"Esistono leggi chiare, chiunque non rispetti le regole partecipa a un evento proibito dalla legge. Consiglio a tutti di rispettare le leggi", dice il primo ministro ungherese riferendosi al Pride organizzato a Budapest nel fine settimana. "Il compito della polizia non è usare la violenza fisica, ma far sì che le persone rispettino la legge", ha aggiunto
Ci saranno "conseguenze legali" per chi organizzerà o parteciperà al Budapest Pride che si svolgerà domani nella capitale ungherese, nonostante il divieto varato dalle autorità. A dirlo è il premier ungherese Viktor Orban che ha comunque escluso qualsiasi intervento della polizia contro la marcia del Pride di sabato 28 giugno a Budapest.
"Polizia non ha il compito di usare violenza fisica"
"Siamo adulti", ha dichiarato Orbán, "raccomando a tutti di rispettare le leggi, io lo faccio, e consiglierei loro di fare lo stesso. Se non lo fanno, devono tenere conto delle chiare conseguenze legali", ha avvertito. "La polizia potrebbe interrompere tali eventi se volesse, perché ne ha il diritto, ma l'Ungheria è un paese civile" ha spiegato il premier, sottolineando che l'evento "viola la legge" e che "il compito della polizia non è usare la violenza fisica, ma far sì che le persone rispettino la legge".
Le accuse a Bruxelles
Il premier ungherese ha quindi parlato del vertice dei leader europei, accusando Bruxelles di comportarsi "sempre più come Mosca". La capitale russa, era "un centro di potere da cui venivano inviate istruzioni a Budapest", ha detto, sostenendo che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sta mostrando "segni di breznevizzazione" e che le istruzioni di Bruxelles vengono attuate attraverso i due principali partiti di opposizione, Tisza e la Coalizione Democratica (Dk).