Medioriente, Israele: "Accordo solo se Hamas libera almeno 33 ostaggi, i soli ancora vivi"
Israele mette in guardia Hamas: o si arriva a "un accordo nel prossimo futuro, o l'esercito entrerà" nella città del sud della Striscia di Gaza. Il messaggio è stato inviato attraverso l'Egitto che ha inviato a Tel Aviv una delegazione guidata dal capo dell'intelligence Abbas Kamel. Israele ha trasmesso le sue condizioni: Hamas deve liberare almeno 33 ostaggi. Si tratta del numero di donne, anziani e feriti rimasti ancora in vita, sui circa 130 rapiti trattenuti - vivi o morti - nella Striscia
"E' l'ultima opportunità prima dell'operazione militare a Rafah". Israele mette in guardia Hamas: o si arriva a "un accordo nel prossimo futuro, o l'esercito entrerà" nella città del sud della Striscia di Gaza. Il messaggio è stato inviato attraverso l'Egitto che ha inviato a Tel Aviv una delegazione di alto livello, nel tentativo di sbloccare l'impasse. Israele ha trasmesso le sue condizioni: Hamas deve liberare almeno 33 ostaggi, come proposto dagli stessi egiziani. Si tratta del numero di donne, anziani e feriti rimasti ancora in vita, sui circa 130 rapiti trattenuti - vivi o morti - nella Striscia. In cambio lo Stato ebraico si è detto disponibile a consentire ai palestinesi di tornare nel nord di Gaza ritirando anche l'esercito dal Corridoio Netzarim.
L'Idf, intanto, nelle scorse ore ha ammassato decine di carri armati lungo il confine con la Striscia di Gaza meridionale, in quelli che sembrano essere proprio i preparativi per un'invasione di Rafah. Scontri a fuoco tra Hezbollah e Israele al confine libano: morto un civile israeliano.
Gli approfondimenti:
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Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli
Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa
Con l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. IL PUNTO
Attacco di Israele contro l'Iran, perché Esfahan è un obiettivo strategico
L'area nella zona centrale del Paese ospita diversi siti nucleari e la produzione di missili e droni. Secondo la World Nuclear Association, l’Isfahan Nuclear Technology Centre comprende un impianto di conversione dell'uranio (UCF) che produce esafluoruro di uranio. L'ANALISI
Guerra in Medioriente, Olimpio a Sky TG24: "Iran ha vastissimo arsenale droni"
"Queste armi sono state perfezionate, alcune sono state esportate in Russia che le utilizza contro l'Ucraina", spiega a Sky TG24 l'esperto del Corriere della Sera. L'INTERVISTA
Idf: "Ucciso in attacco con droni un alto esponente di al-Jama’a al-Islamiyya in Libano"
Un alto esponente del gruppo terroristico al-Jama’a al-Islamiyya è stato ucciso in un attacco con droni sferrato oggi da Israele nel Libano meridionale. Ad annunciarlo sono state le forze di difesa israeliane, precisando che l'uomo, Mosab Khalaf, ha guidato numerosi attacchi dal Libano contro bersagli israeliani. Khalaf inoltre, secondo l'Idf, coordinava attacchi con Hamas. E' stato colpito mentre era alla guida di un'auto vicino alla città di Meidoun, ad una ventina di chilometri dal confine israeliano. Lo rende noto il Times of Israel.
Iran, dopo gli Usa l'Ue verso nuove sanzioni: dal petrolio alle banche i settori colpiti
In seguito all’attacco missilistico del 13 aprile contro Israele, l’amministrazione Biden ha dato il via libera a un pacchetto che punta a ridurre l’export di petrolio da parte di Teheran. Al Congresso i Repubblicani in pressing per la linea dura. Bruxelles valuta sanzioni sulla vendita di droni alla Russia. Ecco le conseguenze sull'economia iraniana. IL PUNTO
Onu, accuse Unrwa: chiuso un caso per mancanza prove, tre sospesi
I funzionari delle Nazioni Unite che esaminano le accuse israeliane secondo cui 12 membri dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) avrebbero preso parte agli attacchi di Hamas del 7 ottobre, hanno chiuso un caso per mancanza di prove da parte di Israele e ne hanno sospesi altri tre. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric, secondo cui l'indagine dell'Ufficio per i servizi di supervisione interna continua sui restanti otto casi.
Israele: "Accordo solo se Hamas libera almeno 33 ostaggi"
Israele accetterà un accordo che preveda il rilascio di almeno 33 ostaggi, tra donne, anziani e feriti. Lo riferisce un alto funzionario israeliano ai media al termine dei colloqui tra Israele e la delegazione egiziana. "Non permetteremo ad Hamas di parlare di 20 ostaggi come ha fatto" in precedenza, ha sottolineato la fonte a Channel 12. Il funzionario ha poi aggiunto che lo Stato ebraico è disposto a fare importanti concessioni come il ritorno dei palestinesi nel nord di Gaza e il ritiro dell'esercito dal Corridoio Netzarim che taglia in due la Striscia.
Israele a Egitto: "Intesa in tempi brevi o entriamo a Rafah"
Si sono conclusi i colloqui tra Israele e la delegazione egiziana per un accordo sugli ostaggi e la tregua a Gaza. Parlando ai media, fonti israeliane hanno definito "molto buoni" i colloqui, che hanno portato a "progressi". Un alto funzionario israeliano ha detto a Channel 12 che "si tratta dell'ultima opportunità" di raggiungere un accordo "prima che l'esercito entri a Rafah". Israele ha quindi chiarito agli egiziani che non permetterà a Hamas di perdere tempo o di "trascinare i piedi" per impedire l'operazione militare a Rafah.
Egitto propone rilascio 33 ostaggi: "I soli ancora vivi"
"Non ci sono attualmente colloqui sugli ostaggi tra Israele e Hamas, né c'è una nuova offerta israeliana a riguardo", "c'è un tentativo da parte dell'Egitto di riavviare i colloqui con una proposta egiziana che comporterebbe il rilascio di 33 ostaggi: donne, anziani e malati". Lo dice una fonte egiziana secondo quanto riporta il Jerusalem Post.
Onu: "14 anni per liberare Gaza da 37 milioni di tonnellate di macerie"
Ci vorranno circa 14 anni per liberare la Striscia di Gaza dalle 37 milioni di tonnellate di macerie causate dalla rappresaglia israeliana per l'attacco subito da Hamas. La stima è stata illustrata a Ginevra da Pehr Lodhammar, alto funzionario dell'Unmas, il Servizio di Azione contro le Mine delle Nazioni Unite. Secondo Lodhammar è inoltre praticamente impossibile determinare il numero esatto di ordigni inesplosi a Gaza e in questo contesto sarà ancora più difficile rimuovere detriti e macerie di palazzi distrutti.
''Stimiamo 14 anni di lavoro con 100 camion'', ha dichiarato spiegando che ''sappiamo che in genere c'è un tasso di fallimento di almeno il 10% delle munizioni che vengono sparate e non funzionano".
Turchia: "La guerra Israele-Palestina è tra oppressori e oppressi"
"Il conflitto tra Israele e Palestina ha smesso di essere una guerra ma è diventata una lotta tra gli oppressori e gli oppressi". Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa congiunta con il vice premier della Nuova Zelanda, Winston Peters, ad Ankara. Il conflitto si è evoluto in "una lotta tra i fondatori del sistema internazionale e gli oppressi all'interno di questo sistema", ha aggiunto Fidan, citato da Anadolu.
"L'Egitto propone il rilascio di 33 ostaggi, i soli ancora vivi"
"C'è un tentativo da parte del Cairo di riavviare i colloqui con una proposta egiziana che comporterebbe il rilascio di 33 ostaggi, tra donne, anziani e malati". Lo ha detto un funzionario israeliano al Jerusalem Post, in merito alla delegazione egiziana che ha incontrato i mediatori israeliani per discutere degli ostaggi e di un cessate il fuoco a Gaza. Secondo il sito israeliano, i funzionari dell'intelligence israeliana ritengono che siano infatti solo 33 i rapiti ancora in vita, su un totale di 133 ancora trattenuti da Hamas e altri gruppi terroristici palestinesi nella Striscia. Nelle scorse settimane anche funzionari americani avevano riferito al Wall Street Journal di temere che gran parte degli ostaggi israeliani a Gaza fossero morti. "Gli egiziani stanno davvero prendendo in mano la situazione. L'Egitto vuole vedere dei progressi, anche perché è preoccupato per una possibile operazione a Rafah", ha aggiunto il funzionario israeliano al Jerusalem Post, secondo il quale il Qatar è stato sempre più escluso dai negoziati dopo la mancata risposta alle richieste israeliane di espellere i leader di Hamas dal suo territorio o di ridurre le loro finanze. "Il Qatar è ancora coinvolto, ma in misura minore - ha spiegato -, è chiaro a tutti che non ha mantenuto le promesse, nemmeno quando si è trattato di espellere Hamas o di chiudere i loro conti bancari".
Studenti pro-Palestina occupano Sciences Po a Parigi
Gli studenti pro-Palestina hanno occupato la sorica sede di Sciences Po a Parigi, tra gli atenei più prestigiosi di Francia, bloccando gli storici spazi della Rue Saint-Guillaume sulla scia delle contestazioni nei campus negli Usa. Diverse decine di studenti del 'Comité Palestine' di Sciences Po hanno occupato l'ateneo nella notte filtrando gli accessi al portone d'ingresso. Già mercoledì, una decina di tende erano state piantate nel cortile di un edificio secondario dell'ateneo, prima che la polizia procedesse allo sgombero.
Erdogan: "Il sostegno degli Usa a Israele allontana una soluzione"
''Il sostegno militare e diplomatico incondizionato dell'Amministrazione Usa a Israele non contribuisce alla soluzione, quanto piuttosto aggrava il problema''. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan citato dall'agenzia di stampa Anadolu.
La Turchia, ha quindi sottolineato Erdogan, ''è l'unico paese ad applicare restrizioni all'esportazione nei confronti di Israele di 54 gruppi di prodotti''.
Erdogan: "Netanyahu sarà ricordato come macellaio di Gaza"
Il primo ministro israeliano Benjamin ''Netanyahu, come i malvagi prima di lui, ha scritto vergognosamente il suo nome nella storia come il macellaio di Gaza''. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aggiungendo che '' continueremo a considerare i nostri fratelli di Hamas, che difendono la loro patria dagli occupanti, come la Resistenza Nazionale della Palestina". Sottolineando che ''continueremo a sostenere la causa nobile e onorevole dei palestinesi'', il presidente turco Erdogan.
Tajani: "Attacco a Rafah? Israele si sta preparando, di tutto per scongiurarlo"
L'attacco israeliano a Rafah? "Si stanno preparando, facciamo di tutto per scongiurarlo e stiamo lavorando perché ci sia il minor numero possibile di vittime. Noi, come G7, abbiamo chiesto immediato cessate il fuoco. Diamo un messaggio di pace, chiediamo l’immediato cessate il fuoco", la liberazione "degli ostaggi israeliani e la liberazione dei palestinesi dalla guerra, vogliamo aiutarli in tutti i modi possibili". Lo dice a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.