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Medioriente, Unifil: "Tank israeliano ha sparato su nostra postazione"

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Usa: aiuti a Gaza o stop alle forniture militari ad Israele
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Usa: aiuti a Gaza o stop alle forniture militari ad Israele
00:01:53 min

La missione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha dichiarato che questa mattina i suoi peacekeeper in una postazione nei pressi di Kfar Kela, nel Libano meridionale, hanno osservato un carro armato israeliano Merkava sparare contro la loro torre di guardia nel settore in un cui opera il contingente spagnolo dei caschi blu. "Non abbiamo assolutamente nulla contro l'Unifil" ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista a Le Figaro. 

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"Non penso sia possibile" una visita della premier Giorgia Meloni, attesa venerdì in Giordania ed in Libano, al contingente italiano di Unifil: "le condizioni di sicurezza non lo consentiranno, sarebbe troppo pericoloso per lei perché non sono possibili spostamenti in elicottero, ma soltanto su strada e su strada ormai quella è una parte del Libano che è sotto il controllo di nessuno, per cui sarebbe troppo rischioso. Non è andato neanche il capo di Stato Maggiore della Difesa che avrebbe voluto andare". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

"Solidarietà significa anche mettere Israele in condizione di difendere il proprio Paese. Per questo abbiamo fornito armi in passato. Il Paese potrà contare su questo anche in futuro". Ad assicurarlo, intervenendo oggi in parlamento a Berlino, è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Dopo dieci giorni di scontri, Idf  ha fatto saltare in aria con decine di tonnellate di esplosivo il villaggio di Muhabbab, dove era stato insediata la cosiddetta 'fossa di Hezbollah', il centro della gestione dei combattimenti nel sud del Libano dove stamani intanto era stato effettuato un attacco.

L'esercito israeliano ha confermato di aver attaccato la città di Nabatiyeh, nel Libano meridionale, sottolineando che sono stati "colpiti decine di obiettivi terroristici di Hezbollah". Almeno sei persone sono state uccise tra cui il sindaco della città. 


La missione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha dichiarato che questa mattina i suoi peacekeeper in una postazione nei pressi di Kfar Kela, nel Libano meridionale, hanno osservato un carro armato israeliano Merkava sparare contro la loro torre di guardia nel settore in un cui opera il contingente spagnolo dei caschi blu. "Non abbiamo assolutamente nulla contro l'Unifil" ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista a Le Figaro.



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Media, ok Netanyahu a serie di obiettivi risposta Israele attacco Iran

Benjamin Netanyahu ha approvato una serie di obiettivi da colpire in Iran per rappresaglia all'attacco missilistico del primo ottobre scorso. Lo ha detto una fonte israeliana ad Abc News, senza fornire ulteriori dettagli sugli obiettivi specifici e se si tratti di target militari. Nessuna informazione neanche sui tempi della rappresaglia.

Iran, da Fordow a Natanz: quali sono gli impianti nucleari del Paese

Dai complessi per l'arricchimento dell’uranio al reattore di ricerca ad acqua pesante, fino alla centrale nucleare di  Bushehr. Ecco i possibili obiettivi

Netanyahu: "In basi Hezbollah trovate armi russe all'avanguardia"

Nelle basi di Hezbollah nel sud del Libano, le Forze di difesa israeliane hanno rinvenuto armi russe “all'avanguardia”. Lo ha denunciato in un'intervista a Le Figaro il premier israeliano Benjamin Netanhayu.  A sud del fiume Litani, dove secondo la risoluzione 1701 solo all'Esercito libanese sarebbe stato consentito di avere armi, "Hezbollah ha scavato centinaia di tunnel e nascondigli, dove abbiamo appena trovato una quantità di armi russe all'avanguardia".

Israele ribadisce, "l'Unifil non è un obiettivo"

L'esercito israeliano ribadisce che i caschi blu dell'Unifil in Libano "non sono un obiettivo". Poco prima, la missione Onu aveva denunciato un nuovo attacco a una sua postazione da parte di un carro armato israeliano. 

Perché Israele ha attaccato la missione dei militari italiani in Libano? Le ipotesi

L’Idf ha preso di mira la missione Unifil nel quartier generale a Naqura,  dove sono rimasti feriti due militari indonesiani, e le due basi  italiane 1-31 e 1-32A, danneggiando veicoli, telecamere e sistemi di  comunicazione. Fonti di sicurezza ipotizzano che l’attacco alla forza di  pace dell'Onu avrebbe l'obiettivo di "costringerla a ritirarsi" per non  avere "testimoni scomodi" in vista di "pianificazioni future"  dell'esercito. Ma dietro quanto accaduto potrebbe esserci anche la  volontà di allontanare l’Unifil per usare la zona come corridoio sulla  costa e intrappolare i combattenti di Hezbollah in una tenaglia. LE IPOTESI

Usa, se Israele usa civili Gaza come scudi sarebbe inaccettabile

Un eventuale uso di civili di Gaza come scudi umani da parte dell'esercito israeliano sarebbe "completamente inaccettabile": quanto riportato dal New York Times è "incredibilmente inquietante". Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Secondo un'indagine del New York Times, l'Idf ha usato civili palestinesi come scudi umani a Gaza. I soldati di Israele, secondo l'inchiesta, costringono regolarmente gli abitanti della Striscia a svolgere il ruolo di "esca" anche all'interno dei tunnel di Hamas o ammanettati tra le rovine di una città semi distrutta alla ricerca di bombe lasciate dai terroristi. 

Iran, basi militari e siti sotterranei: i possibili obiettivi per l’attacco di Israele

Si tratta del numero più alto di feriti in un singolo incidente nello Stato ebraico dal massacro del 7 ottobre. Le sirene d'allarme non sono scattate e l'Idf sta indagando sull'incidente LEGGI L'ARTICOLO

Gaza, il medico Nizam Mamode: “Si muore di guerra, di infezioni, di fame”

Specializzato  in chirurgia vascolare e traumatologia, Nizam  Mamode ha trascorso  quasi 30 giorni all'ospedale Nasser di Khan Yunis.  Insieme a un équipe  di medici volontari della ong Medical Aid for  Palestinians, ha soccorso  le vittime delle bombe. “Lo stato degli  ospedali è terribile: non c'è  igiene, i reparti sono stracolmi e i  pazienti stanno nei corridoi e sui  balconi”, ha detto Mamode a Sky TG24  Insider. LEGGI L'INTERVISTA

Media: 'Attacchi aerei di Israele nel Libano orientale'

I media libanesi riferiscono che sono in corso attacchi aerei israeliani nella valle della Bekaa e nelle regioni di Baalbek, nel Libano orientale. Lo scrive The Times of Israel precisando che queste zone sono note come roccaforti di Hezbollah. Non ci sono commenti immediati da parte dei militari israeliani.

Media: ministro Esteri Iran al Cairo, prima volta dal 2013

L'alto diplomatico iraniano Abbas Araghchi è arrivato al Cairo, come  riferiscono i media statali, per la prima volta da quasi 12 anni. L'ultima visita in Egitto risale al gennaio 2013, quando Ali Akbar  Salehi si recò al Cairo durante un tour africano. Araghchi è attualmente  impegnato in un tour in più Paesi.

remier Qatar: 'No colloqui su cessate il fuoco a Gaza da 3-4 settimane'

Da 3-4 settimane non ci sono colloqui tra le parti per arrivare ad un cessate il fuoco a Gaza. Lo ha denunciato il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, parlando con i giornalisti a Bruxelles al termine del vertice tra l'Ue e il Consiglio di cooperazione del Golfo. "Sulle prospettive dei negoziati... fondamentalmente nelle ultime tre o quattro settimane non c'è stata alcuna conversazione di alcun tipo,  c'è il silenzio di tutte le parti”, ha detto.

Cambia capo intelligence Egitto, nervosismo in Israele

L'Egitto ha  sostituito il capo della sua potente agenzia di intelligence mettendo al  vertice Hassan Rashad, l'uomo che sta cercando di trainare i colloqui  per il cessate il fuoco Gaza fuori dal pantano.
Prende il posto di Abbas Kamel, stretto alleato del presidente Abdel  Fattah al-Sisi e del suo ex capo di stato maggiore, che assumerà ora  l'incarico di consigliere e inviato presidenziale, nonché coordinatore  generale dei servizi di sicurezza, riporta Extra News. Il cambio di ruolo avviene mentre l'Egitto si trova alle prese con un  potenziale conflitto regionale da disinnescare. Per oltre un anno, ha  fallito - insieme ai colleghi di Qatar e Stati Uniti - nel raggiungere  un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e le miliizie alleate  dell'Iran, che nel frattempo si è estesa in Libano. Israele, riporta il Times of Israel, teme che il cambio al vertice possa  condizionare negativamente l'accordo per il rilascio degli ostaggi.  Kamel è ben noto e molto rispettato in Israele e aveva collegamenti con  l'intera elite della sicurezza. Secondo le stime, ciò potrebbe incidere  anche sui rapporti con Israele, poiché chi entrerà in carica lo farà in  un momento di crisi e tensione nei rapporti tra i due governi. Ma il nuovo capo dell'intelligence dovrà fare i conti anche con la crisi  al confine meridionale dell'Egitto, dove diciotto mesi di guerra tra  l'esercito regolare del Sudan e i paramilitari delle Rapid Support  Forces che sono costati la vita a decine di migliaia di persone e  causato la più grande crisi migratoria del mondo, spingendo oltre  400.000 rifugiati in Egitto.
E più a sud, nel Corno d'Africa, l'Egitto è invischiato in una rivalità  con l'Etiopia che, secondo gli analisti, sta ridisegnando drasticamente  le alleanze regionali.

Borrell: costruire una partnership strategica con Paesi Golfo

Il vertice Ue-Golfo manda "un messaggio potente ai nostri cittadini e al mondo: l'Ue e il Consiglio di cooperazione del Golfo sono pronti a costruire una partnership strategica per il XXI secolo. Vogliamo lavorare insieme per affrontare le sfide odierne. Oggi abbiamo compiuto un altro importante passo per elevare la nostra partnership a un nuovo livello". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, in conferenza stampa al termine del vertice Ue-Golfo. Nel corso della conferenza, il segretario generale del Consiglio di Cooperazione del Golfo, Jasem Mohamed Albudaiwi, ha annunciato che i prossimi vertici a livello ministeriale si terranno in Kuwait nel 2025 e in Arabia Saudita nel 2026.

Netanyahu, 'non abbiamo nulla contro l'Unifil'

 "Non abbiamo assolutamente nulla contro l'Unifil". Lo ha assicurato il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista a Le Figaro in cui ha anche lamentato la scarsa efficacia della forza di pace dell'Onu nel contenere il dilagare di Hezbollah nel sud del Libano. "In quasi vent'anni, l'Unifil non ha fermato nemmeno un missile di Hezbollah", ha detto Netanyahu, accusando Hezbollah di "nascondersi spesso dietro postazioni Unifil per sparare missili contro Israele". Secondo Netanyahu gli "amici di Israele in Europa, come la Francia, dovrebbero stare al suo fianco" perchè quella che lo Stato ebraico combatte è  una guerra a difesa "della nostra comune civiltà'". "Nella nostra lotta contro Hamas, contro Hezbollah, contro gli Houthi, contro il regime iraniano, combattiamo persone che odiano tutti i valori che l'Europa difende" ha detto a Le Figaro, "Mentre l'Iran si assicura che i suoi terroristi in Medio Oriente siano ben riforniti di armi, la Francia chiede un embargo sulle armi contro Israele. Anche se non riceviamo armi dalla Francia, trovo questa richiesta vergognosa. Spero che la Francia cambi la sua politica".


Tank Israele spara contro torre a Kfar Kela, danni

La missione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha dichiarato che questa mattina i suoi peacekeeper in una postazione nei pressi di Kfar Kela, nel Libano meridionale, hanno osservato un carro armato israeliano Merkava sparare contro la loro torre di guardia. Secondo quanto affermato dall'UNIFIL, due telecamere sono state distrutte e la torre è stata danneggiata. "Ancora una volta assistiamo a un fuoco diretto e apparentemente deliberato su una posizione UNIFIL", aggiunge la nota

Unifil, "tank israeliano ha sparato su nostra postazione"

L'Unifil ha denunciato che un carro armato israeliano ha sparato contro una sua postazione nel sud del Libano. L'attacco da parte di un tank israeliano contro una postazione Unifil è avvenuto nel settore in un cui opera il contingente spagnolo dei caschi blu. L'episodio è avvenuto vicino a Kafer Kela. Al momento non si ha notizia di feriti

Usa, "visti passi di Israele su aiuti, ne servono altri"

"Abbiamo visto dei miglioramenti da parte di Israele sugli aiuti a Gaza da quando abbiamo inviato la lettera". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, in un briefing con la stampa. "Sono passi iniziali, vogliamo vedere entrare più camion, più cibo, più acqua e che i civili palestinesi possano riprendere la vita", ha precisato.

Meloni venerdì a Beirut vedrà anche Berri

Nel corso della sua missione lampo di venerdì in Giordania e Libano, Giorgia Meloni incontrerà anche, alle ore 17,30, a Beirut, il presidente dell'Assemblea nazionale del Libano, Nabih Berri. L'impegno si aggiunge a quelli già annunciati, sempre per venerdì: alle ore 12 la presidente del Consiglio sarà ad Aqaba, in Giordania, presso il Palazzo reale, per un incontro con il Re di Giordania, Abdallah II. Alle 16.30 invece sarà a Beirut, presso il Palazzo del Governo, dove sarà ricevuta dal primo ministro libanese, Najib Mikati.

Nuove sanzioni Usa contro Hezbollah, nel mirino anche trafficanti Captagon

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato sanzioni contro una rete composta da tre individui legati al ramo finanziario di Hezbollah e quattro società con sede in Libano che operava per eludere le sanzioni al 'Partito di Dio', generando entrate per milioni di dollari, nonché contro tre persone coinvolte nella produzione e nel traffico di Captagon, i cui profitti avrebbero finanziato il regime del presidente siriano, Bashar al-Assad e i suoi alleati, tra cui la stessa organizzazione libanese.


Crosetto: "Israele fermi suo esercito e Onu cambierà approccio"

"Da prima della guerra dico che le regole d'ingaggio di Unifil non consentono di arrivare ad una soluzione che non avrebbe fatto partire il conflitto attuale. Il messaggio che noi mandiamo ad Israele è: se voi fermate il vostro esercito l'Onu può cambiare l'approccio in quella parte di Libano per arrivare in modo pacifico a quello che state cercando di ottenere in modo militare attaccando le basi di Hezbollah". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla trasmissione 'Cinque minuti' su Rai 1. "Le regole d'ingaggio di Unifil - ha spiegato Crosetto -consentono ai nostri militari di muoversi solo insieme alle forze armate libanesi. Queste ultime sono però state totalmente distrutte dalla crisi economica. Lo stipendio di un soldato è un ventesimo di quello che era qualche anno fa, per cui è saltata la catena militare libanese e questo ha bloccato anche la possibilità per i nostri militari di muoversi e di implementare la risoluzione Onu che stabiliva che non dovesse esserci alcun pericolo da Hezbollah per una linea di confine di dieci km tra il Libano ed Israele".

Casa Bianca, "vogliamo risposta costruttiva da Israele su lettera Gaza"

"Lo abbiamo fatto in passato, ha funzionato e quindi stiamo facendo questo per avere una risposta costruttiva da Israele". E' quanto ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, rispondendo ad una domanda, durante il briefing con la stampa, sulla lettera inviata al governo israeliano dai dipartimenti di Stato e Difesa in cui si chiedono cambiamenti della politica a Gaza, entro un tempo fissato a 30 giorni, per permettere l'aumento del livello, ora bassissimo, di ingresso di aiuti, se non si vuole rischiare lo stop degli aiuti militari. La portavoce ha ricordato che l'amministrazione ha infatti inviato una lettera simile lo scorso aprile, ed in quell'occasione ottenne appunto una risposta costruttiva dal governo israeliano. "Abbiamo visto una diminuzione degli aiuti e vogliamo essere sicuri che la cosa venga affrontata e per questo è partita la lettera", ha aggiunto Jean-Pierre. 

Usa, "monitoriamo azioni Israele perché non affami Gaza"

Gli Stati Uniti stanno monitorando le azioni di Israele sul terreno per verificare che non segua "una politica di affamare" la popolazione del nord della Striscia di Gaza. Lo ha detto parlando davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu l'ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Linda Thomas-Greenfield, denunciando che una tale politica sarebbe "orribile e inacettabile e avrebbe implicazioni sulla base del diritto internazionale e del diritto americano". All'indomani dell'ultimatum di 30 giorni a Israele perché faccia arrivare gli aiuti umanitari a Gaza, l'ambasciatrice ha affermato: "Il governo israeliano ha detto che questa non è la loro politica, che il cibo e altro forniture essenziali non saranno tagliati e osserveremo per vedere che le azioni sul terreno corrispondano alle parole".


Libano,sale a 16 morti e 52 feriti bilancio raid Nabatiyeh

Sale a 16 morti e 52 feriti il bilancio degli attacchi israeliani sulla città di Nabatiyeh, nel sud del Libano. Lo ha riferito il ministero della Sanità libanese. 

Raid israeliani su Nabatiyeh, 16 morti e 52 feriti

E' di 16 morti e 52 feriti il bilancio finale dei raid israeliani che nelle scorse ore hanno colpito la sede del comune di Nabatiyeh e altri uffici della città nel sud del Libano. Lo ha confermato il ministero della Sanità libanese. Tra le vittime figura anche il sindaco della città, Ahmad Kahil.

Crosetto: "Sì a aumento soldati Unifil ma con ritiro Israele"

Un aumento del contingente Unifil? "Se può salvare dalla guerra, perché no? Ora ci sono diecimila persone e l'Italia è uno dei maggiori contributori con mille militari, ma ci sono una quarantina di Paesi. Io penso che ci sarebbe la disponibilità internazionale ad un aumento del contingente se ci fosse in cambio la pace ed il ritiro delle truppe israeliane". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Crosetto: "Parte del Libano che risponde ad hezbollah totalmente fuori controllo"

"C'è una parte del Libano dove si sta combattendo una guerra tra hezbollah ed Israele per cui in questo momento la parte del Libano che risponde ad Hezbollah, che ricordo è un'organizzazione terroristica anche se ha una parte politica, è totalmente fuori controllo. Poi la decapitazione che ha subito Hezbollah fa sì che all'interno della sua organizzazione vi siano delle sacche che si muovono autonomamente per cui è impossibile sapere chi ti puoi trovare davanti". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Vede cosa sta succedendo anche a molti giornalisti che non hanno mai avuto problemi durante gli anni scorsi e che adesso vengono fermati  e vengono quando va bene maltrattati, ha aggiunto Crosetto.

Crosetto: "La visita di Meloni ai militari Unifil? Troppi rischi"

"Non penso sia possibile" una visita della premier Giorgia Meloni, attesa venerdì in Giordania ed in Libano, al contingente italiano di Unifil: "le condizioni di sicurezza non lo consentiranno, sarebbe troppo pericoloso per lei perché non sono possibili spostamenti in elicottero, ma soltanto su strada e su strada ormai quella è una parte del Libano che è sotto il controllo di nessuno, per cui sarebbe troppo rischioso. Non è andato neanche il capo di Stato Maggiore della Difesa che avrebbe voluto andare". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla trasmissione 'Cinque minuti' su Rai 1. 

Erdogan: "Imporre embargo sulla vendita di armi ad Israele"

"Imporre un embargo totale sulle armi è necessario per aumentare la pressione su Israele". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante un colloquio ad Ankara con il Segretario generale della Lega Araba, Ahmed Ebu Gayt. "Nel corso dell'incontro, il presidente Erdogan ha dichiarato che Israele sta cercando di estendere il fuoco del conflitto che ha acceso in Medio Oriente all'intera regione, che l'obiettivo di Israele è quello di lasciare i palestinesi senza terra nella loro patria, che la Turchia continua a impegnarsi su tutti i fronti affinché i crimini di Israele non restino impuniti", riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara. 

Erdogan

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Raid dell'Idf ferisce due paramedici in missione coordinata con Unifil in Libano

Due paramedici sono rimasti feriti in un raid aereo israeliano mentre erano impegnati in una missione coordinata con l'Unifil. Lo riferisce la Mezzaluna Rossa libanese su 'X'. "A seguito del raid nell'area di Jwaya (vicino alla città di Tiro, ndr) nel sud, due ambulanze della Mezzaluna Rossa libanese si sono mosse con i loro equipaggi alle 16.30 di mercoledì 16 ottobre, dopo aver preso i contatti necessari con l'Unifil'', si legge in un post.

''I team sono arrivati ​​sul posto alle 16.52 e hanno iniziato a cercare i feriti, per curarli e salvarli. Alle 17.10 la zona è stata presa di mira e due paramedici sono rimasti leggermente feriti dalle schegge'', prosegue. ''I paramedici sono tornati con i due veicoli all'ospedale al-Jabal Amel, dove sono stati sottoposti agli esami medici necessari. Le loro condizioni non sono preoccupanti'', ha aggiunto.

Araghchi: "Le sanzioni occidentali sono un atto ostile"

Le nuove sanzioni occidentali imposte all'Iran sono "un atto ostile" e non aiuteranno ad allentare le tensioni regionali. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, parlando con i giornalisti ad Amman, secondo quanto riporta l'agenzia Irna. "Le nuove sanzioni occidentali contro l'Iran sono considerate un atto ostile e non miglioreranno la situazione attuale", ha detto Araghchi.

Usa: "Israele faccia il possibile per evitare vittime civili"

"Non ci sono parole per descrivere" le immagini di quelli che sembravano civili sfollati a Gaza che bruciavano vivi dopo un attacco aereo israeliano: lo ha detto l'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield al Consiglio di Sicurezza. "Israele ha la responsabilità di fare tutto il possibile per evitare vittime civili, anche se Hamas stava operando vicino all'ospedale nel tentativo di usare i civili come scudi umani. Lo abbiamo detto chiaramente a Israele, proprio come abbiamo detto chiaramente che deve fare di più per affrontare l'intollerabile e catastrofica crisi umanitaria a Gaza", ha aggiunto. 

Idf, uccisi comandanti di Hezbollah nel sud del Libano

L'Idf ha reso noto di aver eliminato il terrorista di Hezbollah Jalal Motzfa Hariri, comandante della zona di Kfar Kana, nel sud del Libano.   Hariri, secondo l'esercito, è stato responsabile della pianificazione e dell'esecuzione di numerosi complotti terroristici contro le retrovie israeliane dal settore di Kana, con lui sono stati uccisi anche il capo dell'artiglieria e il capo dei missili anticarro dell'organizzazione nella regione. 

Paesi del Golfo all'Ue: "Serve lo Stato palestinese per la pace"

E' necessario "rilanciare il processo di pace in Medio Oriente per rispondere alle aspirazioni del popolo palestinese di creare un loro Stato indipendente con Gerusalemme Est" come capitale "sulla linea del 1967: questa continua a essere l'unica possibilità per la sicurezza e la stabilità nella regione". Lo ha detto il segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), Nayef Falah Mubarak Al Hajraf, al vertice Ue-Golfo. "Da tempo abbiamo indicato l'importanza della de-escalation, con soluzioni politiche e dialogo diplomatico per evitare alla regione e al mondo una maggiore instabilità e distruzione", ha sottolineato. 

Onu: "Stop atrocità a Gaza, serve azione urgente e inequivocabile"

"In una sola settimana, circa 400 palestinesi sarebbero stati uccisi a Gaza e circa 1.500 feriti. Il mondo ha visto le immagini di pazienti e sfollati che erano rifugiati vicino all'ospedale di Al Aqsa, bruciati vivi. Decine di altri, tra cui donne e bambini, stanno soffrendo il dolore straziante di gravi ustioni. Non c'è modo di fornire loro le cure urgenti di cui hanno bisogno per sopravvivere e gestire tali ferite. Se un tale orrore non risveglia il nostro senso di umanità e non ci spinge all'azione, cosa lo farà?". Lo ha detto il capo ad interim degli affari umanitari dell'Onu, Joyce Msuya, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza. "Ci deve essere una responsabilità per i crimini internazionali - ha aggiunto - Le atrocità a Gaza devono finire, ma questo non può avvenire attraverso le parole, deve avvenire attraverso l'azione, un'azione urgente e inequivocabile". 

Hezbollah: "Violenti scontri con l'Idf al confine"

"Violenti" scontri "ravvicinati" tra l'esercito israeliano ed Hezbollag sono in corso alla periferia di un villaggio vicino al confine tra Israele e Libano. Lo ha riferito la milizia filo-iraniana in una nota, secondo cui si tratta di combattimenti "con vari tipi di armi automatiche". Nella stessa area Hezbollah ha rivendicato di aver di aver lanciato un missile "guidato" contro un carro armato israeliano. 

Gallant attacca Macron: "Sciagura per la Francia e per il mondo libero"

L'esclusione delle aziende israeliane dalla fiera Euronaval, in programma a Parigi dal 4 al 7 novembre, ha mandato su tutte le furie il ministro della Difesa dello Stato ebraico Yoav Gallant, che in un post sul social X ha attaccato il presidente francese, Emmanuel Macron, definendo le sue azioni "una sciagura per la nazione francese e per i valori del mondo libero che lui afferma di sostenere".

"La decisione di discriminare le industrie della difesa israeliane in Francia per la seconda volta aiuta i nemici di Israele durante la guerra", ha aggiunto Gallant, contestando anche la decisione di Parigi di "imporre un embargo sulle armi allo Stato ebraico". 

Secondo il ministro, "la Francia ha adottato e sta costantemente attuando una politica ostile nei confronti del popolo ebraico. Continueremo a difendere la nostra nazione dai nemici su sette fronti diversi e a combattere per il nostro futuro - con o senza la Francia".

Gallant: "Qualunque negoziato sarà condotto sotto tiro"

Qualsiasi negoziato per porre fine ai combattimenti in Libano deve essere condotta "sotto tiro". Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant nel corso di una valutazione della situazione sul fronte settentrionale. Incontrando i comandanti della 146a Divisione di riserva, Gallant ha detto che la cattura di terroristi operativi di Hezbollah nel Libano meridionale dimostra "il successo dell'IDF e la situazione difficile" della milizia sciita. "Stiamo scoprendo cose attraverso gli interrogatori che non avremmo appreso in nessun altro modo, e ci saranno utili presto", ha detto Gallant, ribadendo che l'operazione di terra in corso consentirà ai residenti evacuati del nord di Israele di tornare alle loro case.

Israele: "Gli atti di terrorismo di Hezbollah non rimarranno senza risposta"

L'ambasciatore israeliano all'Onu Danny Danon ha condannato i "vili atti terrorismo" compiuti negli ultimi giorni da Hezbollah, che "non rimarranno senza risposta". "Israele continuera' a fare tutto quello che e' necessario dentro e fuori i nostri confini per smantellare le infrastrutture terroristiche di Hezbollah", ha ribadito.

Israele: "Lettera su Gaza? Dialogo è con gli Usa ma la colpa è di Hamas"

Dopo la lettera 'ultimatum' inviata dagli Usa a Israele che chiede di aumentare l'accesso degli aiuti a Gaza, l'ambasciatore dello Stato ebraico all'Onu Danny Danon ha affermato che "c'e' un dialogo in corso con i nostri colleghi di Washington. Ci sono molte questioni affrontabili e lavoriamo con i nostri partner per trovare il modo di assicurare e migliorare la consegna degli aiuti. Ci sono ostacoli oggettivi sul terreno, la colpa non e' di Israele ma di Hamas, non mancano gli aiuti a Gaza ma il problema e' la logistica". 

Sedici Paesi Ue di Unifil: "Rivedere le regole d'ingaggio"

I ministri della Difesa di 16 Paesi europei di Unifil hanno concordato "sull'importanza di mantenere una presenza stabile in Libano, sottolineando che ogni decisione riguardante il futuro della missione Unifil dovrà essere presa collettivamente in sede Onu". La riunione in videoconferenza promossa dal ministro della Difesa, Guido Crosetto e dal collega francese Sebastien Lecornu, aveva "l'obiettivo di definire un'azione unitaria per il contributo europeo alla missione Unifil, alla luce dei recenti sviluppi nel sud del Libano". I ministri hanno inoltre espresso "con forza la necessità di rivedere le regole d'ingaggio, in modo da permettere a Unifil di operare in maniera più efficace e sicura". 

Katz: "Nessuna intenzione di danneggiare Unifil, il suo ruolo importante nel post-guerra"

"Lo Stato di Israele attribuisce grande importanza alle attività di Unifil e non ha alcuna intenzione di danneggiare l'organizzazione o il suo personale". Lo ha chiarito in un post sul social X il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, secondo cui lo Stato ebraico ritiene che la missione Onu possa svolgere un "ruolo importante" una volta conclusa la guerra contro Hezbollah.

Katz ha quindi accusato "l'organizzazione terroristica Hezbollah" di usare i militari di Unifil come "scudi umani, sparando deliberatamente ai soldati delle Idf da posizioni vicine a quelle Unifil per creare attriti".

Il ministro ha infine ribadito che Israele continuerà a fare tutto il necessario per ripristinare la sicurezza dei suoi cittadini e far tornare i residenti del nord "sani e salvi alle loro case". Inoltre "continuerà a fare ogni sforzo per evitare di danneggiare Unifil, il tutto coordinandosi con i comandanti Unifil e sulla base del diritto internazionale".

Katz

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Ben Gvir e Smotrich a Starmer: "Il mandato Gb è finito"

Stoccata di Ben Gvir e di Bezalel Smotrich a Keir Starmer che nei giorni scorsi ha ipoorizzato l'adozione di sanzioni contro i due mimistri israeliani. Secondo il ministro della sicurezza nazionale la Gran Bretagna: "I britannici devono sapere che i giorni del loro mandato sono finiti", ha detto Ben Gvir, "In ogni caso, non mi spaventano e continuerò ad agire solo in base agli importanti interessi nazionali dello Stato di Israele e al bene dei residenti del paese, dei nostri soldati, dei nostri poliziotti e delle nostre guardie carcerarie", afferma. Il ministro ha anche ricordato il Libro Bianco del 1939, un documento politico britannico che limitava l'immigrazione ebraica nella Palestina mandataria. Da parte sua anche Smotrich ha citato in un post su X il mandato britannico e il Libro Bianco sottolineando come, nonostante non abbiano più alcuna valenza, "l'unilateralità e l'ipocrisia sono rimaste le stesse". 

Sedici Paesi Ue di Unifil: "Massima pressione su Israele"

La "volontà condivisa di esercitare la massima pressione politica e diplomatica su Israele, affinché non si verifichino ulteriori incidenti" è stata espressa dai ministri della Difesa di16 PAesi europei che partecipano ad Unifil in una videoconferenza promossa dal ministro della Difesa italiano Guido Crosetto e dal ministro francese Sébastien Lecornu. "Allo stesso tempo, è stato chiarito che Hezbollah non può utilizzare il personale di Unifil come scudo nel contesto del conflitto", spiega la Difesa. Durante l'incontro, tutti i ministri hanno espresso "unanime preoccupazione per la situazione nella regione, condannando con forza gli attacchi che hanno colpito le basi di Unifil, mettendo a rischio la sicurezza del personale militare impegnato nella missione delle Nazioni Unite. È stata sottolineata l'importanza di garantire il pieno rispetto per il mandato e la protezione del personale di Unifil, esortando la comunità internazionale a mantenere un impegno costante e risoluto". I partecipanti hanno ribadito che "la mancata o parziale implementazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu non può in alcun modo giustificare gli attacchi contro le forze di Unifil". I 16 paesi hanno concordato sulla necessità di rafforzare le forze armate libanesi, attraverso un adeguato supporto addestrativo e finanziamenti internazionali, "affinché possano diventare una forza credibile e contribuire alla stabilità della regione con il sostegno di Unifil". Alla conferenza hanno partecipato i ministri della Difesa, o loro delegati, di Francia, Italia, Spagna, Austria, Croazia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Germania, Estonia, Ungheria, Malta e Cipro.

Cnn: "Il piano israeliano di attacco all'Iran è pronto"

Il piano di Israele per rispondere all'attacco dell'Iran del 1 ottobre è pronto. Lo riporta la Cnn citando una fonte a conoscenza delle intenzioni dello Stato ebraico all'indomani delle riunioni del gabinetto di sicurezza per valutare le azioni da intraprendere. Il governo israeliano e lo stesso primo ministro Benjamin Netanyahu hanno assicurato agli Stati Uniti che un contrattacco all'Iran sarebbe limitato a obiettivi militari e non prenderebbe di mira gli impianti petroliferi o nucleari. 

Entrati 50 camion con aiuti umanitari nel nord della Striscia di Gaza

Cinquanta camion con aiuti umanitari sono arrivati ​​nella zona nord della Striscia di Gaza all'indomani di una lettera dell'Amministrazione Biden che minacciava Israele di un possibile taglio alle forniture di armi se la situazione nell'enclave palestinese non fosse migliorata a livello umanitaria nei prossimi 30 giorni.

Secondo le Idf, il convoglio comprende "cibo, acqua, forniture mediche e per il riparo" forniti dalla Giordania ed il via libera al suo ingresso nella Striscia è stato dato dopo "approfondite ispezioni di sicurezza".

Le autorità israeliane sostengono di voler rispettare il diritto internazionale umanitario e di "facilitare" l'ingresso degli aiuti, anche se dallo scoppio del conflitto, un anno fa, la situazione umanitaria della popolazione di Gaza non ha fatto altro che peggiorare e continua il blocco del valico di Rafah, che collega la Striscia con l'Egitto. La scorsa settimana l'Onu ha denunciato che per tutto il mese di ottobre "nessun" aiuto alimentare è arrivato nella zona nord di Gaza, dove le forze israeliane hanno di recente intensificato la loro offensiva militare.

L'Agenzia atomica dell'Iran: "Improbabile un attacco a nostri siti"

Il portavoce dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran (Aeoi) Behrouz Kamalvandi ha affermato che un attacco israeliano ai siti nucleari iraniani è improbabile e che anche in caso di attacchi, ci sarebbero danni minimi alle strutture. "In ogni caso, l'Iran è pronto per qualsiasi scenario", ha aggiunto, citato dalla Tv di stato. "Nel caso in cui il nemico faccia una mossa sciocca, a parte la risposta militare dell'Iran, non possono farci alcun danno, poiché l'Aeoi ha osservato i principi necessari e ha fatto delle considerazioni a riguardo", ha sottolineato Kamalvandi. "Le minacce di attaccare i siti nucleari dell'Iran non sono una novità", ha detto, aggiungendo: "Oggi, l'Iran è invincibile in diversi campi. Prendiamo sul serio le minacce e quindi abbiamo fatto previsioni e piani per sopportare il minor danno in caso di qualsiasi attacco". 

Iran

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Egitto: "Inaccettabili le divisioni in Ue su Gaza e Libano"

Sono ''inaccettabili le divisioni tra i Paesi dell'Unione europea'' rispetto al conflitto nella Striscia di Gaza e in Libano''. Perché una posizione non comune della Ue ''manda messaggi sbagliati sia verso i Paesi arabi, sia verso Israele''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ricevendo al Cairo il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Al Baris.

Scholz: "Israele deve potersi difendere, ci sono e ci saranno forniture di armi"

"Solidarietà significa anche mettere Israele in condizione di difendere il proprio Paese. Per questo abbiamo fornito armi in passato. Il Paese potrà contare su questo anche in futuro". Ad assicurarlo, intervenendo oggi in parlamento a Berlino, è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Libano, sale a 6 morti e 43 feriti il bilancio dei raid di Israele su Nabatieh

Sono almeno sei i morti e 43 i feriti nei raid israeliani che hanno colpito la sede del comune di Nabatieh e altri uffici comunali di questa città nel sud del Libano. E' questo il bilancio ufficiale aggiornato confermato dal ministero della Salute libanese e riportato dall'agenzia Nna. Secondo la stessa agenzia, l'area è stata colpita da più di dieci raid. Tra le vittime, stando all'agenzia Afp, c'è il sindaco Ahmad Kahil, in riunione con altri funzionari per discutere della distribuzione di aiuti ai civili colpiti dalla guerra, e il direttore dell'unità operativa delle forze di difesa civili libanesi. 

La Giordania all'Iran: "Non permetteremo a nessuno di violare il nostro spazio aereo"

Il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha assicurato al suo omologo iraniano, Abbas Araghchi, che il regno hashemita non permetterà a nessuno di violare il suo spazio aereo, mentre nella regione sale la tensione per l'annunciata risposta israeliana alla Repubblica islamica per l'attacco missilistico del primo ottobre.

La Giordania "non sarà un campo di battaglia per nessuno e non permetterà a nessuna parte di violare la sua sovranità e il suo spazio aereo né di minacciare la sicurezza dei suoi cittadini", ha affermato Safadi nel corso dell'incontro con il capo della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi. Quest'ultimo ha incontrato a Amman anche il re giordano Abdullah II.

Massima allerta in Israele, timore per attentati durante una festività

Massima allerta in Israele per il rischio di attentati a poche ore dalla festa di Sukkot, in particolare nei centri urbani, sulla Spianata delle Moschee, a Gerusalemme, in Cisgiordania. Dal primo ottobre 12 persone sono state uccise in diversi attacchi terroristici. La polizia ha aumentato la vigilanza a Sukkot e il sistema di sicurezza prevede avvisi generali sul rischio attentati. Intanto la polizia di frontiera ha arrestato 20 palestinesi senza permesso di soggiorno che hanno tentato di entrare in Israele dalla Cisgiordania nella notte tra venerdì e venerdì. 

Starmer: "Valutiamo sanzioni a Smotrich e Ben Gvir"

"Stiamo valutando" di imporre sanzioni a due ministri israeliani, quello delle Finanze, Bezalel Smotrich e quello della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir. Lo ha annunciato il primo ministro britannico, Keir Starmer, secondo quanto riporta il sito di Sky News. Secondo Starmer, i due ministri dello Stato ebraico hanno fatto commenti "abominevoli" sulla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. 

In precedenza, Regno Unito, Francia e Algeria avevano convocato una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione umanitaria nel nord di Gaza, che Starmer ha definito "terribile".

Starmer

©Ansa

Medio Oriente, Gb e Francia chiedono una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu su Gaza

La Gran Bretagna e la Francia hanno chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il primo ministro britannico Keir Starmer.

''Stiamo costantemente confrontandoci con i nostri partner su questo aspetto - ha detto Starmer - C'è un bisogno urgente, e lo è ormai da molto tempo, che arrivino più aiuti a Gaza''.

L'Iran alla Giordania: "Fermare la macchina da guerra israeliana"

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha avuto un colloquio sul conflitto in Libano e a Gaza e le tensioni tra Teheran e Tel Aviv con il re di Giordania, Abdullah II, durante una visita ad Amman, dove ha incontrato anche l'omologo giordano Ayman Safadi. "È necessaria un'azione collettiva da parte degli Stati regionali per fermare la macchina da guerra israeliana, impedire l'espansione della guerra nella regione e salvaguardare la sicurezza e la stabilità regionale", ha affermato Araghchi durante l'incontro, secondo quanto riferisce Mehr.   In un tour nel Medio Oriente iniziato la scorsa settimana, prima della Giordania, Araghchi si era recato in Libano, Siria, Arabia Saudita, Qatar, Iraq e Oman mentre nei prossimi giorni visiterà anche Egitto e Turchia. 

Idf, 30 razzi dal Libano sulla Galilea: quattro feriti

Il servizio di ambulanze Magen David Adom ha comunicato che quattro persone sono rimaste ferite dalle schegge nell'ultimo lancio di razzi dal Libano verso la Galilea. Secondo l'Idf Hezbollah ha tirato uno sciame di una trentina di razzi, la maggior parte è stata intercettata ma alcuni hanno colpito la zona. Ynet riferisce che un'abitazione nella cittadina araba vicino a Karmiel è stata colpita direttamente da un razzo. 

Axios: "Blinken vuole presentare piano per il dopoguerra a Gaza dopo il voto"

Il segretario di Stato americano Antony Blinken sta considerando un piano postbellico per Gaza basato su idee sviluppate da Israele e dagli Emirati Arabi Uniti che verrebbe presentato dopo le elezioni presidenziali di novembe. Lo riferiscono ad Axios funzionari statunitensi. 

Usa: "Aiuti a Gaza o stop alle forniture militari ad Israele". VIDEO

Idf, distrutta la 'fossa di Hezbollah' nel sud del Libano

Dopo dieci giorni di intensi scontri, il 7012mo battaglione della brigata Alexandroni dell'Idf  ha fatto saltare in aria completamente con decine di tonnellate di esplosivo il villaggio di Muhabbab, dove era stato insediata la cosiddetta 'fossa di Hezbollah', il centro della gestione dei combattimenti nel sud del Libano. L'Idf ha trovato in tutte le case depositi di munizioni e dispositivi avanzati, il più grande arsenale scoperto finora, centinaia di cariche, mine anticarro, lanciatori, missili  a spalla, bombe. Dentro le abitazioni c'erano gli ingressi ai tunnel. Decine di terroristi sono state eliminate, ha detto l'Idf. 

Beirut, bilancio Nabatiyeh salito a 6 morti e 43 feriti

Salito a 6 morti e 43 feriti il bilancio del raid israeliano contro gli edifici comunali a Nabatiyeh, nel sud del Libano. Lo ha riferito il ministero della Salute nel Paese dei Cedri. Tra le vittime, anche il sindaco Ahmed Kahil

Pezeshkian, 'premere su alleati regime sionista per fermare macchina omicida'

Esercitare "maggiori pressioni" sugli alleati del "regime sionista" - così le autorità della Repubblica islamica definiscono Israele - affinché si fermi la "macchina omicida" dello Stato ebraico. Lo ha chiesto il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, nel corso di un colloquio telefonico con il sultano dell'Oman, Haitham bin Tariq, che ha fatto seguito alla visita a Muscat del capo della diplomazia di Teheran, Abbas Araghchi. "Il presidente, pur apprezzando le posizioni di principio dell'Oman riguardo ai crimini commessi a Gaza e in Libano, ha chiesto maggiori pressioni sui sostenitori del regime sionista per fermare la macchina omicida e criminale di questo regime", ha dichiarato Pezeshkian, secondo quanto riferito un comunicato stampa della presidenza iraniana.

Hezbollah, bombardato tank Israele al confine con il Libano

Hezbollah afferma di aver bombardato un carro armato israeliano in un villaggio al confine libanese. 

Media, Paese diviso tra diplomazia e negazionismo di Hezbollah

La guerra che ha travolto il Libano con ''estrema violenza'' si sta dirigendo verso ''ulteriori fasi di escalation'' con Israele, come evidenziato chiaramente ieri dal vice segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, nel suo terzo discorso dopo l'uccisione di Hassan Nasrallah il 27 settembre. E' il monito del libanese An-Nahar, quotidiano vicino al blocco politico anti-Hezbollah, accusando il movimento sciita filoiraniano di essere in ''uno stato di negazionismo'' che ha riproposto le "vecchie e rinnovate" posizioni, legando il fronte libanese con quello di Gaza e minacciando di "infliggere dolore a Israele".

Nel frattempo, rimarca il quotidiano, il governo Netanyahu continua a compiere ''massacri nelle aree densamente popolate, il che non solo aumenta il numero già allarmante di vittime e feriti, ma rischia anche di accendere tensioni, conflitti e paure tra gli sfollati e le comunità che li hanno accolti''.

Sempre secondo An-Nahar, la posizione di Hezbollah comporta una grande responsabilità. Il paese non può più permettersi il "lusso politico" di non prendere una posizione chiara e decisa, accusando l'Iran di ''alimentare il conflitto, incoraggiando Hezbollah a prolungare la guerra contro Israele, senza considerare le devastanti conseguenze per il Libano''.

Cnn, il piano di Israele per l'attacco all'Iran è pronto

Il piano di Israele per rispondere all'attacco dell'Iran del primo ottobre è pronto: lo rivela la Cnn. Secondo la fonte della tv Usa, funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benyamin Netanyahu, hanno assicurato agli Stati Uniti che un eventuale contrattacco all'Iran sarebbe limitato ad obiettivi militari e non a impianti petroliferi o nucleari.

Idf, a Nabatiyeh colpiti decine di obiettivi di Hezbollah

L'esercito israeliano (Idf) ha confermato di aver attaccato la città di Nabatiyeh, nel Libano meridionale, sottolineando che sono stati "colpiti decine di obiettivi terroristici di Hezbollah" e che le infrastrutture sotterranee utilizzate dalle Forze Radwan di Hezbollah nel sud del Paese sono state "smantellate". "Le truppe dell'Idf continuano un'attività operativa limitata, localizzata e mirata contro le infrastrutture terroristiche di Hezbollah nel sud del Libano. Negli ultimi giorni, le truppe hanno localizzato e condotto raid mirati su un'ampia rete di infrastrutture sotterranee e pozzi di tunnel che includevano alloggi e armerie e hanno trovato una grande quantità di armi - si legge in un comunicato pubblicato su Telegram -. Queste infrastrutture erano destinate ad aiutare le forze di Radwan nell'ambito del piano di Hezbollah 'Conquistare la Galilea'. La rete di tunnel era inserita nel cuore della città, sotto le case dei civili libanesi che venivano utilizzate dai terroristi di Hezbollah, che sfruttavano cinicamente le infrastrutture civili nel sud del Libano. Questa mattina (mercoledì), la rete di tunnel è stata smantellata dalle truppe dell'Idf". L'esercito precisa che l'Aeronautica militare ha colpito questa mattina nell'area di Nabatieh "siti di infrastrutture terroristiche, centri di comando di Hezbollah e strutture di stoccaggio delle armi, che Hezbollah aveva posto vicino a infrastrutture civili, sfruttando la popolazione civile come scudo umano". 

Msf, quasi 400 pazienti al giorno nell'ospedale da campo a Deir el Balah a Gaza

L'ospedale da campo di Medici Senza Frontiere (Msf) a Deir el Balah, a Gaza, nelle sole prime quattro settimane di attività ha effettuato 10.962 visite ambulatoriali. Nel 40% dei casi i pazienti erano bambini sotto i 14 anni, rende noto Msf.

Il bisogno di cure mediche a Gaza è enorme e le équipe di Msf stanno ora ampliando le attività per includere il ricovero pediatrico. I team di Msf ricevono molti bambini con infezioni cutanee e respiratorie, conseguenza diretta delle pessime condizioni di vita nei campi sovraffollati e, con l'avvicinarsi dell'inverno, ci si aspetta un enorme numero di bambini gravemente malati che richiedono cure specialistiche.

"Curiamo bambini con malattie legate alle loro condizioni di vita, ma quando lasciano l'ospedale tornano nello stesso luogo in cui si sono ammalati. E' un circolo vizioso che può migliorare solo con un cessate il fuoco", afferma Sakib Burza, direttore dell'ospedale di Msf.

Media, scontri tra Hezbollah e israeliani a Ramiye

I media libanesi riferiscono di intensi scontri tra soldati dell'esercito israeliano e combattenti di Hezbollah lungo la Linea Blu di demarcazione tra i due paesi nei pressi di Ramiye. Alcune fonti riferiscono che i soldati israeliani hanno raggiunto la sede del comune di Ramiye, località 400 metri a nord dalla linea di demarcazione. 

Meloni venerdì in Giordania e a Beirut

Giorgia Meloni sarà venerdì alle 12 ad Aqaba, in Giordania per un incontro con il Re di Giordania, Abdallah II. Nel pomeriggio la presidente del Consiglio sarà invece a Beirut, in Libano, dove alle 16.30 nel palazzo del Governo incontrerà il primo ministro libanese, Najib Mikati. E' quanto si legge nell'agenda ufficiale della presidente del Consiglio.

Libano, 5 morti in raid Israele su municipio Nabatiyeh

Almeno cinque persone sono state uccise nei ripetuti attacchi israeliani contro il municipio di Nabatiyeh: lo ha reso noto il governo. Secondo il quotidiano libanese L'Orient-Le Jour, i raid israeliani sono stati "una quindicina". 

Ministro Israele: "Pressione degli Usa su aiuti sbagliata"

Amichai Chikli, ministro israeliano per gli Affari della diaspora e membro del partito Likud del premier Netanyahu, ha attaccato alla radio pubblica "questa politica dell'amministrazione Biden di esercitare una pressione massiccia sulla questione umanitaria che è sbagliata e alla fine ci costringerà a prolungare i combattimenti". Lo riporta la Bbc. "Gli aiuti umanitari, in molti casi, finiscono nelle mani sbagliate. Inoltre, la pratica che consente ai civili di spostarsi in aree sicure è conforme al diritto internazionale", ha detto. Per il ministro, "purtroppo, sembra  ci siano in gioco anche considerazioni interne americane". 

Israele, 145 camion di aiuti entrati nel nord Gaza

Per la prima volta in due settimane, aiuti sono entrati nel nord di Gaza, dove negli ultimi dieci giorni le truppe israeliane hanno lanciato nuove operazioni contro Hamas. Secondo quanto riferito su X dal Cogat, l'organismo governativo israeliano che sovrintende le attività nei Territori palestinesi, 145 camion di aiuti umanitari, contenenti cibo, prodotti per l'igiene, latte in polvere per neonati e attrezzature per rifugi, sono entrati nella Striscia attraverso i valichi di Kerem Shalom ed Erez. Nove autocisterne di carburante e sei autocisterne di gas da cucina destinate al funzionamento delle infrastrutture essenziali sono state trasferite nell'enclave palestinese, ha aggiunto, riferendo che "12 panetterie sono operative a Gaza, 4 panetterie nel nord di Gaza e 8 panetterie nel sud". La situazione umanitaria nella Striscia è peggiorata sempre di più nelle ultime settimane ed è stato denunciato con forza il blocco degli aiuti. Secondo i media, l'amministrazione Biden ha inviato nei giorni scorsi una lettera a Israele, dandogli 30 giorni per far entrare aiuti nella Striscia, pena lo stop nella fornitura di armi. 

Sindaco Nabatiyeh tra morti in raid Israele

Il sindaco di Nabatiyeh è tra le persone rimaste uccise nei raid israeliani sulla città nel sud del Libano. Lo hanno riferito funzionari locali.

Libano, raid Israele su Nabatieh

Raid israeliani hanno preso di mira il Libano meridionale, nella zona di Nabatieh e le aree circostanti. Lo ha riferito il governatore locale, Howaida Turk, parlando di "una specie di cintura di fuoco" nella zona. Ha riferito di vittime ma non è stato in grado di fornire un bilancio preciso. 

Israele, primi aiuti nel nord di Gaza dopo 2 settimane

Dopo la lettera degli Usa che domenica chiedeva a Israele di aumentare l'accesso degli aiuti a Gaza o corre il rischio di vedere tagliata parte dell'assistenza militare statunitense, i primi aiuti in due settimane sono arrivati nel nord di Gaza. Secondo un aggiornamento di Cogat, l' organismo israeliano che supervisiona i territori palestinesi e si coordina con i gruppi umanitari, gli aiuti sono arrivati nel nord di Gaza per la prima volta in due settimane. 145 camion contenenti cibo, prodotti per l'igiene, latte in polvere per neonati e attrezzature per rifugi, sono entrati a Gaza attraverso i valichi di Kerem Shalom ed Erez.

Iran: "Necessario porre fine ad attacchi israeliani in Libano"

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha sottolineato la necessità di "porre fine agli attacchi israeliani in Libano" durante una conversazione telefonica avuta ieri sera con il suo omologo francese Jean-Noël Barrot: lo riporta l'Irna. "Gli ostacoli da parte del regime sionista all'invio di aiuti umanitari ai rifugiati dovrebbero essere rimossi", ha aggiunto Araghchi.

Hezbollah: lanciati razzi nel nord di Israele durante la notte

Hezbollah ha reso noto di aver effettuato quattro attacchi missilistici durante la notte sulla "città occupata di Safed", nel nord di Israele e sulle aree di Dalton, Dishon e Yiftah. In un post sui social, il Partito di Dio ha affermato che un "grande bombardamento di razzi" è stato lanciato su Safed, e che sono stati lanciati razzi anche contro le posizioni di artiglieria israeliane in due delle altre tre aree nel nord che sono state prese di mira.

L'esercito israeliano ha riferito in precedenza che "circa 50 lanci" sono stati rilevati mentre attraversavano il Libano verso il nord di Israele nelle prime ore di stamattina. "Alcuni" dei lanci sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea israeliani mentre "sono stati rilevati incidenti nella regione", ha detto l'esercito, che non ha precisato s ci sono vittime o danni alle infrastrutture

Iran a Onu: pronti a rispondere ad avventurismo di Israele

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha avvertito ieri sera il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che "l'Iran è pienamente pronto a dare una risposta decisa e deplorevole a qualsiasi avventurismo di Israele". "Abbiamo fatto tutti i tentativi possibili per preservare la pace e la stabilità nella regione", ha sottolineato Araghchi in una conversazione telefonica, aggiungendo che "Israele e il suo principale sostenitore, gli Stati Uniti, sono responsabili delle conseguenze dell'espansione della guerra nella regione". Lo riporta l'Irna. 

Idf: ucciso in raid aereo capo operazioni droni di Hamas a Gaza

Il responsabile delle operazioni con i droni di Hamas nella Striscia di Gaza settentrionale è stato ucciso in un raid aero. Lo ha riferito l'Idf, identificando come Mahmoud al-Mabhouh il responsabile degli attacchi con velivoli senza pilota contro Israele e le truppe israeliane a Gaza.

Iran, da Fordow a Natanz: quali sono gli impianti nucleari del Paese

Dai complessi per l'arricchimento dell’uranio al reattore di ricerca ad acqua pesante, fino alla centrale nucleare di  Bushehr. Ecco i possibili obiettivi

Idf: continuano operazioni anti Hezbollah, colpiti 140 obiettivi

Nel resoconto sulle "attività operative" nel sud del Libano, l'Idf spiega di aver eliminato nelle ultime 24 ore numerosi terroristi e di aver colpito oltre 140 obiettivi legati ad Hezbollah. "La 98/ma divisione - si legge nella nota diffusa su Telegram - continua a condurre limitate, localizzate e mirate attività operative nel sud del Libano contro obiettivi e infrastrutture legate ad Hezbollah. Il giorno passato, le truppe hanno eliminato numerosi terroristi durante scambi a fuoco e attacchi aerei. I soldati hanno localizzato molte armi, compresi lanciarazzi, mortai e missili anticarro puntati verso il nord di Israele, così come granate e altro equipaggiamento militare". "Inoltre - conclude l'esercito dello Stato ebraico - sono stati distrutti con attacchi aerei oltre 140 obiettivi di Hezbollah, tra cui depositi di armi, infrastrutture e cellule terroristiche". 

Raid a sud di Beirut, fumo nero tra gli edifici

Un raid ha colpito il sud di Beirut, secondo quanto mostra l'Afptv. L'attacco è arrivato poco meno di un'ora dopo l'ordine di evacuazione ai residenti emesso dall'Idf. Il fumo nero si è alzato tra i palazzi di Haret Hreik. 

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