Guerra Israele, emergenza sanitaria a Gaza: 6 neonati morti di freddo

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Il bimbo di appena un mese è deceduto a causa del freddo in una tenda nel campo profughi di Deir Al-Balah. Si tratta del sesto neonato morto per le basse temperature in una settimana. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver concluso il raid su "un centro di comando di Hamas" in un ospedale di Gaza nord. L'Iran ha confermato l'arresto della giornalista italiana, Cecilia Sala. Lo riferiscono i media di Stato

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Times: Asma al-Assad non potrà recarsi in Gb per ricevere cure

Fonti del governo britannico hanno riferito al quotidiano londinese The Times  che Asma al-Assad, la moglie nata a Londra e gravemente malata  del caduto presidente siriano Bashar al-Assad, non potrà recarsi nel Regno Unito per le cure in quanto il suo passaporto non è più valido. Non è chiaro se il documento di viaggio sia scaduto o sia stato volutamente bloccato. Fonti hanno riferito al giornale che poiché il passaporto dell'ex first lady siriana in esilio non è valido, il governo britannico non le permetterà di rientrare neanche per motivi di salute. L'ex first lady starebbe combattendo contro una grave forma di leucemia e avrebbe una probabilità di sopravvivenza del 50%. Asma aveva già combattuto contro il cancro al seno nel 2019, da cui era guarita dopo un anno di cure. Ora si ritiene che la leucemia sia ricomparsa dopo un periodo di remissione. La presidenza siriana aveva annunciato a maggio di quest'anno che all'allora first lady era stata diagnosticata una leucemia mieloide acuta, un cancro aggressivo del midollo osseo e del sangue. Secondo il quotidiano, Assad è completamente isolata e in cura a Mosca, dove si ritiene fosse scappata già diverse settimane prima della caduta del regime in Siria. A prendersi cura di lei nella capitale russa sarebbe il padre cardiologo, che ha lasciato Londra insieme alla moglie per stare vicini alla figlia malata. 


Crosetto: giudicheremo nuove autorità in base azioni

"Abbiamo  apprezzato la decisione" delle nuove autorità di Damasco "di non  combattere le forze armate di Al Assad ma piuttosto di perdonarle,  dimostrando grande umanità. Le giudicheremo in base alle loro azioni".  Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una intervista a  'The National', quotidiano in lingua inglese degli Emirati Arabi Uniti.  Crosetto era ad Abu Dhabi per l’inaugurazione del 'Villaggio Italia'  nell’ambito del Tour della Amerigo Vespucci. "Ci auguriamo che le loro dichiarazioni siano sincere e che sia un  governo che rispetti le differenze culturali e religiose", aggiunge  Crosetto sottolineando come il ritorno di migliaia di siriani nel Paese  "potrebbe essere uno sviluppo positivo. L'Europa sta valutando di  ridurre le sanzioni e potrebbe fare delle mosse positive se questo  governo adotta misure positive. Vogliamo estendere la nostra fiducia". "Non sappiamo che cosa ci riserva il futuro – conclude - ma sappiamo  che non possiamo permettere una situazione in cui uno Stato diventa di  nuovo uno Stato dell’Isis. Sappiamo che non può diventare un elemento  che aumenta il conflitto in quest’area del mondo. Dobbiamo essere  consapevoli degli effetti che potrebbe avere sulla regione del  Kurdistan, sull’Iraq e sul Libano".

Incontro a Teheran tra Araghchi e ministro degli Esteri omanita

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, ha avuto colloqui con il collega omanita Badr al-Busaidi, giunto stamane a Teheran, a capo di una delegazione politica ed economica. I colloqui si sono concentrati su questioni bilaterali, regionali e internazionali. L'Oman ha svolto un ruolo di mediazione tra l'Iran e gli Stati Uniti e i suoi alleati, su questioni che includono i legami di Teheran con gli Stati Uniti, le attività nucleari del Paese e il suo ruolo negli sviluppi regionali. Araghchi ha anche discusso degli ultimi sviluppi regionali con il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Abdullah Bin Zayed, durante un breve soggiorno negli Emirati, avvenuto sulla via del ritorno da Pechino, su invito del suo omologo emiratino.

Siria, Crosetto: giudicheremo nuove autorità in base azioni

"Abbiamo  apprezzato la decisione" delle nuove autorità di Damasco "di non  combattere le forze armate di Al Assad ma piuttosto di perdonarle,  dimostrando grande umanità. Le giudicheremo in base alle loro azioni".  Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una intervista a  'The National', quotidiano in lingua inglese degli Emirati Arabi Uniti.  Crosetto era ad Abu Dhabi per l’inaugurazione del 'Villaggio Italia'  nell’ambito del Tour della Amerigo Vespucci. "Ci auguriamo che le loro dichiarazioni siano sincere e che sia un  governo che rispetti le differenze culturali e religiose", aggiunge  Crosetto sottolineando come il ritorno di migliaia di siriani nel Paese  "potrebbe essere uno sviluppo positivo. L'Europa sta valutando di  ridurre le sanzioni e potrebbe fare delle mosse positive se questo  governo adotta misure positive. Vogliamo estendere la nostra fiducia". "Non sappiamo che cosa ci riserva il futuro – conclude - ma sappiamo  che non possiamo permettere una situazione in cui uno Stato diventa di  nuovo uno Stato dell’Isis. Sappiamo che non può diventare un elemento  che aumenta il conflitto in quest’area del mondo. Dobbiamo essere  consapevoli degli effetti che potrebbe avere sulla regione del  Kurdistan, sull’Iraq e sul Libano".

Crosetto: Gaza? Spero notizie positive prossimi giorni

"Dato che  ricordo che cosa stava succedendo solo poche settimane fa, accetto  alcune violazioni nella speranza che diventino zero. Anche una tregua  difficile è meglio della guerra aperta che avevamo alcune settimane fa".  In una intervista a 'The National', il ministro della Difesa Guido  Crosetto fa il punto sulla contrapposizione tra Hezbollah e Israele  sottolineando che il cessate il fuoco deve essere preservato, nonostante  le oltre 300 violazioni israeliane. Il ministro torna anche a raccomandare a Israele di cambiare la sua  strategia a Gaza: "Sono convinto che Hamas sia quasi distrutta  militarmente. Da mesi esorto Israele a cambiare il suo approccio. Spero  che ci siano delle notizie positive nei prossimi giorni, con un  potenziale scambio di prigionieri e ostaggi che potrebbe portare a un  cessate il fuoco. Lavoro ogni giorno per garantire una tregua". Nel colloquio con il quotidiano in lingua inglese degli Emirati Arabi  Uniti Crosetto ribadisce anche la necessità di cambiare le regole di  ingaggio di Unifil: "L’abbiamo chiesto all'Onu un anno e mezzo fa,  perché quelle attuali non ci consentivano di implementare la risoluzione  1701. Solo con una forte Unifil che opera insieme a solide forze armate  libanesi possiamo impedire ulteriori incursioni da parte di Israele.  Non dipende solo da noi, dipende dall'Onu. Le regole devono essere  definite chiaramente".

Londra vieta ingresso ad Asma al-Assad per cure contro il cancro

Le autorità britanniche hanno impedito ad Asma al-Assad, moglie del deposto presidente siriano Bashar al-Assad, di entrare nel Regno Unito per motivi di salute in quanto il suo passaporto non è valido. Lo rivelano fonti del governo britannico al Times. Non è chiaro se il documento di viaggio sia scaduto o se sia stato attivamente bloccato. Secondo le fonti del giornale, poiché il passaporto dell'ex first lady siriana in esilio, gravemente malata, non è valido e il governo non le permetterà di rientrare per motivi di salute, Assad non potrà ricevere cure mediche nel Regno Unito. All'inizio del mese, il Telegraph riferì che Assad ha il 50% di possibilità di sopravvivere dopo che una forma aggressiva di cancro al sangue si è ripresentata in seguito al trattamento della malattia. L'ex first lady siriana, a cui è stata diagnosticata una leucemia mieloide acuta nel maggio di quest'anno, è completamente isolata a Mosca mentre si sottopone al trattamento per il cancro aggressivo. Secondo il Times, a gestire le cure nella capitale russa sarebbe il padre cardiologo, che pare abbia lasciato la sua casa di Londra insieme alla moglie per assistere Asma.

Gaza, 4 pazienti dell'ospedale indonesiano arrestati dall'Idf

Almeno quattro pazienti, uno dei quali in condizioni molto critiche, in cura all'ospedale indonesiano nel nord della Striscia di Gaza, sono stati arrestati nella notte dall'Idf durante il trasferimento all'ospedale Al Shifa di Gaza City. Lo hanno rivelato fonti mediche all'agenzia di stampa palestinese Wafa. Erano almeno dieci i pazienti ancora  nell'ospedale indonesiano, non funzionante e privo delle attrezzature e dei rifornimenti essenziali per fornire le cure necessarie, e che stavano per essere trasferiti al centro Al Shifa di Gaza City.

Intervento riuscito, Netanyahu è sveglio e in buone condizioni

"L'operazione si è conclusa con successo senza complicazioni". Lo ha reso noto l'ufficio di Benyamin Netanyahu al termine dell'intervento alla prostata a cui è stato sottoposto in serata il premier israeliano. "Il primo ministro si è svegliato, è in buone condizioni ed è completamente cosciente", si aggiunge, specificando che Netanyahu è stato trasferito in un reparto di recupero sotterraneo e fortificato, dove dovrebbe trascorrere diversi giorni sotto osservazione. Netanyahu ringrazia il team di chirurghi che ha eseguito l'operazione, aggiunge la nota riportata dai media locali.   In una dichiarazione separata dell'ospedale, il primario del reparto di urologia, il prof. Ofer Gofrit, afferma: "La procedura è andata come previsto". 

Sisi: "Ruolo Carter in pace Egitto-Israele rimarrà nella storia"

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha elogiato il "ruolo importante" per la pace tra Egitto e Israele svolto dell'ex presidente americano Jimmy Carter, artefice degli accordi di Camp David del 1978 preludio al primo trattato tra lo Stato ebraico e un Paese arabo. "Il suo importante ruolo nella realizzazione dell'accordo di pace tra Egitto e Israele rimarrà scolpito negli annali della storia e la sua opera umanitaria incarna un alto principio di amore, pace e fratellanza", ha scritto Sisi in un messaggio sul suo account X salutando l'ex presidente Usa morto ieri all'età di 100 anni.

Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Dopo l'ingresso dei miliziani  insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e  ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica  dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto  al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato  dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste  filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO

Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese

Tra i protagonisti dell'escalation  di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e  politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente  dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello  Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è  stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo  fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco  israeliano su Beirut. L'ANALISI

Chi sono i leader eliminati da Israele in un anno di guerra

Yahya Sinwar, capo politico di  Hamas, è stato ucciso il 16 ottobre dall'Idf. Ma i leader di peso  “eliminati” da Israele nell’ultimo periodo, durante la campagna militare  che va avanti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, sono diversi. Un  martellamento che ha preso di mira Hamas, ma anche altri gruppi legati a  Teheran, come Hezbollah in Libano o le milizie delle Guardie  rivoluzionarie iraniane. LE FOTO

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