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Guerra Medioriente, Wafa: 40 morti per raid israeliano su edificio a Gaza

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Medioriente, regge fragile tregua tra Israele e Libano
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Medioriente, regge fragile tregua tra Israele e Libano
00:01:33 min

Oltre 40 palestinesi, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un edificio residenziale che ospitava sfollati nella zona di Tel al-Zaatar, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa citando fonti locali e parlando di un  "nuovo massacro" nella Striscia. Il portavoce dell'Idf ha annunciato di aver attaccato più volte in Libano dopo la violazione dell'accordo di cessate il fuoco da parte di Hezbollah

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Oltre 40 palestinesi, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un edificio residenziale che ospitava sfollati nella zona di Tel al-Zaatar, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa citando fonti locali e parlando di un  "nuovo massacro" nella Striscia. "I caccia israeliani hanno colpito l'edificio, che apparteneva alla famiglia al-Araj e veniva utilizzato per ospitare famiglie sfollate", scrive l'agenzia secondo cui "fonti mediche hanno riferito che oltre 100 palestinesi sono stati uccisi nei raid israeliani in tutta Gaza dalle prime ore di oggi". Il portavoce dell'Idf ha annunciato di aver attaccato più volte in Libano dopo la violazione dell'accordo di cessate il fuoco da parte di Hezbollah.

Gli Houthi yemeniti sostengono di aver lanciato un missile balistico contro Israele.


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Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare

Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI

Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro

Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE

Medioriente, regge fragile tregua tra Israele e Libano
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Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu

Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. IL PROFILO

Guerra in Medio Oriente, perché Netanyahu e Gallant sono stati incriminati dalla Cpi

Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi nell'ambito di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza" tra l'8 ottobre 2023, il giorno successivo al sanguinoso attacco di Hamas nel sud di Israele, e fino ad "almeno" il 20 maggio 2024, giorno nel quale la Procura della Corte penale internazionale ha depositato le richieste di arresto. Queste le accuse attraverso le quali la Camera preliminare I della Corte dell'Aja ha emesso i mandati nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, ritenuti entrambi responsabili delle "attività degli organi governativi israeliani e delle forze armate", e in base al diritto internazionale umanitario, l'insieme delle norme che regolano la protezione dei civili durante i conflitti armati. LEGGI QUI

Israele, Katz contro leader proteste: indegno a formare soldati

Il ministro  della Difesa israeliano, Israel Katz, ha ordinato di annullare un ordine  di chiamata per l'attivista antigovernativo Eyal Naveh, a cui era stata  notificata la convocazione per il servizio di riserva nelle forze  armate. Naveh è una figura di spicco del movimento di protesta  anti-governativo Brothers in Arms e veterano dell'unità di forze  speciali d'élite Sayeret Matkal. "Chiunque abbia esortato a rifiutarsi  di prestare servizio non è degno di addestrare la prossima generazione  di combattenti delle forze armate", ha dichiarato Katz. Un riferimento  agli appelli ai riservisti a non presentarsi lanciati dal movimento per  protesta contro la controversa riforma della giustizia promossa dal  governo di Benjamin Netanyahu nei mesi precedenti l'attacco di Hamas del  7 ottobre 2023.

Israele, cosa prevede il cessate il fuoco con il Libano e quali incertezze rimangono

Alle 3 ora italiana (le 4 ora locale, ndr) è entrato in vigore il cessate il fuoco in Libano, dopo due mesi di guerra tra l'esercito di Israele ed Hezbollah. L'intesa era stata annunciata poche ore prima da Benyamin Netanyahu, dopo che era stato dato il via libera alla proposta degli Stati Uniti. Ma in cosa consiste l’accordo? E quali sono le prospettive? COSA PREVEDE

Anp: quattro palestinesi uccisi in un raid dell'Idf a Jenin

Il ministero della Salute dell'Autorità nazionale palestinese ha dichiarato che quattro palestinesi sono stati uccisi questa mattina nell'attacco con un drone dell'Idf nei pressi della città di Jenin, in Cisgiordania. L'esercito israeliano ha dichiarato che si è trattato di un attacco contro terroristi. 


Gantz: “30 ostaggi sarebbero vivi se governo avesse voluto intesa”

Il presidente del partito israeliano Unità nazionale, Benny Gantz, all'opposizione, ha stimato che circa 30 ostaggi uccisi a Gaza da quando sono stati rapiti il 7 ottobre dell'anno scorso sarebbero ancora vivi se il governo guidato da Netanyahu non avesse scelto di rinunciare all'accordo sugli ostaggi per "ragioni politiche". Gantz ha sostenuto che se Israele è riuscito a raggiungere un accordo con Hezbollah in Libano, avrebbe dovuto essere in grado di raggiungere un accordo anche con Hamas, che secondo lui è "il più smantellato" tra i nemici di Israele.

Sullivan: "Tregua Libano enorme passo avanti per regione"

"Un enorme passo avanti per il Medio Oriente. Dobbiamo proteggerlo e garantire che sia pienamente rispettato". Lo ha detto in merito alla tregua tra Israele e Hezbollah il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, in un'intervista alla Nbc. "Il nostro obiettivo e' di resistere durante questi primi giorni critici per il cessate il fuoco, quando e' piu' fragile", ha aggiunto Sullivan. "Crediamo fermamente che l'accordo in Libano ora apra" la porta al cessate il fuoco a Gaza, aveva valutato mercoledi', subito dopo l'annuncio, l'inviato di Joe Biden nella regione, Amos Hochstein. 

Saar: indicazioni progressi verso accordo con Hamas

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha detto da Gerusalemme che ci sono "indicazioni" che si potrebbero fare progressi verso un accordo. "Quello che posso dire e' che ci sono segnali che potremmo vedere un maggiore grado di flessibilita' da parte di Hamas a causa delle circostanze, compreso l'accordo con il Libano, ma non solo", ha dichiarato il capo della diplomazia israeliana in conferenza stampa. Il governo israeliano "ha il desiderio di andare avanti su questo tema", ha sottolineato il ministro.


In Cisgiordania due palestinesi uccisi in raid israeliano

Il ministero della Sanità palestinese ha annunciato la morte di due persone a Siir, vicino a Jenin, nel nord della Cisgiordania occupata, in un attacco aereo israeliano. Il ministero ha annunciato l'uccisione di "due cittadini", non meglio identificati, "in seguito all'aggressione dell'occupante a Siir". L'esercito israeliano aveva riferito in mattinata che un aereo dell'aeronautica militare aveva effettuato "un attacco contro i terroristi" nella regione di Jenin, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo fonti di stampa in loco, l'esercito israeliano e' entrato nel villaggio di Siir intorno alle 7, prima di ritirarsi nel pomeriggio.

Netanyahu: monitoriamo la Siria, difendiamo interessi di Israele

"Monitoriamo costantemente ciò che accade in Siria, siamo determinati a difendere gli interessi vitali dello Stato di Israele e a preservare i successi della guerra. Facciamo rispettare in modo molto rigoroso l'accordo di cessate il fuoco in Libano. Ogni violazione avrà una risposta immediata e forte dall'Idf". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in visita oggi insieme con il Ministro della Difesa Israel Katz la base di reclutamento di Tel Hashomer. "Siamo qui con i nuovi arruolati nella brigata corazzata. C'è un grande aumento nel reclutamento. C'è un'enorme energia, e questa energia appartiene alla generazione della vittoria, noi vinceremo", ha dichiarato.

Casa Bianca: "Su tregua a Gaza "non ci siamo ancora"

Gli Stati Uniti stanno "lavorando attivamente" a un cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza, ma "non ci siamo tuttavia". Lo ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. "Ci saranno ulteriori discussioni e consultazioni e speriamo di riuscire a raggiungere un cessate il fuoco con un accordo sugli ostaggi, ma non siamo ancora arrivati", ha detto il consigliere del presidente americano Joe Biden, alla Nbc, secondo la trascrizione dell'intervista pubblicata dal canale.


Houthi: ”Lanciato un missile balistico contro Israele”

Gli Houthi yemeniti sostengono di aver lanciato un missile balistico contro Israele.

Gaza: attacco israeliano vicino a Khan Younis, morti 2 bambini

Due bambini sono morti e la loro madre è rimasta ferita in un attacco israeliano nel distretto di al-Mawasi, a ovest di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza: lo hanno reso noto fonti mediche dell'ospedale Nasser, come riporta l'emittente Al Jazeera.


Papa Francesco: "Prego per la Siria, guerra si è riaccesa. Rispettare tregua in Libano"

Papa Francesco rivolge un pensiero all'ennesimo focolaio di guerra, mai  sopito in realtà, che è esploso in Medio Oriente, con gli scontri in  Siria. "Preghiamo per la Siria dove purtroppo la guerra si è riaccesa  causando molte vittime. Sono molto vicino alla Chiesa in Siria,  preghiamo", ha detto durante l'Angelus. Il Pontefice ha poi rivolto un  pensiero al Libano dopo il cessate il fuoco, a Gaza e alla guerra in  Ucraina. LEGGI L’ARTICOLO

Herzog: “Negoziati dietro le quinte per rilascio degli ostaggi”

"Si stanno tenendo negoziati dietro le quinte per il rilascio degli ostaggi", lo ha detto il presidente israeliano, Isaac Herzog, incontrando la famiglia di Idan Alexander, il soldato israeliano ostaggio a Gaza, che ieri ha chiesto di tornare a a casa in un video postato sui social da Hamas.

Unicef: 50mila bambini a Gaza colpiti da malnutrizione acuta

"Nessun bambino dovrebbe morire di fame o essere schiacciato a morte dalla disperazione per un pezzo di pane. Eppure, circa 50.000 bambini a Gaza sono colpiti da malnutrizione acuta. Gli aiuti umanitari e le forniture commerciali devono poter raggiungere in sicurezza i bambini che hanno bisogno". Lo scrive su X la direttrice generale dell'Unicef, Catherine Russell.

Ufficiale ribelli: “Rovesciamo il regime di Assad, via l'Iran”

Un ufficiale dei ribelli siriani ha dichiarato in un'intervista alla tv israeliana Channel 12 che "l'intera provincia di Idlib e i suoi sobborghi sono stati conquistati, così come Aleppo, tranne alcune zone, e stanno avanzando verso la regione di Hama". "Abbiamo esaminato gli eventi nel sud del Libano e li abbiamo seguiti, così come la questione dell'accordo di tregua, e abbiamo capito la possibilità che i membri di Hezbollah possono trasferirsi dal Libano in Siria. Pertanto, non c'era altra scelta (che attaccare)", ha detto l'ufficiale. "Vogliamo evitare che ci sia una presenza permanente dei miliziani sciiti arrivati dal Libano, che si trovano in Siria e che sono schierati accanto al regime di Assad. Vogliamo ostacolare il piano dell'Iran di rimanere in Siria". Secondo l'ufficiale del gruppo dei ribelli, "questo è il momento giusto". "Non permetteremo agli iraniani di stabilirsi nelle nostre regioni. La rivoluzione siriana ha ricevuto supporto dall'Iran e dalla Russia, e ha invaso le nostre aree con il sostegno internazionale, in un contesto di silenzio internazionale. Perciò, il nostro obiettivo è rovesciare il regime di Assad". Channel 12 riferisce anche che l'esponente dell'opposizione siriana Fahd al-Masri, attualmente residente a Parigi, ha chiesto "alla leadership israeliana di lanciare attacchi intensivi a partire da oggi contro le posizioni e le forze delle milizie identificate con l'Iran in territorio siriano. È necessario colpire questi siti a Homs, a Damasco e al confine con il Libano. Ciò contribuirà a ripulire le terre siriane. Dalla presenza libanese e dalla presenza militare di Hezbollah e dalle armi della piovra iraniana”.

Tajani domani al Cairo alla Conferenza umanitaria per Gaza

Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani sarà domani 2 dicembre al Cairo per partecipare alla Conferenza umanitaria per rafforzare la risposta umanitaria a Gaza, co-organizzata da Egitto e Nazioni Unite. La riunione - si legge in una nota della Farnesina - ha come obiettivo il rafforzamento del sostegno e del coordinamento internazionale sul tema degli aiuti umanitari a Gaza. L'incontro, in particolare, mira ad affrontare le criticità relative all'accesso umanitario a Gaza e alla distribuzione degli aiuti. La conferenza intende inoltre concentrarsi sul ruolo di Unrwa nella Striscia e sul coordinamento internazionale sul tema della futura ricostruzione. L'Italia da mesi ha attivato il progetto 'Food for Gaza' per garantire aiuti alla popolazione palestinese. Da ottobre 2023 sono stati allocati 70 milioni di euro e, nel quadro di Food for Gaza, ulteriori 40 tonnellate di beni sono arrivate ad Amman la settimana scorsa, che si aggiungono a quanto già fatto. "Il tema del rafforzamento e del coordinamento degli aiuti umanitari verso la Striscia è al centro dell'agenda della nostra presidenza G7", ha indicato il ministro Tajani che ha ricordato come la questione sia stata affrontata dalla Conferenza Umanitaria in occasione della riunione dei ministri dello Sviluppo del G7 di Pescara e dell'ultima ministeriale di Fiuggi-Anagni. "La Conferenza del Cairo sarà un'ottima occasione per rafforzare il nostro coordinamento con i partner arabi per discutere di come favorire la stabilità nella regione e pensare alla futura ricostruzione", ha concluso il titolare della Farnesina. Al Cairo saranno presenti il segretario generale delle Nazioni Unite, il segretario generale della Lega araba e molti primi ministri e ministri di tutta la regione del Mediterraneo allargato. L'incontro sarà anche il primo momento in cui la comunità internazionale potrà confrontarsi sul nuovo capitolo della crisi in Siria, con l'avanzata delle formazioni militari del gruppo Hayat Tahrir al-Sham verso il sud del Paese.

Tajani

©IPA/Fotogramma

Ministero della Sanità di Hamas, i morti a Gaza sono 44.429

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 44.429, di cui  47 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 105.250, secondo la stessa fonte. 

Medio Oriente, il Papa: "Regga la tregua e i civili rientrino a casa"

"Auspico che possa essere rispiettato da tutte le parti" il cessate il fuoco in corso tra Israele e Libano e che "libanesi e israeliani possano tornare presto a casa con auto prezioso dell'esercito libanese e delle forze di pace Onu". Lo ha detto Papa Francesco all'Angelus.

Tajani: "La tregua in Libano fragile ma può aiutare la tregua a Gaza"

"Tregua in Libano è molto fragile, speriamo che tutti facciano prevalere il buon senso. Se regge aiuterà l'obiettivo di raggiungere la tregua anche a Gaza". Così il ministro degli esteri e vicepremier Antonio Tajani a margine dell'assemblea nazionale di Noi Moderati. 

Unrwa: "Sospesi gli aiuti a Gaza per i saccheggi di bande armate"

L'agenzia delle Nazioni Unite per i palestinesi (Unrwa) ha dichiarato di aver sospeso la consegna degli aiuti attraverso il valico di Kerem Shalom tra Israele e Gaza, a causa dei saccheggi da parte di bande armate nella Striscia. "Stiamo sospendendo la consegna degli aiuti attraverso Kerem Shalom", e "la strada per uscire da questo valico non è sicura da mesi", afferma il capo dell'Unrwa, Philippe Lazzarini su X. Il 16 novembre, un grande convoglio di camion di aiuti umanitari è stato rubato da bande armate. Ieri, abbiamo provato a far entrare alcuni camion di cibo sullo stesso percorso. Sono stati tutti presi", racconta Lazzarini. 

Unrwa

©Ansa

Israele: "Maggiore flessibilità di Hamas sul cessate il fuoco"

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha parlato della possibilità di un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, affermando alla conferenza sulla sicurezza "Israel Today" che "ci sono indicazioni riguardo a una tregua con Hamas". "Potremmo vedere un maggiore grado di flessibilità da parte loro, secondo me lo sapremo nei prossimi giorni", ha detto il ministro. "C'è il desiderio di arrivare ad un accordo dal punto di vista del governo israeliano, e spero che ciò abbia successo. La dichiarazione di principio è che Hamas non può controllare Gaza, ma siamo obbligati a cercare di farlo". 

Ben Gvir spinge sulla migrazione dei palestinesi da Gaza

Il ministro israeliano della Sicurezza, di estrema destra, Itamar Ben Gvir, ha dichiarato che il primo ministro Benyamin Netanyahu sta mostrando "una certa apertura" sull'idea di "incoraggiare la migrazione" dei palestinesi dalla Striscia di Gaza. "Idee come l'insediamento a Gaza sono benvenute. Le uniche volte in cui abbiamo sconfitto i nostri nemici sono state quando abbiamo preso loro territorio", ha spiegato alla radio militare. "Ma questo non mi soddisfa. Voglio anche incoraggiare l'emigrazione dei palestinesi da Gaza", ha detto Ben Gvir. L'estrema destra israeliana spinge per il trasferimento della popolazione e la "migrazione volontaria" dei palestinesi da Gaza, e per il ripristino degli insediamenti ebraici al loro posto. Netanyahu ha ripetutamente affermato che questo non è l'obiettivo della guerra, né é all'ordine del giorno. 

Unrwa, sospesi gli aiuti dal valico Kerem Shalom: "Strada non sicura"

L'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistere i rifugiati palestinesi, ha annunciato la sospensione del passaggio degli aiuti dal valico di Kerem Shalom citando motivi di sicurezza. Il valico è controllato da Israele e la sicurezza non è garantita, ha spiegato l'Unrwa. ''Stiamo sospendendo la consegna degli aiuti attraverso Kerem Shalom, il principale punto di attraversamento per gli aiuti umanitari a Gaza'', ha scritto si 'X' Philippe Lazzarini commissario generale dell'Unrwa.

''La strada per uscire da questo valico non è sicura da mesi. Il 16 novembre un grande convoglio di camion di aiuti è stato rubato da bande armate. Ieri abbiamo provato a far entrare alcuni camion di cibo sulla stessa rotta. Sono stati tutti presi'', ha spiegato. ''Questa difficile decisione arriva in un momento in cui la fame sta rapidamente aumentando. La consegna degli aiuti umanitari non deve mai essere pericolosa o trasformarsi in un calvario'', ha dichiarato.

Media: "Attacchi israeliani con artiglieria nel sud del Libano"

Il quotidiano libanese al Akhbar, vicino a Hezbollah, riferisce di attacchi con artiglieria israeliana nelle città di Itarun e al Khyam, nel Libano meridionale. 

Al Jazeera: "Le forze israeliane hanno ucciso almeno 40 palestinesi in un singolo attacco aereo al campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, mentre una delegazione di Hamas si trova al Cairo per rinnovare gli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco nell'enclave assediata"

Muoiono nelle carceri israeliane due detenuti palestinesi

Due prigionieri palestinesi, Muhamad Huwaishel Idris, 35 anni, e Muath Khaled Rayyan, 31 anni, entrambi arrestati nella Striscia di Gaza nel corso della attuale guerra, sono morti nelle carceri israeliane. Lo hanno confermato le istituzioni carcerarie palestinesi. "Le rivelazioni di più martiri tra i detenuti di Gaza sono aumentate nelle ultime settimane, il che significa che l'occupazione continua con crimini sistematici di tortura, negligenza medica, fame, stupro e violenza sessuale, abusi e torture", si legge in una dichiarazione congiunta dell'Autorità Palestinese Commissione per gli Affari dei Prigionieri, Club dei Prigionieri Palestinesi e Addameer, associazione che fornisce assistenza legale ai detenuti. Le stesse fotni hanno riferito che le autorità penitenziarie israeliane hanno denunciato la morte di Idris, nel carcere israeliano di Ofer, nella Cisgiordania occupata, venerdì scorso, mentre hanno ricevuto la notifica della morte di Rayyan il 2 novembre in risposta ad una lettera in cui chiedeva informazioni dove si trovi, anche se non è ancora noto in quale prigione o centro di detenzione sia morto. Le cause e le circostanze della morte di entrambi sono sconosciute. La famiglia di Idris ha chiarito che non ha sofferto di alcun problema di salute dopo la sua "scomparsa" avvenuta il 25 agosto; mentre Rayyan soffriva di paralisi prima del suo arresto il 21 ottobre. Con questi, ci sono 47 prigionieri palestinesi confermati morti nelle carceri israeliane.

Idf: "Colpiti terroristi in Cisgiordania"

Un aereo dell'Aeronautica militare israeliana ha lanciato oggi un attacco su "terroristi nella zona di Jenin", in Cisgiordania: lo ha reso noto su Telegram l'Esercito (Idf) senza fornire ulteriori informazioni. 

Salvini: "Netanyahu non è criminale di guerra"

Benjamin Netanyahu "non è criminale di guerra equiparabile ai terroristi islamici", inviare un "mandato cattura per i capi Hamas e per un presidente del Consiglio democraticamente eletto non è la stessa cosa". Così il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini a 'Il caffè della domenica' su Radio 24.

Netanyahu

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Media: "Attacco israeliano nel sud, morti 4 palestinesi"

Almeno quattro palestinesi sono stati uccisi in un attacco israeliano sul campo profughi di Shaboura, nel centro della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza: lo riporta l'emittente tv Al Jazeera. 

Portolano: "Fondamentale supportare le forze armate libanesi"

"Il ruolo dell'Italia nel Paese dei cedri è stato e continua a essere cruciale e lo dimostrano le molteplici iniziative militari e diplomatiche che abbiamo messo in atto negli anni: la linea italiana si è dimostrata vincente e ha contribuito al raggiungimento della tregua fra Israele e Hezbollah. Non è la soluzione definitiva del conflitto, ma è un importante punto di partenza di un percorso credibile verso una possibile pace". Lo ha detto il generale Luciano Portolano, capo di Stato maggiore della Difesa, intervistato dal Corriere della Sera. Per Portolano "a questo punto è fondamentale supportare le forze armate libanesi. Del resto ciò è ben evidenziato nell'accordo di cessate il fuoco, entrato in vigore da qualche giorno. Questa tregua è il risultato dell'impegno della comunità internazionale e il nostro Paese continuerà a sostenere ogni iniziativa per una pace duratura nella regione, come ribadito dallo stesso ministro della Difesa Guido Crosetto. In prospettiva, poi, siamo pronti a proseguire la nostra azione di supporto alle forze di sicurezza palestinesi, che sono un indubbio elemento essenziale di stabilità dell'area". Un obiettivo da perseguire "riprendendo la missione di addestramento italiana a Gerico, sospesa con l'inizio delle ostilità ma oggi in graduale ripresa: gioca un ruolo chiave e ha l'obiettivo di incrementare le capacità dei palestinesi, sviluppando programmi addestrativi dedicati". Per quanto riguarda Gaza "dopo l'incontro del presidente del Consiglio con il re di Giordania, l'Italia ha avviato le procedure per partecipare, nel caso si giungesse a un cessate il fuoco anche nella Striscia, a un'operazione di aiuto umanitario e soccorso in favore della popolazione di Gaza. A breve arriverà in Giordania un team di ufficiali italiani, che si unirà alla cellula di pianificazione multinazionale. L'operazione prevede, al termine delle ostilità, la fornitura di materiali di prima necessità e l'evacuazione di casi medici gravi, anche con l'impiego di elicotteri".

Media: "Hamas pronta a valutare qualsiasi proposta per il cessate il fuoco"

Hamas è pronta a valutare qualsiasi proposta che possa portare a un cessate il fuoco e alla fine della guerra nella Striscia di Gaza. Lo scrive il quotidiano arabo Asharq Al-Awsat, secondo il quale la leadership di Hamas è "aperta a discutere qualsiasi idea e proposta che possa portare alla fine della guerra e alla protezione del popolo palestinese, al ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza, al ritorno degli sfollati, all'ingresso di aiuti umanitari" e allo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi.

Il quotidiano precisa allo stesso tempo che Hamas non ha ancora ricevuto nuove proposte, ma l'organizzazione è disposta a esaminare iniziativa che prevedano un cessate il fuoco e un graduale ritiro israeliano da Gaza. "A patto che vi siano garanzie internazionali che porteranno a un accordo finale, alla fine della guerra, a un ritiro completo dalla Striscia di Gaza e allo scambio di prigionieri", precisa il giornale.

Israele, intercettato un missile balistico dallo Yemen

L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver intercettato un missile balistico lanciato dallo Yemen questa domenica, prima che raggiungesse il territorio israeliano. L'arrivo del missile ha fatto scattare l'allarme antiaereo in diversi punti del centro e del sud di Israele. Secondo il servizio di emergenza israeliano Magen David Adon (MDA), le schegge del missile intercettore, lanciato questa volta attraverso il sistema Arrow 3, sono cadute all'interno di Israele senza causare feriti. I paramedici della MDA hanno curato quattro persone con sintomi di ansia manifestati mentre si dirigevano verso i rifugi. I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno attaccato il territorio israeliano e le navi legate a Israele nel Mar Rosso e nel Mar Arabico dall'ottobre dello scorso anno, dopo l'inizio della guerra a Gaza. Allo stesso modo, in questi ultimi due mesi si è intensificato anche l'arrivo di droni e missili lanciati dal gruppo ribelle contro lo Stato ebraico, mentre Israele intensificava la sua offensiva contro il Libano. Il leader dei ribelli sciiti Houthi dello Yemen, Abdelmalek al Huti, ha affermato giovedì che il cessate il fuoco in Libano segna una "vittoria storica" per il gruppo sciita libanese Hezbollah, ma ha promesso di continuare ad attaccare Israele. "Ciò che è stato realizzato sul fronte libanese deve essere sfruttato con uno sforzo maggiore di prima, sia sul fronte iracheno che su quello yemenita", ha affermato.

Israele attacca Hezbollah: violato l'accordo. VIDEO

Wafa: 40 morti per raid israeliano su edificio a nord Gaza

Oltre 40 palestinesi, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un edificio residenziale che ospitava sfollati nella zona di Tel al-Zaatar, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa citando fonti locali e parlando di un  "nuovo massacro" nella Striscia.

Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare

Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI

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