolo non è stato rispettato col consenso delle elite politiche.
Siria, Turchia accusa forze curde: 'Usano scudi umani'
La Turchia ha accusato le forze curde nel nord della Siria di utilizzare "civili come scudi umani" mentre ieri erano ripresi i bombardamenti sulle postazioni curde da parte dell'aviazione militare turca e continuavano gli scontri con le milizie arabe siriane cooptate da Ankara nella zona tra Manbij e la diga Tishrin sul fiume Eufrate. "L'utilizzo di civili come scudi umani da parte del Pkk/Ypg/Sdf nella zona della diga di Tishrin e persino l'invio di gruppi terroristici nella stessa zona costituiscono una violazione dei diritti umani", si legge in un comunicato del ministero della Difesa di Ankara, riportato da Anadolu. "Rispettando l'integrità territoriale della Siria, nel caso in cui i gruppi terroristici non procedessero al disarmo, le forze armate turche sono determinate a proseguire le operazioni oltre confine", aggiunge il comunicato.
Cecilia Sala: "Non pensavo che sarei stata a casa oggi"
Cecilia Sala ha postato su Instagram il primo messaggio dopo la sua liberazione, riconoscendo di non aver sperato di riuscire a tornare in Italia così presto. "Ho la fotografia più bella della mia vita", scrive a proposito dell'immagine che accompagna le sue parole: uno screenshot del video in cui abraccia il compagno, Daniele Raineri, appena scesa dall'aereo di stato che l'ha riportata a Roma da Teheran. "Ho il cuore pieno di gratitudine, in testa quelli che alzando lo sguardo non possono ancora vedere il cielo" aggiunge "Non ho mai pensato, in questi 21 giorni, che sarei stata a casa oggi. Grazie".
Soccorritori a Gaza, ci sono bambini tra i 12 uccisi in attacchi Sono tre ragazze, nel campo di Nuseirat
L'agenzia di difesa civile di Gaza ha affermato che le forze israeliane hanno colpito il territorio palestinese oggi uccidendo almeno 12 persone, tra cui tre ragazze. Tre bambin e il loro padre sono stati uccisi quando un attacco aereo ha colpito la loro casa nel campo profughi di Nuseirat nella parte centrale di Gaza, ha riferito l'agenzia di difesa civile. Il paramedico locale Mahmud Awad ha affermato di aver aiutato a trasferire i corpi di due ragazze e del loro padre, Mahmud Abu Kharuf, in un ospedale. "I loro corpi sono stati trovati sotto le macerie della casa che l'occupazione ha bombardato nel campo di Nuseirat", ha detto Awad all'AFP. Ha aggiunto che il corpo della terza ragazza era stato trovato in precedenza dai residenti. In un altro attacco, otto persone sono state uccise quando la loro casa è stata colpita nella città di Jabalia, nel nord di Gaza.
Nordio: 'Estradizione Abedini? Prematuro parlarne, richiesta mai arrivata a ministero'
"La situazione di Abedini è squisitamente giuridica, e va studiata nella sua complessità, indipendentemente dal felice esito della vicenda Sala". Lo dice, in una intervista a 'La Stampa', il ministro della Giustizia Carlo Nordio, relativamente al destino dell'ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, l'uomo dei droni, suelle cui sorti il ministro spiega: "Dell'estradizione è prematuro parlare anche perché sino ad ora la richiesta formale non è ancora arrivata al nostro ministero".
Tajani: 'Nostre relazioni con Iran e Siria decisive per liberazione Sala'
"Sono stati giorni difficili, abbiamo lavorato di continuo, li abbiamo trascorsi dedicando al caso ogni sforzo. Oggi possiamo dire che c’è stato un lavoro di squadra fra governo, intelligence, diplomazia e anche con la famiglia che è stata bravissima a gestire la situazione e il silenzio stampa. E c’è stato un intervento diretto della premier, che ha partecipato a tutte le riunioni. Poi la situazione si è sbloccata per davvero l’ultima notte. La discrezione, il lavoro incessante portano risultati". Lo ha detto al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando del ritorno in Italia, dopo la detenzione in Iran, di Cecilia Sala, spiegando che gli stessi sforzi, "massimi", riguardano "ogni cittadino italiano. E se è possibile anche i risultati, come in Iran si vide nel caso Piperno. La Farnesina si impegna per ogni italiano all’estero in difficoltà, questo era un caso particolarmente delicato".
"Conosco il papà di Cecilia, è chiaro che ho condiviso la sua preoccupazione di padre, ma ripeto: per noi tutti gli italiani che hanno bisogno di aiuto sono uguali - prosegue il vice premier - C’è stato un dialogo continuo, e ripeto, la nostra intelligence, la diplomazia, il governo hanno fatto il massimo. Essere un Paese come il nostro che ha rapporti con tutti i Paesi dell’area del Medio Oriente, anche con quelli di cui non condivide politiche e azioni, rende possibile agire con efficacia anche di fronte a grandi difficoltà. Non a caso noi abbiamo tenuto aperti i rapporti politici con l’Iran, abbiamo tenuto aperta l’ambasciata in Siria, dove andrò domani dopo che si sarà riunito il Quintetto. Ribadirò alle nuove autorità siriane l’importanza di un processo politico inclusivo che garantisca le libertà fondamentali di tutti i siriani e riconosca e valorizzi il ruolo dei cristiani come cittadini con pienezza di diritti, e annuncerò anche il primo pacchetto di aiuti per la cooperazione".
Siria, il piano segreto di Israele, dividerla in 'cantoni'
Frammentare la Siria in diverse divisioni amministrative (cantoni) al fine di garantire la sicurezza e i diritti di tutti i gruppi etnici del Paese: è il piano segreto al quale stanno lavorando il governo israeliano e i funzionari della sicurezza da discutere, poi, in un vertice internazionale. Il quotidiano Israel Hayom, senza citare le fonti, afferma che i massimi funzionari dell'apparato di sicurezza e il governo hanno discusso la possibilità dalla caduta del regime di Assad e dal ministro dell'Energia Eli Cohen è venuta la proposta di portarla sul tavolo di un vertice internazionale per consentire a Israele di difendersi dalle minacce poste dagli ex gruppi ribelli islamici ora al potere e non vincolati dall'accordo di cessate il fuoco sottoscritto tra Tel Aviv e Damasco negli anni del regime di Hafez al-Assad. Durante una riunione del gabinetto di sicurezza due giorni fa guidata dal ministro della Difesa Israel Katz si è discusso dell'influenza della Turchia sulla Siria e dei modi per contrastarla, nonché dei sospetti riguardanti il nuovo leader siriano al-Jolani e dei timori per le minoranze druse e curde.
Usa-Italia: oggi Blinken a Roma per riunione quintetto su Siria
Antony Blinken ha confermato l'agenda del suo viaggio in Italia, nonostante il presidente Joe Biden - che avrebbe dovuto precedere di poche ore - abbia annullato il proprio per monitorare l'emergenza incendi nella contea di Los Angeles. Lo si apprende da fonti diplomatiche. Il segretario di Stato americano sarà impegnato nel tardo pomeriggio a Villa Madama nella riunione del 'quintetto' convocata dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla quale parteciperanno gli omologhi di Francia, Germania e Gran Bretagna e Kaja Kallas, nuovo Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera e la Sicurezza. Sul tavolo, la situazione in Siria dove Tajani andrà e dove si sono recati la settimana scorsa i ministri degli Esteri di Parigi e Berlino, Jean-Noel Barrot e Annalena Baerbock, per incontrare a Damasco Al Jolani, il capo dell'insurrezione islamista che lo scorso 8 dicembre ha rovesciato il regime di Bashar al-Assad.
Media: "Raid Usa-Gb in più località dello Yemen"
Aerei da caccia americani e britannici hanno effettuato attacchi aerei nella capitale dello Yemen, Sanaa, nonché nella città portuale di Hodeidah e nel governatorato di Amran, a nord della capitale. Lo riportano la televisione Al-Masirah controllata dagli Houthi e l'agenzia di stampa yemenita Saba.
Hamas rivendica uccisione di tre israeliani in Cisgiordania
Hamas ha rivendicato l'uccisione, nella sparatoria di lunedì in Cisgiordania, dei tre israeliani Rachel Cohen, Aliza Reiss ed Elad Yaakov Winkelstein. Le tre persone sono state uccise e altre otto sono rimaste ferite, quando un terrorista ha aperto il fuoco su un autobus e due auto nei pressi dell'insediamento di Kedumim.
La giornalista Cecilia Sala è libera, ad accoglierla in Italia Meloni e Tajani
La reporter era detenuta in Iran nel carcere di Evin dallo scorso 19 dicembre. Sulla pista di Ciampino l'abbraccio con il compagno Daniele Raineri, poi il vocale ai colleghi: "Ciao, sono tornata". Palazzo Chigi in una nota: "Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane". La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha informato personalmente i genitori della reporter con una telefonata. GLI AGGIORNAMENTI
Idf: tre soldati morti nel nord della Striscia di Gaza
Tre soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf) sono morti ieri in combattimento a Beit Hanun, nel nord della Striscia di Gaza. Lo rendono noto le stesse Idf, citate dai media locali.
Blinken: "Accordo su una tregua molto vicino"
L'accordo su una tregua nella Striscia di Gaza è ''molto vicino'': lo ha detto ieri a Parigi il segretario di Stato Usa, Antony Blinken.