Israele avrebbe organizzato una campagna di persuasione online rivolta a politici USA

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Francesco Di Blasi

Francesco Di Blasi

Photo illustration showing ChatGPT and OpenAI research laboratory logo and inscription at a mobile phone smartphone screen with a blurry background. Open AI is an app using artificial intelligence technology. Italy is the first European country to ban and block the robot Chat GPT application and website. ChatGPT is an artificial-intelligence (AI) chatbot developed by OpenAI and launched in November 2022 using reinforcement learning techniques both from machine and human feedback. Tunis, Tunisia on April 02, 2023. (Photo by Yassine Mahjoub/SIPA) //MAHJOUBYASSINE_MAHJOUB0339/Credit:Yassine Mahjoub/SIPA/2304030848

Lo rivela il New York Times, che cita fonti del Ministero della Diaspora di Israele. Anche OpenAI e Meta affermano di aver individuato un’operazione di disinformazione portata avanti da una società israeliana

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Israele avrebbe organizzato una campagna di influenza online rivolta a politici statunitensi per promuovere posizioni filo-israeliane in merito alla guerra nella Striscia di Gaza. Lo rivela il quotidiano statunitense New York Times, che dichiara di essere entrato in contatto con quattro persone legate al Ministero israeliano della Diaspora, da cui l’operazione sarebbe partita, e di aver visionato i documenti ufficiali della campagna di influenza. Il ministero israeliano avrebbe ingaggiato un'azienda di marketing di Tel Aviv per creare account falsi e siti di notizie fake. Meta e OpenAI, le società che gestiscono rispettivamente Facebook e ChatGPT, hanno confermato di aver individuato tracce dell’operazione di questa società. Le informazioni riportate dai quattro funzionari e i relativi documenti indicano che il Ministero della Diaspora israeliana avrebbe esternalizzato l’operazione, costata circa due milioni di dollari, alla società di marketing israeliana Stoic.

 

L’operazione di influenza ha utilizzato diversi profili fake

 

FakeReporter, un media israeliano che si occupa di contrasto alla disinformazione e che è stato sentito dal New York Times, ha dichiarato che l’operazione di influenza è iniziata a marzo. Nella sua fase più intensa ha impiegato centinaia di account falsi su X, Instagram e Facebook per pubblicare commenti a favore di Israele.

 

I profili falsi, creati per sembrare quelli di comuni cittadini americani, hanno mirato i propri messaggi soprattutto ad account di politici statunitensi, in particolare i democratici neri come il Hakeem Jeffries, un rappresentante della Camera di New York, e il senatore Raphael Warnock della Georgia, esortandoli a continuare a finanziare le forze armate di Israele.

 

L’utilizzo dell’AI per la produzione di disinformazione

 

OpenAI ha dichiarato che molti di questi messaggi sono stati prodotti da ChatGPT, un sistema di A.I. di sua proprietà capace di generare testi che, senza un’analisi avanzata, risultano indistinguibili da quelli creati da un essere umano. 

 

Parte dell’operazione ha incluso la creazione di alcuni siti web progettati per diffondere notizie false. Su questi siti, con l’ausilio dell’A.I., sono stati rielaborati articoli di media statunitensi, per poi essere ripubblicati con informazioni filo-israeliane inserite nei testi.

 

Il Ministero della Diaspora isrealiano ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’operazione e ha affermato di non avere alcun legame con la società di marketing Stoic. Quest'ultima non ha rilasciato dichiarazioni sull’accaduto. 

 

Le campagne di influenza sui social media da parte di governi stranieri non sono una novità. Negli anni, diverse indagini hanno sollevato sospetti sul coinvolgimento di molti paesi, tra cui Iran, Corea del Nord, Cina e Russia, in operazioni simili. Secondo queste analisi, gli stati spesso si avvalgono di società private per condurre queste campagne, in modo da evitare di esserne direttamente associati.

 

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