Roma, vandalizzata alla Sapienza la targa del rettore palestinese ucciso a Gaza

Cronaca

Stelle di David disegnate con lo spray, la scritta Israel sul muro e un foglio: "In ricordo delle 1133 vittime, uomini, donne, bambini, neonati israeliani uccisi, stuprati, bruciati il 7 ottobre del 2023 dagli infami, feroci, assassini palestinesi di Hamas, abitanti di Gaza". La reazione dei collettivi dell'Ateneo romano: "Gesto grave, vogliamo una reazione da parte dell'Università e della Rettrice"

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Vandalizzata la targa in memoria del rettore ucciso a Gaza, Sufian Tayeh, davanti al dipartimento di Fisica dell'università La Sapienza di Roma. Era stata inaugurata lo scorso venerdì dagli studenti. "L'hanno dipinta di nero, rigata e presa a martellate. È successo circa mezz'ora fa", hanno denunciato i ragazzi nel pomeriggio di ieri, martedì 7 maggio. 

Sul muro la scritta "Israel" e le stelle di David disegnate con la bomboletta spray, la targa coperta da un foglio: "In ricordo delle 1133 vittime. Uomini, donne, bambini, neonati israeliani uccisi, stuprati, bruciati il 7 ottobre del 2023 dagli infami feroci assassini palestinesi di Hamas abitanti di Gaza".

Le richieste dei collettivi

“Non smetteremo di protestare finché le bombe cadranno su Gaza”, è questo il grido con cui i collettivi hanno reagito all'atto vandalico. Poi la richiesta di una reazione dell'Ateneo e della rettrice Antonella Polimeni: "Deve condannare la violenza sionista che oggi è stata lasciata libera di sfogarsi - sostengono i ragazzi del collettivo - e deve riaprire immediatamente il dibattito sul sostegno, vergognoso, che attraverso i numerosi accordi con le università israeliane l'ateneo fornisce al progetto genocida di Israele”. E aggiungono in un comunicato: “Continueremo a tenere alta l'attenzione e a impegnarci nella solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza".

Intanto oggi alle 12 a piazzale Marconi si è riunito il Coordinamento dei Collettivi de La Sapienza. "Intanto facciamo un applauso a Sufian Tayeh, non sono riusciti a staccare la targa in suo onore". Inizia così l'intervento degli studenti del collettivo di Fisica della Sapienza che proseguono: "Non possiamo accettare quella che è più di una provocazione: l'impunità di cui godono gli stessi che il 25 aprile hanno tirato sassi e bombe carta sui manifestanti, oggi ha concesso loro di inneggiare ad Israele sulle stesse mura su cui la comunità accademica ricordava le vittime del genocidio in atto con complicità del nostro Paese".

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