Guerra Medioriente, Unifil: ferito un altro casco blu nel Sud del Libano. LIVE

live Mondo
©Ansa

"La quantità di attacchi informatici pesanti, che si sono verificati sui tre rami del governo, della magistratura e del parlamento, così come sull'industria nucleare, sono senza precedenti ed enormi", ha detto l'ex segretario del National Virtual Space Center, Abolhassan Firouzabadi. "L'escalation di violenza nel nord di Gaza sta avendo un impatto disastroso sulla sicurezza alimentare. Nessun aiuto alimentare è arrivato nel nord dal 1° ottobre". Lo segnala il World Food Programme (Wfp)

LIVE

Il Papa: "Dio illumini i cuori di chi scatena e prolunga guerre"

Si rivolge ancora ai credenti attraverso i social network papa Francesco, affinché si preghi per la pace nel mondo. "#PreghiamoInsieme per gli uomini che vogliono le guerre, le scatenano, le alimentano, le prolungano inutilmente, o ne traggono cinicamente profitto. Che Dio illumini i loro cuori, che ponga dinanzi ai loro occhi il corteo di sventure che provocano!", afferma oggi il Pontefice su X. E in un ulteriore post dichiara: "Faccio appello alla comunità internazionale affinché si metta fine alla spirale della vendetta in Medio Oriente e non si ripetano più gli attacchi per rappresaglia, che possono far precipitare quella Regione in una guerra ancora più grande. #Pace". Ieri, sempre sul suo profilo in nove lingue @Pontifex, Francesco ha chiesto "un cessate il fuoco immediato su tutti i fronti della guerra in Medio Oriente, compreso il Libano". "#PreghiamoInsieme per i libanesi, specialmente per gli abitanti del sud costretti a lasciare i loro villaggi, perché possano tornare presto e vivere in #pace", ha aggiunto. Inoltre ha proclamato che "tutte le Nazioni hanno il diritto di esistere in pace e sicurezza: i loro territori non devono essere attaccati, la loro sovranità dev'essere rispettata e garantita mediante la pace e il dialogo. La guerra e l'odio portano solo morte e distruzione per tutti. #Pace".

Al via corteo palestinesi a Roma: 'Siamo tutti antisionisti'

Al grido "Palestina libera" e "siamo tutti antisionisti" è partito il corteo della comunità palestinese di Roma e del movimento degli studenti palestinesi. La manifestazione, alla quale stanno partecipando circa un migliaio di persone, si è mossa da piazzale Ostiense e arriverà a piazza Vittorio.

Palestinesi Roma: 'Spiace Comunità ebraiche non siano in piazza'

"Le comunità ebraiche sono scese piazza in tante parti del mondo. Ci dispiace molto che la comunità ebraica romana e italiana non sia ancora scesa in piazza insieme a noi per dire: basta a questa guerra. Sì alla pace". Lo ha detto Yousef Salman, Presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio, al corteo indetto nella capitale a piazzale Ostiense. "Siamo qui per dire basta bombardamenti, anche sul Libano, e stop al genocidio. Purtroppo il governo israeliano è un governo criminale. Lottiamo contro questa maledetta guerra per la pace" ha proseguito Salman ringraziando il ministro della Difesa Guido Crosetto per le parole pronunciate dopo il ferimento dei soldati dell'Unifil in Libano. "Però - ha aggiunto - avremmo voluto sentire queste dichiarazioni anche per la morte di migliaia di palestinesi a Gaza e il ferimento di più di diciottomila bambini e quattordicimila donne".

Salman: “In piazza per dire no alla maledetta guerra”

“Siamo scesi  in piazza come la settimana scorsa per dire no a questa maledetta  guerra e sì alla pace. Per dire no al genocidio che Israele sta portando  avanti da più di un anno in Palestina. Adesso la stessa cosa la sta  ripetendo il Libano e forse attaccherà l’Iran. Israele non rispetta la  legalità internazionale”. Lo afferma il presidente della comunità  palestinese di Roma e del Lazio, Yousef Salman, a piazzale Ostiense,  dove sta per partire il corteo pro-Palestina diretto a piazza Vittorio e  organizzato dal Movimento degli Studenti Palestinesi, dall’Associazione  dei Palestinesi in Italia e dalla Comunità Palestinese d’Italia. “Credo  - aggiunge - che tutto il mondo debba scendere in piazza assieme a noi.  Mi spiace che non lo abbia fatto la comunità ebraica di Roma, a  differenza di altre comunità ebraiche come quella inglese o americana”.

Monsignor Gallagher: ‘Parecchi dubbi su proporzionalità risposta Israele’

“La risposta di Tel Aviv suscita parecchi interrogativi sulla proporzionalità”. Mons. Paul Richard Gallagher, ‘ministro degli Esteri’ del Vaticano, ha ribadito la posizione della S. Sede sulla crisi mediorientale intervenendo ad un simposio alla Pontificia Università Urbaniana organizzato dalla fondazione Fratelli tutti. Gallagher, pur ribadendo la ferma condanna all’attacco di Hamas ad Israele del 7 ottobre di un anno fa, non ha taciuto  i “parecchi dubbi” che sorgono sulla “proporzionalità” della risposta di Israele. Gallagher ha denunciato le condizioni “sempre più insostenibili” nella Striscia di Gaza rilanciando gli appelli del Papa. Il “ministro degli Esteri’ del Vaticano ha quindi ribadito la posizione della Santa Sede sulla soluzione dei due popoli e due Stati e di uno statuto speciale costituzionalmente garantito per Gerusalemme. Sul fronte del conflitto russo-ucraino, Gallagher ha evidenziato che sembra non esserci “un vero sforzo per una discussione tra le parti per aprire strade di pace di ricostruzione".



Salman: “Grazie a Crosetto, ma doveva parlare prima”

“Noi  ringraziamo il ministro Guido Crosetto per le sue dichiarazioni, ma  avremmo voluto sentire queste affermazioni un anno prima, dopo la morte  di 42mila palestinesi, il ferimento di oltre centomila. Parliamo di  18mila bambini e 14mila donne”. Lo afferma il presidente della comunità  palestinese di Roma e del Lazio, Yousef Salman, a piazzale Ostiense,  dove sta per partire il corteo pro-Palestina diretto a piazza Vittorio e  organizzato dal Movimento degli Studenti Palestinesi, dall’Associazione  dei Palestinesi in Italia e dalla Comunità Palestinese d’Italia. Il  corteo arriverà a piazza Vittorio passando per il centro della Capitale.  La manifestazione si intitola “Stop al genocidio e al massacro in  Libano”.

Unifil, conflitto regionale sarebbe catastrofico per tutti

Un'escalation israeliana contro Hezbollah potrebbe sfuggire al controllo  e "trasformarsi molto presto in un conflitto regionale con un impatto  catastrofico per tutti". Lo ha detto il portavoce delle forze di pace  dell'Onu in Libano, Andrea Tenenti.

#StopCrimesInPalestine: 53mila firma per cessate il fuoco

Già oltre  53mila adesioni dopo due settimane all'appello sulla piattaforma  Change.org per l'immediato cessate il fuoco in Palestina promosso da  Massimo Amato, Laura Boldrini e Gianni Giovannetti  #StopCrimesInPalestine.  "Mercoledì 9 ottobre la nostra petizione è stata pubblicata anche in  Francia, diventando cosi ancora più europea - scrivono i promotori -  siamo grati a Change.org per il grande lavoro svolto al nostro fianco  per fare arrivare il messaggio a un pubblico europeo ancora più vasto. E  la Francia non è che un primo passo". "Infine un grazie di cuore a tutte e tutti coloro che hanno firmato e  che stanno continuando a darci forza - proseguono - e, in particolare,  ai nuovi firmatari Anna Foa, Fiorella Mannoia, Tomaso Montanari,  Francesco Profumo e Patrick Zaki che hanno dichiarato il loro pubblico  sostegno all’appello. Sempre di più, insieme".

Colpi di arma da fuoco contro base Unifil Naqoura, ferito militare

Colpi di arma da fuoco contro il quartier generale della missione Unifil a Naqoura, nel sud del Libano, hanno ferito, la scorsa notte, un militare della missione. In un comunicato, Unifil si limita a indicare "attività militari in corso nei dintorni". "Non sappiamo ancora l'origine del proiettile'. Il militare è stato sottoposto a un intervento chirurgico per la rimozione di un proiettile all'ospedale della missione Unifil ed è in condizioni stabili". 

Norvegia: 'Guerra d'Israele a Gaza è brutale e sproporzionata'

“La guerra brutale di Israele a Gaza comprende attacchi indiscriminati e sproporzionati, oltre a misure che impediscono alla popolazione di ricevere aiuti umanitari. Questo viola le regole di guerra”, ha dichiarato il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide in un comunicato. “I civili, i malati e i feriti devono ricevere protezione, cibo e assistenza medica essenziale - ha denunciato Eide, sottolineando che - un cessate il fuoco, il rilascio dei prigionieri e un numero sufficiente di aiuti d'emergenza per la popolazione di Gaza sono primi passi importanti, ma solo una soluzione a due Stati e il rispetto del diritto internazionale possono fornire stabilità e sicurezza durature in Medio Oriente”.

Idf: 35 razzi lanciati dal Libano sulla zona di Acri

Due persone sono rimaste ferite da un razzo atterrato in un'area aperta a Jadeidi-Makr, vicino Acri, e un edificio industriale nella zona è stato danneggiato. Secondo l'Idf, questo pomeriggio sono stati lanciati circa 35 razzi dal Libano verso il nord di Israele.

Unifil, molti danni subiti finora alle nostre postazioni

Gli scontri fra Israele e Hezbollah nel sud del Libano hanno inflitto 'molti danni' alle postazioni dell'Unifil. Lo ha detto il portavoce dei Caschi Blu Andrea Tenenti. 'Proprio ieri sera, sulla posizione delle forze di peacekeeping ghanesi, appena fuori, l'esplosione e' stata cosi' forte che ha distrutto alcuni dei container all'interno in modo molto grave'. Lavorare e' 'molto difficile perche' ci sono molti danni, anche all'interno delle basi', ha aggiunto. 

Bombardamento israeliano a Barja, 4 morti e 14 feriti

Un bombardamento israeliano a Barja, paese a nord  della città di Sidone e 38 chilometri a sud della capitale Beirut, ha  provocato 4 morti e 14 feriti. Lo ha fatto sapere il ministero della  sanità pubblica libanese, definendolo un "bilancio iniziale" e facendo  un appello alle donazioni di sangue. Si tratta del primo attacco  dell'esercito israeliano contro questo villaggio dall'inizio del  conflitto, un anno fa, tra il gruppo sciita Hezbollah e Israele.

Unifil: ferito un altro casco blu nel sud del Libano

Un altro casco blu è stato ferito nel sud del Libano, è il quinto in due giorni. Lo fa sapere l'Unifil.

Schlein: chi attacca l'Onu attacca il mondo, non arretriamo

"Anzitutto, prendendo in prestito parole non mie dico che chi attacca l'Onu attacca il mondo" per questo abbiamo "chiesto che il governo vengo a riferire". La missione dell'Unifil? "Certo che ha senso che rimanga, si può fare un chiarimento sulle regole di ingaggio ma quella è una missione di pace e deve rimanere" in Libano, "non è una ragione sufficiente per arretrare". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein alla festa del Foglio. 

Unifil, Tenenti: "Rifiutammo di lasciare posizioni nel Sud del Libano"

La Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha rifiutato di ritirarsi cinque chilometri piu' a nord, in territorio libanese, come richiesto dall'esercito israeliano. Lo ha riferito il portavoce Andrea Tenenti. "Le forze israeliane ci hanno chiesto di lasciare le nostre posizioni lungo la Linea Blu, dal confine fino a cinque chilometri dalla Linea Blu... ma c'è stata una decisione unanime per noi di restare, perchè la bandiera delle Nazioni Unite deve sventolare in questa zona", ha spiegato il portavoce dell'Unifil, che dispiega circa 10 mila caschi blu nel Sud del Libano e nei giorni scorsi è stata attaccata a più riprese dall'esercito israeliano, provocando la condanna internazionale. 

Premier del Libano: "Pressing su Usa e Iran per cessate il fuoco"

Continua il pressing per arrivare ad un cessate il fuoco da parte del premier libanese Najib Mikati, che ha parlato a distanza di poche ore prima con Amos Hochstein, rappresentante della Casa Bianca, e poi con il presidente dell'Assemblea consultiva islamica dell'Iran, Mohammad Bagher Ghalibaf. Lo riporta la Nna, agenzia di stampa nazionale libanese. 

Parlando con Hochstein per telefono, Mikati si è concentrato sulle strategie per fermare gli “scontri militari” e procedere con una soluzione politica globale basata sulla Risoluzione 1701 del 2006 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che comporterebbe un cessate il fuoco permanente e la fine delle ostilità tra Hezbollah e Israele. Nell'incontro con Ghalibaf a Beirut, Mikati ha ribadito che la priorità del governo libanese è “lavorare per un cessate il fuoco, fermare l'aggressione israeliana e garantire la sicurezza del Libano e del suo popolo”, si legge sulla Nna.

Iran, colpiti da cyberattacco anche gli impianti nucleari

L'Iran denuncia di aver subito un massicco cyberattacco. "La quantità di attacchi informatici pesanti, che si sono verificati sui tre rami del governo, della magistratura e del parlamento, così come sull'industria nucleare, sono senza precedenti ed enormi", ha detto l'ex segretario del National Virtual Space Center Abolhassan Firouzabadi, citato dai media locali. "Durante gli attacchi è stata rubata una grande quantità di informazioni", ha aggiunto Firouzabadi, senza menzionare la data degli attacchi. Tra gli obiettivi - ha continuato - anche reti di distribuzione e trasporto di carburante, municipalità e porti. 

Wfp: "A Gaza nord non arrivano aiuti alimentari dall'1/10"

"L'escalation di violenza nel nord di Gaza sta avendo un impatto disastroso sulla sicurezza alimentare. Nessun aiuto alimentare è arrivato nel nord dal 1° ottobre", è il World Food Programme (Wfp), l'agenzia dell'Onu per la sicurezza alimentare., a lanciare l'ennesimo allarme su Gaza con questo post sul suo profilo X, in cui aggiunge: "Non è chiaro per quanto dureranno le scorte alimentari rimanenti del Wfp nel nord, già distribuite a rifugi e strutture sanitarie". 

Hezbollah: "Lanciati droni contro la base militare ad Haifa"

Hezbollah ha annunciato di aver lanciato un attacco con droni su una base militare ad Haifa, nel nord di Israele, ore dopo aver rivendicato un attacco su un'altra base a sud della città. Le forze armate israeliane hanno fatto sapere di aver intercettato due droni lanciati dal Libano prima che attraversassero il territorio israeliano. Non ci sono state vittime, hanno aggiunto.

Mondo: I più letti