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Guerra Israele e Siria, Tv:Israele offre 3 liberi a settimana, Idf via da centro Gaza

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Gaza, la crisi umanitaria che uccide i bambini
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Gaza, la crisi umanitaria che uccide i bambini
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La proposta israeliana su cui si basano i negoziati a Doha per il rilascio degli ostaggi è stata rivelata per la prima volta durante il notiziario della tv pubblica Kan. L'inviato statunitense in Libano ha annunciato l'inizio del ritiro delle forze israeliane da Naqoura. Raid israeliani questa sera sulla città di Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza: 11 morti tra cui 7 bambini

in evidenza

L'inviato statunitense in Libano Amos Hochstein ha annunciato l'inizio del ritiro delle forze israeliane da Naqoura, nel Libano meridionale, oltre un mese dopo l'entrata in vigore di un cessate il fuoco tra le due parti, esercito isreliano ed Hezbollah. 

La proposta israeliana su cui si basano i negoziati a Doha per il rilascio degli ostaggi è stato rivelato questa sera per la prima volta durante il notiziario della tv pubblica Kan. Il documento è stato presentato al gabinetto ristretto e prevede tra l'altro il ritiro dell'Idf dal corridoio Netzarim nel centro di Gaza, lo smantellamento totale degli avamposti militari nella Striscia, aiuti umanitari.

Raid israeliani avvenuti questa sera sulla città di Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza, hanno provocato undici morti, tra cui sette bambini. Lo hanno riferito fonti mediche locali. Almeno venti persone sono rimaste ferite. 


Approfondimenti:

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Il liveblog dell'8 gennaio 2025

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Al-Jolani: "Cristiani parte integrante della Siria, ammiro il Papa"

Il leader siriano Abu Mohammed al Jolani si è espresso così nella visita del 31 dicembre con Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa. Il loro incontro a Damasco è raccontato dallo stesso Faltas sulle pagine dell'Osservatore Romano. LEGGI QUI


Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO

Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese

Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello  Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è  stato a lungo - dal  1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato  il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è  stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI


Raid su Khan Yunis, 11 morti tra cui 7 bambini

Raid israeliani avvenuti questa sera sulla città di Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza, hanno provocato undici morti, tra cui sette bambini. Lo hanno riferito fonti mediche locali. Almeno venti persone sono rimaste ferite. Le forze armate israeliane non hanno ancora commentato l'accaduto. 

Siria, Ft: Germania preme per allentamento sanzioni Ue

La Germania sta premendo sugli altri Paesi dell'Unione Europea per un allentamento delle sanzioni imposte alla Siria durante il regime di Bashar Assad, caduto lo scorso 8 dicembre. Lo riferisce il Financial Times. I funzionari tedeschi hanno fatto circolare due documenti tra le cancellerie europee che segnalano le aree in cui potrebbero essere ammorbidite le restrizioni, scrive il quotidiano della City, in cambio di riforme in campo sociale che salvaguardino le minoranze e i diritti delle donne nonché di impegni a rinunciare a un riarmo, dopo che gli arsenali di Assad sono stati in parte distrutti dall'aviazione israeliana. Una fonte ha spiegato al Financial Times che l'allentamento delle sanzioni sarebbe temporaneo e verrebbe ritirato in assenza dei progressi sperati, ovvero la stessa strada che starebbero percorrendo gli Stati Uniti. 

Carcere di Evin, pestaggi e 20 persone in una cella. I racconti degli ex detenuti

Una coperta utilizzata come letto, distesa sul pavimento di cemento; il chador come lenzuolo; 30 minuti d'aria in un piccolo cortile e per non più di 4 giorni a settimana. Sono solo alcune delle condizioni di detenzione a Evin, il carcere iraniano a nord di Teheran dove è trattenuta anche Cecilia Sala. Ecco i racconti diretti, di chi ci è stato, e quelli indiretti che arrivano tramite la voce di coloro che riescono a uscire dalla struttura. LEGGI QUI


Turchia minaccia operazione militare contro forze curde siriane

La Turchia ha minacciato stasera di lanciare operazioni militari contro le forze curde in Siria, a meno che queste non accettino le condizioni di Ankara per una transizione "senza spargimenti di sangue" dopo la caduta di Bashar al-Assad. "Faremo ciò che è necessario" se le Unità di Protezione Popolare (YPG) non soddisferanno le richieste di Ankara, ha dichiarato il ministro degli Esteri Hakan Fidan all'emittente televisiva CNNTurk. Alla domanda su cosa questo potrebbe comportare, ha risposto: "Operazione militare". 

Siria, distrutto dalle autorità un milione di pillole di Captagon, la droga della jihad

Le autorità hanno distrutto le scorte di alcol, cannabis, captagon e hashish del regime per "proteggere la società siriana" e "tagliare le rotte di contrabbando utilizzate dalle aziende della famiglia Assad", ha detto all'Afp un funzionario delle forze di sicurezza siriane. LEGGI L'ARTICOLO


Tv: Israele offre "3 liberi a settimana, Idf via da centro Gaza"

La proposta israeliana su cui si basano i negoziati a Doha per il rilascio degli ostaggi è stato rivelato questa sera per la prima volta durante il notiziario della tv pubblica Kan. Il documento è stato presentato al gabinetto ristretto e prevede tra l'altro il ritiro dell'Idf dal corridoio Netzarim nel centro di Gaza, lo smantellamento totale degli avamposti militari nella Striscia, aiuti umanitari. "Il primo giorno rilascio di 3 rapiti, il settimo altri 4 e successivamente 3 ostaggi ogni 7 giorni. Israele, su raccomandazione del gruppo negoziale, pretende la lista dei rapiti prima dell'attuazione dell'accordo

Cantante iraniana Parastoo Ahmadi sfida regime esibendosi all'aperto senza hijab. VIDEO

L'artista si è esibita un un "concerto immaginario" senza pubblico, in un patio, accompagnata da tre musicisti uomini, con i capelli sciolti e un vestito che lasciava le spalle scoperte. Un "atto di resistenza", come lei stessa lo ha definito, condividendo il filmato della sua esibizione online. Secondo l'agenzia di stampa iraniana è stato "aperto un procedimento contro la cantante" per aver infranto la legge. LA VICENDA


Halevi: "Porteremo Hamas a capire che deve liberare gli ostaggi"

"Porteremo Hamas al punto in cui capirà che deve rilasciare tutti gli ostaggi". Lo ha detto il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi parlando da Jabaliya, nel nord di Gaza.

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L'APPROFONDIMENTO


Onu: no comment su ultimatum Trump per liberazione ostaggi

"Un'amministrazione alla volta". Così ha risposto Stephane Dujarric, portavoce delle Nazioni Unite, alla richiesta di una giornalista di commentare l'ultimatum di Donald Trump ad Hamas per la liberazione degli ostaggi entro il suo insediamento o "in Medio Oriente scoppierà l'inferno". "Noi - ha ricordato Dujarric - abbiamo sostenuto la necessità che gli ostaggi siano liberati e senza condizioni". 

Capo Idf: "Porteremo Hamas a liberare gli ostaggi"

Il capo di stato maggiore dell'IDF, il tenente generale Herzi Halevi, afferma che l'esercito sta lavorando per portare Hamas "al punto in cui capirà che è necessario liberare tutti gli ostaggi", lo scrive il Times of Israel. "Guardo la situazione in cui si trova Hamas, vedono ogni giorno cosa state facendo loro e capiscono che questa situazione è vicina all'essere insopportabile", ha detto Halevi agli ufficiali a Jabalia, nel nord di Gaza. "Non ci fermeremo, porteremo Hamas al punto in cui capirà che ha bisogno di liberare tutti gli ostaggi, altrimenti il lavoro molto professionale che state facendo continuerà e continuerà, e ciò significa più prigionieri e più agenti morti". 

Trump: "Se Hamas non rilascia ostaggi prima mio insediamento succederà l'inferno"

Donald Trump ha afferma che se gli ostaggi in mano di Hamas non saranno rilasciati prima del suo insediamento, prima del 20 gennaio, "succederà l'inferno in Medio Oriente".

Libano, Le Drian atteso a Beirut, giovedì il voto per l'elezione del presidente

La Francia conferma la missione in Libano del suo inviato, Jean-Yves Le Drian, a due giorni dal voto atteso al Parlamento di Beirut per la scelta di un nuovo capo di Stato. Il Paese dei Cedri è senza un presidente da oltre due anni. Dopo le anticipazioni dei media locali, il ministero degli Esteri di Parigi conferma che da oggi Le Drian, inviato speciale di Emmanuel Macron per il Libano, sarà in visita a Beirut e assisterà giovedì - su invito del capo del Parlamento, Nabih Berri - alla sessione parlamentare convocata per l'elezione del capo di Stato libanese.


Libano inizia rimozione macerie guerra, 10 volte quelle del 2006

Il Libano si prepara a rimuovere milioni di metri cubi di macerie degli edifici distrutti o danneggiati dalla guerra tra Israele ed Hezbollah, andata avanti dall'ottobre 2023 al novembre scorso. Secondo le stime del governo libanese, il volume totale varia tra 50 e 100 milioni di metri cubi, ovvero da 5 a 10 volte il volume delle macerie risultanti dalla guerra 2006, durata un mese. Il Ministro dei Lavori Pubblici e Trasporti libanese, Ali Hamiyah, ha annunciato che "il dossier di rimozione delle macerie entrerà nella fase di attuazione dopo che gli standard tecnici, scientifici e legali saranno approvati dalle autorità competenti", riferisce il portale di notizie saudita Asharq News. 

Siria, coalizione armata del sud vuole rimanere autonoma

La principale coalizione di gruppi armati siriani del sud del paese al confine con la Giordania non esclude di associarsi alle forze regolari siriane ma chiede di rimanere come entità armata autonoma. Media siriani riferiscono dell'opposizione da parte dei vertici della "Cabina delle operazioni del sud", così come da anni è nota la coalizione armata della Siria meridionale, di smantellare i loro gruppi, consegnare le armi e mettersi agli ordini del nuovo governo di Damasco, rappresentato dalle milizie jihadiste filo-turche che hanno preso il potere l'8 dicembre scorso. I gruppi armati del sud, che dal 2018 hanno raggiunto accordi con la Russia e che da più di 10 anni hanno rapporti privilegiati con i servizi di sicurezza giordani, rivendicano invece una forza operativa e un'autonomia decisionale rispetto al tentativo delle forze jihadiste, fino a un mese fa basate a Idlib, nel remoto nord-ovest del paese, di imporre la loro autorità sulle regioni di Daraa.

In Siria un comitato inclusivo per preparare dialogo nazionale

Le nuove autorità siriane intendono istituire un comitato inclusivo per preparare una "conferenza di dialogo nazionale" sul futuro del Paese. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Asaad al-Shaibani, durante la sua visita ad Amman. Da quando hanno rovesciato il presidente Bashar al-Assad quasi un mese fa, i governanti siriani a guida islamica hanno parlato di una "conferenza di dialogo nazionale" per tracciare la transizione, senza specificare una data. Shaibani ha affermato che le autorità provvisorie volevano prima tenere la conferenza all'inizio di gennaio, ma poi "abbiamo scelto di formare un comitato di preparazione allargato" che si riunirà in una data non specificata. Il comitato "comprenderà uomini e donne... in grado di rappresentare pienamente il popolo siriano" in "tutti i segmenti della società e delle province siriane", ha dichiarato il ministro degli Esteri.

Familiari ostaggi si rivolgono all'Alta Corte: "Violate leggi costituzionali"

Un gruppo di 112 familiari di ostaggi detenuti a Gaza ha presentato una petizione all'Alta Corte di Israele, accusando il governo di aver abbandonato i propri cari, violando due leggi costituzionali. Secondo la petizione, "il governo ha abbandonato gli ostaggi per 459 giorni, violando i loro diritti costituzionali alla vita, all'integrità fisica e alla dignità umana". I ricorrenti chiedono un'ordinanza provvisoria e condizionale che obblighi lo Stato a giustificare "il perché del suo rifiuto di accettare un accordo per il rilascio degli ostaggi trattenuti a Gaza da Hamas, violando i loro diritti costituzionali, e perché il governo non dovrebbe essere costretto a garantire il loro rilascio, anche accettando di porre fine alla guerra e di ritirarsi da Gaza in cambio della loro libertà".

Comandante di Hamas ucciso in Cisgiordania

Uno dei comandanti delle Brigate Qassam è stato ucciso in Cisgiordania. Lo ha confermato l'ala armata di Hamas, precisando in una nota che l'uomo, un palestinese identificato come Jaafar Dababshe, di 40 anni è morto in "un vile assassinio nel villaggio di Wadi al-Badhan a Nablus".

Legale Abedini: "Parere negativo Pg a domiciliari? Vedremo se depositare altro"

"Ad oggi non ho depositato altro. Per il futuro vedremo". A dirlo all'AdnKronos è l'avvocato Alfredo De Francesco, difensore di Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere iraniano arrestato a Malpensa il 16 dicembre scorso su richiesta degli Stati Uniti, dopo che dalla Procura generale di Milano è trapelata l'intenzione di mantenere il parere negativo all'istanza che il legale ha presentato per chiedere gli arresti domiciliari per il suo assistito. Il 2 gennaio scorso, la procura generale di Milano ha trasmesso alla Corte d'Appello il parere negativo sulla richiesta presentata dalla difesa di Abedini. 

Comitato Nagel a Netanyahu: "Prepararsi a guerra con Turchia"

Israele si deve preparare a una possibile guerra con la Turchia. E' la raccomandazione contenuta in un rapporto preparato da comitato Nagel, fondato dallo stesso governo israeliano, e presentato al premier Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Israel Katz e al ministro delle Finanze Bezalel Smotrich. La notizia e' stata resa nota dal quotidiano Jerusalem Post, secondo cui il rapporto, che contiene raccomandazioni relative le destinazioni di fondi nel bilancio in termini di Difesa, mette in guardia lo Stato ebraico dalla prospettiva di "un conflitto diretto con la Turchia".


Libano, da due anni in cerca di un presidente: giovedì il voto

Il Libano si prepara al 9 gennaio. E' in programma per giovedì la sessione del Parlamento dedicata all'elezione di un nuovo capo di Stato. Ma non ci sono certezze di successo. Il Paese dei Cedri è senza un presidente dal novembre del 2022, da quando il 31 ottobre di quell'anno è scaduto il mandato di Michel Aoun. Da allora le divergenze tra i partiti rivali hanno sempre impedito l'elezione di un nuovo capo di Stato. Nel frattempo è esploso il conflitto in Medio Oriente, il Libano è stato teatro di massicce operazioni militari israeliane contro gli Hezbollah e lo scorso settembre è stato ucciso Hasan Nasrallah, storico segretario generale del movimento sciita. Nella vicina Siria è finita l'era di Bashar al-Assad in un quadro regionale che è apparso di giorno in giorno sempre più complicato.


Hamas, "Blinken complice del genocidio, suoi crimini saranno perseguiti"

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è un “complice del genocidio” palestinese e come tale “i suoi crimini” saranno perseguiti legalmente. Lo ha dichiarato in conferenza stampa dall'Algeria Osama Hamdan, portavoce di Hamas, rispondendo al diplomatico americano che aveva accusato il gruppo militante per il fallimento dei negoziati con Israele. “Le sue dichiarazioni sono fuorvianti”, ha detto il portavoce, citato dal portale di notizie palestinese Donia al-Watan. “Non prenderemo seriamente nessuna dichiarazione sull'accordo prima di vederlo pronto e firmato”, ha avvertito Hamdan, aggiungendo che l'esperienza di mesi di negoziati con Israele ha dimostrato che l'unico modo per ottenere i diritti dei palestinesi è il confronto. “Siamo determinati a fermare l'aggressione e a far sì che il nemico si ritiri dalla Striscia di Gaza”, ha aggiunto, sottolineando che gli aiuti internazionali e l'inizio della ricostruzione devono arrivare “senza le condizioni israeliane”.

Amman, "impegno con la Siria per cooperazione nella sicurezza"

Il regno è pronto a collaborare con le nuove autorità siriane per contrastare il traffico di droga e armi attraverso il confine condiviso. Lo ha detto il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, durante l'incontro con il collega siriano Asaad al-Shaibani e altri alti funzionari, nella tappa del loro viaggio che li porterà anche in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi. "Abbiamo discusso della questione del confine, dei pericoli della droga, delle armi e del terrorismo, e dei tentativi di Daesh di ristabilire una presenza", ha detto Safadi usando l'acronimo arabo per riferirsi all'Isis. "Lavoreremo insieme per affrontare queste sfide condivise", ha proseguito, sottolineando l'istituzione di comitati congiunti su energia, salute, commercio e risorse idriche. 

Idf: soldato israeliano ucciso in battaglia nel nord di Gaza

Il sergente dell'esercito israeliano Ido Samiach, 20 anni, è stato ucciso in battaglia mentre combatteva nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l'Idf. In mattinata l'esercito aveva annunciato la morte di due ufficiali sempre nel nord dell'enclave.

Quarto incontro inter-palestinese oggi al Cairo su Gaza

Riprenderanno oggi al Cairo incontri fra Hamas e Fatah "per concordare i meccanismi di gestione della Striscia di Gaza dopo la guerra": lo scrive il sito della tv al-Hadath citando proprie fonti e premettendo che "si accumulano segnali positivi sul fatto che un accordo tra Hamas e Israele sia vicino per un cessate il fuoco a Gaza e uno scambio di prigionieri". L'emittente legata alla tv panaraba al-Arabiya ricorda che "è la 4/a volta che le due delegazioni palestinesi s'incontrano nella capitale egiziana, dopo aver fallito nel raggiungere un accordo su una formula per gestire la Striscia di Gaza". "Le fonti hanno rivelato che la delegazione di Fatah ha chiesto di avere la maggiore quota nella selezione dei 15 membri che gestiranno la Striscia di Gaza", scrive ancora al-Hadath. Viene inoltre "sottolineato che sono in corso pressioni arabe per concordare un comitato (...) indipendente formato da Fatah e Hamas, tale da essere accettato dalle parti internazionali per gestire la situazione, fornire aiuti e occuparsi della ricostruzione". 

Hamas: "Azioni legali contro Blinken per crimini di guerra"

L'alto funzionario di Hamas Osama Hamdan ha annunciato in una conferenza stampa in Algeria azioni legali contro il segretario di Stato americano Antony Blinken per il suo ruolo nella guerra a Gaza: "La sua complicità nei crimini contro il nostro popolo sarà perseguita legalmente", ha minacciato. Nel fine settimana parlando con il New York Times, Blinken ha attribuito direttamente ad Hamas la colpa per il mancato raggiungimento di un accordo sul rilascio degli ostaggi. "Quello che abbiamo visto ripetutamente è che Hamas non vuole concludere un accordo", ha detto Blinken.

Cecilia Sala, Renzi: "Fare accordi per portarla a casa"

"Parliamoci chiaro sulla vicenda di Cecilia Sala: è ostaggio di un regime di cui penso tutto il male possibile ma quando c'è di mezzo la vita di una cittadina italiana si fanno gli accordi con chiunque. Quando c'è di mezzo una giornalista ancora di più". Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

Netanyahu convoca gabinetto di sicurezza su ostaggi e Libano

Secondo indiscrezioni, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha convocato il gabinetto di sicurezza per discutere delle minacce che Israele sta affrontando. L'incontro, programmato in anticipo e non in risposta a sviluppi dell'ultimo minuto, si concentrerà sulla questione degli ostaggi a Gaza, la Siria, del terrorismo in Cisgiordania, degli Houthi e del precario cessate il fuoco in Libano. 

Qatar: "Le trattative per la tregua a Gaza proseguono a livello tecnico"

Proseguono a livello tecnico in Qatar le trattative tra Israele e Hamas per una tregua a Gaza. Ne ha dato conferma il portavoce del ministero degli Esteri di Doha, Majed al Ansari. "Le riunioni fra le due parti continuano", ha spiegato, ma non al momento con delegazioni "di piu' alto livello". Il Qatar è impegnato da più di un anno in una mediazione, insieme con Egitto e Stati Uniti, per arrivare a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi israeliani prigionieri a Gaza dal 7 ottobre 2023. A novembre, a fronte di un prolungato stallo e accuse reciproche fra le parti, Doha aveva fatto un passo indietro, per poi riaprire il tavolo dei negoziati in dicembre per il rinnovato slancio seguito all'elezione dei Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. I colloqui indiretti fra le parti a Doha sono ricominciati lo scorso fine settimana. "Vi sono ancora molte questione in discussione", ha riferito al Ansari senza entrare nel dettaglio "per proteggere le trattative". 

Siria, Wsj: "Gran parte delle forze iraniane si è ritirata dopo la caduta Assad"

Gran parte delle forze iraniane si è ritirata dalla Siria a seguito del crollo a dicembre del regime di Bashar al-Assad, arrecando un duro colpo alla strategia di Teheran in Medio Oriente. Lo hanno indicato funzionari statunitensi, europei e arabi citati dal Wall Street Journal, secondo cui ciò segna la fine di uno sforzo durato anni che aveva portato la Siria a diventare il fulcro della strategia regionale di Teheran basata sull'utilizzo di milizie e regimi alleati per diffondere la sua influenza ed attaccare gli interessi di Stati Uniti ed Israele. 

La presenza della Repubblica islamica in Siria si era fatta sempre più consistente dal 2011 in avanti, quando gli ayatollah spesero miliardi e inviarono migliaia di militari e miliziani per sostenere Assad. Il Paese arabo divenne in poco tempo il principale alleato statale dell'Iran in Medio Oriente e un ponte cruciale per rifornire di armi Hezbollah, la milizia più potente di quello che Teheran definisce l' "Asse della Resistenza".

L'Iran ha iniziato a ritirare i suoi miliziani durante il crollo del regime avvenuto a seguito di un'offensiva lanciata da gruppi armati guidati da Hayat Tahrir al-Sham (Hts). La maggior parte delle milizie di stanza nella Siria orientale, inclusi combattenti afghani, iracheni, libanesi e siriani, sono fuggiti ad al-Qaim, una città di confine sul lato iracheno, mentre i combattenti di Hezbollah nell'ovest del Paese hanno fatto ritorno in Libano. Alcuni degli iraniani a Damasco sono volati a Teheran. Tra questi - ha precisato un alto funzionario statunitense - anche i membri della Forza Quds, corpo di elite dei pasdaran.

Assad

©IPA/Fotogramma

Miliziano: "Hamas usa l'ospedale di Kamal Adwan di Gaza come rifugio sicuro"

"Hamas usa l'ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza, come rifugio sicuro  perché l'esercito israeliano non può colpirlo direttamente": lo afferma durante un interrogatorio ripreso in video e pubblicato dall'Idf il miliziano di Hamas Anas Mohammad Faiz a-Sharif arrestato a dicembre dall'esercito nella struttura medica. "Hamas pensa che l'ospedale sia un rifugio sicuro, perché l'esercito non può colpirlo direttamente", dice Faiz a-Sharif, "i miliziani trasportano le armi da e verso l'ospedale e partono dal centro medico di notte per svolgere operazioni di sorveglianza e pattugliamento. Dall'ospedale vengono distribuite granate e mortai per attaccare i carri armati, per tendere imboscate e per i tunnel". Il terrorista racconta di aver lavorato nell'ospedale come custode ma di essere anche membro della forza d'élite Nukhba di Hamas. Secondo l'esercito, oltre 240 membri di Hamas e della Jihad islamica sono stati arrestati dalle truppe nell'ospedale Kamal Adwan durante un'operazione condotta il mese scorso. L'Idf afferma che i miliziani interrogati dall'Unità 504 dall'intelligence militare hanno finora fornito "molte informazioni". 

I garanti del cessate il fuoco in Libano valutano piani militari

I membri del Meccanismo di attuazione del cessate il fuoco in Libano hanno valutato insieme tutti i "piani tecnici militari" per il "ritiro graduale" dell'esercito israeliano dal sud del Paese, come previsto nell'accordo di cessate il fuoco concordato il 27 novembre. Secondo una dichiarazione congiunta delle ambasciate di Stati Uniti, Francia e della missione di pace dell'Onu nel Libano meridionale (Unifil), i rappresentanti di questo meccanismo - composto anche dagli eserciti israeliano e libanese - si sono incontrati il giorno prima nella città di Naqoura (sud). Il gruppo ha discusso del ritiro delle truppe israeliane da tutto il sud del fiume Litani, il cui corso si estende fino a circa 29 chilometri a nord del confine con Israele, nonchè dello spiegamento delle forze armate libanesi da sud-ovest a sud-est. "Le forze armate libanesi si stanno preparando a realizzare questa operazione da un mese, rimuovendo più di 10 mila pezzi di ordigni inesplosi, con il sostegno dell'Unifil, che altrimenti impedirebbero lo spiegamento sicuro delle truppe", si legge nella nota. Di fatto questa operazione ha preso il via ieri, quando le unità dell'esercito israeliano hanno iniziato a ritirarsi a sud della Linea Blu, la linea di demarcazione tra Israele e Libano. "Le Forze Armate libanesi sono l'unica istituzione per la difesa e la sicurezza del Libano, e il meccanismo sta lavorando a stretto contatto con i leader delle Forze Armate libanesi per sostenere le loro azioni", recita la dichiarazione congiunta, senza fornire ulteriori dettagli. Ieri il mediatore americano Amos Hochstein ha detto da Beirut che le truppe israeliane rimaste nel sud del Libano si ritireranno finchè non saranno "completamente fuori" dal territorio libanese, pur riconoscendo che questo processo "non e' facile". Ciò avviene nel rispetto dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e il gruppo sciita Hezbollah, entrato in vigore il 27 novembre, che prevede un periodo di 60 giorni a partire da quella data per il ritiro delle truppe israeliane che avevano partecipato all'invasione del sud del Libano. 

Qatar: "In corso incontri tecnici sulla tregua a Gaza"

I colloqui per consolidare una tregua a Gaza tra Israele e Hamas sono in corso, con "incontri tecnici" tra le parti, ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri del Qatar. "Gli incontri tecnici sono ancora in corso tra le due parti", ha dichiarato il portavoce Majed al-Ansari, riferendosi agli incontri con funzionari di basso livello sui dettagli di un accordo. "Al momento non sono in corso incontri principali", ha aggiunto. 

Tajani convoca riunione "Quint" a Roma su Siria e Iran con Blinken

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani organizzerà giovedì a Roma una riunione del 'Quint' sul Medio Oriente, con particolare riferimento alla situazione in Siria e Iran, alla quale sarà presente anche il segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo confermano fonti della Farnesina all'Adnkronos, dopo che il dipartimento di Stato ha annunciato che Blinken sarà in Italia per accompagnare il presidente Joe Biden nella sua visita a Roma e in Vaticano.

Con l'occasione, Tajani ha invitato al vertice i suoi colleghi del “Quint” (oltre a Italia e Stati Uniti, anche Francia, Germania e Regno Unito) e l'Alto rappresentante per la politica estera europea Kaja Kallas. Confermata finora la presenza anche del ministro degli Esteri francese Jean Noel Barrot. L’Italia, che a fine novembre ha inviato un nuovo rappresentante diplomatico a Damasco, ha avviato un esame per rivedere la sua politica di sanzioni contro la Siria, sanzioni che vengono decise a livello Ue. A breve lo stesso Tajani dovrebbe avere contatti diretti con le autorità ad interim siriane.

Nel corso della riunione, che si terrà nella serata del 9 a Villa Madama, il ministro affronterà con i Paesi amici anche lo stato delle relazioni con l'Iran, in particolare anche alla luce dell'arresto di Cecilia Sala. (segue) Secondo quanto si legge in una nota del dipartimento di Stato, Blinken - reduce da una missione a Seul, Tokyo e Parigi - a Roma incontrerà i colleghi europei per discutere il sostegno a "una transizione politica pacifica, inclusiva e guidata dai siriani". Poi, il 10 e 11 gennaio si unirà a Biden per gli incontri con il Papa e con Sergio Mattarella e Giorgia Meloni.

Teheran: "L'arresto di Sala non è una ritorsione per Abedini"

L'arresto di Cecilia Sala non è "una ritorsione" dell'Iran per l'arresto del cittadino iraniano Mohammad Abedini Najafabadi da parte dell'Italia su mandato Usa. Lo ha affermato la portavoce del governo di Teheran Fatemeh Mohajerani. "L'arresto di Sala non è correlato ad alcuna altra questione", ha dichiarato Mohajerani citata da Isna. "Spero che il suo problema venga risolto". 

Katz: "L'attacco in Cisgiordania è stato atto di guerra, ci sarà una risposta"

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, si è recato in visita ad al-Funduq, nel nord della Cisigiordania, sul luogo dell'attacco terroristico avvenuto ieri e definito un “atto di guerra” a cui verrà data una risposta adeguata. “L'attacco terroristico spregevole e omicida che si è verificato qui ieri è un atto di guerra a tutti gli effetti, e sarà risposto di conseguenza”, le parole di Katz diffuse dal suo ufficio, poi riprese dal Times of Israel. 

Nell'attacco mortale sono state uccise duo donne anziane e un poliziotto, mentre i responsabili, che Israele ritiene essere dei terroristi palestinesi, sono ancora in fuga. Il villaggio si trova a cavallo di un'arteria principale utilizzata quotidianamente da migliaia di israeliani e palestinesi. “Colpiremo i terroristi e coloro che li hanno mandati, e agiremo con forza contro i luoghi da cui provengono i terroristi”, ha detto Katz.

Membri di estrema destra all'interno del governo, tra cui il ministro delle Finanze  Bezalel Smotrich, hanno chiesto un intervento militare in Cisgiordania simile a quello condotto a Gaza, dove l'Idf ha evacuato e distrutto intere città considerate roccaforti del terrorismo. Katz ha incontrato e ringraziato Ami Barber, un civile che ieri ha sparato ai terroristi, mettendoli in fuga e probabilmente evitando altre vittime.

Iran, l’arresto di Cecilia Sala è un caso di diplomazia degli ostaggi? Cosa sappiamo

Non si fermano le voci secondo cui la vicenda della giornalista Cecilia Sala, arrestata a Teheran lo scorso 19 dicembre, potrebbe essere un nuovo caso di “diplomazia degli ostaggi”. La pratica consiste nell’arresto arbitrario (o comunque con motivi deboli) di cittadini stranieri da parte dell’Iran, per poi utilizzarli come leva per ottenere favori da parte degli Stati di nazionalità dei fermati oppure per arrivare alla liberazione di detenuti iraniani all’estero. L'ANALISI

Israele: "Hamas sta ostacolando la liberazione degli ostaggi"

"Israele è pienamente intenzionato a raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi prigionieri a Gaza, ma si scontra con l'ostruzionismo di Hamas", ha dichiarato il direttore generale del ministero degli Esteri Eden Bar Tal in un briefing con la stampa. "Hamas è l'unico ostacolo alla liberazione degli ostaggi", ha detto, e ha aggiunto che la chiave per concludere un accordo è la pressione internazionale sul gruppo terroristico palestinese, in particolare da parte dei Paesi che hanno influenza su di esso. Bar Tal ha esortato inoltre la comunità internazionale a fare pressione sulla Turchia affinché cessi di attaccare le milizie curde nel nord della Siria. 

Gaza: "45.885 persone uccise dall'inizio della guerra"

Il ministero della Salute della Striscia di Gaza controllata da Hamas ha dichiarato che nelle ultime 24 ore sono state uccise 31 persone nel territorio palestinese, portando il bilancio complessivo delle vittime dall'inizio della guerra a 45.885.

Il ministero ha inoltre affermato in una nota che almeno 109.196 persone sono rimaste ferite nella guerra tra Israele e Hamas, scatenata dall'attacco del gruppo palestinese del 7 ottobre 2023.

Raid dell'Idf in Cisgiordania, uccisi tre miliziani

Tre miliziani palestinesi sono stati uccisi in due diversi raid "antiterrorismo" nel nord della Cisgiordania. Fonti palestinesi che hanno affermato che uno dei morti era un adolescente. L'aeronautica israeliana ha reso noto di aver colpito una "cellula terroristica armata" che aveva aperto il fuoco contro le forze israeliane che stavano conducendo un raid nel villaggio di Tammun "e ha eliminato due terroristi armati". "Inoltre", ha aggiunto, "sono state confiscate armi e sono stati arrestati diversi individui ricercati". In un'altra operazione l'Idf ha ucciso un miliziano "in un combattimento ravvicinato" nel villaggio di Talouza, vicino a Nablus. L'esercito ha anche arrestato diversi ricercati in Cisgiordania durante la notte.

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Siria, in arrivo da Turchia e Qatar navi per produrre energia

Il governo siriano ha annunciato che la Turchia e il Qatar sono pronte a inviare due unità galleggianti per la produzione di energia elettrica nel martoriato paese, travolto da 14 anni di guerra e da un mese alle prese con la difficile transizione di potere dopo la dissoluzione del regime incarnato da Bashar al Assad. Secondo il direttore generale del trasporto e della distribuzione di elettricità del governo di Damasco, Khaled Abu Day, le due navi in arrivo dalla Turchia e dal Qatar produrranno in tutto circa 800 mega watt, facendo aumentare del 50% la produzione attuale di energia. Nei giorni scorsi, il ministro dell'Energia, Omar Shaqruq, ha incontrato a Damasco i vertici dell'Agenzia Onu per lo sviluppo (Undp) e ha discusso con loro la possibilità di finanziamenti delle Nazioni Unite per rimettere in piedi il sistema di produzione e fornitura elettrica in Siria. 

Idf: soldato gravemente ferito in uno scontro in Cisgiordania

Un soldato israeliano è rimasto gravemente ferito durante uno scontro a fuoco avvenuto durante la notte con un uomo armato di Hamas nel villaggio di Talluza, in Cisgiordania, vicino a Nablus. Lo riferisce l'Idf. Secondo l'esercito, le truppe hanno eliminato l'uomo armato in un combattimento ravvicinato, un sospettato è stato arrestato. L'esercito israeliano riferisce anche di aver effettuato un attacco con droni durante la notte nella città di Tamun, nella valle del Giordano, durante un raid antiterrorismo contro un gruppo di uomini armati che stavano sparando alle truppe. Due uomini armati sono stati uccisi nell'attacco aereo.

Idf: missile anticarro uccide due ufficiali israeliani a Gaza

 Un missile anticarro ha ucciso due ufficiali israeliani nel nord di Gaza, a Beit Hanun, il capitano Eitan Shiknazi e il maggiore Dvir Zion Revah. Lo annuncia l'Idf portando il totale dei soldati uccisi dal 7 ottobre 2023 a 827.

Media: Israele inizia la produzione di 'bombe pesanti'

Il ministero della Difesa israeliano ha firmato due importanti accordi con Elbit Systems affinché l'azienda fornisca all'esercito migliaia di bombe aeree cosiddette 'pesanti' e costruisca un nuovo impianto per la produzione di materie prime. Il valore stimato dei due accordi ammonta a 1 miliardo di Nis (circa 264 milioni di euro). Lo riporta il Times of Israel. Il ministero afferma che gli accordi sono "essenziali per migliorare la resistenza operativa e la capacità di rafforzamento delle forze armate israeliane". In base al primo accordo, Elbit fornirà migliaia di bombe aeree utilizzate dall'aeronautica militare israeliana. Ciò apparentemente ridurrà la necessità di Israele di fare affidamento sugli Stati Uniti, che a fine primavera hanno bloccato una spedizione di bombe pesanti. In base al secondo accordo, Elbit istituirà un "impianto nazionale di materie prime per produrre materie prime che prima della guerra provenivano principalmente dall'estero". "La nuova struttura sarà dotata di linee di produzione avanzate per materiali energetici utilizzati dall'industria della difesa israeliana", afferma il ministero, aggiungendo che si prevede che il progetto "rafforzerà l'indipendenza manifatturiera nazionale e ridurrà la dipendenza dalle materie prime importate".

Iran: "Presto sveleremo nuovi siti sotterranei missili e droni"

"La Forza Aerospaziale delle Guardie Rivoluzionarie svelerà nuove 'città dei missili e dei droni' sotterranee, durante i giochi di guerra 'Eghtedar' (autorità) che sono iniziati oggi": lo ha detto ieri sera il portavoce delle Guardie, Alimohammad Naeini. "Una città sotterranea, che immagazzina missili, e un'altra struttura, che ospita le navi, saranno svelate anche nel sud dell'Iran', ha aggiunto. Durante le manovre, denominate anche 'Payambar Azam' (grande Profeta), la Forza aerospaziale inaugurerà la nuova generazione dei suoi "droni unici", ha inoltre reso noto Naeini, come riporta Mehr. "Il nemico sa che i cieli dei territori occupati sono liberi e indifesi per noi. Possiamo agire (contro Israele) con una portata molte volte maggiore e con maggiore precisione e distruzione rispetto ai nostri due precedenti attacchi aerei su Israele", ha sottolineato Naeini. "Non ci sono ostacoli a una nuova operazione contro Israele a tempo debito", ha concluso.

Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese

Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello  Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è  stato a lungo - dal  1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato  il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è  stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI

Idf: morto in combattimento a Gaza un soldato 28enne

L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato oggi la morte di un suo soldato "durante un combattimento nel nord della Striscia di Gaza". Si tratta del maggiore Dvir Zion Revah, 28 anni, di Gerusalemme, comandante di compagnia del battaglione 932, brigata Nahal, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram. L'Idf non riporta la data del decesso.

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