Guerra Gaza, Hamas al Cairo per trattare. Israele: "Intesa in 7 giorni o entriamo a Rafah"

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Una delegazione del gruppo in Egitto per cercare l'accordo su tregua e ostaggi. Lo Stato ebraico, secondo il Wall Street Journal, ha lanciato un ultimatum. Un leader dei miliziani ha accusato il primo ministro israeliano di moltiplicare le sue dichiarazioni ai media allo scopo di sabotare gli sforzi per ottenere una tregua. Dichiarato morto un altro ostaggio: si tratta di Dror Or, 49 anni. In Usa oltre 2.000 arresti nei nei campus. Sciences Po ha annunciato la chiusura della sua sede a Parigi

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Israele ha notificato ad Hamas che se non si raggiunge un accordo entro una settimana, comincerà l'operazione a Rafah. Lo riferisce il Wall Street Journal. Un leader dei miliziani accusa il premier israeliano Netanyahu di moltiplicare le dichiarazioni ai media allo scopo di sabotare gli sforzi per ottenere una tregua. Hamas conferma che una sua delegazione sarà al Cairo sabato per risposta una ufficiale. Il kibbutz di Beeri rende noto che l'ostaggio Dror Or è stato assassinato il 7 ottobre. Proseguono le mobilitazioni studentesche in favore della Palestina negli atenei di tutto il mondo. Un gruppo di studenti di Princeton ha cominciato uno sciopero della fame. Mentre è stato sgomberato l'accampamento della New York University su richiesta della stessa università. A Parigi la polizia è intervenuta a Sciences Po per evacuare alcune decine di studenti filopalestinesi.


Gli approfondimenti:

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Liveblog del 4 maggio 2024 sulla guerra Israele Hamas

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Proteste pro-Gaza in università Usa. Arresti a New York, a Princeton sciopero della fame

A due giorni dello sgombero con la forza della Columbia, la polizia  torna a fare irruzione nei campus: forze dell'ordine in assetto  anti-sommossa hanno sgomberato una tendopoli all'Ucla e arrestato oltre  130 persone. Nella Grande Mela è stato sgomberato l'accampamento  nell'università cittadina. Arrivano a 2.000 gli arresti effettuati in 15  giorni nei campus. E salgono le tensioni anche negli atenei europei. LEGGI L'ARTICOLO

Da Gaza a Trieste, l'Ong che ha salvato otto bambini palestinesi dalla guerra

Un gruppo di bambini palestinesi, malati o feriti, è stato trasferito  all'ospedale pediatrico triestino Burlo Garofolo grazie all'operazione  umanitaria organizzata dall'associazione Gaza Kinder Relief (GKR), in  collaborazione con Save a Child. Ne abbiamo parlato con Alisa Kireeva,  co-fondatrice della Ong GKR che si è occupata in prima persona, insieme  alle altre volontarie, di portare a termine l'intera missione. L'APPROFONDIMENTO

Stati Uniti, proiettili di gomma e al peperoncino sui manifestanti pro-Gaza all'università

Dall'Arizona al Texas passando per la California, negli atenei statunitensi scatta  la repressione degli agenti nei confronti degli studenti. LEGGI L'ARTICOLO

Hamas: la nostra delegazione sarà domani al Cairo

Hamas ha confermato, in comunicato diffuso sul suo sito web, la presenza della sua delegazione domani al Cairo. "Alla luce dei recenti contatti con i fratelli mediatori in Egitto e Qatar, la delegazione di Hamas si recherà domani, sabato, al Cairo per completare le discussioni" si legge nella nota che specifica: "Mentre sottolineiamo lo spirito positivo con cui la direzione del movimento ha risposto quando ha studiato la proposta di cessate il fuoco recentemente ricevuta, con lo stesso spirito andremo al Cairo per raggiungere un accordo". 

Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa

Con  l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza  sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente  alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio  palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli  elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e  Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. IL PUNTO

Domani delegazione Hamas al Cairo

Il gruppo palestinese Hamas ha confermato che la sua delegazione andrà a Il Cairo domani. Lo ha detto alla Reuters un funzionario di Hamas. 

Media: esplosioni in base Usa in Siria

La rete libanese 'Al-Mayadeen', associata a Hezbollah, ha riferito da fonti che sono state sentite esplosioni nella base americana di al-Omar a Deir ez-Zor nella Siria orientale. La notizia è rilanciata dal sito siareliano 'Ynetnews'.

Media Svezia: bandiere della Palestina vietate all'Eurovision

L'Unione  europea di radiodiffusione (Ebu), che organizza l'evento, ha  specificato che qualsiasi oggetto che "possa disturbare il successo  dell'evento" non sarà permesso, riferisce il quotidiano svedese  Goteborgs Posten. LEGGI L'ARTICOLO

Canale 12: Israele contrario a arrivo Burns al Cairo prima di risposta Hamas

Israele si sarebbe opposto all'arrivo al Cairo oggi del direttore della Cia, William Burns, preferendo che avesse aspettato la risposta ufficiale di Hamas alla proposta di accordo egiziana. Lo ha riferito l'emittente Canale 12, precisando che i funzionari israeliani hanno espresso la loro valutazione anche alle loro controparti.

La prossima settimana Biden incontra Re Giordania

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si incontrera' la prossima settimana alla Casa Bianca con Re Abdullah II di Giordania. Lo ha riferito la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in una conferenza stampa. La portavoce ha indicato che la riunione sara' privata e quindi l'inizio della riunione non sara' aperto ai media come di solito e'. Jean-Pierre non ha specificato esattamente quando avra' luogo l'incontro, ma ha confermato che avverra' approfittando del fatto che il monarca giordano sara' a Washington la prossima settimana. Biden ha ricevuto in febbraio alla Casa Bianca il Re Abdullah II di Giordania per discutere come porre fine alla guerra a Gaza.



Morta Sabreen, la bambina nata con il cesareo dalla mamma uccisa in un raid israeliano

Pesava  un chilo e quattrocento grammi quando è stata messa in un'incubatrice  dell'Emirati hospital a Gaza, dopo esser venuta alla luce nonostante la  morte della mamma, vittima delle bombe israeliane. Ora riposa in un  cimitero vicino a tutta la sua famiglia. LA STORIA

Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam

Tradizionalmente utilizzato  per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come  simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni  sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della  Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le  manifestazioni a favore di Gaza. IL FOCUS

Borrell: 'Basta doppiopesismo, molti ricordano guerra in Iraq'

Per riuscire a riunire il mondo attorno ai "valori e principi" iscritti nella Carta delle Nazioni Unite, "dobbiamo dimostrare che noi europei li rispettiamo sempre e ovunque. Lo stiamo facendo? Non nella misura in cui dovremmo. E per l’Europa questo è un problema. Ovunque vada, mi trovo a confrontarmi con l’accusa di usare due pesi e due misure. La gente non ha dimenticato la guerra in Iraq, anche se alcuni importanti Stati membri dell’Ue non vi hanno partecipato". Lo sottolinea l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, in un discorso, la Dahrendorf Lecture, all'Università di Oxford, in Inghilterra.

"Ma alcuni hanno partecipato con molto entusiasmo - continua - ed altri si sono ritirati rapidamente. Quello che sta accadendo ora a Gaza ha dato un'immagine dell’Europa che molti semplicemente non capiscono. Hanno visto la nostra risolutezza in Ucraina e si interrogano sul modo in cui tratteremo la Palestina".

"Continuiamo a cercare di spiegare i processi decisionali dell’Ue - prosegue - continuiamo a cercare di spiegare le diverse esperienze storiche dei nostri Stati membri. Ma la percezione è che diamo più valore alla vita dei civili in Ucraina che a Gaza, dove più di 34mila persone sono morte, la maggior parte degli altri sono sfollati, e i bambini muoiono di fame. E la percezione è che ci importi meno se le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite vengono violate da Israele, come accade ripetutamente quando vengono costruiti insediamenti e i palestinesi vengono costretti a lasciare le loro terre, con un livello di violenza crescente, rispetto a quando il diritto internazionale viene violato dalla Russia", conclude.

Proteste pro Gaza nelle università Usa, dalla Columbia all’Ucla: cosa succede

Da settimane gli atenei americani sono il fulcro delle manifestazioni  contro la guerra, con gli studenti che chiedono alle amministrazioni di  interrompere scambi, investimenti e collaborazioni con Israele. In  diversi casi nei campus è intervenuta la polizia, ma la situazione  rimane delicata e in bilico fra il diritto dei dimostranti a esprimere  il proprio pensiero e le pressioni economiche e politiche che ricadono  sui vertici accademici. L'APPROFONDIMENTO

Media: delegazione Hamas domani al Cairo per risposta ufficiale

E' previsto domani l'arrivo al Cairo di una delegazione di Hamas per dare una risposta ufficiale sulla proposta egiziana per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza. Lo riporta il portale israeliano Walla.

Oms: 'L'offensiva a Rafah sarebbe un bagno di sangue'

L'Oms "è profondamente preoccupata che un'operazione militare su vasta scala a Rafah, nella Striscia di Gaza, possa portare a un bagno di sangue e indebolire ulteriormente un sistema sanitario già in crisi". Lo scrive su X il direttore dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Cristina Franco: non rinunciamo al convegno in Statale

"Noi non vogliamo rinunciare al convegno. Sembra di essere tornati molto indietro nel tempo. Quando mi si dice che sembra di essere nel '68 io dico che sembra invece di vivere nel '38 perche'  e' questo il clima che si respira, ma non dobbiamo assolutamente chiuderci nel nostro guscio". A dirlo all'AGI e' stata la presidente dell'associazione Italia Israele di Savona, Cristina Franco, che aveva organizzato l'incontro insieme all'associazione milanese Pro Israele di Alessandro Litta Modignani. "Dobbiamo stare sul campo perche' non possiamo accettare il ricatto della violenza e della prepotenza". Per la Presidente, "accettarlo oggi vuol dire accettarlo per sempre e noi non siamo disposti a tollerarlo", ha osservato. "Rinunciamo al convegno del 7 maggio, ma non rinunciamo a proporlo nuovamente appena le condizioni ce lo renderanno possibile. Nel  momento in cui mi si prospettano problemi di pericolo pubblico con 100 persone e 12 relatori non posso agire diversamente". In riferimento ad alcuni esponenti del movimento "cambiare rotta", che hanno definito l'annullamento del convegno una "vittoria", la presidente dell'associazione aggiunge: "per loro e' una vittoria, ma in verita' e' una grandissima sconfitta perche' vuol dire che i presunti ideali che portano avanti in realta' sono falsi, perche'  se fossero veri darebbero dare liberta' di parola".



Litta Modignani: non potevamo che annullare convegno alla Statale

Il convegno su Israele che doveva tenersi all'Universita' Statale di Milano il prossimo 7 maggio "e' stato annullato perche' non potevamo fare diversamente, ma siamo fortemente intenzionati a ribadire questo convegno non appena le condizioni di sicurezza ci saranno garantite sia dall'Universita' Statale di Milano che dalla Questura di Milano". A dirlo all'AGI e' stato il co promotore del convegno e Presidente del'Associazione milanese Pro Israele, Alessandro Litta Modignani. Nel corso delle settimane scorse "questo convegno aveva gia' subito diverse modifiche", ha aggiunto. "In teoria doveva durare tutto un giorno poi era stato ridotto a meta' giornata, doveva essere in via Festa del Perdono poi e' stato spostato in via Sant'Antonio e alla fine, quando ci hanno proposto di tenerlo solamente online, ci siamo rifiutati" perche' "sarebbe stato evidentemente uno smacco" e una "rinuncia intollerabile. A quel punto - ha continuato - con un crescendo di allarmi fino alla mattina di ieri in cui l'universita' ci ha comunicato che il nostro convegno era classificato come ad altissimo rischio abbiamo  esercitato il nostro senso di responsabilita'" e con "molta amarezza abbiamo dovuto rinunciare". 

Sospesa costruzione molo galleggiante a causa condizioni meteo

L'esercito americano ha sospeso la costruzione del molo galleggiante, fondamentale per il corridoio umanitario, al largo della costa di Gaza a causa dei "forti venti e delle mareggiate". Lo ha annunciato il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom), spiegando che la pausa è "temporanea" ed è stata necessaria perché le condizioni meteorologiche "hanno causato condizioni non sicure per i soldati che lavoravano sulla superficie del molo parzialmente costruito". La costruzione del molo è iniziata la settimana scorsa, precisa la Cnn, aggiungendo che ora è stata spostata nel porto di Ashdod, uno dei tre principali porti israeliani a nord di Gaza.

"Il molo parzialmente costruito e le navi militari coinvolte nella sua costruzione sono stati spostati nel porto di Ashdod, dove l'assemblaggio continuerà e sarà completato prima della collocazione del molo nella posizione prevista quando lo stato del mare si calmerà", si legge nella nota del Centcom.

Erdogan: "Occidente ci attaccherà per sanzioni a Israele"

La Turchia finirà  sotto attacco da parte dell'Occidente a causa delle sanzioni economiche decise nei confronti di Israele. Questo il messaggio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha parlato in occasione di un incontro con la Confindustria turca, Musiad. Erdogan ha ribadito che la decisione di  interrompere il commercio e' stata presa "per costringere Israele ad accettare il cessate il fuoco" e che lo stop al commercio rimarra' fino a quando non cesseranno le ostilità nella Striscia di Gaza. "Nella prima fase abbiamo bloccato l'export di 54 prodotti, da tutto il commercio con Israele e' sospeso. Sappiamo bene a quali attacchi saremo soggetti ora da parte dell'Occidente, ma vi dico che rimarremo fermi nel nostro intento, fermi al fianco delle vittime", ha detto Erdogan agli industriali turchi. 


Tajani: impegno per cessate il fuoco e liberazione ostaggi

"Tre giorni fa a Riad ho incontrato i ministri degli esteri di Giordania, Arabia Saudita, Emirati, Qatar, Egitto: abbiamo una visione comune come con gli Stati Uniti. Bisogna lavorare perche' ci sia un cessate il fuoco e perche' vengano liberati gli ostaggi. Si possono dare aiuti alla popolazione civile. Ho illustrato a tutti il nostro progetto 'Food for Gaza'. Speriamo che alla fine prevalga il buonsenso e che si cominci a cessare il fuoco. Cerchiamo di ottenere un primo risultato: portare aiuti e cibo alla popolazione civile palestinese e liberare gli ostaggi israeliani". A dirlo e' il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della presentazione alla Camera del libro "In nome della liberta'" di Paolo Del Debbio. 



Da Gaza a Trieste, palestinese partorisce Maya

All'ospedale infantile Burlo Garofolo di Trieste e' nata Maya, poche ore dopo che la mamma era giunta mercoledi' scorso con un volo umanitario proveniente dall'Egitto. Maya e' la sorellina di una degli otto bimbi di Gaza che sono stati portati all'Irccs perche' possano essere curati dalle devastazioni fisiche e psicologiche del conflitto. Le condizioni della piccola e della mamma sono buone. Gli altri otto bimbi (giunti con 13 parenti o accompagnatori grazie a donatori privati e alla fondazione Gaza Kinder Relief che ha gestito il trasferimento con l'Ong britannica Save a Child) hanno subito amputazioni degli arti, altri necessitano del trapianto di midollo spinale, altri ancora soffrono di patologie oncologiche.  



Messaggi sulle tende di Rafah: 'Grazie a voi studenti che lottate per noi'

Sulle tende sul lato palestinese del valico di Rafah tra Egitto e Striscia di Gaza, dove un milione e mezzo di palestinesi sopportano affollamento, scarsità di cibo, bombardamenti incessanti e minacce incombenti di un'invasione di terra israeliana, sono apparsi messaggi di gratitudine e speranza rivolti agli studenti che in molti Paesi e soprattutto negli Stati Uniti stanno difendendo in questi giorni la loro causa. Lo scrive l'egiziano Ahram. "Grazie, studenti della Columbia University", le scritte di cui riferisce Ahram, e "Grazie, studenti universitari americani". l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha dichiarato martedì di essere "turbato" dalle azioni pesanti intraprese dalle forze di sicurezza statunitensi durante i tentativi di sedare le proteste filo-palestinesi nei campus universitari. "Sono preoccupato che alcune delle azioni delle forze dell'ordine in una serie di università appaiano sproporzionate nel loro impatto", ha detto Turk in una nota riportata dal sito egiziano riferita agli arresti e alle sanzioni degli studenti. "Deve essere chiaro che l'esercizio legittimo della libertà di espressione non può essere confuso con l'incitamento alla violenza e all'odio", ha aggiunto. 

Erdogan: 'Blocco a Israele per costringerlo a firmare la tregua'

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che la Turchia ha bloccato le relazioni commerciali con Israele per costringere lo Stato ebraico a firmare un cessate il fuoco a Gaza e permettere l'invio di aiuti umanitari nella Striscia. "Abbiamo un obiettivo: ci auguriamo che il governo di Benjamin Netanyahu sarà costretto a firmare un cessate il fuoco, se il cessate il fuoco sarà firmato e arriveranno gli aiuti umanitari significa che avremmo realizzato il nostro obiettivo", ha dichiarato Erdogan, durante una conferenza con imprenditori a Istanbul trasmessa dalla tv di Stato turca Trt, commentando la decisione, presa ieri, di fermare le importazioni e le esportazioni da e verso Israele, che secondo lo stesso presidente turco ammontano a circa 9,5 miliardi di dollari. 

Houthi annunciano nuova fase escalation contro navi dirette in Israele

I ribelli Houthi hanno annunciato "l'inizio dell'attuazione della quarta fase di escalation" nei confronti delle navi dirette ai porti israeliani. Il portavoce degli insorti che controllano ampie zone dello Yemen, compresa la capitale Sana'a, ha annunciato che la decisione è stata presa in segno di solidarietà con i palestinesi, mentre da Tel Aviv continuano ad arrivare segnali di una possibile operazione militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. In una dichiarazione letta durante una manifestazione a Sana'a, il portavoce, Yahya Sarea, ha minacciato che saranno prese di mira tutte le navi dirette ai porti israeliani "nel Mar Mediterraneo in qualsiasi area alla nostra portata". Sarea ha avvertito che se "il nemico israeliano" dovesse attaccare Rafah, saranno imposte "sanzioni globali a tutte le navi delle compagnie che riforniscono e accedono ai porti palestinesi occupati, indipendentemente dalla loro nazionalità" e "si impedirà a tutte le navi di queste compagnie di passare attraverso l'area operativa delle forze armate (degli Houthi, ndr), indipendentemente dalla loro destinazione".


Fonti egiziane: direttore Cia al Cairo per colloqui

Il direttore della CIA William Burns è arrivato al Cairo per incontri sul conflitto a Gaza. Lo hanno detto una fonte della sicurezza egiziana e tre fonti all'aeroporto del Cairo secondo quanto riportano i media israeliani. L'Egitto, insieme al Qatar e agli Stati Uniti, ha guidato gli sforzi di mediazione tra Israele e Hamas per mediare un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza. 

Proteste pro-Gaza, a Princeton sciopero della fame

Un gruppo di studenti di Princeton hanno cominciato uno sciopero della fame in segno di solidarieta' con i palestinesi di Gaza. Gli studenti appartenenti al gruppo Princeton Israeli Apartheid Divest chiedeono all'ateneo Ivy League del New Jersey di ritirare gli investimenti da societa' che indirettamente aiutano le azioni militari di Israele a Gaza.

Hamas: Netanyahu mira a far fallire le chance di tregua

Un leader di Hamas ha accusato il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu di moltiplicare le sue dichiarazioni ai media allo scopo di sabotare gli sforzi per ottenere una tregua. Il membro dell'ufficio politico di Hamas, Hossam Badran, ha dichiarato all'Afp che i suoi negoziatori stanno attualmente discutendo, a livello interno e con altri gruppi armati palestinesi, la proposta di tregua trasmessa alla fine di aprile, prima di tornare al Cairo, dove si svolgeranno i negoziati indiretti con Israele. I mediatori - Egitto, Qatar, Stati Uniti - aspettano ancora al Cairo la risposta di Hamas a questa offerta di tregua.

Borrell: ferma condanna attacco coloni a convoglio aiuti

"Condanno fermamente l'attacco dei coloni al convoglio giordano che portava aiuti a Gaza ed esprimo solidarietà alla Giordania. E' spregevole che persone a cui non manca nulla impediscano che il cibo raggiunga chi ne ha bisogno. Israele deve garantire la consegna sicura degli aiuti". Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell. 

Proteste pro-Gaza: una cinquantina di arresti a New York

Una cinquantina di studenti sono stati arrestati oggi nei campus di Greenwich Village di due universita' newyorchesi. La polizia ha fermato 43 persone alla New School mentre altre 13 sono finite in manette alla New York University. Agli studenti della New School era stata data la scelta se smobilitare o finire al commissariato. E' stato lo stesso ateneo fondato nel 1919 e che prima e durante la Seconda Guerra Mondiale ha aperto le braccia a molti intellettuali ebrei e non in fuga dal nazismo e dal fascismo a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine. La New School si autodescrive sul suo sito Web come una universita' per "intellettuali attivisti, artisti senza paura e designer che sfidano el convenzioni".

Israele: Erdogan lavora per Hamas e danneggerà palestinesi

"Erdogan, il dittatore che sogna di essere sultano, lavora al servizio di Hamas, viola gli accordi e vuole danneggiare Israele ma in realtà danneggia i suoi palestinesi che finge di aiutare". Lo ha detto il ministro degli esteri Israel Katz dopo le decisioni di Ankara di tagliare l'import-export con Israele. "Lavoreremo - ha aggiunto - per ridurre ogni legame finanziario tra lui e l'Autorità nazionale palestinese e Gaza. Coloro che intraprenderanno azioni unilaterali contro l'economia israeliana riceveranno una risposta dolorosa e adeguata. Erdogan vuole danneggiare Israele, ma danneggerà soprattutto l'economia palestinese".

Israele a Hamas: intesa in una settimana o entriamo a Rafah

L'Israele ha notificato ad Hamas che se non si raggiunge un accordo entro una settimana, comincerà l'operazione a Rafah. Lo riferisce il Wall Street Journal citando fonti egiziane. L'indiscrezione è stata ripresa anche da Haaretz.

Idf: identificato un israeliano ucciso il 7 ottobre

L'esercito israeliano ha annunciato che al termine di "una lunga e complessa" indagine è stato identificato il corpo di Elyakim Libman finora ritenuto ostaggio di Hamas e invece ucciso nell'attacco del 7 ottobre della fazione islamica. "Il suo corpo - ha aggiunto - è stato ritrovato in Israele". L'indagine identificativa - ha spiegato - si è basata su "prove sul campo" ed è stata condotta dall'esercito stesso, dalla polizia e dall'Istituto nazionale di medicina legale.

Oms: migliora "leggermente" situazione alimentare a Gaza

Migliora leggermente a Gaza la situazione alimentare anche se il rischio di carestia perdura: lo rileva l'Organizzazione mondiale della sanità. "C'è un po' di cibo in più, un cibo più variato", ha dichiarato riferendo testimonianze della popolazione locale il rappresentante Oms nei territori palestinesi, Rik Peeperkorn, in una conferenza stampa a Ginevra con collegamento video da Gerusalemme.

Erdogan su stop import-export con Israele: "Dovevamo farlo"

"Non potevamo stare a guardare". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, commentando la decisione di fermare completamente il commercio con Israele, presa ieri ufficialmente dalla Turchia. "La situazione degli ultimi sviluppi tra Israele e Palestina è inaccettabile", ha detto Erdogan, durante una conferenza stampa a Istanbul trasmessa dalla tv di Stato turca Trt, accusando il premier israeliano Benjamin Netanyahu di non avere una coscienza. "Tra di noi c'era un interscambio economico di 9,5 miliardi di dollari", ha fatto sapere il leader turco.

Al Jazeera: "Sette morti in raid notturno a Rafah, quattro bambini"'

Un attacco aereo notturno su una casa nel nord di Rafah ha causato 7 vittime, di cui 4 bambini. Lo riferisce Al Jazeera. Anche a Rafah est l'emittente qatarina parla di "un aumento degli attacchi aerei e dei bombardamenti di artiglieria". Gli attacchi militari israeliani si sono intensificati anche in alcune parti del nord di Gaza, come il quartiere di Sheikh Ijlin, così come nel centro della Striscia, dove testimoni oculari affermano che vi è un "costante intenso bombardamento di artiglieria", sostiene Al Jazeera.

Times of Israel: "Netanyahu si ricandiderà a premier"

"Nelle ultime settimane è diventato chiaro che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha deciso di candidarsi nuovamente come primo ministro alle prossime elezioni". Lo scrive il Times of Israel, secondo cui l'attuale premier israeliano "è fiducioso che la sua proposta di accordo sugli ostaggi metterà a tacere i critici, anche all'interno del governo, offrendogli un percorso chiaro verso la rielezione".

"Ora cominciamo a sentire dichiarazioni chiare da parte sua sulla drammatica necessità di continuare a guidare il Paese dopo lo svolgimento delle prossime elezioni - scrive il giornale israeliano - Questo nonostante la terribile tragedia nazionale e i vergognosi fallimenti del 7 ottobre".

Protesta antigovernativa sotto casa Gantz: "Lasci il governo"

Dimostranti contro il governo israeliano di Benyamin Netanyahu stanno protestando sotto la casa del ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz affinchè lasci l'esecutivo se non sarà approvato l'accordo per il rilascio degli ostaggi israeliani. Tra i cartelli innalzati uno rappresenta il presidente Joe Biden, il premier Benyamin Netanyahu e lo stesso Gantz accompagnati da scritte rispettive: 'Il buono, il cattivo e il nulla'. 

Israele: "Sirene di allarme al nord, a confine con il Libano"

Le sirene di allarme anti razzi stanno risuonando nel nord di Israele al confine con il libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Ankara: "Effetto immediato sanzioni a Israele"

La decisione del governo turco di sospendere il commercio con Israele ha effetto immediato, le nuove sanzioni sono entrate in vigore immediatamente. A confermarlo questa mattina il ministro del Commercio turco, Omer Bolat, dopo che nella tarda serata di ieri era stato annunciato l'azzeramento dei rapporti commerciali tra Turchia e Israele. "Abbiamo deciso di passare a una nuova seconda fase di sanzioni che sono già entrate nella fase di applicazione. La Turchia è in prima linea per porre fine a questa guerra. Avevamo applicato delle prime sanzioni bloccando l'export di alcuni prodotti, ma non si è giunti a un cessate il fuoco nonostante gli sforzi diplomatici e a Gaza va avanti un genocidio nei confronti della popolazione civile. Allo stesso tempo procede la costruzione di insediamenti coloniali. Il governo turco sta facendo tutto il possibile", ha detto Bolat. 

Nyt,'Per Riad da 3 a 5 anni per avere uno Stato palestinese'

Thomas Friedman, il commentatore del New York Times considerato molto vicino al presidente americano Joe Biden, riferisce le condizioni poste dall'Arabia Saudita nell'ambito dei colloqui tra Washington e Riad riguardo alla normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi e la creazione di uno Stato palestinese. L'Arabia Saudita chiede un "percorso" da tre a cinque anni per la creazione di uno Stato palestinese, la cui nascita, secondo il rapporto, sarà subordinata alle riforme che l'Autorità Palestinese dovrà realizzare per diventare un organismo capace di governo che goda della fiducia dei palestinesi e che sia considerato efficace anche da Israele. La seconda condizione di Riad, riferisce Friedman, è il congelamento degli insediamenti illegali da parte di Israele. Terza condizione è il ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza.   Sullo sfondo ci sono già analisi secondo cui senza un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi non sarà possibile completare l'accordo di normalizzazione tra Washington e Riad. Friedman scrive anche che "i Paesi arabi non possono permettersi di essere percepiti come difensori senza limiti di Israele". 

Iran, se capitano nave liberata coopera torneranno in patria

L'Iran ha liberato tutti i membri dell'equipaggio di una nave commerciale, ritenuta legata ad Israele, sequestrata dalle Guardie della rivoluzione a metà aprile mentre si trovava nei pressi dello Stretto di Hormuz. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, aggiungendo che se il capitano della nave coopererà i membri dell'equipaggio potranno essere rimpatriati. Il sequestro è avvenuto in linea con la legge, ha affermato il capo della Diplomazia di Teheran, come riporta Irna, durante una telefonata con Margus Tsahkna, l'omologo dell'Estonia, Paese dal quale provengono alcuni membri dell'equipaggio. 

Media: "Hamas sarebbe contrario ad accordo, più tempo per negoziati"

I mediatori di Egitto e Qatar, coinvolti nei negoziati per l'accordo per il rilascio degli ostaggi trattenuti dall'attacco del 7 ottobre nella Striscia di Gaza, hanno concesso ad Hamas più tempo per rispondere all'ultima proposta, ritenendo che dal movimento potrebbe arrivare un secco 'no'. E' quanto scrive il giornale libanese Al Akhbar, secondo cui i mediatori di Egitto, Qatar e Stati Uniti hanno ricevuto "indicazioni certe" sul fatto che al momento la posizione di Hamas è "negativa". Per questo, si legge in un articolo pubblicato dopo le indiscrezioni secondo cui la risposta del gruppo era attesa entro ieri sera, sono stati "riavviati i contatti tra Egitto, Israele e Stati Uniti" con l'obiettivo di "evitare il fallimento dei negoziati".

Forze irachene filo Iran rivendicano lanci missili su Tel Aviv

La Resistenza islamica in Iraq, il raggruppamento di forze filo-iraniane, ha annunciato nelle ultime ore di aver lanciato una serie di missili da crociera contro obiettivi in Israele, puntando per la prima volta su Tel Aviv. Lo si apprende dall'account Telegram della stessa coalizione. Israele non commenta e non ci sono notizie di missili provenienti dall'Iraq. Da metà ottobre, le forze irachene filo-iraniane hanno rivendicato numerosi attacchi con missili e droni contro Israele ma non ci sono conferme. Analisti affermano che si tratta di un espediente usato da queste forze per accreditarsi nei confronti dell'Iran. 

Accampamento pro-Gaza nella principale università del Messico

Su esempio della Columbia University e di altri atenei degli Stati Uniti, anche nella principale università messicana, l'Università nazionale autonoma del Messico (Unam), gli studenti hanno iniziato ad allestire un accampamento a favore della Palestina e contro l'offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza. Un'iniziativa che presto potrebbe estendersi anche ad altre importanti istituzioni accademiche del Paese latinoamericano. Durante un'assemblea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Unam, il presidente della Repubblica, Andrés Manuel López Obrador, è stato invitato a seguire l'esempio del suo omologo colombiano, Gustavo Petro, che ha rotto le relazioni diplomatiche con Israele. Gli studenti hanno inoltre chiesto alla direzione dell'università di sospendere iniziative culturali, scambi scientifici, accademici e borse di studio con le università israeliane. 

Gantz sempre superstar dei sondaggi e batte Netanyahu

Israele - in tempo di guerra - mette da parte Benyamin Netanyahu e sceglie sempre di più Benny Gantz. Almeno stando ai risultati dell'ultimo sondaggio che per l'ennesima volta danno una vittoria schiacciante al leader centrista e ministro del Gabinetto di guerra. Se si votasse oggi - secondo un sondaggio di Maariv - il partito di Gantz, 'Unità nazionale', passerebbe dagli attuali 12 a 31 seggi alla Knesset contro i 19 di quelli del Likud di Benyamin Netanyahu che ora ne ha 32. Non solo, il 47% del campione del sondaggio vuole Gantz come premier contro il 33% a favore di Netanyahu. Con un voto oggi - mentre ci sono ancora ostaggi israeliani a Gaza, la guerra non finisce e si avvicina l'operazione militare a Rafah - l'opposizione al governo di Netanyahu avrebbe la maggioranza di 65 seggi (su 120 alla Knesset) contro i 50 dell'attuale governo. Resterebbero fuori i 5 seggi dei partiti arabi. 

Iran, equipaggio liberato ma cargo sequestrato resta a noi

L'Iran ha annunciato il rilascio dell'equipaggio della MSC Aries, sequestrata il mese scorso, ma mantiene il controllo della portacontainer. La nave, battente bandiera portoghese, è legata alla società Zodiac Maritime dell'uomo d'affari israeliano Eyal Ofer. Come ha riferito su X una nota del ministero degli Esteri di Teheran guidato da Hossein Amirabdollahian, "la nave sequestrata, che ha spento i suoi radar nelle acque territoriali dell'Iran e ha messo a repentaglio la sicurezza della navigazione, è sotto detenzione giudiziaria". I 25 uomini, presi in custodia dai Pasdaran mentre la nave era in navigazione il 13 aprile nello Stretto di Hormuz, sono stati liberati per ragioni umanitarie e possono tornare in patria. 

Unesco assegna il premio per la libertà di stampa ai giornalisti palestinesi

"Come umanità, abbiamo un enorme debito nei confronti del loro coraggio e del loro impegno per la libertà di espressione", ha detto Mauricio Weibel, presidente della giuria internazionale di professionisti dei media. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), almeno 97 membri della stampa sono stati uccisi dallo scoppio della guerra in ottobre, 92 dei quali erano palestinesi. LEGGI QUI

Proteste pro-Gaza, l'università Sciences Po chiude la sede a Parigi per occupazione

L'ateneo in un messaggio ha invitato i dipendenti "a continuare a lavorare da casa". Un comitato di studenti filo-palestinesi ha annunciato un "sit-in pacifico", sottolineando che sei studenti stavano iniziando uno sciopero della fame "in solidarietà con le vittime palestinesi" a Gaza. COSA STA SUCCEDENDO

Gabinetto sicurezza Israele vota domenica su Al Jazeera

Il Gabinetto di sicurezza israeliano dovrebbe approvare domenica prossima il provvedimento che ferma le attività in Israele di Al Jazeera, l'emittente del Qatar. La norma - che ha avuto il via libera del Procuratore generale Gali Baharav-Miara - doveva essere esaminata nella riunione del Gabinetto di ieri sera ma, secondo i media, è stata rinviata alla seduta di domenica. La legge approvata dalla Knesset lo scorso primo aprile dà al governo poteri temporanei per impedire a network stranieri che operino in Israele di agire nel Paese se i servizi di sicurezza ritengono che danneggino la sicurezza nazionale. Al Jazeera è da tempo sotto accusa in Israele per la sua copertura della guerra, ritenuta influenzata in modo determinante da Hamas fin dall'attacco del 7 ottobre scorso.

proteste in università Usa: Biden: tuteliamo dissenso pacifico, non violenza"

Adue giorni dello sgombero con la forza della Columbia, la polizia torna a fare irruzione nei campus: forze dell'ordine in assetto anti-sommossa hanno sgomberato una tendopoli a Ucla e arrestato oltre 130 persone. Un agente ha sparato, ma nessuno è stato ferito. Arrivano a 2.000 gli arresti nei nei campus per le proteste pro-Gaza. E la protesta incendia anche gli atenei europei. LEGGI L'ARTICOLO

Media Siria, '8 soldati feriti in un attacco israeliano'

Otto soldati siriani sono stati feriti la scorsa notte in un attacco su Damasco, attribuito ad Israele, che ha causato "danni materiali". Lo ha riferito la tv di stato Sana che cita fonti militari. La stessa fonte ha spiegato che aerei da guerra israeliani hanno lanciato missili dalle Alture del Golan verso un luogo nell'area della capitale. Secondo altre fonti sarebbe stato colpito un edificio della Sicurezza siriana nella periferia di Damasco. In Israele non c'e' alcuna conferma all'attacco. 

Proteste pro-Palestina in principali università canadesi

Si allarga anche in Canada il fronte delle proteste degli studenti universitari per chiedere la fine dell'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Le proteste canadesi arrivano mentre la polizia ha arrestato centinaia di persone nei campus statunitensi e il bilancio delle vittime a Gaza è in aumento. Nei campus di Montreal e di Toronto, come anche in quelli della British Columbia e di Ottawa sono in corso le proteste degli studenti che hanno allestito tende e accampamenti, monitorati dalle forze dell'ordine che al momento non sono ancora intervenute. 

Capo Pentagono: "No indicazioni che Hamas voglia colpire truppe Usa"

Non c'è alcuna indicazione che Hamas stia pianificando di attaccare le truppe americane dalla Striscia di Gaza, dove gli Stati Uniti stanno costruendo un molo per la consegna di aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Ma allo stesso tempo è stata rafforzata la sicurezza dei soldati americani nell'area, come ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il capo del Pentagono Lloyd Austin. ''Per me è molto importante la sicurezza dei nostri uomini'', ha affermato, spiegando che ''al momento non vedo alcuna indicazione che ci sia l'intenzione" di Hamas di attaccare le truppe Usa. Tuttavia, ha detto Austin, ''questa è una zona di combattimento e possono succedere una serie di cose, e succederanno una serie di cose''.

Morto un ostaggio, il corpo portato a Gaza il 7 ottobre

Il kibbutz di Beeri ha reso noto che l'ostaggio Dror Or, 49 anni, rapito da Hamas con due figli, è stato assassinato il 7 ottobre e il suo corpo è stato portato a Gaza dove si trova tuttora. I figli Alma e Noam sono stati rilasciati dopo 50 giorni di prigionia nella Striscia. La madre dei due ragazzi è stata uccisa il 7 ottobre nel kibbutz.

Un agente ha sparato durante sgombero del campus della Columbia

Un agente della polizia di New York ha sparato durante lo sgombramento dell'accampamento dei manifestanti pro-Gaza alla Columbia University. Secondo quanto riferito dalle autorità, il poliziotto ha fatto fuoco all'interno di Hamilton Hall. Nessun è rimasto ferito perché in quel momento nelle vicinanze c'erano altri agenti e non studenti. 

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