Secondo le Nazioni Unite, l'assistenza sanitaria nel territorio palestinese è in crisi a causa degli attacchi israeliani contro gli ospedali della Striscia di Gaza. Sirene in Israele per un missile lanciato dallo Yemen: intercettato, nessun ferito. Il dipartimento generale dei Media Esteri del ministero della Cultura e dell'orientamento islamico dell'Iran ha confermato in una nota l'arresto di Cecilia Sala "per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell'Iran"
L'assistenza sanitaria nel territorio palestinese è sull'orlo del collasso a causa degli attacchi israeliani contro gli ospedali della Striscia di Gaza: lo affermano le Nazioni Unite in un rapporto pubblicato oggi.
L'esercito israeliano ha dichiarato di aver intercettato il missile lanciato dallo Yemen prima che entrasse nel territorio israeliano. I servizi di emergenza di Israele, Magen David Adom, hanno riferito di non aver ricevuto segnalazioni di vittime. È emergenza sanitaria a Gaza con sei neonati morti per il freddo in una settimana.
Il dipartimento generale dei Media Esteri del ministero della Cultura e dell'orientamento islamico dell'Iran ha confermato in una nota l'arresto di Cecilia Sala "per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell'Iran. Il suo caso è sotto inchiesta". Mohammad Abedini Najafabadi, il cittadino iraniano arrestato a Malpensa il 19 dicembre su richiesta degli Stati Uniti, ha ribaduto: "Io sono un accademico, uno studioso: non sono certo un terrorista. Non capisco questo arresto".
Approfondimenti:
- Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco
- Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria "cacciato" dai ribelli jihadisti
- Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria
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Cecilia Sala, Iran: "Ha violato la legge islamica. Il suo caso è sotto inchiesta"
Non è ancora chiaro quale sarebbe l’ipotesi di reato commesso dalla giornalista romana, fermata il 19 dicembre nella capitale iraniana. Intanto continuano le voci secondo cui la Repubblica islamica starebbe cercando di fare leva sull'incarcerazione della reporter italiana per ottenere la liberazione del cittadino iraniano arrestato in Italia su mandato Usa. Piantedosi: "Non è il momento di fare congetture né è opportuno farle". Abedini dal carcere: sono un accademico non un terrorista. LEGGI L'ARTICOLO
Cecilia Sala, dalle inchieste in Afghanistan all'arresto in Iran
La giornalista romana, classe 1995, è stata arrestata dalle autorità iraniane lo scorso 19 dicembre. Da quel giorno si trova nel carcere di Evin. Le accuse a suo carico non sono ancora state formalizzate. Si trovava nel Paese per lavorare a nuove puntate del suo podcast "Stories" (Chora Media). Dagli studi alla Bocconi di Milano al successo come inviata e reporter, ecco chi è. IL RITRATTO
Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce
Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come "droga dei kamikaze", spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. DI COSA SI TRATTA
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese
Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Assad, la moglie Asma gravemente malata di leucemia
La donna era stata precedentemente curata per un cancro al seno e nell'agosto 2019 aveva annunciato di essere "completamente" libera dalla malattia dopo un anno di trattamento. LEGGI QUI
Iran, l’arresto di Cecilia Sala è un caso di diplomazia degli ostaggi? Cosa sappiamo
La pratica consiste nell’arresto arbitrario (o comunque con motivi deboli) di cittadini stranieri da parte dell’Iran, per poi utilizzarli come leva per ottenere favori da parte degli Stati di nazionalità dei fermati oppure per arrivare alla liberazione di detenuti iraniani all’estero. LEGGI L'APPROFONDIMENTO
Primo colloquio tra ministri degli Esteri siriano ed egiziano Focus su stabilità nella regione
Il ministro degli Esteri siriano, Assaad al-Shibani, ha dichiarato di aver parlato oggi con il suo omologo egiziano, nel primo contatto tra i due Paesi da quando i ribelli islamisti hanno preso il potere a Damasco. Shibani ha scritto su X di essere "soddisfatto della telefonata" durante la quale Badr Abdelatty "ha sottolineato l'importanza del ruolo dei due Paesi nel raggiungimento della stabilità e della prosperità della regione, e che Egitto e Siria condividono una storia comune e un futuro promettente".
Siria, ministro Esteri sente omologo Egitto, noi per stabilità
Il ministro degli Esteri siriano, Assaad al-Shibani, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo egiziano Badr Abdelatty, durante la quale entrambi hanno sottolineato il ruolo dei loro Paesi nella "stabilità e prosperità della regione". Si tratta del primo contatto ufficiale segnalato tra i due Paesi. "Sono lieto della telefonata del ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty, durante la quale ha sottolineato l'importanza del ruolo dei due Paesi nel raggiungimento della stabilità e della prosperità nella regione", ha affermato il ministro siriano sul suo account X.
Cantante iraniana Parastoo Ahmadi sfida regime esibendosi all'aperto senza hijab. VIDEO
L'artista si è esibita un un "concerto immaginario" senza pubblico, in un patio, accompagnata da tre musicisti uomini, con i capelli sciolti e un vestito che lasciava le spalle scoperte. Un "atto di resistenza", come lei stessa lo ha definito, condividendo il filmato della sua esibizione online. Secondo l'agenzia di stampa iraniana è stato "aperto un procedimento contro la cantante" per aver infranto la legge. IL VIDEO
Idf: 'Ucciso il comandante di Hamas che guidò attacco a Nir
Un comandante della forza d'élite Nukhba di Hamas, che ha guidato l'attacco al kibbutz Nir Oz durante l'assalto terroristico del 7 ottobre 2023, è stato ucciso in un recente attacco con un drone. Lo riferisce l'esercito israeliano e lo Shin Bet, scrive Times of Israel. Secondo l'Idf, il terrorista Abd al-Hadi Sabah, comandante del plotone Nukhba del battaglione Khan Yunis Ovest di Hamas, è stato ucciso in un raid nella zona umanitaria designata da Israele, nel sud di Gaza. I militari affermano che Sabah era tra coloro che hanno guidato l'attacco del kibbutz Nir Oz il 7 ottobre 2023, durante la quale i terroristi hanno rapito e ucciso decine di persone. Durante la guerra, Sabah è stato coinvolto in numerosi attacchi contro le truppe dell'Idf a Gaza, aggiunge l'esercito.
Cnn: impennata voli militari russi da Siria verso Libia
Nelle settimane successive alla destituzione di Bashar al-Assad dalla carica di leader siriano, la Russia ha lanciato numerosi voli verso una base aerea nel deserto libico. Lo riporta la Cnn. L'obiettivo di Mosca sembra essere quello di trovare una tappa alternativa per il suo crescente coinvolgimento militare in Africa, e un modo per mantenere la sua presenza militare nel Mediterraneo. Per quasi un decennio, la base aerea di Hmeimim e la base navale di Tartus sulla costa siriana hanno servito a entrambi gli scopi. Ora la Libia, nazione nordafricana dilaniata dal conflitto, è al centro degli sforzi russi di proiettare la propria potenza nel Mediterraneo. I dati di tracciamento dei voli analizzati dalla Cnn mostrano più di un volo al giorno da metà dicembre, effettuato dai giganteschi aerei da trasporto Antonov AN-124 di Mosca e dagli aerei Ilyushin IL-76, da Hmeimim ad al-Khadim, una base vicino a Bengasi, nella Libia orientale.
All'inizio di questo mese, funzionari statunitensi e occidentali hanno dichiarato - sempre alla Cnn - che la Russia aveva iniziato a ritirare una grande quantità di equipaggiamento militare e truppe dalla Siria.
Medio Oriente, chi sono i leader eliminati da Israele in un anno di guerra
Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall'Idf. Ma i leader di peso “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie rivoluzionarie iraniane. LE FOTO
Netanyahu torna in ospedale dopo voto decisivo sul bilancio
Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, è tornato all'ospedale Hadassah di Gerusalemme dopo il voto di questa sera su una legge chiave relativa al bilancio alla Knesset. Lo conferma un portavoce dell'ufficio del premier, scrive il Times of Israel. Meno di due giorni dopo essersi sottoposto a un intervento chirurgico alla prostata, Netanyahu ha lasciato l'ospedale questo pomeriggio per partecipare al voto sulla manovra che è passata 59-58.
Jolani incontra delegati delle forze curde: 'Colloqui positivi'
Il leader de facto della Siria, Ahmed al-Sharaa, (noto con il nome di al Jolani) ha avuto colloqui "positivi" con i delegati delle Forze democratiche Siriane (Sdf) a guida curda. Lo rende noto un funzionario. I colloqui, tenutesi ieri, sono stati i primi di Sharaa con i comandanti curdi da quando la sua fazione ha rovesciato il presidente Bashar al-Assad all'inizio di dicembre e sono avvenuti mentre le Sdf sono impegnate in combattimenti con i miliziani sostenuti dalla Turchia nel nord della Siria. "Lunedì si è svolto un incontro tra alti funzionari delle Forze democratiche siriane e Jolani a Damasco", ha dichiarato il funzionario, usando il nome di battaglia di Sharaa. Si è trattato di un "incontro preliminare per gettare le basi di un dialogo futuro", ha proseguito, aggiungendo che entrambe le parti hanno concordato "di continuare questi incontri per raggiungere intese future". Il funzionario ha descritto l'incontro come "positivo" e ha affermato che ci sarà "un'intensificazione del dialogo e degli incontri in futuro".
Siria, Jolani incontra rappresentanti del clero cristiano
Il leader de facto della Siria Ahmed al-Sharaa, noto anche come Abu Mohammed al-Jolani, ha incontrato i rappresentanti del clero cristiano, in un contesto di preoccupazione tra le minoranze siriane che si aspettano garanzie dal nuovo potere. "Il leader della nuova amministrazione siriana, Ahmed al-Sharaa, ha incontrato una delegazione della comunità cristiana a Damasco", ha affermato il Comando generale della Siria in una dichiarazione su Telegram, pubblicando le foto dell'incontro con i rappresentanti cattolici, ortodossi e anglicani.
Usa: sanzioni a entità russe e iraniane per influenza elezioni
Gli Stati Uniti imporranno una serie di sanzioni contro entità russe e iraniane che avrebbero tentato di influenzare le elezioni presidenziali del 5 novembre. Lo ha annunciato oggi il Dipartimento del Tesoro Usa. Per quanto riguarda l’Iran, le sanzioni riguardano il Cognitive production and design center (Cdpc), che si ritiene abbia legami con i Guardiani della Rivoluzione iraniani e che è accusato di aver effettuato diverse operazioni di influenza al fine di "acuire le tensioni sociopolitiche tra l’elettorato americano”. In merito alla Russia, nel mirino è un centro di geopolitica riconducibile ai servizi segreti militari (Gru) e il suo direttore Valery Korovin. “I governi di Russia e Iran hanno preso di mira il nostro processo elettorale e le nostre istituzioni nel tentativo di dividere il popolo americano con campagne di disinformazione”, ha affermato il sottosegretario al Tesoro con delega al terrorismo e all'intelligence finanziaria Bradley Smith. Washington ha annunciato sanzioni anche contro la giudice russa Olesya Mendeleeva, per "il ruolo avuto nella detenzione arbitraria" dell'avversario politico Alexei Gorinov.