Il premier - secondo i media - ha informato i ministri durante la riunione del Gabinetto di sicurezza politico dopo le recenti dimissioni di Gantz e Eisenkot da quello di guerra. Secondo le previsioni, Netanyahu continuerà a tenere riunioni limitate a scopo di "consultazione". Sono almeno 5 i morti e 13 i feriti nei bombardamenti israeliani che stanotte hanno colpito la città di Gaza. Ieri sera altre due vittime a Rafah, nel sud della Striscia
Benyamin Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del gabinetto di guerra. Il premier - secondo i media - ha informato i ministri durante la riunione del Gabinetto di sicurezza politico dopo le recenti dimissioni di Benny Gantz e Gadi Eisenkot da quello di guerra. Secondo le previsioni, Netanyahu continuerà a tenere riunioni limitate a scopo di "consultazione".
L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che è salito ad almeno cinque morti e 13 feriti il bilancio delle vittime dei bombardamenti israeliani che stanotte hanno colpito la città di Gaza. Un edificio residenziale è stato colpito in queste ore nel quartiere di Zarqa, dopo che un altro raid avevo centrato una casa nella zona di Sheikh Radwan. Ieri sera altre due vittime a Rafah, nel sud della Striscia. Il bilancio nell'enclave palestinese dal 7 ottobre scorso è di almeno 37.337 morti e 85.299 feriti, secondo i dati del Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.
L'annuncio dell'esercito israeliano di istituire una "pausa tattica" quotidiana nel sud della Striscia di Gaza per facilitare la consegna degli aiuti umanitari aveva scatenato lo scontro col governo Netanyahu. L'ufficio del premier aveva bollato come "inaccettabile" la mossa delle Idf.
Gli approfondimenti:
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- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Perché l'Iran ha attaccato Israele?
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato
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Chi sono i 4 ostaggi israeliani liberati in un blitz a Gaza
Si tratta di Noa Argamani, 25 anni, Almog Meir Jan, 21 anni; Andrey Kozlov 27 e Shlomi Ziv 40. Le condizioni mediche dei quattro appaiono buone, ma sono ora stati portati all'ospedale per ulteriori controlli. I quattro erano stati rapiti durante l'attacco di Hamas al festival musicale Supernova. IL PROFILO
Israele, Netanyahu parlerà al Congresso Usa il 24 luglio
"L'incontro bipartisan e bicamerale simboleggia la relazione duratura tra Stati Uniti e Israele e offrirà al primo ministro Netanyahu l'opportunità di condividere la visione del governo israeliano per difendere la democrazia, combattere il terrorismo e stabilire una pace giusta e duratura nella regione". Così il presidente della Camera repubblicana, Johnson, ed il leader della minoranza al Senato, McConnell, in una dichiarazione congiunta. LEGGI L'ARTICOLO
Israele avrebbe organizzato una campagna di persuasione online rivolta a politici USA
Lo rivela il New York Times, che cita fonti del Ministero della Diaspora di Israele. Anche OpenAI e Meta affermano di aver individuato un’operazione di disinformazione portata avanti da una società israeliana. LEGGI L'ARTICOLO
Migliaia protestano sotto casa Netanyahu, polizia usa idranti
In Israele migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare davanti alla casa del premier, Benyamin Netanyahu, a Gerusalemme. La polizia è intervenuta con gli idranti, anche per spegnere delle fiamme appiccate dai manifestanti a bordo della strada, e ha arrestato almeno cinque persone che partecipavano alla protesta. Lo scrive Haaretz.
Università di Palermo interrompe Erasmus con Israele. Ministra Bernini: "Sbagliato"
Non si è fatto attendere il commento della ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini che ha dichiarato: "Le Università non si schierano, le università non entrano in guerra, sono costruttori di ponti, creatori di pace, sono delle grandi fabbriche di diplomazia scientifica". E ancora: “Nel momento in cui i rapporti si interrompono, l'università viene meno alla sua missione fondativa, che è quella dell'inclusività. L'università è aperta e inclusiva, non chiude mai le porte". LEGGI L'ARTICOLO
La Norvegia rinnova il sostegno all'Unrwa con 8 milioni di euro
Il governo norvegese ha dato 100 milioni di corone norvegesi, pari a oltre 8,7 milioni di euro, al fondo Onu per il supporto della Palestina Unrwa. L'annuncio fatto stamattina dal ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide, che ha sottolineato come la Norvegia sia rimasta al fianco dell'organizzazione, aumentando anche il suo sostegno quando molti altri Paesi lo hanno ritirato: "Non possiamo accettare che organizzazioni chiave delle Nazioni Unite siano state sottoposte a critiche così colossali e ingiuste nel corso del tempo", ha dichiarato Barth Eide, riportato dall'emittente pubblica norvegese Nrk. "Non si tratta di critiche rivolte solo all'Unrwa, ma all'intero sistema delle Nazioni Unite, e non devono essere tollerate", ha aggiunto il ministro.
Negoziatore Israele, decine di ostaggi sicuramente vivi
Un alto funzionario israeliano coinvolto nei negoziati per il rilascio degli ostaggi ha dichiarato che Israele sa con certezza che diverse decine di ostaggi detenuti a Gaza sono vivi. "Decine (di ostaggi) sono sicuramente vivi", ha dichiarato il funzionario a condizione di anonimato, non essendo autorizzato a parlare pubblicamente della questione. "Non possiamo lasciarli lì a lungo, moriranno", ha aggiunto.
Le Maldive vieteranno l'ingresso nel Paese ai cittadini israeliani
Il provvedimento - che non è chiaro quando entrerà in vigore - è una reazione alla guerra di Israele nella Striscia di Gaza; intanto il ministero degli Affari Esteri di Israele ha raccomandato ai propri cittadini "di evitare qualsiasi viaggio alle Maldive". LA DECISIONE
Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 è stata la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. QUALI SONO
Documento del 19 settembre avvertiva del rischio irruzione su larga scala e presa ostaggi
Un documento redatto dalla Direzione dei servizi segreti militari dell'IDF meno di tre settimane prima del 7 ottobre avvertiva del fatto che Hamas si stava addestrando per un'invasione su larga scala di Israele durante la quale sarebbero stati presi ostaggi in massa. Lo riporta l'emittente pubblica Kan, citando fonti delle forze di sicurezza.
Il documento del 19 settembre stima in 200-250 il numero di ostaggi che sarebbero stati catturati. Durante l'attacco effettivo del 7 ottobre, sono stati presi 251 ostaggi, mentre altre 1.200 persone sono state uccise, per lo più civili. Il documento è stato portato all'attenzione di alti funzionari dell'intelligence, almeno di quelli della Divisione di Gaza. Il governo e i vertici militari hanno sostenuto di non essere stati avvertiti di un'imminente invasione programmata all'epoca, ricorda the Times of Israel. Lo scenario più estremo a cui la Divisione di Gaza si era preparata prima del 7 ottobre, conclude il rapporto, era quello dell'irruzione di decine di terroristi che avrebbero violato il confine in tre punti, molti meno dei circa 3mila che sono poi entrati in Israele per l'assalto.
Usa annunciano nuove sanzioni contro gli Houthi
Gli Usa annunciano nuove sanzioni contro gli Houthi per i loro attacchi contro le navi nel mar Rosso e nel Golfo di Aden. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, nel briefing con la stampa.
Israele, liberati 4 ostaggi in mano ad Hamas: le immagini del rientro in patria
Tutti erano stati catturati il 7 ottobre 2023 dal festival di musica techno Nova. Il più giovane ha 21 anni. Tra di loro anche Noa Argamani: in un video del rapimento si vedevano i terroristi di Hamas mentre la portavano via in moto. Pesante per i palestinesi il bilancio dell'operazione: le stime vanno dai 100 ai 210 morti. LE IMMAGINI
Sit-in a oltranza studenti pro-Palestina in rettorato Pavia
Sale di livello la protesta del gruppo di studenti dell'Università di Pavia che da settimane manifestano a favore della Palestina. Oggi, dopo un presidio di circa tre ore, sono saliti in rettorato e lì si sono seduti con un sit-in che, hanno annunciato, proseguirà sino a che non verranno ascoltati. Nel primo pomeriggio un'ottantina di studenti si erano riuniti sotto le finestre del rettorato dove era in corso la riunione del Senato accademico. Qualche ora dopo un portavoce dei manifestanti è stato ricevuto dal Senato. Il rettore Francesco Svelto ha più volte giudicato irricevibile la richiesta degli studenti di sospendere i rapporti con Israele. "L'assemblea ha deciso di istituire un presidio fisso in rettorato, ai fini di sollecitare la discussione su una situazione di estrema emergenza - sottolinea un comunicato degli studenti -. La manifestazione si è svolta in modo pacifico e non ha mai avuto l'intenzione di provocare la repressione che è stata attuata. Questo è l'ennesimo disperato tentativo di soffocare la discussione a riguardo e mettere a tacere la volontà studentesca di smuovere l'opinione pubblica promuovendo il libero dibattito. Lo sgombero e la violenza non fermeranno la lotta, ma daranno nuovo coraggio a un movimento che promette di resistere finchè al popolo palestinese non verrà riconosciuto il diritto di autodeterminazione, uno Stato in cui poter esercitare il proprio diritto alla vita e un territorio in cui abitare".
Media Houthi: raid Usa-Gb sull'aeroporto Hodeidah in Yemen
Le forze statunitensi e britanniche hanno effettuato almeno sei attacchi aerei sull'aeroporto internazionale di Hodeidah nello Yemen e quattro attacchi sull'isola di Kamaran, vicino al porto di Salif, al largo il Mar Rosso. Lo riporta Al-Masirah Tv, il principale canale televisivo gestito dal movimento Houthi dello Yemen, rilanciato a sua volta da Haaretz.
Idf: 'Presto raggiunti gli obiettivi dell'offensiva a Rafah'
L'esercito israeliano afferma che presto avrà raggiunto gli obiettivi dell'offensiva a Rafah. Metà delle unità combattenti di Hamas sono state distrutte, aggiunge l'Idf precisando che il 60/70% del territorio della città è sotto "il controllo operativo" delle truppe israeliane. Ci vorranno solo poche altre settimane prima di concludere l'operazione militare a Rafah, conclude la dichiarazione dell'esercito israeliano.
Hezbollah conferma morte suo combattente in raid nel sud del Libano
Gli Hezbollah libanesi confermano la morte di uno dei loro combattenti dopo la notizia di un raid, attribuito a un drone israeliano, nella zona di Tiro, nel sud del Libano. Hezbollah, riferiscono i media del Paese dei Cedri, ha annunciato la morte del "suo combattente Mohammad Mostafa Ayoub, noto come 'Jalal', nato nel 1979 e originario di Selaa", nel distretto di Tiro.
Israele: a Rafah smantellati 2 battaglioni di Hamas su 4
L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver smantellato circa la metà della forza di Hamas a Rafah, uccidendo circa 550 uomini armati nell'area, oltre a quelli colpiti dai raid nei tunnel e negli edifici. Nella zona - ha detto l'Idf, citato dai media - truppe della 162/esima divisione stanno combattendo da più di 40 giorni ed hanno preso dapprima il controllo dei sobborghi della parte orientale della città. Subito dopo - ha continuato, è stato catturato il quartiere Brazil e nella terza fase l'esercito ha preso il controllo dell'intero confine tra Gaza e l'Egitto, noto come 'Corridoio Filadelfia' e quindi ora sta spingendo nel sobborgo nord occidentale di Tel Sultan. Dei 4 Battaglioni della Brigata Rafah di Hamas, due - Yabna e Rafah est - sono considerati smantellati, mentre le capacità degli altri due - Shaboura e Tel Sultan - sono state dimezzate dalle operazioni in corso dell'esercito.
Lapid: "è governo che bisognerebbe sciogliere"
"Invece di sciogliere il gabinetto di guerra, bisognerebbe sciogliere il governo". E' il duro commento del leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid, alla luce della decisione del premier Benjamin Netanyahu di sciogliere il consesso ristretto formato subito dopo il 7 ottobre come richiesto da Benny Gantz per aderire al governo. Con l'uscita del leader di Unità Nazionale e del suo collega di partito Gadi Eisenkot, il gabinetto di guerra non aveva più ragion d'essere.
Israele, da ottobre Hezbollah ha lanciato 5 mila razzi
Dal 7 ottobre Hezbollah ha lanciato oltre 5.000 razzi, missili anticarro e droni esplosivi dal Libano verso Israele. Lo ha affermato il portavoce israeliano David Mencer. "Non esiste alcuna disputa territoriale con il Libano" e il confine settentrionale di Israele è "esattamente dove l'Onu ha stabilito che dovrebbe essere", ha aggiunto, sottolineando che Hezbollah ha "la piena responsabilità" per il deterioramento della sicurezza nel nord del Paese. "Diplomaticamente o militarmente, in un modo o nell'altro, riporteremo gli israeliani nelle loro case nel nord di Israele".