
Si tratta di Yosef e Hamza Alziadna, rapiti vivi il 7 ottobre 2023 dal kibbutz Hulit dove lavoravano. Il cordoglio di Netanyahu: "Abbiamo restituito alla famiglia Bilal e Aisha a novembre 2023, e volevamo fare lo stesso per Yosef e Hamza". Almeno 21 palestinesi sono morti a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza dall'alba. Liberata Cecilia Sala: aereo atterrato a Ciampino
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L'esercito israeliano ha ritrovato a Gaza i corpi dei rapiti Yosef e Hamza Alziadna, padre e figlio di 53 e 22 anni, rapiti vivi il 7 ottobre 2023 dal kibbutz Hulit dove lavoravano. "Ci è stato detto che sono stati trovati i corpi di Yousef e Hamza. Il nostro cuore è spezzato. Speravamo che tornassero vivi tra le braccia della famiglia, ma purtroppo sono tornati senza vita", ha detto il fratello di Yousef.
Almeno 21 palestinesi sono morti a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza dall'alba. E' il bilancio riferito da al-Jazeera, secondo cui dieci persone della stessa famiglia, per lo più donne e bambini, sono state uccise nel campo profughi di Bureij nella regione centrale della Striscia, e cinque nel quartiere di Zeitoun, zona nord di Gaza City. A questi si aggiungono tre persone a Deir el-Balah, un altro palestinese nel distretto di Sheikh Radwan a Gaza City e altri due a Jabaliya.
È atterrato allo scalo di Ciampino l'aereo che ha riportato in Italia Cecilia Sala dopo la detenzione in Iran. "Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia", si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.
Approfondimenti:
- Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco
- Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria "cacciato" dai ribelli jihadisti
- Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria
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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Siria, distrutto dalle autorità un milione di pillole di Captagon, la droga della jihad
Le autorità hanno distrutto le scorte di alcol, cannabis, captagon e hashish del regime per "proteggere la società siriana" e "tagliare le rotte di contrabbando utilizzate dalle aziende della famiglia Assad", ha detto all'Afp un funzionario delle forze di sicurezza siriane. LEGGI L'ARTICOLO
Carcere di Evin, pestaggi e 20 persone in una cella. I racconti degli ex detenuti
Una coperta utilizzata come letto, distesa sul pavimento di cemento; il chador come lenzuolo; 30 minuti d'aria in un piccolo cortile e per non più di 4 giorni a settimana. Sono solo alcune delle condizioni di detenzione a Evin, il carcere iraniano a nord di Teheran dove è trattenuta anche Cecilia Sala. Ecco i racconti diretti, di chi ci è stato, e quelli indiretti che arrivano tramite la voce di coloro che riescono a uscire dalla struttura. LEGGI QUI
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese
Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI
Hamas: Israele distrugge deliberatamente sanità Gaza
"Israele sta distruggendo deliberatamente il settore sanitario a Gaza. L'occupazione impedisce che il carburante raggiunga gli ospedali se non in quantità limitate. Rinnoviamo il nostro appello alle Nazioni Unite affinché agiscano immediatamente e salvino il settore sanitario a Gaza". Lo afferma il movimento Hamas alla tv Al Jazeera
Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
Al-Jolani: "Cristiani parte integrante della Siria, ammiro il Papa"
Il leader siriano Abu Mohammed al Jolani si è espresso così nella visita del 31 dicembre con Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa. Il loro incontro a Damasco è raccontato dallo stesso Faltas sulle pagine dell'Osservatore Romano. LEGGI QUI
Inondazioni e freddo, Croce rossa chiede accesso a Gaza
E' indispensabile e urgente un accesso "sicuro e senza ostacoli" alla Striscia di Gaza per fornire aiuti umanitari ai bambini che muoiono di freddo. Lo ha dichiarato oggi la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ficr). Le forti piogge e le inondazioni hanno reso inabitabili i rifugi di fortuna di migliaia di persone, nelle tende ci sono anche 30 centimetri di acqua. "Senza un accesso sicuro, i bambini moriranno di freddo. Senza un accesso sicuro, le famiglie moriranno di fame. Senza un accesso sicuro, gli operatori umanitari non possono salvare vite umane", ha avvertito il segretario generale della Ficr, Jagan Chapagain.
La giornalista Cecilia Sala è libera, ad accoglierla in Italia Meloni e Tajani
La reporter era detenuta in Iran nel carcere di Evin dallo scorso 19 dicembre. Sulla pista di Ciampino l'abbraccio con il compagno Daniele Raineri, poi il vocale ai colleghi: "Ciao, sono tornata". Palazzo Chigi in una nota: "Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane". La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha informato personalmente i genitori della reporter con una telefonata. GLI AGGIORNAMENTI

Usa su Sala: 'L'Iran rilasci tutti gli stranieri detenuti'
Il governo americano non si sbilancia sulla liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala sulla quale una fonte del dipartimento di Stato ha riferito all'ANSA che "spetta al governo italiano rispondere a domande specifiche". Tuttavia ribadisce che l'Iran deve "rilasciare immediatamente i cittadini di molti altri Paesi detenuti illegalmente spesso per utilizzarli come leva politica". Quanto alla vicenda Sala, il dipartimento di Stato sottolinea che "i giornalisti svolgono un lavoro fondamentale per informare il pubblico, spesso in condizioni pericolose, e devono essere protetti".

©Ansa
'Bentornata Cecilia', e sotto disegnata la bandiera dell'Italia. Questo il piccolo cartello di benvenuto affisso dall'interno, da un bambino, nel palazzo di Cecilia Sala a Roma.
Msf, senza carburante neonati a rischio all'ospedale Nasser
Gli ospedali Nasser, Al Aqsa ed European a Gaza sono sull'orlo della chiusura per mancanza di carburante. Una situazione che minaccia la vita di centinaia di pazienti, compresi i neonati, che dipendono dall'elettricità per rimanere in vita: lo denuncia Medici Senza Frontiere in un comunicato, sottolineando che le équipe dell'organizzazione stanno cercando di portare del carburante all'ospedale Nasser e Al Aqsa, come soluzione temporanea per le prossime 36-48 ore. Da oggi, mercoledì 8 gennaio, l'elettricità dell'ospedale Nasser, supportato da Msf, potrebbe essere interrotta in alcuni reparti, lasciando i pazienti senza cure salvavita. Nel reparto di terapia intensiva neonatale, Msf sta attualmente curando 3 bambini e 4 neonati con ventilazione meccanica, oltre a 15 neonati in incubatrice, tutti dipendenti dall'elettricità fornita da generatori a combustibile. Si tratta di una situazione catastrofica che potrebbe avere conseguenze tragiche e gravi poiché è improbabile che la situazione migliori. Msf chiede a tutte le parti di facilitare l'ingresso del carburante a Gaza e di garantirne la consegna sicura alle strutture mediche. "Lo smantellamento del sistema sanitario a Gaza a causa del blocco israeliano, che sta mettendo in pericolo la vita delle persone, deve cessare immediatamente", afferma l'organizzazione nella nota. "Senza carburante, questi neonati rischiano di morire. I bambini nelle incubatrici hanno bisogno di elettricità costante per i ventilatori che li tengono in vita. Sono già in uno stato estremamente vulnerabile e qualsiasi trasferimento in altri ospedali metterebbe direttamente in pericolo le loro vite", afferma Pascale Coissard, coordinatrice di Msf per l'emergenza Gaza.
Iran, Israele si ritiri da territori occupati in Siria
Il Presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, chiede il ritiro di Israele dal territorio siriano dopo la caduta di Bashar al-Assad, storico alleato di Teheran. “La necessità del regime sionista di ritirarsi dai territori occupati e l’importanza di rispettare i sentimenti religiosi in Siria, in particolare per quanto riguarda i luoghi sacri e i santuari sciiti, preoccupano”, ha affermato Pezeshkian in un briefing insieme al primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani. Il Presidente iraniano mette in guardia anche dalla “riattivazione delle cellule terroristiche” in Siria. Durante la visita, Sudani ha affermato il rispetto dell'Iraq per "la volontà del popolo siriano e il sostegno a qualsiasi sistema politico o costituzionale da esso scelto, senza interferenze esterne".
Cecilia Sala ancora a Ciampino ascoltata dai carabinieri del Ros
Cecilia Sala, la giornalista rilasciata oggi dopo tre settimane di prigione in Iran, è ancora a Ciampino, ascoltata dai carabinieri del Ros nei locali dell'aeroporto. Al termine potrà tornare nella sua casa romana.
Wsj: 'Nel quadro di accordo per liberazione Sala, ci si aspetta che Italia rilasci Abedini'
"Nel quadro dell'accordo (per la liberazione di Cecilia Sala, ndr), ci si aspetta che l'Italia rilasci l'imprenditore iraniano Mohammad Abedini che gli Stati Uniti hanno chiesto di estradare con l'accusa di aver fornito tecnologia per droni ai militari iraniani", scrive il Wall Street Journal. Meloni, che ha mantenuto una stretta riservatezza sui negoziati con l'Iran dovrebbe informare altri importanti esponenti italiani oggi "di come funzionerà la seconda parte dell'accordo", si precisa, citando una fonte del governo. Fonti giudiziarie spiegano che Abedini dovrebbe essere rilasciato dal carcere milanese di Opera con uno "slittamento di tempi, ma possibilmente nei prossimi giorni", un passo che il ministro della Giustizia può ordinare.
Cecilia Sala, l’arrivo a Ciampino dopo la liberazione in Iran. FOTO
L'aereo, che ha riportato in Italia la giornalista dopo la detenzione a Teheran, è atterrato poco dopo le 16. Sala è scesa da sola dalla scaletta e ha abbracciato il compagno, che l’attendeva a pochi metri di distanza sulla pista, e poi i genitori. “Finalmente questa parentesi si è chiusa”, ha detto. Oltre alla famiglia, presenti a Ciampino anche la premier Meloni, il ministro degli Esteri Tajani e il sindaco di Roma Gualtieri. GUARDA LE FOTO
Onu, in Siria attenti errori che facciano deragliare transizione
L'inviato dell'Onu in Siria ha messo in guardia da "errori" che potrebbero far deragliare la transizione politica, denunciando anche i rischi legati agli "attacchi" di Israele all'integrità territoriale del Paese. "Le decisioni prese oggi determineranno il futuro a lungo termine. Ci sono opportunità e pericoli reali", ha detto Geir Pedersen a una riunione del Consiglio di sicurezza un mese dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, invitando la Siria e la comunità internazionale ad "avere successo nella fase successiva". "Ci sono immense opportunità per costruire nuove fondamenta per una pace e una stabilità durature in Siria. Ma errori o occasioni mancate potrebbero minacciare il futuro del paese e piantare i semi dell'instabilità", ha avvertito.
Netanyahu: "Avremmo voluto riportare a casa Yosef e Hamza"
"A nome mio e di mia moglie, desidero esprimere il nostro profondo cordoglio per la triste notizia ricevuta oggi dalla famiglia Al-Zayadna. Abbiamo sperato e lavorato per il ritorno sicuro dei quattro membri della famiglia prigionieri di Hamas. Abbiamo restituito alla famiglia Bilal e Aisha a novembre 2023, e volevamo fare lo stesso per Yosef e Hamza". Lo afferma in una nota il premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Invio le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Ringrazio le forze dell'Idf e del Shin Bet per il loro impegno deciso nel cercare di riportare a casa i nostri ostaggi. Continueremo a fare ogni sforzo per riportare tutti i nostri ostaggi a casa, vivi e morti, insieme", ha aggiunto il primo ministro.
Blinken: "Molto vicino un accordo per la tregua a Gaza"
L'accordo su una tregua nella Striscia di Gaza è ''molto vicino'': lo ha detto a Parigi il segretario di Stato Usa, Antony Blinken.
L'Idf trova i corpi di due ostaggi di 22 e 53 anni a Gaza
L'esercito israeliano ha ritrovato a Gaza i corpi dei rapiti Yosef e Hamza Alziadna, 53 e 22 anni, rapiti vivi il 7 ottobre 2023 dal kibbutz Hulit dove lavoravano. "Ci è stato detto che sono stati trovati i corpi di Yousef e Hamza. Il nostro cuore è spezzato. Speravamo che tornassero vivi tra le braccia della famiglia, ma purtroppo sono tornati senza vita", ha detto il fratello di Yousef. La famiglia ha raccontato che i due ostaggi sono stati tenuti insieme e trovati insieme. Lo riferiscono i media israeliani citando i familiari.
Atterrato a Ciampino l'aereo con a bordo Cecilia Sala
È atterrato allo scalo di Ciampino l'aereo che ha riportato in Italia Cecilia Sala dopo la detenzione in Iran.
Wafa: Idf fa irruzione a Tulkarem in Cisgiordania
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che le forze israeliane hanno fatto irruzione nella città di Tulkarem causando gravi danni alle infrastrutture e alle proprietà locali. Diversi veicoli militari sono entrati nella città dall'ingresso occidentale, dirigendosi verso la via che conduce al campo profughi, durante l'operazione l'Idf è entrato in un edificio residenziale. I residenti locali denunciano l'aggravarsi della distruzione e un clima di paura diffusa, secondo la stampa palestinese.
Media: ospedale Nasser a Gaza si ferma per mancanza di carburante
Il complesso medico Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, ha dichiarato di essere stato costretto a sospendere i suoi servizi sanitari a causa della carenza di carburante. In una nota citata da Middle East Eye online, l'ospedale ha affermato tutti i servizi, ad eccezione della terapia intensiva e delle operazioni d'urgenza, sono sospesi, poiché le rimanenti scorte di carburante sono sufficienti solo per far funzionare un piccolo generatore per sole tre ore. L'ospedale necessita di 5.500 litri di gasolio al giorno per funzionare.
Israele, tensione tra ministro della Difesa e capo Idf Halevi
Il ministro della Difesa Israel Katz ha ordinato al capo di stato maggiore Herzi Halevi di collaborare pienamente con il revisore dello Stato nell'indagine sugli eventi del 7 ottobre 2023. Katz ha dichiarato che "l'Idf non può permettersi di sembrare un'istituzione che teme la trasparenza pubblica". In risposta, il portavoce dell'Idf Daniel Hagari, ha respinto le accuse con una nota sottolineando che "le indagini interne sono fondamentali e devono essere condotte senza compromettere la sicurezza operativa". Hagari ha inoltre ribadito che "le questioni devono essere risolte attraverso il dialogo diretto e non tramite i media". Immediata la reazione di Adir Dahan, portavoce del ministro che ha attaccato Hagari, accusandolo di "oltrepassare i limiti del suo ruolo: questa volta le scuse non basteranno", ha detto. La tensione tra Katz e Halevi, aggravata dalla crisi delle nomine nell'Idf, sta generando un clima di incertezza tra gli ufficiali e potrebbe avere conseguenze significative per i vertici militari e politici, riferiscono i media israeliani.Il ministro della Difesa Israel Katz ha ordinato al capo di stato maggiore Herzi Halevi di collaborare pienamente con il revisore dello Stato nell'indagine sugli eventi del 7 ottobre 2023. Katz ha dichiarato che "l'Idf non può permettersi di sembrare un'istituzione che teme la trasparenza pubblica". In risposta, il portavoce dell'Idf Daniel Hagari, ha respinto le accuse con una nota sottolineando che "le indagini interne sono fondamentali e devono essere condotte senza compromettere la sicurezza operativa". Hagari ha inoltre ribadito che "le questioni devono essere risolte attraverso il dialogo diretto e non tramite i media". Immediata la reazione di Adir Dahan, portavoce del ministro che ha attaccato Hagari, accusandolo di "oltrepassare i limiti del suo ruolo: questa volta le scuse non basteranno", ha detto. La tensione tra Katz e Halevi, aggravata dalla crisi delle nomine nell'Idf, sta generando un clima di incertezza tra gli ufficiali e potrebbe avere conseguenze significative per i vertici militari e politici, riferiscono i media israeliani.
Media, forze israeliane distruggono edifici nel sud del Libano
Le forze israeliane hanno bombardato oggi con l'artiglieria due edifici a Bint Jbeil, nel sud del Libano, tra cui l'abitazione del sindaco della cittadina. Poi con un carro armato Merkava hanno preso di mira anche un terzo edificio. Lo riferisce il quotidiano libanese L'Orient le Jour online. Nella regione di Marjeyoun, le forze israeliane hanno distrutto le infrastrutture di Markaba con esplosivi, scrive ancora la stessa fonte, aggiungendo infine che più ad est, nel distretto di Hasbaya, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco con armi automatiche contro dei pastori che si trovavano alla periferia di Halta, costringendoli alla fuga.
Libano, il premier: "Domani avremo un nuovo presidente"
"Oggi per la prima volta" dal novembre di tre anni fa, da quando il Libano è senza un capo di Stato, "mi sento felice perché se Dio vorrà domani avremo un nuovo presidente". Lo ha detto il premier ad interim del Paese dei Cedri, Najib Miqati, in dichiarazioni riportate dal sito Naharnet alla vigilia del voto in Parlamento per l'elezione del successore di Michel Aoun, che ha concluso il mandato alla presidenza più di due anni fa.
Tajani: "Venerdì andrò a Damasco per incontrare le autorità"
"Venerdì andrò a Damasco per incontrare le autorità siriane". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in question time alla Camera.
Unicef, a Gaza almeno 74 bambini uccisi nella prima settimana del 2025
Almeno 74 bambini sarebbero stati uccisi a causa della violenza incessante nella Striscia di Gaza solo nei primi sette giorni del 2025. Lo scrive Unicef in una nota affermando che i bambini sarebbero stati uccisi in diversi episodi di massa, tra cui attacchi notturni a Gaza City, Khan Younis e Al Mawasi, una “zona sicura” designata unilateralmente nel sud. L'attacco più recente, ieri, ha visto 5 bambini uccisi ad Al Mawasi. ''Per i bambini di Gaza, il nuovo anno ha portato più morte e sofferenza a causa di attacchi, deprivazione e la crescente esposizione al freddo," ha dichiarato Catherine Russell, direttore generale dell'Unicef. ''Un cessate il fuoco è atteso da troppo tempo. Troppi bambini sono stati uccisi o hanno perso i propri cari nel tragico inizio del nuovo anno'', ha aggiunto.
La continuativa mancanza di rifugi di base, combinata alle temperature invernali, rappresenta una grave minaccia per i bambini. Con più di 1 milione di bambini che vivono in tende di fortuna e molte famiglie sfollate negli ultimi 15 mesi, i bambini affrontano rischi estremi. Secondo le notizie, dal 26 dicembre, 8 neonati sarebbero morti per ipotermia, una grave minaccia per i bambini piccoli che non sono in grado di regolare la loro temperatura corporea.
La situazione umanitaria a Gaza è andata fuori controllo. Il numero di camion con aiuti che entrano a Gaza rimane drammaticamente insufficiente per rispondere ai bisogni più elementari delle famiglie. L’ordine civile è in gran parte crollato a Gaza, con il saccheggio dei beni umanitari, scrive l'Unicef.
Media, il leader siriano Jolani vedrà Erdogan in Turchia
Il nuovo leader della Siria, Ahmed al-Sharaa, nome di battaglia Abu Mohamed Jolani, ha in programma di recarsi in Turchia per incontrare il capo di Stato turco, Recep Tayyip Erdogan, nel suo primo viaggio all'estero da quando è caduto il regime del presidente siriano Bashar al-Assad. Lo riferisce il quotidiano turco Yeni Safak senza specificare la data della visita e dichiarando che al-Sharaa avrebbe dovuto recarsi ad Ankara già nei giorni scorsi ma il viaggio è stato rimandato.
Media, almeno 21 morti a Gaza in raid Israele da alba
Almeno 21 palestinesi sono morti a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza dall'alba. E' il bilancio riferito da al-Jazeera, secondo cui dieci persone della stessa famiglia, per lo più donne e bambini, sono state uccise nel campo profughi di Bureij nella regione centrale della Striscia, e cinque nel quartiere di Zeitoun, zona nord di Gaza City. A questi si aggiungono tre persone a Deir el-Balah, un altro palestinese nel distretto di Sheikh Radwan a Gaza City e altri due a Jabaliya.
Iran: sempre protetto i diritti dei reporter stranieri
"La politica del Ministero della Cultura e dell'Orientamento Islamico (dell'Iran) è sempre stata basata sull'accoglienza dei viaggi e delle attività legali dei giornalisti internazionali, sull'aumento della presenza dei media stranieri nel Paese e sulla protezione dei loro diritti legali e questo approccio viene seguito seriamente anche nel quattordicesimo governo" (guidato dal presidente Masoud Pezeshkian). Lo si legge in un comunicato del ministero della Cultura iraniano, riportato da Irna, riguardo all'arresto di Cecilia Sala. Il comunicato ribadisce che l'ambasciata italiana a Teheran è stata informata dell'arresto della giornalista e durante la detenzione è stata prevista la possibilità di accesso consolare e di contatti telefonici con la sua famiglia.
Crisi carburante, ospedale Khan Younis ferma attività
L'ospedale Nasser di Khan Younis ha fermato le attività, a eccezione dell'unità di terapia intensiva e delle sale operatorie, a causa della mancanza di carburante. Lo ha riferito al-Jazeera all'indomani dell'allarme lanciato dal ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, per il "disastro" imminente negli ospedali di Gaza per la mancanza di scorte di carburante.
Iran: Noury (Amnesty): 'Con Sala politica ostaggi non ha funzionato'
La liberazione di Cecilia Sala dimostra che ''la politica degli ostaggi portata avanti per anni dall'Iran questa volta non ha funzionato'', l'Italia ''stavolta non ha ceduto'' e ''la diplomazia, le autorità e le istituzioni hanno lavorato al meglio''. Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commenta con Adnkronos il rilascio della giornalista italiana dal carcere di Evin a Teheran, dov'era detenuta dal 19 dicembre. Il fatto che ''la soluzione è arrivata così presto e positivamente dimostra che non si è ceduto alla politica degli ostaggi'' e che ''tutti gli attori coinvolti hanno fatto bene ciò che sanno fare meglio'', prosegue Noury citando ''l'opinione pubblica, le organizzazioni per i diritti umani a tenere alta l'attenzione, l'informazione a parlarne e la diplomazia, le autorità e le istituzioni''. Ovviamente ''il lavoro che ha fatto il governo ha avuto un ruolo molto molto importante''.
Noury ha voluto rendere ''omaggio alla resistenza di Cecilia'' che ha trascorso ''tre settimane in una cella di isolamento con la luce accesa 24 ore su 24 e con scarsi contatti con il mondo esterno in una delle prigioni peggiori al mondo''. La soluzione positiva del caso Sala, prosegue il portavoce di Amnesty Italia, è anche ''la conferma che il giornalismo non può e non deve mai essere considerato un reato''. E ''questo dovrebbe spronare tutti noi a far sì che ci sia massima attenzione al principio che i giornalisti non devono essere arrestati perché fanno il loro lavoro, né considerati pedine di scambio''.
Noury ha infine condannato l'''odio misogino terribile'' che ''fa vergogna'' di cui è stata oggetto Sala in questi giorni. ''Sono certo che Cecilia non ha potuto leggerli mentre era in isolamento e spero non li possa leggere nemmeno al ritorno'', ha aggiunto ricordando quanto Sala sia ''una giornalista non nuova a lavorare in scenari complessi come l'Iran, l'Ucraina, l'Afghanistan''.
Sirene suonano a Kerem Shalom, intercettato razzo da Gaza
Le forze armate israeliane hanno riferito che un razzo sparato da Gaza è stato intercettato, dopo che sono risuonate le sirene a Kerem Shalom, vicino al confine con la Striscia. Nelle ultime due settimane sono stati lanciati più di 20 razzi da Gaza verso Israele, per lo più dal nord della Striscia. Lunedì scorso una casa a Sderot è stata danneggiata, ma non ci sono stati feriti.
Il legale di Abedini: 'Molto contento del ritorno di Sala'
"Ho saputo del comunicato rilasciato e sono molto contento del ritorno a casa della nostra Cecilia Sala". Così l'avvocato Alfredo De Francesco, difensore di Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano bloccato in Italia lo scorso 16 dicembre su richiesta degli Stati Uniti.
Custode Terra Santa: ‘Vedo peggioramenti per cristiani in Terra Santa’
Sulla situazione dei cristiani in Terra Santa, padre Francesco Patton, dice di vedere dei peggioramenti. “Anche di recente, - osserva in una intervista al sito Comunità di Connessioni diretto da Padre Occhetta - ho ricevuto segnalazioni da confratelli che vivono in santuari, magari isolati, che sono stati aggrediti verbalmente da coloni o da ebrei fondamentalisti, i quali, considerando quelle terre solamente loro, vogliono che i cristiani, siano essi religiosi o laici, se ne vadano”. “Essi - osserva - dimenticano che il cristianesimo è nato qui, è nato tra l’altro per iniziativa di un ebreo che si chiamava Gesù di Nazareth. Dimenticano che il cristianesimo qui è sempre esistito ininterrottamente da duemila anni, e per quel che ci riguarda, dimenticano anche che come francescani siamo in questi luoghi da otto secoli in forma pacifica, avendo resistito alle pressioni e violenze anche dei Mamelucchi e degli Ottomani. Dunque, le pressioni attuali dei coloni non intimoriscono le nostre comunità impegnate nel portare la pace e sostegno agli ultimi. Non si può negare però che questo clima crei difficoltà”.
Gemellaggio tra squadra di calcio bambini Napoli e Gaza
Giocano a pallone a chilometri e chilometri di distanza, tifando gli uni per gli altri con il sogno, quando sarà possibile, di incontrarsi e correre tutti insieme dietro allo stesso pallone. Sono i bambini dello Spartak San Gennaro, squadra popolare per dare un'opportunità di sport a bambini di famiglie con disagio, e i bambini dell'Al Haddaf team, che raccoglie circa un centinaio di ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni, provenienti dalla cittadina di Beit Lahia, ormai distrutta del Nord di Gaza, che vivono in un campo nel Sud della Striscia. Il gemellaggio ha preso il via circa un mese fa e oggi Napoli, nel campetto dello Spartak San Gennaro, al parco Ventaglieri, nel cuore del quartiere popolare di Montesanto, si ritroverà per 'assistere' attraverso un video al match che nelle scorse settimane i giovani giocatori dell'Al Haddaf hanno disputato contro una squadra di Jabalia. Nel campetto ai Ventaglieri sarà allestita una vera e propria curva con tanto di bandiere. E per essere sempre al fianco dei bambini di Gaza, lo Spartak ha realizzato un'apposita maglietta su cui sono stampati anche lo stemma dell'Al Haddaf ed la scritta 'Tutt' eguale song e' creature' (ndr, I bambini sono tutti uguali).
Centcom: 'Effettuati attacchi di precisione contro depositi degli Houthi'
Il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha annunciato di aver effettuato attacchi di precisione contro i depositi sotterranei di armi convenzionali avanzate degli Houthi nello Yemen. Il Centcom ha affermato che gli Houthi hanno utilizzato le strutture per condurre attacchi contro navi della Marina statunitense e navi mercantili nel Mar Rosso meridionale e nel Golfo di Aden. "Gli attacchi rientrano negli sforzi del Centcom per smorzare i tentativi degli Houthi, sostenuti dall'Iran, di minacciare i partner regionali e le navi militari e mercantili nella regione", si legge nella dichiarazione.
Fonti Iran: 'Speriamo che anche Abedini torni presto a casa'
"Speriamo ora che anche l'ingegnere iraniano" Mohammad Abedini Najafabadi, detenuto a Milano, "torni presto a casa": così fonti qualificate del ministero degli Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran, contattate da La7 e rilanciate da David Parenzo durante la trasmissione 'L'Aria Che Tira', hanno commentato la liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala. "Ci auguriamo - hanno aggiunto le stesse fonti, riferisce una nota della trasmissione - che l'Italia non si faccia coinvolgere nella vecchia guerra tra gli Stati Uniti e l'Iran".
Tajani: 'Abedini-Sala? L'Iran stesso ha separato le cose'
"Gli stessi iraniani hanno separato le due cose. Intanto godiamoci il rientro in Italia di Cecilia Sala, una brava giornalista". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nell'edizione straordinaria del Tg1, risponde alla domanda su quanto abbia pesato l'incontro di qualche giorno fra tra la premier Giorgia Meloni e il presidente eletto Usa Donald Trump in Florida alla luce della vicenda dell'ingegnere iraniano Mohammed Adedini Najafabadi. "Mi fa particolarmente piacere anche perché sono amico personale del padre, quindi oltre al dovere da ministro ci ho messo anche un po' di affetto per il padre, che è un amico", ha aggiunto.
Idf, colpito centro di comando di Hamas in un'ex scuola a Gaza
Un elicottero dell'aeronautica militare israeliana ha lanciato un attacco contro un gruppo di miliziani di Hamas in un'ex scuola a Jabalia, nel nord di Gaza. Lo ha riferito l'Idf. Secondo l'esercito, i terroristi si trovavano in un centro di comando nascosto nella scuola di Halawa e utilizzavano il complesso per attaccare Israele. Secondo i media palestinesi, l'edificio fungeva anche da rifugio per gli sfollati di Gaza.
Unicef, a Gaza almeno 74 bambini uccisi nel 2025
Almeno 74 bambini sarebbero stati uccisi nei primi sette giorni del 2025, in attacchi di massa notturni a Gaza City, Khan Younis e Al Mawasi.A rilevarlo è l'Unicef. "Per i bambini di Gaza, il nuovo anno ha portato più morte e sofferenza a causa di attacchi, deprivazione e la crescente esposizione al freddo- ha dichiarato Catherine Russell, direttore generale - Un cessate il fuoco è atteso da troppo tempo. Troppi bambini sono stati uccisi o hanno perso i propri cari nel tragico inizio del nuovo anno". Secondo l'Unicef più di 1 milione di loro vive in tende di fortuna e dal 26 dicembre, 8 neonati sarebbero morti per ipotermia.
Siria, Teheran: "Israele si ritiri e ne rispetti i luoghi sacri"
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha chiesto il ritiro di Israele dal territorio siriano dopo la caduta di Bashar al-Assad, storico alleato di Teheran. Le sue osservazioni sono state rilasciate durante la visita a Teheran del primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani, durante la quale si sono discussi argomenti quali commercio, cooperazione e recenti sviluppi in Siria. "Tra le preoccupazioni c'è la necessità del regime sionista di ritirarsi dai territori occupati e l'importanza di rispettare i sentimenti religiosi in Siria, in particolare per quanto riguarda i luoghi sacri e i santuari sciiti", ha affermato Pezeshkian in un briefing insieme a Sudani, mettendo in guardia contro la "riattivazione di cellule terroristiche" in Siria.
Ong: "L'esercito israeliano estende il controllo sul Golan siriano"
L'esercito israeliano ha esteso nelle ultime ore il controllo di alcune zone sulle Alture siriane del Golan, nella regione di Qunaytra. Lo riferisce l'Osservatorio per i diritti umani in Siria, precisando che le forze armate israeliane hanno continuato ad allargare la loro presenza militare a sud della cittadina di Qunaytra, in particolare nella località di Kudna. Questo mentre si sono ritirate dalla cittadina di Rafid, sempre a sud di Qunaytra, ma solo dopo aver sradicato diversi alberi e dato fuoco ad arbusti e vegetazione bassa nella zona a est della linea del cessate il fuoco del 1974. Da quando si è dissolto a Damasco il regime della famiglia Assad, al potere da mezzo secolo, causando il collasso delle forze iraniane e degli Hezbollah libanesi filo-iraniani in Siria, Israele ha preso l'iniziativa di estendere il controllo di fatto di regioni nel sud-ovest della Siria oltre la linea del cessate il fuoco tra i due paesi.
Cecilia Sala libera, Tajani: "Diplomazia e gioco di squadra". Schlein: "Un sollievo"
Dopo l'annuncio della liberazione di Cecilia Sala, detenuta dal 19 dicembre nel carcere di Evin a Teheran, in Iran, tanti i commenti e le reazioni del mondo della politica. "Diplomazia e gioco di squadra", ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Un sollievo, grazie al governo e a chi ha lavorato per il risultato", ha riferito la segretaria del Pd, Elly Schlein. LE REAZIONI
L'Iran: "Condividiamo con l'Iraq le preoccupazioni sulla Siria"
"L'Iran e l'Iraq condividono preoccupazioni comuni sugli sviluppi siriani, tra cui l'integrità territoriale del Paese, la stabilità, la pace e il rispetto dei siti religiosi degli sciiti in quel Paese, nonché la necessità di ritirare le forze israeliane dalle terre occupate": lo ha detto il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in una conferenza stampa congiunta con il primo ministro iracheno in visita, Mohammed Shia' Al Sudan. "Durante l'incontro con il premier iracheno, abbiamo anche discusso del pericolo del terrorismo e della riattivazione dei gruppi terroristici in Siria e della necessità di affrontare questi gruppi", ha aggiunto il presidente, citato dall'Irna. Al Sudan è arrivato in Iran per una visita di un giorno nel Paese confinante orientale dell'Iraq.
L'arrivo dell'aereo di Cecilia Sala previsto per le 15.30 a Ciampino
E' previsto alle 15.30 all'aeroporto di Ciampino l'aereo C130 dell'Aeronautica militare che riporterà a casa Cecilia Sala, la giornalista detenuta in Iran dal 19 dicembre.
Herzog domani a Cipro, vedrà Christodoulides
Il presidente israeliano, Isaac Herzog, sarà domani a Cipro per incontrare il presidente Nikos Christodoulides. Lo riferiscono i media locali. In cima all'agenda, si legge sul Times of Israel, il "lavoro intensificato per assicurare il ritorno degli ostaggi dalle loro famiglie" e gli ultimi sviluppi nella regione e a livello internazionale.
Cecilia Sala è stata liberata, sta tornando in Italia
La giornalista, detenuta in Iran dallo scorso dicembre, è stata liberata e sta tornando in Italia, secondo quanto si apprende da Palazzo Chigi. TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
Palazzo Chigi: "Decollato da poco l'aereo che riporta Sala a casa"
"È decollato pochi minuti fa, da Teheran, l'aereo che riporta a casa la giornalista Cecilia Sala". Lo rende noto Palazzo Chigi. "Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia", spiega il comunicato.

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Onu, a Gaza "ostruzione sistematica degli aiuti umanitari"
A Gaza, mentre la situazione peggiora per le piogge torrenziali e l'abbassamento della temperatura ed è aumentata la dipendenza dell'enclave palestinese dagli aiuti internazionali, l'Onu denuncia una "pericolosa tendenza al sabotaggio". Il capo degli aiuti di emergenza dell'Onu, Tom Fletcher, ha dichiarato che i numerosi incidenti avvenuti negli ultimi giorni, sono l'esempio della volontà di ostruzione degli aiuti umanitari a Gaza. Dopo aver elencato gli ultimi attacchi israeliani a convogli per la distribuzione di beni alimentari, Fletcher ha ribadito: "nonostante la nostra determinazione a fornire cibo, acqua e medicine ai sopravvissuti, i nostri sforzi per salvare vite umane hanno raggiunto il punto di rottura". "L'ostruzione sistematica degli aiuti - ha aggiunto - arriva in un momento critico, poiché le rigide condizioni meteorologiche invernali peggiorano la situazione già catastrofica nell'enclave". Dopo aver ricordato che l'Oms ha riferito che il freddo e le forti piogge degli ultimi giorni minacciano la sopravvivenza delle famiglie sfollate a Gaza, l'Onu ha ribadito "che i civili devono essere protetti in ogni momento e che i bisogni fondamentali per la loro sopravvivenza devono essere soddisfatti".
Wafa: "Due bambini e un ragazzo uccisi in Cisgiordania"
Due bambini e un ragazzo sono stati uccisi da un drone israeliano che ha bombardato la città di Tamoun, a sud-est di Tubas, in Cisgiordania. Lo riferiscono fonti della sicurezza palestinese all'agenzia di stampa Wafa. Secondo le fonti, le vittime avevano 9, 10 e 23 anni. In mattinata l'Idf aveva reso noto di aver colpito una cellula terroristica a Tamoun.
Ministero della Sanità di Hamas, i morti a Gaza sono 45.936
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 45.936, di cui 51 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 109.274, secondo la stessa fonte.
Khamenei: "Sosteniamo ovunque la resistenza contro Israele"
"La resistenza è viva e deve restare viva. Sosteniamo la resistenza ovunque essa si opponga a Israele". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante un discorso a Qom, come riferisce Isna. "Sosteniamo la resistenza a Gaza, la resistenza in Cisgiordania, la resistenza in Libano, la resistenza in Yemen", ha detto Khamenei, aggiungendo che "coloro che prendono le decisioni non dovrebbero in alcun modo prendere in considerazione le richieste e le posizioni dell'America e dei sionisti".
Siria, milizie filo turche accerchiano Kobane: 100 morti a Manbij
Rimane alta la tensione nel nord-est della Siria, dove le milizie filo-turche dell'Esercito libero siriano stanno preparando carri armati e artiglieria intorno alla città di Kobane per sottrarla all'organizzazione separatista curda Ypg. Proseguono anche gli scontri nella provincia di Manbij, dove i morti tra le due fazioni sono piu' di 100. A renderlo noto è l'agenzia di stampa turca Anadolu. Nei giorni scorsi il governo di Ankara ha ribadito che la presenza di Ypg nel nord-est della Siria non sarà tollerata e ora i filo turchi stanno radunando l'artiglieria pesante in attesa del via libera all'attacco. Secondo Anadolu, nel mirino non c'è solo Kobane, ma anche Ayn Isa e Tel Amir. Intanto gli scontri tra filo turchi e Ypg proseguono nella vicina provincia di Manbic. In base a quanto reso noto dall'Osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Londra, i morti sono ormai più di 100: 85 le vittime tra i miliziani separatisti curdi, 16 tra i paramilitari sostenuti da Ankara. In ballo c'è il controllo della strategica diga di Tisrin.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Khamenei: "Gli americani hanno sbagliato i calcoli sull'Iran"
"Gli americani hanno sbagliato i calcoli sull'Iran, perché non hanno capito la Rivoluzione islamica del 1979 e sono stati ingannati e addormentati. Anche negli ultimi decenni hanno continuato a commettere errori sulle questioni relative all'Iran": lo ha detto ieri il leader Ali Khamenei, rivolgendosi a "coloro che sono intimiditi dalle politiche americane". "Alcuni dicono perché l'Iran non negozia né stabilisce legami con gli Stati Uniti, e perché al contrario l'Iran ha legami con gli europei, che sono uguali agli Stati Uniti - ha proseguito -. Neanche l'Iran non considera alcuni Stati europei come amici, ma la differenza è che gli Stati Uniti fanno azioni ostili per ripristinare il loro potere in Iran, che esisteva prima della Rivoluzione islamica, e cercano di compensare la loro perdita".
Media: "Israele non si ritirerà del tutto dal sud del Libano"
Israele non si ritirerà del tutto dal sud del Libano ma manterrà una presenza militare su tre colline in territorio libanese a ridosso della linea blu di demarcazione tra i due paesi. E' quanto previsto dal meccanismo di disimpegno militare israeliano secondo quanto ha riferito alle autorità libanesi l'inviato speciale Usa, Amos Hochstein, citato oggi dal quotidiano libanese al Akhbar, vicino a Hezbollah. Secondo il giornale, il piano israeliano sostenuto dagli Stati Uniti prevede un ritiro israeliano entro il 27 gennaio, come previsto dagli accordi di cessate il fuoco dello scorso 27 novembre. Questo ritiro avverrà in tre fasi: entro il 17 gennaio dal settore ovest, entro il 22 dal settore centrale ed entro il 27 dal settore orientale. Ma le forze armate israeliane - scrive il giornale citando Hochstein - rimarranno in territorio libanese sulle colline di Labbune, nel settore occidentale della Linea Blu, su Jamal Blat nel settore centrale della linea di demarcazione e sulla collina Hamamis, di fronte all'insediamento israeliano di Metulla. Così facendo, aggiunge al Akhbar, l'esercito israeliano manterrà la sua capacità di dominare le valli e gli anfratti a sud del fiume Litani, nella profondità del territorio libanese.

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Netanyahu smentisce la tregua di settimane in cambio della lista degli ostaggi
L'ufficio del primo ministro ha smentito con una nota le notizie diffuse dalla stampa araba riguardo una tregua di settimane nella guerra in cambio di un elenco di nomi degli ostaggi: "E' una bugia totale e una parte della guerra psicologica che Hamas sta cercando di utilizzare contro le famiglie degli ostaggi e i cittadini israeliani". In mattinata il quotidiano libanese Al Akhbar ha riportato che, secondo fonti egiziane, Hamas fornirà a Israele un elenco degli ostaggi e la loro ubicazione, compresa quella degli ostaggi uccisi, in cambio di un cessate il fuoco della durata massima di otto settimane.
Fonti Egitto, tregua di 6-8 settimane in cambio della lista degli ostaggi
Al tavolo delle trattative in corso si lavora alla possibilità che Hamas fornisca a Israele un elenco di tutti gli ostaggi in vita in cambio di un cessate il fuoco di sei-otto settimane. Lo ha riferito il quotidiano libanese Al Akhbar, affiliato a Hezbollah, citando fonti egiziane. In base a questa ipotesi, il movimento palestinese fornirebbe anche un elenco dei rapiti morti di cui si conosce l'ubicazione dei corpi. Durante la tregua, aumenterebbe la quantita' di aiuti che entrano nella Striscia e si lavorerebbe per ricostruire il sistema sanitario a Gaza.
La notizia circolata ha scatenato la reazione del ministro per la Sicurezza nazionale israeliano e leader dell'estrema destra, Itamar Ben-Gvir. "Se è vera la notizia secondo cui Israele pagherà un cessate il fuoco di sei settimane in cambio della 'lista', allora sarebbe un fallimento. Spero davvero che sia una notizia sbagliata!", ha scritto su X.
Onu: "Gli ospedali di Gaza sono trappole mortali"
Gli ospedali di Gaza sono diventati "trappole mortali": lo scrive su X l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). "Le famiglie sono distrutte, i bambini muoiono congelati, la fame sta accorciando le loro vite", aggiunge la Unrwa.

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L'Iran annuncia l'espansione della centrale nucleare di Bushehr
Il capo dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran (Aeoi), Mohammad Eslami, ha annunciato che saranno costruite altre 'due unità' presso la centrale nucleare di Bushehr, località sulla costa sud ovest del Paese, sul Golfo Persico. Parlando durante un incontro con i membri della Commissione parlamentare per l'Energia, Eslami ha affermato che è all'ordine del giorno dell'Aeoi la produzione di 20 mila MW di energia nucleare, riferisce Irna, e che il piano - in linea con le leggi iraniane e gli ordini della Guida suprema Ali Khamenei - riguarda la costruzione di centrali nucleari nelle province di Bushehr, Khuzestan, Hormozgan e Sistan e Baluchistan, situate sulle coste meridionali dell'Iran, e nella provincia del Golestan, nel nord est del Paese, al confine con il Turkmenistan.
Idf, attaccata una cellula di terroristi in Cisgiordania
L'esercito israeliano rende noto che l'aeronautica ha attaccato una cellula di terroristi nella città di Tamun, in Cisgiordania, a nord-est di Nablus.
I parenti degli ostaggi protestano sotto la sede del Likud a Tel Aviv
Proteste sotto la sede del Likud a Tel Aviv dei parenti degli ostaggi tenuti prigionieri da oltre un anno nella Striscia di Gaza. A riferirne è il Times of Israel. I familiari degli ostaggi chiedono un accordo che porti alla liberazione immediata dei loro cari. "Ponete fine alla guerra. Subito l'accordo per gli ostaggi", è lo slogan del corteo.
Media: "Hamas fornirà un elenco di ostaggi in cambio di una tregua di 8 settimane"
Hamas fornirà a Israele un elenco degli ostaggi e la loro ubicazione, compresa quella degli ostaggi uccisi, in cambio di un cessate il fuoco della durata massima di otto settimane. Lo riferisce il quotidiano libanese Al Akhbar, citando fonti egiziane, secondo cui, il potenziale accordo formalizzato a Doha consentirebbe di aumentare la quantità di aiuti umanitari destinati alla Striscia e di riabilitare i suoi sistemi sanitari.
Siria, Barrot: "Possibile rimuovere rapidamente alcune sanzioni"
Alcune delle sanzioni inflitte alla Siria durante il regime di Bashar al-Assad, caduto lo scorso 8 dicembre, "potrebbero essere rimosse rapidamente". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot. "Ci sono le sanzioni che hanno preso di mira Bashar al-Assad e i carnefici del suo regime, sanzioni che ovviamente non c'è intenzione di revocare. Poi ce ne sono altre che oggi ostacolano l'accesso agli aiuti umanitari, che impediscono la ripresa del Paese e che potrebbero essere revocate rapidamente", ha dichiarato Barrot a France Inter.
Carcere di Evin, pestaggi e 20 persone in una cella. I racconti degli ex detenuti
Una coperta utilizzata come letto, distesa sul pavimento di cemento; il chador come lenzuolo; 30 minuti d'aria in un piccolo cortile e per non più di 4 giorni a settimana. Sono solo alcune delle condizioni di detenzione a Evin, il carcere iraniano a nord di Teheran dove è trattenuta anche Cecilia Sala. Ecco i racconti diretti, di chi ci è stato, e quelli indiretti che arrivano tramite la voce di coloro che riescono a uscire dalla struttura. LEGGI QUI

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Media, 29 morti in attacchi di Israele a Gaza, anche un bebè
Almeno nove persone, tra cui un bambino e un bebè di 15 giorni, sono state uccise prima dell'alba nella Striscia di Gaza da attacchi israeliani: lo riporta Al Jazeera. Gli attacchi, aggiunge l'emittente, sono stati lanciati poche ore dopo un bombardamento nella zona umanitaria di Al Mawasi - a Khan Yunis - costato la vita a 20 persone, inclusi cinque bambini.
Teheran condanna le dichiarazioni anti-Iran di Macron
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha respinto le recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron in merito all'Iran, definendole "prive di fondamento e contraddittorie". "È Israele, che rappresenta una minaccia reale e immediata alla pace e alla stabilità regionale, espandendo la sua aggressività, ma gode ancora del pieno sostegno degli Stati Uniti e di alcuni paesi europei, inclusa la Francia", ha detto Baghaei in reazione alle dichiarazioni di Macron che aveva accusato l'Iran di essere la principale sfida strategica e di sicurezza nella regione, citando l'accelerazione del programma nucleare del paese e il suo sostegno alla guerra russa contro l'Ucraina. Secondo PressTV, Baghaei ha continuato dicendo: "Le attività nucleari di Teheran rientrano nel quadro del diritto internazionale e sotto la stretta e continua supervisione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica". Inoltre ha anche respinto la partecipazione dell'Iran nel conflitto ucraino, affermando: "Tali dichiarazioni irresponsabili hanno lo scopo di distorcere i fatti". Per quanto riguarda la preoccupazione di Macron sulle interazioni dell'Iran con i paesi africani, Baghaei ha affermato: "I paesi che hanno una storia di colonialismo violento in Africa non possono determinare il destino dei paesi africani indipendenti e di altre nazioni con la stessa mentalità".
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Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
Trump: se Hamas non rilascia gli ostaggi ci sarà inferno
Il presidente eletto ha parlato ai giornalisti dalla sua tenuta di Mar-a-Lago in Florida. Dopo aver annunciato di essere pronto a graziare coloro che assaltarono Capitol Hill nel 2021, ha aggiunto: "Abbiamo sconfitto l'Isis e non abbiamo avuto guerre: ora il mondo è in fiamme". Il tycoon ha poi dichiarato di essere pronto a imporre dazi alla Danimarca per ottenere la Groenlandia e a usare la "forza economica" nei confronti del Canada
Gaza: uccisi a Khan Yunis 17 palestinesi, quasi tutti donne e bambini
Nell'attacco di ieri a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, sono rimasti uccisi 17 palestinesi, quasi tutti donne e bambini. Lo sostiene il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, mentre l'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito nella zona "alcuni terroristi che hanno preso parte al massacro del 7 ottobre 2023".
Ahmed al-Farra, direttore del reparto pediatrico del Nasser Hospital di Khan Younis, ha detto che cinque bambini sono stati uccisi nell'attacco aereo mentre si riparavano insieme nella stessa tenda. I loro corpi erano tra gli otto bambini e le cinque donne portati all'ospedale. Due corpi rimangono non identificabili, ha aggiunto.
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