Guerra M.O., Hamas: "Intesa solo con la fine della guerra". Migliaia in piazza in Israele

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Le trattative al Cairo restano ancora in bilico e nulla è dato per scontato, dopo che Hamas ha gelato i colloqui al termine di una giornata che aveva visto spiragli positivi su una possibile intesa. Un alto funzionario israeliano ha accusato il gruppo palestinese di "vanificare gli sforzi" per l'intesa

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Le trattative al Cairo per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi restano ancora in bilico e nulla è dato per scontato, dopo che Hamas ha gelato i colloqui al termine di una giornata che aveva visto spiragli positivi su una possibile intesa. L'ottimismo filtrato dalla capitale egiziana si è attenuato in serata, quando un alto funzionario israeliano ha frenato gli entusiasmi accusando il gruppo palestinese di "vanificare gli sforzi" per l'intesa. Un alto funzionario di Hamas ha infatti sottolineato che il gruppo "non accetterà in nessuna circostanza" una tregua a Gaza che non includa esplicitamente la fine completa dell'offensiva sulla Striscia. 


Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno sferrato un attacco sulla parte centrale della Striscia di Gaza. Lo riferisce Al Mayadeen. Secondo il canale televisivo, alcune persone sono rimaste ferite in seguito all'attacco a Nuseirat. 

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Un gruppo di bambini palestinesi, malati o feriti, è stato trasferito all'ospedale pediatrico triestino Burlo Garofolo grazie all'operazione umanitaria organizzata dall'associazione Gaza Kinder Relief (GKR), in collaborazione con Save a Child. Ne abbiamo parlato con Alisa Kireeva, co-fondatrice della Ong GKR che si è occupata in prima persona, insieme alle altre volontarie, di portare a termine l'intera missione. L'INTERVISTA

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Media: Hamas non darà una risposta questa sera ai mediatori

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Iran, pronta contro Israele un’arma “mai usata prima”: cosa sappiamo

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Hamas: "Non accetteremo tregua che non ponga fine a guerra"

Un alto funzionario di Hamas ha insistito sul fatto che il gruppo "non accetterà in nessuna circostanza" una tregua a Gaza che non includa esplicitamente la fine completa della guerra. Il funzionario, che ha chiesto di restare anonimo, ha poi accusato il premier israeliano Benyamin Netanyahu di "ostacolare personalmente" gli sforzi per raggiungere un accordo di tregua a causa di "interessi personali".

Israele, ucciso jihadista palestinese in attacco a Rafah

Un alto comandante della Jihad islamica palestinese è stato ucciso oggi in un attacco aereo israeliano a Rafah. Lo dicono l'esercito e l'agenzia di sicurezza israeliana Shin Bet. L'uomo ucciso sarebbe Iman Zareb, che, secondo l'IDF e lo Shin

Bet, "ha comandato e diretto" diversi attacchi e tentativi di

infiltrazione in Israele negli ultimi anni. Zareb ha comandato le forze d'e'lite della Jihad islamica durante l'assalto del 7 ottobre, in particolare durante l'attacco alla comunita' meridionale di Sufa e alla vicina postazione militare, dice l'IDF. Oltre a Zareb, altri due membri della Jihad islamica sono stati uccisi nell'attacco, aggiungono i militari.

Missili, droni e caccia: ecco i sistemi di attacco e difesa aerea di Iran e Israele. FOTO

Dopo l'attacco della Repubblica islamica allo Stato ebraico e, in risposta, il lancio di droni contro la base di Esfahan, torna l'attenzione degli analisti internazionali sulle forze aeronautiche dei due Paesi. In caso di guerra aperta, ecco quali armi e sistemi hanno in dotazione e chi sarebbe avvantaggiato (anche grazie all'aiuto degli Usa). SFOGLIA LA GALLERY

Media, Hamas pronto a rilasciare 33 rapiti in prima fase accordo

Hamas avrebbe accettato di rilasciare 33 ostaggi israeliani nella prima fase di un accordo di cessate il fuoco con Israele. Lo afferma la tv Al Hadath citando fonti, secondo quanto riportato a sua volta da altri media tra cui Ynet e Ria Novosti. "Hamas si impegna a rilasciare 33 ostaggi israeliani nella 'prima fase' dell'accordo. Questa posizione differisce dalla precedente. All'inizio dei negoziati, Hamas aveva affermato di avere 20 ostaggi, e sembra che sia riuscito a trovare i civili rimasti", ha detto la fonte del canale televisivo.

Hamas ad Afp, nessuno sviluppo, colloqui riprendono domani

Un funzionario del movimento islamico palestinese Hamas ha detto all'Afp che i colloqui odierni al Cairo con i mediatori - Egitto, Qatar, Stati Uniti - non hanno visto "nessuno sviluppo". "Le trattative di oggi sono finite e domani ci sarà un nuovo round" - ha aggiunto la stessa fonte, senza fornire ulteriori dettagli.



Idf e Shin Bet eliminano massimo comandante Jihad palestinese

Un attacco congiunto da parte dell'Idf e dello Shin Bet ha ucciso uno dei massimi comandanti della Jihad islamica palestinese. Lo ha annunciato l'esercito israeliano. 

Imam Zerev è stato ucciso da aerei da combattimento dell'aeronautica israeliana nel sud di Gaza. Ha comandato e diretto diversi attacchi, in particolare quello delle forze Nukhba sia alla comunità di confine che all'avamposto di Sufa il 7 ottobre.

Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam

Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. LEGGI

Sinwar, 'proposta accordo la più vicina a richieste Hamas'

I colloqui al Cairo volti a raggiungere un accordo tra Israele e Hamas sulla soluzione per Gaza dureranno ancora qualche giorno. Lo segnala la televisione egiziana Sada al-Balad citando alcune fonti. Secondo l'emittente, i rappresentanti statunitensi e israeliani presenti ai colloqui nella capitale egiziana ritengono che qualsiasi potenziale accordo sul cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi da Gaza sarebbe seguito da ulteriori colloqui. Secondo due fonti israeliane citate dalla Cnn, i negoziatori hanno fatto progressi sugli aspetti tecnici di un potenziale accordo, ma potrebbe volerci una settimana per finalizzare l'accordo vero e proprio.

Media, colloqui al Cairo dureranno ancora qualche giorno

I colloqui al Cairo volti a raggiungere un accordo tra Israele e Hamas sulla soluzione per Gaza dureranno ancora qualche giorno. Lo segnala la televisione egiziana Sada al-Balad citando alcune fonti. Secondo l'emittente, i rappresentanti statunitensi e israeliani presenti ai colloqui nella capitale egiziana ritengono che qualsiasi potenziale accordo sul cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi da Gaza sarebbe seguito da ulteriori colloqui. Secondo due fonti israeliane citate dalla Cnn, i negoziatori hanno fatto progressi sugli aspetti tecnici di un potenziale accordo, ma potrebbe volerci una settimana per finalizzare l'accordo vero e proprio. 

Migliaia protestano in Israele contro il governo e per ostaggi

Migliaia di persone sono scese in strada in tutto Israele per protestare contro il governo e chiedere il rilascio degli ostaggi. Lo riporta Haaretz, sottolineando che le manifestazioni giungono dopo le notizie di un potenziale accordo con Hamas per raggiungere una tregua e ottenere la liberazione dei rapiti. "Ora c'è un accordo sul tavolo, che Hamas ha fatto capire che accetterà", ha detto a nome delle famiglie degli ostaggi Einav Zangauker, il cui figlio è detenuto nella Striscia. Ma "Netanyahu sta cercando ancora una volta di silurare l'unica possibilità che abbiamo di salvare gli ostaggi", ha aggiunto. 

Axios: verso ok Hamas a rilascio ostaggi senza impegno a fine guerra

 "Alti funzionari israeliani affermano che ci sono prime indicazioni che Hamas accetterà di portare a termine la prima fase dell’accordo – il rilascio umanitario degli ostaggi – senza un impegno ufficiale da parte di Israele a porre fine alla guerra". Lo ha annunciato su X il reporter di Axios, Barak Ravid.


Hamas: "Speriamo di trovare risposte positive oggi"

"Stiamo ancora parlando delle questioni principali, ovvero il completo cessate il fuoco e il completo ritiro di Israele da Gaza. Speriamo di poter trovare alcune risposte positive oggi". Lo ha detto Osama Hamdan, portavoce di Hamas, in una telefonata ad al Jazeera, riferendosi ai colloqui in corso al Cairo. "Sfortunatamente, Netanyahu ha dichiarato chiaramente che, indipendentemente da un cessate il fuoco o meno, continuerà l'attacco contro Rafah, il che significa che non ci sarà alcun cessate il fuoco. La nostra intenzione di raggiungere un cessate il fuoco ha il significato che non ci saranno più attacchi in nessuna parte di Gaza, inclusa Rafah", ha aggiunto Hamdan.


Media, Qatar potrebbe chiudere uffici di Hamas nel Paese

Il Qatar potrebbe chiudere la sede politica di Hamas nel Paese nell'ambito di una più ampia revisione del suo ruolo di mediatore nella guerra. Lo riferisce l'agenzia di stampa Reuters. Citando "un funzionario che ha familiarità con il governo del Qatar", la notizia afferma che Doha è preoccupato che i suoi mesi di mediazione tra Israele e Hamas vengano minati dalle parti. "Se il Qatar non media, non vedrà il motivo di mantenere il ruolo politico. Quindi questo fa parte della rivalutazione", ha detto il funzionario, parlando a condizione di anonimato. Il funzionario non sa se ad Hamas sarà chiesto di lasciare Doha se il governo del Qatar deciderà di chiudere l'ufficio del gruppo. Tuttavia, il funzionario ha affermato che la revisione del proprio ruolo da parte del Qatar sarà influenzata dal modo in cui Israele e Hamas agiranno durante i negoziati in corso.

Usa, dilaga la protesta pro-Gaza nelle università di tutto il Paese. FOTO

Prosegue la mobilitazione studentesca nei principali atenei degli Stati Uniti. Alla Columbia i manifestanti occupano uno storico edificio accademico. Nelle scorse ore 100 arresti ad Austin, in Texas, mentre si moltiplicano gli accampamenti nei campus e le sospensioni da parte delle istituzioni scolastiche. LA MANIFESTAZIONE

Proteste Pro-Gaza in università, dalla Francia agli Usa: la mappa degli atenei in rivolta

Nei campus americani gli arresti hanno superato quota 2mila. Tensioni si registrano anche in Canada, Australia, Regno Unito e Svizzera. Annullato un corteo studentesco all'Università di Amman, in Giordania. Studenti in piazza a Beirut, in Libano. LA MAPPA

Fonti Israele, richiesta Hamas vanifica sforzi per tregua

Un alto funzionario israeliano, sotto condizione di anonimato, ha affermato che la richiesta di Hamas di porre fine alla guerra "vanifica" gli sforzi per raggiungere una tregua. 

Almeno 5 morti nel raid israeliano in Cisgiordania

Sono cinque le persone uccise dalle forze israeliane durante il raid nella città di Deir al-Ghusun, nel distretto di Tulkarem. Lo ha riferito il ministero della Sanità palestinese, poche ore dopo il ritiro dell'Idf da Deir al-Ghusun, dopo un assedio durato 15 ore.

Proteste studenti pro-Gaza, Bernini: "Il 13 maggio incontro con rettori e Piantedosi"

In agenda un vertice del Comitato per l'ordine e la sicurezza, a  cui parteciperà anche il ministro dell'Interno. "Preoccupa quando la  protesta diventa gruppi che fanno azioni distruttive e reati, sfondano  porte, attaccano e forze dell'ordine", dice la ministra dell'Università.  I Giovani Palestinesi bolognesi si preparano alla prima vera  "acampada" L'ARTICOLO

Giro d'Italia, denunciato attivista pro palestina: aveva 4 fumogeni

Un attivista pro Palestina è stato denunciato a Torino perché trovato in possesso di quattro fumogeni sul ponte Umberto I, a poche centinaia di metri da dove passava la prima tappa del Giro d'Italia. La digos della questura del capoluogo piemontese lo ha identificato insieme ad altri attivisti. A quanto si apprende solo lui è stato denunciato per possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive. Nei pressi dell'arrivo della tappa del Giro sono state esposte alcune bandiere palestinesi, appese alle transenne. Il centro sociale Askatasuna attraverso Telegram scrive "Esposte bandiere palestinesi per portare solidarietà alla resistenza del popolo palestinese e contro l'invito speciale fatto alla squadra dell'Apartheid sionista - scrivono dal centro sociale - in tutta risposta Digos e forze dell'ordine hanno fermato e portato in questura una studentessa solo per aver appeso una bandiera palestinese nei pressi dell'arrivo del Giro". Tra le 22 squadre che corrono il Giro ce n'è una israeliana, la Israel Premier Tech per la quale corre anche un italiano, Marco Frigo. 

Proteste degli studenti per la Palestina in tutto il mondo

Proteste filo-palestinesi anche all'Università di Losanna

Da giovedì sera un centinaio di studenti filo-palestinesi stanno occupando l'atrio dell'edificio Géopolis dell'Università di Losanna (Unil) in Svizzera, chiedendo il boicottaggio accademico delle istituzioni israeliane e un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. L'occupazione prosegue pacificamente e dovrebbe durare fino a lunedì.

Pam: Gaza nord colpita da una carestia che si diffonde al sud

Il nord della Striscia di Gaza è colpito da una "vera carestia", che avanza verso il sud del territorio palestinese. E' l'avvertimento lanciato dalla direttrice del Programma alimentare mondiale (Pam-Wfp), Cindy McCain.
A Gaza "c'è la carestia, una vera carestia al nord, che si sposta verso il sud", ha affermato McCain in un'intervista al canale americano Nbc che andrà in onda a Gaza domani.
"Quando si hanno conflitti come questo, con così tanta emozione, dove succedono così tante cose, arriva la carestia - ha precisato -. Ciò che chiediamo, ciò che abbiamo continuato a chiedere, è un cessate il fuoco e la possibilità di avere libero accesso per entrare" a Gaza per fornire aiuti umanitari.
Il Pam è una delle numerose agenzie e organizzazioni umanitarie che cercano di portare cibo a Gaza. La situazione alimentare sta leggermente migliorando nel territorio palestinese, ma rimane il rischio di carestia, ha stimato ieri l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Gli aiuti internazionali, strettamente controllati da Israele, arrivano a fiumi, principalmente dall'Egitto via Rafah, ma rimangono comunque insufficienti visti gli immensi bisogni dei 2,4 milioni di abitanti di Gaza.

Israele: "Agente gravemente ferito in operazione in Cisgiordania"

L'esercito israeliano ha riferito che un agente di polizia è rimasto gravemente ferito durante un'operazione nella città di Tulkarem, in Cisgiordania. Lo scrive Haaretz, precisando che l'ufficiale è un membro dell'unità speciale antiterrorismo della polizia (Yamam) ed è stato portato in un vicino ospedale. L'operazione a Tulkarem, effettuata dalle forze dell'esercito, dello Shin Bet e della polizia è durata circa 12 ore e ha provocato la morte di cinque palestinesi. Stando all'agenzia Wafa, le vittime sono invece sei.

Media saudita: "Israele potrebbe liberare Marwan Barghouti"

Il quotidiano saudita Asharq riferisce - citato da Haaretz - che Israele nell'ambito dell'accordo con Hamas sarebbe disposto a rilasciare Marwan Barghouti, il leader palestinese di Fatah condannato a vari ergastoli per reati di terrorismo. Secondo il giornale, Israele non obietterebbe alla liberazione a patto che Barghouti vada a Gaza e non in Cisgiordania. Ma non c'è nessuna conferma ufficiale dell'indiscrezione del media saudita.

Al Jazeera: "Israele bombarda una moschea a sud di Gaza"

Al Jazeera ha reso noto che "le forze israeliane hanno bombardato una moschea nella città di Al-Fukhari, a est di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza". Secondo il report, "i bombardamenti israeliani hanno colpito anche le città di al-Mughraqa e az-Zahra nel centro di Gaza", ma "non è ancora chiaro se ci siano state delle vittime".
Da parte loro le forze armate israeliane (Idf) hanno reso noto che "aerei da combattimento dell'aviazione di Israele hanno colpito infrastrutture terroristiche e obiettivi terroristici adiacenti a un sito di lancio nell'area di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza".

Hamas: "Accordo deve includere fine della guerra e ritiro Idf"

"Qualunque accordo da raggiungere deve includere le nostre richieste nazionali: la completa e permanente fine dell'aggressione, il pieno e totale ritiro dell'occupazione da Gaza". Lo ha detto - citato dai media internazionali - Taher Nunu, un consigliere del leader di Hamas Ismail Haniyeh, annunciando che sono cominciati al Cairo i colloqui della fazione islamica con i mediatori egiziani e del Qatar che sono affrontati "con serietà e responsabilità". Le altre richieste chiave - ha proseguito - sono il ritorno degli sfollati alle loro case "senza restrizioni" e un "reale scambio di prigionieri".

Al Azhar invita a seguire la Colombia rompendo con Israele

L'Osservatorio per la lotta all'estremismo di Al-Azhar ha espresso il suo sostegno alla decisione della Colombia di rompere le relazioni diplomatiche con Israele, invitando altri Paesi a fare altrettanto.
"L'Osservatorio di Al-Azhar - si legge in una nota - ha espresso il suo apprezzamento per questa voce libera, invitando la comunità internazionale a parlare apertamente per scoraggiare questa entità terroristica che si sta diffondendo come un cancro nella regione".
Inoltre - aggiunge - "ciò che l'occupazione israeliana ha fatto per più di 200 giorni in termini di uccisioni, distruzioni, torture e violazioni, davanti o dietro gli schermi, ha creato la necessità di riconsiderare molte delle disposizioni e delle carte delle Nazioni Unite, perchè non debbano più ripetersi queste aggressioni in futuro, nè contro il popolo palestinese nè contro altri popoli del mondo".

Fonti Israele: "Al Cairo solo con una risposta positiva di Hamas"

Una delegazione israeliana andrà al Cairo solo "se ci sarà una risposta da parte di Hamas che abbia un orizzonte per i negoziati". Lo hanno detto fonti di Israele aggiungendo che "la delegazione è già pronta a partire e ha ricevuto il mandato per l'accordo". In Israele, hanno aggiunto i media, si spera che la risposta della fazione islamica arrivi stasera o domani mattina.

Stasera nuova manifestazione a Tel Aviv per rilascio ostaggi

Le famiglie degli ostaggi israeliani a Gaza manifesteranno questa sera a Tel Aviv per chiedere al governo di raggiungere un'intesa per il loro rilascio. Lo hanno annunciato le stesse famiglie paragonando la difficile situazione dei rapiti con quella dei sopravvissuti alla Shoah che da stasera si celebra in tutta Israele fino a domani sera. Lo striscione scelto per la protesta recita infatti 'Mai più è ora'. "All'indomani del 7 ottobre, la frase 'Mai più' - hanno aggiunto gli organizzatori - ha assunto un significato aggiuntivo, rilevante e urgente".

Wafa: "Saliti a 6 i palestinesi uccisi in Cisgiordania"

E' salito a 6 il numero dei palestinesi uccisi in pesanti scontri armati vicino Tulkarem, in Cisgiordania. Lo ha riferito l'agenzia Wafa. Sul posto l'Idf e le forze di polizia hanno operato per oltre 13 ore nel villaggio di Deir al-Ghusun vicino a Tulkarem, circondando - hanno detto media israeliani - una casa "dove si nascondevano i terroristi fino ad attaccarla e distruggerla".

Tajani: "Hamas accetti l'accordo per la tregua"

"Chiediamo ad Hamas di accettare gli accordi per un cessate il fuoco, che porterebbero la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani e permetterebbero a tutte le organizzazioni internazionali di portare aiuti ed alimenti alla popolazione palestinese che sta vivendo un momento drammatico".
Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti a Laives mentre sono in corso i negoziati al Cairo.

Media: "Ok Hamas a liberare primi ostaggi senza fine guerra"

Alti funzionari israeliani riferiscono che secondo le prime indicazioni Hamas accetterà di portare a termine la prima fase dell'accordo - il rilascio umanitario di ostaggi - senza un impegno ufficiale da parte di Israele a porre fine alla guerra. Lo rende noto su X Barak Ravid di Axios.

Media: "3 terroristi uccisi da Idf in Cisgiordania dopo assedio 12 ore"

Almeno tre terroristi che si erano barricati in una casa nella città di Deir al-Ghusun, vicino a Tulkarem, in Cisgiordania, sono stati neutralizzati dalle forze speciali dell'Idf e dall'unità d'élite antiterrorismo israeliana 'Yamam'. Lo scrive Ynet News, aggiungendo che l'operazione, durata oltre 12 ore, ha comportato intensi scontri a fuoco, dopo che la casa è stata circondata e infine demolita. Le forze israeliane si sono ora ritirate dalla città palestinese.

Fonte Israele: "La nostra delegazione non è ancora al Cairo"

Israele invierà una delegazione al Cairo per colloqui su una tregua a Gaza solo se vedrà un "movimento positivo" verso un accordo sugli ostaggi. Lo ha detto un funzionario israeliano in condizioni di anonimato.
"Quello che stiamo cercando è un accordo su un quadro per una possibile intesa sugli ostaggi", ha detto il funzionario aggiungendo che "per un accordo vero ci si aspettano trattative dure e lunghe".

Media egiziani, al Cairo 'progressi significativi'

"Progressi significativi" per un accordo tra Israele e Hamas sono stati fatti al Cairo. E' quanto sostiene il giornale egiziano al-Qahera, secondo cui sarebbe stato raggiunto un consenso su diversi punti in discussione, pur senza precisare di quali si tratta.

Media: '3 terroristi uccisi da Idf in Cisgiordania dopo assedio 12 ore'

Almeno tre terroristi che si erano barricati in una casa nella città di Deir al-Ghusun, vicino a Tulkarem, in Cisgiordania, sono stati neutralizzati dalle forze speciali dell'Idf e dall'unità d'élite antiterrorismo israeliana 'Yamam'. Lo scrive Ynet News, aggiungendo che l'operazione, durata oltre 12 ore, ha comportato intensi scontri a fuoco, dopo che la casa è stata circondata e infine demolita. Le forze israeliane si sono ora ritirate dalla città palestinese.

Wafa: "Almeno 2 palestinesi uccisi in Cisgiordania"

Sono almeno due i palestinesi uccisi in scontri armati durante un'operazione dell'Idf a Tulkarem in Cisgiordania dove l'esercito ha assediato una casa.
Lo ha riferito l'agenzia palestinese Wafa aggiungendo che "la casa in questione è stata demolita" e che video sui social mostrano i militari sparare ai due mentre uscivano dalle macerie". Media israeliani hanno aggiunto che "i terroristi palestinesi si erano barricati in una casa nella città di Deir al-Rosun vicino a Tulkarem". Secondo la stessa fonte, "le forze israeliane stanno ora lasciando la città dopo più di 12 ore".

Wp pubblica video che smentisce Idf su uccisione giornalisti (2)

Il Washington Post ha ottenuto ed esaminato le riprese del drone di Thuraya, che sono state archiviate in una scheda di memoria recuperata sulla scena e inviata a una società di produzione palestinese in Turchia. Nessun soldato, aereo o altro equipaggiamento militare israeliano è visibile nel filmato girato quel giorno - che il Post pubblica nella sua interezza - sollevando interrogativi sul motivo per cui i giornalisti sono stati presi di mira. Altri giornalisti hanno affermato di non essere a conoscenza dei movimenti di truppe nella zona.
Le interviste con 14 testimoni dell'attacco e con i colleghi dei giornalisti uccisi offrono il resoconto più dettagliato finora dell'incidente mortale. Il Post non ha trovato indicazioni che quel giorno uno dei due uomini agisse come qualcosa di diverso dal giornalista. Entrambi erano passati attraverso i posti di blocco israeliani nel loro cammino verso sud all'inizio della guerra; Dahdouh aveva recentemente ottenuto il permesso di lasciare Gaza, un raro privilegio che difficilmente sarebbe stato concesso a un noto militante.
In risposta alle molteplici richieste e alle domande dettagliate del Post, l'IDF ha dichiarato: "Non abbiamo altro da aggiungere". Il Post non è riuscito a identificare altri casi durante la guerra in cui i giornalisti sono stati presi di mira dall'IDF per aver fatto volare droni, che sono stati ampiamente utilizzati per catturare l'entità della devastazione a Gaza.

Fonte Israele: "Ancora nessuna informazione da Hamas"

"Stiamo aspettando con ansia di vedere la posizione finale di Hamas. Le informazioni non sono ancora arrivate". Lo ha detto una fonte israeliana citata da Haaretz aggiungendo che "alla luce dell'esperienze passate, anche se Hamas dice che sta seguendo lo schema, i piccoli dettagli e le riserve che presenterà potrebbero far dissolvere l'accordo."

Wp pubblica video che smentisce Idf su uccisione giornalisti

Il Washington Post pubblica un video che contraddice la versione israeliana su un raid che ha ucciso due giornalisti di Al Jazeera, accusati di essere terroristi.
Il 7 gennaio, l'esercito israeliano ha effettuato un attacco missilistico mirato su un'auto sulla quale c'erano quattro giornalisti palestinesi, appena fuori da Khan Yunis, nel sud di Gaza. Due membri di un team di Al Jazeera - Hamza Dahdouh, 27 anni, e l'operatore di droni Mustafa Thuraya, 30 anni - sono stati uccisi insieme al loro autista. Due giornalisti freelance sono rimasti gravemente feriti. Stavano tornando dalla scena di un precedente attacco israeliano contro un edificio, di cui avevano utilizzato un drone per filmare le conseguenze.
E proprio il drone sarebbe centrale nella giustificazione israeliana dell'attacco. Le forze di difesa israeliane hanno dichiarato in una dichiarazione il giorno successivo di aver "identificato e colpito un terrorista che utilizzava un mezzo aereo che rappresentava una minaccia per le truppe dell'IDF".
Due giorni dopo, l'esercito ha annunciato di aver scoperto prove che entrambi gli uomini appartenevano a gruppi militanti - Thuraya ad Hamas e Dahdouh alla Jihad islamica palestinese - e che l'attacco era stato una risposta a una minaccia "immediata".

Media, Israele non accetterà in nessun caso fine guerra nel quadro dell'accordo

Israele "non accetterà in alcuna circostanza la fine della guerra come parte di un accordo per il rilascio dei nostri ostaggi". A sottolinearlo, smentendo i resoconti dei media secondo cui gli Stati Uniti avrebbero assicurato che tutte le truppe verranno ritirate da Gaza a conclusione di un accordo in tre fasi, è un funzionario israeliano vicino ai colloqui citato dal Times of Israel. "Come deciso a livello politico, l'IDF entrerà a Rafah e distruggerà i restanti battaglioni di Hamas, con o senza una tregua temporanea per consentire il rilascio dei nostri ostaggi", ha affermato.

Fonti Israele: "Non porremo fine alla guerra con l'accordo"

Un funzionario israeliano vicino ai colloqui in corso per garantire un accordo sulla liberazione degli ostaggi smentisce le notizie dei media arabi secondo cui gli Stati Uniti avrebbero garantito che Israele ritirerà tutte le truppe da Gaza alla conclusione di un accordo di cessate il fuoco in tre fasi. "Contrariamente a quanto riportato, Israele non accetterà in nessun caso la fine della guerra come parte di un accordo per il rilascio dei nostri ostaggi", afferma il funzionario citato dal Times of Israel. "Come deciso dai vertici politici, l'Idf entrerà a Rafah e distruggerà i rimanenti battaglioni di Hamas lì con o senza una tregua temporanea per consentire il rilascio dei nostri ostaggi", aggiunge la fonte. Israele ha ripetutamente rifiutato la fine della guerra per distruggere Hamas a Gaza come condizione per un accordo sulla liberazione degli ostaggi. 

Hamas, bilancio morti in conflitto Gaza a 34.654

Il bilancio delle vittime del conflitto nella Striscia di Gaza è stato aggiornato a 34.654 complessive. Lo riferisce il Ministero della Salute di Hamas. Nelle ultime 24 ore i morti sono stati almeno 32. Il numero complessivo dei feriti ammonta a 77.908. 

Idf, raid contro postazioni nel centro e sud di Gaza

Aerei da combattimento israeliani hanno colpito postazioni a Khan Younis, nel sud di Gaza, dopo che un razzo è stato sparato ieri dall'area del Kibbutz Ein Hashlosa. Ad annunciarlo sono state le Forze di Difesa israeliane, precisando che il razzo è caduto vicino al confine. Un altro raid sferrato dai caccia nel sud di Gaza ha preso di mira un lanciarazzi che era pronto per essere utilizzato in un attacco contro Israele. Il raid, ha precisato l'Idf, citato dal Times of Israel, è stato effettuato dopo che i civili che si erano rifugiati nell'area erano stati evacuati. Nel centro di Gaza, sono stati effettuati attacchi aerei contro le postazioni di lancio dei mortai pronte per attacchi contro le truppe, precisa la fonte militare. La Marina ha anche effettuato attacchi lungo la costa della Striscia, in gran parte a sostegno delle forze di terra che operano nel centro di Gaza, è stato infine reso noto. 

Media, da Hamas ok ad accordo nelle prossime ore

Hamas annuncerà l'approvazione dell'ultima proposta di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi nelle prossime ore. Lo scrive il quotidiano palestinese Al-Quds rilanciato dai media israeliani. Secondo il Times of Israel, anche il quotidiano saudita Asharq riferisce che l'accordo è vicino e conferma che Hamas annuncerà la sua risposta nelle prossime ore. Una fonte anonima di Hamas afferma che il gruppo islamista è disposto ad accettare la prima fase senza il ritiro delle truppe israeliane da Gaza perche' crede di avere ancora "le carte per un maggiore potere riguardo all'identita' di alcuni dei rapiti, soldati dell'IDF che sono ancora vivi".

Media egiziani, progressi significativi in negoziati Gaza

"Ci sono progressi significativi nei negoziati" tra Hamas e Israele sulla proposta di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi a Gaza: lo ha reso noto l'emittente egiziana Al-Qahera News, legata ai servizi segreti del Paese, che cita   una fonte anonima. I mediatori egiziani hanno "raggiunto una formula concordata sulla maggior parte dei punti controversi", ha aggiunto. 

Media, da Hamas ok a prima fase accordo su ostaggi

Hamas avrebbe approvato la prima fase di un accordo per il rilascio degli ostaggi, in cambio di garanzie americane su un completo ritiro di Israele da Gaza tempo 124 giorni, a completamento delle tre fasi che comporrebbero l'intesa. Lo rivela una fonte di Hamas citata dall'emittente israeliana Channel 12, secondo cui le garanzie americane sarebbero state fatte pervenire per il tramite dei mediatori egiziani e qatarini che oggi incontreranno al Cairo esponenti di Hamas. L'accordo prevederebbe inoltre la promessa sostenuta dagli Stati Uniti che Israele non avvierà la prevista operazione nella città meridionale di Rafah, nell'enclave palestinese.  L'ultima proposta di accordo prevederebbe una prima fase di durata fino a 40 giorni durante la quale 33 ostaggi tenuti a Gaza verrebbero rilasciati e l'Idf si ritirerebbe da parte della Striscia. La seconda fase si estenderebbe fino a 42 giorni durante i quali verrebbero rilasciati tutti gli altri ostaggi ancora in vita e le parti si accorderebbero sulle condizioni di un ritorno alla calma a Gaza.  Durerebbe 42 giorni anche la terza ed ultima fase, dedicata alla consegna dei corpi senza vita. 

Delegazione Hamas arrivata al Cairo per negoziati

La delegazione di Hamas attesa al Cairo è arrivata in Egitto per la prosecuzione dei negoziati sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani. Lo ha riferito la testata egiziana Al-Qahera News. "Progressi significativi sono stati realizzati nei negoziati", riferisce Al-Qahera News, citando una "fonte di alto livello". I mediatori egiziani sarebbero pervenuti a una "formula consensuale sulla maggior parte dei punti di disaccordo".


Media egiziani, progressi significativi in negoziati Gaza

"Ci sono progressi significativi nei negoziati" tra Hamas e Israele sulla proposta di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi a Gaza: lo ha reso noto l'emittente egiziana Al-Qahera News, legata ai servizi segreti del Paese, che cita   una fonte anonima. I mediatori egiziani hanno "raggiunto una formula concordata sulla maggior parte dei punti controversi", ha aggiunto. 

Le Monde, rapinati 66 mln euro a Banca Palestina di Gaza

Gruppi armati palestinesi, di cui uno che si è presentato come Hamas, hanno sottratto il mese scorso 66 milioni di euro complessivi dalle agenzie bancarie di Gaza. Lo riporta il quotidiano francese Le Monde, che ha avuto accesso a un documento trasmesso dalla Banca di Palestina "ad alcuni partner internazionali". La prima scoperta fu fatta il 16 aprile scorso, quando gli impiegati si accorsero dell'effrazione di casseforti e della sottrazione di 2,8 milioni di euro in shekel israeliani. Il 17 aprile si ripresentarono nella banca gruppi di uomini armati muniti di esplosivi che si impadronirono dell'equivalente di 29 milioni di euro in diverse valute. Il 18 aprile un assalto in una seconda agenzia di Gaza City fu operato da un commando di uomini che si proclamarono "le piu' alte autorita' a Gaza", ossia miliziani di Hamas, e si impadronirono dell'equivalente di 33,6 milioni di euro in shekel.

Hamas chiede garanzie Israele non attacchi dopo rilascio ostaggi

Alti funzionari di Hamas hanno detto ad Haaretz, prima del loro arrivo in Egitto dove continueranno i negoziati per un accordo, che secondo quanto riferito dai mediatori egiziani, Israele e gli Stati Uniti sono impegnati per un cessate il fuoco. Tuttavia, la questione cruciale per Hamas è se Israele riprenderà ad attaccare Gaza dopo che gli ostaggi verranno rilasciati. I funzionari - scrive il giornale - hanno aggiunto che il movimento chiede garanzie agli intermediari che Israele non riprenderà i combattimenti. Sabato arriverà al Cairo anche una delegazione del Qatar. 

Bernie Sanders si schiera con gli studenti contro guerra a Gaza

Il senatore americano Bernie Sanders si schiera apertamente con gli studenti che nelle università americane stanno protestando contro la guerra a Gaza, dicendo loro "siete dalla parte giusta della Storia". "Nel 1962 - scrive su X l'esponente della sinistra democratica - organizzammo sit-in per porre fine alle politiche razziste all'Università di Chicago. Nel '63 fui arrestato mentre protestavo contro la segregazione scolastica. Ma avevamo ragione.   Sono orgoglioso di vedere gli studenti protestare contro la guerra a Gaza. Restate pacifici e focalizzati. Siete dalla parte giusta della storia". 

Mo, manifestanti interrompono cerimonia a università Michigan

La cerimonia inaugurale alla Scuola di musica, teatro e danza dell'Università del Michigan è stata interrotta per alcuni minuti da una manifestazione pro-Palestina. Video postati sui social media, e di cui riferisce The Times of Israel, mostrano un gruppetto di studenti mascherati, alcuni con hijab, entrare nell'auditorium e sventolare bandiere palestinesi e cartelli contro Israele e la polizia. Dopo che alcune proteste si sono levate dalla platea affinché la cerimonia continuasse, è intervenuta la polizia che ha sgomberato i manifestanti.


Media, Qatar disponibile a richiesta Usa espulsione Hamas

Il Qatar è pronto ad accettare la richiesta degli Usa di espellere da Doha la leadership di Hamas, tra cui Ismail Haniyeh. Lo ha detto al Times of Israel una fonte a conoscenza del dossier. Secondo il Washinton Post (Wp) il segretario di Stato Usa Antony Blinken lo scorso mese ha consegnato la richiesta di "espellere" i leader di Hamas da Paese se continuano a rifiutare l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Blinken - secondo il quotidiano - ha consegnato questo messaggio al primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani il mese scorso. Il Wp ha anche riferito che il Qatar aspettava da mesi la richiesta Usa.

Mo, fonti: Qatar pronto ad accettare richiesta Usa espellere leader Hamas

Il Qatar sarebbe pronto ad accettare la richiesta degli Stati Uniti di espellere la leadership di Hamas da Doha, espulsione che potrebbe avvenire presto. Lo ha detto una fonte americana a conoscenza del dossier al Times of Israel, confermando quanto scritto dal Washington Post, secondo cui sarebbe stato il segretario di Stato americano Antony Blinken a fare presente al premier del Qatar Mohammed Al Thani che Doha dovrebbe espellere la leadership del gruppo se Hamas continuerà a respingere le proposte sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi. Una richiesta che verrebbe ribadita dagli americani nel caso in cui il movimento dovesse dire no al Cairo all'ultima offerta. 

Blinken: "Hamas unico ostacolo a cessate il fuoco"

E' Hamas "l'unico ostacolo" ad un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza. Lo  ha ribadito il segretario di Stato americano Antony Blinken, mentre è attesa oggi al Cairo una delegazione del gruppo per i negoziati. "Aspettiamo di vedere se, in effetti, possono accettare un sì come risposta sul cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi - ha dichiarato Blinken al Forum di Sedona del McCain Institute in Arizona - La realtà in questo momento è che l'unica cosa che si frappone tra la popolazione di Gaza e il cessate il fuoco è Hamas".

Blinken: "Danni operazione a Rafah oltre l'accettabile"

I danni di un'operazione miliare israeliana a Rafah "andrebbero oltre l'accettabile" senza un piano per proteggere i civili palestinesi. E' l'avvertimento rilanciato dal segretario di Stato americano Antony Blinken, che ha parlato al McCain Institute’s Sedona Forum in Arizona. "Assente un piano del genere, non possiamo sostenere una grande operazione militare a Rafah, perché i danni che farebbero andrebbero oltre quello che è accettabile", ha ammonito Blinken, secondo cui "ci sono modi migliori per fare quello che serve a Israele per risolvere quello che resta del problema di Hamas".

Medioriente, Blinken: con invasione Rafah danni oltre l'accettabile

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha rinnovato i suoi avvertimenti contro un grave attacco israeliano contro l'affollata citta' di Rafah, a Gaza, affermando che Israele non ha presentato un piano per proteggere i civili. "In assenza di un piano del genere, non possiamo sostenere una grande operazione militare su Rafah perchè il danno che farebbe va oltre cio' che e' accettabile", ha detto Blinken al Sedona Forum del McCain Institute in Arizona.

Medioriente, Blinken: ora Hamas unico ostacolo al cessate il fuoco

Hamas rimane "l'unico ostacolo tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco" con Israele. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken. "Stiamo aspettando di vedere se, davvero, potranno accettare di dire sì al cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi", ha spiegato Blinken al Forum di Sedona del McCain Institute in Arizona. "La realta' in questo momento e' che l'unico ostacolo tra il popolo di Gaza e il cessate il fuoco e' Hamas", ha aggiunto. 

Medioriente, Israele sferra un attacco nella Striscia di Gaza

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno sferrato un attacco sulla parte centrale della Striscia di Gaza. Lo riferisce Al Mayadeen. Secondo il canale televisivo, alcune persone sono rimaste ferite in seguito all'attacco a Nuseirat.

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