Il presidente degli Stati Uniti è tornato a frenare il primo ministro israeliano Netanyahu sull'annunciata operazione militare a Rafah, mentre la Casa Bianca ha confermato la morte in un raid israeliano di Marwan Issa. La Fao sottolinea il rapido peggioramento della crisi alimentare nella Striscia, per ora nella parte nord. Ma anche il resto del territorio corre il rischio di una futura carestia se continueranno le ostilità
Il presidente americano Biden è tornato a frenare il primo ministro israeliano Netanyahu sull'annunciata operazione militare a Rafah, mentre la Casa Bianca ha confermato la morte in un raid israeliano di Marwan Issa, membro di rango di Hamas, dopo le indiscrezioni che filtravano da giorni. All'ospedale Shifa di Gaza City, intanto, si è consumata una battaglia finita con 20 terroristi uccisi e oltre 200 arresti. Nel primo colloquio dopo oltre un mese di gelo, durato 45 minuti, Biden ha ribadito al premier israeliano che l'azione a Rafah sarebbe "un errore". E gli ha chiesto di inviare un team a Washington proprio per discutere di questo, richiesta alla quale Netanyahu ha acconsentito.
L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'agricoltura (Fao) ha lanciato l'allarme per il rapido peggioramento della crisi alimentare nella Striscia di Gaza, dove si prevede una situazione di carestia entro il prossimo maggio nei governatorati settentrionali: è quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato dall'iniziativa globale Integrated food security phase classification (Ipc). Anche il resto della Striscia corre il rischio di una futura carestia, nel peggiore dei casi, se le ostilità non cessassero e l'assistenza umanitaria non raggiungesse le persone più bisognose.
L'esercito israeliano ha preso il controllo dell'ospedale Shifa a Gaza City e ha chiesto ai membri di Hamas all'interno di uscire ed arrendersi. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, citato dai media. La stessa fonte ha detto che finora sono state "catturate dai soldati 80 persone sospette" e che "alcune di queste sono state confermate come terroristi operativi".
I negoziati a Doha "coinvolgeranno Sinwar e dureranno almeno due settimane". Lo ha detto una fonte politica israeliana citata dai media. Secondo altra fonte, riferita da Ynet la "sostanza della trattativa è una tregua di 42 giorni in cambio di 40 ostaggi".
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Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli
Mar Rosso, Houthi hanno testato nuovo razzo ipersonico nello Yemen
Il gruppo yemenita starebbe pianificando la produzione di missili da utilizzare nel Mar Rosso, nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden, nonché contro obiettivi in Israele, secondo l’agenzia Ria Novosti. LEGGI L'ARTICOLO
Meloni in Egitto, bilaterale e missione Ue. Firmata intesa: “Paese pilastro Mediterraneo”
La premier ha incontrato al Cairo il presidente al-Sisi per una doppia missione: un segmento europeo che si è concluso con la firma della dichiarazione congiunta che pone le basi per un Partenariato strategico Ue-Egitto; un segmento bilaterale Italia-Egitto per siglare diverse intese legate al Piano Mattei. Presenti anche la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen e alcuni primi ministri dell’Unione. L'APPROFONDIMENTO
Yemen, chi sono gli Houthi e perché hanno attaccato una nave italiana nel Mar Rosso
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Il 12 gennaio 2024 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli, mentre nel marzo 2024 la nave Carlo Duilio, il cacciatorpediniere della Marina Militare italiana, ha neutralizzato un attacco con un drone. IL PUNTO
La Casa Bianca conferma: Issa ucciso in un raid di Israele
Marwan Issa, numero 2 delle Brigate Qassam e membro di rango di Hamas, è stato ucciso nel corso di un raid di Israele a Gaza. Lo ha confermato il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.
Smotrich: nuovi insediamenti in risposta alle sanzioni Ue
Il ministro Bezalel Smotrich ha affermato che Israele rafforzerà ulteriormente i suoi insediamenti in Cisgiordania in risposta alle nuove sanzioni annunciate dall'Ue contro i coloni estremisti. "La falsa campagna Bds (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) contro lo Stato di Israele sta funzionando. Una campagna progettata nella sua interezza per infangare lo Stato di Israele", dice il leader del partito di ultradestra Sionismo religioso, come riporta Times of Israel. "C'è una risposta olistica e sionista a questa dichiarazione (dell'Ue): rafforzare e radicare gli insediamenti in tutte le parti della Terra di Israele", conclude.
Yemen, morto il leader di Al Qaeda Batarfi. Saad bin Atef al-Awlaki sarà il suo successore
II ramo del gruppo jihadista Al Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP) ha annunciato la morte del suo leader Khaled Batarfi. Il successore sarà Saad bin Atef al-Awlaki. LEGGI L'ARTICOLO
Israele: nello Shifa arrestati 200 sospetti terroristi
Nell'operazione condotta nell'ospedale Shifa di Gaza ed in edifici vicini le forze armate israeliane hanno ''catturato oltre 200 sospetti terroristi che sono adesso interrogati''. Lo ha detto alla stampa il portavoce militare Daniel Hagari. ''Abbiamo inoltre eliminato 20 terroristi fra cui il responsabile delle 'Operazioni speciali della sicurezza interna' di Hamas''. Secondo Hagari l'apparato di Hamas utilizza lo Shifa come una base operativa, anche per lanciare attacchi. ''L'organizzazione terroristica Hamas continua ad usare gli ospedali in maniera sistematica. Usa civili e malati - ha concluso - come scudi umani''.
Sullivan: 'Israele deve e può fare di più per facilitare aiuti umanitari a Gaza'
"Israele ha la responsabilità di facilitare l'arrivo di aiuti a Gaza e può fare di più". Lo ha detto il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, riferendo del colloquio telefonico tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu. "E' una priorità urgente", ha aggiunto sottolineando che bisogna "inondare" di aiuti Gaza con tutti i mezzi e risolvere "le difficoltà per muovere aiuti dentro Gaza".
Biden: "Israele mandi un team in Usa per parlare di Rafah"
Joe Biden ha chiesto a Benyamin Netanyahu di inviare un team a Washington per discutere dell'operazione a Rafah. Lo riferisce Jake Sullivan in un briefing con la stampa.
Biden a Netanyahu: "L'operazione a Rafah sarebbe un errore"
"Biden ha detto a Netanyahu che l'operazione a Rafah sarebbe un errore". Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, in un briefing con la stampa sottolineando che il presidente ha espresso al premier israeliano "le sue preoccupazioni prima fra tutte per la sorte di un milione di persone. Rafah è inoltre un importante punto di passaggio degli aiuti e infine si trova al confine con l'Egitto".
Borrell: "Intesa su sanzioni a Hamas e coloni violenti"
"È stato trovato un solido compromesso" sulle sanzioni ad Hamas e ai coloni israeliani autori delle violenze in Cisgiordania. "Il lavoro tecnico continuerà nei prossimi giorni ma abbiamo un accordo politico". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell in conferenza stampa dopo la riunione dei ministri degli Esteri dei 27.
Colloqui Doha, israeliani "per nulla ottimisti"
Gli israeliani non sono "per nulla ottimisti" rispetto ai negoziati a Doha, in Qatar, per cercare di arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e ottenere la liberazione degli ostaggi trattenuti dal 7 ottobre nell'enclave palestinese. E' quanto ha detto al Times of Israel un funzionario israeliano, secondo il quale, a causa delle pressioni interne e a livello internazionale, "non possiamo permetterci di non sfruttare questa opportunità".
Netanyahu a Biden: "Israele raggiungerà i suoi obiettivi"
Con il presidente Usa Joe Biden "abbiamo parlato degli ultimi sviluppi della guerra, compreso l'impegno di Israele a raggiungere tutti gli obiettivi del confitto". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu elencando tra questi obiettivi: "l'eliminazione di Hamas, il rilascio di tutti i nostri ostaggi e la promessa che Gaza non rappresenterà più una minaccia per Israele". "E questo - ha aggiunto - fornendo al contempo gli aiuti umanitari necessari per raggiungere questi obiettivi".
Biden ha chiamato Netanyahu su Gaza, Rafah e aiuti
Il presidente Usa Joe Biden ha parlato per prima volta in oltre un mese con il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu per discutere gli ultimi sviluppi in Israele e Gaza, compresa la situazione a Rafah e gli sforzi per aumentare l'assistenza umanitaria nella Striscia. Lo rende noto la Casa Bianca.
Terminato il colloquio tra Biden e Netayahu, 45 minuti
Si è conclusa la conversazione tra il presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Benyamin Netanyahu che è durata 45 minuti. Lo hanno riferito i media.
Idf: 20 terroristi uccisi nell'ospedale Shifa
Nell'operazione in corso nell'area dell'ospedale Shifa i membri di unità speciali israeliane hanno ''eliminato 20 terroristi e catturato decine di sospetti che sono adesso sottoposti ad interrogatori''. Lo ha reso noto il portavoce militare. Durante le ispezioni degli uffici, ha aggiunto - sono stati trovati in una cassaforte fondi destinati ai miliziani di Hamas e della Jihad islamica ''come premio al loro buon operato''. In un altro ufficio, ''vicino a quello del direttore dello Shifa'', c'erano - secondo l'Idf - ''bombe a mano, colpi di mortaio e proiettili''.
Capo Unrwa: Israele mi nega l'ingresso a Gaza
"Il giorno in cui vengono diffusi nuovi dati sulla carestia a Gaza, le autorità israeliane negano il mio ingresso a Gaza": lo afferma Philippe Lazzarini, il commissario generale dell'Unrwa, l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi, sul suo account X. "È stato sprecato troppo tempo - ha aggiunto poco dopo l'incontro al Cairo con il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shukry - tutti i valichi terrestri devono essere aperti adesso. La carestia, imminente nel nord della Striscia di Gaza, può essere evitata con la volontà politica".