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Guerra Israele Medio Oriente, Hamas: 70 persone uccise a Gaza in 24 ore

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I titoli di Sky Tg24 del 9 gennaio, edizione delle 8
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I titoli di Sky Tg24 del 9 gennaio, edizione delle 8
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Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che il bilancio delle vittime nella Striscia è di 46.006 morti, con 70 decessi in 24 ore. L'esercito israeliano ha ritrovato nella Striscia i corpi di due degli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023: erano padre e figlio e avevano 53 anni e 22 anni. Blinken parla di accordo "molto vicino" per una tregua nella Striscia. Oggi a Roma riunione dei ministri degli Esteri del Quintetto sulla Siria. Libano, il 60enne generale Joseph Aoun, è stato eletto presidente della Repubblica

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Il ministero della Salute di Gaza guidata da Hamas ha dichiarato che il bilancio complessivo delle vittime nella Striscia è di 46.006 morti, 15 mesi dopo la guerra tra Israele e Hamas innescata dall'attacco del gruppo palestinese del 7 ottobre 2023. Il nuovo bilancio complessivo è stato aggiornato con l'ultimo dato di 70 morti in 24 ore fornito dalla stessa fonte.

L'esercito israeliano ha ritrovato nella Striscia di Gaza i corpi di due degli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023: erano padre e figlio e avevano 53 anni e 22 anni. Ieri morti in combattimento altri 3 soldati delle Idf, nel nord dell'enclave palestinese. Blinken parla di accordo "molto vicino" per una tregua nella Striscia. 

Oggi a Roma riunione dei ministri degli Esteri del Quintetto sulla Siria. Libano: il 60enne generale Joseph Aoun, comandante dell'esercito libanese, è stato oggi eletto presidente della Repubblica, carica rimasta vacante per più di due anni e che, secondo l'ordinamento libanese, spetta a un cristiano maronita.



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Al-Jolani: "Cristiani parte integrante della Siria, ammiro il Papa"

Il leader siriano Abu Mohammed al Jolani si è espresso così nella visita del 31 dicembre con Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa. Il loro incontro a Damasco è raccontato dallo stesso Faltas sulle pagine dell'Osservatore Romano. LEGGI QUI


Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO

Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese

Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello  Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è  stato a lungo - dal  1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato  il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è  stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI


Carcere di Evin, pestaggi e 20 persone in una cella. I racconti degli ex detenuti

Una coperta utilizzata come letto, distesa sul pavimento di cemento; il chador come lenzuolo; 30 minuti d'aria in un piccolo cortile e per non più di 4 giorni a settimana. Sono solo alcune delle condizioni di detenzione a Evin, il carcere iraniano a nord di Teheran dove è trattenuta anche Cecilia Sala. Ecco i racconti diretti, di chi ci è stato, e quelli indiretti che arrivano tramite la voce di coloro che riescono a uscire dalla struttura. LEGGI QUI


Usa, Camera: "Ok sanzioni a Cpi per Israele, ora Senato"

La Camera del Congresso americano ha approvato una legge che prevede sanzioni, come il congelamento dei beni o la negazione del visto, a tutti coloro della Corte penale internazionale che "metteranno sotto inchiesta o perseguiranno persone protette". L'iniziativa arriva in risposta all'incriminazione decisa dalla Corte dell'Aja nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, accusato di crimini contro l'umanità per la guerra a Gaza, in cui sono morte più di quarantamila persone, soprattutto donne e bambini. Il testo è stato approvato con 243 voti a favore e 140 contrari. Ai Repubblicani si sono uniti 45 Democratici. La legge è destinata a essere approvata, considerato che anche al Senato i conservatori hanno la maggioranza.

Libano, Biden: "Aoun è il leader giusto"

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, accoglie con favore l'elezione di Joseph Aoun a Presidente del Libano, affermando in una nota che il capo dell'esercito è il "leader giusto" per il Paese devastato dalla guerra. "Il presidente Aoun ha la mia fiducia. Credo fermamente che sia il leader giusto per questa volta", afferma Biden, aggiungendo che Aoun fornirà una "leadership critica" nella supervisione di un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah.

Siria, distrutto dalle autorità un milione di pillole di Captagon, la droga della jihad

Le autorità hanno distrutto le scorte di alcol, cannabis, captagon e hashish del regime per "proteggere la società siriana" e "tagliare le rotte di contrabbando utilizzate dalle aziende della famiglia Assad", ha detto all'Afp un funzionario delle forze di sicurezza siriane. LEGGI L'ARTICOLO


Ministro egiziano all'Olp: "Niente esodo da Gaza"

Il ministro egiziano degli Esteri egiziano Badr Abdel Aty ha incontrato una delegazione dell'Olp per riaffermare il sostegno dell'Egitto alla causa palestinese, respingendo ogni ipotesi di trasferimento forzato dei palestinesi e condannando le provocazioni israeliane. Lo riferisce su Facebook il suo dicastero segnalando che Abdelatty ha sottolineato gli sforzi egiziani per un cessate il fuoco a Gaza, l'assistenza umanitaria e il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina.   Durante l'incontro, il ministro ha ribadito "il rifiuto dell'Egitto di qualsiasi piano di trasferimento dei palestinesi dalle loro terre" e il sostegno all'Autorità nazionale palestinese. Ha illustrato i "contatti egiziani per un cessate il fuoco a Gaza" e per garantire l'accesso agli aiuti umanitari. Abdel Aty ha enfatizzato gli sforzi per ottenere un riconoscimento globale dello Stato palestinese "sui confini del 4 giugno 1967 con capitale Gerusalemme Est" e ha chiesto l'unità interna palestinese. Inoltre ha condannato "la pubblicazione di una mappa israeliana che include territori arabi di Giordania, Palestina, Libano e Siria", definendola una provocazione. 

Media: "Netanyahu non invitato formalmente ad insediamento Trump"

Secondo un collaboratore di Benyamin Netanyahu che ha mantenuto l'anonimato, il primo ministro israeliano non è stato formalmente invitato all'insediamento del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, previsto per il 20 gennaio. Lo riferisce il Times of Israel ricordando che nelle ultime settimane funzionari israeliani avevano dichiarato che il premier avrebbe dovuto presenziare al giuramento e avevano insistito sul fatto che avesse ancora intenzione di farlo, anche dopo essersi sottoposto a un intervento chirurgico per l'asportazione della prostata. Non è chiaro al momento se gli fosse stato chiesto informalmente di partecipare all'insediamento. 

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L'APPROFONDIMENTO


Libano, Consiglio sicurezza Onu: "Nomina Aoun permette pieno funzionamento Stato"

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha accolto con favore l'elezione di Joseph Aoun a presidente del Libano, che segna ''la fine di due anni di assenza di questa importante posizione''. I membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno sottolineato "l'importanza dell'elezione di un presidente del Libano per garantire il pieno funzionamento delle istituzioni dello Stato, per far fronte alle sfide economiche e di sicurezza urgenti", ha detto Amar Bendjama, ambasciatore presso l'Onu dell'Algeria che presiede il Consiglio a gennaio.

Idf, due droni lanciati dallo Yemen abbattuti sul Mediterraneo

Due droni lanciato dallo Yemen sono stati intercettati sul Mar Mediterraneo prima di raggiungere lo spazio aereo israeliano. Lo riferisce l'Idf.

Libano, Joseph Aoun è il nuovo Presidente della Repubblica

 Il generale 60enne, dal 2017 a capo delle forze armate, è sostenuto dai Paesi occidentali e da quelli arabi del Golfo ostili all'Iran. LEGGI QUI

Aoun

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Tajani: "Aoun può favorire una nuova stagione con Israele"

"Un elemento importante per la stabilità in Medio Oriente è l'elezione del nuovo presidente libanese il generale Aoun, un uomo di grande spessore e qualità. E' un amico dell'Italia, lo conosciamo molto bene e quindi riteniamo che possa favorire una nuova stagione nei rapporti tra Libano e Israele, quindi si possa rafforzare il cessate il fuoco e una sempre più efficiente presenza italiana in Unifil nel sud del Paese, magari anche cambiando le regole di ingaggio". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani prima della riunione del Quint sulla Siria a Roma.

Hamas augura "ogni successo" ad Aoun

Hamas si è congratulato con il popolo libanese per aver eletto Joseph Aoun come Presidente, dopo più di due anni di vacatio. In una dichiarazione, il gruppo ha augurato all'ex capo dell'esercito "successo nel guidare il Paese verso la prosperità" e ha detto di sperare che possa aiutare il popolo libanese a raggiungere il suo obiettivo di "liberare la propria terra dal nemico sionista". Hamas ha anche chiesto che ai rifugiati palestinesi in Libano vengano garantiti i loro diritti sociali e umani per vivere una "vita dignitosa" fino a quando non potranno tornare nella loro patria. Nel suo primo discorso dopo la sua elezione al Parlamento, Aoun ha ribadito la sua opposizione alla concessione della cittadinanza ai rifugiati palestinesi in Libano. Il Libano ospita centinaia di migliaia di palestinesi, sopravvissuti e discendenti della Nakba, quando "i gruppi armati sionisti cacciarono i palestinesi dalla loro terra per consentire la fondazione dello Stato di Israele nel 1948".

Erdogan a Meloni: "L'Italia guidi la revoca delle sanzioni alla Siria"

Il capo di Stato turco, Recep Tayyip Erdogan, ha auspicato che l'Italia possa guidare un processo di revoca delle sanzioni contro la Siria, per agevolare la ricostruzione del Paese, durante una telefonata con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Sottolineando l'importanza di agire senza indugio per ricostruire la Siria, il presidente Erdogan ha espresso la sua convinzione sul fatto che la revoca delle sanzioni contro la Siria, assieme ad una leadership dell'Italia in questa materia, gioverebbe al processo" di ricostruzione, si legge in una dichiarazione della presidenza della Repubblica di Ankara, che cita una telefonata tra i due leader. 

Media Israele: "Netanyahu verso l'assenza alla cerimonia di insediamento di Trump"

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, non dovrebbe partecipare alla cerimonia di insediamento di Donald Trump in programma a Washington il 20 gennaio. Lo ha riferito il Times of Israel, citando un assistente del premier, secondo cui Netanyahu probabilmente non sarà tra i leader mondiali che parteciperanno alla cerimonia.

Tajani sente il collega turco: "Siria stabile obiettivo comune"

Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani ha avuto oggi un colloquio telefonico con il ministro per gli Affari Esteri della Repubblica di Turchia, Hakan Fidan. Nella telefonata i due ministri hanno discusso del dossier siriano anche in vista della riunione Quint in programma questa sera a Roma - alla quale parteciperanno Italia Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito e Unione Europea - e della missione che Tajani svolgerà domani a Damasco. Il colloquio ha fatto emergere una comune volontà di lavorare assieme per favorire un processo politico inclusivo in Siria che porti alla completa pacificazione e stabilizzazione del Paese. In questo senso, i due ministri hanno convenuto sulla importanza di accompagnare le autorità di fatto siriane nel percorso di transizione in corso e sulla necessità di sostenere il Paese per affrontare le sfide socio-economiche a conclusione del conflitto civile. I due ministri hanno inoltre convenuto di mantenere uno stretto coordinamento sul dossier siriano, con il ministro Tajani che ha assicurato al suo omologo la propria disponibilità nel dare risalto alle istanze della Turchia durante la riunione di questa sera. 

Tajani

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Macron: "L'elezione di Aoun apre la via alle riforme"

''Congratulazioni al presidente Joseph Aoun per questa elezione cruciale, che apre la via alle riforme, al ripristino della sovranità e della prosperità del Libano. Libanesi, la Francia è al vostro fianco'': lo scrive in un messaggio pubblicato su X il presidente francese, Emmanuel Macron. 

Iran: "Ci auguriamo di cooperare con il nuovo presidente libanese"

L'ambasciata iraniana a Beirut ha accolto l'elezione del nuovo presidente libanese, Joseph Aoun, auspicando di "lavorare assieme per rafforzare le relazioni" tra l'Iran e il Libano. "Auguriamo a Sua Eccellenza successo nella sua missione e non vediamo l'ora di lavorare insieme per rafforzare le relazioni tra la Repubblica islamiche dell'Iran e il Libano e la cooperazione in vari campi, in modo da servire gli interessi comuni dei nostri due Paesi e migliorare la stabilità e la prosperità nella regione", si legge in un messaggio dell'ambasciata di Teheran a Beirut, pubblicato su X. 

Medio Oriente, proposta di tregua a Gaza: scambio prigionieri in 3 fasi

Uno scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi in tre fasi di 42 giorni ciascuna, fino alla liberazione di "tutti" i miliziani detenuti nelle carceri dello Stato ebraico. E' quanto prevede la proposta di accordo per un cessate il fuoco a Gaza oggetto di negoziati indiretti a Doha, in Qatar, tra le autorità di Tel Aviv e Hamas, secondo quanto emerge da un testo fornito all'agenzia Efe da una fonte del movimento islamista.

La prima fase dell'intesa, a quanto si legge, vedrebbe entrambe le parti sospendere le ostilita' e un "ritiro delle truppe israeliane a Est, lontano dalle aree popolate". Entrerebbe inoltre in vigore "una sospensione temporanea delle attivita' aree (per scopi militari e di ricognizione) nella Striscia di Gaza per 10 ore al giorno e per 12 ore nei giorni di rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi". Il settimo giorno dall'entrata in vigore dell'accordo, è previsto che "in seguito alla liberazione di sette ostaggi, le truppe israeliane si ritirino dalla valle di Gaza (compreso il corridoio di Netzarim, che separa il nord dal sud della Striscia) "2 e "smantellino le postazioni militari e installazioni". In tale data, spiega la fonte, "gli sfollati cominceranno a tornare alle loro case (senza portare armi), la liberta' di movimento sarà garantita in tutta la Striscia" e "dal primo giorno gli aiuti umanitari cominceranno ad arrivare, senza ostacoli, in modo intensivo, 600 camion al giorno, 50 dei quali carichi di carburante". La metà di tali mezzi sarebbe destinata al Nord del territorio palestinese. 

Media: "Duda ha chiesto di non arrestare Netanyahu se va in Polonia"

Il presidente polacco Andrzej Duda ha detto che "ogni persona di Israele, ogni funzionario di quel paese, dovrebbe essere in grado di prendere parte a questo evento unico", ha detto la sua assistente Malgorzata Paprocka su X. La cerimonia commemorativa degli 80 anni dalla liberazione di Auschwitz-Birkenau è prevista per il 27 gennaio, con la partecipazione di delegazioni internazionali. 

Netanyahu

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Libano, l'Onu dopo elezione di Aoun: "Subito nuovo premier e governo"

Al generale Joseph Aoun arrivano le congratulazioni del coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert, dopo l'elezione a presidente della Repubblica. Ora, afferma in una dichiarazione, "occorre nominare un premier e formare un governo senza rinvii" perché quello che attende il Libano è troppo importante "per perdere altro tempo". "Ora - sottolinea - è il momento per ogni responsabile delle decisioni di porre gli interessi del Libano al di sopra di ogni considerazione personale o politica".

Siria, l'ammissione del generale iraniano: "La caduta di Assad è una grave sconfitta"

La caduta in Siria del regime di Bashar al-Assad è stata una "grave sconfitta" per l'Iran. E' quanto ha ammesso il generale di brigata iraniano, Behrouz Esbati, stando a un audio diffuso da Abdi Media, un sito di notizie specializzato sull'Iran con sede a Ginevra, e rilanciato dal New York Times.

Nell'audio trapelato, risalente alla scorsa settimana, Esbati parla in una moschea di Teheran e dà un'interpretazione della fine improvvisa del regime di Assad del tutto diversa da quella che è la linea ufficiale dei leader della Repubblica islamica, che da settimane cercano di minimizzare l'entità della sconfitta strategica subita in Siria.

Meloni: "Sala? Emozione grande. Triangolazione con Iran e Usa". VIDEO

Libano, re saudita e Mbs si congratulano con Aoun

Il re saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud e il principe ereditario Mohammed bin Salman (Mbs) si sono congratulati con il generale Joseph Aoun per la sua elezione a presidente del Libano. Lo rende noto l'agenzia di stampa saudita Spa.

Meloni: "Italia tra i più attivi a livello umanitario a Gaza"

"È un tema sul quale lavoriamo dall'inizio per raggiungere un cessate il fuoco, il rilascio degli israeliani rapiti, e credo che il governo italiano sia stato uno dei governi che in assoluto di più a livello internazionale si siano occupati della salute, dei generi di prima necessità, del sostegno umanitario alla popolazione di Gaza". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, rispondendo a un giornalista che, dopo la quarantesima e ultima domanda, ne ha aggiunta una fuori campo chiedendole dei "45mila morti a Gaza".

Israele, trasferiti carburante e aiuti agli ospedali di Gaza

Negli ultimi tre giorni, Israele ha trasferito 6.750 litri di carburante, 10.000 litri di acqua potabile, decine di casse di alimenti e 300 scatole di forniture mediche agli ospedali della Striscia di Gaza. Tra i destinatari l'ospedale Al-Awda, quello Indonesiano e a altre strutture mediche nel sud di Gaza come A-Nasser, Al-Aqsa e all'European Hospital. Lo rende noto il Cogat (l'organismo israeliano responsabile del coordinamento delle questioni civili e umanitarie nei territori palestinesi) che ha dichiarato che in collaborazione con l'Oms mira a garantire il funzionamento delle strutture sanitarie in un momento di grave emergenza umanitaria.   Il Cogat ha affermato che continuerà a sostenere queste operazioni per garantire assistenza umanitaria, sottolineando l'impegno dell'Idf nel rispettare le normative internazionali.

Libano, eletto Joseph Aoun presidente della repubblica

Il 60enne generale Joseph Aoun, comandante dell'esercito libanese, è stato oggi eletto presidente della Repubblica, carica rimasta vacante per più di due anni e che, secondo l'ordinamento libanese, spetta a un cristiano maronita. Il generale Aoun, dal 2017 a capo delle forze armate, è sostenuto dalle forze occidentali e dai paesi arabi del Golfo ostili all'Iran. Aoun è stato eletto dopo la seconda seduta parlamentare, quando era sufficiente una maggioranza semplice di 65 voti (su 128). Nella prima seduta Aoun aveva ottenuto 71 preferenze senza raggiungere la soglia richiesta di 86 voti (maggioranza qualificata di due terzi). 

Israele, duro confronto tra ministro della Difesa e capo Idf

Teso faccia a faccia oggi tra il ministro della Difesa Israel Katz e il capo di stato maggiore Herzi Halevi dopo il botta e risposta a distanza di ieri seguito all'ordine perentorio del ministro al capo dell'Idf di collaborare con il revisore statale sulle indagini sul 7 ottobre. Alla disposizione ha risposto il portavoce dell'esercito Daniel Hagari criticando Katz per aver comunicato attraverso i media e non direttamente con Halevi. "La dichiarazione di ieri del portavoce è stata approvata da me", ha detto oggi Halevi a Katz, escludendo che sia stata un'iniziativa di Hagari.

Israele, in 3 giorni trasferiti aiuti e carburante a Gaza

Negli ultimi  tre giorni Israele ha facilitato il trasferimento di grandi quantità di  aiuti umanitari a diversi ospedali nella Striscia di Gaza. Lo ha  riferito il Cogat, l'organo governativo che gestisce gli affari civili  nei Territori palestinesi, precisando che sono entrati nell'enclave  6.750 litri di carburante, 10.000 litri di acqua, decine di casse di  cibo e quasi 300 scatole di forniture mediche. In collaborazione con  l'Organizzazione mondiale della sanità, sono state consegnate forniture  all'ospedale Al-Awda e a quello indonesiano, nel nord di Gaza, e a  quelli di Al-Nasser, Al-Aqsa e l'Ospedale europeo nel sud della  Striscia. Ieri l'ospedale Nasser di Khan Younis aveva annunciato lo stop delle  attività, a eccezione dell'unità di terapia intensiva e delle sale  operatorie, a causa della mancanza di carburante.

Iran: in Siria si formi un governo inclusivo con libere elezioni

L'ambasciatore dell'Iran presso le Nazioni Unite, Saeed Iravani, ha affermato che Teheran auspica la formazione di un governo inclusivo in Siria dopo libere elezioni. "L'Iran sostiene la formazione di un governo inclusivo attraverso elezioni libere ed eque e un dialogo nazionale completo che garantisca la rappresentanza di tutti i gruppi etnici, politici e religiosi", ha detto Iravani, durante un discorso presso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, riferisce Mehr, sottolineando come scrivere una nuova Costituzione sia una "priorità chiave" per la Siria. L'ambasciatore ha difeso la presenza, definendola "legale", dell'Iran in territorio siriano durante l'amministrazione di Bashar Al Assad per "combattere il terrorismo, con l'obiettivo di impedire che l'insicurezza si diffondesse in tutta la regione" e ha aggiunto che, anche dopo il ritiro delle forze di Teheran, "porre fine all'occupazione straniera e garantire una Siria libera dal terrorismo rimangono i capisaldi della politica estera dell'Iran nei confronti del Paese". Durante il suo discorso, Iravani ha definito Israele come "la minaccia più significativa" per la Siria, ha criticato l'incursione israeliana in territorio siriano, invitando l'Onu a "intraprendere azioni decisive per fermare queste violazioni e ritenere Israele responsabile delle sue azioni destabilizzanti".

Israele, Bibileaks: ministro ultraortodosso visita un sospetto

Il ministro  dell'Edilizia israeliano e leader del partito ultraortodosso United  Torah Judaism, Yitzchak Goldknopf, ha fatto visita ad Ari Rosenfeld,  accusato nell'ambito del caso 'Bibileaks' di aver fatto trapelare  documenti segreti a un portavoce del premier Benjamin Netanyahu, Eli  Feldstein, che a sua volta li ha passati a media internazionali. Ieri  Yedioth Ahronoth ha riportato i dettagli di un'udienza avvenuta il mese  scorso durante la quale l'avvocato di Feldstein ha affermato che  Netanyahu era a conoscenza delle intenzioni del suo cliente.

Israele, 873 genitori soldati a Netanyahu: basta guerra a Gaza

Un gruppo di  837 genitori di soldati israeliani hanno scritto al premier Benjamin  Netanyahu, esortandolo a concludere un accordo per mettere fine alla  guerra a Gaza e riportare a casa tutti gli ostaggi. "L'Idf non ha motivo  di rimanere a Gaza, se non quello di soddisfare i desideri messianici  di insediarsi. Non vi permetteremo di continuare a sacrificare i nostri  figli come carne da cannone", si legge nella lettera citata da Haaretz.  Il gruppo ha annunciato che organizzerà azioni nei prossimi giorni per  chiedere la fine del conflitto.

Meloni: 'Ruolo Musk in liberazione Sala? Non ne ho notizia'

"Non ho notizia" se Musk ha avuto un ruolo nella liberazione di Cecilia Sala. Lo dice la premier Giorgia Meloni rispondendo alle domande dei giornalisti alla conferenza stampa di inizio anno alla Camera.

Non previsto Netanyahu in Polonia per cerimonia Olocausto

Dopo che il  presidente polacco ha chiesto al governo di Varsavia di garantire che il  primo ministro Benjamin Netanyahu non verrà arrestato se parteciperà a  un evento commemorativo chiave dell'Olocausto nel paese più avanti in  questo mese, un alto collaboratore del premier ha detto al The Times of  Israel: "Cercheremo di [venire] se riceveremo un invito. Per ora non è  nel programma". "Innanzitutto dovranno risolvere la questione della CPI", afferma il  consigliere. Il mese scorso, i media polacchi hanno riferito che  Netanyahu eviterà di partecipare agli eventi di fine gennaio che  celebreranno l'80° anniversario della liberazione del campo di  concentramento nazista di Auschwitz, temendo di poter essere arrestato a  causa dell'impegno della Polonia a rispettare un mandato di arresto  della Corte penale internazionale emesso nei confronti del premier per  presunti crimini di guerra a Gaza.

Hamas: superati i 46 mila morti a Gaza in 15 mesi

Il ministero della Salute di Gaza guidata da Hamas ha dichiarato che il bilancio complessivo delle vittime nella Striscia è di 46.006 morti, 15 mesi dopo la guerra tra Israele e Hamas innescata dall'attacco del gruppo palestinese del 7 ottobre 2023. Il nuovo bilancio complessivo è stato aggiornato con l'ultimo dato di 70 morti in 24 ore fornito dalla stessa fonte. Il ministero ha anche affermato che il bilancio complessivo dei feriti è di almeno 109.378.

Turchia: nei prossimi giorni primo volo verso la Siria dal 2011

Nei prossimi giorni sarà effettuato il primo volo dalla Turchia verso la Siria in circa 14 anni, da quando la compagnia di bandiera aerea turca Turkish Airline ha interrotto i collegamenti aerei in seguito alla guerra civile siriana e la rottura delle relazioni diplomatiche tra Ankara e Damasco. "Stiamo pianificando un volo dalla Turchia nei prossimi giorni", ha affermato il ministro dei Trasporti turco, Abdulkadir Uraloglu, in un'intervista all'emittente Ntv, sottolineando però che la completa ripresa dei collegamenti aerei non avverrà prima di alcuni mesi. Uraloglu, già nei giorni scorsi aveva sottolineato che le piste degli aeroporti siriani sono gravemente deteriorate e che Ankara è impegnata "ad aiutare la Siria a ripristinare le sue infrastrutture critiche" e l'aeroporto internazionale di Damasco.

Hamas: 70 persone uccise a Gaza in 24 ore

Il ministero della Salute nella Striscia di Gaza controllata da Hamas afferma che 70 persone sono state uccise in 24 ore.

Meloni: sul caso Sala non ho lavorato sola

"Non è un lavoro che ho fatto da sola, ringrazio Mantovano, intelligence, il ministro Tajani, il corpo diplomatico e voi stampa perchè sapete che la famiglia ha chiesto una sorta di silenzio stampa ho trovato atteggiamento stranamente responsabile che ha aiutato molto". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa con i giornalisti parlando della liberazione di Cecilia Sala.

Meloni su Abedini: dialogo con Usa,lavoro non è finito ieri

"Per quello che riguarda Abedini il caso è al vaglio della ministero della Giustizia, c'è un vaglio tecnico e politico, e secondo il trattato con gli Stati Uniti. E' una vicenda che bisogna continuare a discutere con gli amici americani: avrei voluto parlarne con Biden - che è ha dovuto annullare il viaggio e a cui mandiamo la nostra solidarietà. Le interlocuzioni ci sono e ci saranno: il lavoro ancora complesso non è terminato ieri e penso si debba discutere nei dettagli nelle sedi opportune". Lo dice la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa.

Meloni: su caso Sala triangolazione con Usa e Iran

"C'è stato un lavoro di triangolazione diplomatica con Iran e Usa per quello che riguarda una svolta nel caso, non direi che c'è stato un momento di svolta perchè la questione è stata seguita dall'inizio. Le interlocuzioni con l'Iran sono di natura diplomatica e di intelligence, il governo è tenuto alla riservatezza in questi casi. Mantovano è stato al Copasir ed è pronto a tornare nel caso in un'ulteriore audizione, ricordiamo che in Iran sono presenti altri 500 italiani e bisogna essere molto cauti".Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa con i giornalisti.

Libano, primo round elettorale concluso con fumata nera

La prima seduta parlamentare per l'elezione del presidente della repubblica libanese si è conclusa con una fumata nera. Il candidato favorito Joseph Aoun ha ricevuto 71 preferenze mentre al primo turno è necessaria una maggioranza qualificata di 86 voti (due terzi sui 128 seggi totali). Dal prossimo turno sarà sufficiente la maggioranza semplice di 65 voti. Le schede bianche sono state 37 e quelle nulle sono state 20. La prossima seduta è prevista alle 13:30 italiane (le 14:30 libanesi).

Media: Netanyahu non andrà all'insediamento di Trump

Il primo ministro Benjamin Netanyahu non si recherà a Washington per  l'insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti,  previsto per il 20 gennaio, secondo quanto dichiarato da un alto  collaboratore al Times of Israel. Secondo quanto dichiarato nelle ultime  settimane da funzionari israeliani, era previsto che Netanyahu andasse a  Washington.

Papa: non possiamo accettare bombe su civili e ospedali

"La guerra è sempre un fallimento! Il coinvolgimento dei civili,  soprattutto bambini, e la distruzione delle infrastrutture non sono solo  una disfatta, ma equivalgono a lasciare che tra i due contendenti  l’unico a vincere sia il male". Così Papa Francesco nell'udienza al  Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. "Non possiamo  minimamente accettare che si bombardi la popolazione civile o si  attacchino infrastrutture necessarie alla sua sopravvivenza. Non  possiamo accettare di vedere bambini morire di freddo perché sono stati  distrutti ospedali o è stata colpita la rete energetica di un Paese", ha  sottolineato il Pontefice nel suo discorso letto da un suo  collaboratore.

Papa: a Gaza situazione umanitaria gravissima e ignobile

"Rinnovo l’appello a un cessate-il-fuoco e alla liberazione degli  ostaggi israeliani a Gaza, dove c’è una situazione umanitaria gravissima  e ignobile, e chiedo che la popolazione palestinese riceva tutti gli  aiuti necessari". Così Papa Francesco nel suo discorso, letto da un suo  collaboratore, durante l'udienza al Corpo diplomatico accreditato presso  la Santa Sede. "Il mio auspicio è che Israeliani e Palestinesi possano  ricostruire i ponti del dialogo e della fiducia reciproca, a partire dai  più piccoli, affinché le generazioni a venire possano vivere fianco a  fianco nei due Stati, in pace e sicurezza, e Gerusalemme sia la 'città  dell’incontro', dove convivono in armonia e rispetto i cristiani, gli  ebrei e i musulmani", ha sottolineato il Pontefice ricordando che  "proprio nel giugno scorso, nei giardini vaticani" è stato ricordato il  decimo anniversario dell’Invocazione per la Pace in Terra Santa che l’8  giugno 2014 vide la presenza dell’allora presidente dello Stato  d’Israele, Shimon Peres, e del presidente dello Stato di Palestina,  Mahmoud Abbas, insieme al Patriarca Bartolomeo I. "Quell’incontro - ha  osservato Francesco - aveva testimoniato che il dialogo è sempre  possibile e che non possiamo arrenderci all’idea che l’inimicizia e  l’odio tra i popoli abbiano il sopravvento".

Il Papa: condanno le crescenti espressioni di antisemitismo

"Preoccupano molto le crescenti espressioni di antisemitismo, che condanno fortemente e che interessano un sempre maggior numero di comunità ebraiche nel mondo". Lo sottolinea il Papa nel discorso al corpo diplomatico che viene letto da un suo collaboratore, mons. Filippo Ciampanelli.

Il Papa: sempre più concreta minaccia di guerra mondiale

"Di fronte alla sempre più concreta minaccia di una guerra mondiale, la vocazione della diplomazia è quella di favorire il dialogo con tutti, compresi gli interlocutori considerati più 'scomodi' o che non si riterrebbero legittimati a negoziare. È questa l'unica via per spezzare le catene di odio e vendetta che imprigionano e per disinnescare gli ordigni dell'egoismo, dell'orgoglio e della superbia umana, che sono la radice di ogni volontà belligerante che distrugge". Lo afferma il Papa nel discorso al corpo diplomatico (letto da un suo collaboratore) sottolineando che serve "una diplomazia della speranza".

Papa: Giubileo occasione per superare logica scontro per pace

"Il mio augurio per questo nuovo anno è che il Giubileo possa  rappresentare per tutti, cristiani e non, un’occasione per ripensare  anche le relazioni che ci legano, come esseri umani e comunità  politiche; per superare la logica dello scontro e abbracciare invece la  logica dell’incontro; perché il tempo che ci attende non ci trovi  vagabondi disperati, ma pellegrini di speranza, ossia persone e comunità  in cammino impegnate a costruire un futuro di pace". Così Papa  Francesco nel suo discorso, letto da monsignor Ciampanelli, ai membri  del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. "D’altronde, di fronte alla sempre più concreta minaccia di una  guerra mondiale, la vocazione della diplomazia - ha sottolineato il  Pontefice - è quella di favorire il dialogo con tutti, compresi gli  interlocutori considerati più 'scomodi' o che non si riterrebbero  legittimati a negoziare. È questa l’unica via per spezzare le catene di  odio e vendetta che imprigionano e per disinnescare gli ordigni  dell’egoismo, dell’orgoglio e della superbia umana, che sono la radice  di ogni volontà belligerante che distrugge".

Nyt: per la prima volta l'Iran ammette sconfitta con caduta Assad

Il generale iraniano Behrouz Esbati, in un discorso pronunciato la scorsa settimana in una moschea di Teheran, ha contraddetto la linea ufficiale assunta dai leader iraniani in merito alla caduta improvvisa del loro alleato Bashar al-Assad, affermando che l'Iran ha subito una grave sconfitta. Lo riporta il New York Times. Per settimane i massimi vertici politici iraniani avevano minimizzato l'entità della perdita strategica dell'Iran in Siria dopo che i ribelli hanno spazzato via Assad dal potere, ma Esbati, in modo molto schietto, ha ammesso: "Non considero la perdita della Siria qualcosa di cui essere orgogliosi", ha detto secondo la registrazione audio del suo discorso, che Abdi Media, un sito di notizie con sede a Ginevra incentrato sull'Iran, ha pubblicato lunedì. "Siamo stati sconfitti, e sconfitti molto male, abbiamo subito un duro colpo ed è stato molto difficile", ha ammesso.

Libano, al via la seduta parlamentare per eleggere il presidente

E' appena cominciata a Beirut la seduta parlamentare per l'elezione del presidente della Repubblica, carica vacante da più di due anni. Si tratta della 13/a seduta parlamentare. Le prime 12 sedute si sono svolte tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023. Da allora le forze politiche interne e i loro sponsor internazionali non hanno trovato un accordo per l'elezione consensuale del capo di Stato. Il candidato favorito all'elezione è l'attuale capo dell'esercito, il generale Joseph Aoun.

Siria, Erdogan: 'Faremo il possibile per creare uno Stato unito e libero dal terrore'

Il presidente turco Tayyip Erdogan ha discusso degli ultimi sviluppi in Siria nel corso di una telefonata con il segretario generale della Nato Mark Rutte. Lo ha reso noto su X il suo ufficio, precisando che "durante la chiamata, il presidente Erdogan ha affermato che la Turchia continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per la creazione di una Siria unita e libera dal terrore".

Hamas: 'Uccise da Idf 12 persone, fra cui 3 ragazze'

Funzionari di Hamas a Gaza sostengono che gli attacchi israeliani di oggi hanno ucciso almeno 12 persone, tra cui tre ragazze. Secondo quanto riferito dall'agenzia di protezione civile della Striscia, tre ragazze e il loro padre sono rimasti uccisi quando un attacco aereo ha colpito la loro casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza.

In un altro attacco, otto persone sono state uccise quando la loro casa è stata colpita nella città di Jabalia, nel nord di Gaza. Secondo l'agenzia di difesa civile, diverse altre sono rimaste ferite in quell'attacco.

Ros trasmetteranno informativa a pm su audizione Sala

Verrà trasmessa in Procura, a Roma, una informativa con il verbale di audizione di Cecila Sala, sentita ieri dai carabinieri del Ros per alcune ore all'aeroporto di Ciampino dopo il ritorno dall'Iran. Quando l'incartamento sarà a disposizione dei pm di piazzale Clodio si valuterà un 'eventuale apertura di un fascicolo di indagine in base a quanto contenuto nell'informativa. Ad oggi non c'è alcun fascicolo a Roma in relazione alla vicenda dell'arresto del 29enne.

Tajani: 'Abedini altra vicenda, decide la giustizia che non prende ordini dal governo'

Quella di Abedini "è una un'altra vicenda che non riguarda noi, nè la presidenza del Consiglio, nè il ministero degli Esteri, nè l'intelligence ma l'autorità giudiziaria sotto il controllo di Nordio. Vedremo cosa accadrà, se verranno concessi i domiciliari. C'è una richiesta, vedremo, la giustizia è indipendente e non prende ordini dal governo". Lo ha detto Antonio Tajani ieri sera a 5 minuti, su Raiuno, a proposito della liberazione di Cecilia Sala.

Tajani: 'Da Meloni intervento diretto, visita a Trump ha avuto un effetto politico'

La situazione di Cecilia Sala si è sbloccata "definitivamente questa notte e poi il direttore dell'Aise, il generale Caravelli, è andato a Teheran per l'ultimo colloquio e poi a riprendere Cecilia Sala e accompagnarla. E' stato un grande lavoro, dal giorno dal suo fermo, del ministero degli Esteri, dell'intelligence, della presidenza del Consiglio con un intervento diretto della presidente del Consiglio che ha partecipato alle riunioni per cercare, attraverso una difficile operazione diplomatica e di intelligence, di riportare in Italia" Sala. Lo ha detto Antonio Tajani ieri sera a 5 minuti, su Raiuno.

La visita della Meloni a Mar a lago, da Trump, "ha avuto un effetto politico ma già si stava sbloccando con lavoro politico, generale, per far capire che l'Italia parlava con gli Stati Uniti, ma non una conseguenza diretta sulla liberazione di Sala", ha spiegato il ministro degli Esteri. "Da due o tre giorni avevamo capito che eravamo quasi arrivati alla conclusione di questa vicenda", ha detto poi a Porta a Porta sulla liberazione di Cecilia Sala. "Stamattina l'ambasciarice è andata al carcere per la visita consolare e le hanno detto la visita è annullata per una buona notizia, l'ambasciarice ha capito e mi ha telefonato", ha raccontato il ministro degli Esteri spiegando tra l'altro: "Anche la famiglia è stata eccezionale, la mamma e il papà ci hanno dato una mano". "La Santa Sede non ha dato una mano in maniera operativa ma c'è sempre stato sostegno. Ma non c'è stato un intervento del Vaticano", ha spiegato Tajani.


Duda: non arresteremo Netanyahu se viene per evento Shoah

Benjamin  Netanyahu non sarà arrestato se parteciperà a un evento commemorativo  chiave dell'Olocausto che si terrà in Polonia alla fine di gennaio.  Secondo Bloomberg, dopo che i media polacchi hanno riferito che il primo  ministro israeliano eviterà di partecipare alle commemorazioni per  l''80esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento  nazista di Auschwitz, temendo che possa essere arrestato a causa  dell'impegno della Polonia a rispettare un mandato di arresto della Cpi,  il presidente polacco Andrzej Duda ha chiesto al governo di  garantire che la permanenza di Netanyahu sia "senza ostacoli". Duda ha  scritto al premier polacco Donald Tusk sottolineando le "circostanze  assolutamente eccezionali" degli eventi e chiedendo di "escogitare una  formula adeguata" per garantire che Netanyahu non venga arrestato e  assicurare che il Paese rispetti il ​​diritto internazionale. Tuttavia, Bloomberg nota che Duda è stato spesso in disaccordo con il  governo polacco, il che suggerisce che quest'ultimo potrebbe non  collaborare con la richiesta del presidente. Secondo l'ufficio di  Netanyahu, il premier non è stato invitato alle cerimonie.

Meloni: 'Liberazione Sala gioco di squadra, vittoria di tutti'

"Per questo risultato voglio ringraziare di cuore i servizi di intelligence, la nostra diplomazia, tutti i funzionari e i servitori dello Stato che in questi giorni hanno lavorato con discrezione e professionalità per raggiungere questo importante obiettivo. E' stato un bel gioco di squadra che ci ha regalato la grande emozione di rivedere Cecilia Sala riabbracciare ancora i suoi genitori". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio diffuso ieri sera dal Tg1.

Messico, filo-palestinese distrugge statua di Netanyahu in museo

L'ambasciata d'Israele in Messico ha condannato la distruzione di una statua di cera del primo ministro Benyamin Netanyahu da parte di un attivista filo-palestinese in un museo di Città del Messico. In un video caricato su un account filo-palestinese e anti-israeliano su X si vede l'uomo che posiziona una bandiera palestinese ai piedi della statua che poi cosparge di vernice rossa, infine la colpisce con un martello e la fa cadere a terra. "L'attacco alla statua del primo ministro Benyamin Netanyahu è un atto odioso che invia un pericoloso messaggio di violenza, intolleranza e odio che va oltre ogni legittima critica", ha affermato la sede diplomatica israeliana in una dichiarazione.

Siria, ong: '37 morti in combattimenti tra forze guidate dai curdi e filoturche'

Gli scontri tra gruppi sostenuti dalla Turchia e le forze guidate dai curdi hanno causato la morte di 37 persone nella regione settentrionale di Manbij, in Siria. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede in Gran Bretagna, che ha parlato di "feroci battaglie, nelle ultime ore, nella zona di Manbij, tra le Forze democratiche siriane (guidate dai curdi) e le fazioni dell'Esercito nazionale (sostenute dalla Turchia), che combattono con copertura aerea turca". L'osservatorio ha affermato che gli attacchi "hanno ucciso 37 persone in un bilancio preliminare", per lo più combattenti sostenuti dalla Turchia.

Media: Libano si appresta a eleggere Aoun presidente

Il parlamento libanese si appresta a eleggere stamani il generale Joseph Aoun, comandante dell'esercito, presidente della Repubblica, una carica vacante da più di due anni. Lo riferiscono media di Beirut, secondo cui nelle ultime ore la candidatura di Aoun, fortemente sostenuto dai paesi occidentali e da quelli arabi anti-iraniani, ha ricevuto il consenso esplicito della maggioranza dei deputati libanesi. Nelle ultime ore si è inoltre ritirato dalla corsa elettorale Suleiman Frangie, uno dei principali candidati e rivali di Aoun. La seduta parlamentare comincerà a breve nell'emiciclo di Place de l'Etoile a Beirut. Al primo turno servirà una maggioranza qualificata di 86 deputati (due terzi dei 128 membri del parlamento), mentre nei turni successivi sarà sufficiente una maggioranza semplice di 65 voti. Finora a favore di Aoun si sono già espressi 76 deputati. Rimane incerto il voto di 52 deputati, per lo più appartenenti all'alleanza sciita Hezbollah-Amal. Contrari ad Aoun appaiono i 13 deputati della Corrente patriottica libera guidata da Gibran Bassil. Altri 9 deputati non si sono ancora espressi a riguardo. L'articolo 49 della Costituzione libanese impedisce in teoria al generale Aoun di essere eletto capo di Stato perché il candidato dovrebbe aver lasciato il suo precedente incarico almeno due anni prima della sua nomina a presidente. Ma più volte nella storia recente del Paese questo articolo non è stato rispettato col consenso delle elite politiche.

Siria, Turchia accusa forze curde: 'Usano scudi umani'

La Turchia ha accusato le forze curde nel nord della Siria di utilizzare "civili come scudi umani" mentre ieri erano ripresi i bombardamenti sulle postazioni curde da parte dell'aviazione militare turca e continuavano gli scontri con le milizie arabe siriane cooptate da Ankara nella zona tra Manbij e la diga Tishrin sul fiume Eufrate. "L'utilizzo di civili come scudi umani da parte del Pkk/Ypg/Sdf nella zona della diga di Tishrin e persino l'invio di gruppi terroristici nella stessa zona costituiscono una violazione dei diritti umani", si legge in un comunicato del ministero della Difesa di Ankara, riportato da Anadolu. "Rispettando l'integrità territoriale della Siria, nel caso in cui i gruppi terroristici non procedessero al disarmo, le forze armate turche sono determinate a proseguire le operazioni oltre confine", aggiunge il comunicato.

Cecilia Sala: "Non pensavo che sarei stata a casa oggi"

Cecilia Sala  ha postato su Instagram il primo messaggio dopo la sua liberazione,  riconoscendo di non aver sperato di riuscire a tornare in Italia così  presto. "Ho la fotografia più bella della mia vita", scrive a proposito  dell'immagine che accompagna le sue parole: uno screenshot del video in  cui abraccia il compagno, Daniele Raineri, appena scesa dall'aereo di  stato che l'ha riportata a Roma da Teheran. "Ho il cuore pieno di  gratitudine, in testa quelli che alzando lo sguardo non possono ancora  vedere il cielo" aggiunge "Non ho mai pensato, in questi 21 giorni, che  sarei stata a casa oggi. Grazie".

Soccorritori a Gaza, ci sono bambini tra i 12 uccisi in attacchi Sono tre ragazze, nel campo di Nuseirat

L'agenzia di difesa civile di Gaza ha affermato che le forze israeliane hanno colpito il territorio palestinese oggi uccidendo almeno 12 persone, tra cui tre ragazze. Tre bambin e il loro padre sono stati uccisi quando un attacco aereo ha colpito la loro casa nel campo profughi di Nuseirat nella parte centrale di Gaza, ha riferito l'agenzia di difesa civile. Il paramedico locale Mahmud Awad ha affermato di aver aiutato a trasferire i corpi di due ragazze e del loro padre, Mahmud Abu Kharuf, in un ospedale. "I loro corpi sono stati trovati sotto le macerie della casa che l'occupazione ha bombardato nel campo di Nuseirat", ha detto Awad all'AFP. Ha aggiunto che il corpo della terza ragazza era stato trovato in precedenza dai residenti. In un altro attacco, otto persone sono state uccise quando la loro casa è stata colpita nella città di Jabalia, nel nord di Gaza.

Nordio: 'Estradizione Abedini? Prematuro parlarne, richiesta mai arrivata a ministero'

"La situazione di Abedini è squisitamente giuridica, e va studiata nella sua complessità, indipendentemente dal felice esito della vicenda Sala". Lo dice, in una intervista a 'La Stampa', il ministro della Giustizia Carlo Nordio, relativamente al destino dell'ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, l'uomo dei droni, suelle cui sorti il ministro spiega:  "Dell'estradizione è prematuro parlare anche perché sino ad ora la richiesta formale non è ancora arrivata al nostro ministero". 

Tajani: 'Nostre relazioni con Iran e Siria decisive per liberazione Sala'

"Sono stati giorni difficili, abbiamo lavorato di continuo, li abbiamo trascorsi dedicando al caso ogni sforzo. Oggi possiamo dire che c’è stato un lavoro di squadra fra governo, intelligence, diplomazia e anche con la famiglia che è stata bravissima a gestire la situazione e il silenzio stampa. E c’è stato un intervento diretto della premier, che ha partecipato a tutte le riunioni. Poi la situazione si è sbloccata per davvero l’ultima notte. La discrezione, il lavoro incessante portano risultati". Lo ha detto al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando del ritorno in Italia, dopo la detenzione in Iran, di Cecilia Sala, spiegando che gli stessi sforzi, "massimi", riguardano "ogni cittadino italiano. E se è possibile anche i risultati, come in Iran si vide nel caso Piperno. La Farnesina si impegna per ogni italiano all’estero in difficoltà, questo era un caso particolarmente delicato".

"Conosco il papà di Cecilia, è chiaro che ho condiviso la sua preoccupazione di padre, ma ripeto: per noi tutti gli italiani che hanno bisogno di aiuto sono uguali - prosegue il vice premier - C’è stato un dialogo continuo, e ripeto, la nostra intelligence, la diplomazia, il governo hanno fatto il massimo. Essere un Paese come il nostro che ha rapporti con tutti i Paesi dell’area del Medio Oriente, anche con quelli di cui non condivide politiche e azioni, rende possibile agire con efficacia anche di fronte a grandi difficoltà. Non a caso noi abbiamo tenuto aperti i rapporti politici con l’Iran, abbiamo tenuto aperta l’ambasciata in Siria, dove andrò domani dopo che si sarà riunito il Quintetto. Ribadirò alle nuove autorità siriane l’importanza di un processo politico inclusivo che garantisca le libertà fondamentali di tutti i siriani e riconosca e valorizzi il ruolo dei cristiani come cittadini con pienezza di diritti, e annuncerò anche il primo pacchetto di aiuti per la cooperazione".

Siria, il piano segreto di Israele, dividerla in 'cantoni'

Frammentare  la Siria in diverse divisioni amministrative (cantoni) al fine di  garantire la sicurezza e i diritti di tutti i gruppi etnici del Paese: è  il piano segreto al quale stanno lavorando il governo israeliano e i  funzionari della sicurezza da discutere, poi, in un vertice  internazionale. Il quotidiano Israel Hayom, senza citare le fonti, afferma che i massimi  funzionari dell'apparato di sicurezza e il governo hanno discusso la  possibilità dalla caduta del regime di Assad e dal ministro dell'Energia  Eli Cohen è venuta la proposta di portarla sul tavolo di un vertice  internazionale per consentire a Israele di difendersi dalle minacce  poste dagli ex gruppi ribelli islamici ora al potere e non vincolati  dall'accordo di cessate il fuoco sottoscritto tra Tel Aviv e Damasco  negli anni del regime di Hafez al-Assad. Durante una riunione del gabinetto di sicurezza due giorni fa guidata  dal ministro della Difesa Israel Katz si è discusso dell'influenza della  Turchia sulla Siria e dei modi per contrastarla, nonché dei sospetti  riguardanti il ​​nuovo leader siriano al-Jolani e dei timori per le  minoranze druse e curde.

Usa-Italia: oggi Blinken a Roma per riunione quintetto su Siria

Antony  Blinken ha confermato l'agenda del suo viaggio in Italia, nonostante il  presidente Joe Biden - che avrebbe dovuto precedere di poche ore - abbia  annullato il proprio per monitorare l'emergenza incendi nella contea di  Los Angeles. Lo si apprende da fonti diplomatiche. Il segretario di  Stato americano sarà impegnato nel tardo pomeriggio a Villa Madama nella  riunione del 'quintetto' convocata dal ministro degli Esteri, Antonio  Tajani, alla quale parteciperanno gli omologhi di Francia, Germania e  Gran Bretagna e Kaja Kallas, nuovo Alto Rappresentante Ue per la  Politica Estera e la Sicurezza. Sul tavolo, la situazione in Siria dove Tajani andrà e dove si sono  recati la settimana scorsa i ministri degli Esteri di Parigi e Berlino,  Jean-Noel Barrot e Annalena Baerbock, per incontrare a Damasco Al  Jolani, il capo dell'insurrezione islamista che lo scorso 8 dicembre ha  rovesciato il regime di Bashar al-Assad.

Media: "Raid Usa-Gb in più località dello Yemen"

Aerei da caccia americani e britannici hanno effettuato attacchi aerei nella capitale dello Yemen, Sanaa, nonché nella città portuale di Hodeidah e nel governatorato di Amran, a nord della capitale. Lo riportano la televisione Al-Masirah controllata dagli Houthi e l'agenzia di stampa yemenita Saba.

Hamas rivendica uccisione di tre israeliani in Cisgiordania

Hamas ha rivendicato l'uccisione, nella sparatoria di lunedì in Cisgiordania, dei tre israeliani Rachel Cohen, Aliza Reiss ed Elad Yaakov Winkelstein. Le tre persone sono state uccise e altre otto sono rimaste ferite, quando un terrorista ha aperto il fuoco su un autobus e due auto nei pressi dell'insediamento di Kedumim.

La giornalista Cecilia Sala è libera, ad accoglierla in Italia Meloni e Tajani

La reporter era detenuta in Iran nel carcere di Evin dallo scorso 19 dicembre. Sulla pista di Ciampino l'abbraccio con il compagno Daniele Raineri, poi il vocale ai colleghi: "Ciao, sono tornata". Palazzo Chigi in una nota: "Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane". La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha informato personalmente i genitori della reporter con una telefonata. GLI AGGIORNAMENTI

Idf: tre soldati morti nel nord della Striscia di Gaza

Tre soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf) sono morti ieri in combattimento a Beit Hanun, nel nord della Striscia di Gaza. Lo rendono noto le stesse Idf, citate dai media locali. 

Blinken: "Accordo su una tregua molto vicino"

L'accordo su una tregua nella Striscia di Gaza è ''molto vicino'': lo ha detto ieri a Parigi il segretario di Stato Usa, Antony Blinken.

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