Guerra Israele Medio Oriente, Ong: "Ribelli jihadisti alle porte di Hama in Siria"
L'Iran è pronto a valutare l'invio di truppe in Siria se il governo di Damasco richiederà formalmente aiuto per far fronte all'offensiva dei ribelli. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Teheran, Seyed Abbas Araghchi. Violata la tregua in Libano: le forze israeliane hanno colpito 6 villaggi nel sud del Paese, in risposta al lancio di razzi da parte dei miliziani islamici. I ribelli jihadisti filo-turchi sono "alle porte""di Hama, la quarta città della Siria
Vacilla la tregua in Libano. Le forze israeliane hanno colpito 6 villaggi nel sud del Paese, in risposta al lancio di razzi da parte dei miliziani islamici: almeno 9 i morti. Trump chiede il rilascio degli ostaggi a Gaza prima del suo insediamento, minacciando "conseguenze devastanti" per i responsabili.
L'Iran è pronto a valutare l'invio di truppe in Siria se il governo di Damasco richiederà formalmente aiuto per far fronte all'offensiva dei ribelli. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Teheran, Seyed Abbas Araghchi. Intanto Macron annuncia a Riad per il 2025 una conferenza per la creazione dello Stato palestinese
Gli approfondimenti:
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Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu
Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. IL PROFILO
Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro
Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE
Perché l’attacco ad Aleppo in Siria è legato al cessate il fuoco in Libano?
Ong, ribelli jihadisti alle porte di Hama in Siria
I ribelli jihadisti filo-turchi sono "alle porte""di Hama, la quarta città della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Per tutta la giornata ci sono stati intensi scontri tra l'esercito siriano, sostenuta da Iran e Russia, e i jihadisti anti-regime.
Onu, 75 mila persone senza acqua e cibo a Gaza Nord
Settantacinquemila persone a Gaza Nord "non hanno accesso regolare" a cibo, acqua, elettricità e cure, a causa dell'assedio ai villaggi da parte di Israele. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite nel corso dell'incontro quotidiano con i media internazionali.
Tregua ancora violata tra Israele e LIbano
Israele: Feldstein ai domiciliari, "informai Netanyahu poi Bild"
Dopo più di un mese di detenzione, il tribunale di Tel Aviv ha concesso gli arresti domiciliari a Eli Feldstein, un portavoce del premier israeliano Benjamin Netanyahu, insieme a un riservista dell'Idf non identificato, accusati di aver fatto trapelare informazioni di intelligence classificate alla stampa estera. Lo riferisce la stampa israeliana, precisando che i procuratori hanno chiesto di ritardare di 48 ore il procedimento e il giudice Alaa Masarwa, ha accettato, ordinando loro però di informare la corte entro le 13 di domani se faranno ricorso. In caso contrario, i due saranno rilasciati ai domiciliari. Durante l'udienza il giudice ha affermato che la procura ha presentato "prove sufficienti" a sostegno delle accuse di trasferimento illecito di informazioni classificate e pubblicazione sui media, ma "deboli" rispetto all'"intento di danneggiare lo Stato". Quest'ultima è l'accusa più grave che può comportare una condanna all'ergastolo. Secondo l'emittente pubblica Kan, Feldstein, durante l'interrogatorio della polizia, ha sostenuto di aver parlato al premier di un documento di intelligence top secret due giorni prima di passarlo al quotidiano tedesco Bild. Una dichiarazione che smentisce lo stesso Netanyahu che in precedenza aveva insistito di aver appreso dell'esistenza del documento classificato dai media
Ong; sale a 602 bilancio delle vittime nel nord della Siria
Il bilancio delle vittime dei combattimenti nel nord della Siria sale a 602. Lo afferma l'Osservatorio siriano per i diritti umani che tiene il conto delle persone uccise nei combattimenti da quando i ribelli jihadisti filoturchi hanno occupato Aleppo
Macron, nel 2025 conferenza con Riad per Stato palestinese
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che nel giugno 2025 presidierà insieme al principe ereditario saudita Mohammed bin Salman una conferenza sulla creazione di uno Stato palestinese. "Abbiamo deciso di co-presiedere per il prossimo giugno una conferenza per i due Stati (uno israeliano, l'altro palestinese) con l'idea che nei prossimi mesi insieme moltiplicheremo e uniremo le nostre iniziative diplomatiche per portare tutti su questa strada", ha affermato il capo dell'Eliseo ai giornalisti nel suo secondo giorno della visita in Arabia Saudita
Media, gabinetto sicurezza Israele convocato per giovedì
I ministri israeliani del gabinetto politico e di sicurezza sono stati convocati giovedì sera per una discussione a Kirya, il quartier generale delle forze armate a Tel Aviv. E' quanto riferisce su X il giornalista israeliano Barak Ravid e il sito di notizie Yedioth Ahronoth
Siria: colloquio tra Erdogan e Putin
Gli ultimi sviluppi in Siria sono stati al centro di un colloquio telefonico tra il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ed il suo omologo russo, Vladimir Putin. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Anadolu, precisando che i due leader hanno discusso anche delle relazioni bilaterali.
Comandante Unifil vede responsabile Usa meccanismo tregua
Aroldo Lazaro, alla guida dei caschi blu della missione Unifil nel sud del Libano, ha incontrato l'ambasciatrice Usa a Beirut, Lisa Johnson, e il generale Jasper Jeffers, presidente del meccanismo di controllo del cessate il fuoco. "Abbiamo discusso degli sforzi per aiutare a ripristinare la stabilità e del supporto delle forze di peacekeeping al lavoro del meccanismo", ha affermato in un post su X.
Iran, 'pronti a valutare l'invio di truppe in Siria'
L'Iran è pronto a valutare l'invio di truppe in Siria se il governo di Damasco richiederà formalmente aiuto per far fronte all'offensiva dei ribelli. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Teheran, Seyed Abbas Araghchi.
Capo esercito del Libano vede inviata Onu
Il generale Joseph Aoun, comandante delle forze armate libanesi, ha incontrato la coordinatrice delle Nazioni Unite per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert. Lo ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale National News Agency. I due hanno discusso degli sviluppi regionali e nazionali dopo l'attacco israeliano di ieri in Libano e degli sforzi per far rispettare l'accordo di cessate il fuoco.
Israeliane e palestinesi tra le 100 donne dell'anno della Bbc
Einav Zangauker, la madre dell'ostaggio Matan, tenuto prigioniero da Hamas a Gaza da 14 mesi, è tra le 100 donne del 2024 della Bbc per il suo attivismo a favore di un accordo per il rilascio dei rapiti. Zangauker è una dei principali sostenitori di un accordo e contro il governo del primo ministro Benyamin Netanyahu. Nella lista della Bbc compaiono anche altre israeliane, palestinesi e una libanese che sono state colpite dalla guerra: la specialista neonatale di Gaza Shireen Abed, che si è presa cura dei neonati e ha formato altri medici durante la guerra; la giornalista, poetessa e influencer della Striscia Plestia Alaqad, l'agronoma palestinese Enas Al-Ghoul, che ha inventato un dispositivo di desalinizzazione utilizzato a Gaza, la fotoreporter libanese Christina Assi, rimasta gravemente ferita in un attacco israeliano, Danielle Cantor, attivista israeliana di sinistra per la solidarietà culturale israelo-palestinese, e Anat Hoffman, fondatrice di Women of the Wall e attivista per il pluralismo religioso.
Netanyahu, 'siamo in cessate il fuoco, la guerra non è finita'
"Al momento siamo in un cessate il fuoco, la guerra non è finita". Lo riporta Haaretz, che cita il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al termine di una riunione di governo nella città settentrionale di Nahariya.
Netanyahu ringrazia Trump per messaggio 'forte' su ostaggi
"Voglio ringraziare il presidente Trump per la sua forte dichiarazione di ieri. È stato un messaggio fermo che chiarisce che c'è una parte responsabile di questa situazione: Hamas". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, all'apertura di una riunione speciale del governo a Nahariya, nel nord dello Stato ebraico.
"Hamas deve rilasciare gli ostaggi. Il presidente Trump ha posto l'attenzione dove deve essere: su Hamas, non sul governo israeliano, come spesso accade qui", ha aggiunto Netanyahu, che ha promesso di fare "tutto il possibile per riportarli indietro e chiunque faccia loro del male ne subirà le conseguenze. Il presidente Trump lo ha sottolineato anche ieri, rafforzando il messaggio".
Trump ha minacciato che scatenerà "l'inferno" in Medio Oriente se entro il 20 gennaio, giorno in cui si insedierà alla Casa Bianca, gli ostaggi non saranno stati rilasciati.
Governo israeliano si riunisce nel nord, al confine con Libano
Il primo ministro Benyamin Netanyahu all'inizio di una riunione simbolica del governo a Nahariya, nel nord di Israele, vicino al confine con Libano martellato per 14 mesi dai razzi di Hezbollah, ha dichiarato che il Paese "non tornerà alla situazione del 6 ottobre". "Ieri c'è stata una violazione grave della tregua (da parte di Hezbollah), in risposta abbiamo attaccato più di 20 obiettivi e siti in Libano. Siamo impegnati con la tregua, ma non tollereremo violazioni dell'altra parte", ha detto. "Siamo riuniti a Nahariya. Vogliamo inviare un messaggio chiaro al Nord: apprezziamo la determinazione dei residenti e dei leader; siamo impegnati a riportare i residenti a casa in sicurezza. Siamo impegnati a riportare il Nord a com'era, e anche di più. Vogliamo un Nord vivace, dinamico, con il recupero dei villaggi, con l'industria, con il turismo, e ancora oltre rispetto a com'era. A tal fine, il governo presenterà a breve, un programma sistematico e completo", ha aggiunto Netanyahu.
Libano, al via reclutamento per nuovi soldati da inviare al sud
Oggi fino al 3 gennaio prossimo l'esercito libanese ha lanciato una campagna di reclutamento di soldati nel quadro dell'accordo di cessate il fuoco con Israele e che prevede lo schieramento di migliaia di uomini nel sud del Libano al posto degli Hezbollah. L'annuncio del reclutamento da parte del comando dell'esercito è stato diffuso dai media libanesi e precisa che si tratta di un reclutamento "volontario" per candidati che "soddisfano le condizioni" definite.