Guerra Ucraina Russia, prosegue offensiva Ucraina. Putin: "Kiev avrà degna risposta"

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Non si arresta l'avanzata di Kiev nella regione frontaliera di Kursk, col Cremlino che avverte: "Nessun negoziato possibile nell'attuale situazione". Evacuazioni nelle regioni confinanti con l'Ucraina. Incendio in una torre di raffreddamento della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Mosca parla di un attacco di droni delle forze di Kiev e di "gravi danni" alla struttura. Zelensky accusa gli "occupanti russi"

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Evacuzioni in corso nella regione di Belgorod, dopo quella di Kursk, in Russia. Prosegue dunque l'offensiva di Kiev, col Cremlino che promette "una dura risposta" mentre Putin fa sapere che "in queste condizione un negoziato è impossibile". Proseguono le evacuazioni nelle regioni confinanti con l'Ucraina. Di contro, le forze armate russe hanno accelerato il ritmo della loro offensiva nella regione ucraina orientale di Donetsk. Lo ha riferito il ministero della Difesa, annunciando che oggi le truppe di Mosca hanno conquistato il villaggio di Lisichnoye. La scorsa settimana, sono stati conquistati altri due insediamenti: quelli di Timofeyevka e e di Veseloye.

Intanto, la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, ha accusato l'Ucraina di "terrorismo nucleare" per un incendio avvenuto ieri nelle torri di raffreddamento della centrale di Zaporizhzhia, che secondo la Russia è stato provocato da un bombardamento delle forze di Kiev. Mosca ha detto che chiederà all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) di "indicare il responsabile del bombardamento", perché "un ulteriore silenzio su questo argomento non farà altro che esagerare il senso di impunità di Kiev". 


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Guerra in Ucraina, Kiev ristruttura oltre 20 miliardi di dollari di debito

Arriva un - parziale - sospiro di sollievo per le casse dell’Ucraina: Kiev ha infatti raggiunto un accordo di principio con alcuni dei suoi creditori privati per ristrutturare parte del suo debito. Secondo quanto emerge, l’accordo prevederebbe la ristrutturazione di oltre 20 miliardi di dollari di debito estero: una simile mossa potrebbe consentire a Kiev, ormai da oltre due anni in guerra a seguito dell’invasione russa, di evitare il default e investire risorse per finanziare le spese belliche. LEGGI L'ARTICOLO


Spesa militare Nato, Italia lontana dalla soglia del 2%: la situazione negli altri Paesi

Il vertice a Washington è l’occasione per l’Alleanza di ribadire  la necessità che tutti i Paesi arrivino al 2% del proprio Pil nelle  spese militari e il proprio impegno per l’Ucraina. L’Italia è uno dei  pochi Stati nel Continente europeo che non investe quanto dovrebbe:  secondo le stime Nato nel 2023 Roma ha speso 28,6 miliardi per la  Difesa, circa 10 miliardi in meno rispetto ai 39 previsti dalla soglia. L'APPROFONDIMENTO


F-16 all’Ucraina, dai radar di precisione all’addestramento dei piloti: tutte le incognite

L’imminente arrivo degli aerei di fabbricazione statunitense nelle basi di Kiev, dovrebbe nei piani aiutare a coprire dal punto di vista numerico le perdite subìte dall'inizio delle ostilità con la Russia. Ma la fornitura di caccia a questo punto del conflitto interroga gli analisti, divisi tra chi crede possibile una svolta nella controffensiva e chi vede troppi ostacoli ad una reale efficacia dei velivoli. Un mese fa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dalla Moldavia aveva ringraziato gli Alleati Nato parlando di un'offerta "seria e potente". L'ANALISI


Guerra in Ucraina, da Bucha a Kramatorsk: le peggiori stragi di civili

L’8 luglio 2024 la Russia ha colpito l'ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev. Si sono registrate almeno due vittime. Nell’ultimo raid sulla città sono stati presi di mira anche il reparto maternità di un altro centro sanitario, edifici residenziali e uffici. Ma in questi due anni e mezzo di conflitto sono numerosi i raid sugli innocenti, spesso anche in strutture sanitarie, scuole, luoghi di ritrovo. Ecco quali sono stati gli attacchi più cruenti per la popolazione ucraina. ECCO QUALI SONO


Guerra Ucraina, cosa sono e che effetti hanno le armi termobariche utilizzate dalla Russia

Il Ministero della Difesa russo il 10 agosto ha confermato di aver utilizzato questo tipo particolare di armi convenzionali per attaccare le forze ucraine nella periferia meridionale di Sudzha, nella regione di Kursk. Sono composte quasi al 100% da combustibile esplosivo che risucchia l'ossigeno e sono capaci di generare esplosioni così forti da riuscire a dilaniare gli organi interni di chi è nelle vicinanze. Ecco quali sono le caratteristiche e i sistemi utilizzati dalla Russia, dal Tos-1 alla "Foab". L'APPROFONDIMENTO

Ucraina, droni low cost per "beffare" quelli più sofisticati russi: cosa sta succedendo

L'esercito ucraino sta "beffando" i droni russi, molto avanzati tecnologicamente, con i medesimi strumenti ma in versione più economica. Negli ultimi giorni, le forze di Kiev sono infatti riuscite a penetrare in territorio nemico con queste "armi non convenzionali" e ad attaccare una base aerea militare del Cremlino nella regione di Lipetsk, a quasi 300 chilometri dal confine. E sempre allo stesso modo è riuscita a colpire due elicotteri di Mosca.

In sostanza, secondo gli analisti, Kiev "sta diventando sempre più abile nell'usare i suoi droni low cost per impedire ai russi di raccogliere le informazioni di intelligence sul campo di battaglia. Mosca ha bisogno di queste informazioni per lanciare attacchi contro le forze ucraine". L'Ucraina, continuano gli analisti, usa "droni economici, disponibili in commercio, con visuale in prima persona (Fpv) per intercettare i più costosi droni da ricognizione russi". COSA STA SUCCEDENDO

Kiev, 'presi 1.000 chilometri nel Kursk'. L'ira di Putin

- L'Ucraina riceverà "una degna risposta" per la sua invasione del territorio russo. Vladimir Putin lascia trasparire tutta la sua ira in una nuova riunione di responsabili delle forze armate e della sicurezza al settimo giorno della battaglia di Kursk. Primo obiettivo nel conflitto è ora quello di "espellere" le forze di Kiev dal territorio russo, aggiunge il presidente. Ma la situazione resta "complicata", avverte il governatore, Alexei Smirnov, ammettendo che il nemico ha preso il controllo di 28 località. Mentre il comandante delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, afferma che il territorio conquistato è pari a mille chilometri quadrati. "Continuiamo a condurre operazioni offensive nella regione di Kursk", ha annunciato Syrsky in un video postato sui canali social del presidente Volodymyr Zelensky, che per la prima volta ha riconosciuto pubblicamente l'offensiva in corso. E secondo Smirnov sono già 121.000 i civili evacuati dalle aree di combattimento. Sull'altro versante della frontiera, nella regione ucraina di Sumy, gli sfollati sono circa 20.000. Ma la Russia ha deciso l'evacuazione della popolazione di un distretto in un'altra regione di confine, quella di Belgorod, dove ci sono "attività nemiche", ha detto il governatore Vyacheslav Gladkov. Il canale Telegram russo Rybar, considerato vicino alle forze armate, ha riferito di un tentativo di infiltrazione a Belgorod di alcune decine di sabotatori, che sono stati respinti al valico di Kolotilovka. Ma probabilmente gli ucraini si preparano ad "un altro, più serio attacco". Putin ha aggiunto che la Russia teme azioni ucraine anche in un'altra regione di frontiera, quella di Bryansk. Il ministero della Difesa di Mosca ha detto che continua a fare affluire truppe e armamenti verso Kursk, e ha parlato di pesanti perdite tra gli ucraini - 260 militari - nelle ultime 24 ore. Ma il quadro tracciato dal governatore Smirnov è decisamente preoccupante. Le forze di Kiev sono avanzate fino a una profondità di 12 chilometri su un fronte largo 40, ha detto. E il problema principale, ha aggiunto, è che "non c'è una chiara linea del fronte, non si capisce dove siano le unità ucraine", che sembrano muoversi a piccoli gruppi con manovre tattiche che spiazzano quelle russe. Smirnov ha anche accusato gli ucraini di avere usato armi chimiche in un bombardamento di artiglieria sul distretto di Belovo, dove alcuni "agenti di polizia e il capo di una comunità rurale sono rimasti intossicati". Secondo il governatore, i civili rimasti uccisi nei bombardamenti ucraini sono finora 12 e i feriti 121, di cui 10 bambini. Putin ha spiegato l'offensiva in territorio russo con lo scopo da parte di Kiev di migliorare la sua posizione in vista di futuri negoziati. Tutto ciò "con l'aiuto dell'Occidente". Gli Usa e i suoi alleati, ha dichiarato, "fanno la guerra alla Russia per mano ucraina". Il presidente vede nell'iniziativa bellica anche un tentativo di distogliere truppe russe dal teatro del Donbass, dove da mesi sono all'offensiva, e di "seminare discordia" e "distruggere la coesione" della società russa. Obiettivi più o meno confermati a Kiev da un alto responsabile ucraino che ha parlato con l'agenzia Afp mantenendo l'anonimato. Scopi che non saranno raggiunti, ha assicurato il presidente russo: le forze di Mosca "stanno avanzando lungo tutta la linea del fronte" in territorio ucraino, ha affermato. Mentre il ministero della Difesa russo ha detto che è stato "accelerato il ritmo" dell'offensiva nella regione di Donetsk, con la conquista di tre villaggi nell'ultima settimana. Quanto ai negoziati, nella situazione attuale sono da escludere. "Di cosa possiamo parlare con gente che colpisce indiscriminatamente i civili e cerca di minacciare gli impianti nucleari?", ha detto Putin, con un riferimento all'ultimo incidente che ha visto coinvolta la centrale di Zaporizhzhia. Zelensky ha accusato gli "occupanti russi" di avere appiccato un incendio avvenuto domenica alle torri di raffreddamento della centrale, in territorio controllato dalle truppe di Mosca. Ma la Russia ha accusato gli stessi ucraini di avere bombardato il sito e la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha giudicato Kiev colpevole di "terrorismo nucleare". Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) e le autorità russe locali, non vi è stato comunque alcun rischio di esplosione, perché i sei reattori dell'impianto sono in fase di spegnimento a freddo. (ANSA).     


Zaporizhzhia, cosa è successo alla centrale nucleare in Ucraina e che rischi ci sono

Un incendio è scoppiato domenica sera nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina, che è sotto il controllo delle forze russe. Il rogo ha colpito le torri di raffreddamento. Secondo l’Aiea, non c’è alcuna minaccia alla sicurezza nucleare.


Tra Mosca e Kiev c’è stato uno scambio di accuse su chi abbia provocato l’incendio. La Russia dà la colpa a un bombardamento ucraino, accusando Kiev di "terrorismo nucleare". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il primo a lanciare l’allarme, ha invece dichiarato che ad appiccare l’incendio sarebbero stati “gli occupanti russi”. "La Russia ha utilizzato la centrale nucleare di Zaporizhzhia solo per ricattare l'Ucraina, l'intera Europa e il mondo", ha aggiunto. Ecco cos’è successo

Tajani-Cassis, lavorare a un vertice con Mosca

L'Italia e la Svizzera insieme per promuovere una nuova conferenza di pace per l'Ucraina che veda la partecipazione della Russia. Ma Mosca "non può porre condizioni per essere al tavolo. La Russia potrà fare delle proposte, ma non chiedere che l'Ucraina si arrenda. Sennò non sarebbe un tavolo della pace, ma tavolo della resa". Il messaggio del ministro degli Esteri Antonio Tajani e dell'omologo svizzero Ignazio Cassis è chiaro sulla necessità di lavorare ora più che mai alla via diplomatica per la fine della guerra. E a Locarno, i due capi delle diplomazie hanno firmato una dichiarazione congiunta dove "hanno concordato di rimanere in contatto al fine di cooperare per creare le migliori condizioni per un secondo vertice" dove partecipi anche Mosca, dopo il summit di Lucerna. Invitando "tutti gli attori a non lesinare gli sforzi per giungere a una piattaforma negoziale condivisa basata sul rispetto del diritto internazionale e sui principi di integrità territoriale ed indipendenza degli Stati sanciti nella Carta Onu, considerando anche le proposte sinora da più parti avanzate per porre termine al conflitto". L'Italia "ha una posizione chiara, siamo della parte dell'Ucraina, del diritto internazionale, ma non siamo in guerra con la Russia", ha ribadito il vicepremier durante la missione elvetica. Bisogna fare in modo "ci sia un tavolo con le parti, alla presenza anche di altre realtà importanti, ce ne erano decine e decine al vertice organizzato qui in Svizzera", ha sottolineato. "Io credo che anche la Cina possa svolgere un ruolo fondamentale per spingere la Russia a venire a più miti consigli non fornendo neanche più armi o strumenti militari alla Federazione Russa", ha spiegato poi il vicepremier. "Noi stiamo spingendo in questa direzione, lo ha detto anche il presidente Meloni. Non è che il percorso della pace sia sempre una strada in discesa, è una strada in salita, piena di dossi, ma in cui bisogna raggiungere l'obiettivo". Per questo, secondo il titolare della Farnesina, "è importante non chiudere mai le porte della diplomazia". Nella loro dichiarazione congiunta, Tajani e Cassis hanno espresso "la loro profonda preoccupazione per il perdurare dell'aggressione della Federazione Russa contro l'Ucraina, che continua a creare ingenti distruzioni, immani sofferenze". Dalla Conferenza sulla pace a Burgenstock, lo scorso 16 giugno, "è giunto un forte appello alle parti coinvolte affinché venga garantita la sicurezza nucleare, messa a forte rischio dalle operazioni militari in corso, oltre che la sicurezza alimentare, e si proceda senza indugio alla liberazione di tutti i prigionieri di guerra, oltre che dei minori e civili ucraini deportati", hanno quindi sottolineato tra i temi chiave del conflitto. Infine, secondo Roma e Berna, è fondamentale guardare al dopoguerra ucraino: l'Italia, da "parte sua, si appresta ad ospitare la Conferenza Internazionale per la ricostruzione in Ucraina nel 2025, la quarta di una serie iniziata proprio in Ticino - a Lugano - e proseguita a Londra e Berlino. L'Italia assume questo impegno essenziale per la fase post-conflittuale e per dare una speranza di futuro al Paese".


Usa: “Pronti a rispondere se Iran consegna missili a Mosca”

"Siamo pronti a fornire una risposta rapida e dura se l'Iran dovesse procedere con il trasferimento di missili balistici", ha sottolineato Patel in un briefing con la stampa definendo l'operazione "una drammatica escalation nel sostegno di Teheran all'aggressione di Mosca contro l'Ucraina".

Usa a Iran: “Risposta severa se date missili a Russia”

Gli Stati Uniti hanno messo in guardia l'Iran dalle conseguenze di un eventuale armamento della Russia, affermando di aver visto i conti che Teheran fornirà a Mosca centinaia di missili balistici. "Siamo pronti a dare una risposta rapida e severa se l'Iran dovesse procedere con il trasferimento di missili balistici, che a nostro avviso rappresenterebbe una drammatica escalation nel sostegno dell'Iran alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina", ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel.

Zelensky conferma pubblicamente operazioni nel Kursk

"Riunione dello stato maggiore. La cosa più importante è che il comandante in capo Oleksandr Syrsky ha riferito sulle nostre azioni difensive sul fronte e sulle nostre operazioni nella regione di Kursk. Siamo grati a tutti i soldati e comandanti per la loro resilienza e le loro azioni decisive. Tra le altre cose, abbiamo incaricato il ministro degli Interni, altri funzionari governativi e il servizio di sicurezza dell'Ucraina di preparare un piano umanitario per l'area delle operazioni". Lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky confermando esplicitamente per la prima volta le operazioni ucraine in corso nel Kursk.

Mosca: “Accelera offensiva a Donetsk, catturati 3 villaggi”

Le forze armate russe hanno accelerato il ritmo della loro offensiva nella regione ucraina orientale di Donetsk. Lo ha riferito il ministero della Difesa, annunciando che oggi le truppe di Mosca hanno conquistato il villaggio di Lisichnoye. La scorsa settimana, sono stati conquistati altri due insediamenti, aggiunge il ministero: quelli di Timofeyevka e e di Veseloye. "Le forze armate della Russia hanno intensificato il ritmo della loro offensiva nel settore di Donetsk", ha dichiarato il ministero in un comunicato. "Oggi, 12 agosto, le unità dell'esercito russo hanno liberato la comunità di Lisichnoye nella Repubblica Popolare di Donetsk come risultato di operazioni attive".

Usa, pronti a rispondere se Iran consegna missili a Mosca

Gli Stati Uniti si dicono "pronti a rispondere" se l'Iran "andarà avanti nel suo piano di consegnare centinaia di missili balistici alla Russia". Lo ha detto il vice portavoce del dipartimento di Stato Vedant Patel esprimendo "la profonda preoccupazione" di Washington per le notizie in questo senso. 

Kiev, controlliamo mille chilometri quadrati in Russia

"Continuiamo a condurre operazioni offensive nella regione di Kursk. Attualmente controlliamo circa 1.000 chilometri quadrati del territorio della Federazione Russa". Lo ha detto il capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky durante una riunione con Volodymyr Zelensky.

Gb: "Incursione a Kursk non cambia nostro sostegno"

L'operazione ucraina nella regione russa di Kursk "non cambia" il sostegno del Regno Unito a Kiev. La conferma arriva dall'ufficio del premier Keir Starmer: "La nostra posizione è che rimaniamo al fianco dell'Ucraina fin quando sarà necessario e siamo fermi nel nostro impegno a fornire assistenza militare". Anche perché, "secondo l'articolo 51 della carta delle Nazioni Unite l'Ucraina ha il diritto di difendersi", ha spiegato un portavoce del premier.

La dichiarazione arriva a quasi una settimana dall'incursione ucraina della regione russa di Kursk: i soldati di Kiev sono avanzati per circa 30 chilometri in territorio russo, spingendo oltre 70mila persone a fuggire dalla regione. Alla domanda se nelle operazioni siano state usate armi britanniche, il portavoce del premier ha preferito non entrare nei dettagli: "Non commenteremo le singole operazioni, spetta agli ucraini parlarne".

Keir Starmer ha più volte ribadito che il suo governo proseguirà l'operato del suo predecessore Rishi Sunak, sul piano politico e militare: il mese scorso Downing Street ha annunciato aiuti militari per 3 miliardi di sterline all'anno, circa 3,5 miliardi di euro, almeno fino al 2030/2031 e comunque per tutto il tempo necessario.

Tajani: "Mosca partecipi a tavolo di pace ma non ponga condizioni"

"L'Italia è favorevole a una nuova conferenza di pace per l'Ucraina a cui partecipi anche la Russia, ma Mosca "non può porre condizioni per essere al tavolo. Si deve essere disponibile a discutere, la Russia potrà fare delle proposte, ma non chiedere che l'Ucraina si arrenda. Sennò non sarebbe un tavolo della pace, ma tavolo della resa". Lo dice rispondendo ai giornalisti il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che con l'omologo svizzero Ignazio Cassis al Locarno Film Festival, in occasione della giornata della diplomazia, ha firmato una dichiarazione congiunta sulla necessità di arrivare alla pace in Ucraina.     Bisogna fare in modo "ci sia un tavolo con le parti, alla presenza anche di altre realtà importanti, ce ne erano decine e decine al vertice organizzato qui in Svizzera. Io credo che anche la Cina possa svolgere un ruolo fondamentale per spingere la Russia a venire a più miti consigli non fornendo neanche più armi o strumenti militari alla Federazione Russa", sottolinea. "Noi stiamo spingendo in questa direzione, lo ha detto anche il presidente Meloni. Non è che il percorso della pace sia sempre una strada in discesa, è una strada in salita, piena di dossi, ma in cui bisogna raggiungere l'obiettivo". Per questo "è importante non chiudere mai le porte della diplomazia". L'Italia "ha una posizione chiara, siamo della parte dell'Ucraina, del diritto internazionale, ma non siamo in guerra con la Russia. Come siamo della parte di Israele che ha diritto a difendersi, ma gli diciamo anche che deve arrivare al cessate il fuoco e concludere la fase degli attacchi a Gaza, perché ci preoccupa molto il destino della popolazione palestinese". 

Mosca, a Kursk truppe Kiev usano armi date da Nato

I soldati ucraini che combattono nella regione di Kursk stanno utilizzando armi, anche pesanti, fornite dai Paesi Nato. Lo ha affermato un Comitato investigativo russo, secondo cui le truppe di Kiev "stanno impiegando armi leggere e pesanti, sistemi di lancio multiplo di razzi e altro equipaggiamento fornito" da nazioni dell'Alleanza Atlantica. 

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