Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare
Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane
- Nella notte del 26 ottobre 2024 Israele ha scatenato la sua rappresaglia contro l'Iran, con "attacchi di precisione" su obiettivi militari "in risposta a mesi di continui attacchi" da parte della Repubblica islamica. Si tratta della reazione alla massiccia offensiva del 1° ottobre 2024, la seconda dopo quella avvenuta ad aprile dello stesso anno, durante la quale erano stati lanciati centinaia di proiettili, di cui almeno 100-150 droni e 40-60 missili, in gran parte intercettati
- Con l'attacco di ottobre, l'Iran ha voluto rispondere ai bombardamenti dell'Idf in Libano e all'uccisione del leader di Hezbollah, Nasrallah, colpito in un bunker a Beirut. L'1° ottobre, il territorio israeliano è stato raggiunto da circa 180 missili balistici, alcuni di tipo ipersonico. Teheran ha rivendicato di aver colpito diversi obiettivi, ma l'Idf ha dichiarato che il sistema di difesa israeliano ha intercettato la maggior parte dei missili, confermando una sola vittima nella zona di Gerico, feriti lievi e pochi danni
- L'arsenale degli Ayatollah, secondo diverse fonti incrociate dai media, tra cui il New York Times, può contare su varie armi più o meno sofisticate e temibili. Dai droni kamikaze, tra i quali lo Shahed 136, i missili da crociera tipo Paveh 351, i missili balistici terra-terra, quelli ipersonici Kheibar e i nuovi modelli Fatah. Sono le armi più sofisticate affrontate dal sistema di difesa israeliano
- Iran e Israele sono separati da una distanza minima, da confine a confine, di circa 1.000 km, con in mezzo gli spazi aerei di Iraq e Giordania, oltre che di una fetta meridionale di Siria. Le armi iraniane sono notoriamente capaci di percorrere queste distanze anche in pochi minuti, con i normali missili balistici e ancora meno con quelli ipersonici. Il nuovo modello Fatah può coprire la distanza dall'Iran a Israele in 7 minuti, con una gittata di 1.400 km
- Già nell'attacco di aprile 2024 erano stati usati missili balistici ipersonici di lungo raggio Kheibar. Noti anche come Khorramshahr 4, cioè di quarta generazione, possono raggiungere la velocità di Mach 8 nell'atmosfera (16 fuori) con un'autonomia fino a 2.000 km e una testata di 1.500 kg
- Teheran conta anche sul missili balistici a medio raggio Haj Qasem, con un raggio di 1.400 km e una velocità tra Mach 5 e 12. A disposizione anche il missile Shahab-3, con gittata tra 800 e 1.000 km. C'è una versione potenziata denominata Ghadr-110, missile a medio raggio che arriva quasi a 2mila km di distanza con velocità massima pari a Mach 9. Tra gli altri missili balistici in grado di colpire Israele e c'è quello a combustibile solido Khaibarshekan, che viaggia a 5mila km/h fino a una distanza di poco inferiore ai 1.500 km
- Altri missili in dotazione a Teheran sono quelli da crociera Paveh 351. Si tratta di Cruise di lungo raggio che volano come un aereo, con un'autonomia di 1.650 km a una velocità fra i 600 e i 900 km orari. Queste armi, secondo alcuni analisti, sarebbero state fornite dall'Iran anche agli alleati Houthi yemeniti e alle milizie filo-iraniane irachene
- Sebbene i missili da crociera, per le loro caratteristiche, siano più lenti e in grado di trasportare testate più piccole rispetto ai missili balistici, il loro uso è complementare per la loro capacità di volare a bassissima quota ed eludere con manovre le difese antiaeree
- Per quanto riguarda i droni, utilizzati ad esempio nell'attacco di aprile 2024, fonti di intelligence Nato spiegano come Teheran abbia a disposizione i “kamikaze” Shahed 136. Prodotti dalla Iran Aircraft Manufacturing Industries Corporation (Hesa), sono in servizio dal 2021 e vengono regolarmente acquistati dai russi che li impiegano a profusione in Ucraina
- Piccoli, economici, versatili, lunghi 3 metri e mezzo, guidati da remoto, questi droni portano una testata esplosiva relativamente piccola, fino a 50 kg, e possono raggiungere bersagli fino a 1.200 km volando però a velocità bassa, circa 180-200 km orari. Caratteristica, questa, che li rende anche vulnerabili: ci vogliono ore per coprire la distanza tra l'Iran e Israele
- Ma l’arsenale degli ayatollah non si ferma qui e conta armi diverse e molto più temibili. Ufficialmente l’Iran non ha armi nucleari. Tuttavia, come spiega il Wall Street Journal, è al momento l'unico Paese al mondo privo di un arsenale nucleare ma capace di “arricchire l'uranio al 60%”
- In ogni caso sembra certo che Teheran abbia fatto progressi dal 2018, anno in cui Washington (sotto l'amministrazione Trump) si ritirò dall'accordo sui controlli Onu sull'energia atomica iraniana sottoscritto nel 2015 a Vienna. Anche se non risulta che il Paese abbia compiuto l'ultimo miglio verso la ripresa di operazioni di assemblaggio di ordigni, come confermato dall’ultimo aggiornamento del rapporto annuale dell'intelligence Usa, viene ritenuto in grado di disporre di combustibile "quasi pronto" per non meno di 3 bombe nucleari