La giornalista Cecilia Sala libera: "Ringrazio governo e quelli che mi hanno tirato fuori"
MondoLa reporter era detenuta in Iran nel carcere di Evin dallo scorso 19 dicembre. Sulla pista di Ciampino l'abbraccio con il compagno Daniele Raineri e i genitori, poi il vocale ai colleghi: "Ciao, sono tornata". La presidente del Consiglio Meloni: "Non dire niente, adesso devi solo stare serena. Sono qui per ringraziarti. Sei stata forte". La 29enne, dopo l'audizione col Ros, ha lasciato lo scalo e ha raggiunto la sua casa romana
Cecilia Sala è tornata in Italia: l'aereo è atterrato all'aeroporto di Ciampino poco dopo le 16 e la giornalista è stata accolta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal ministro degli Esteri Antonio Tajani e dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Come si vede in un video diffuso da Palazzo Chigi, la reporter ha ringraziato la premier portandosi le mani al petto, e poi congiungendole. Meloni le ha messo le mani sulle spalle e l'ha rassicurata: "Non dire niente, adesso devi solo stare serena, ok? Sono qui per ringraziarti e per dirti che sei stata forte". "Ciao, sono tornata", ha detto poi Sala in un messaggio vocale inviato ai colleghi di Chora Media. Sulla pista di Ciampino l'abbraccio con il compagno Daniele Raineri e con i genitori e le prime parole al padre: "Papà ti voglio bene, finalmente questa parentesi si è chiusa". La reporter, che era detenuta in Iran dallo scorso 19 dicembre nel carcere di Evin, è stata ascoltata a Ciampino dai carabinieri del Ros e l'incartamento, secondo quanto si apprende, sarà poi trasmesso all'autorità giudiziaria. La 29enne, dopo l'audizione, ha lasciato lo scalo e ha raggiunto la sua casa romana. "Ringrazio tutti. Ringrazio il governo e tutti quelli che mi hanno tirato fuori", ha detto ai cronisti dalla macchina.
La mamma di Cecilia: "Sensazione della sua liberazione era forte"
"Lo avevo appena saputo da Giorgia Meloni, ero già sul taxi mi ha chiamato Cecilia e mi ha detto: 'Mamma sto tornado a casa'", ha raccontato Elisabetta Vernoni, la mamma di Cecilia Sala, a Chora Media nel podcast Stories nella puntata sul ritorno di Cecilia. "Le ho risposto: 'lo so Ceci, ti vengo incontro, ci troveremo in aeroporto', e lei mi ha detto: 'Sto bene, ti voglio bene, ci vediamo presto. Era la voce di Ceci di sempre. Diversa da quella che avevo sentito quando ha chiamato dal carcere. Poi è stato come se avessimo avuto fretta di chiudere la telefonata". "Se avevo sentore dell'imminente liberazione? Sì, forte ieri - ha aggiunto - Con Daniele eravamo in casa insieme e ho detto: siamo sotto i ferri non più in terapia. Io sento questo. E dopo un po' eravamo insieme per programmare il prossimo pacco per Cecilia. Eravamo pronti e il pacco dovevamo farlo ieri ma ci siamo guardati e abbiano detto: ma lo facciamo? Abbiamo detto no, è inutile. Ci basavano solo su sensazioni ma la certezza era forte".
L'annuncio di Palazzo Chigi
"Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane", aveva annunciato in mattinata una nota di Palazzo Chigi. "Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi. Il Presidente ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata", spiega ancora la nota. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato alla mamma di Cecilia Sala, che aveva incontrato nei giorni successivi all'arresto.
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Le dichiarazioni dell'Iran
L'Iran, attraverso il dipartimento media della Cultura e il ministero della Guida islamica, parlando con l'Ansa, inizialmente si è limitato a confermare la notizia della liberazione. Poi, con un comunicato, ha fatto sapere: "La politica del Ministero della Cultura e dell'Orientamento Islamico (dell'Iran) è sempre stata basata sull'accoglienza dei viaggi e delle attività legali dei giornalisti internazionali, sull'aumento della presenza dei media stranieri nel Paese e sulla protezione dei loro diritti legali e questo approccio viene seguito seriamente anche nel quattordicesimo governo". Il comunicato ha ribadito poi che l'ambasciata italiana a Teheran è stata informata dell'arresto della giornalista e durante la detenzione è stata prevista la possibilità di accesso consolare e di contatti telefonici con la sua famiglia.
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Il padre: "Orgoglioso di lei"
Il direttore dell'Aise, Giovanni Caravelli, è andato personalmente a Teheran per prendere Cecilia Sala e poi si è imbarcato con lei sull'aereo che l'ha riportata a casa. Intanto, il padre della giornalista ha fatto sapere: "Dirò a Cecilia che sono orgoglioso di lei e della capacità e la compostezza che ha avuto in questa vicenda. Nei suoi giorni di prigionia l'ho sentita tre volte. In questo periodo ho avuto l'impressione di una partita a scacchi, ma i giocatori non erano soltanto due. A un certo punto la scacchiera si è affollata e questo ha creato forti timori in un genitore come me, che purtroppo ignora le mosse". Poi ha aggiunto: "Fortunatamente io e Antonio Tajani abbiamo abitato per 12 anni a due passi l'uno dall'altro e c'è stata una frequentazione trasformata in un'amicizia. Il conforto di un'informazione, pur tutelata ma diretta e immediata, indubbiamente ha aiutato molto". Mentre il compagno della reporter ha detto: "L'ho sentita, mi ha detto: 'Ci vediamo tra poco'. Era emozionata e contentissima. Le ho risposto anche io: 'Ci vediamo a Roma'". Ad attenderla nella Capitale anche la madre, Elisabetta Vernoni.
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L'Aula del Senato applaude alla notizia della liberazione
Dopo la notizia della liberazione di Sala, i senatori si sono alzati tutti in piedi a battere, a lungo, le mani, mentre erano si trovavano in Aula. L'aggiornamento è stato dato loro dalla presidente di turno, Mariolina Castellone, e subito dopo è partita la standing ovation.