Guerra Gaza, Netanyahu apre a tregua a tempo. Hamas: no a intesa senza fine guerra. LIVE

"La proposta di Israele non risponde alla fine della guerra e al ritiro da Gaza, e non è coerente con i principi stabiliti da Biden". Lo ha detto il responsabile di Hamas Osama Hamdan, citato dai media. Gli Usa annunciano una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza Onu a sostegno del piano di cessate il fuoco. Altri tre morti nella Striscia e due in Cisgiordania. Seconda una stima israeliana un terzo degli ostaggi israeliani ancora in mano di Hamas a Gaza è morto, ovvero 43 su 120

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"La proposta di Israele non risponde alla fine della guerra e al ritiro da Gaza e non è coerente con i principi stabiliti da Biden". Lo ha detto il responsabile di Hamas Osama Hamdan, citato dai media. Gli Usa annunciano una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza Onu a sostegno del piano di cessate il fuoco. Altri tre morti nella Striscia e due in Cisgiordania. Seconda una stima israeliana un terzo degli ostaggi israeliani ancora in mano di Hamas a Gaza è morto, ovvero 43 su 120


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Le Maldive vieteranno l'ingresso nel Paese ai cittadini israeliani

Il provvedimento-che non è  chiaro quando entrerà in vigore- è una  reazione alla guerra di Israele nella Striscia di Gaza; intanto il  ministero degli Affari Esteri di Israele ha raccomandato ai propri  cittadini "di evitare qualsiasi viaggio alle Maldive". LEGGI L'ARTICOLO

Camera Usa approva misura che sanziona Cpi per Netanyahu

La camera americana, a maggioranza repubblicana, approva un provvedimento che prevede sanzioni per la corte penale internazionale riguardo al mandato di arresto contro il premer israeliano Benyamin Netanyahu. La misura è stata approvata con 247 voti a favore e 155 contrari e 42 democratici che hanno votato con i repubblicani per far passare il provvedimento. 

'Il direttore della Cia in Medio Oriente per accordo su ostaggi'

Il direttore della Cia Bill Burns e il consigliere di Joe Biden per il Medio Oriente Brett McGurk stanno andando in Medio Oriente per spingere l'accordo sulla liberazione degli ostaggi e sul cessate il fuoco. Lo riporta Axios citando alcune fonti.

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Spagna,  Norvegia e Irlanda hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di      Palestina dal 28 maggio. A livello globale lo ha già fatto il 70%    circa   dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania,      Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO

'Domani incontro Egitto-Qatar-Usa per rilancio negoziati'

Una delegazione egiziana incontrerà domani le controparti del Qatar e degli Stati Uniti a Doha nel tentativo di rilanciare i negoziati sulla tregua con Gaza. Lo hanno riferito la Tv di stato egiziana e il canale televisivo Al-Qahera News citando fonti. I due canali sono stati rilanciati dai media internazionali tra cui Al-Arabyia.

Il Parlamento sloveno riconosce lo Stato palestinese

La Slovenia ha riconosciuto la Palestina come Stato sovrano e indipendente, al termine di una maratona parlamentare fra colpi di scena, decisioni annunciate e poi ritirate da parte dell'opposizione, in una atmosfera di grande confusione. I voti a favore sono stati 52.

Il Papa: "Cessi l'escalation delle guerre, ora dialogo e trattativa"

Il Pontefice ha dedicato una preghiera speciale al Sudan dove il conflitto dura da oltre un anno e non trova soluzione di pace. LEGGI L'ARTICOLO

Rafah, la testimonianza di un’infermiera di Msf: "Combattimenti a 100 metri dalla clinica"

Il racconto di Gaia Giletta, infermiera di Msf che lavora nella Striscia di Gaza: "Siamo pronti a una possibile evacuazione". GUARDA IL VIDEO

Oxfam: a Gaza rischio carestia per 1,1 milioni di persone

Mentre si discutono i termini di un possibile cessate il fuoco, l'effetto combinato degli incessanti bombardamenti e del blocco all'ingresso di gran parte degli aiuti umanitari imposto da Israele, sta di fatto condannando Gaza alla carestia. E' la denuncia di Oxfam, secondo cui la "carestia potrebbe colpire oltre 1,1 milioni di persone, meta' della popolazione da un giorno all'altro". Oxfam, al pari di altre organizzazioni umanitarie, non riesce a soccorrere la popolazione civile, rimasta ormai senza cibo e beni essenziali. In questo momento oltre 1,7 milioni di persone sono stipate in un'area di 69 km2, meno di un quinto del territorio di Gaza. "La situazione e' disperata, perche' le autorita' israeliane non garantiscono il sostegno umanitario promesso a una popolazione di sfollati. - ha detto Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia - in questo momento e' praticamente impossibile distribuire anche quei pochi aiuti che potrebbero entrare a Gaza, a causa dei tempi lunghissimi di autorizzazione necessari per spostarli da un'area all'altra e dei continui ordini di evacuazione. Con il valico di Rafah chiuso dal 6maggio, Kerem Shalom e' l'unico punto di accesso su cui potrebbero essere deviati migliaia di camion di aiuti umanitari fermi a Rafah. Il problema e' che si ritroverebbero all'interno di una pericolosissima zona di conflitto. A Gaza non ci sono piu' "zone sicure": la settimana scorsa, gli attacchi israeliani hanno ucciso decine di civili in aree dichiarate tali". In questo contesto Oxfam rilancia un appello urgente alla comunita' internazionale e alle parti in conflitto per un cessate il fuoco immediato e permanente; l'apertura di tutti i valichi di terra all'ingresso degli aiuti umanitari e il rilascio di tutti gli ostaggi e dei prigionieri palestinesi detenuti illegalmente. 



Biden: Netanyahu sta cercando di risolvere problemi

"Netanyahu sta cercando di risolvere problemi seri". Lo ha detto Joe Biden rispondendo ai giornalisti della Casa Bianca che gli chiedevano se il premier israeliano stesse facendo giochi politici, come era sembrato ritenere lo stesso presidente in un'intervista al Time.

Biden: "Netanyahu non fa politica con la guerra"

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden non pensa che il premier israeliano Benjamin Netanyahu stia facendo politica con la guerra. "Non lo penso - ha risposto alla domanda di un giornalista - io penso che stia cercando di risolvere un problema grave". 

In corso riunione gabinetto di guerra Israele

E' in corso una riunione del gabinetto di guerra israeliano mentre cresce la pressione sul governo Netanyahu perché accetti la proposta per un cessate il fuoco avanzata dal presidente Joe Biden e si teme una possibile escalation con Hezbollah. Secondo il Times of Israel, il ministro della Difesa, Yoav Gallant, sta partecipando da remoto.

Nikky Haley scrive sui missili israeliani "eliminateli", la foto diventa virale

L'ex ambasciatrice dell'Onu ed esponente del partito repubblicano, in     visita in Israele, ha messo la sua firma su alcuni missili destinati a     colpire Gaza e aggiunge: "America ama Israele, sempre". L'immagine,     rilanciata dal politologo statunitense Ian Bremmer, fa il giro dei    social. LEGGI L'ARTICOLO

Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di   emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro    i   numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro      l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico    finirebbe   in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO

Hamas,: "Nessun accordo senza la fine della guerra"

"La proposta di Israele non risponde alla fine della guerra e al ritiro da Gaza, e non è coerente con i principi stabiliti da Biden". Lo ha detto il responsabile di Hamas Osama Hamdan, citato dai media. "Senza una posizione chiara da parte di Israele per preparare la fine definitiva della guerra e il ritiro da Gaza, non ci sarà - ha detto - accordo".

Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza

Nella  Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180   partoriscono   ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post   partum è   difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle   tende, dove   molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime   condizioni   igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a   fornire assistenza   alla maternità. La presidente di Medici Senza   Frontiere: "Situazione   inimmaginabile, serve un cessate il fuoco   permanente". L'APPROFONDIMENTO

Capo Idf: esercito pronto per una guerra in Libano

"Ci stiamo avvicinando al punto in cui devono essere prese decisioni. L'esercito è pronto per una guerra in Libano". Lo ha detto, citato dai media, il capo di stato maggiore dell'Idf Herzi Halevi in visita al fronte nord. "Attacchiamo qui da otto mesi e Hezbollah - ha aggiunto - sta pagando un prezzo molto, molto alto".

Usa: Biden su Netanyahu? Presidente è al fianco di Israele

"Biden è stato molto chiaro nella sua risposta a Time su Netanyahu, spetta al premier spiegare le sue politiche. Per il resto, anche se non sono d'accordo su tutto, il presidente farà in modo che Israele abbia tutto il necessario per difendersi da Hamas". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti ridimensionando in parte una frase pronunciata da Biden sul fatto che "ci sono tutti gli elementi per pensare" che il premier israeliano stia allungando la guerra a Gaza per motivi politici.

Idf: ucciso membro Hezbollah in Libano, colpiti obiettivi

Le forze armate israeliane hanno annunciato di aver ucciso un miliziano di Hezbollah nel sud del Libano. L'attacco con droni e' avvenuto a Naqoura, hanno precisato, aggiungendo di aver colpito anche infrastrutture del gruppo sciita filo-iraniano ad Ayta ash-Shab e Odaisseh.

Qatar: "Proposta alle parti, attese approvazioni concrete"

Il Qatar ha trasmesso ad Hamas la proposta israeliana sul cessate il fuoco in linea con le posizioni espresse dal presidente Joe Biden. Lo ha fatto sapere Majed Al-Ansari portavoce del ministero degli esteri di Doha aggiungendo che tuttavia non si sono avute finora "approvazioni concrete" da entrambe le parti, sebbene le distanze si siano abbreviate. "Siamo in attesa - ha aggiunto citato dai media - di una chiara posizione israeliana che rifletta l'intero governo in risposta alla proposta Usa su Gaza".

Hamas: "Non siamo noi a ostacolare l'accordo"

Un alto funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri ha criticato le pressioni dell'Occidente affinché il movimento terroristico accetti la proposta americana di cessate il fuoco a Gaza "come se fosse Hamas a ostacolare l'accordo". Lo riporta il Times of Israel. Citando i media legati ad Hamas, Abu Zuhri afferma che Israele non è seriamente intenzionato a raggiungere un accordo a Gaza e sta ancora manovrando sotto la copertura degli Stati Uniti "nonostante la Casa Bianca sappia che il problema riguarda (Israele)".

Biden: "Credibile Netanyahu allunghi guerra per motivi politici"

"Ci sono tutte le ragioni per trarre questa conclusione". Lo ha detto Joe Biden rispondendo a chi gli chiedeva, nel corso di un'intervista a Time, se il premier israeliano Benjamin Netanyahu stesse prolungando la guerra per motivi politici. Biden ribadisce inoltre che non c'è certezza su possibili crimini di guerra a Gaza da parte delle forze israeliane.

Partito religioso Shas sostiene proposta intesa su tregua

Il partito religioso Shas - che è nel governo di Benyamin Netanyahu - si è schierato per l'intesa sulla roadmap che riporti a casa gli ostaggi israeliani. "È stato deciso di sostenere pienamente la proposta" - ha fatto sapere Shas - "che comprende misure di vasta portata per il ritorno dei rapiti e l'osservanza dei precetti per il riscatto dei prigionieri". "Sosteniamo la proposta e rafforziamo il premier e il Gabinetto di guerra affinché resistano a tutte le pressioni, portino l'accordo a una conclusione e salvino la vita di molti dei i nostri fratelli e sorelle che sono nella difficoltà e in cattività".

Israele: 43 dei 120 ostaggi ancora a Gaza sono morti

Un terzo degli ostaggi israeliani ancora in mano di Hamas a Gaza è morto, ovvero 43 su 120. La stima è contenuta in un conteggio effettuato dal governo israeliano che è stato riferito da media internazionali ripresi dal Jerusalem Post. Il dato - è stato spiegato - si basa su varie fonti, tra cui informazioni di intelligence, telecamere a circuito chiuso o video e analisi forensi. La liberazione dei 120 ostaggi, compresi i corpi dei 43 stimati morti fa parte dello schema di intesa fra Hamas e Israele, rilanciato dal presidente Biden. Il 7 ottobre furono rapiti nei kibbutz circa 250 persone, una parte è stata rilasciata a  novembre. 

Qatar: "Non c'è ok a piano Biden, per nessuno ci sarà vittoria totale"

''Non c'è una posizione chiara'', nessuna ''approvazione concreta'' né da parte israeliana, né da parte di Hamas rispetto al piano presentato dall'Amministrazione Biden per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari, secondo il quale è invece chiaro che ''nessuno può ottenere una vittoria totale in questa guerra''. E ''non ci sono altre opzioni sul campo'' per porre fine alla guerra se non quella di sedersi al tavolo delle trattative e raggiungere un accordo, sottolinea. ''Penso che sia molto chiaro alla comunità internazionale che affermare di poter spazzare via Hamas, o di mettere da parte del tutto la questione palestinese, non farà altro che produrre più violenza'', ha detto al-Ansari.


Stasera riunione gabinetto guerra Israele su fronte nord

Il gabinetto di guerra israeliano si riunirà stasera per discutere degli ultimi sviluppi sul fronte settentrionale, dove negli ultimi giorni sono scoppiati incendi causati dal lancio di missili e droni di Hezbollah

Israele, "proseguono operazioni a Gaza, Rafah compresa"

L'esercito israeliano sta continuando ad operare nella Striscia, compresa a Rafah, contro "strutture ed operativi terroristici". Lo ha detto il portavoce militare secondo cui "in base a precise informazioni di intelligence la scorsa notte, un drone ha colpito in modo mirato un compound di Hamas all'interno della scuola dell'Unrwa 'Abu Alhilu' a Bureij", nella parte centrale di Gaza, "da dove gli operativi hanno compiuto e progettato numerosi contro civili e soldati israeliani". "Il raid - ha sottolineato la fonte - è stato condotto con munizioni mirate per mitigare ogni danno ai civili nell'area". Anche a Rafah proseguono le "operazioni specifiche" e nelle ultime 24 ore sono stati localizzati "imbocchi di significati tunnel del terrore e numerose armi". Nell'ultimo giorno, sono stati circa 65 obiettivi colpiti e distrutti in tutta l'enclave palestinese. 

Egitto riprende lanci aiuti su Gaza, 200 camion da Kerem Shalom

L'Egitto ha ripreso i lanci di aiuti umanitari nel nord di Gaza dopo diversi giorni di sospensione, mentre ieri, fa sapere il portavoce del governatorato del Nord Sinai, 200 camion di generi di prima necessità sono riusciti ad entrare dal valico di Kerem Shalom.   Questa mattina un aereo militare egiziano Airbus C295M, operante all'interno della coalizione internazionale per il sostegno alla popolazione palestinese, è decollato da una base militare giordana a sud-ovest dell'aeroporto di Amman. A bordo, cibo, medicine, vestiti e tende. I camion, invece, sono stati consegnati ieri all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) sul lato palestinese. Ogni camion trasportava circa 25 tonnellate di generi vari. La fonte ha detto che 950 camion sono entrati negli ultimi giorni da quando l'occupazione israeliana ha riaperto il valico di Kerem Shalom, mentre servirebbero "almeno 450-500 camion di aiuti umanitari e di soccorso al giorno e da 5 a 6 cisterne di carburante. 

Media libanese, "delegazione Israele diretta al Cair"

Secondo fonti egiziane citate dal quotidiano libanese al-Akhbar, affiliato a Hezbollah, una delegazione israeliana dovrebbe arrivare al Cairo nelle prossime ore per rendere nota la posizione di Israele sull'ultima proposta di cessate il fuoco con l'accordo per la liberazione degli ostaggi.   Le stesse fonti sostengono che l'accordo potrebbe entrare in vigore all'inizio della prossima settimana, alla luce delle pressioni americane su Israele e degli sforzi diplomatici regionali.

Gaza, Iran e Siria discutono di cooperazione per risolvere crisi

Il ministro degli Esteri ad interim dell'Iran, Ali Bagheri Kani, ha avuto a Damasco un colloquio con l'omologo siriano, Faisal Mekdad, nel quale hanno discusso della cooperazione tra i due Paesi per risolvere la crisi a Gaza e porre fine ai "crimini israeliani contro i palestinesi". Lo riferisce Irna. Il capo della Diplomazia di Teheran, giunto a Damasco dopo una visita in Libano, ha avuto colloqui anche con i leader dei gruppi di resistenza palestinese in Siria. Ieri sera, a Beirut, Bagheri Kani ha dichiarato in una conferenza stampa presso l'ambasciata iraniana che durante i suoi colloqui con le autorità libanesi e il leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, le due parti hanno sottolineato la necessità di porre fine agli attacchi israeliani a Rafah. "I sionisti cercano una scusa per fuggire dalla palude. Tuttavia, non sarebbe saggio se lanciassero un'occhiataccia (assalto) al Libano o ai gruppi di resistenza libanesi", ha sottolineato il ministro degli Esteri ad interim iraniano. 

Qatar, "aspettiamo risposte chiare da Hamas e Israele"

Stiamo aspettando "risposte chiare" da Hamas e da Israele sullo schema di accordo proposto. Lo ha detto il Qatar secondo quanto riferito da Haaretz. 

De Croo a premier palestinese: "Cogliere questa opportunità"

"Ho parlato con il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa del piano proposto per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi" sottolineando l'esigenza "di cogliere questa opportunità non solo per aumentare, ma anche per migliorare la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza". Lo ha scritto su  X il primo ministro belga Alexander De Croo - che guida la presidenza di turno dell'Ue - che la  settimana scorsa è stato in visita a Washington dove il presidente americano Joe Biden gli ha espressamente chiesto di intervenire sulle autorità palestinesi per favorire la trattativa. "Abbiamo anche discusso della futura governance palestinese di Gaza", ha aggiunto De Croo. 

Hamas, 36.550 morti a Gaza, 71 vittime nelle ultime 24 ore

Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato un nuovo bilancio di 36.550 morti nella Striscia di Gaza . Almeno 71 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha dichiarato il ministero in un comunicato, che ha anche riferito che 82.959 persone sono state ferite nel territorio palestinese dall'inizio della guerra il 7 ottobre.

Israele ritiene che oltre un terzo degli ostaggi sia morto

Israele ritiene che più di un terzo degli ostaggi a Gaza siano morti. Delle circa 250 persone catturate il 7 ottobre, decine sono state liberate durante la tregua di novembre, mentre alcuni corpi sono stati recuperati dalle truppe israeliane all'interno della Striscia. Secondo il governo israeliano, rimangono 120 prigionieri, 43 dei quali sono stati dichiarati morti sulla base di varie fonti di informazione. Hamas ha affermato che diversi prigionieri sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani o sono morti a causa delle ferite non curate per l'assenza di assistenza sanitaria a Gaza.

Media, "Israele potrebbe colpire Beirut a metà giugno"

Israele potrebbe attaccare Beirut nei prossimi giorni. Lo ha reso noto il governo libanese, che, secondo il quotidiano Al Akhbar affiliato a Hezbollah, avrebbe ricevuto l'informazione attraverso i canali diplomatici, in primo luogo dal Regno Unito, secondo cui l'attacco potrebbe essere lanciato a metà giugno. 

Il Marocco sostiene la proposta Usa per cessate il fuoco a Gaza

Il Marocco sostiene la proposta lanciata dal presidente Usa Joe Biden per un cessate il fuoco a Gaza. È un comunicato del Ministero degli Esteri che spiega che Mohammed VI del Marocco, che tra l'altro presiede il Comitato Al Quds, aderisce all'iniziativa statunitense "per un cessate il fuoco duraturo a Gaza, l'accesso agli aiuti umanitari, la protezione dei civili, il ritorno degli sfollati, nonché la ricostruzione delle aree distrutte".   Il Marocco, conclude il comunicato,  continua a credere che una pace duratura in Medio Oriente richieda inevitabilmente una soluzione a due Stati: uno Stato palestinese, ai confini del giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale, che convive fianco a fianco con uno Stato israeliano.

Onu, "inconcepibile il numero di morti in Cisgiordania"

Il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk ha chiesto di porre fine all'aumento della violenza nella Cisgiordania occupata, affermando che è "inconcepibile" che più di 500 palestinesi siano stati uccisi dal 7 ottobre. "Come se non bastassero i tragici eventi degli ultimi otto mesi in Israele e poi a Gaza, anche la popolazione della Cisgiordania occupata è sottoposta giorno dopo giorno a uno spargimento di sangue senza precedenti", ha dichiarato Turk in un comunicato. "È inconcepibile che siano state tolte così tante vite in modo così sconsiderato".

Meloni: "Sosteniamo cessate il fuoco e rilascio ostaggi"

In Medio Oriente si aprono spiragli per un cessate il fuoco sostenibile e il rilascio degli ostaggi israeliani, è notizia delle ultime ore. Noi lavoriamo a sostegno di questa soluzione e poi a sostegno di un lavoro che, secondo me, si deve cominciare subito per una soluzione strutturale in Medio Oriente, per due popoli e due Stati". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Agorà, su Rai3. "Sono fiera del lavoro che l'Italia ha fatto, particolarmente sul fronte umanitario, per i civili di Gaza - ha aggiunto -. Ci viene riconosciuto da tutto il Medio Oriente, siamo stati protagonisti di questa stagione e continueremo a essere protagonisti anche nel futuro di questa importante regione, anche per i nostri interessi nazionali". 

Netanyahu al Congresso Usa, data ancora da definire

E' ancora incerta la data in cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu interverrà al Congresso americano: mentre sembra accantonata quella del 13 giugno - di cui ieri aveva parlato un assistente alla leadership del Congresso - perché coincide con la festività ebraica di Shavuot, oltre che con la visita in Italia del presidente americano Joe Biden per il G7, lo speaker della Camera, Mike Johnson ha annunciato che all'esame ci sono varie opzioni. "Stiamo cercano di organizzarlo per un periodo di tempo compreso entro le prossime due settimane e avvertiamo un senso di urgenza, sia da parte nostra sia da parte del primo ministro, quindi spero che riusciremo", ha affermato, precisando: "abbiamo un paio di opzioni che stiamo valutando il suo staff e il mio, quindi risolveremo". Una fonte a conoscenza dell'organizzazione citata dalla Cnn sostiene che probabilmente Netanyahu verrà al Congresso a luglio. Il premier israeliano era stato invitato pochi giorni fa dai 4 leader -Repubblicani e Democratici - di Camera e Senato ad intervenire. Nulla era stato detto di un possibile incontro alla Casa Bianca per l'occasione.

Giornata dei bambini innocenti vittime d’aggressioni, Onu: “Hanno bisogno di pace”

"I bimbi non sono un target, hanno bisogno di protezione. Ogni giorno, in guerra si trovano ad affrontare orrori indicibili”, ha sottolineato l’Onu in occasione dell’edizione 2024 della Giornata internazionale". LEGGI QUI

Ben Gvir: "Marceremo per dire che Gerusalemme è nostra"

"Il Monte del Tempio (Spianta delle Moschee, ndr) e Gerusalemme sono nostri. Dobbiamo colpirli dove è più importante per loro". Lo ha detto il leader della destra radicale - e ministro della sicurezza nazionale - Itamar ben Gvir alla vigilia del 'Jerusalem Day', la festa con cui Israele celebra la riunificazione della città nella Guerra dei 6 giorni del 1967. In questa occasione si svolgerà una 'Marcia delle Bandiere' dalla Porta di Damasco della Città Vecchia dove comincia il quartiere arabo. "Marceremo verso la Porta di Damasco e - ha detto alla Radio militare - andremo al Monte del Tempio nonostante loro".

Israele, "nuovi allarmi al nord, al confine con il Libano"

Le sirene di allarme hanno ripreso a suonare in tutto il nord di Israele, al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. I media hanno riferito di droni in arrivo dalla altra parte della frontiera. 

Gaza, altri 3 morti nei raid aerei di Israele

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che tre persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento aereo israeliano che stamattina ha colpito una casa nel quartiere Daraj della città di Gaza. Il bilancio delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre è di almeno 36.479 palestinesi morti e 82.777 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas. 

Usa presentano risoluzione all'Onu per sostegno a piano Biden

Gli Stati Uniti hanno presentato una risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in sostegno della proposta del presidente Joe Biden per il cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi. "Numerosi leader e governi, anche della regione, hanno appoggiato il piano e chiediamo al Consiglio di sicurezza di unirsi a loro nel chiedere l'attuazione di questo accordo senza rinvii e senza ulteriori condizioni", ha detto l'ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Linda Thomas-Greenfield, annunciando il testo. L'ambasciatrice ha ricordato che "i membri del Consiglio hanno sempre chiesto i passi delineati in questo accordo: riportare gli ostaggi a casa, garantire un cessate il fuoco completo, consentire l'aumento di assistenza umanitaria a Gaza e la ristrutturazione dei servizi essenziali, e porre le basi per un piano di ricostruzione a lungo termine per Gaza". Dunque, ha concluso, "i membri del Consiglio non dovrebbero lasciarsi sfuggire questa opportunità". 

Domati gli incendi al nord di Israele dopo i lanci Hezbollah

L'esercito e i pompieri israeliani dopo 9 ore di lavoro sono riusciti a mettere sotto controllo gran parte dei vasti incendi divampati da ieri nel nord del Paese a causa dei razzi e dei droni lanciati dagli Hezbollah dal Libano. Undici persone - tra cui sei riservisti dell'Idf - sono rimasti intossicati dal fumo degli incendi. Si stima che almeno 1000 acri di terreno siano stati coinvolti dall'incendio. Undici le persone - tra cui almeno 6 riservisti dell'esercito - sono stati ricoverati per l'inalazione del fumo.

Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe   in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Spagna,  Norvegia e Irlanda hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina dal 28 maggio. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania,Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO

Usa presentano all'Onu bozza a sostegno accordo a Gaza

Gli Stati Uniti hanno annunciato un piano per una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu a sostegno del piano di cessate il fuoco a Gaza. "Numerosi leader e governi, anche nella regione, hanno approvato questo piano", ha affermato l'ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield. La bozza del testo, di cui l'agenzia France Presse ha preso visione, "accoglie favorevolmente il nuovo accordo annunciato il 31 maggio e invita Hamas ad accettarlo pienamente e ad attuarne i termini senza indugi e senza condizioni". 

Israele smentisce: Netanyahu non parlerà a Congresso Usa il 13/6

L'ufficio di Benjamin Netanyahu nega la presenza del primo ministro israeliano il 13 giugno a Washington per tenere un discorso al Congresso americano, come invece riportato ieri dai media statunitensi Punchbowl News e Politico. L'ufficio di Netanyahu afferma che la data del discorso del premier israeliano a Washington "non è stata definita" e che non sarà il 13 giugno, perché interferisce con le festività ebraiche. Lo riportano i media di Israele. 

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