Botta e risposta per i due paesi asiatici, che si contendono un’isola situata nel Mar Cinese Orientale. “Esortiamo la Repubblica Popolare Cinese a non aumentare le tensioni” ha commentato il vicedirettore del Consiglio di sicurezza nazionale filippino
Tensioni alle stelle tra Pechino e Manila: il motivo sarebbe la rivendicazione da parte di entrambi i paesi nei confronti di un’isola di piccole dimensioni situata nel Mar Cinese Meridionale. L’acuirsi delle rivalità tra i due paesi asiatici si sarebbe verificato domenica scorsa, dopo che, secondo quanto riportato dalla guardia costiera cinese, sei filippini sono sbarcati “illegalmente” sullo scoglio di Sandy Cay. Tali dichiarazioni delle autorità di Pechino sono state poi smentite dal vicedirettore generale del Consiglio di sicurezza nazionale filippino, Jonathan Malaya, in conferenza stampa, in cui ha negato qualsiasi forma di occupazione delle Pagasa Cavs da parte del proprio paese. “Esortiamo la Repubblica Popolare Cinese e la guardia costiera cinese ad agire con moderazione e a non aumentare le tensioni”, ha aggiunto Malaya, ribadendo il suo disappunto verso il recente sbarco della guardia costiera cinese sull’isola di Cayo Sandy, durante il quale le autorità di Pechino avevano esposto la bandiera cinese sulla spiaggia. A ogni modo, secondo quanto scrive la testata britannica Bbc, non ci sono segni che la Cina stia occupando in modo permanente l'isola di 200 metri quadrati e la guardia costiera avrebbe già lasciato la zona.
L’antefatto
Nelle settimane scorse, il governo filippino ha condannato la "postura irresponsabile e intimidatoria" della Cina dopo che Pechino ha rivendicato il controllo su Cayo Sandy, un piccolo isolotto collocato nelle contese isole Spratly, nel Mar Cinese Meridionale. Manila ha denunciato un cambiamento dello status quo e atti "molesti" da parte delle autorità cinesi, in un’area strategica vicina alla base militare filippina di Thitu.
