L'esercito israeliano prosegue la sua avanzata con i tank e le truppe. Fuori servizio l'ospedale Europeo, situato vicino alla città palestinese, dopo che i generatori elettrici hanno smesso di funzionare a causa della carenza di carburante. Gantz sente Sullivan e insiste sulla necessità della pressione militare su Hamas. L'amministrazione Biden ha notificato al Congresso americano che intende procede con la vendita di armi per un miliardo di dollari a Israele, secondo i media Usa
L'Ue chiede a Israele di porre fine "immediatamente" alle operazioni militari in corso a Rafah perché queste stanno ulteriormente peggiorando una situazione umanitaria già molto difficile e porteranno "inevitabilmente" nuove tensioni nei rapporti tra l'Unione e Israele. È quanto scrive in una nota l'Alto rappresentante Ue per l'azione esterna Josep Borrell.
L'esercito israeliano, intanto, prosegue la sua avanzata con i tank e le truppe a Rafah. Fuori servizio l'ospedale Europeo, situato vicino alla città palestinese, dopo che i generatori elettrici hanno smesso di funzionare a causa della carenza di carburante.
Gantz sente Sullivan e insiste sulla necessità della pressione militare su Hamas. L'amministrazione Biden ha notificato al Congresso americano che intende procede con la vendita di armi per un miliardo di dollari a Israele, secondo i media Usa.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Perché l'Iran ha attaccato Israele?
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
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Studenti Sapienza pro Palestina, solidarietà a Chef Rubio
"Dalle tende contro il genocidio in Sapienza esprimiamo la nostra massima solidarietà a Chef Rubio preso di mira e aggredito poco fa da una squadraccia sionista". Così un comunicato degli studenti che protestano all'università di Roma per i palestinesi. "I giornali, la Crui, il governo hanno dato a noi studenti e a chi protesta per la Palestina dei violenti, degli aggressori e degli intolleranti: una falsa narrazione che prova a ribaltare una realtà più che evidente. Infatti, questi sono gli stessi soggetti che hanno manifestato sotto la bandiera dello stato terrorista e assassino israeliano lo scorso 25 aprile e che impunemente hanno lanciato petardi e barattoli, insulti e minacce di stupro contro chi, nel giorno della Liberazione manifestava per la liberazione della Palestina e contro il genocidio". Il comunicato prosegue affermando che "Chef Rubio si è speso tantissimo da sempre per la causa palestinese rendendosi disponibile ed esponendosi anche prima del 7 ottobre partecipando ai presidi, alle azioni di boicottaggio e andando nelle scuole e nelle università. Il terrorismo sionista agisce impunemente da decenni con la connivenza di tutte le istituzioni di questo paese che, governo dopo governo, ha continuato dandogli sostegno militare, ideologico e politico".
Mo, Chef Rubio aggredito sotto casa: 'mi hanno massacrato di botte'
Eshkol Nevo: "Sogno l'abolizione della leva obbligatoria in Israele"
Abbiamo incontrato a Torino in occasione del Salone del Libro Eshkol Nevo che ci ha parlato della sua raccolta di racconti "Legami", della guerra in Medio Oriente e delle prospettive di pace. LEGGI L'INTERVISTA
Chef Rubio: 'mi hanno massacrato, sono terroristi'
"Terroristi. Questi sono gli ebrei sionisti l. Mi hanno aspettato fuori casa in 6 e hanno tagliato i fili del cancello per massacrarmi". Così, su X, Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, postando video e foto dell'aggressione. Nelle immagini si vede lo chef con sangue sul volto e sulla testa e un occhio gonfio che dice "mi hanno massacrato di botte, hanno bloccato il cancello elettrico", afferma Rubini, postando poi foto dell'interno di un auto con vetri rotti.
Parigi, dipinte mani rosse sul muro del Memoriale della Shoah
L’atto vandalico per protestare contro le operazioni su Gaza ha deturpato il “Muro dei Giusti tra le Nazioni” all’esterno del Museo dell’Olocausto. Si tratta di un monumento dove sono scritti i nomi di più di 3900 persone che hanno contribuito a salvare gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. GUARDA LE FOTO
Onu, dal 6 maggio via da Rafah 600 mila rifugiati
Dal 6 maggio a oggi sono 600 mila i rifugiati palestinesi che hanno lasciato o sono stati spostati da Rafah, a sud di Gaza, in vista dell'attacco di terra che Israele ha annunciato da tempo. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite, nel corso del briefing con i media. Secondo l'ufficio Onu di coordinamento degli affari umanitari, incursioni delle forze militari israeliane sono segnalate a Deir al Balah, nella zona centrale di Gaza, e a Jabaliya, a nord.
Israele: dal kibbutz ai grattacieli di Tel Aviv, l’attesa degli sfollati del Sud
I residenti delle comunità attaccate il 7 ottobre aspettano un accordo che liberi gli ostaggi, metta fine alla guerra a Gaza e li riporti nelle loro case. IL REPORTAGE
Hamas: respingeremo ogni piano per Gaza che non ci includa
Ismail Haniyeh, capo dell'ufficio politico di Hamas, ha affermato in una dichiarazione ripresa da Times of Israel che qualsiasi piano per il dopo guerra a Gaza che escluda Hamas sarà respinto dall'organizzazione. Nella stessa dichiarazione, Haniyeh ha accusato Israele per l'attuale stallo nei negoziati per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi.
Attacco Iran a Israele, la situazione un mese dopo e i possibili scenari
Il conflitto dura da 40 anni, ma dallo scorso mese ha conosciuto un'escalation senza precedenti con attacchi missilistici e droni, sottolineando un'ideologica ostilità persistente tra le due Nazioni. Nonostante una tregua momentanea, le minacce nucleari iraniane mantengono alta la tensione. L'ANALISI
Haniyeh: 'Post-guerra? 'respingiamo qualsiasi ipotesi escludere Hamas'
Hamas respingerà qualsiasi soluzione per il post-guerra a Gaza che la veda esclusa. Lo ha sottolineato il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, secondo quanto riportano le tv satellitari arabe. Haniyeh ha anche incolpato Israele per lo stallo attuale nei negoziati che dovrebbero portare a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi. Le richieste israeliane di modificare la proposta di cessate il fuoco "hanno portato i negoziati ad un vicolo cieco", ha detto Haniyeh, ribadendo che qualsiasi proposta deve avere come obiettivo finale la fine della guerra a Gaza.
Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza
Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180 partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende, dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere: "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente". L'APPROFONDIMENTO
Spagna, polemica per lo scalo di una nave con materiale bellico
Lo scalo previsto nelle prossime ore a Cartagena (Spagna) della nave Borkum, che starebbe trasportando materiale bellico, ha suscitato forti polemiche nel Paese iberico: associazioni pro-Palestina sospettano infatti che la destinazione finale del cargo sia Israele, nonostante questa circostanza sia smentita dal governo. Tra le associazioni che hanno levato il grido d'allarme, spiega El País, c'è la Campagna per la fine del commercio di armi con Israele, che sostiene di aver avuto accesso a informazioni confidenziali secondo le quali la nave Borkum è diretta al porto israeliano di Ashdod, prossimo alla Striscia di Gaza, con materiale missilistico ed esplosivi a bordo. Le organizzazioni sul piede di guerra, tra queste la Rete Solidale contro l'Occupazione della Palestina, chiedono che il cargo venga ispezionato una volta approdato a Cartagena e che non venga lasciato ripartire se si confermasse che ha come destinazione finale Israele: in caso contrario, affermano, la Spagna starebbe violando norme internazionali e nazionali. I ministri dell'Economia e dei Trasporti, Carlos Cuerpo e Óscar Puente, hanno spiegato che la destinazione del carico del Borkum è invece la Repubblica Ceca, dopo scalo portuale in Slovenia, e che la nave, che ha proprietario e armatori tedeschi, "ha tutti i documenti in regola". Un documento pubblicato da Puente indica che il carico comprende "caricatori per armi" ed esplosivi con tritolo. Cuerpo ha ricordato che, a partire dallo scorso 7 ottobre, Madrid "non ha più autorizzato nessuna licenza per l'esportazione di armi verso Israele". Le spiegazioni fornite dal governo non convincono le associazioni pro-palestina, che accusano il governo di "mentire". Il partito politico Podemos ha sporto denuncia sul caso in tribunale, mentre Sumar (che fa parte della coalizione di governo) ha presentato un'interpellanza parlamentare a riguardo.
Lapid: 'Governo ha perso il controllo'
Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha accusato il governo di Benjamin Netanyahu di aver perso il controllo, sottolineando che finché quest'esecutivo sarà al potere Israele non sarà in grado di vincere la guerra contro Hamas. "Il governo ha perso il controllo - ha scritto Lapid sul social X - Ogni giorno a Gaza vengono uccisi soldati e loro litigano in televisione. Il gabinetto non funziona". Le sue parole seguono lo scontro scoppiato all'interno dell'esecutivo sul post-guerra a Gaza nato dalle dichiarazioni del ministro della Difesa, Yoav Gallant, il quale ha sottolineato che "non permetterà" che si imponga "un governo civile o militare (israeliano, ndr) a Gaza dopo Hamas".
Israele: 'Drone di Hezbollah in Bassa Galilea, nessun ferito'
Secondo l'esercito israeliano un drone lanciato da Hezbollah dal Libano ha colpito questa sera un'area della Bassa Galilea. L'Idf - riferisce Times of Israel - afferma che non ci sono feriti nell'attacco. In precedenza il gruppo libanese aveva affermato di aver preso di mira una base militare ad ovest di Tiberiade, a circa 35 chilometri dal confine con il Libano, con diversi droni carichi di esplosivo.
Al Jazeera, storia della tv del Qatar al centro delle polemiche
Dal 5 maggio l'emittente del Qatar non è più visibile per gli israeliani. Il governo Netanyahu ha votato la chiusura delle attività e la confisca delle attrezzature della tv, accusata di essere "il megafono" di Hamas a Gaza e di "istigare" contro Israele. Al Jazeera, dal 1996, anno del lancio delle sue trasmissioni in arabo, si è affermata progressivamente come fonte di notizie capace di competere con i grandi media occidentali. LEGGI L'ARTICOLO
Israele, dall'Iron Dome alla Fionda di David: come è costruita la difesa antiaerea
L'Idf ha fatto sapere di aver intercettato il 99% dei missili, droni e proiettili lanciati dall'Iran verso il territorio israeliano nella notte tra il 13 e il 14 aprile: l’esercito può contare su diversi sistemi pensati per bloccare le varie minacce, dai missili balistici a quelli da crociera e i razzi a bassa quota. LEGGI
Casa Bianca, operazioni Israele a Rafah sono mirate: monitoriamo
"Vogliamo essere sicuri che ci sia un piano per la tutela dei civili a Rafah". Lo ribadisce la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. "Il nostro sostegno è incrollabile e crediamo che Israele abbia il diritto di perseguire Hamas. Ma allo stesso tempo abbiamo detto a Israele i nostri timori su Rafah. Riteniamo che quello che stiamo vedendo ora a Rafah sono operazioni mirate", ha detto Jean-Pierre sottolineando che gli Stati Uniti "monitorano" l'evoluzione della situazione.
Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. COSA SIGNIFICA