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Guerra Israele, Nuovo attacco a Unifil. Biden a Israele: Basta sparare a forze Onu

©Ansa

Il presidente statunitense Joe Biden si è rivolto a Israele chiedendogli di "smettere di sparare contro le forze Onu" in Libano. Francia-Spagna e Italia chiedono un immediato cessate il fuoco. Il Ministero della Difesa ha smentito "categoricamente" un presunto terzo attacco contro le basi italiane di Unifil in Libano. "Non saremo mai noi che ci spostiamo perché qualcuno ci dice, con la forza, di spostarci", ha ribadito Crosetto. Idf giusitifica attacco: "Sparato verso una minaccia a 50 metri da base Unifil"

Tajani: "Lavorare a due zone cuscinetto in Libano"

"I soldati italiani non si toccano, abbiamo protestato vivacemente con il governo israeliano, l'ho fatto io, l'ha fatto il ministro Crosetto, perché quanto è accaduto è inaccettabile". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg1, sottolineando che i militari italiani dell'Unifil "non sono terroristi, non sono Hezbollah, ma sono donne e uomini che lavorano per la pace in Medio Oriente".
Rispetto poi alle richieste di Israele a Unifil di spostarsi, Tajani ha ricordato che il contingente "non si sposterà", perché "così ha già detto l'Onu". E quanto all'obiettivo di Israele, "che non è Unifil, ma è quello di spingere Hezbollah verso nord", il ministro degli Esteri ha spiegato che "noi abbiamo una soluzione: un primo cuscinetto con l'Unifil che occupi con lo spazio tra il confine con Israele e il fiume, dietro al fiume l'esercito regolare libanese e poi gli Hezbollah. E' questo il modo migliore per impedire che ci siano scontri tra esercito israeliano e Hezbollah".

Unifil, Tajani: "I soldati italiani non si toccano"

"I soldati italiani non si toccano" e "non sono terroristi, non sono Hezbollah". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dà voce a tutta l'indignazione del governo italiano che ha "protestato vivacemente con quello israeliano" dopo gli attacchi dell'Idf alla posizione dell'Unifil. "E' inaccettabile quello che e' accaduto" ha ribadito il capo della Farnesina al Tg1, "i soldati italiani non sono terroristi, non sono Hezbollah, ma sono uomini e donne che lavorano per la pace". Unifil "non si sposa da la'", ha ripetuto il ministro che rifiuta l'idea che le forze Onu siano "l'obiettivo di Israele". Riguardo il futuro del confine libanese-israeliano, Tajani ha ricordato la soluzione proposta dall'Italia: "un primo cuscinetto governato da Unifil, l'esercito libanese dietro al fiume Litani e ancora più dietro le forze di Hezbollah".

Francia-Italia-Spagna: "Contiamo su Israele per sicurezza e pace"

"Contiamo sull'impegno di Israele per la sicurezza delle missioni ONU e bilaterali di mantenimento della pace in Libano, nonché delle organizzazioni internazionali attive nella regione". Così si legge in una dichiarazione congiunta dei leader di Francia, Italia e Spagna sul recente attacco all'Unifil, diffusa al termine del vertice del Med9 a Paphos.

Guardian: "Munizione Usa usata in raid sul centro di Beirut"

Una munizione di fabbricazione statunitense è stata utilizzata in un attacco al centro di Beirut che ha ucciso 22 persone e ne ha ferite 117, secondo un'analisi delle schegge trovate dal Guardian sulla scena dell'attacco, che ha colpito un complesso di appartamenti nel quartiere densamente popolato di Basta, radendo al suolo l'edificio e distruggendo auto e gli interni delle residenze vicine. È stato l'attacco più mortale sulla capitale del Libano da quando sono iniziati i combattimenti tra Hezbollah e Israele un anno fa.
Il Guardian ha trovato resti di un 'Joint Direct Attack Munition' (Jdam) di fabbricazione statunitense tra le macerie del condominio crollato. Le Jdam sono kit di guida costruiti dalla società aerospaziale statunitense Boeing che si collegano a grandi "bombe a caduta libera" fino a 900 kg, convertendole in bombe guidate. I resti delle armi sono stati verificati dalla divisione crisi, conflitti e armi di Human Rights Watch e da un ex tecnico di bombe dell'esercito statunitense.
"Il modello del bullone, la sua posizione e la forma del residuo sono coerenti con la pinna caudale di un kit di guida Jdam di fabbricazione statunitense per munizioni lanciate dall'aria serie Mk80", ha affermato Richard Weir, ricercatore senior di Hrw, dopo aver visto una fotografia del frammento. La serie Mk80 comprende tre classi di bombe, la più piccola delle quali è da circa 220 kg e la più grande da 900 kg.
Le armi statunitensi sono state fondamentali per la guerra di Israele a Gaza e in Libano, con le Jdam in particolare che sono una delle munizioni più richieste da Israele agli Stati Uniti.
L'attacco di giovedì segna la prima volta che si conferma che una munizione di fabbricazione statunitense è stata utilizzata in un attacco al centro di Beirut dal 2006, scrive il Guardian.

Italia-Francia-Spagna: "Unifil fondamentale per fine ostilità"

"Il contributo" della missione Unifil "alla cessazione delle ostilità sarà fondamentale". Lo afferma una dichiarazione congiunta dei leader di Italia, Francia e Spagna, sugli attacchi alle truppe Unifil, siglata a margine del summit Med9 a Cipro.
Esprimendo "indignazione dopo che diversi peacekeeper sono rimasti feriti a Naqoura", Giorgia Meloni, Emmanuel Macron e Pedro Sanchez ricordano che "tutti i peacekeeper devono essere protetti" e ribadiscono il loro "elogio per l'impegno continuo e indispensabile delle truppe e del personale Unifil in questo contesto molto impegnativo".
"Chiediamo inoltre - affermano - un cessate il fuoco immediato e la piena attuazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu 1701 da parte di tutte le parti, che è l'unico modo per consentire alle popolazioni israeliana e libanese di tornare alle proprie case in sicurezza. Ribadiamo il nostro impegno per la piena attuazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu 1701 e per la missione Unifil, il cui contributo alla cessazione delle ostilità sarà fondamentale".

Tenenti (Unifil): "Riportare almeno 15mila soldati libanesi al Sud"

"E' importante rafforzare lo Stato libanese, riportare almeno 15mila soldati libanesi nel sud del Libano, riportare lo Stato libanese nel Sud". Lo ha detto il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, al programma 'Cinque minuti' su Rai 1.
"La cosa importante adesso - ha rilevato Tenenti - è tornare alla risoluzione 1701 dell'Onu che ha tutti gli strumenti necessari per fermare questo conflitto. Quello che manca è la volontà, ma anche una spinta dalla comunità internazionale. E' importante che Unifil rimanga: immaginiamo un sud del Libano improvvisamente senza nessuno, con 10.400 soldati che se ne vanno, non c'è più un arbitro che possa controllare quello che sta succedendo e anche assistere la popolazione e questa adesso è la priorità. Il Consiglio di sicurezza, comunque, ci ha dato pieno appoggio ed anche i 50 Paesi che fanno parte della missione".

Unifil: Med9 condanna attacchi Israele a forze Onu

Una "ferma condanna" degli attacchi israeliani alle forze dell'Unifil e' venuta dai leader del Med9 riuniti nella città cipriota di Paphos per il vertice degli Stati euromediterranei. "Ribadendo il nostro impegno per la piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, invitiamo tutti gli attori a esercitare moderazione e a impegnarsi in sforzi di mediazione per disinnescare le tensioni" si legge nella nota che assicura "ulteriore sostegno al Libano e al suo popolo, comprese le forze armate libanesi che sono chiamate a svolgere un ruolo di stabilizzazione critico". "Sosteniamo il ruolo fondamentale di stabilizzazione dell'Unifil nel Libano meridionale" continua la dichiarazione, "Condanniamo l'attacco all'Unifil e ricordiamo che tutti i peacekeeper devono essere protetti". "L'attuale escalation aggrava ulteriormente la crisi dei rifugiati in Libano. Confermiamo la nostra determinazione a sostenere le persone più vulnerabili in Libano, compresi gli sfollati interni, i rifugiati e le comunità ospitanti in difficoltà, nonché a fornire supporto per combattere la tratta di esseri umani e il contrabbando. Riaffermiamo la necessità di raggiungere le condizioni per un ritorno sicuro, volontario e dignitoso dei rifugiati siriani, come definito dall'Unhcr. Attendiamo con ansia la conferenza per il popolo e la sovranità del Libano che si terrà a Parigi il 24 ottobre".

Medio Oriente, Crosetto: “Siamo in Libano e ci rimaniamo”

Lo ha confermato il ministro della Difesa dopo i recenti attacchi israeliani alle basi italiane delle missioni Unifil in Libano. "Ieri - ha aggiunto dal Kosovo dove è andato a far visita ai militari italiani - ho risposto a Israele che ci diceva spostatevi, che l'Italia non prende ordini da nessuno".  Poi, ha incalzato ancora: "Pretendo rispetto da Israele. Il rispetto dovuto ad una nazione amica impegnata in una missione di pace". LEGGI L'ARTICOLO

Italia-Francia-Spagna: "Gli attacchi di Israele finiscano subito"

"Contiamo sull'impegno di Israele per la sicurezza delle missioni Onu e bilaterali di mantenimento della pace in Libano, nonché delle organizzazioni internazionali attive nella regione". Lo afferma una dichiarazione congiunta dei leader di Italia, Francia e Spagna, sugli attacchi alle truppe Unifil. Nella dichiarazione siglata a margine del Med9, Giorgia Meloni, Emmanuel Macron e Pedro Sanchez esprimono condanna e "indignazione", sottolineando che gli attacchi "costituiscono una grave violazione degli obblighi di Israele ai sensi della risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu 1701 e del diritto internazionale umanitario. Questi attacchi sono ingiustificabili e dovranno finire immediatamente".

Biden: "Israele non deve più colpire le forze dell'Unifil"

Israele non deve più colpire del forze dell'Onu in Libano: lo ha chiesto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden

Meloni: Cessate fuoco a Gaza, Libano e liberazione ostaggi

"Chiaramente con i colleghi del Med9 la parte significativa, piu' importante di questa discussione" di oggi, "anche con il Re di Giordania, ruota attorno a come riuscire ad arrivare a un cessato il fuoco a Gaza, in Libano, arrivare al rilascio degli ostaggi israeliani che sono, come sapete, ancora molti e come ovviamente assistere al meglio le popolazioni civili coinvolte. Perche' sono tutte precondizioni per qualsiasi soluzione duratura della questione medio orientale". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte dei leader al Med9.

Austin a Gallant: "Garantire la sicurezza di Unifil" (2)

"Ho chiarito - prosegue Austin - che gli Stati Uniti sono ben posizionati per difendere il personale, i partner e gli alleati statunitensi dagli attacchi dell'Iran e dei sui alleati. Il ministro Gallant e io abbiamo ribadito il nostro impegno a impedire a qualsiasi attore di sfruttare le tensioni o espandere il conflitto nella regione.
Abbiamo anche discusso di misure urgenti per affrontare la terribile situazione umanitaria a Gaza".

Tajani a Herzog e Katz, attacchi all'Unifil inaccettabili

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha inviato nuovi messaggi al ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e anche al capo dello Stato Isaac Herzog per confermare che per "l'Italia gli attacchi alle basi Unifil in Libano sono totalmente inaccettabili". Tajani ha chiesto allo Stato ebraico un'inchiesta e comunque le scuse per i danni provocati nei giorni scorsi. Secondo fonti della Farnesina, le prossime ore saranno decisive per ricevere chiarimenti e indicazioni cruciali da parte del governo di Israele. 

Meloni, inaccettabili attacchi a Unifil

"Come sapete il quartier generale della missione Unifil e due basi italiane sono state raggiunte da colpi di arma da fuoco sparati dalle forze israeliane e, quindi, non posso, anche come Italia, che tornare a condannare quanto è accaduto. Non è accettabile, viola quanto stabilito dalla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte al Med9. "L'Italia ha protestato con decisione con le autorità israeliane e su questo tema con Macron e Sanchez abbiamo deciso di stilare una dichiarazione comune", ha aggiunto Meloni.

Austin a Gallant: "Garantire la sicurezza di Unifil"

Il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin ha riferito su X di aver parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e di aver "sollecitato a garantire la sicurezza delle forze Unifil e di coordinare gli sforzi per passare dalle operazioni militari a un percorso diplomatico il prima possibile".

Onu, nessun riposizionamento di Unifil per ora

"Al momento" non ci sono ripensamenti al Palazzo di Vetro su un riposizionamento della forza di pace Unifil sotto tiro nel Libano meridionale. Lo ha detto il portavoce dell'Onu Farhan Haq rispondendo alle domande dei giornalisti.

Macron, non si ripetano attacchi di Israele a Unifil

"È inaccettabile vedere le truppe dell'Unifil prese nel mirino dall'esercito israeliano, non lo tolleriamo e non vogliamo che ciò si ripeta". Lo ha detto il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron nelle dichiarazioni al termine del summit dei Paesi Med9 a Pafo, a Cipro. "Ne abbiamo parlato insieme al primo ministro italiano e spagnolo. Siamo i Paesi che contribuiscono storicamente a Unifil - ha aggiunto -. I nostri soldati rappresentano il segno di un sostegno incrollabile a Unifil e del sostegno a Libano". 

Med9, cessate il fuoco e negoziati sulla crisi in Medio Oriente

"Nella dichiarazione finale chiediamo la cessazione delle ostilità e un avvio di negoziati per risolvere la crisi del Medio Oriente, con negoziati a livello di Nazioni Unite per una soluzione duratura". Lo ha affermato i presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Christodoulides, al termine del summit Med9 ospitato dal suo Paese a Pafo. "Appoggiamo gli sforzi di Usa e Francia con il segretario generale dell'Onu per un cessate il fuoco - ha aggiunto -. Secondo noi è importante imporre il cessate in fuoco a Gaza e in Libano, liberare gli ostaggi, e convogliare l'assistenza umanitaria. E' importante insistere sulla sovranità di Israele e del Libano. Il corridoio umanitario affrontato con la Commissione Ue è un'opzione credibile". "In parallelo - ha notato - il nostro Paese continua a contribuire all'evacuazione ci cittadini di Paesi terzi dal Libano".

Tajani: "Ci verranno trasmessi tutti i dati dell'inchiesta"

"Aspettiamo il risultato dell'inchiesta del governo israeliano, sono un garantista anche da questo punto di vista". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato oggi pomeriggio ad Alba (Cuneo), dove è ospite dell'inaugurazione della Fiera internazionale del Tartufo bianco. "Ci verranno trasmessi tutti i dati dell'inchiesta che verrà fatta su questa azione inconcepibile - ha aggiunto -, è inaccettabile quello che è stato fatto: i nostri soldati non si toccano, soprattutto se sono impegnati in una missione di pace. Non è nemmeno leale attaccare soldati in armamento leggero. Guai se accettiamo il principio che il diritto internazionale può non essere rispettato, perché saltano tutti i parametri".

Idf, sparato verso una minaccia a 50 metri da base Unifil

"In mattinata, i soldati dell'Idf che operavano nel Libano meridionale hanno identificato una minaccia immediata contro di loro. I soldati hanno risposto con il fuoco verso la sua direzione. Un esame iniziale indica" che una postazione di Unifil si trovava "a circa 50 metri dall'origine della minaccia" ed è stata "colpita durante l'incidente", con il "conseguente ferimento di due membri della forza Onu". Lo riferisce l'esercito israeliano in una nota, ribadendo di aver dato "ore prima" istruzioni all'Unifil di "entrare in spazi protetti e di rimanervi". 

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