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Guerra Medioriente, Hamas: "No problemi importanti su proposta accordo"

©Ansa

"L'atmosfera è positiva, a meno che non vi siano nuovi ostacoli da parte di Israele", ha detto un alto funzionario che ha parlato alla vigilia dell'incontro al Cairo con Egitto e Qatar. "Non accetteremo alcun accordo che non includa la fine dell'aggressione a Gaza", ha poi aggiunto un altro rappresentante dell'organizzazione

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Usa: "Israele ascoltato nostre preoccupazioni su Rafah"

Israele ha accettato di ascoltare le preoccupazioni degli Stati Uniti prima di lanciare un'invasione della città di Rafah a Gaza. Lo ha detto il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby. Kirby, parlando alla Abc, ha aggiunto che Israele ha iniziato a rispettare gli impegni presi con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sulla concessione degli aiuti nel nord di Gaza.

Wck: "Riprendiamo le nostre attività a Gaza"

La World Central Kitchen (Wck), l'organizzazione umanitaria di cui 7 operatori sono stati uccisi dal fuoco dell'Idf a Gaza a seguito di un'errata identificazione, ha annunciato di aver ripreso le sue attività nella Striscia dopo quattro settimane. "La situazione umanitaria a Gaza rimane disastrosa - ha detto Erin Gore, amministratore delegato di Wck - stiamo riavviando la nostra attività con la stessa energia, dignità e attenzione nel nutrire quante più persone possibile".

Timori per Cpi: Israele allerta ambasciate su antisemitismo

Il ministro degli esteri Israel Katz ha dato istruzioni a tutte le ambasciate israeliane nel mondo "di prepararsi immediatamente per un'ondata di grave antisemitismo, focolai antiebraici e anti-israeliani". Lo ha fatto sapere il ministero stesso giustificando la disposizione "date le voci sulla possibilità che la Corte penale internazionale (Cpi) emetta mandati di arresto contro alti funzionari israeliani politici e militari".

Hamas: "Daremo la risposta alla proposta israeliana"

Un alto funzionario di Hamas ha detto che il gruppo darà la sua risposta all'ultima controproposta di Israele per un cessate il fuoco a Gaza lunedì in Egitto. "Una delegazione di Hamas guidata da Khalil al-Hayya arriverà domani in Egitto e darà la risposta del movimento alla proposta israeliana durante un incontro con funzionari dell'intelligence egiziana", ha detto il funzionario che ha voluto restare anonimo.

Gantz: "Ritorno degli ostaggi è più importante di Rafah"

Il ritorno degli ostaggi israeliani a casa è più importante dell'operazione militare a Rafah. Lo ha detto Benny Gantz, ministro del gabinetto di guerra che - rispondendo al leader di destra radicale Bezalel Smotrich - ha sottolineato che "il governo non avrebbe diritto di esistere se i suoi membri impedissero una intesa sugli ostaggi". "Entrare a Rafah" - ha scritto su X Gantz - "è importante nella nostra lunga campagna contro Hamas, ma il ritorno degli ostaggi catturati il 7 ottobre è di importanza molto più grande".

Fonte Israele: "Accordo su ostaggi per evitare Rafah"

"L'unico modo per evitare l'ingresso a Rafah è raggiungere un accordo sugli ostaggi". Lo ha detto a Times of Israel una fonte israeliana secondo cui c'e una forte pressione internazionale affinchè l'operazione non abbia luogo. "Nessuno - ha ammesso la fonte - vuole che Israele entri a Rafah". Secondo la stessa fonte, nella sua controproposta Israele ha fatto "grandi concessioni", incluso il ritorno dei palestinesi sfollati nel nord della Striscia: una delle principali richieste di Hamas. La fazione islamica sarà domani al Cairo e potrebbe dare la sua risposta.

Gallant firma arresti amministrativi per 5 coloni israeliani

Il ministro della difesa Yoav Gallant ha firmato i provvedimenti di arresto amministrativo (cioè senza accusa formale) per 5 coloni israeliani. Lo ha riferito Haaretz che cita una fonte di sicurezza secondo la quale i 5 hanno avuto un ruolo centrale negli attacchi a proprietà e cittadini palestinesi in Cisgiordania avvenuti dopo il ritrovamento del cadavere di un 14/enne israeliano, Benyamin Ahimeir, che era stato rapito sempre in Cisgiordania.

Sindaco Istanbul, Hamas organizzazione terroristica

"Siamo profondamente rattristati dall'attacco di Hamas contro Israele". Lo ha detto il sindaco di Istanbul Ekrem mamolu in un'intervista alla CNN, secondo quanto riportano i media israeliani. "Qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un'organizzazione terroristica", ha continuato. La posizione del sindaco di Istanbul, oppositore del presidente turco Recep Tayyp Erdogan, è opposta a quella dello stesso Erdogan, che ha più volte affermato che la lotta di Hamas è una forma di liberazione nei confronti delle di Israele. "Non possiamo essere tra coloro che diffamano Hamas come organizzazione terroristica solo perché l'Occidente vuole così. Non possiamo chiamare terroristi i combattenti della resistenza palestinese", ha detto Erdogan alcuni giorni fa incontrando il rappresentante di Hamas, Ismail Haniyeh.

Idf approva i nuovi piani di guerra in vista di Rafah

Il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha approvato "i nuovi piani" per la continuazione della guerra a Gaza, in previsione anche della imminente operazione di terra a Rafah. Lo ha fatto sapere lo stesso esercito. Alla riunione era presente anche il comandante del Fronte sud dell'Idf, il generale Yaron Finkelman. 

Wafa, 'centinaia di coloni sulla Spianata delle Moschee'

L'agenzia palestinese Wafa ha denunciato che "centinaia" di quelli che definisce "coloni"  hanno preso "d'assalto i cortili" della Spianata delle Moschee a Gerusalemme nel sesto giorno della Pasqua ebraica. Secondo la stessa fonte, che parla di 600 persone, "hanno praticato rituali talmudici nei suoi cortili, in particolare nell'area di Bab al-Rahma". Secondo la legge israeliana, agli ebrei non è vietato salire sulla Spianata delle Moschee che per gli ebrei stessi è il Monte del Tempio, mentre è vietato praticare riti religiosi o pregare. Sempre secondo la Wafa, sulla Spianata "erano presenti il rabbino estremista Yehuda Glick, e il membro della Knesset del partito al governo Likud, Amit Halevi". 

Abu Mazen, riconoscere Palestina come fatto con Israele

Il presidente palestinese Abu Mazen ha invitato la comunità internazionale a "impegnarsi nei suoi obblighi" e a riconoscere lo Stato dello Palestina, come ha fatto con Israele, per porre fine allo storico conflitto tra le due parti. "Chiedo a tutti i Paesi di riconoscere lo Stato della Palestina come hanno riconosciuto lo Stato di Israele", ha detto il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, nel discorso tenuto all'edizione straordinaria del World Economic Forum, che ha preso il via a Riad e si è concentrata sui modi per risolvere la guerra nella Striscia di Gaza.

Media, domani delegazione di Hamas al Cairo per colloqui

Una delegazione di Hamas sarà al Cairo da domani per coloqui su cessate il fuoco. Lo ha fatto sapere, citata dai media internazionali e ripresa da Haaretz, una fonte della fazione islamica secondo cui dovrebbe essere discussa la controproposta avanzata da Israele ai mediatori egiziani e del Qatar per una tregua e il rilascio degli ostaggi. 

Nave con 400 tonnellate di aiuti per Gaza salpata da Cipro

E' partito sabato da Cipro un carico di 400 tonnellate di aiuti alimentari destinati a Gaza, settimane dopo che gli sforzi umanitari sono stati interrotti in seguito a un attacco aereo israeliano che ha ucciso sette operatori della World Central Kitchen (Wck). L'incidente ha indotto almeno tre fornitori di aiuti a sospendere le operazioni a Gaza, tra cui Wck, che era al centro del nuovo corridoio marittimo da Cipro. Gli Emirati Arabi Uniti hanno ora collaborato con un'agenzia di aiuti per inviare assistenza cruciale a Gaza attraverso il porto israeliano di Ashdod. Un funzionario emiratino ha dichiarato che la nave carica di aiuti alimentari è partita grazie al rapporto con l'American Near East Refugee Aid. La nave 'Jennifer' è partita dal porto di Larnaca alle 9 ora locale e impiegherà circa 25-30 ore per arrivare al porto israeliano di Ashdod. 

Hamas, nuovo bilancio vittime a Gaza è di 34.454 morti

Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato un nuovo bilancio delle vittime provocate nella Striscia di Gaza, dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese, il 7 ottobre: i morti sono stati 34.454 e 77.575 i feriti, in ormai oltre 200 giorni di guerra. 

Ben Gvir lascia l'ospedale dopo l'incidente d'auto

Il ministro della sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, è stato dimesso dall'ospedale Hadassah di Gerusalemme. Il leader della destra radicale israeliana era stato ricoverato per le ferite riportate in un incidente stradale quando - hanno ricordato i media - la sua auto, che non aveva rispettato il semaforo rosso, si era rovesciata dopo averne impattata un'altra. Nell'incidente Ben Gvir ha avuto 3 costole rotte. 

Abu Mazen, 'Israele entrerà a Rafah nei prossimi giorni'

"Israele entrerà a Rafah nei prossimi giorni". Lo ha detto, citato dai media israeliani, il presidente Abu Mazen al Forum economico mondiale (Wef) in corso a Riad in Arabia Saudita. Abu Mazen ha poi ribadito la necessità "della fine dei combattimenti e la fornitura di aiuti alla Striscia". Il presidente palestinese nell'ambito del Forum incontrerà il segretario di Stati Usa Antony Blinken. 

Abu Mazen, solo gli Usa possono fermare l'attacco a Rafah

Il presidente palestinese, Abu Mazen ha dichiarato che solo gli Stati Uniti a questo punto possono fermare l'attacco israeliano a Rafah, che costituirebbe "il più grande disastro nella storia del popolo palestinese". "Ci appelliamo agli Stati Uniti d'America perché chiedano a Israele di fermare l'operazione a Rafah, perché l'America è l'unico Paese in grado di impedire a Israele di commettere questo crimine", ha proseguito Abu Mazen, che si trova a Riad, in Arabia Saudita, per il vertice del World Economic Forum (Wef). 

Gb valuta invio truppe per proteggere carichi merci Gaza

Il ministero della Difesa britannico sta valutando l'invio di truppe a Gaza per scortare i camion di aiuti che dovranno essere portati sulla terraferma e distribuiti nella Striscia di Gaza, una volta sbarcati dal gigantesco molo galleggiante che sta costruendo l'esercito statunitense. Lo ha riferito alla stampa britannica una fonte della Difesa. Il molo dovrebbe essere completato all'inizio di maggio e poi sarà sospinto verso la costa di Gaza. Ma il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, non vuole che le truppe americane che gestiscono il progetto mettano piede sulla terraferma. Di qui, l'ipotesi al vaglio a Londra visto che deve essere trovato qualcuno che si assuma la responsabilità di una delle fasi più impegnative, complicate e pericolose della fornitura di aiuti all'enclave assediata da Israele e la cui popolazione è ormai allo stremo. 

Israele ha 'martellato' Gaza via terra, mare e aria

L'esercito israeliano ha riferito di aver compiuto nella notte nuovi attacchi e operazioni nella Striscia di Gaza via terra, mare e aria contro presunti obiettivi di Hamas. Aerei da combattimento dell'esercito israeliano hanno attaccato e "smantellato con precisione siti di lancio pronti a sparare in territorio israeliano", si legge nella nota dell'esercito, che aggiunge che le forze armate continuano a operare nel centro di Gaza. "Durante l'ultimo giorno, aerei da combattimento e altri aerei hanno attaccato decine di obiettivi terroristici, comprese infrastrutture terroristiche, siti di lancio, terroristi armati e posti di osservazione", si legge nella nota militare, che indica anche come la Marina israeliana si sia unita agli attacchi per assistere le forze di terra. 

Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa

Con l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. IL PUNTO


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