Media: "Hamas non consegna la lista di ostaggi, Israele non partecipa ai negoziati"

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I miliziani palestinesi chiedono il ritorno degli sfollati nel Nord di Gaza e un aumento degli aiuti umanitari: "Se rispettate richieste tregua in 24-48 ore". Ma Tel Aviv vuole i nomi dei prigionieri vivi e non si presenta al tavolo al Cairo, dove oltre ai rappresentanti dei miliziani palestinesi, ci sono anche quelli del Qatar e degli Stati Uniti. Kamala Harris: "Serve cessate il fuoco immediato di sei settimane"

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Israele non manderà una delegazione al Cairo per colloqui sulla tregua ed il rilascio degli ostaggi. Lo dice al Times of Israel un funzionario israeliano, motivandolo con il rifiuto di Hamas di consegnare la lista degli ostaggi ancora in vita e l'indicazione del numero di detenuti palestinesi che dovrebbero essere rilasciati, secondo le richieste di Tel Aviv. 

Un alto funzionario di Hamas avva detto che una tregua nella Striscia di Gaza era possibile "entro 24-48 ore" se Israele avesse accettato le richieste del movimento islamico palestinese. 

Rappresentanti di Hamas, del Qatar e degli Stati Uniti si trovano già al Cairo per negoziare su tregua e rilascio ostaggi a Gaza, secondo quanto scrivono media vicini al governo dell'Egitto, Paese che ha assunto un ruolo di mediatore nel conflitto fra Israele e Hamas.


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Harris, Israele "apra valichi, non colpisca convogli aiuti"

"Israele deve fare molto di più per fare arrivare gli aiuti a Gaza. Non ci sono scuse". Lo ha detto la vice presidente Kamala Harris esortando il governo israeliano ad "aprire valichi, non colpire i convogli umanitari e non ostacolare l'assistenza umanitaria.

Kamala Harris: "Subito cessate il fuoco di 6 settimane a Gaza"

"Ci deve essere un immediato cessate il fuoco a Gaza di almeno sei settimane come previsto dall'accordo sul tavolo". Lo ha detto la vice presidente americana Kamala Harris che domani riceverà a Washington il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz. "Ciò a cui assistiamo ogni giorno a Gaza è devastante. Abbiamo ricevuto segnalazioni di famiglie che mangiavano foglie o mangime per animali. Donne che danno alla luce bambini malnutriti con poca o nessuna assistenza medica. Bambini che muoiono di malnutrizione e disidratazione", ha aggiunto.

Nyt: Unrwa accusa Israele di abusi su detenuti palestinesi

L'Unrwa ha accusato le truppe israeliane di abusi su centinaia di palestinesi presi a Gaza e portati nello Stato ebraico per essere interrogati. E' quanto ha riferito il New York Times, facendo riferimento a un rapporto non ancora pubblicato. Secondo l'agenzia Onu per i palestinesi, alcuni detenuti sono stati "picchiati, spogliati, derubati, bendati, abusati sessualmente e gli è stato negato l'accesso ad avvocati e medici, spesso per più di un mese". Abusi usati per "estorcere informazioni o confessioni, per intimidire, umiliare e punire". Le forze armate israeliane hanno ricordato che qualsiasi maltrattamento è "assolutamente proibito", hanno negato tutte le accuse di abusi sessuali e hanno fatto sapere che stanno indagando sulle denunce di comportamenti inappropriati. 



Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa

Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli

Netanyahu

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Fonti di Israele: "Male la richiesta di Netanyahu sulla lista degli ostaggi vivi"

Fonti del gabinetto di sicurezza israeliano hanno criticato la richiesta del primo ministro Benjamin Netanyahu di ricevere da Hamas un elenco completo degli ostaggi ancora in vita nell'ambito dei negoziati per raggiungere un accordo. "Come per l'accordo precedente, si poteva presumere che alla fine ci sarebbero stati elenchi adeguati degli ostaggi e di coloro che non sono piu' in vita. Questo non doveva essere trasformato in un ostacolo all'avanzamento dei negoziati", ha riferito una fonte citata da Haaretz. Il governo israeliano ha deciso di non inviare in Qatar una delegazione per partecipare ai colloqui dopo che Hamas non ha presentato un elenco degli ostaggi ancora in vita. 

Unrwa: "L'Idf ha abusato di centinaia di palestinesi detenuti"

Un rapporto inedito dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, accusa le truppe israeliane di aver abusato di centinaia di palestinesi detenuti a Gaza e portati in Israele per essere interrogati. Ne dà notizia il New York Times, aggiungendo che il rapporto sostiene che alcuni detenuti sono stati “picchiati, spogliati, derubati, bendati, abusati sessualmente e gli è stato negato l’accesso ad avvocati e medici, spesso per più di un mese”. Tale presunto comportamento, secondo l'Unrwa, è stato “utilizzato per estorcere informazioni o confessioni, per intimidire, umiliare e punire”. L'Idf ha affermato che qualsiasi maltrattamento è “assolutamente proibito”, ha negato tutte le accuse di abuso sessuale e ha affermato che sta indagando su eventuali denunce di comportamenti inappropriati, afferma il rapporto.

Media, nuovo raid di Israele nel sud del Libano

"Il canale libanese Al-Manar, che appartiene a Hezbollah, ha riferito di attacchi aerei israeliani nella città di Aita al-Sha'ab, nel sud del Libano. Secondo la tv libanese si tratta del primo attacco aereo della giornata. Lo riporta Ynet. 

Comandante nave Duilio: "Ci sono rischi mercantili rassicurati dalla nostra presenza"

“In questo momento la situazione è sotto controllo, non abbiamo indicatori che rivelino la presenza di minacce intorno alla nostra nave, né di attacchi imminenti né in corso. In questo momento la nave è in pattugliamento nel Mar Rosso meridionale e non sta effettuando attività di protezione ravvicinata a favore di mercantili di interesse nazionale”. Lo ha detto a Sky TG24 il capitano di vascello Andrea Quondamatteo, comandante del cacciatorpediniere della Marina Militare ‘Caio Duilio’. 

Media: "Israeliana rapita in Iraq portata in un'area pericolosa"

La giornalista e ricercatrice israelo-russa Elizabeth Tsurkov, rapita in Iraq lo scorso marzo, sarebbe ancora viva. Lo scrive Haaretz citando il quotidiano londinese Al-Arabi Al-Jadid, secondo il quale la donna sarebbe stata trasferita da Baghdad ad  un'altra regione del Paese. Una fonte del ministero degli Interni iracheno ha rivelato che le indagini sul sequestro indicano che sia stata trasferita in un'area del governatorato di Babilonia, sotto il controllo di milizie pesantemente armate che esercitano un potere e un'influenza significativi nella regione. Sebbene il nome dell'organizzazione responsabile della prigionia di Tsurkov non sia stato reso noto, il governo iracheno starebbe subendo notevoli pressioni, in particolare da parte degli Stati Uniti, per ottenere il suo rilascio. 

Gaza, gli aiuti umanitari dal cielo non bastano. Onu: "Carestia quasi inevitabile"

Giordania, Egitto ed Emirati Arabi stanno già inviando scorte paracadutate di beni di prima necessità. Gli Stati Uniti dovrebbero aggiungersi a loro nelle prossime ore. Ma a Washington c'è chi parla di "una goccia dell'oceano". A Israele si chiede di potenziare gli arrivi via terra, meno costosi, più efficaci e meno pericolosi di quelli via aria. I DETTAGLI

Hamas contro gli aiuti lanciati dagli Usa su Gaza

Hamas ha criticato il lancio di aiuti su Gaza da parte degli Stati Uniti, affermando che è una copertura per continuare a sostenere l'offensiva israeliana nella Striscia. La diminuzione nella fornitura di aiuti costringe la popolazione a correre alla loro ricerca, esacerbando il caos, ha commentato il Movimento islamico: "Gli aiuti sono ingiusti poichè alcune persone riescono a prenderli mentre altri non ottengono nulla". Inoltre, il lancio dei carichi dal cielo limita la quantità di aiuti, senza contare che solo parte dei pacchi raggiunge la sua destinazione o vengono danneggiati durante la caduta. 

Mar Rosso, Crosetto: "Voto martedì, aumento forze? No, quello previsto è sufficiente"

"Aspettiamo il passaggio parlamentare. Doveva essere fatto questo giovedì, il Parlamento ci ha chiesto qualche giorno in più, lo faremo martedì". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al Tg2 quando gli viene chiesto quando sarà ufficializzato il comando italiano della missione Mar Rosso. 

Potrebbe esserci un aumento delle forze? "No, quello previsto è quello necessario nel decreto Missione. Ci sarà una nave sempre presente che unita a quelle europee dovrebbero essere sufficienti". 

Crosetto: "L'attacco alla nave italiana dimostra la pericolosità degli Houthi"

"Ci aspettavamo degli attacchi, siamo lì per proteggere le navi mercantili" ma "attaccare deliberatamente una nave italiana è un atto ulteriore che dimostra quanto gli Houthi siano pericolosi". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al Tg2.

Media, bomba di Israele su cimitero a Jabalia: riemergono cadaveri

"L'esercito israeliano ha colpito un cimitero nel campo profughi di Jabalia, da poco creato dai residenti della zona più volte bombardata nel nord di Gaza". Lo afferma al Jazeera. Il reporter dell'emittente, Anas al-Sharif,  ha confermato che il cimitero è stato colpito. Video e resoconti dal sito indicano che "resti umani sono riemersi dal terreno a seguito dell'esplosione e i residenti stanno cercando di seppellirli nuovamente in un altro luogo".  Al Jazeera rilancia un video pubblicato dal giornalista palestinese Moamen Abu Owda - "e verificato dall'unità di fact-checking dell'emittente" - che mostra un grande cratere lasciato dall'attacco e i corpi avvolti dei morti che sono stati scagliati fuori dall'esplosione. 

Israele: "Sinwar sabota negoziati per avere caos a Ramadan"

Il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, sta deliberatamente tentando di sabotare i negoziati per un cessate il fuoco, con l'obiettivo di provocare disordini in tutto il Medio Oriente durante il Ramadan. E' quanto affermato da un alto funzionario israeliano a Yedioth Ahronoth. "Sinwar preferisce intensificare le tensioni in Medio Oriente, causando spargimenti di sangue e caos a Gaza durante il Ramadan, invece dell'alternativa di un cessate il fuoco di sei settimane e aiuti umanitari che allevierebbero significativamente la sofferenza della popolazione locale di Gaza", ha riferito la fonte. Israele ha deciso di non inviare una delegazione in Qatar per partecipare ai negoziati dopo che Hamas si è rifiutato di fornire un elenco aggiornato degli ostaggi ancora in vita e i criteri per il rilascio dei detenuti palestinesi dalle carceri israeliane. 

Sinwar

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L'attacco degli Houthi, martedì il voto per Aspides

Martedì sarà il giorno della verità per la nuova missione europea Aspides. Sullo sfondo del primo attacco all'Italia sferrato dai ribelli Houthi, il parlamento si prepara a votare la risoluzione che consentirà di dare finalmente il via all'operazione varata da Bruxelles ormai una settimana fa. I tempi stringono e le minacce dei ribelli yemeniti si moltiplicano di ora in ora. Questa volta nel mirino dei terroristi non ci sono soltanto le imbarcazioni americane o britanniche, ma anche quelle europee. "Nel Mar Rosso passa il 15% del commercio globale - le parole della premier, Giorgia Meloni - dobbiamo rimanere concentrati su un quadrante che è cruciale per i nostri interessi nazionali e commerciali". Proprio per questo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rilancia l'idea di una Difesa comune, per "far dialogare sistemi diversi per integrarli". 

Gallant: "No alla fine della guerra prima della distruzione di Hamas"

Israele non metterà fine alla guerra a Gaza finchè Hamas non sarà completamente smantellata. Lo ha  ribadito il ministro della Difesa Yoav Gallant, in un incontro con le truppe, sottolineando che "non c'è nessuno che aiuti i  terroristi, è solo questione di decidere di cosa occuparci prima". "Non porremo fine a questa guerra senza eliminare Hamas", ha assicurato, affermando che "ci vorra' il tempo necessario". 

Gallant

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L'inviato Usa domani in Israele e Libano contro l'escalation

L'inviato speciale americano Amos Hochstein visiterà domani sia Israele che Libano per continuare il lavoro diplomatici volto a ridurre l'escalation di tensione tra Libano e Israele. Lo riferisce la stampa israeliana che ieri aveva dato notizia della visita di Hochstein e dei suoi incontri in agenda con il premier Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo del Mossad David Barnea. 

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