
"Non abbiamo ancora visto un piano credibile e fattibile per portare i civili fuori da Rafah", riferiscono dalla Casa Bianca. L'Iran torna a minacciare vendetta contro Israele e precisa che non attaccherà direttamente, ma colpirà attraverso forze iraniane nella regione. Israele dal canto suo ha completato 'una estesa esercitazione' al confine nord con il Libano. La proposta di tregua è in stallo
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L'Iran torna a minacciare vendetta contro Israele e precisa che non attaccherà direttamente, ma colpirà attraverso forze iraniane nella regione. Israele dal canto suo ha completato 'una estesa esercitazione' al confine nord con il Libano. La proposta di tregua è in stallo. Il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha respinto le argomentazioni secondo cui Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi a Gaza, affermando di non aver visto alcuna prova che lo suggerisca. "Completeremo l'eliminazione dei battaglioni di Hamas, anche a Rafah. Nessuna forza al mondo ci fermerà". Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, presso una base militare dove ha incontrato le reclute dell'Idf destinate a essere dispiegate ai valichi di frontiera.
Lo stesso premier israeliano insiste sulla necessità dell'attacco di terra a Rafah: "accadrà: c'è una data", assicura. Parole che mettono "in dubbio" i negoziati per una tregua, afferma il movimento islamista palestinese. Sul tavolo ci sarebbero sei settimane di stop in cambio del rilascio di 40 ostaggi.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Liveblog del 10 marzo 2024 sulla guerra Israele Hamas
Gaza, gli aiuti umanitari dal cielo non bastano. Onu: "Carestia quasi inevitabile"
Giordania, Egitto ed Emirati Arabi stanno già inviando scorte paracadutate di beni di prima necessità. Gli Stati Uniti dovrebbero aggiungersi a loro nelle prossime ore. Ma a Washington c'è chi parla di "una goccia dell'oceano". A Israele si chiede di potenziare gli arrivi via terra, meno costosi, più efficaci e meno pericolosi di quelli via aria. LEGGI
Guerra in Medioriente, parti lontane per il cessate il fuoco

Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi
È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza abitativa e prestiti di emergenza. LEGGI
Ritiro truppe israeliane, la disperazione dei palestinesi a Khan Younis
Guerra Gaza, Zuppi: "Non paragonare al genocidio compiuto dall'ideologia nazista"
Per il presidente della Conferenza episcopale italiana quello che sta accadendo nella Striscia "è un'operazione militare che uccide innocenti e bambini, una cosa che nessuno può accettare". Sulla questione del rilascio degli ostaggi: "Il negoziato è l'unica via", LEGGI
Comandante pasdaran Iran: "Risposta non sarà affrettata"
Un alto comandante militare iraniano ha detto che l'Iran intende adottare risposte misurate piuttosto che attuare frettolosamente ritorsioni contro Israele a seguito del presunto attacco israeliano al consolato di Teheran a Damasco. L'Iran ha promesso ritorsioni per l'attacco aereo sulla capitale siriana del primo aprile, che ha ucciso sette membri del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana (IRGC), tra cui due comandanti. "Come ha detto il nostro caro leader supremo Ali Khamenei, risponderemo a Israele, ma non agiremo in modo emotivo o frettoloso", ha detto Alireza Tangsiri, comandante della marina dell'IRGC, alla tv Al Arabiya.
Usa: "La risposta di Hamas sulla tregua non è incoraggiante"
La risposta di Hamas al cessate il fuoco finora è stata "meno che incoraggiante". Lo ha detto il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan.
Usa: "Da Israele ancora nessun piano per i civili a Rafah"
"Non abbiamo ancora visto un piano credibile e fattibile per portare i civili fuori da Rafah". Lo ha detto il Consigliere per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan in un briefing alla Casa Bianca sottolineando che Israele non ha presentato un piano "dettagliato su come ospitare, nutrire e fornire medicine ai civili"
Israele: "Oggi il Papa ha avuto un'udienza privata con i rappresentanti di 5 famiglie israeliane i cui parenti sono stati rapiti da Hamas il 7 ottobre"
Guerra a Gaza, cosa prevede la risoluzione Onu per il cessate il fuoco: il testo
Il documento approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è vincolante per gli Stati membri, ma Israele ne ha già ignorati altri in passato. La risoluzione condanna gli attacchi ai civili e i rapimenti, ma non cita mai direttamente Hamas. IL DOCUMENTO
Bando per collaborazione con Israele, cosa succede all’Università di Torino?
Tensione per la decisione del Senato accademico di non partecipare al bando ministeriale di collaborazione con Israele. LEGGI L'ARTICOLO
Guerra a Gaza, cosa prevede la risoluzione Onu per il cessate il fuoco: il testo
Il documento approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è vincolante per gli Stati membri, ma Israele ne ha già ignorati altri in passato. La risoluzione condanna gli attacchi ai civili e i rapimenti, ma non cita mai direttamente Hamas. IL DOCUMENTO
Austin: "Carestia di massa a Gaza allungherebbe il conflitto"
Una carestia mortale di massa a Gaza probabilmente accelererebbe la violenza e avrà l'effetto di garantire che ci sia un un conflitto a lungo termine: lo ha detto il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin in un'audizione al Senato. "Non deve accadere... Dovremmo continuare a fare tutto il possibile, e lo stiamo facendo, per incoraggiare gli israeliani a fornire assistenza umanitaria", ha aggiunto.
Usa: "Nessuna data sull'operazione israeliana a Rafah"
"Continuiamo ad avere un dialogo con Israele su un'eventuale operazione a Rafah e siamo profondamente preoccupati per la sicurezza dei civili". Lo ha detto Antony Blinken in una conferenza stampa a Washington con il ministro degli Esteri britannico David Cameron sottolineando di "non avere nessuna data" sull'inizio di un attacco israeliano nell'area, così come invece aveva annunciato ieri il premier Benyamin Netanyahu.
Austin al Congresso: "Nessuna prova di genocidio a Gaza"
Il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha respinto le argomentazioni secondo cui Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi a Gaza, affermando di non aver visto alcuna prova che lo suggerisca. "Non abbiamo alcuna prova che un genocidio sia stato commesso" da parte di Israele a Gaza, ha detto Austin alla Commissione per le Forze Armate del Senato durante un'udienza sul bilancio, dove la sua testimonianza è stata interrotta più volte dai manifestanti.
Iran: "Eserciti islamici formino coalizione anti-Israele"
"L'unico modo per combattere i sionisti è formare una coalizione di eserciti islamici". Lo ha detto il comandante della Marina dei Guardiani della Rivoluzione iraniana, Alireza Tangsiri, come riporta l'agenzia Isna. "Mi rivolgo ai Paesi islamici che pensano che i sionisti siano in realtà loro amici, se il nostro grande profeta fosse qui e vedesse questi crimini, rimarrebbe in silenzio oggi?", ha aggiunto il comandante.
Iran: presenza Israele negli Emirati è minaccia per noi
La presenza di Israele negli Emirati Arabi Uniti rappresenta una minaccia per l'Iran e questo "non dovrebbe accadere". Lo ha affermato il comandante della Marina dei Guardiani della rivoluzione iraniana Alireza Tangsiri, citato dalla semi-ufficiale Student News Agency. "Sappiamo che i sionisti non sono stati portati negli Emirati per scopi economici ma piuttosto per la sicurezza e l'ambito militare. Questa è una minaccia per noi e non dovrebbe accadere", ha sostenuto Tangsiri, sottolineando che il Golfo non è posto per gli israeliani. Abu Dhabi, insieme al Bahrein, nel 2020 ha firmato gli storici Accordi di Abramo con Israele, stabilendo relazioni diplomatiche.
Australia: "Riconoscere la Palestina unica speranza per mettere fine alla violenza"
Il riconoscimento dello Stato palestinese è "l'unica speranza per spezzare la spirale di violenza infinita" in Medio Oriente. Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri australiana, Penny Wong, la cui posizione ricalca quella dei governi di diversi Paesi europei, primo tra tutti quello spagnolo di Pedro Sanchez, promotore di un'iniziativa politica per riconoscere la Palestina.
Esortando di nuovo il governo Netanyahu ad abbandonare i piani per un'operazione a Rafah, Wong ha spiegato che, a suo parere, l'attuazione della soluzione a due Stati andrebbe a beneficio di Israele e, allo stesso tempo, danneggerebbe Hamas. "C'è sempre chi sostiene che il riconoscimento sia un premio per un nemico. Questo è sbagliato. In primo luogo perché la sicurezza stessa di Israele dipende da una soluzione a due Stati", ha affermato durante un intervento all'Australian National University.
"La comunità internazionale ora sta considerando la questione dello Stato palestinese come un modo per dare slancio verso una soluzione a due Stati", ha aggiunto, auspicando che il futuro Stato palestinese venga guidato da un' "Autorità Palestinese riformata" e rifiutando categoricamente qualsiasi ruolo per Hamas.
Save the Children: "A Gaza in 6 mesi di guerra muore un bambino ogni 15 minuti"
Negli ultimi 6 mesi, a Gaza, ogni 15 minuti circa un bambino ha perso la vita. Per ricordare tutti loro e come monito alla comunità internazionale affinché si adoperi per fermare queste morti, lo staff di Save the Children si è riunito in prossimità della sede di Roma dell’Organizzazione, esponendo uno striscione con il terribile dato. Inoltre, lo staff, in silenzio, ha deposto sulla scalinata in prossimità del palazzo una serie di oggetti che rappresentano l’infanzia rubata ai bambini che vivono in zone di conflitto, a Gaza e in tante altre crisi dimenticate.
Sei mesi di guerra che hanno portato la popolazione allo stremo e sull’orlo di una crisi umanitaria senza precedenti. La distruzione di scuole e ospedali a Gaza è diventata la norma, e la maggior parte dei bambini è privo di cibo e non può ricevere nemmeno le cure più elementari. Circa 30 dei 36 ospedali sono stati bombardati e il sistema sanitario è ormai al collasso. Inoltre, da ottobre, l’escalation del conflitto ha danneggiato o distrutto quasi il 90% degli edifici scolastici e metà della popolazione sta affrontando un livello catastrofico di insicurezza alimentare, con zone come quelle del nord del Paese che sono a rischio di carestia.
Fonti di Hamas: "I negoziati non stanno andando bene"
"Non stanno andando bene" i negoziati tra Israele e Hamas sul rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco. Lo dicono alla Dpa fonti del gruppo terroristico palestinese, che tornano ad accusare gli israeliani di "non essere interessati al cessate il fuoco, sono solo interessati alla questione degli ostaggi e non al cessate il fuoco".
©Ansa
Unrwa: "L'Agenzia spina dorsale di qualsiasi risposta umanitaria"
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) deve rimanere "la spina dorsale di qualsiasi risposta umanitaria" per i 2 milioni di persone che vivono a Gaza se si vuole evitare la carestia. Lo ha detto, in una dichiarazione ripresa dal Guardian, il direttore della pianificazione dell’Unrwa, Sam Rose.
Israele continua a impedire l'accesso ai convogli dell'Unrwa verso il nord di Gaza, dove 300.000 persone stanno affrontando la carestia, ha affermato Rose. "Il nostro spazio continua ad essere ristretto in un momento in cui la comunità internazionale ha urgente bisogno di fornire quanta più assistenza possibile alle popolazioni del nord".
Più della metà dei 16 paesi, che hanno sospeso i finanziamenti all’Unrwa dopo che Israele ha affermato che 12 dei suoi 13.000 dipendenti a Gaza avevano preso parte all’attacco contro Israele il 7 ottobre, hanno già deciso di riprendere i finanziamenti.
Wsj: "Anche il ritorno di 150mila sfollati al nord nei negoziati"
Tra le proposte per un accordo a Gaza c'è anche quella del ritorno di un massimo di 150mila sfollati palestinesi dal sud al nord di Gaza. Lo ha scritto il Wall Street Journal (Wsj) citando funzionari a conoscenza dei colloqui al Cairo che hanno confermato anche le 6 settimane di tregua in cambio di 40 ostaggi e 900 detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. "Non siamo ottimisti", ha detto uno dei due al Wsj mettendo in guardia di progressi nei negoziati.
Iran: "Gli eserciti islamici si coalizzino contro Israele"
"L'unico modo per combattere i sionisti è formare una coalizione di eserciti islamici". Lo ha detto il comandante della Marina delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Alireza Tangsiri. "I sionisti hanno fallito nella battaglia di Gaza perché non sono riusciti a sconfiggere Hamas o a liberare gli ostaggi israeliani", ha aggiunto, citato dalla Tv di Stato.
Harris oggi incontra familiari ostaggi
La vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, incontrerà oggi una delegazione di familiari degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas a Gaza. Lo riporta la Cnn, precisando che l'incontro a porte chiuse sarà il secondo della Harris con le famiglie degli ostaggi dall'attacco di Hamas del 7 ottobre. Ieri sera, intanto, la delegazione che si trova negli Stati Uniti ha incontrato il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan

©IPA/Fotogramma
Netanyahu: "Elimineremo Hamas a Rafah, nessuno ci fermerà"
"Completeremo l'eliminazione dei battaglioni di Hamas, anche a Rafah. Nessuna forza al mondo ci fermerà". Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, presso una base militare dove ha incontrato le reclute dell'Idf destinate a essere dispiegate ai valichi di frontiera. Lo riporta l'ufficio del primo ministro in un comunicato.
Nyt: "Armi in Cisgiordania dall'Iran per fomentare la protesta"
L'Iran sta tentando di inondare di armi la Cisgiordania e di trascinarla nel conflitto israeliano a fianco di Hamas, Hezbollah e Houthi. Lo scrive il New York Times dopo che lo Shin Bet aveva dichiarato il mese scorso di aver sventato tentativi di Teheran di contrabbandare ingenti spedizioni di armi avanzate ad "agenti terroristici" in Cisgiordania.
Secondo il quotidiano, l'Iran gestisce rotte di contrabbando attraverso Iraq, Siria, Libano, Giordania e persino Israele, con grandi spedizioni di armi trasportate da un Paese all'altro tramite terroristi, soldati o bande criminali prima che arrivino in Cisgiordania con l'aiuto di contrabbandieri beduini che li trasportano nel territorio palestinese dal confine giordano. Citando funzionari della sicurezza e dell'intelligence iraniani, statunitensi e israeliani, il New York Times afferma che la maggior parte delle armi di contrabbando sono pistole e fucili d'assalto, ma che spesso vengono trasferiti anche missili anticarro e granate a razzo.
Israele: "Per la prima volta in assoluto, una nave missilistica corvetta classe Sa'ar 6 dell'IDF ha intercettato con successo un UAV che si avvicinava da est e attraversava l'area del Golfo di Eilat"
Netanyahu: "Distruggeremo battaglioni di Hamas, anche a Rafah"
"Completeremo l'eliminazione dei battaglioni di Hamas, anche a Rafah. Non c'è forza al mondo che ci fermerà. Ci sono molte forze che tentano di farlo, ma non aiuterà, perché questo nemico, dopo quello che ha fatto, non lo farà più". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu parlando ad un corso di addestramento per le nuove reclute. Netanyahu ha poi ricordato che Hamas "fa parte dell'Asse del male iraniano che mira a distruggere Israele. Quando sconfiggiamo Hamas - ha detto - non stiamo sconfiggendo solo la fazione ma l'Asse".

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Hamas, quasi 400 cadaveri recuperati vicino all'ospedale Al Shifa
Quasi 400 cadaveri sono stati recuperati nei dintorni del più grande ospedale di Gaza, l'Al Shifa, dopo che le forze israeliane si sono ritirate dall'area la scorsa settimana: lo afferma l'organizzazione di Protezione Civile di Gaza, citata da Sky News. Il portavoce dell'organizzazione Mahmoud Basal ha detto alla Cnn che il totale non include le persone sepolte nel terreno dell'ospedale e che i lavoratori stanno ancora cercando di recuperare i corpi sepolti ad al Shifa. Per Hamas ci sono "dozzine" di cadaveri sotto terra e sabbia. Una missione guidata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità si trova attualmente nelle vicinanze dell'ospedale.
Israele in allerta, maxi esercitazione al nord
Israele ha completato "una estesa esercitazione" al confine nord con il Libano che ha visto coinvolte la 146/esima Divisione, forze della Marina, dall'Aeronautica, della Polizia e dei Servizi di Pronto Soccorso. Secondo il portavoce militare - citato dai media - sono stati messi in atto "vari scenari dalla difesa dell'area, all'evacuazione dei feriti sotto il fuoco e quelli di assalto e attacco". "L'Idf - ha detto - continua la sua preparazione per essere pronto a tutte le minacce nemiche di colpire i cittadini di Israele e il suo territorio".
Netanyahu: "C'è la data per l'invasione di Rafah". VIDEO
Resistenza islamica in Iraq rivendica 3 attacchi contro Israele
La Resistenza islamica in Iraq ha rivendicato la responsabilità di tre attacchi contro tre siti in Israele. In un comunicato online la milizia sciita afferma che i suoi combattenti hanno condotto attacchi "con armi adeguate" nelle ultime 72 ore "contro un obiettivo nell'insediamento di Ashkelon, contro il porto della stessa città e contro un sito all'interno dei territori occupati".
Gli attacchi sono stati effettuati "in solidarietà con il popolo di Gaza", prosegue la Resistenza islamica, sottolineando il suo impegno a continuare a prendere di mira "le roccaforti nemiche".
Riconoscimento dello Stato palestinese, Sanchez in missione in 4 Paesi europei
Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, inizierà venerdì una missione in quattro Stati europei per sollecitare il riconoscimento dello Stato palestinese, che il suo governo dovrebbe rendere ufficiale prima dell'estate. La prima tappa della missione sarà la Norvegia, a cui poi faranno seguito tappe in Irlanda, Belgio e Slovenia, come ha informato la portavoce dell'esecutivo, Pilar Alegria, citata dai media locali.
Iran: "Porteremo Israele in tribunale per il raid di Damasco"
L'Iran avvierà azioni legali presso tribunali internazionali contro Israele per l'attacco della scorsa settimana, attribuito da Teheran a Tel Aviv, contro la sezione consolare dell'ambasciata iraniana a Damasco, che ha ucciso sette membri delle Guardie della rivoluzione. Lo ha annunciato il portavoce della Magistratura, Masoud Setayeshi, come riporta Irna, affermando che "l'uccisione presso una missione diplomatica di comandanti e consiglieri militari iraniani da parte del regime sionista è in linea con la natura brutale di questo regime".
Gaza: salgono a 33.360 i morti dal 7/10, quasi 76mila feriti
E' salito a 33.360 il numero delle persone che hanno perso la vita nella Striscia di Gaza e a 75.993 quelle rimaste ferite dall'inizio della rappresaglia israeliana per l'attacco subito il 7 ottobre. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza City.
Media. "Per Hamas proposte dal Cairo non si possono accettare"
La proposta israeliana "non include un ritiro totale e un cessate il fuoco. Non possiamo accettare una proposta del genere, che non parla di un cessate il fuoco totale e permanente". Lo ha detto - citato da Ynet - il funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri secondo cui "la nuova proposta americana ignora le richieste del nostro popolo e si concentra solo sul ritorno dei rapiti". La dichiarazione - ha sottolineato il sito - arriva dopo che Hamas ha fatto sapere che sta esaminando le proposte formulate al Cairo.
Premier Anp vede ministro Esteri saudita, focus su Gaza
Il premier dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mohammad Mustafa è stato ricevuto a La Mecca dal ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan bin Abdullah per discutere della guerra che Israele sta conducendo contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa Spa spiegando che i due hanno discusso degli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco immediato a Gaza e aumentare il flusso di aiuti umanitari nell'enclave palestinese.
Berlino, la sicurezza d'Israele è il cuore della politica estera
La sicurezza di Israele è "al centro della politica estera tedesca" e la Germania "rigetta fermamente" le accuse lanciate dal Nicaragua, sulla partecipazione al genocidio nella striscia di Gaza. Lo ha detto la legale Tania von Uslar-Gleichen, secondo quanto riferisce Afp, parlando all'Aja a nome della Germania, davanti alla Corte internazionale di Giustizia dell'Onu.
Idf, in raid Khan Younis ucciso miliziano che ha preso parte a 7/10
Nel raid aereo condotto nella notte su Khan Younis è stato ucciso un miliziano di Hamas che aveva partecipato al massacro del 7 ottobre. Lo hanno dichiarato le Forze di difesa israeliane (Idf) in una nota. Nello stesso raid l’aeronautica israeliana ha colpito diversi siti appartenenti a gruppi terroristici in tutta la Striscia di Gaza, inclusi edifici, postazioni di lancio di razzi e altre infrastrutture. Tra gli obiettivi c'erano anche un edificio e dei tunnel adiacenti ad un sito di lancio utilizzato ieri in un attacco missilistico su Re'im, ha affermato l'Idf.
Katz: "Erdogan sacrifica interessi economici Turchia per sostenere Hamas"
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, "sta ancora una volta sacrificando gli interessi economici del suo popolo per sostenere gli assassini di Hamas a Gaza che hanno violentato, ucciso e profanato i corpi di donne, ragazze, adulti e bruciato vivi bambini". Lo ha dichiarato sul social X il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, dopo che la Turchia - con effetto immediato - ha imposto restrizioni sull'export di prodotti di 54 categorie verso Israele fino a quando sarà dichiarato il cessate il fuoco a Gaza. "Israele non si sottometterà alla violenza e all'estorsione, non perdonerà la violazione unilaterale degli accordi commerciali e adotterà misure" che "danneggeranno l'economia turca", ha proseguito Karz, annunciando di aver ordinato di contattare Paesi e organizzazioni negli Stati Uniti affinché fermino gli investimenti in Turchia e l'importazione di prodotti dalla Turchia.
Israele, risponderemo a violazione unilaterale di Turchia
Israele ha promesso misure di ritorsione contro la Turchia, che ha annunciato di limitare le esportazioni verso il Paese in risposta alla guerra a Gaza, in "violazione degli accordi commerciali bilaterali. La Turchia sta violando unilateralmente gli accordi commerciali con Israele e Israele prendera' tutte le misure necessarie in risposta" a questa decisione, avverte il ministero degli Esteri in un comunicato.
Israele sta comprando 40mila tende per evacuare Rafah'
Israele sta acquistando 40.000 tende per preparare l'evacuazione di centinaia di migliaia di palestinesi dalla città di Rafah, nel sud di Gaza: lo afferma un funzionario israeliano all'Associated Press, ripresa dal Guardian. Ieri il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato che è stata fissata una data per l'invasione israeliana dell'ultima città di Gaza situata al confine con l'Egitto. Si stima che circa 1,5 milioni di palestinesi si siano rifugiati nella città meridionale dopo essere fuggiti dai bombardamenti israeliani in altre parti del territorio.
Israele prepara lista più lunga di prodotti turchi bloccati
"Erdogan sta ancora una volta sacrificando gli interessi economici del popolo turco per il suo sostegno ad Hamas: risponderemo di conseguenza e prepareremo un elenco esteso di ulteriori prodotti che Israele impedirà alla Turchia di esportare". Lo ha detto il ministro degli esteri israeliano Israel Katz dopo la decisione "unilaterale" turca di fermare l'esportazione di prodotti verso Israele. Israele - ha fatto sapere il ministero - farà appello "ai paesi filo-israeliani e alle organizzazioni negli Usa affinché interrompano investimenti in Turchia e impediscano l'importazione di prodotti dalla Turchia" e impongano "sanzioni".
Israele, la Turchia impone restrizioni all'esportazione di 54 prodotti
Il ministero del commercio turco ha annunciato un pacchetto di sanzioni commerciali imposte nei confronti di Israele in vigore a partire da oggi. Le restrizioni decise dal governo di Ankara riguardano 54 prodotti e materiali grezzi, tra cui ceramiche, fertilizzanti, marmo e acciaio. La decisione è stata resa nota ieri sera dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan: le misure rimarranno in vigore fino all'annuncio di un cessate il fuoco da parte dello Stato ebraico. LEGGI L'ARTICOLO
Erdogan chiama Mbs, mondo islamico si unisca per Gaza
"I Paesi musulmani facciano fronte comune per fermare gli attacchi di Israele su Gaza". Questo il messaggio che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha voluto ribadire al principe erede al trono dell'Arabia Saudita, Mohammed Bin Salman (MBS), in una telefonata. Lo rende noto il ministero delle comunicazioni di Ankara, che specifica che, al centro del dialogo tra i due leader c'era la necessità di un'azione congiunta da parte del mondo islamico, per porre fine al massacro della popolazione civile, ma anche per rendere effettiva la decisione del Consiglio di Sicurezza Onu di giungere a un cessate il fuoco.
Intelligence Usa a Cnn, non ci sarà attacco diretto a Israele, Iran colpirà attraverso 'proxy'
E' improbabile che l'Iran attacchi direttamente Israele: Teheran starebbe invece esortando i gruppi che sostiene a lanciare attacchi di rappresaglia. Ad affermarlo sono fonti dell'intelligence americana citate dalla Cnn, secondo cui Teheran non punterebbe ad una escalation significativa della situazione ed è preoccupata dalle eventuali risposte americane o israeliane a suoi attacchi. L'Iran, secondo quanto riporta il 'Times of Israel' citando l'emittente, starebbe esortando i suoi 'proxy' a lanciare attacchi missilistici e con droni su ampia scala contro Israele nei prossimi giorni.
Idf colpisce obiettivi militari Siria, risposta ad attacco Hezbollah contro Golan
I caccia israeliani hanno colpito questa mattina postazioni dell'esercito di Damasco nel sud della Siria, vicino alla città di Mahajjah, in risposta a un razzo lanciato nella notte dal territorio siriano e atterrato nelle Alture del Golan, nella zona di Yonatan. Lo scrive il Jerusalem Post spiegando che non si registrano feriti o vittime. L'Osservatorio siriano per i diritti umani spiega che dietro l'attacco lanciato dalla Siria contro Israele ci sono Hezbollah e altre milizie filo iraniane. L'emittente televisiva al-Manar ha diffuso video in cui l'artiglieria di Hezbollah spara verso le Alture del Golan.
La Turchia limita le esportazioni verso Israele
La Turchia ha imposto oggi limiti alle esportazioni di numerosi beni verso Israele, compresi prodotti in acciaio, ferro e alluminio: lo ha annunciato il ministero del Commercio turco. "Questa decisione rimarrà in vigore fino a quando Israele non dichiarerà un cessate il fuoco immediato e consentirà l'accesso continuo degli aiuti umanitari a Gaza", ha affermato il ministero in un comunicato.
Hamas, proposta di Israele non va incontro a nostre richieste, leader la esamineranno
L'ultima proposta di accordo presentata da Israele non soddisfa le richieste di Hamas. Questo quanto afferma una dichiarazione diramata oggi dal gruppo sulla proposta ricevuta attraverso mediatori egiziani, qatarini e americani. Israele "rimane ostinato e non ha risposto a nessuna delle richieste del nostro popolo e della nostra resistenza", afferma la dichiarazione in cui Hamas dice di voler "raggiungere un accordo che ponga fine all'aggressione contro il nostro popolo" e che i leader del gruppo esamineranno la proposta e informeranno i mediatori della loro risposta.
Israele: "Dopo tiri da Siria, Idf colpisce oltre confine"
Dopo i colpi d'artiglieria dalla Siria di ieri sera su Yonatan nelle Alture del Golan, l'Idf ha attaccato "strutture militari e una postazione dell'esercito siriano nel villaggio di Mhajjah". Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
Giordania, Francia e Egitto: "Subito cessate il fuoco a Gaza"
Re Abdullah di Giordania, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il presidente francese Emmanuel Macron hanno chiesto che "il fuoco a Gaza finisca adesso" e hanno invocato la Soluzione a due Stati. In un un articolo congiunto pubblicato dal Washington Post (Wp) - e ripreso dai media israeliani - i tre leader, dopo aver domandato l'immediato rilascio degli ostaggi, hanno sottolineato che "la violenza, il terrorismo e la guerra non possono portare la pace in Medio Oriente". "La soluzione a due due Stati - hanno ribadito - è l'unico modo per garantire la pace e la sicurezza".
Israele, ucciso capo Hamas dell'Ufficio emergenza a Maghazi
L'esercito israeliano ha ucciso "il terrorista Hatem Alramery (Hatem Al-Ghamri, secondo Hamas, ndr), capo dell'Ufficio Emergenza per i campi centrali di Gaza" di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui Alramery era "l'operativo dell'ala militare nel campo del lancio dei razzi nel Battaglione Maghazi nei Campi centrali". Hamas aveva annunciato l'uccisone di 'Hatem Al-Ghamri' definendolo sindaco di Maghazi.
Katz, il ritiro da Gaza sud non è la fine della guerra
"Siamo pronti a ogni scenario. E Hamas non si illuda che il ritiro delle truppe da Gaza Sud significhi la fine della guerra". Lo spiega Israel Katz, ministro degli Esteri israeliano e fedelissimo di Netanyahu, in un'intervista a Repubblica. "Se troviamo un accordo" sul rilascio degli ostaggi "ci sarà un temporaneo cessate il fuoco quindi l'Idf non entrerà a Rafah. Ma lo farà in futuro, a tempo debito. Hamas pensa che non lo faremo? Si sbaglia". Dopo l'attacco a Damasco contro i pasdaran l'Iran potrebbe reagire. "Israele non si è preso la responsabilità per l'attacco, ma l'Iran ha annunciato che farà una rappresaglia contro di noi. Non ci spaventa. Non vogliamo la guerra con l'Iran, ma se ci attaccano direttamente, risponderemo - spiega il ministro -. L'Iran è la testa del serpente. Ha fornito a Hezbollah 150 mila missili per distruggerci. L'Europa, gli Stati Uniti, l'Onu devono fermare l'Iran ed evitare che si doti dell'arma atomica. L'Occidente sta facendo un grande errore. Deve sanzionare economicamente Teheran e far sentire la pressione. Altrimenti l'Iran diventerà un'altra Nord Corea". Israele non ha un piano per il dopo Gaza. "Gli israeliani non vogliono stare a Gaza. Sarà la comunità internazionale a prendersi la responsabilità della Striscia, una volta sconfitta Hamas. Ma chiunque verrà ad amministrare Gaza deve lasciare a Israele la possibilità di intervenire sul tema della sicurezza, lasciarci entrare nel caso dovessimo vedere nuove organizzazioni terroristiche", conclude.
Media, esercitazioni Israele per colpire infrastrutture in Iran, anche nucleari
Nel caso in cui l'Iran attaccasse direttamente Israele in risposta ai raid sulla sede diplomatica iraniana a Damasco, Israele colpirebbe per rappresaglia obiettivi in Iran. A riferirne è da Londra la pubblicazione Elaph News, secondo quanto riporta il Times of Israel. Citando "un funzionario occidentale responsabile per la sicurezza" la pubblicazione sostiene che Israele avrebbe condotto manovre aeree negli ultimi giorni che includono preparativi per colpire impianti nucleari ed altre infrastrutture chiave dell'Iran.
Katz: "Se Teheran ci attacca direttamente, attaccheremo l'Iran"
"Se l’Iran ci attaccherà direttamente, noi attaccheremo l’Iran. E se saranno le milizie alleate dell’Iran a farlo, come rappresaglia per la distruzione del consolato a Damasco, attaccheremo anche loro". A dichiararlo, in un'intervista a 'La Repubblica' è il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. "Siamo pronti a ogni scenario. E Hamas non si illuda che il ritiro delle truppe da Gaza Sud significhi la fine della guerra", prosegue. "Se troviamo un accordo, ci sarà un temporaneo cessate il fuoco quindi l’Idf non entrerà a Rafah. Ma lo farà in futuro, a tempo debito. Hamas pensa che non lo faremo? Si sbaglia". Quanto all'ipotesi due Stati, due popoli, "nessun leader politico in Israele, non solo Netanyahu, oggi sostiene quell’ipotesi. Dopo il 7 ottobre la nostra opinione pubblica non vuole più che la sicurezza dello Stato ebraico dipenda dai palestinesi. Neanche Hamas ha mai voluto due Stati. Vuole il Califfato islamico", afferma. L'alternativa sta nel "negoziato diretto con i palestinesi, con chi è al potere, per trovare un modo per convivere.
Usa a Israele: "Ribadiamo 'no' a invasione Rafah"
Gli Stati Uniti hanno ribadito con forza la loro opposizione a qualsiasi operazione israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato di aver fissato "una data" per l'invasione. "Abbiamo chiarito a Israele che crediamo che una massiccia invasione militare di Rafah avrebbe un effetto estremamente dannoso su questi civili e alla fine danneggerebbe la sicurezza di Israele", ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.