La missione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha dichiarato che questa mattina i suoi peacekeeper in una postazione nei pressi di Kfar Kela, nel Libano meridionale, hanno osservato un carro armato israeliano Merkava sparare contro la loro torre di guardia nel settore in un cui opera il contingente spagnolo dei caschi blu. "Non abbiamo assolutamente nulla contro l'Unifil" ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista a Le Figaro.
Nuove sanzioni Usa contro Hezbollah, nel mirino anche trafficanti Captagon
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato sanzioni contro una rete composta da tre individui legati al ramo finanziario di Hezbollah e quattro società con sede in Libano che operava per eludere le sanzioni al 'Partito di Dio', generando entrate per milioni di dollari, nonché contro tre persone coinvolte nella produzione e nel traffico di Captagon, i cui profitti avrebbero finanziato il regime del presidente siriano, Bashar al-Assad e i suoi alleati, tra cui la stessa organizzazione libanese.
Crosetto: "Israele fermi suo esercito e Onu cambierà approccio"
"Da prima della guerra dico che le regole d'ingaggio di Unifil non consentono di arrivare ad una soluzione che non avrebbe fatto partire il conflitto attuale. Il messaggio che noi mandiamo ad Israele è: se voi fermate il vostro esercito l'Onu può cambiare l'approccio in quella parte di Libano per arrivare in modo pacifico a quello che state cercando di ottenere in modo militare attaccando le basi di Hezbollah". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla trasmissione 'Cinque minuti' su Rai 1. "Le regole d'ingaggio di Unifil - ha spiegato Crosetto -consentono ai nostri militari di muoversi solo insieme alle forze armate libanesi. Queste ultime sono però state totalmente distrutte dalla crisi economica. Lo stipendio di un soldato è un ventesimo di quello che era qualche anno fa, per cui è saltata la catena militare libanese e questo ha bloccato anche la possibilità per i nostri militari di muoversi e di implementare la risoluzione Onu che stabiliva che non dovesse esserci alcun pericolo da Hezbollah per una linea di confine di dieci km tra il Libano ed Israele".
Casa Bianca, "vogliamo risposta costruttiva da Israele su lettera Gaza"
"Lo abbiamo fatto in passato, ha funzionato e quindi stiamo facendo questo per avere una risposta costruttiva da Israele". E' quanto ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, rispondendo ad una domanda, durante il briefing con la stampa, sulla lettera inviata al governo israeliano dai dipartimenti di Stato e Difesa in cui si chiedono cambiamenti della politica a Gaza, entro un tempo fissato a 30 giorni, per permettere l'aumento del livello, ora bassissimo, di ingresso di aiuti, se non si vuole rischiare lo stop degli aiuti militari. La portavoce ha ricordato che l'amministrazione ha infatti inviato una lettera simile lo scorso aprile, ed in quell'occasione ottenne appunto una risposta costruttiva dal governo israeliano. "Abbiamo visto una diminuzione degli aiuti e vogliamo essere sicuri che la cosa venga affrontata e per questo è partita la lettera", ha aggiunto Jean-Pierre.
Usa, "monitoriamo azioni Israele perché non affami Gaza"
Gli Stati Uniti stanno monitorando le azioni di Israele sul terreno per verificare che non segua "una politica di affamare" la popolazione del nord della Striscia di Gaza. Lo ha detto parlando davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu l'ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Linda Thomas-Greenfield, denunciando che una tale politica sarebbe "orribile e inacettabile e avrebbe implicazioni sulla base del diritto internazionale e del diritto americano". All'indomani dell'ultimatum di 30 giorni a Israele perché faccia arrivare gli aiuti umanitari a Gaza, l'ambasciatrice ha affermato: "Il governo israeliano ha detto che questa non è la loro politica, che il cibo e altro forniture essenziali non saranno tagliati e osserveremo per vedere che le azioni sul terreno corrispondano alle parole".
Libano,sale a 16 morti e 52 feriti bilancio raid Nabatiyeh
Sale a 16 morti e 52 feriti il bilancio degli attacchi israeliani sulla città di Nabatiyeh, nel sud del Libano. Lo ha riferito il ministero della Sanità libanese.
Raid israeliani su Nabatiyeh, 16 morti e 52 feriti
E' di 16 morti e 52 feriti il bilancio finale dei raid israeliani che nelle scorse ore hanno colpito la sede del comune di Nabatiyeh e altri uffici della città nel sud del Libano. Lo ha confermato il ministero della Sanità libanese. Tra le vittime figura anche il sindaco della città, Ahmad Kahil.
Crosetto: "Sì a aumento soldati Unifil ma con ritiro Israele"
Un aumento del contingente Unifil? "Se può salvare dalla guerra, perché no? Ora ci sono diecimila persone e l'Italia è uno dei maggiori contributori con mille militari, ma ci sono una quarantina di Paesi. Io penso che ci sarebbe la disponibilità internazionale ad un aumento del contingente se ci fosse in cambio la pace ed il ritiro delle truppe israeliane". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Crosetto: "Parte del Libano che risponde ad hezbollah totalmente fuori controllo"
"C'è una parte del Libano dove si sta combattendo una guerra tra hezbollah ed Israele per cui in questo momento la parte del Libano che risponde ad Hezbollah, che ricordo è un'organizzazione terroristica anche se ha una parte politica, è totalmente fuori controllo. Poi la decapitazione che ha subito Hezbollah fa sì che all'interno della sua organizzazione vi siano delle sacche che si muovono autonomamente per cui è impossibile sapere chi ti puoi trovare davanti". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Vede cosa sta succedendo anche a molti giornalisti che non hanno mai avuto problemi durante gli anni scorsi e che adesso vengono fermati e vengono quando va bene maltrattati, ha aggiunto Crosetto.
Crosetto: "La visita di Meloni ai militari Unifil? Troppi rischi"
"Non penso sia possibile" una visita della premier Giorgia Meloni, attesa venerdì in Giordania ed in Libano, al contingente italiano di Unifil: "le condizioni di sicurezza non lo consentiranno, sarebbe troppo pericoloso per lei perché non sono possibili spostamenti in elicottero, ma soltanto su strada e su strada ormai quella è una parte del Libano che è sotto il controllo di nessuno, per cui sarebbe troppo rischioso. Non è andato neanche il capo di Stato Maggiore della Difesa che avrebbe voluto andare". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla trasmissione 'Cinque minuti' su Rai 1.
Erdogan: "Imporre embargo sulla vendita di armi ad Israele"
"Imporre un embargo totale sulle armi è necessario per aumentare la pressione su Israele". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante un colloquio ad Ankara con il Segretario generale della Lega Araba, Ahmed Ebu Gayt. "Nel corso dell'incontro, il presidente Erdogan ha dichiarato che Israele sta cercando di estendere il fuoco del conflitto che ha acceso in Medio Oriente all'intera regione, che l'obiettivo di Israele è quello di lasciare i palestinesi senza terra nella loro patria, che la Turchia continua a impegnarsi su tutti i fronti affinché i crimini di Israele non restino impuniti", riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.
Raid dell'Idf ferisce due paramedici in missione coordinata con Unifil in Libano
Due paramedici sono rimasti feriti in un raid aereo israeliano mentre erano impegnati in una missione coordinata con l'Unifil. Lo riferisce la Mezzaluna Rossa libanese su 'X'. "A seguito del raid nell'area di Jwaya (vicino alla città di Tiro, ndr) nel sud, due ambulanze della Mezzaluna Rossa libanese si sono mosse con i loro equipaggi alle 16.30 di mercoledì 16 ottobre, dopo aver preso i contatti necessari con l'Unifil'', si legge in un post.
''I team sono arrivati sul posto alle 16.52 e hanno iniziato a cercare i feriti, per curarli e salvarli. Alle 17.10 la zona è stata presa di mira e due paramedici sono rimasti leggermente feriti dalle schegge'', prosegue. ''I paramedici sono tornati con i due veicoli all'ospedale al-Jabal Amel, dove sono stati sottoposti agli esami medici necessari. Le loro condizioni non sono preoccupanti'', ha aggiunto.
Araghchi: "Le sanzioni occidentali sono un atto ostile"
Le nuove sanzioni occidentali imposte all'Iran sono "un atto ostile" e non aiuteranno ad allentare le tensioni regionali. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, parlando con i giornalisti ad Amman, secondo quanto riporta l'agenzia Irna. "Le nuove sanzioni occidentali contro l'Iran sono considerate un atto ostile e non miglioreranno la situazione attuale", ha detto Araghchi.
Usa: "Israele faccia il possibile per evitare vittime civili"
"Non ci sono parole per descrivere" le immagini di quelli che sembravano civili sfollati a Gaza che bruciavano vivi dopo un attacco aereo israeliano: lo ha detto l'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield al Consiglio di Sicurezza. "Israele ha la responsabilità di fare tutto il possibile per evitare vittime civili, anche se Hamas stava operando vicino all'ospedale nel tentativo di usare i civili come scudi umani. Lo abbiamo detto chiaramente a Israele, proprio come abbiamo detto chiaramente che deve fare di più per affrontare l'intollerabile e catastrofica crisi umanitaria a Gaza", ha aggiunto.
Idf, uccisi comandanti di Hezbollah nel sud del Libano
L'Idf ha reso noto di aver eliminato il terrorista di Hezbollah Jalal Motzfa Hariri, comandante della zona di Kfar Kana, nel sud del Libano. Hariri, secondo l'esercito, è stato responsabile della pianificazione e dell'esecuzione di numerosi complotti terroristici contro le retrovie israeliane dal settore di Kana, con lui sono stati uccisi anche il capo dell'artiglieria e il capo dei missili anticarro dell'organizzazione nella regione.
Paesi del Golfo all'Ue: "Serve lo Stato palestinese per la pace"
E' necessario "rilanciare il processo di pace in Medio Oriente per rispondere alle aspirazioni del popolo palestinese di creare un loro Stato indipendente con Gerusalemme Est" come capitale "sulla linea del 1967: questa continua a essere l'unica possibilità per la sicurezza e la stabilità nella regione". Lo ha detto il segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), Nayef Falah Mubarak Al Hajraf, al vertice Ue-Golfo. "Da tempo abbiamo indicato l'importanza della de-escalation, con soluzioni politiche e dialogo diplomatico per evitare alla regione e al mondo una maggiore instabilità e distruzione", ha sottolineato.
Onu: "Stop atrocità a Gaza, serve azione urgente e inequivocabile"
"In una sola settimana, circa 400 palestinesi sarebbero stati uccisi a Gaza e circa 1.500 feriti. Il mondo ha visto le immagini di pazienti e sfollati che erano rifugiati vicino all'ospedale di Al Aqsa, bruciati vivi. Decine di altri, tra cui donne e bambini, stanno soffrendo il dolore straziante di gravi ustioni. Non c'è modo di fornire loro le cure urgenti di cui hanno bisogno per sopravvivere e gestire tali ferite. Se un tale orrore non risveglia il nostro senso di umanità e non ci spinge all'azione, cosa lo farà?". Lo ha detto il capo ad interim degli affari umanitari dell'Onu, Joyce Msuya, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza. "Ci deve essere una responsabilità per i crimini internazionali - ha aggiunto - Le atrocità a Gaza devono finire, ma questo non può avvenire attraverso le parole, deve avvenire attraverso l'azione, un'azione urgente e inequivocabile".
Hezbollah: "Violenti scontri con l'Idf al confine"
"Violenti" scontri "ravvicinati" tra l'esercito israeliano ed Hezbollag sono in corso alla periferia di un villaggio vicino al confine tra Israele e Libano. Lo ha riferito la milizia filo-iraniana in una nota, secondo cui si tratta di combattimenti "con vari tipi di armi automatiche". Nella stessa area Hezbollah ha rivendicato di aver di aver lanciato un missile "guidato" contro un carro armato israeliano.
Gallant attacca Macron: "Sciagura per la Francia e per il mondo libero"
L'esclusione delle aziende israeliane dalla fiera Euronaval, in programma a Parigi dal 4 al 7 novembre, ha mandato su tutte le furie il ministro della Difesa dello Stato ebraico Yoav Gallant, che in un post sul social X ha attaccato il presidente francese, Emmanuel Macron, definendo le sue azioni "una sciagura per la nazione francese e per i valori del mondo libero che lui afferma di sostenere".
"La decisione di discriminare le industrie della difesa israeliane in Francia per la seconda volta aiuta i nemici di Israele durante la guerra", ha aggiunto Gallant, contestando anche la decisione di Parigi di "imporre un embargo sulle armi allo Stato ebraico".
Secondo il ministro, "la Francia ha adottato e sta costantemente attuando una politica ostile nei confronti del popolo ebraico. Continueremo a difendere la nostra nazione dai nemici su sette fronti diversi e a combattere per il nostro futuro - con o senza la Francia".
Gallant: "Qualunque negoziato sarà condotto sotto tiro"
Qualsiasi negoziato per porre fine ai combattimenti in Libano deve essere condotta "sotto tiro". Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant nel corso di una valutazione della situazione sul fronte settentrionale. Incontrando i comandanti della 146a Divisione di riserva, Gallant ha detto che la cattura di terroristi operativi di Hezbollah nel Libano meridionale dimostra "il successo dell'IDF e la situazione difficile" della milizia sciita. "Stiamo scoprendo cose attraverso gli interrogatori che non avremmo appreso in nessun altro modo, e ci saranno utili presto", ha detto Gallant, ribadendo che l'operazione di terra in corso consentirà ai residenti evacuati del nord di Israele di tornare alle loro case.
Israele: "Gli atti di terrorismo di Hezbollah non rimarranno senza risposta"
L'ambasciatore israeliano all'Onu Danny Danon ha condannato i "vili atti terrorismo" compiuti negli ultimi giorni da Hezbollah, che "non rimarranno senza risposta". "Israele continuera' a fare tutto quello che e' necessario dentro e fuori i nostri confini per smantellare le infrastrutture terroristiche di Hezbollah", ha ribadito.