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Guerra Mo, liberati quattro ostaggi a Gaza. Hamas: almeno 200 palestinesi uccisi

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Le forze dell'Idf hanno recuperato 4 ostaggi israeliani vivi a Gaza: sono Noa Argamani, Shlomi Ziv, Almog Meir Jan e Andrey Kozlov. Lo ha riferito la tv Kan. "Sono emozionata, non parlo ebraico da tanto tempo", ha detto Argamani parlando con Netanyahu. Massacro nell'operazione militare che ha portato alla liberazione degli ostaggi: i palestinesi rimasti uccisi sarebbero almeno 210, secondo quanto afferma Hamas, che parla anche di 400 feriti. Morto l'ufficiale israeliano che guidava l'operazione

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Le forze speciali dell'Idf hanno recuperato 4 ostaggi israeliani vivi a Gaza: si tratta di Noa Argamani, Shlomi Ziv, Almog Meir Jan e Andrey Kozlov. Lo ha riferito la tv Kan. Lo Shin Bet e l'Idf hanno poi confermato il recupero dei 4 ostaggi vivi nel centro della Striscia di Gaza: erano stati rapiti da Hamas al Festival musicale Nova. "Gli ostaggi - hanno detto in una nota congiunta - sono stati salvati dallo Shin Bet e dai combattenti dell'esercito da due luoghi diversi durante l'operazione nel cuore di Nuseirat. Le loro condizioni mediche sono normali e sono stati trasferiti al Centro medico Sheba-Tel Hashomer per ulteriori esami medici. Le forze di sicurezza continuano ad agire con tutti gli sforzi per salvare i rapiti". (CHI SONO GLI OSTAGGI LIBERATI)

Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha definito l'esito dell'operazione che ha portato alla liberazione di quattro persone vive dopo otto mesi nelle mani di Hamas un "trionfo miracoloso" conseguito dall'esercito israeliano.

"Sono molto emozionata, non parlo ebraico da così tanto tempo". Queste le prime parole che proprio Noa Argamani ha pronunciato nella conversazione avuta con con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, dopo la sua liberazione da Gaza. "Neppure per un minuto - ha risposto Netanyahu - abbiamo smesso di pensare a te e non ci siamo arresi. Non so se ci hai creduto ma noi non ci siamo arresi", ha aggiunto.

Massacro di palestinesi nell'operazione  condotta dalle forze israeliane che ha portato alla liberazione dei quattro ostaggi: il bilancio è di almeno 210 morti ed oltre 400 feriti. A riferirlo sono le autorità del governo dell'enclave. L'operazione delle forze di sicurezza israeliane è stata condotta nelle zone di Nuseirat, Deir al-Balah e al-Zawaideh. Le vittime, morti e feriti, vengono trasportati in due ospedali a Gaza, Al-Awda a Nuseirat e Martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah. A riferirne è la Cnn.

Il ministro del Gabinetto di Guerra Benny Gantz ha cancellato il suo discorso serale in cui si attendeva che avrebbe ritirato l'appoggio del suo partito al governo di unità nazionale. 

E' morto l'agente delle forze speciali anti terrorismo israeliane "Yaman" che era rimasto gravemente ferito nell'operazione per la liberazione di quattro ostaggi tenuti sotto sequestro dallo scorso sette ottobre da Hamas. La polizia ha identificato la vittima, deceduta poco dopo il ricovero in un ospedale in Israele in condizioni critiche, come l'ispettore capo Arnon Zamora.



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Blinken: bene ostaggi liberi, Hamas accetti accordo

Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, accoglie con favore il salvataggio da parte dell'IDF di quattro ostaggi tenuti da Hamas a Gaza. "Gli Stati Uniti non si fermeranno finché tutti gli ostaggi non saranno riportati a casa", afferma Blinken. "La proposta delineata dal Presidente Biden otto giorni fa porterebbe sollievo sia alla popolazione di Gaza sia agli ostaggi rimanenti e alle loro famiglie attraverso un cessate il fuoco immediato che potrebbe portare al rilascio di tutti gli ostaggi, a un'ondata di assistenza umanitaria, alle misure di ricostruzione e la fine duratura della guerra", aggiunge. "L'unico ostacolo al raggiungimento di questo cessate il fuoco è Hamas. E' giunto il momento che accettino l'accordo", afferma Blinken

World Press Photo 2024, la foto dell’anno è una donna palestinese con la nipote morta

L’immagine che ha vinto la 67esima edizione del prestigioso  premio foto-giornalistico è uno scatto di Mohammed Salem, titolato “A  Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece”, che mostra una donna  palestinese mentre culla il corpo della nipote di cinque anni nella  Striscia di Gaza. La foto è stata scattata il 17 ottobre 2023  all’ospedale Nasser di Khan Younis LE FOTO

Avere le mestruazioni a Gaza: mancano acqua pulita e 10 milioni di assorbenti

Secondo le stime di UN Women, ogni mese sono necessari circa 10 milioni  di assorbenti igienici usa e getta o 4 milioni di assorbenti riutilizzabili per quasi 700 mila donne e ragazze che rischiano virus e  infezioni. Le storie raccolte da ActionAId nella Giornata mondiale  dell'igiene mestruale LE STORIE

Noa Argamani: mai stata prigioniera nei tunnel

Noa Argamani, la donna liberata oggi, ha detto ai suoi cari che la casa da cui è stata salvata dall'IDF era quella di una famiglia abbastanza benestante di Gaza. Lo riferisce la tv israeliana Channel 12. Noa dice che non le lasciavano fare facilmente la doccia, ma che le hanno dato da mangiare quando lei lo chiedeva. Non ha visto molta luce del giorno, dice inoltre.

Noa dice anche che è stata spostata più volte da una casa

all'altra, ma non è mai stata trattenuta nei tunnel

Chi sono i 4 ostaggi israeliani liberati in un blitz a Gaza

Si tratta di Noa Argamani, 25 anni, Almog Meir Jan, 21 anni;  Andrey Kozlov 27 e Shlomi Ziv 40. Le condizioni mediche dei quattro  appaiono buone, ma sono ora stati portati all'ospedale per ulteriori  controlli. I quattro erano stati rapiti durante l'attacco di Hamas al  festival musicale Supernova LEGGI

Israele, liberati 4 ostaggi in mano ad Hamas: le immagini del rientro in patria

Tutti erano stati catturati il 7 ottobre 2023 dal festival di  musica techno Nova. Il più giovane ha 21 anni. Tra di loro anche  Noa Argamani: in un video del rapimento si vedevano i terroristi di  Hamas mentre la portavano via in moto. Pesante per i palestinesi il  bilancio dell'operazione: le stime vanno dai 100 ai 210 morti LE FOTO

Gantz, 'gioia per risultato raggiunto, sfide da affrontare sono rimaste tali e quali''

"Accanto alla giustificata gioia per il risultato raggiunto, dobbiamo ricordare che tutte le sfide che Israele deve affrontare sono rimaste tali e quali. Pertanto, dico al Primo Ministro e a tutta la leadership, anche oggi dobbiamo considerare responsabilmente come sia meglio e possibile proseguire da qui". A dichiararlo, pochi minuti dopo il tweet con cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo esortava a non lasciare il gabinetto di guerra, è stato Benny Gantz.

Borrell, 'condividiamo sollievo famiglie ostaggi liberati, chiediamo rilascio degli altri'

"Noa Argamani, Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv sono liberi e al sicuro. Condividiamo il sollievo delle loro famiglie e chiediamo il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti". A scriverlo, in un post su X, è stato l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell. "Il piano in 3 fasi del presidente americano - aggiunge - è la via da seguire per salvare tutti gli ostaggi e porre fine alle sofferenze".

Netanyahu a Gantz, 'non lasciare, questo è il momento dell'unità'

Benjamin Netanyahu chiede a Benny Gantz di non lasciare il gabinetto di guerra: "Questo è il momento dell’unità, non della divisione. Dobbiamo rimanere uniti tra noi a fronte dei grandi compiti che ci attendono. Invito Benny Gantz a non lasciare il governo di emergenza. Non rinunciare all'unità", ha scritto su X.

Guterres, 'sollievo per liberazione ostaggi, rinnovo appello su rilascio e per fine guerra'

"Ho appena inviato messaggi alle famiglie di Noa Argamani e Shalomi Ziv, che ho ricevuto la settimana scorsa, per esprimere il mio sollievo per il fatto che loro e altri due ostaggi siano ora liberi". A scriverlo, su X, è stato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. "Rinnovo il mio appello per la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi e per la fine di questa guerra", aggiunge.

Borrell, a Gaza il bagno di sangue deve finire

"Le notizie provenienti da Gaza di un altro massacro di civili sono terribili. Lo condanniamo con la massima fermezza. Il bagno di sangue deve finire immediatamente. Il piano in tre fasi Usa è la strada da seguire per un cessate il fuoco duraturo e per porre fine alle uccisioni". Lo scrive su X l'alto rappresentante Ue Josep Borrell.

Autorità Gaza, 210 morti nell'operazione israeliana, oltre 400 i feriti

E' di almeno 210 morti ed oltre 400 feriti il bilancio dell'operazione condotta dalle forze israeliane nella parte centrale della Striscia di Gaza che ha portato alla liberazione di 4 ostaggi. A riferirlo sono le autorità del governo dell'enclave. L'operazione delle forze di sicurezza israeliane è stata condotta nelle zone di Nuseirat, Deir al-Balah e al-Zawaideh. Le vittime, morti e feriti, vengono trasportati in due ospedali a Gaza, Al-Awda a Nuseirat e Martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah. A riferirne è la Cnn.

Francia: in migliaia in strada per Palestina, 'Macron complice'

Le strade di Parigi e Lione si sono riempite di manifestanti pro-Palestina mentre nella Capitale si stavano svolgendo i colloqui tra il Capo dell'Eliseo, Emmanuel Macron, e il suo omologo statunitense, Joe Biden. Diverse migliaia di persone, tra queste il fondatore della sinistra radicale di "La France insoumise" (Lfi), Jean-Luc Me'lenchon, e la capolista dell'Lfi alle europee, Manon Aubry, hanno manifestato a sostegno ai palestinesi. I manifestanti, quasi 6 mila persone, secondo la polizia, oltre hanno scandito slogan anti-israeliani accusando Tel-Aviv del "genocidio" in corso a Gaza. I cartelli inneggiavano all'esclusione di Israele dalle prossime Olimpiadi di Parigi e la "fine di tutti gli accordi commerciali e culturali" con Tel-Aviv. I manifestanti, approfittando della visita ufficiale del Capo di Stato americano, hanno duramente criticato la politica statunitense nella regione e preso di mira il Capo dell'Eliseo accusandolo di complicità con "Israele assassino". "Il governo francese è complice del genocidio del popolo palestinese. Il governo ha scelto il campo del colonialismo, noi abbiamo scelto il campo della resistenza", ha detto un manifestante ai giornalisti presenti. 

Gaza, liberata Noa, volto simbolo del 7 ottobre


Corteo pro Palestina occupa binari, stop ai treni a Torino

La circolazione ferroviaria alla stazione Porta Nuova, a Torino, è stata interrotta. La misura è stata presa per effetto dell'occupazione di alcuni binari da parte di manifestanti Pro Palestina. I dimostranti, al culmine di un corteo che si è snodato per il centro storico, sono entrati nel complesso della stazione forzando il cancello di un ingresso secondario in via Nizza.

Colombia, niente carbone a Israele 'finché dura il genocidio'

Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha annunciato oggi che il suo Paese bloccherà le esportazioni di carbone verso Israele finché non finiranno le operazioni a Gaza. "Sospenderemo le esportazioni di carbone verso Israele finché non finirà il genocidio", ha scritto il leader progressista su X. La decisione non sarà immediata, perché è necessaria una norma per formalizzarla. Il processo è comunque stato avviato con l'annuncio da parte del ministero di Commercio, Industria e Turismo di un progetto di decreto per fermare queste esportazioni. La Colombia è diventata il Paese dell'America Latina che più si oppone alle azioni militari di Israele, da quando il governo di Benyamin Netanyahu ha lanciato un'offensiva senza precedenti in risposta all'attacco di Hamas del 7 ottobre.

Abu Mazen vuole una riunione del Consiglio Onu su Nuseirat

Il presidente palestinese Abu Mazen ha chiesto una sessione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per discutere le ripercussioni del "sanguinoso massacro compiuto dalle forze di occupazione israeliane nel campo di Nuseirat". Lo ha riferito l'agenzia Wafa. 

Casa Bianca, bene liberazione ostaggi, ora accordo

"Oggi le forze di sicurezza israeliane hanno condotto un'operazione di successo per salvare quattro ostaggi dalle grinfie di Hamas a Gaza. Tutti e quattro erano stati presi al Nova Music Festival il 7 ottobre, e Hamas ha filmato l'orribile rapimento di Argamani. Ora sono al sicuro e riuniti con le loro famiglie. Lodiamo il lavoro dei servizi di sicurezza israeliani che hanno condotto questa operazione audace". Lo afferma il Consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.

"Gli Stati Uniti - prosegue Sullivan - sostengono tutti gli sforzi volti a garantire il rilascio degli ostaggi ancora detenuti da Hamas, compresi i cittadini americani. Ciò comprende negoziati in corso o altri mezzi. L'accordo sul rilascio degli ostaggi e sul cessate il fuoco che è ora sul tavolo garantirebbe il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti insieme alle garanzie di sicurezza per Israele e il sollievo per i civili innocenti a Gaza. Questo accordo ha il pieno sostegno degli Stati Uniti ed è stato approvato da Paesi di tutto il mondo, tra cui il G7, Arabia Saudita, Giordania, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Qatar, così come i sedici Paesi con i loro cittadini ancora detenuti da Hamas. Tutti devono essere rilasciati. Ora".

Iran a Turchia, stringere rapporti contro nemico comune Israele

"Rapporti più stretti fra l'Iran e la Turchia non sono fanno bene ai due Paesi, ma contribuiscono alla stabilità nella regione, soprattutto in questo tempo, in cui Teheran e Ankara affrontano un nemico comune, il regione sionista": lo ha detto il ministro degli Esteri ad interim iraniano, Ali Bagheri, in un incontro con il suo omologo turco, Hakan Fidan, a margine della riunione ministeriale dei Paesi del gruppo D-8 (Developing 8: Turchia, Nigeria, Egitto, Pakistan, Indonesia, Iran, Malaysia e Bangladesh, ndr) a Istanbul.  "I Paesi islamici dovrebbero tenere consultazioni più stringenti per fornire supporto politico e legale al popolo palestinese", ha aggiunto Bagheri, citato dall'agenzia iraniana Irna. Bagheri ha anche sollecitato una collaborazione con la Turchia contro il terrorismo

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