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Guerra Gaza, Hamas al Cairo per trattare. Israele: "Intesa in 7 giorni o entriamo a Rafah"

©Ansa

Una delegazione del gruppo in Egitto per cercare l'accordo su tregua e ostaggi. Lo Stato ebraico, secondo il Wall Street Journal, ha lanciato un ultimatum. Un leader dei miliziani ha accusato il primo ministro israeliano di moltiplicare le sue dichiarazioni ai media allo scopo di sabotare gli sforzi per ottenere una tregua. Dichiarato morto un altro ostaggio: si tratta di Dror Or, 49 anni. In Usa oltre 2.000 arresti nei nei campus. Sciences Po ha annunciato la chiusura della sua sede a Parigi

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Israele ha notificato ad Hamas che se non si raggiunge un accordo entro una settimana, comincerà l'operazione a Rafah. Lo riferisce il Wall Street Journal. Un leader dei miliziani accusa il premier israeliano Netanyahu di moltiplicare le dichiarazioni ai media allo scopo di sabotare gli sforzi per ottenere una tregua. Hamas conferma che una sua delegazione sarà al Cairo sabato per risposta una ufficiale. Il kibbutz di Beeri rende noto che l'ostaggio Dror Or è stato assassinato il 7 ottobre. Proseguono le mobilitazioni studentesche in favore della Palestina negli atenei di tutto il mondo. Un gruppo di studenti di Princeton ha cominciato uno sciopero della fame. Mentre è stato sgomberato l'accampamento della New York University su richiesta della stessa università. A Parigi la polizia è intervenuta a Sciences Po per evacuare alcune decine di studenti filopalestinesi.


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Liveblog del 4 maggio 2024 sulla guerra Israele Hamas

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Proteste pro-Gaza in università Usa. Arresti a New York, a Princeton sciopero della fame

A due giorni dello sgombero con la forza della Columbia, la polizia  torna a fare irruzione nei campus: forze dell'ordine in assetto  anti-sommossa hanno sgomberato una tendopoli all'Ucla e arrestato oltre  130 persone. Nella Grande Mela è stato sgomberato l'accampamento  nell'università cittadina. Arrivano a 2.000 gli arresti effettuati in 15  giorni nei campus. E salgono le tensioni anche negli atenei europei. LEGGI L'ARTICOLO

Da Gaza a Trieste, l'Ong che ha salvato otto bambini palestinesi dalla guerra

Un gruppo di bambini palestinesi, malati o feriti, è stato trasferito  all'ospedale pediatrico triestino Burlo Garofolo grazie all'operazione  umanitaria organizzata dall'associazione Gaza Kinder Relief (GKR), in  collaborazione con Save a Child. Ne abbiamo parlato con Alisa Kireeva,  co-fondatrice della Ong GKR che si è occupata in prima persona, insieme  alle altre volontarie, di portare a termine l'intera missione. L'APPROFONDIMENTO

Stati Uniti, proiettili di gomma e al peperoncino sui manifestanti pro-Gaza all'università

Dall'Arizona al Texas passando per la California, negli atenei statunitensi scatta  la repressione degli agenti nei confronti degli studenti. LEGGI L'ARTICOLO

Hamas: la nostra delegazione sarà domani al Cairo

Hamas ha confermato, in comunicato diffuso sul suo sito web, la presenza della sua delegazione domani al Cairo. "Alla luce dei recenti contatti con i fratelli mediatori in Egitto e Qatar, la delegazione di Hamas si recherà domani, sabato, al Cairo per completare le discussioni" si legge nella nota che specifica: "Mentre sottolineiamo lo spirito positivo con cui la direzione del movimento ha risposto quando ha studiato la proposta di cessate il fuoco recentemente ricevuta, con lo stesso spirito andremo al Cairo per raggiungere un accordo". 

Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa

Con  l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza  sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente  alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio  palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli  elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e  Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. IL PUNTO

Domani delegazione Hamas al Cairo

Il gruppo palestinese Hamas ha confermato che la sua delegazione andrà a Il Cairo domani. Lo ha detto alla Reuters un funzionario di Hamas. 

Media: esplosioni in base Usa in Siria

La rete libanese 'Al-Mayadeen', associata a Hezbollah, ha riferito da fonti che sono state sentite esplosioni nella base americana di al-Omar a Deir ez-Zor nella Siria orientale. La notizia è rilanciata dal sito siareliano 'Ynetnews'.

Media Svezia: bandiere della Palestina vietate all'Eurovision

L'Unione  europea di radiodiffusione (Ebu), che organizza l'evento, ha  specificato che qualsiasi oggetto che "possa disturbare il successo  dell'evento" non sarà permesso, riferisce il quotidiano svedese  Goteborgs Posten. LEGGI L'ARTICOLO

Canale 12: Israele contrario a arrivo Burns al Cairo prima di risposta Hamas

Israele si sarebbe opposto all'arrivo al Cairo oggi del direttore della Cia, William Burns, preferendo che avesse aspettato la risposta ufficiale di Hamas alla proposta di accordo egiziana. Lo ha riferito l'emittente Canale 12, precisando che i funzionari israeliani hanno espresso la loro valutazione anche alle loro controparti.

La prossima settimana Biden incontra Re Giordania

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si incontrera' la prossima settimana alla Casa Bianca con Re Abdullah II di Giordania. Lo ha riferito la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in una conferenza stampa. La portavoce ha indicato che la riunione sara' privata e quindi l'inizio della riunione non sara' aperto ai media come di solito e'. Jean-Pierre non ha specificato esattamente quando avra' luogo l'incontro, ma ha confermato che avverra' approfittando del fatto che il monarca giordano sara' a Washington la prossima settimana. Biden ha ricevuto in febbraio alla Casa Bianca il Re Abdullah II di Giordania per discutere come porre fine alla guerra a Gaza.



Morta Sabreen, la bambina nata con il cesareo dalla mamma uccisa in un raid israeliano

Pesava  un chilo e quattrocento grammi quando è stata messa in un'incubatrice  dell'Emirati hospital a Gaza, dopo esser venuta alla luce nonostante la  morte della mamma, vittima delle bombe israeliane. Ora riposa in un  cimitero vicino a tutta la sua famiglia. LA STORIA

Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam

Tradizionalmente utilizzato  per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come  simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni  sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della  Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le  manifestazioni a favore di Gaza. IL FOCUS

Borrell: 'Basta doppiopesismo, molti ricordano guerra in Iraq'

Per riuscire a riunire il mondo attorno ai "valori e principi" iscritti nella Carta delle Nazioni Unite, "dobbiamo dimostrare che noi europei li rispettiamo sempre e ovunque. Lo stiamo facendo? Non nella misura in cui dovremmo. E per l’Europa questo è un problema. Ovunque vada, mi trovo a confrontarmi con l’accusa di usare due pesi e due misure. La gente non ha dimenticato la guerra in Iraq, anche se alcuni importanti Stati membri dell’Ue non vi hanno partecipato". Lo sottolinea l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, in un discorso, la Dahrendorf Lecture, all'Università di Oxford, in Inghilterra.

"Ma alcuni hanno partecipato con molto entusiasmo - continua - ed altri si sono ritirati rapidamente. Quello che sta accadendo ora a Gaza ha dato un'immagine dell’Europa che molti semplicemente non capiscono. Hanno visto la nostra risolutezza in Ucraina e si interrogano sul modo in cui tratteremo la Palestina".

"Continuiamo a cercare di spiegare i processi decisionali dell’Ue - prosegue - continuiamo a cercare di spiegare le diverse esperienze storiche dei nostri Stati membri. Ma la percezione è che diamo più valore alla vita dei civili in Ucraina che a Gaza, dove più di 34mila persone sono morte, la maggior parte degli altri sono sfollati, e i bambini muoiono di fame. E la percezione è che ci importi meno se le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite vengono violate da Israele, come accade ripetutamente quando vengono costruiti insediamenti e i palestinesi vengono costretti a lasciare le loro terre, con un livello di violenza crescente, rispetto a quando il diritto internazionale viene violato dalla Russia", conclude.

Proteste pro Gaza nelle università Usa, dalla Columbia all’Ucla: cosa succede

Da settimane gli atenei americani sono il fulcro delle manifestazioni  contro la guerra, con gli studenti che chiedono alle amministrazioni di  interrompere scambi, investimenti e collaborazioni con Israele. In  diversi casi nei campus è intervenuta la polizia, ma la situazione  rimane delicata e in bilico fra il diritto dei dimostranti a esprimere  il proprio pensiero e le pressioni economiche e politiche che ricadono  sui vertici accademici. L'APPROFONDIMENTO

Media: delegazione Hamas domani al Cairo per risposta ufficiale

E' previsto domani l'arrivo al Cairo di una delegazione di Hamas per dare una risposta ufficiale sulla proposta egiziana per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza. Lo riporta il portale israeliano Walla.

Oms: 'L'offensiva a Rafah sarebbe un bagno di sangue'

L'Oms "è profondamente preoccupata che un'operazione militare su vasta scala a Rafah, nella Striscia di Gaza, possa portare a un bagno di sangue e indebolire ulteriormente un sistema sanitario già in crisi". Lo scrive su X il direttore dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Cristina Franco: non rinunciamo al convegno in Statale

"Noi non vogliamo rinunciare al convegno. Sembra di essere tornati molto indietro nel tempo. Quando mi si dice che sembra di essere nel '68 io dico che sembra invece di vivere nel '38 perche'  e' questo il clima che si respira, ma non dobbiamo assolutamente chiuderci nel nostro guscio". A dirlo all'AGI e' stata la presidente dell'associazione Italia Israele di Savona, Cristina Franco, che aveva organizzato l'incontro insieme all'associazione milanese Pro Israele di Alessandro Litta Modignani. "Dobbiamo stare sul campo perche' non possiamo accettare il ricatto della violenza e della prepotenza". Per la Presidente, "accettarlo oggi vuol dire accettarlo per sempre e noi non siamo disposti a tollerarlo", ha osservato. "Rinunciamo al convegno del 7 maggio, ma non rinunciamo a proporlo nuovamente appena le condizioni ce lo renderanno possibile. Nel  momento in cui mi si prospettano problemi di pericolo pubblico con 100 persone e 12 relatori non posso agire diversamente". In riferimento ad alcuni esponenti del movimento "cambiare rotta", che hanno definito l'annullamento del convegno una "vittoria", la presidente dell'associazione aggiunge: "per loro e' una vittoria, ma in verita' e' una grandissima sconfitta perche' vuol dire che i presunti ideali che portano avanti in realta' sono falsi, perche'  se fossero veri darebbero dare liberta' di parola".



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