Avere le mestruazioni a Gaza: mancano acqua pulita e 10 milioni di assorbenti
Mondo ©GettySecondo le stime di UN Women, ogni mese sono necessari circa 10 milioni di assorbenti igienici usa e getta o 4 milioni di assorbenti riutilizzabili per quasi 700 mila donne e ragazze che rischiano virus e infezioni. Le storie raccolte da ActionAId nella Giornata mondiale dell'igiene mestruale
"Avere le mestruazioni qui è terribile. Senza acqua o assorbenti è terribile". Sono le parole di Huda, 33enne di Shejaiya, quartiere in gran parte distrutto della città di Gaza, nella martoriata Palestina. Da sette mesi Huda è sfollata, e vive in una tenda nel terreno dell'ospedale. La mancanza di acqua, di sapone e di assorbenti espone le donne non solo a un ulteriore stress, ma anche a virus, infezioni e malattie che possono essere fatali. E l'avvicinarsi delle temperature estive non farà che peggiorare la situazione. Nell'orrore di cercare di sopravvivere in uno scenario di guerra, quello dell'igiene mestruale delle donne può sembrare un problema di serie B. Invece è un'esigenza tutt'altro che secondaria, che ha fare con il rischio di gravi problemi di salute, ancora prima che con la dignità umana.
Mancano 10 milioni di assorbenti igienici
Le donne e le ragazze di Gaza da oltre 220 giorni di guerra, oltre alla paura di non sopravvivere sotto le bombe e a quella di non riuscire a nutrirsi a sufficienza, sono anche costrette a convivere con la mancanza dei beni primari femminili: mancano l'acqua pulita, il sapone e spesso persino i servizi igienici. Anche i beni di prima necessità, come gli assorbenti, racconta ActionAId Italia, continuano a essere negati ai valichi di frontiera. E secondo le stime di UN Women, ogni mese sono necessari circa 10 milioni di assorbenti igienici usa e getta o 4 milioni di assorbenti riutilizzabili per soddisfare le esigenze di 690 mila donne e ragazze di Gaza. Alcune di loro a Rafah sono così disperate da essere costrette a tagliare pezzi di stoffa dalla tende per usarle come sostituti degli assorbenti igienici, andando incontro al rischio di contrarre infezioni.
Le testimonianze
In occasione della Giornata mondiale dell'igiene mestruale, che ricorre ogni 28 maggio, ActionAid ha raccolto alcune testimonianze di come sia difficile, per le donne di Gaza, vivere ogni mese i giorni di ciclo mestruale. “In condizioni di vita così disumane, è quasi impossibile per le donne e le ragazze di Gaza gestire le mestruazioni in modo sicuro, igienico e preservando la loro dignità. Non si può continuare così, abbiamo urgente bisogno di un cessate il fuoco permanente, per fermare le uccisioni e permettere agli aiuti, disperatamente necessari, di affluire a Gaza in modo rapido e sicuro”, è l'appello di Riham Jafari, Coordinatrice per l'advocacy e la comunicazione di ActionAid Palestina.
Huda, 33 anni, che vive da sfollata in una tenda sul terreno di un ospedale nel centro di Gaza con le sue tre figlie, ha raccontato: “Avere le mestruazioni senza avere accesso ad acqua, assorbenti o sapone è una delle cose peggiori. Questi prodotti scarseggiavano già all'inizio della guerra. Quando siamo arrivati abbiamo dovuto usare assorbenti fatti con stoffa di fortuna. E anche dover usare il bagno senza acqua è un problema significativo", racconta a un'operatrice ActionAId. "Dobbiamo prendere una bottiglia d'acqua ogni volta che dobbiamo usare il bagno, e non abbiamo sapone. Questo ha fatto sì che i bagni ospitassero molti virus. Le persone hanno contratto catarro intestinale e itterizia usando il bagno", racconta Huda, che ha 'preso' l'itterizia: "I miei occhi sono gialli, ho problemi agli occhi e alle orecchie. Non riesco più a vedere né a sentire bene".
Duaa, 30 anni, sfollata in una tenda sul terreno di un ospedale a Deir Al Balah, ha raccontato ad ActionAid che una confezione di assorbenti igienici costa circa 15 shekel [3,7 euro]. "Una confezione non è sufficiente, me ne servono sempre due. I bagni non sono sempre funzionanti e non sono sempre aperti. A volte ci viene negato l'accesso. Mi trovo spesso a cercare bagni alternativi, ma sono tutti in pessime condizioni igieniche. Ormai faccio la doccia solo una volta al mese, alla fine delle mestruazioni. Vorrei farne una alla settimana, ma non posso”.