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Guerra Israele, Nuovo attacco a Unifil. Biden a Israele: Basta sparare a forze Onu

©Ansa
Israele spara ancora contro l'Unifil nel sud del Libano
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Israele spara ancora contro l'Unifil nel sud del Libano
00:01:00 min

Il presidente statunitense Joe Biden si è rivolto a Israele chiedendogli di "smettere di sparare contro le forze Onu" in Libano. Francia-Spagna e Italia chiedono un immediato cessate il fuoco. Il Ministero della Difesa ha smentito "categoricamente" un presunto terzo attacco contro le basi italiane di Unifil in Libano. "Non saremo mai noi che ci spostiamo perché qualcuno ci dice, con la forza, di spostarci", ha ribadito Crosetto. Idf giusitifica attacco: "Sparato verso una minaccia a 50 metri da base Unifil"

in evidenza

Il Ministero della Difesa ha smentito "categoricamente" un presunto terzo attacco contro le basi italiane di UNIFIL in Libano. 

L'esercito israeliano in una nota ha spiegato: "In mattinata, i soldati dell'Idf che operavano nel Libano meridionale hanno identificato una minaccia immediata contro di loro. I soldati hanno risposto con il fuoco verso la sua direzione. Un esame iniziale indica" che una postazione di Unifil si trovava "a circa 50 metri dall'origine della minaccia" ed è stata "colpita durante l'incidente", con il "conseguente ferimento di due membri della forza Onu". 

Intnato Biden chiede a Israele di smettere di sparare contro le forze dell'Onu. Francia, Italia e Spagna si allineano e chiedono un cessate il fuoco immediato.

Sirene d'allarme sono suonate a nord di Tel Aviv, con l'esercito israeliano che sospetta "un velivolo nemico". 


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Israele, mostrati i resti di un missile iraniano
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Israele, mostrati i resti di un missile iraniano
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Hezbollah a israeliani: state lontani da Idf in aree abitate

Il gruppo militante libanese Hezbollah ha avvertito gli israeliani di stare lontani dai siti dell'esercito israeliano nelle aree residenziali del nord del Paese, accusandolo di utilizzare le case dei coloni. "L'esercito nemico israeliano usa le case dei coloni in alcuni insediamenti" nel nord di Israele e ha basi militari "all'interno dei quartieri degli insediamenti nelle principali città occupate come Haifa, Tiberiade e San Giovanni d'Acri", ha dichiarato in un comunicato in arabo ed ebraico. "Mettiamo in guardia i coloni dal trovarsi vicino a questi centri militari per preservare le loro vite". 

Crosetto: non prendiamo ordini da Israele, rimaniamo in Libano, pretendiamo rispetto
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Israele-Iran, i risvolti cyber della crisi. PODCAST

Con Pierguido Iezzi facciamo il punto sugli aspetti cyber della guerra, in particolare sullo scontro tra Israele e Iran. ASCOLTA IL PODCAST


Hamas: 30 morti nei raid israeliani a Jabalya

La protezione civile di Gaza, controllata da Hamas, riferisce di 30 morti a seguito degli attacchi israeliani di oggi a Jabalya, nel nord della Striscia

Cosa può succedere dopo l'attacco dell'Iran a Israele? Gli scenari

Secondo alcuni media statunitensi, tra cui Axios, i funzionari israeliani  starebbero valutando una “rappresaglia significativa” entro pochi  giorni. Gli obiettivi iraniani potrebbero essere diversi, ma per il  momento le ipotesi si concentrano sulle strutture petrolifere e sugli  impianti del programma nucleare iraniano. LEGGI QUI


Idf: "Attacco da Libano, danni edificio a nord di Tel Aviv"

"In seguito agli allarmi attivati ;;poco tempo fa nel centro del Paese, sono stati rilevati due velivoli senza pilota mentre attraversavano il territorio libanese. I velivoli erano sotto sorveglianza dal momento in cui hanno attraversato il confine dal Libano". Lo riferisce l'Idf su X, aggiungendo che l'aeronautica ha intercettato con successo un velivolo" e "ci sono danni ad un edificio a Herzliya", città a nord di Tel Aviv. "Al momento non si conoscono vittime". Channel 12 riferisce che l'impatto ha innescato un incendio e che alcune parti della città sono senza elettricità

Diversi boati si sono sentiti a Tel Aviv

Alcuni boati si sono sentiti intorno alle 22 (le 21 in Italia) a Tel Aviv. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. Israele é in massimo stato di allerta per il pericolo di attacchi in concomitanza con lo Yom Kippur che è iniziato nel pomeriggio

Iran, basi militari e siti sotterranei: i possibili obiettivi per l’attacco di Israele

La lista dei possibili target spazia dalle installazioni delle Forze di terra dell'esercito della Repubblica islamica a quelle utilizzate dai Pasdaran, passando dalle accademie militari fino alle basi aeree. L'APPROFONDIMENTO


Allarme aereo a nord Tel Aviv: "Sospetto velivolo nemico"

Sirene d'allarme sono suonate a nord di Tel Aviv, con l'esercito israeliano che sospetta "un velivolo nemico". 

Usa: "Nuove sanzioni contro il settore petrolifero dell'Iran" (2)

Stando ad un comunicato del dipartimento del Tesoro americano, le misure contro l'industria petrolchimica iraniana sono in "risposta all'attacco del 1° ottobre contro Israele, il secondo diretto quest'anno". Le sanzioni colpiscono l'intero settore ma anche una ventina di navi e compagnie con sede all'estero, tutte accusate di essere coinvolte nel trasporto di petrolio e materiali petrolchimici iraniani.

Usa: "Nuove sanzioni contro il settore petrolifero dell'Iran"

Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro il settore petrolifero iraniano in risposta agli attacchi contro Israele.

Perché Israele ha attaccato la missione dei militari italiani in Libano? Le ipotesi

L’Idf ha preso di mira la missione Unifil nel quartier generale a Naqura, dove sono rimasti feriti due militari indonesiani, e le due basi italiane 1-31 e 1-32A, danneggiando veicoli, telecamere e sistemi di comunicazione. 

Fonti di sicurezza ipotizzano che l’attacco alla forza di pace dell'Onu avrebbe l'obiettivo di "costringerla a ritirarsi" per non avere "testimoni scomodi" in vista di "pianificazioni future" dell'esercito. Ma dietro quanto accaduto potrebbe esserci anche la volontà di allontanare l’Unifil per usare la zona come corridoio sulla costa e intrappolare i combattenti di Hezbollah in una tenaglia. LE IPOTESI

Da Hezbollah apertura "condizionata" al negoziato

La priorità di Hezbollah resta la sconfitta di Israele, ma il movimento sciita libanese è disposto a dare il benvenuto "condizionato" agli sforzi per "fermare l'aggressione" dello Stato ebraico. "Tel Aviv è solo l'inizio, Israele non ha ancora visto niente", ha detto il capo dell'ufficio stampa del gruppo terroristico, Mohammad Afif, in una conferenza stampa televisiva nella periferia sud di Beirut tra le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti israeliani, "La nostra priorità assoluta ora è sconfiggere il nemico e costringerlo a fermare l'aggressione. Tuttavia, qualsiasi sforzo politico interno o esterno per ottenere una cessazione dell'aggressione è apprezzato, purché sia coerente con la nostra visione globale della battaglia, delle sue circostanze e dei suoi risultati".

Onu, da 11 giorni non possiamo portare cibo a Gaza

Le Nazioni Unite hanno dichiarato che il Programma Alimentare Mondiale (PAM) non è stato in grado di far arrivare cibo a Gaza dal 1  ottobre, undici giorni fa, perché sono state tagliate le linee di aiuto vitali per il nord della striscia. "Il PAM ha distribuito le ultime scorte di cibo nel nord di Gaza ai partner e alle cucine che ospitano le nuove famiglie sfollate, ma sono a malapena sufficienti per due settimane", ha dichiarato oggi in conferenza stampa Farhan Haq, vice portavoce del Segretario generale Antonio Guterres. Haq ha aggiunto che molte cucine, punti di distribuzione e panetterie nel nord di Gaza sono state costrette a chiudere e altre rischiano di farlo se il conflitto "continua su questa scala". La situazione è al limite anche nel sud della Striscia di Gaza, dove il cibo non viene distribuito "e i panifici faticano a procurarsi la farina di grano - il pane è la base della dieta palestinese - il che li espone alla chiusura da un giorno all'altro". A questo proposito, ha sottolineato che, a causa dei danni ai panifici o della mancanza di carburante in questi negozi, è difficile cuocere il cibo. Farhan Haq ha anche ricordato che gli aiuti che entrano a Gaza sono al livello più basso degli ultimi mesi, ma che "nonostante le difficoltà", le organizzazioni umanitarie stanno rispondendo "al meglio delle loro capacità". Ieri in un rapporto il PAM ha sottolineato che se i flussi di aiuti non riprenderanno, un milione di persone sarà privato del cibo.

Sanchez: "Ue riveda gli accordi di associazione con Israele"

"Se non si rispettano il diritto internazionale e i diritti umani, elementi essenziali dell'accordo di associazione fra Unione Europea e Israele, c'è solo una strada: rivedere questi accordi". Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez, intervenendo a conclusione del vertice Med9 a Cipro, in cui ha chiesto alla Commissione Europea "coerenza".
Sanchez ha ricordato di aver inviato a febbraio assieme al primo ministro irlandese, Leo Varadkar, una lettera alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in cui si chiedeva di "verificare urgentemente" se Israele stesse rispettando i diritti umani a Gaza. In caso contrario, si indicava la necessità di rivedere l'accordo di associazione Ue-Israele. "Gli accordi devono osservarsi nella lettera e nello spirito, questa è la base della nostra credibilità nel mondo.
Per cui devo chiedere alla Commissione Europea di essere coerenti", ha detto il capo del governo spagnolo.

Libano, ritrovato corpo generale Iran ucciso con Nasrallah

L'Iran ha annunciato di aver ritrovato il corpo del generale Abbas Nilforoushan, ucciso in Libano da Israele a fine settembre insieme al leader libanese filo-iraniano di Hezbollah Hassan Nasrallah. "Il corpo del martire Abbas Nilforoushan e' stato ritrovato grazie ai continui sforzi", hanno annunciato le Guardie Rivoluzionarie, in un comunicato stampa, aggiungendo che la data per il rimpatrio del corpo e il funerale saranno annunciati in seguito. Abbas Nilforoushan, uno dei principali comandanti della Forza Qods, l'unità d'e'lite delle Guardie Rivoluzionarie, è stato ucciso il 27 settembre insieme a Nasrallah da un attacco israeliano nella periferia meridionale di Beirut.

Meloni: "Al G7 Difesa iniziativa per rafforzare esercito Libano"

"Con i colleghi stiamo lavorando per immaginare, sempre in tema di Libano, durante il G7 Difesa, che si svolgerà tra pochi giorni, di organizzare una iniziativa, anche coinvolgendo le altre Nazioni che hanno partecipato in questi anni, per implementare i nostri sforzi congiunti per rafforzare le forze armate libanesi. Tema sul quale sapete che l'Italia si spende da tempo, e non è sola dietro questi tavoli". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le dichiarazioni congiunte dei leader del Med9 a Paphos.

Tajani: "Lavorare a due zone cuscinetto in Libano"

"I soldati italiani non si toccano, abbiamo protestato vivacemente con il governo israeliano, l'ho fatto io, l'ha fatto il ministro Crosetto, perché quanto è accaduto è inaccettabile". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg1, sottolineando che i militari italiani dell'Unifil "non sono terroristi, non sono Hezbollah, ma sono donne e uomini che lavorano per la pace in Medio Oriente".
Rispetto poi alle richieste di Israele a Unifil di spostarsi, Tajani ha ricordato che il contingente "non si sposterà", perché "così ha già detto l'Onu". E quanto all'obiettivo di Israele, "che non è Unifil, ma è quello di spingere Hezbollah verso nord", il ministro degli Esteri ha spiegato che "noi abbiamo una soluzione: un primo cuscinetto con l'Unifil che occupi con lo spazio tra il confine con Israele e il fiume, dietro al fiume l'esercito regolare libanese e poi gli Hezbollah. E' questo il modo migliore per impedire che ci siano scontri tra esercito israeliano e Hezbollah".

Unifil, Tajani: "I soldati italiani non si toccano"

"I soldati italiani non si toccano" e "non sono terroristi, non sono Hezbollah". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dà voce a tutta l'indignazione del governo italiano che ha "protestato vivacemente con quello israeliano" dopo gli attacchi dell'Idf alla posizione dell'Unifil. "E' inaccettabile quello che e' accaduto" ha ribadito il capo della Farnesina al Tg1, "i soldati italiani non sono terroristi, non sono Hezbollah, ma sono uomini e donne che lavorano per la pace". Unifil "non si sposa da la'", ha ripetuto il ministro che rifiuta l'idea che le forze Onu siano "l'obiettivo di Israele". Riguardo il futuro del confine libanese-israeliano, Tajani ha ricordato la soluzione proposta dall'Italia: "un primo cuscinetto governato da Unifil, l'esercito libanese dietro al fiume Litani e ancora più dietro le forze di Hezbollah".

Francia-Italia-Spagna: "Contiamo su Israele per sicurezza e pace"

"Contiamo sull'impegno di Israele per la sicurezza delle missioni ONU e bilaterali di mantenimento della pace in Libano, nonché delle organizzazioni internazionali attive nella regione". Così si legge in una dichiarazione congiunta dei leader di Francia, Italia e Spagna sul recente attacco all'Unifil, diffusa al termine del vertice del Med9 a Paphos.

Guardian: "Munizione Usa usata in raid sul centro di Beirut"

Una munizione di fabbricazione statunitense è stata utilizzata in un attacco al centro di Beirut che ha ucciso 22 persone e ne ha ferite 117, secondo un'analisi delle schegge trovate dal Guardian sulla scena dell'attacco, che ha colpito un complesso di appartamenti nel quartiere densamente popolato di Basta, radendo al suolo l'edificio e distruggendo auto e gli interni delle residenze vicine. È stato l'attacco più mortale sulla capitale del Libano da quando sono iniziati i combattimenti tra Hezbollah e Israele un anno fa.
Il Guardian ha trovato resti di un 'Joint Direct Attack Munition' (Jdam) di fabbricazione statunitense tra le macerie del condominio crollato. Le Jdam sono kit di guida costruiti dalla società aerospaziale statunitense Boeing che si collegano a grandi "bombe a caduta libera" fino a 900 kg, convertendole in bombe guidate. I resti delle armi sono stati verificati dalla divisione crisi, conflitti e armi di Human Rights Watch e da un ex tecnico di bombe dell'esercito statunitense.
"Il modello del bullone, la sua posizione e la forma del residuo sono coerenti con la pinna caudale di un kit di guida Jdam di fabbricazione statunitense per munizioni lanciate dall'aria serie Mk80", ha affermato Richard Weir, ricercatore senior di Hrw, dopo aver visto una fotografia del frammento. La serie Mk80 comprende tre classi di bombe, la più piccola delle quali è da circa 220 kg e la più grande da 900 kg.
Le armi statunitensi sono state fondamentali per la guerra di Israele a Gaza e in Libano, con le Jdam in particolare che sono una delle munizioni più richieste da Israele agli Stati Uniti.
L'attacco di giovedì segna la prima volta che si conferma che una munizione di fabbricazione statunitense è stata utilizzata in un attacco al centro di Beirut dal 2006, scrive il Guardian.

Italia-Francia-Spagna: "Unifil fondamentale per fine ostilità"

"Il contributo" della missione Unifil "alla cessazione delle ostilità sarà fondamentale". Lo afferma una dichiarazione congiunta dei leader di Italia, Francia e Spagna, sugli attacchi alle truppe Unifil, siglata a margine del summit Med9 a Cipro.
Esprimendo "indignazione dopo che diversi peacekeeper sono rimasti feriti a Naqoura", Giorgia Meloni, Emmanuel Macron e Pedro Sanchez ricordano che "tutti i peacekeeper devono essere protetti" e ribadiscono il loro "elogio per l'impegno continuo e indispensabile delle truppe e del personale Unifil in questo contesto molto impegnativo".
"Chiediamo inoltre - affermano - un cessate il fuoco immediato e la piena attuazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu 1701 da parte di tutte le parti, che è l'unico modo per consentire alle popolazioni israeliana e libanese di tornare alle proprie case in sicurezza. Ribadiamo il nostro impegno per la piena attuazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu 1701 e per la missione Unifil, il cui contributo alla cessazione delle ostilità sarà fondamentale".

Tenenti (Unifil): "Riportare almeno 15mila soldati libanesi al Sud"

"E' importante rafforzare lo Stato libanese, riportare almeno 15mila soldati libanesi nel sud del Libano, riportare lo Stato libanese nel Sud". Lo ha detto il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, al programma 'Cinque minuti' su Rai 1.
"La cosa importante adesso - ha rilevato Tenenti - è tornare alla risoluzione 1701 dell'Onu che ha tutti gli strumenti necessari per fermare questo conflitto. Quello che manca è la volontà, ma anche una spinta dalla comunità internazionale. E' importante che Unifil rimanga: immaginiamo un sud del Libano improvvisamente senza nessuno, con 10.400 soldati che se ne vanno, non c'è più un arbitro che possa controllare quello che sta succedendo e anche assistere la popolazione e questa adesso è la priorità. Il Consiglio di sicurezza, comunque, ci ha dato pieno appoggio ed anche i 50 Paesi che fanno parte della missione".

Unifil: Med9 condanna attacchi Israele a forze Onu

Una "ferma condanna" degli attacchi israeliani alle forze dell'Unifil e' venuta dai leader del Med9 riuniti nella città cipriota di Paphos per il vertice degli Stati euromediterranei. "Ribadendo il nostro impegno per la piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, invitiamo tutti gli attori a esercitare moderazione e a impegnarsi in sforzi di mediazione per disinnescare le tensioni" si legge nella nota che assicura "ulteriore sostegno al Libano e al suo popolo, comprese le forze armate libanesi che sono chiamate a svolgere un ruolo di stabilizzazione critico". "Sosteniamo il ruolo fondamentale di stabilizzazione dell'Unifil nel Libano meridionale" continua la dichiarazione, "Condanniamo l'attacco all'Unifil e ricordiamo che tutti i peacekeeper devono essere protetti". "L'attuale escalation aggrava ulteriormente la crisi dei rifugiati in Libano. Confermiamo la nostra determinazione a sostenere le persone più vulnerabili in Libano, compresi gli sfollati interni, i rifugiati e le comunità ospitanti in difficoltà, nonché a fornire supporto per combattere la tratta di esseri umani e il contrabbando. Riaffermiamo la necessità di raggiungere le condizioni per un ritorno sicuro, volontario e dignitoso dei rifugiati siriani, come definito dall'Unhcr. Attendiamo con ansia la conferenza per il popolo e la sovranità del Libano che si terrà a Parigi il 24 ottobre".

Medio Oriente, Crosetto: “Siamo in Libano e ci rimaniamo”

Lo ha confermato il ministro della Difesa dopo i recenti attacchi israeliani alle basi italiane delle missioni Unifil in Libano. "Ieri - ha aggiunto dal Kosovo dove è andato a far visita ai militari italiani - ho risposto a Israele che ci diceva spostatevi, che l'Italia non prende ordini da nessuno".  Poi, ha incalzato ancora: "Pretendo rispetto da Israele. Il rispetto dovuto ad una nazione amica impegnata in una missione di pace". LEGGI L'ARTICOLO

Italia-Francia-Spagna: "Gli attacchi di Israele finiscano subito"

"Contiamo sull'impegno di Israele per la sicurezza delle missioni Onu e bilaterali di mantenimento della pace in Libano, nonché delle organizzazioni internazionali attive nella regione". Lo afferma una dichiarazione congiunta dei leader di Italia, Francia e Spagna, sugli attacchi alle truppe Unifil. Nella dichiarazione siglata a margine del Med9, Giorgia Meloni, Emmanuel Macron e Pedro Sanchez esprimono condanna e "indignazione", sottolineando che gli attacchi "costituiscono una grave violazione degli obblighi di Israele ai sensi della risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu 1701 e del diritto internazionale umanitario. Questi attacchi sono ingiustificabili e dovranno finire immediatamente".

Biden: "Israele non deve più colpire le forze dell'Unifil"

Israele non deve più colpire del forze dell'Onu in Libano: lo ha chiesto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden

Meloni: Cessate fuoco a Gaza, Libano e liberazione ostaggi

"Chiaramente con i colleghi del Med9 la parte significativa, piu' importante di questa discussione" di oggi, "anche con il Re di Giordania, ruota attorno a come riuscire ad arrivare a un cessato il fuoco a Gaza, in Libano, arrivare al rilascio degli ostaggi israeliani che sono, come sapete, ancora molti e come ovviamente assistere al meglio le popolazioni civili coinvolte. Perche' sono tutte precondizioni per qualsiasi soluzione duratura della questione medio orientale". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte dei leader al Med9.

Austin a Gallant: "Garantire la sicurezza di Unifil" (2)

"Ho chiarito - prosegue Austin - che gli Stati Uniti sono ben posizionati per difendere il personale, i partner e gli alleati statunitensi dagli attacchi dell'Iran e dei sui alleati. Il ministro Gallant e io abbiamo ribadito il nostro impegno a impedire a qualsiasi attore di sfruttare le tensioni o espandere il conflitto nella regione.
Abbiamo anche discusso di misure urgenti per affrontare la terribile situazione umanitaria a Gaza".

Tajani a Herzog e Katz, attacchi all'Unifil inaccettabili

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha inviato nuovi messaggi al ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e anche al capo dello Stato Isaac Herzog per confermare che per "l'Italia gli attacchi alle basi Unifil in Libano sono totalmente inaccettabili". Tajani ha chiesto allo Stato ebraico un'inchiesta e comunque le scuse per i danni provocati nei giorni scorsi. Secondo fonti della Farnesina, le prossime ore saranno decisive per ricevere chiarimenti e indicazioni cruciali da parte del governo di Israele. 

Meloni, inaccettabili attacchi a Unifil

"Come sapete il quartier generale della missione Unifil e due basi italiane sono state raggiunte da colpi di arma da fuoco sparati dalle forze israeliane e, quindi, non posso, anche come Italia, che tornare a condannare quanto è accaduto. Non è accettabile, viola quanto stabilito dalla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte al Med9. "L'Italia ha protestato con decisione con le autorità israeliane e su questo tema con Macron e Sanchez abbiamo deciso di stilare una dichiarazione comune", ha aggiunto Meloni.

Austin a Gallant: "Garantire la sicurezza di Unifil"

Il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin ha riferito su X di aver parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e di aver "sollecitato a garantire la sicurezza delle forze Unifil e di coordinare gli sforzi per passare dalle operazioni militari a un percorso diplomatico il prima possibile".

Onu, nessun riposizionamento di Unifil per ora

"Al momento" non ci sono ripensamenti al Palazzo di Vetro su un riposizionamento della forza di pace Unifil sotto tiro nel Libano meridionale. Lo ha detto il portavoce dell'Onu Farhan Haq rispondendo alle domande dei giornalisti.

Macron, non si ripetano attacchi di Israele a Unifil

"È inaccettabile vedere le truppe dell'Unifil prese nel mirino dall'esercito israeliano, non lo tolleriamo e non vogliamo che ciò si ripeta". Lo ha detto il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron nelle dichiarazioni al termine del summit dei Paesi Med9 a Pafo, a Cipro. "Ne abbiamo parlato insieme al primo ministro italiano e spagnolo. Siamo i Paesi che contribuiscono storicamente a Unifil - ha aggiunto -. I nostri soldati rappresentano il segno di un sostegno incrollabile a Unifil e del sostegno a Libano". 

Med9, cessate il fuoco e negoziati sulla crisi in Medio Oriente

"Nella dichiarazione finale chiediamo la cessazione delle ostilità e un avvio di negoziati per risolvere la crisi del Medio Oriente, con negoziati a livello di Nazioni Unite per una soluzione duratura". Lo ha affermato i presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Christodoulides, al termine del summit Med9 ospitato dal suo Paese a Pafo. "Appoggiamo gli sforzi di Usa e Francia con il segretario generale dell'Onu per un cessate il fuoco - ha aggiunto -. Secondo noi è importante imporre il cessate in fuoco a Gaza e in Libano, liberare gli ostaggi, e convogliare l'assistenza umanitaria. E' importante insistere sulla sovranità di Israele e del Libano. Il corridoio umanitario affrontato con la Commissione Ue è un'opzione credibile". "In parallelo - ha notato - il nostro Paese continua a contribuire all'evacuazione ci cittadini di Paesi terzi dal Libano".

Tajani: "Ci verranno trasmessi tutti i dati dell'inchiesta"

"Aspettiamo il risultato dell'inchiesta del governo israeliano, sono un garantista anche da questo punto di vista". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato oggi pomeriggio ad Alba (Cuneo), dove è ospite dell'inaugurazione della Fiera internazionale del Tartufo bianco. "Ci verranno trasmessi tutti i dati dell'inchiesta che verrà fatta su questa azione inconcepibile - ha aggiunto -, è inaccettabile quello che è stato fatto: i nostri soldati non si toccano, soprattutto se sono impegnati in una missione di pace. Non è nemmeno leale attaccare soldati in armamento leggero. Guai se accettiamo il principio che il diritto internazionale può non essere rispettato, perché saltano tutti i parametri".

Idf, sparato verso una minaccia a 50 metri da base Unifil

"In mattinata, i soldati dell'Idf che operavano nel Libano meridionale hanno identificato una minaccia immediata contro di loro. I soldati hanno risposto con il fuoco verso la sua direzione. Un esame iniziale indica" che una postazione di Unifil si trovava "a circa 50 metri dall'origine della minaccia" ed è stata "colpita durante l'incidente", con il "conseguente ferimento di due membri della forza Onu". Lo riferisce l'esercito israeliano in una nota, ribadendo di aver dato "ore prima" istruzioni all'Unifil di "entrare in spazi protetti e di rimanervi". 

Unifil, Madrid convoca incaricato d'affari di Israele

Il governo spagnolo ha espresso una nuova "ferma condanna" agli attacchi israeliani al quartiere generale di Unifil a Naqura, in cui sono rimasti feriti altri due caschi blu della missione di peacekeeping. "Il governo esige a Israele di porre fine subito a questi attacchi, e che osservi i suoi doveri derivati dal Diritto Internazionale Umanitario e dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza", segnala un comunicato del ministero degli Esteri.  Madrid ha convocato l'incaricato di affari dell'ambasciata di Israele in Spagna per una protesta ufficiale dopo che le truppe dell'esercito israeliani hanno attaccato per la seconda volta le forze di pace dell'Onu in Libano, seguendo i passi compiuti ieri dal governo italiano e oggi da quello francese, che hanno convocato gli ambasciatori israeliani per protestare contro l'aggressione,   Il ministero degli Esteri ha chiamato l'incaricato di affari perché il nuovo ambasciatore israeliano, Zvi Vapni, ancora non ha assunto l'incarico a capo dell'ambasciata di Israele a Madrid, vacante dallo scorso maggio, dopo che il governo di Benjamin Netanyahu ha richiamato a consultazione la precedente ambasciatrice, Rodica Radian-Gordon, in segno di protesta per il riconoscimento dello Stato della Palestina da parte della Spagna. 

Amman condanna gli attacchi israeliani contro la base Unifil

Il ministero degli Esteri giordano condanna fermamente gli attacchi israeliani contro la base delle forze di pace dell'Unifil nell'area di Naqoura, nel Libano meridionale, che oggi hanno causato il ferimento di due soldati Onu. Il ministero, scrive l'agenzia Petra, ha descritto i bombardamenti come una evidente violazione del diritto umanitario internazionale, del diritto internazionale e della Risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza. L'ambasciatore Sufian Qudah, portavoce ufficiale del ministero, ha sottolineato la necessità di porre immediatamente fine all'aggressione israeliana nei confronti del Libano e di proteggere la regione dai suoi effetti negativi, che la stanno spingendo verso un abisso. Ha inoltre ribadito il sostegno incrollabile del Regno al Libano, alla sua sicurezza, stabilità, sovranità e alla sicurezza dei suoi cittadini, e ha respinto l'aggressione israeliana contro il Paese.

Crosetto a Di Segni: "Grazie per la vicinanza a militari"

"Oggi, ho chiamato il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e l'ho ringraziata per le sue parole di vicinanza ai militari italiani e alla missione Unifil in Libano, ma anche per le sue parole di riconoscenza al governo italiano per l'impegno sulla sicurezza dei suoi cittadini in Italia e all'estero. Le ho anche assicurato che la mia ferma e durissima condanna di quanto è accaduto contro il contingente Unifil in Libano non sarà mai disgiunta dalla costante azione mia, della Difesa e dell'intero governo contro ogni rigurgito di antisemitismo, sia palese che strisciante". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Israele: "Unifil colpito per errore in scontri con Hezbollah"

All'Idf è stato notificato che due peacekeeper dell'Unifil sono stati "inavvertitamente feriti durante i combattimenti dell'esercito contro Hezbollah" nel sud del Libano. Lo riferisce l'esercito israeliano esprimendo "profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo". "L'Idf prende ogni precauzione per ridurre al minimo i danni ai civili e alle forze di pace. Dato il complesso e difficile ambiente operativo in cui Hezbollah usa strutture civili e Unifil come scudi, l'Idf continuerà a fare sforzi per mitigare il rischio che tali sfortunati incidenti si ripetano", aggiunge.

Hezbollah: "Scuse da Israele. E' guerra psicologica"

In reazione agli attacchi ai caschi blu della Forza di interposizione dell'Onu nel Libano meridionale (Unifil), Hezbollah ha denunciato le "scuse" e le "giustificazioni" che l'esercito israeliano usa per continuare a colpire, affermando che ci sono armi ed esplosivi. L'accusa è contenuta in una dichiarazione e in un intervento del capo dell'ufficio stampa di Hezbollah, Mohammed Afif, rilanciati da Al Jazeera.

Il suo intervento è stato anche un duro 'J'Accuse' al governo libanese che "non ha mosso nemmeno un dito" durante gli attacchi israeliani. Nell'occhio del ciclone di Afif, ci sono, inoltre, i media locali e stranieri che, a suo dire, stanno dando credito alle uccisioni perpetrate da Israele e alle scuse avanzate per giustificarle. "Alcuni organi di stampa, compresi quelli internazionali globali, non possono osare rivolgersi agli israeliani e dire loro apertamente che state uccidendo civili innocenti, disarmati e indifesi", ha affermato il portavoce di Hezbollah. Secondo lui, le affermazioni israeliane fanno parte della sua "guerra psicologica" contro Hezbollah e il popolo libanese. "L'esercito israeliano continua a bombardare aree residenziali e uccidere civili, con il falso pretesto che si tratti di depositi di armi. Gli israeliani stanno addirittura prendendo di mira Dahiyeh con bombe, dicendo che li' ci sono armi. Soprattutto, impediscono e negano alla difesa civile e ai paramedici l'accesso alle aree", ha deplorato Afif.

Blinken: "Per il Libano avere un presidente sarebbe molto importante"

"La presidenza è vacante da due anni e per il popolo libanese avere un capo dello Stato sarebbe molto importante". Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano, Antony Blinken, durante una conferenza stampa in Laos, dove si trova per un summit delle nazioni del sud-est asiatico.

"È chiaro che il popolo libanese ha un forte interesse affinché lo Stato si affermi e si assuma la responsabilità del Paese e del suo futuro", ha aggiunto Blinken, che ha precisato di aver parlato dello stallo politico in Libano sia con le autorità di Beirut che di tutto il Medio Oriente. 

Il capo della diplomazia americana ha quindi ribadito che "Israele ha il diritto di difendersi dagli attacchi terroristici che arrivano da Hezbollah", ma "è anche di vitale importanza che nel farlo, si concentrino sull'assicurarsi che i civili siano protetti e, ancora una volta, non vengano colpiti da un terribile fuoco incrociato".

Blinken

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Esercito libanese: "Due soldati uccisi in un raid israeliano"

L'esercito libanese ha comunicato che gli israeliani hanno colpito una sua postazione uccidendo due militari. "Il nemico israeliano ha preso di mira una postazione militare a Kafra, nel sud, provocando due morti e tre feriti", ha annunciato l'esercito in un comunicato. Salgono così a quattro i soldati libanesi uccisi dal 23 settembre, quando Israele ha iniziato a intensificare i bombardamenti sul Libano. 

Idf: "Due caschi blu Unifil feriti inavvertitamente negli scontri con Hezbollah"

Due caschi blu di Unifil "sono stati feriti inavvertitamente durante i combattimenti delle Idf contro Hezbollah nel Libano meridionale". Lo fanno sapere le Forze di difesa israeliane, che ribadiscono l'impegno a "prendere ogni precauzione per ridurre al minimo i danni ai civili e alle forze di pace". L'Idf, si legge in una nota, "esprime profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo e sta attualmente conducendo un esame approfondito ai più alti livelli di comando per determinare i dettagli". "È fondamentale notare che l'Idf sta operando nel Libano meridionale nell'ambito di un conflitto in corso con Hezbollah, i cui terroristi e le cui infrastrutture si trovano nelle immediate vicinanze delle postazioni Unifil e rappresentano un rischio significativo per la sicurezza delle forze di pace", ribadisce la nota, in cui si riafferma che "dato il complesso e difficile ambiente operativo in cui Hezbollah usa strutture civili e Unifil come scudi, l'Idf continuerà a fare sforzi per mitigare il rischio che tali sfortunati incidenti si ripetano".

Le forze di difesa israeliane ricordano quanto sia "spiacevole che dal 2006 la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu non sia stata pienamente applicata e che Hezbollah l'abbia violata stabilendo un'estesa presenza militarizzata nel sud del Libano". Infine, le Idf ribadiscono di essere "impegnate in un esame attento di questi incidenti e in un dialogo continuo con l'Unifil e gli Stati nazionali che partecipano alla missione di pace".

Israele, indagine approfondita sugli attacchi all'Unifil

L'esercito israeliano ha detto di "condurre un esame approfondito al più alto livello" sugli attacchi alle basi dell'Unifil. 

Benifei: "Interrogazione Ue per corridoi umanitari dal Libano"

"Oggi insieme a circa altri cinquanta colleghi cofirmatari ho depositato un'interrogazione parlamentare rivolta all'Alto Rappresentante Ue, Josep Borrell, chiedendo di promuovere urgentemente l'avvio di corridoi umanitari europei in Libano, in collaborazione con le organizzazioni della società civile, per consentire ai civili libanesi, siriani e palestinesi in fuga dal conflitto regionale di arrivare legalmente e in sicurezza nell'Ue. È necessario agire subito, alla luce dell'escalation militare che sta interessando il Libano e che ha già portato a migliaia di morti e a più di un milione di sfollati." È quanto dichiara Brando Benifei, europarlamentare PD che ha guidato l'ultima missione di osservazione elettorale del Parlamento Europeo in Libano nel 2022.
"È bene sottolineare che l'Unione europea ha già lanciato un'operazione di ponte aereo umanitario con scorte di materiali tra cui articoli per l'igiene, coperte e kit di ricovero di emergenza. Inoltre, anche attraverso il meccanismo di protezione civile comunitario, sono stati consegnati aiuti a Beirut. Ma numerosi civili sfollati stanno fuggendo disperatamente in Siria, che non è un paese sicuro. Ecco perché agli importanti canali per l'invio di beni di prima necessità è necessario affiancare corridoi umanitari dal Libano verso gli Stati europei: è una scelta urgente, è una scelta di umanità", aggiunge Benifei.

Unicef, preoccupano ordini di evacuazione improvvisi a Gaza nord

"Gli ordini di evacuazione improvvisi nel nord di Gaza e nei governatorati di Gaza sono profondamente preoccupanti e ancora una volta costringono decine di migliaia di civili vulnerabili a mettersi in strada". Lo afferma la direttrice regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa Adele Khodr. "Alle famiglie, compresi i bambini, è stato ordinato di spostarsi a sud, in un'area già fortemente sovraffollata, inquinata, insicura e priva di beni di prima necessità per la sopravvivenza", prosegue. Secondo Khodr, "le evacuazioni, anche di neonati prematuri che lottano per la sopravvivenza nelle incubatrici e di bambini ricoverati in unità di terapia intensiva, insieme alle continue restrizioni all'accesso degli aiuti al nord e ai bombardamenti incessanti, hanno conseguenze devastanti e inconcepibili, che abbiamo visto ripetutamente. I bambini sono condannati, ancora una volta, a sofferenze, orrori e morte inimmaginabili".
"Tre grandi ospedali, tra cui Kamal Adwan, l'unico ospedale con un'unità pediatrica nel nord, sono interessati da questi ordini. La sopravvivenza di pazienti gravemente malati, tra cui 18 bambini secondo il ministero della Sanità palestinese, è messa a rischio.

Fondazione Omri, tributo a militari italiani in Libano

"L'attacco di ieri alle basi UNIFIL nel sud del Libano è un segnale preoccupante della crescente instabilità nella regione mediorientale. Le forze italiane, schierate lungo la linea blu nel contingente UNIFIL, svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento della pace e della stabilità in un'area fortemente segnata dalle tensioni tra Hezbollah e Israele. Come presidente della Fondazione Insigniti OMRI, esprimo la nostra ammirazione e vicinanza ai militari italiani impegnati in queste missioni rischiose, che operano con coraggio per promuovere la sicurezza globale". Lo scrive in una nota il prefetto Francesco Tagliente, presidente fondazione Omri.
"In questi tempi difficili, aggiunge Tagliente- è fondamentale che tutti noi esprimiamo il nostro sostegno concreto ai militari italiani impegnati in missioni internazionali, come quella in Libano, faro di speranza per la pace in una regione segnata dai conflitti. Celebrare il 4 novembre, Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, assume oggi un valore ancora più profondo. Oltre a onorare il sacrificio e l'impegno delle nostre forze armate, è un'occasione per riflettere sul nostro contributo personale alla promozione della pace. La Fondazione Insigniti OMRI parteciperà attivamente a queste celebrazioni, con un evento speciale presso il Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
Ognuno di noi può e deve contribuire al sostegno dei nostri militari e alla promozione dei valori di unità e solidarietà che sono alla base della nostra nazione".

Fonti Ue: attacco all'Unifil approda al Consiglio Esteri

La questione dell'attacco alle forze Onu dell'Unifil da parte d'Israele sarà sul tavolo dei 27 ministri degli Esteri Ue riuniti lunedì al Consiglio del Lussemburgo. Al momento, dice un alto funzionario europeo, è allo studio una dichiarazione di condanna a 27 sull'accaduto.
L'alto rappresentante Josep Borrell ha già definito inaccettabile il bombardamento. "Aspettiamo di vedere cosa diranno gli Stati membri, se verrà giudicato un passo troppo azzardato da parte di Israele", ha aggiunto. "Ci sono migliaia di Caschi Blu dislocati nel mondo, basta pensare a quali potrebbero essere le conseguenze di questa escalation".

Libano, De Poli: "Priorità garantire incolumità nostro contingente"

"Gli attacchi israeliani contro le basi Unifil sono un episodio grave che va condannato senza se e senza ma. E' un fatto inaccettabile su cui urgono chiarimenti da parte del Governo israeliano. E' doveroso garantire la sicurezza del nostro contingente militare. L'incolumità dei nostri soldati è la priorità da perseguire". Lo afferma in una nota il presidente Udc Antonio De Poli.

Media: "Per gli Usa Teheran non ha deciso di produrre armi nucleari"

Gli Stati Uniti credono ancora che l'Iran non abbia deciso di costruire un'arma nucleare nonostante i recenti insuccessi strategici di Teheran, tra cui l'uccisione da parte di Israele dei leader di Hezbollah e due tentativi ampiamente falliti di attaccare Israele: lo riferisce la Reuters sul suo sito citando un alto dirigente dell'amministrazione Biden e un portavoce dell'Office of the Director of National Intelligence (Odni).
Valutazioni che si aggiungono alle dichiarazioni pubbliche di inizio settimana del capo della Cia William Burns, il quale ha affermato che gli Stati Uniti non hanno visto alcuna evidenza che la leadership iraniana abbia revocato la sua decisione del 2003 di sospendere il programma di armamento nucleare.
"Valutiamo che il leader supremo non abbia preso la decisione di riprendere il programma di armi nucleari che l'Iran aveva sospeso nel 2003", ha detto il portavoce dell'Odni, riferendosi all'ayatollah Ali Khamenei. La valutazione dell'intelligence, secondo Reuters, potrebbe aiutare a spiegare l'opposizione degli Stati Uniti a qualsiasi attacco israeliano al programma nucleare iraniano in risposta all'ultimo attacco missilistico balistico di Teheran. Il presidente Joe Biden ha dichiarato dopo quell'attacco che non condivide l'ipotesi di un raid israeliano sui siti nucleari iraniani, ma non ha spiegato perché e' giunto a quella conclusione. Le sue osservazioni hanno suscitato aspre critiche da parte dei repubblicani, tra cui l'ex presidente Donald Trump.

Unifil: oggi muri in base 1-31 abbattuti da caterpillar Idf

"Oggi diversi muri a T nella nostra posizione Onu 1-31, vicino alla linea blu a Labbouneh, sono caduti quando un caterpillar delle Idf ha colpito il perimetro e i carri armati dell'Idf si sono mossi in prossimità della posizione Onu". Lo scrive l'Unifil su X aggiungendo che "le nostre forze di peacekeeping sono rimaste sul posto e una forza di reazione rapida dell'Unifil è stata inviata per assistere e rinforzare la posizione".

Boccia (Pd): "Israele fermi attacchi a Unfil"

"Quello che sta avvenendo in Libano è gravissimo. Nessuno si può permettere di sparare alle forze Unifil, forze proposte a garantire la pace e che rappresentano le Nazioni Unite. Lo scopo della missione Unifil in quel difficile territorio è esattamente quella di evitare tensioni e conflitti. Israele con i suoi attacchi sta colpendo proprio quei paesi impegnati a lavorare per la pace. Israele non può continuare ad attaccare Unifil e coinvolgere quei contingenti nel conflitto. A questo punto è necessario che il nostro governo alzi la voce: l'Italia ha lavorato sempre perché sia la forza della diplomazia a risolvere i conflitti e non può accettare quello che sta avvenendo in queste ore". Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.

Unifil, Francia convoca l'ambasciatore d'Israele a Parigi (2)

"La Francia - ha detto uno dei portavoce del Quai d'Orsay nel suo quotidiano punto stampa - condanna la prosecuzione degli attacchi israeliani deliberati contro l'Unifil. Due caschi blu sono stati feriti oggi, secondo un bilancio provvisorio, dopo un nuovo attacco israeliano contro una postazione Unifil a Naqura. Uno di loro è in gravi condizioni".
"Questi attacchi - ha detto ancora il portavoce - rappresentano gravi violazioni del diritto internazionale e devono cessare immediatamente. Le autorità israeliane devono dare spiegazioni: la Francia, quindi, convoca oggi l'ambasciatore d'Israele al ministero degli Esteri".
"La Francia - ha continuato il portavoce - ricorda che la protezione dei caschi blu è un obbligo che si impone a tutti.
Tutte le parti devono rispettarlo e consentire all'Unifil di continuare a svolgere il suo mandato, rispettando anche la sua libertà di movimento". La Francia "rende omaggio a tutto il personale Unifil, al nostro contingente francese, a tutti i contingenti, per il loro impegno continuo e la loro professionalità in queste difficili condizioni". Infine, Parigi "ricorda l'urgenza di una cessazione delle ostilità e di una soluzione diplomatica basata sull'applicazione integrale della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza".

Unifil, Francia convoca l'ambasciatore d'Israele a Parigi

Dopo gli attacchi alle basi dell'Unifil in Libano Parigi ha convocato oggi l'ambasciatore d'Israele in Francia al ministero degli Esteri.

Di Segni (Ucei): "Vicinanza assoluta a missione italiana"

"Nelle ultime ore, anche alla luce del comunicato diffuso dall'ambasciata di Israele in Italia, l'Ucei ha inviato una nota alla presidente Meloni, al ministro Tajani e al ministro Crosetto nella quale si esprime assoluta vicinanza alla missione italiana e apprezzamento alle Forze dell'Ordine e al Governo italiano per l'impegno di sicurezza verso le nostre Comunità e in Libano, preoccupati assieme a tutti gli italiani per la criticità della situazione in corso oggetto di puntuali verifiche nelle sedi preposte".
Lo comunica la presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche Noemi Di Segni.

Meloni al re giordano: "Sostegno al piano umanitario per Gaza"

"A margine del Vertice MED9 di Paphos, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il Re di GIordania, Abdullah II. Al centro del colloquio, oltre all'ulteriore rafforzamento delle eccellenti relazioni bilaterali, degli scambi commerciali e degli investimenti, il comune lavoro a sostegno umanitario a favore delle popolazioni più colpite dalla crisi in Medio Oriente e in particolare dei rifugiati". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che "in tale contesto, Re Abdullah ha presentato il piano giordano per un 'Gaza humanitarian gateway' volto a superare i colli di bottiglia che continuano a rallentare la distribuzione degli aiuti. Anche sulla base della collaborazione già in essere nell'ambito dell'iniziativa italiana 'Food for Gaza' - si legge nel comunicato -, il Presidente Meloni ha assicurato il sostegno italiano alla nuova iniziativa giordana".La premier, inoltre, "ha infine accolto l'invito di Re Abdullah II a recarsi presto in visita nel Regno di Giordania".

Ambasciata Israele: attaché incontra vertici dell'esercito italiano (2)

"Purtroppo - si legge nella nota - l'organizzazione terroristica Hezbollah ha installato indisturbata le sue capacità militari vicino alle basi Unifil.
Da tempo Hezbollah attacca Israele operando nei pressi di queste basi, sparando sul territorio israeliano e scavando tunnel nelle vicinanze delle suddette basi per trascinare Israele in qualche provocazione. Israele è costretto a rispondere a questi attacchi, per proteggere le proprie forze e l'incolumità dei propri cittadini. Israele ribadisce che non è interessato a un'escalation in Libano, ma è tenuto a proteggere i propri cittadini in conformità con il diritto internazionale".
Nella nota dell'ambasciata si sottolinea inoltre che "Israele apprezza gli sforzi dell'Italia per prevenire l'escalation nelle nostre aree e il suo contributo all'Unifil", ma "la comunità internazionale deve esigere il disarmo e il ritiro delle forze di Hezbollah in conformità con la risoluzione Onu 1701".

Idf: In Cisgiordania plotoni di combattimento aggiuntivi

L'esercito israeliano ha reso noto che la presenza in Cisgiordania sarà rafforzata con diversi plotoni di combattimento aggiuntivi. "Il Comando centrale dell'Idf, responsabile della supervisione delle operazioni militari in Cisgiordania, sarà rafforzato con diversi plotoni di combattimento aggiuntivi in seguito ai risultati di una recente valutazione della situazione", ha dichiarato l'Idf. Le truppe aggiuntive garantiranno la "difesa degli insediamenti nella zona e della barriera di sicurezza e prepareranno le forze per vari scenari nel settore".

Ambasciata Israele: attaché incontra vertici dell'esercito italiano

"Come promesso, Israele ha aperto un'indagine sugli ultimi casi e trasmetterà i risultati in maniera trasparente all'Italia. A questo proposito, l'attaché militare israeliano incontrerà oggi i vertici dell'esercito italiano per illustrare i dettagli dell'indagine. Israele agisce in modo trasparente e in stretta collaborazione con l'Italia e con Unifil che opera sul campo, e si rammarica per qualsiasi danno all'Onu e alle forze non coinvolte": lo si legge in comunicato dell'ambasciata di Israele in Italia.

Unifil conferma: 2 caschi blu feriti oggi in 2 esplosioni

L'Unifil conferma che due peacekeepers dell'Onu sono rimasti feriti oggi in due esplosioni nel sud del Libano.

Meloni vede von der Leyen, colloquio su sviluppi in Medioriente

A margine del Vertice Med9 di Pafo, la premier Giorgia Meloni ha incontrato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. A quanto si apprende, al centro del colloquio, oltre ai più recenti sviluppi della crisi mediorientale e del dossier ucraino, c'è stata la preparazione del Consiglio europeo della prossima settimana. Le due leader, viene spiegato, si sono in particolare concentrate sui temi migratori e sul rilancio della competitività europea.

Mikati: "Hezbollah d'accordo per soluzione basata sulla 1701"

Hezbollah è d'accordo per una soluzione diplomatica al conflitto in corso: lo ha detto il premier uscente libanese Najib Mikati, secondo cui il Partito di Dio si era detto favorevole a una soluzione diplomatica "attraverso la risoluzione n.1701" del Consiglio di Sicurezza.
Questa prevede, tra l'altro, il dispiegamento dell'esercito libanese nel sud del Libano e il conseguente ritiro e disarmo di Hezbollah.
"Hezbollah è parte di questo governo. E su questo tema oggi si è discusso. Non credo ci sia alcuna esitazione", ha detto Miqati al termine del consiglio dei ministri.

Attacco a Unifil, Ronzulli: "Solidarietà a militari, governo vigile"

"Massima solidarietà ai nostri militari in Libano e onore al loro coraggio. Tutta l'Italia è con loro". Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli. "L'attacco israeliano alla base del contingente Unifil è inaccettabile. Bene ha fatto il ministro Crosetto a denunciare con fermezza quanto accaduto. Il nostro governo è attento, vigile e reattivo. Non permetteremo mai che la sicurezza e la vita dei nostri militari siano messe a repentaglio", conclude.

Di Segni: "Consci della criticità degli attacchi a Unifil"

"Stiamo vivendo ore di grave tensione per quanto avvenuto con gli attacchi dell'esercito israeliano alla postazione Unifil, in una situazione territoriale estremamente complessa e di pericolo per tutti. Siamo pienamente consapevoli della criticità della situazione in corso, anche sul piano politico, di questi episodi che, come apprendiamo, sono oggetto di attenta verifica e indagine in tutte le sedi preposte". Lo scrive in una lettera inviata alla premier Giorgia Meloni e ai ministri Crosetto e Tajani la presidente della Comunità ebraica italiana Noemi Di Segni esprimendo "come voce ebraica qui in Italia, la nostra vicinanza alla missione italiana e ai soldati Unifil tutti, che con spirito di servizio sono presenti nelle zone di combattimento, auspicando la loro incolumità". "Grati nuovamente al governo italiano - conclude - per tutto l'impegno dedicato alla sicurezza, qui nelle nostre città, in Libano in queste dure settimane e in ogni altro luogo e presidio".

Londra "inorridita" per gli attacchi israeliani all'Unifil (2)

"Noi siamo inorriditi nell'udire queste notizie", ha affermato la portavoce britannica, definendo "vitale che i peacekeepers e i civili siano protetti" al confine libanese-israeliano.
"Come sapete", ha poi aggiunto, il Regno Unito "continua a invocare un cessate il fuoco immediato, con la fine di sofferenze e spargimenti di sangue" in Medio Oriente: non senza sottolineare come gli ultimi sviluppi in Libano rappresentino "un richiamo a rinnovare i nostri sforzi diplomatici" in questa direzione.
Sollecitata a dire esplicitamente se il premier Starmer condanni gli attacchi all'Unifil come crimini di guerra, la rappresentante di Downing Street ha infine risposto: "Ciascuna parte deve fare, sempre, tutto il possibile per proteggere i civili e rispettare il diritto internazionale. Da parte nostra continuiamo a insistere nell'appello a un cessate il fuoco immediato".

Idf, ondata di 65 razzi lanciata dal Libano sul nord di Israele

Alle 15 (un'ora indietro in Italia), Hezbollah ha lanciato 65 razzi contro il nord di Israele, come riferisce l'Idf. Intanto le sirene continuano a suonare in altre comunità rispetto a quelle già prese di mira.

Crosetto: "Siamo stati i più duri a condannare Israele"

"Le motivazioni per cui Israele è entrata in Libano sono note: ci sono migliaia di missili nelle mani di Hezbollah che hanno costretto una parte di israeliani a spostarsi dal nord di Israele e loro vogliono ripristinare le condizioni di sicurezza. Questo è il motivo che ha dato Israele.
Il nostro giudizio su questo è abbastanza chiaro. Abbiamo chiesto spiegazioni ufficiali e formali e vi assicuro che tra le Nazioni noi siamo stati quella che con più durezza ha condannato e ha preso posizione" in seguito agli attacchi alle postazioni di Unifil. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo, rispondendo alle domande dei giornalisti.

Crosetto: "In Cisgiordania solo se c'è sicurezza" (2)

"Le forze di polizia - ha sottolineato Crosetto - sono lo scheletro per formare un futuro Stato. Questa è l'ottica con cui andiamo e andiamo se siamo rispettati da tutte le parti. Possiamo dare la nostra expertise per costruire queste forze e siamo onorati che tra tutto il mondo abbiano scelto i carabinieri italiani, ma lo facciamo solo se ci sono le totali condizioni di sicurezza".
"Siamo lì - ha aggiunto - a fare un servizio alla comunità internazionale per costruire un futuro di pace. Lo facciamo solo se abbiamo la sicurezza che i nostri uomini possono svolgerlo con tranquillità e serenità".

Londra "inorridita" per gli attacchi israeliani all'Unifil

Il governo britannico di Keir Starmer è "inorridito per le notizie" di attacchi deliberati delle forze israeliane contro il contingente Onu dell'Unifil schierato (con forte presenza italiana) nel Libano del sud. Lo ha detto una portavoce di Downing Street incalzata da domande dei giornalisti sulla questione durante il suo briefing di giornata.

Medio Oriente, Crosetto: “Siamo in Libano e ci rimaniamo”

Lo ha confermato il ministro della Difesa dopo i recenti attacchi israeliani alle basi italiane delle missioni Unifil in Libano. "Ieri - ha aggiunto dal Kosovo dove è andato a far visita ai militari italiani - ho risposto a Israele che ci diceva spostatevi, che l'Italia non prende ordini da nessuno".  Poi, ha incalzato ancora: "Pretendo rispetto da Israele. Il rispetto dovuto ad una nazione amica impegnata in una missione di pace". PER APPROFONDIRE

Unifil: ministero Difesa smentisce nuovo attacco basi italiane

In merito alle notizie circolate oggi riguardanti un presunto terzo attacco contro le basi italiane di UNIFIL in Libano, il Ministero della Difesa "smentisce categoricamente tali affermazioni". Come si legge in una nota, "le verifiche condotte sul campo confermano che non vi è stato alcun ulteriore attacco. Sono attualmente in corso le attività relative a lavori di ripristino dei manufatti precedentemente danneggiati, eseguiti in pieno coordinamento e accordo tra le unità italiane di UNIFIL, le Forze Armate libanesi e le Forzedi Difesa Israeliane (IDF). L'intervento di riparazione si è reso necessario a causa dei danni riscontrato nei giorni scorsi e hanno lo scopo di garantire la sicurezza e l'operatività delle strutture della missione. Le operazioni sono state pianificate e sono in corso di svolgimento con il consenso di tutte le parti interessate, assicurando il pieno rispetto degli accordi e dei protocolli internazionali in vigore". Il Ministero della Difesa infine "invita i media a verificare accuratamente le informazioni prima della loro diffusione, onde evitare il propagarsi di notizie infondate che potrebbero generare preoccupazione".

Crosetto: "Ritiro Unifil? Prossima settimana tema all'Onu"

"Non si parla di ritiro delle truppe italiane, parliamo sempre di missione Unifil. Qualunque decisione viene presa dalle Nazioni Unite e penso che la prossima settimana si troveranno per parlare di questa cosa". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo, rispondendo alle domande dei giornalisti.

Crosetto: "In Cisgiordania solo se c'è sicurezza"

"Valutiamo con attenzione la missione militare in Cisgiordania, non manderemo mai una sola persona senza valutare prima le condizioni di sicurezza. La missione deve essere voluta da tutte le parti in campo, tutti gli attori devono sapere che i carabinieri vanno per fare qualcosa che serve, per formare il tessuto per costruire il futuro che sono due popoli e due Stati". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo.

Israele: Non ci fermiamo fino ritorno dei residenti nel nord (2)

"Se qualcuno ricostruirà questi villaggi nel sud del Libano deve sapere che se ci saranno di nuovo strutture terroristiche, l'Idf le distruggerà", ha detto Halevi. "Stiamo operando nella valle della Beqaa e a Beirut, a nord e a sud del fiume Litani" - ha aggiunto - "attualmente abbiamo sette divisioni che stanno operando sul terreno: tre a Gaza, e quattro nel Libano meridionale. Oltre alle operazioni speciali su altri fronti".

Crosetto: "Ho detto a Israele, la prossima volta rispondiamo?"

"Cosa succede la prossima volta, dobbiamo rispondere?" è quanto ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nei colloqui avuti in queste ore con Israele dopo gli attacchi alle basi dell'Unifil nel sud del Libano. “È una domanda provocatoria - ha aggiunto - per la gravità dell'atto che era avvenuto". Rispondendo ai giornalisti durante la sua visita in Kosovo, il ministro è anche tornato sulle regole d'ingaggio della missione Onu. “È un anno e mezzo che chiedo il cambio delle regole d'ingaggio, l'ho formalizzato e l'ho detto a tutti, inascoltato".

Unifil, Lupi: "Attacco inaccettabile che mina la legittimità dell'Onu"

"L'attacco ad un presidio di pace e di sicurezza non ha giustificazioni, è semplicemente inaccettabile, una palese violazione del diritto internazionale.
Siamo sempre stati vicini ad Israele e continuiamo ad esserlo ed a sostenere il suo diritto alla difesa, ma quest'amicizia non può trasformarsi nell'accettazione di qualsiasi decisione. Non possiamo permettere che si conducano attacchi contro una forza delle Nazioni Unite: non è possibile mettere a rischio la legittimità dell'Onu ed il principio del multilateralismo.
Sosteniamo con convinzione la linea del governo, e ci auguriamo che quella di tutto il Parlamento, stavolta senza divisioni tra maggioranza ed opposizione. Siamo vicini ai nostri militari e la loro sicurezza è una priorità assoluta".
Lo afferma il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi.

Hamas, il bilancio dei morti palestinesi salito a 42.126

Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, gestito da Hamas, ha fatto sapere che, dal 7 ottobre 2023 ad oggi, il bilancio dei palestinesi uccisi nel conflitto con Israele è salito a 42.126. Altri 98.117 sono rimasti feriti. Il bilancio precedente, di ieri, era di 42.065. Il ministero non fa distinzione tra militanti e civili.

Crosetto: "Pretendo rispetto da Israele"

"Pretendo rispetto da Israele. Il rispetto dovuto ad una nazione amica impegnata in una missione di pace". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo.

Onu, in Libano uccisi in un anno 100 medici e operatori sanitari

Oltre 100 medici e operatori di soccorso sono stati uccisi nel conflitto in Libano da quando è iniziato un conflitto tra Israele e Hezbollah un anno fa: lo afferma l'ufficio per i Diritti umani delle Nazioni Unite, secondo quanto riporta la Reuters sul suo sito.
"In totale, oltre 100 operatori sanitari e di emergenza sono stati uccisi in tutto il Libano dall'ottobre dell'anno scorso", ha detto la portavoce Ravina Shamdasani in un briefing delle Nazioni Unite, citando cifre che ha detto essere state compilate dall'ufficio umanitario delle Nazioni Unite.
"Abbiamo ricevuto anche diverse segnalazioni di attacchi aerei che hanno preso di mira altri centri medici e di paramedici e vigili del fuoco uccisi", ha detto.
Il portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità Christian Lindmeier ha detto che dal 17 settembre ci sono stati 18 attacchi a strutture sanitarie in Libano, in cui sono rimasti uccisi 72 operatori sanitari.

Crosetto: "Siamo in Libano e ci rimaniamo"

"Non saremo mai noi che ci spostiamo perché qualcuno ci dice, con la forza, di spostarci. Noi siamo lì e ci rimaniamo, con la forza del mandato delle Nazioni Unite". Lo ha ribadito il ministro della Difesa Guido Crosetto dopo gli attacchi israeliani alle basi italiane delle missione Unifil in Libano. "Ieri - ha aggiunto Crosetto dal Kosovo dove è andato a far visita ai militari italiani - ho risposto a Israele che ci diceva spostatevi, che l'Italia non prende ordini da nessuno".

Israele: "Non ci fermiamo fino al ritorno dei residenti nel nord"

Il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha raggiunto le truppe nel sud del Libano. "Non ci fermeremo fino a che non riporteremo i residenti del nord di Israele nelle loro case", ha detto parlando ai soldati. 

Ospedale Gaza: "Israele nega carburante, bambini a rischio"

La situazione all'ospedale Kamal Adwan nel nord della Striscia di Gaza ha raggiunto un livello "catastrofico", con la vita di molti bambini in terapia intensiva a rischio nelle prossime ore. Lo afferma, al Guardian, il direttore della struttura, la più grande del nord della Striscia, affermando l'impossibilità di evacuare il nosocomio in 24 ore come richiesto da Israele. La struttura - osserva da parte sua l'ufficio stampa del governo di Hamas, ripreso da Anadolu - sta affrontando "un grave sovraffollamento, esacerbando l'urgente necessità di risorse mediche". "Le prossime ore saranno cruciali per la vita di molti bambini all'interno del reparto, poiché le scorte di carburante sono esaurite e le forze di occupazione israeliane hanno bloccato l'accesso al carburante agli ospedali del nord", hanno aggiunto le autorità di Gaza.
Nella nota si chiede un intervento internazionale "immediato e urgente" per salvare quante più vite possibili, condannando al contempo le azioni delle forze israeliane.

Israele: non ci fermiamo fino al ritorno dei residenti nel nord

Il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha raggiunto le truppe nel sud del Libano. "Non ci fermeremo fino a che non riporteremo i residenti del nord di Israele nelle loro case", ha detto parlando ai soldati.

L'Unifil a Israele: "Non abbandoniamo le basi"

"I militari italiani non abbandoneranno la base", come richiesto da Israele. É quanto ribadito dal contingente italiano dell'Unifil all'Idf dopo l'attacco israeliano che ha preso di mira la base 1-31 nel sud del Libano. Secondo quanto appreso da qualificate fonti di sicurezza che seguono il dossier, la posizione è stata ribadita in un incontro nella notte - autorizzato dai vertici Unifil - tra gli italiani, che gestiscono le basi del settore Ovest fuori dal quartier generale della missione, e gli israeliani proprio nella base che è stata colpita. 

Unifil

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Nuovo bilancio di Hamas, a Gaza 42.126 morti e 98.117 feriti

Il Ministero della Salute del governo di Hamas per la Striscia di Gaza ha annunciato un nuovo bilancio di 42.126 morti nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele un anno fa. Nelle ultime 24 ore, 61 persone sono state uccise, si legge in una nota del ministero, aggiungendo che 98.117 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023. 

Nuovo attacco alla base italiana Unifil, abbattuti muri

Le basi italiane della missione Unifil nel sud del Libano sono state nuovamente prese di mira dall'esercito israeliano. Secondo qualificate fonti di sicurezza che seguono il dossier e sono in contatto con i vertici della missione dell'Onu, l'attacco è avvenuto alla base 1-31 - già colpita nei giorni scorsi - e sono stati abbattuti due muri di demarcazione della base. Si tratta dunque di un ulteriore attacco rispetto a quello in cui sono rimasti feriti due militari cingalesi, avvenuto nei pressi del quartiere generale della missione Unifil a Naqoura.

Presidente dell'Iran a Putin: "I sionisti non rispettano la legge"

"Il regime sionista non rispetta alcun quadro legale e umanitario internazionale e la situazione nella regione è terribile". Lo ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, durante il suo primo incontro con l'omologo russo, Vladimir Putin, ad Ashgabat, capitale del Turkmenistan. "I Paesi europei e gli americani non vogliono che le relazioni tra gli Stati della regione proseguano in modo calmo", ha aggiunto il leader iraniano, come riferisce Mehr, definendo la relazione tra Teheran e Mosca "sincera e strategica". 

Fonti mediche: "A Gaza almeno 10 palestinesi uccisi oggi da raid israeliani"

Almeno 10 palestinesi, tra cui una donna e un bambino, sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti questa mattina in attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo quanto riferito da fonti mediche dell'agenzia turca Anadolu. Una fonte medica all'ospedale di Al-Aqsa a Deir al-Balah ha confermato ad Anadolu che una donna è stata uccisa e altri, tra cui un bambino, sono rimasti feriti, dopo che gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato una casa nel centro di Gaza. In un altro attacco, sempre a Deir al-Balah, un giovane e un bambino sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti, dopo che un drone israeliano ha preso di mira una casa. Quattro palestinesi sono stati uccisi e altri otto sono rimasti feriti a causa dei bombardamenti di artiglieria israeliani che hanno preso di mira le case nell'area di Al-Faluja nella Striscia di Gaza settentrionale, hanno riferito i paramedici ad Anadolu. Nel campo profughi di Maghazi, sempre nella Striscia di Gaza centrale, un drone israeliano ha colpito un raduno di civili, uccidendo due palestinesi e ferendone altri due, secondo una fonte medica. Quattro palestinesi sono rimasti feriti anche in un attacco di droni su una casa nel campo profughi di Nuseirat, secondo una dichiarazione dell'ospedale di Al-Awda. 

Gaza

©Ansa

Media: "Il ministro della Difesa di Hezbollah ferito gravemente a Beirut"

Il cosiddetto 'ministro della Difesa' di Hezbollah e negoziatore per conto di Hasan Nsrallah (nonché suo cognato) Wafik Spa sarebbe stato ferito molto gravemente nell'attacco israeliano di ieri sera a Beirut ovest. Lo riferisce Sky news Arabia. 

Il premier del Libano chiede all'Onu un cessate il fuoco immediato

Il primo ministro libanese, Najib Mikati, ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'ONU di prendere una decisione per un "cessate il fuoco immediato e completo" e ha affermato che il suo governo è disposto a schierare l'esercito libanese nel sud del Paese, e che il gruppo filo-iraniano Hezbollah è d'accordo. "Abbiamo deciso di chiedere al Consiglio di Sicurezza dell'ONU di adottare una risoluzione per un cessate il fuoco immediato e totale", ha detto Mikati in una conferenza stampa dopo una riunione del Consiglio dei ministri libanese. Per la prima volta, il premier ha sottolineato che anche Hezbollah "è d'accordo". Mikati ha ribadito "l'impegno del governo libanese ad attuare la decisione 1701 del Consiglio di sicurezza con tutte le sue clausole, compresa quella sullo spiegamento dell'esercito nel Libano meridionale e a rafforzare la sua presenza al confine libanese in modo da garantire la corretta applicazione di questa risoluzione".

Tajani: "Le basi Onu devono essere tenute fuori"

Noi continuiamo a dire che le basi dell'Onu devono essere tenute al di fuori, perchè servono a garantire la pace nella martoriata terra del Medioriente". Ad affermarlo, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, arrivando a Torino per partecipare a un incontro sui collegamenti Italia-Francia. "Continuiamo a mantenere ferma la nostra posizione di condanna per quanto accaduto - ha proseguito - e se continuerà a ripetersi vuol dire che è una scelta volontaria, non si può parlare di incidente. Ho scritto al ministro israeliano Gantz per dire che è inaccettabile quello che sta accadendo, avevamo chiesto nei giorni scorsi garanzie per l'incolumità delle nostre truppe". "Non vogliamo che la situazione peggiori - ha detto ancora Tajani - i militari italiani hanno fatto il loro dovere e siamo vicini a loro, stiamo seguendo minuto per minuto quello che sta accadendo". 

Mikati condanna l'attacco dell'Idf ad Unifil

Il primo ministro libanese Najib Mikati ha condannato l'attacco condotto dalle Idf contro la missione Unifil nel sud del Libano. Si tratta di ''un crimine'', ha detto Mikati, dopo che oggi due peacekeeper cingalesi sono rimasti feriti dal fuoco israeliano. L'attacco odierno segue quello di ieri sono le Idf hanno ferito due peacekeeper indonesiani.

Putin: "Lavoriamo con l'Iran, nostre valutazioni spesso simili"

La Russia e l'Iran lavorano "attivamente insieme sulla scena internazionale" e le loro "valutazioni sugli eventi attuali nel mondo sono spesso molto simili". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin incontrando ad Ashgabad quello iraniano Massud Pezeshkian, secondo quanto ha riferito dalla televisione russa, ripresa  dall'agenzia Interfax. 

Sanchez: "Il mondo cessi l'export di armi verso Israele"

Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato che chiederà alla comunità internazionale di cessare l'esportazione di armi verso Israele per "violazione del diritto internazionale" dopo "l'invasione" del Libano. "Il governo spagnolo dallo scorso 7 ottobre non fa esportare qualsiasi tipo di arma o materiale militare in Israele, niente", ha detto in una conferenza stampa presso l'Accademia di Spagna a Roma dopo l'incontro con Papa Francesco, con il quale ha discusso di questo tema. Lo riferisce la Efe. 

Tajani: "Nelle basi Unifil nessun soldato italiano ferito"

"Negli attacchi contro le basi Unfil non ci sono soldati italiani feriti": lo ha confermato il vicepremier Antonio Tajani oggi a a Torino, dove è arrivato per un incontro con il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. "I soldati italiani - ha sottolineato - sono in sicurezza, ma non vogliamo che la situazione peggiori. I nostri sono quelli che hanno sempre garantito con grande rispetto delle regole, lavorando per la pace, una situazione che permettesse anche alla popolazione civile israeliana di essere tutelata. Hanno fatto il loro dovere - ha rimarcato- siamo loro vicini, stiamo seguendo minuto per minuto ciò che sta accadendo". 

Unifil, Tajani: "Inaccettabile quanto sta accadendo"

"Abbiamo scritto di nuovo oggi al ministro degli Esteri israeliano per dire che è inaccettabile quello che sta accadendo, aspettiamo che facciano l'inchiesta e visto che ci sono prove inequivocabili che sono stati i soldati Israeliani a sparare contro le basi Unifil, e stamattina c'è stato un altro incidente inaccettabile in una base in cui c'erano anche una settantina di soldati italiani, ritengo che sia inammissibile". A dirlo, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando a Torino per partecipare a un incontro sui collegamenti Italia-Francia. "Non c'è alcun soldato italiano ferito, sono comunque in sicurezza", ha confermato Tajani.

Tajani

©IPA/Fotogramma

Medio Oriente, Tajani: "I soldati italiani non si toccano"

"Continuiamo a mandare messaggi chiari al Governo di Israele, che i soldati italiani non si toccano". Ad affermarlo, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando a Torino per partecipare ad un incontro sui collegamenti Italia - Francia. "Non sono militanti di Hezbollah i nostri soldati - ha aggiunto - ma sono quelli che hanno sempre garantito con un grande rispetto delle regole lavorando per la pace una situazione che permettesse anche alla popolazione civile israeliana di essere tutelata".

Iran: "Azioni difensive più forti se Israele risponde ad attacco missilistico"

Teheran non esiterà ad adottare "azioni difensive più forti" se Israele dovesse rispondere all'attacco missilistico del primo ottobre. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi in una lettera a tutti i ministri degli Esteri della comunità internazionale pubblicata su X.

L'Iran è "pienamente pronto ad adottare misure difensive più forti, se necessario, in risposta a qualsiasi ulteriore aggressione, e non esiterà a farlo", ha scritto Araghchi, aggiungendo che l'attacco missilistico dell'Iran contro Israele del primo ottobre "era stato condotto nel rispetto del diritto all'autodifesa, sancito dal diritto internazionale". Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che Israele colpirà l'Iran in un modo che sarà "letale, preciso e sorprendente".

Russia, indignati per attacchi Israele a Unifil

"Mosca è indignata per l'azione dell'esercito israeliano. La parte russa chiede di astenersi da qualsiasi azione ostile contro le forze di pace dell'UNIFIL che svolgono la loro missione in Libano in conformità con l'attuale mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, esprime sostegno e auspica un rapido recupero dei feriti". E' quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri russo secondo quanto riporta la Tass.

Mo: media, tank Idf ha sparato contro torre osservazione Unifil

Sarebbe stato un carro armato israeliano Merkava a prendere di mira una delle torri di osservazione dell'Unifil e a sparare, ferendo peacekeeper del contingente dello Sri Lanka. Lo scrive l'agenzia di stampa libanese ufficiale Nna, spiegando che l'attacco è avvenuto sulla strada principale che collega Tiro a Naqura, dove si trova il centro di comando dell'Unifil, di fronte a un posto di blocco dell'esercito libanese.

Idf, stiamo indagando sull'incidente all'Unifil

L'esercito israeliano dichiara di aver ricevuto segnalazioni di danni a un avamposto dell'Unifil e di feriti tra due soldati delle forze di peacekeeping: "L'incidente è in fase di indagine e i suoi dettagli sono in fase di esame". "Da poco abbiamo ricevuto un report di danni all'Unifil nell'area di A-Nakura", ha detto l'Idf al Times of Israel, "due membri della forza di Pace dell'Onu sono rimasti feriti. L'incidente è in fase di indagine". 

Idf, operazione 205ma Brigata corazzata nel sud Libano

Le forze di difesa israeliane (Idf) stanno potenziando le loro operazioni nel Libano meridionale, dove è stata dispiegata la 205a Brigata corazzata di riserva, già entrata in azione nelle scorse ore. Lo ha annunciato il comandante della brigata, il colonnello Yoav Scheider, in un messaggio radio alle sue truppe prima che entrino in Libano, rilanciato dal quotidiano Times of Israel. "La brigata ha eliminato diversi terroristi e distrutto decine di obiettivi terroristici dall'aria, da terra e con l'artiglieria", secondo l'Idf. "Oggi elimineremo la minaccia di un attacco al nostro Paese", ha afferma il colonnello Scheider. "Questa è la nostra missione, questo è ciò di cui siamo incaricati. Abbiamo una battaglia difficile davanti, a la missione è chiara, importante e urgente", ha sottolineato il comandante della brigata. L'annuncio giunge mentre la forza di peacekeeping dell'Onu, l'Unifil, ha subito un nuovo attacco armato israeliano che ha causato due feriti, dopo gli altri registrati ieri in un altro episodio.

Cina, 'dura condanna a Israele per attacchi all'Unifil'

La Cina ha "duramente condannato" Israele per l'attacco alla torre di osservazione dell'Unifil che ha ferito le forze di peacekeeping dell'Onu in Libano, esprimendo "preoccupazioni" per l'evoluzione della situazione. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ha affermato che "qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza", affermando che "tali atti sono inaccettabili e devono essere fermati immediatamente". 

Fonti Libano, i due feriti oggi all'Unifil sono cingalesi

I due caschi blu feriti nel nuovo attacco ad una torretta di osservazione dell'Unifil a Naqoura, secondo quanto si apprende da fonti militari d'intelligence libanesi, sono di nazionalità cingalese.

Hrw, necessaria inchiesta Onu su attacchi israeliani a Unifil

Gli attacchi dell'esercito israeliano contro le unità di peacekeeping delle Nazioni Unite nel Libano sudoccidentale sono "in violazione delle leggi di guerra", e L'Onu "dovrebbe stabilire urgentemente, e i Paesi membri dell'Onu dovrebbero sostenere, un'indagine internazionale sulle ostilità in Libano e Israele con il mandato di denunciare pubblicamente le violazioni". Lo afferma Human Rights Watch (Hrw) in un rapporto. "In una dichiarazione pubblica - ricorda Hrw -, la Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) ha affermato che il 10 ottobre 2024 un carro armato israeliano ha sparato e colpito una torre di osservazione presso il quartier generale dell'Unifil, ferendo due forze di peacekeeping. L'Unifil ha inoltre affermato che il 9 ottobre le forze israeliane hanno deliberatamente sparato e disattivato le telecamere di monitoraggio del quartier generale. Secondo le leggi di guerra, il personale Onu coinvolto nelle operazioni di peacekeeping, compresi i membri armati, è costituito da civili e gli attacchi deliberati contro di loro e le strutture di peacekeeping sono illegali e costituiscono crimini di guerra". In questo contesto, aggiunge Hrw, "le forze israeliane dovrebbero cessare gli attacchi illegali e consentire alla missione Onu di adempiere ai propri doveri di protezione civile e umanitari come previsto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite". 

Missione Unifil, perché l'esercito italiano opera in Libano?

L'Italia ha confermato la sua presenza militare in Libano,  nell'ambito della spedizione delle Nazioni Unite operativa dal 2006. Ma  perché ci sono soldati italiani in Libano? E qual è il loro compito? LEGGI L'ARTICOLO SU SKY TG24 INSIDER

Onu: sicurezza caschi blu Unifil sempre più a rischio

La sicurezza degli oltre 10.400 caschi blu dell'ONU in Libano e' "sempre piu' in pericolo", le operazioni sono state praticamente interrotte dalla fine di settembre, in concomitanza con l'escalation di Israele contro Hezbollah in Libano. Lo ha detto il capo delle forze di peacekeeping dell'ONU Jean-Pierre Lacroix al Consiglio di sicurezza. "I peacekeeper sono stati confinati nelle loro basi e hanno trascorso lunghi periodi di tempo nei rifugi", ha affermato, aggiungendo che la missione Unifil continua a rimanere pronta a sostenere tutti gli sforzi verso una soluzione diplomatica.


Nuovo attacco israeliano a una base Unifil in Libano: due feriti

L'Organizzazione delle Nazioni Unite ha denunciato un nuovo attacco contro le posizioni della base di Naqour. I soldati israeliani sono entrati nella struttura UNIFIL attaccata giovedì.

Von der Leyen: cessare ostilità e spazio a diplomazia

"Il recente attacco missilistico su larga scala dell'Iran nei confronti di Israele costituisce una seria minaccia alla stabilita' regionale. Vorrei ribadire il mio appello per la fine delle ostilita' il prima possibile, la creazione di spazio per una soluzione diplomatica lungo la linea blu, che sia in linea con la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in visita a Cipro in occasione del summit Med9. 

Lacroix (Onu): spostati 300 peacekeeping in basi più grandi

Durante la riunione tenutasi ieri sera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo gli attacchi israeliani alle basi Unifil, il capo delle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite Jean Pierre Lacroix ha detto che Unifil ha deciso di trasferire temporaneamente 300 peacekeeper degli oltre 10 mila schierati in Libano in basi più grandi per la loro sicurezza. Lo riporta Reuters sul suo sito. 

Media: Idf spara contro base Unifil, feriti peacekeeper cingalesi

Le forze di difesa israeliane avrebbero sparato contro una torre dell'Unifil nel sud del Libano ferendo un numero imprecisato di peacekeeper del battaglione cingalese. Lo riporta il sito di informazione libanese Al-Nashra. Secondo la tv libanese al-Mayadeen vicina a Hezbollah, i colpi d'artiglieria sarebbero stati sparati contro l'ingresso principale del centro di comando dell'Unifil a Naqura. Al momento non ci sono conferme ufficiali da parte dell'Unifil, né delle autorità libanesi.


Israele, salta voto del governo sulla risposta all'Iran

La riunione del gabinetto di governo che si è tenuta dalla tarda serata di ieri, durata quattro ore, si è conclusa senza arrivare alla votazione sul piano di risposta di Israele all'attacco missilistico dell'Iran del primo ottobre. Lo riferiscono i media israeliani. Il ministro della Difesa Yoav Gallant non potrà quindi partire per Washington, dove era previsto un incontro con l'omologo Lloyd Austin poiché il premier Benyamin Netanyahu ha posto il veto finché il governo non voterà il piano di ritorsione. 

Blinken: Usa sperano ancora di evitare conflitto ampio

"Gli Stati Uniti sperano ancora di evitare un conflitto piu' ampio" in Medio Oriente. Lo ha detto il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken nel corso di un vertice in Laos con i leader dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico 

Perché Israele ha attaccato la missione dei militari italiani in Libano? Le ipotesi

L’Idf ha preso di mira la missione Unifil nel quartier generale a Naqura, dove sono rimasti feriti due militari indonesiani, e le due basi italiane 1-31 e 1-32A, danneggiando veicoli, telecamere e sistemi di comunicazione.

Fonti di sicurezza ipotizzano che l’attacco alla forza di pace dell'Onu avrebbe l'obiettivo di "costringerla a ritirarsi" per non avere "testimoni scomodi" in vista di "pianificazioni future" dell'esercito. Ma dietro quanto accaduto potrebbe esserci anche la volontà di allontanare l’Unifil per usare la zona come corridoio sulla costa e intrappolare i combattenti di Hezbollah in una tenaglia. Ecco le ipotesi sull'attacco di Israele a UNIFIL in LIbano

Tajani: disattesi gli accordi, mi aspetto le scuse da Israele

"È inaccettabile ciò che è successo a danno di alcune postazioni di Unifil nel Sud del Libano, è inaccettabile che per errore o ancora peggio intenzionalmente vengano colpite basi di Unifil". Lo spiega in un'intervista al Corriere della Sera Antonio Tajani, commentando l'attacco israeliano alla missione Unifil in Libano. Il ministro degli Esteri segnala come "da un paio di settimane il governo italiano avvertiva quello israeliano di questo pericolo: io stesso ho chiamato tre volte negli ultimi giorni il mio collega israeliano Israel Katz".   Il risultato però non è stato quello atteso, "mi auguro che adesso da Israele arrivino le scuse e la condanna per quanto è accaduto - prosegue - . Bene che l'ambasciata di Israele abbia annunciato l'apertura di una inchiesta". 

La Turchia condanna l'attacco di Israele contro Unifil

La Turchia ha condannato gli attacchi delle truppe israeliane contro due postazioni dell'Unifil italiane nel sud del Libano. "Gli attacchi di Israele sulle forze dell'Onu, dopo i suoi massacri contro i civili a Gaza, nella Cisgiordania e in Libano, sono una manifestazione della sua percezione secondo cui i suoi crimini non vanno puniti", si legge in una nota del ministero degli Esteri di Ankara, che sottolinea il contributo della Turchia alla forza marittima di Unifil "con una corvetta/fregata e cinque membri del personale presso il quartier generale" della missione delle Nazioni Unite.   "La comunità internazionale è obbligata ad assicurare che Israele si attenga al diritto internazionale", afferma il comunicato. 

Israele a Onu, Unifil deve fare suo dovere contro Hezbollah

"Israele vuole un Libano sovrano, libero da Hezbollah e dall'Iran". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan durante il Consiglio di Sicurezza. "Unifil e l'esercito israeliano devono farsi avanti, compiere il loro dovere e cacciare Hezbollah oltre il fiume Litani", ha sottolineato.

Michel: attacchi a missioni di pace Onu sono inaccettabili

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha condannato gli attacchi alle operazioni di pace delle Nazioni Unite, dopo che i peacekeeper dell'Unifil hanno dichiarato che le forze israeliane hanno aperto il fuoco sul loro quartier generale nel Libano meridionale. "Un attacco contro una missione di pace delle Nazioni Unite è irresponsabile e non è accettabile, ed è per questo che invitiamo Israele e tutte le parti a rispettare pienamente il diritto umanitario internazionale", ha detto Michel a margine del vertice dell'Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) in Laos. 

Crosetto dopo attacco di Israele all'Unifil: "Potrebbe essere un crimine di guerra"

"Non esiste la giustificazione di dire che le forze armate israeliane avevano avvisato Unifil che alcune delle basi dovevano essere lasciate. Ho detto all'ambasciatore di riferire al governo israeliano che le Nazioni Unite e l'Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano" ha detto il ministro della Difesa in conferenza stampa a Palazzo Chigi. LEGGI ARTICOLO

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