"Fino ad ora non abbiamo presentato alcuna lista" di nomi a Israele, perché "prima di tutto, tecnicamente e praticamente, ora è impossibile sapere esattamente chi è ancora vivo e chi è stato ucciso a causa dei bombardamenti israeliani o chi è morto per fame a causa del blocco israeliano". Lo ha spiegato in un'intervista alla Bbc, Basim Naim, funzionario politico di Hamas. Il ministro del Gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, alla Casa Bianca per colloqui con i funzionari dell'amministrazione Biden
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In un'intervista alla Bbc un funzionario politico di Hamas, Basim Naim, ha detto che l'organizzazione non può fornire a Israele una lista degli ostaggi ancora in vita perché non sa quanti siano e dove si trovino.
Il ministro del Gabinetto di guerra, Benny Gantz, è arrivato alla Casa Bianca per colloqui con i funzionari dell'amministrazione Biden. Fissati incontri con alti funzionari tra cui la vicepresidente americana Kamala Harris, il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan e membri repubblicani e democratici del Congresso americano.
Un uomo di circa 30 anni è morto e altre otto persone sono rimaste ferite in seguito a un attacco missilistico proveniente dal Libano che ha colpito un frutteto vicino alla comunità di confine di Margaliot.
Gli approfondimenti:
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- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
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- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Liveblog del 5 marzo 2024 sulla guerra Israele Hamas
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Biden: ostaggi liberi e cessate fuoco di 6 settimane
"Non smetterò di spingere per un accordo che garantisca il rilascio dei rimanenti ostaggi detenuti da Hamas, porti un cessate il fuoco immediato a Gaza per almeno sei settimane e consenta un'ondata di aiuti all'intera Striscia di Gaza". Lo afferma il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
Harris: profonda preoccupazione per situazione umanitaria a Gaza
Kamala Harris ha espresso la sua "profonda preoccupazione" per la crisi umanitaria a Gaza durante l'incontro con Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra israeliano. Lo riferisce la Casa Bianca. La vicepresidente Usa "ha esortato Israele a prendere misure" per aumentare l'ingresso di aiuti nel territorio minacciato dalla carestia assicurandone una "distribuzione sicura", ma ha anche "accolto con favore l'approccio costruttivo" delle autorità israeliane nei negoziati in corso sugli ostaggi. Harris inoltre ha sollecitato Hamas ad accettare le condizioni sul tavolo, secondo cui il rilascio degli ostaggi comporterebbe un cessate il fuoco immediato di sei settimane e consentirebbe un aumento dell' assistenza umanitaria a Gaza.
Guerra Hamas-Israele, a Londra e nel Regno Unito rischio attentati mai così alto dall'11/9
Secondo il Daily Mail l’allarme sarebbe stato lanciato dai servizi segreti durante un incontro riservato con alcuni parlamentari. I DETTAGLI
Al Jazeera: 'Diversi morti in attacco israeliano nel sud di Gaza'
Ci sarebbero diversi morti a seguito di un bombardamento israeliano che ha preso di mira una casa vicino all’Ospedale Europeo, a est di Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Lo riferisce al Jazeera.
'Se si smantella Unrwa si sacrifica generazione di bimbi'
Smantellare l'Unrwa significherebbe sacrificare "un'intera generazione di bambini". Lo ha detto il capo dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Philippe Lazzarini all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. "Smantellare l'Unrwa è miope. Così facendo, sacrificheremo un'intera generazione di bambini, seminando il seme dell'odio, del risentimento e del conflitto futuro", ha aggiunto. Con l'intensificarsi delle tensioni tra Israele e l'Onu, Lazzarini ha denunciato una "campagna deliberata e concertata per indebolire" le operazioni dell'Unrwa, con l'obiettivo finale di "mettervi fine". "Parte di questa campagna include l'inondare i donatori con la disinformazione, progettata per alimentare la sfiducia e offuscare la reputazione dell'Agenzia", ha aggiunto parlando all'Assemblea Generale. "Lasciate che vi dica qual è la posta in gioco se non verranno prese misure significative per correggere questo corso catastrofico - ha detto ancora Lazzarini - Nel breve termine, la risposta umanitaria a Gaza crollerà completamente".
Harris riceve Gantz: priorità ostaggi, tregua e aiuti a Gaza
Ottenere l'accordo per la liberazione degli ostaggi, aumentare gli aiuti umanitari e un cessate il fuoco di sei settimane: sono le priorita' che la vicepresidente Usa Kamala Harris ha indicato per il colloquio - in corso a Washington - con Benny Gantz, membro centrista del gabinetto di guerra, volato negli Stati Uniti "su sua richiesta" e senza il consenso del premier Benyamin Netanyahu, di cui e' un rivale politico. Harris ha assicurato che lei e Joe Biden sono "allineati e coerenti sin dall'inizio" sul diritto di Israele di difendersi ma anche sul fatto che troppi civili palestinesi innocenti sono stati uccisi, che occorrono piu' aiuti e che bisogna liberare gli ostaggi. Oltre ai colloqui con Harris, Gantz incontrerà oggi il coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale per il Medio Oriente Brett McGurk e Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. Gantz dovrenne incontrare anche il leader della minoranza repubblicana al Senato Mitch McConnell. Domani vedra' il segretario di Stato Antony Blinken.
Forum ostaggi: non perdoneremo Netanyahu se non libererà rapiti
"Il popolo di Israele non perdonerà il premier Netanyahu e il governo se non riusciranno a porre fine agli atti orribili che gli ostaggi hanno già subito per 150 giorni". Lo scrive in una nota il forum delle famiglie degli ostaggi israeliani in reazione al rapporto delle Nazioni Unite che conferma abusi sessuali durante il massacro del 7 ottobre e sui rapiti in mano ad Hamas a Gaza. "Cosa c'è ancora da dire o fare affinché Netanyahu e i membri del governo siano determinati a fermare la crudeltà che le donne e gli uomini ostaggi sopportano giorno dopo giorno? È palesemente ovvio che le donne ostaggi stanno attraversando l'inferno in ogni momento, ogni minuto. In questo momento, l'Idf mantiene una forte presenza a Gaza e lungo i suoi confini, dando a Israele il sopravvento. Allo stesso tempo, lo schema di Parigi è stato approvato da tutte le parti coinvolte nell'accordo. Non si deve permettere che la discussione di dettagli minori comprometta questo accordo.
Onu: "Mai nascosto report su violenze di Hamas"
Il segretario generale dell'Onu "non ha mai" nascosto il rapporto sulle accuse di violenze sessuali avvenute durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo ha dichiarato il portavoce, parlando all'Afp, in risposta alle accuse lanciate da Israele, che ha richiamato in patria il suo rappresentante permanente al Palazzo di Vetro. Il viaggio dell'inviata speciale dell'Onu per le violenze sessuali Pramila Patten, il cui rapporto e' stato reso pubblico lunedi', "e' stato fatto minuziosamente e con attenzione - ha aggiunto il portavoce di Antonio Guterres - In nessun caso il segretario generale ha tentato di mettere il rapporto sotto silenzio".
Tajani: 'Vogliamo accelerare gli aiuti umanitari a Gaza'
"Siamo già pronti per organizzare una riunione, la settimana prossima, con tutte le organizzazioni legate all'Onu che si occupano di aiuti alla popolazione palestinese, per accelerare i tempi e avere un miglior coordinamento. Il titolo della missione potrebbe essere 'Pane per Gaza', 'Food for Gaza'". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Tg2 Post. "Ancora una volta l'Italia è protagonista degli aiuti umanitari, già abbiamo dato 10+10 milioni di euro per sostenere le famiglie, abbiamo accolto in Italia un centinaio di bambini palestinesi grazie all'Unità di crisi e le nostre forze armate e contiamo - se sarà possibile - di averne altrettanti nei nostri migliori ospedali pediatrici, dipenderà dalle trattative ma noi siamo pronti", ha aggiunto.
Tajani: 'Domani mia informativa su missione Aspides, difendere traffico mercantile'
"La nostra strategia" nel Mar Rosso "è quella di proteggere il traffico mercantile. L'altro ieri il cacciatorpediniere Caio Duilio ha abbattuto un drone che lo attaccava partito dallo Yemen, zona controllata dagli Houthi. Siamo pronti a difendere tutte le navi che passano in quella parte di Mar Rosso. Domani in Parlamento ci sarà la mia informativa con un voto che dovrà autorizzare la partecipazione della Marina Militare alla missione europea Aspides". Lo ha detto al Tg2 Post il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Yemen, chi sono gli Houthi e perché hanno attaccato una nave italiana nel Mar Rosso
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Il 12 gennaio 2024 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli, mentre nel marzo 2024 la nave Carlo Duilio, il cacciatorpediniere della Marina Militare italiana, ha neutralizzato un attacco con un drone. L'APPROFONDIMENTO

©Ansa
Unrwa: "Israele ha torturato i nostri dipendenti arrestati"
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, ha dichiarato oggi che le autorità israeliane hanno torturato alcuni membri del suo staff durante gli interrogatori. "Alcuni membri del nostro personale hanno riferito alle squadre dell'Unrwa di essere stati costretti a confessare sotto tortura e maltrattamenti" mentre veniva chiesto loro dell'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre, ha precisato l'agenzia Onu.
Aerei israeliani colpiscono siti Hezbollah nel sud del Libano
Aerei da combattimento israeliani hanno colpito siti militari di Hezbollah nel sud del Libano. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che le forze di difesa aerea hanno intercettato con successo un "bersaglio aereo sospetto" che dal Libano è giunto in Galilea.
L'Idf ha anche preso di mira i siti di lancio in Libano a seguito di diversi lanci di razzi verso il Monte Dov.
Onu: "Buone ragioni per credere a stupri di Hamas il 7/10"
Ci sono "buone ragioni per credere" che vi siano state violenze sessuali, compresi stupri, durante gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Lo rivela un rapporto dell'Onu pubblicato oggi. Per quanto riguarda gli ostaggi, la missione guidata dalla rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la violenza sessuale nei conflitti, Pramila Patten, ha raccolto "informazioni chiare e convincenti" secondo le quali alcuni sarebbero stati violentati, e "ci sono buone ragioni per credere che tali violenze siano ancora in corso".
Israele: "L'Onu cerca di tacere sulle notizie degli attacchi di Hamas"
Il ministro degli Esteri israeliano afferma di aver richiamato l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite per consultazioni sui presunti tentativi da parte dell'organizzazione di tenere segreto un rapporto su quelli che ha descritto come "stupri di massa" commessi da Hamas.
"Ho ordinato al nostro ambasciatore all'Onu, Gilad Erdan, di tornare in Israele per consultazioni immediate riguardo al tentativo di tenere nascosto il rapporto dell'Onu sugli stupri di massa commessi da Hamas e dai suoi sostenitori il 7 ottobre", ha detto il ministro degli Esteri Israel Katz in una dichiarazione.
"Nonostante l'autorità concessagli, il segretario generale dell'Onu non ha ordinato la convocazione del Consiglio di sicurezza alla luce dei risultati, per dichiarare Hamas un'organizzazione terroristica e imporre sanzioni ai suoi sostenitori", ha detto Katz.
Usa: "E' stato Gantz a chiedere l'incontro a Washington"
"E' stato Gantz" e non gli Stati Uniti "a chiedere l'incontro a Washington con la vice presidente Kamala Harris e il consigliere della sicurezza nazionale americana Jake Sullivan". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, in un briefing con la stampa.
Mo, morto un dipendente dell'ambasciata americana in Israele
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha confermato durante una conferenza stampa la notizia della morte di un dipendente "assunto direttamente" dell'ambasciata, ma non ha fornito molti ulteriori dettagli. "Posso confermare la morte di un dipendente assunto direttamente dall'ambasciata americana a Gerusalemme", ha detto Miller ai giornalisti.
"È un incidente su cui si sta indagando", ha continuato, dicendo che questo è un passo che viene sempre fatto quando qualcuno muore. Miller ha confermato che la persona è un cittadino americano, ma non ha voluto dire quale lavoro ha svolto per l'ambasciata.
Egitto: "Per Gaza un cessate il fuoco parziale e poi definitivo"
"Non siamo ancora arrivati ;;ad un punto dei negoziati che porti ad un cessate il fuoco a Gaza. Noi, con il Qatar, chiediamo un cessate il fuoco parziale e poi totale e il rilascio degli ostaggi israeliani. Lo ha affermato il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry durante una conferenza stampa con il suo omologo olandese, Wopke Hoekstra. Preoccupa l'Egitto anche l'insufficienza degli aiuti alla popolazione palestinese: "Le regole imposte da Israele per verificare gli aiuti a Gaza potrebbero essere intenzionalmente fissate per limitarli", afferma il ministro egiziano. Che chiede di affidare alle agenzie dell'Onu il compito di verificare il meccanismo degli aiuti a Gaza e la loro effettiva consegna.
Usa: "Parleremo a Gantz dell'assistenza umanitaria a Gaza"
"Nei coloqui tra la vice presidente Harris e il ministro israeliano Benny Gantz sarà affrontato il tema degli aiuti umanitari a Gaza". Lo ha ribadito il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby in un briefing con la stampa. "L'assistenza a Gaza non è abbastanza", ha ribadito il funzionario.
Benny Gantz arrivato alla Casa Bianca
Il ministro del Gabinetto di guerra, Benny Gantz, è arrivato alla Casa Bianca per colloqui con i funzionari dell'amministrazione Biden, riferisce la tv israeliana Channel 12. La notizia è rilanciata anche da 'Times of Israel'. Gantz incontrera' alti funzionari tra cui la vicepresidente americana Kamala Harris, il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan e membri repubblicani e democratici del Congresso americano. "Con gli amici bisogna sempre parlare apertamente, ed è quello che faremo", si vede dire ai giornalisti in ebraico in un video pubblicato su X.
Israele mostra all'assemblea dell'Onu video con dipendente Unrwa in attacchi del 7 ottobre
L'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan ha mostrato all'Assemblea generale un video in cui compare un dipendente dell'Unrwa fra gli assalitori degli attacchi del 7 ottobre. Nel video si vedono due persone sollevare quello che appare come un corpo privo di vita per sistemarlo in un veicolo. Uno dei due è stato identificato come un dipendente dell'organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. "Dipendenti dell'Onu rapiscono bambini israeliani", ha detto Erdan.
Fra i 13mila dipendenti dell'Unrwa alcune centinaia sono "terroristi attivi", il 12 per cento sono membri di Hamas o della Jihad islamica, ha aggiunto, denunciando che "è stato dimostrato come l'agenzia sia parte integrante della macchina del terrore di Hamas".
L'ufficio del premier israeliano rassicura: "Netanyahu sta bene"
"Benyamin Netanyahu continua in ogni momento a prendere decisioni, a tenere consultazioni, a condurre la guerra e a gestire le questioni del Paese": lo ha reso noto l'ufficio del premier israeliano dopo che in giornata vari media si erano interrogati sulla natura del malore che ieri gli ha impedito di partecipare ad una seduta di governo e che oggi lo ha indotto ad annullare una importante consultazione di sicurezza. "Respingiamo tutte le 'fake news' diffuse in materia", afferma un comunicato del suo ufficio. "Il premier soffre di una influenza stagionale che ha contagiato un gran numero di dipendenti del suo ufficio, Il premier è stato visitato stasera dal dottor Zvi Herman Berkovic. Il risultato della visita è che le condizioni del primo ministro sono buone".
Israele ritira il suo ambasciatore all'Onu
Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha richiamato per consultazioni l'ambasciatore del proprio Paese alle Nazioni Unite, Gilard Erdan, ordinandogli il rimpatrio. Le "immediate consultazioni" riguardano il presunto tentativo nel Palazzo di Vetro di passare sotto silenzio il rapporto sugli stupri di massa che i terroristi di Hamas commisero il 7 ottobre scorso sul suolo israeliano. Lo ha riferito il ministro in un comunicato. Katz punta l'indice sul segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, per non aver posto al Consiglio di Sicurezza il caso di considerare Hamas una organizzazione terroristica con la conseguente emanazione di sanzioni ai suoi sostenitori.
Oms: "Gravi livelli di malnutrizione nei bambini di Gaza"
Idf: "Oltre 450 terroristi impiegati a Gaza dall'Unrwa"
Oltre 450 impiegati dell'Unrwa, l'ente dell'Onu per i rifugiati palestinesi, "appartengono a organizzazioni terroristiche della striscia di Gaza, in particolare a Hamas". Lo ha affermato il portavoce militare israeliano, basandosi su informazioni di intelligence. Il portavoce ha divulgato due conversazioni telefoniche, registrate durante i massacri del 7 ottobre. Una delle voci appartiene a Yusef al-Hawajara, insegnante dell'Unrwa ai Deir el-Balah, l'altra a Mamduh Alkali, "un terrorista della Jihad islamica" maestro in una scuola elementare. "Sono dentro, con gli ebrei. Abbiamo donne ostaggi, ne ho catturata una", dice uno di loro.
Libano, almeno tre morti nel raid di Israele oggi al sud
Tre morti e un ferito è il bilancio di un bombardamento israeliano avvenuto stamani nel sud del Libano in una località a ridosso della linea di demarcazione tra i due Paesi. Lo riferiscono i media libanesi, secondo cui nel raid contro Adaisse, nel settore orientale della linea di demarcazione, tre persone sono state uccise travolte dal crollo di un palazzo colpito in pieno dal bombardamento israeliano. Secondo i media, a essere colpiti sono state una clinica e un dispensario medici dell'Ente islamico di sanità affiliato a Hezbollah. Le generalità delle persone uccise e del ferito non sono state ancora rese note ed è probabile che si tratti di tre dipendenti delle due strutture.
Houthi rivendicano l'attacco a largo dello Yemen
Il portavoce militare degli Houthi yemeniti, Yahya Saree, ha rivendicato che il gruppo ha colpito con successo la nave Msc Sky nel Mar Arabico, che ha identificato come una "nave israeliana". Lo riporta Al Jazeera. Saree ha detto che la nave mercantile è stata presa di mira con missili antinave ed è stata colpita direttamente, dopo che gli osservatori marittimi britannici avevano riferito che una nave portacontainer battente bandiera della Liberia e "affiliata a Israele" era stata colpita mentre era in viaggio in viaggio da Singapore a Gibuti. Il portavoce militare ha detto che ciò è avvenuto poche ore dopo il lancio da parte del gruppo di missili balistici e droni contro diverse navi da guerra statunitensi nel Mar Rosso. "Attraverso queste due operazioni, le forze armate yemenite confermano la loro capacità di prendere di mira simultaneamente navi da guerra e navi non da guerra, e che le loro operazioni si stanno intensificando e continuano".
Anche il Belgio invia un aereo con gli aiuti da lanciare su Gaza
Il Belgio ha inviato un aereo militare carico di aiuti umanitari da sganciare su Gaza, come parte di un'operazione internazionale che coinvolge Stati Uniti, Francia e Giordania. Gli aiuti saranno inviati prima in Giordania, dove funzionari israeliani li ispezioneranno prima di essere sganciati sul territorio palestinese, non prima di mercoledì, ha detto all'Afp il colonnello Bruno Beeckmans, comandante della base aerea belga di Melsbroek, vicino a Bruxelles da dove l'aereo è decollato. Il permesso delle autorita' israeliane è necessario perchè Israele controlla lo spazio aereo sopra la Striscia di Gaza. a dal 7 ottobre, inclusa una effettuata da un aereo francese. Di fronte alle difficoltà nel trasporto stradale, diversi paesi hanno lanciato aiuti aerei nella Striscia di Gaza, compresi gli Stati Uniti.
Hamas: "Non siamo obbligati a dare i nomi degli ostaggi vivi"
Restano in bilico i negoziati per la tregua a Gaza, con Hamas che ribadisce alla testata egiziana online Mada Masr di non essere obbligato a fornire l'identità degli ostaggi a Gaza ancora vivi e Israele che resta fermo sulle sue posizioni: non si presenterà neanche al Cairo finché questa condizione non sarà esaudita. Sul tavolo l'ipotesi di tregua di sei settimane si riduce intanto a 40 giorni. E mentre cresce la pressione su Hamas affinché accetti un accordo che "non soddisfa le loro condizioni", la fonte di Mada Masr ha affermato che non sono "disposti a scendere a compromessi di fronte all'intransigenza di Israele". Nonostante diverse questioni rimangano irrisolte nei colloqui, la fonte suggerisce comunque che una tregua di 40 giorni potrebbe essere raggiunta se Hamas continuerà a impegnarsi nei colloqui al Cairo, fissando "l'inizio del Ramadan come termine ultimo per raggiungere un accordo" con la parte israeliana".

©Ansa
Al-Arabiya: "Israele vuole notizie sulle condizioni dei militari in ostaggio a Gaza"
Israele ha chiesto ai mediatori coinvolti nei contatti con Hamas "più informazioni sulle condizioni dei militari" trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele e "sulle loro sorti". Lo ha riferito la tv satellitare al-Arabiya citando sue fonti secondo cui Israele avrebbe anche rifiutato il rilascio dei detenuti palestinesi indicati da Hamas per arrivare a un accordo.
Al-Arabiya: "Hamas vuole una risposta da Israele entro inizio Ramadan"
Hamas vuole una "risposta definitiva (da Israele nel contesto dei colloqui) prima dell'inizio del mese sacro di Ramadan", previsto per il 10 marzo. Lo riporta la tv satellitare al-Arabiya, che cita proprie fonti secondo cui Hamas ha anche informato i mediatori della decisione di non procedere con "nessuno scambio di prigionieri (il rilascio degli ostaggi trattenuti a Gaza dal 7 ottobre e la liberazione di detenuti palestinesi nelle carceri israeliane) se non verrà annullata l'operazione militare a Rafah", annunciata da Israele per questa città del sud della Striscia di Gaza in cui si sono rifugiati più di un milione di sfollati di altre aree dell'enclave palestinese.
Stando alle fonti di al-Arabiya, Hamas ha anche "chiesto un piano chiaro per il rientro, senza restrizioni, degli abitanti del nord della Striscia di Gaza".
Medio Oriente, Ben-Gvir chiede la fine dei negoziati per la liberazione degli ostaggi
Il ministro israeliano della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir chiede la fine dei negoziati per la liberazione degli ostaggi ancora prigionieri a Gaza, rende noto Haaretz. In una riunione di partito, l'esponente dell'estrema destra di Otzma Yehudit[ ha chiesto che Israele entri "in una nuova fase di combattimenti intensi". Si sono svolti oggi al Cairo, per il secondo giorno consecutivi, i negoziati a cui hanno preso parte, come mediatori, Stati Unitie, Qatar e Israele, con rappresentanti di Hamas. Fonti egiziane parlano di "progressi considerevoli".
Pd: "Sì a missioni Mar Rosso e Gaza ma cresca l'azione diplomatica"
"Il Partito Democratico sosterrà le nuove missioni di pace e di sicurezza nel Mar Rosso e a Gaza. Abbiamo chiesto però al governo più azione diplomatica per un cessate il fuoco e più risorse e aiuti per la popolazione civile innocente che in queste ore è vittima di una catastrofe umanitaria a Gaza. Per questo il nostro è un voto favorevole per sostenere le missioni, ma per aiutare in quella regione e a Gaza il ritorno della politica e delle soluzioni negoziali". Così Enzo Amendola, capogruppo del Pd in commissione Esteri della Camera. "Noi - aggiunge - sosterremo la missione nel Mar Rosso che è fondata su una risoluzione delle Nazioni Unite e su una scelta unitaria dell'Unione Europea, ma la missione si deve inquadrare in un'azione diplomatica che il governo italiano insieme ai partner europei devono portare avanti. Senza il cessate il fuoco a Gaza, senza una soluzione politica negoziale per liberare gli ostacoli, ma soprattutto per salvare la popolazione innocente nella Striscia, sarà complicato mantenere missioni militari in sicurezza, come ne abbiamo tante da italiani nell'intera regione".
Reuters: "Appello della Casa Bianca per il cessate il fuoco"
L'Unrwa si difende davanti all'Assemblea Generale Onu
Il capo dell'Unrwa Philippe Lazzarini e' oggi al Palazzo di Vetro dell'Onu per perorare la sua causa davanti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, mentre la sopravvivenza della "spina dorsale" degli aiuti umanitari a Gaza è minacciata dopo le accuse israeliane contro diversi dei suoi dipendenti. In una lettera indirizzata alla fine di febbraio al presidente dell'Assemblea Generale, Lazzarini ha chiesto aiuto sottolineando che l'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi "è arrivata a un momento critico, con i ripetuti appelli di Israele al suo smantellamento e al congelamento dei finanziamenti dei donatori a fronte di una situazione senza precedenti sui bisogni umanitari a Gaza". "La capacità di adempiere al suo mandato è ora seriamente minacciata", ha insistito, chiedendo il "sostegno politico" degli Stati membri. L'Unrwa è al centro delle polemiche da quando Israele ha accusato, alla fine di gennaio, 12 dei suoi dipendenti di coinvolgimento nell'attacco del 7 ottobre compiuto da Hamas. Per quanto riguarda le indagini in corso, il segretario generale Antonio Guterres ha ricevuto un primo rapporto dagli investigatori, che sperano di ricevere "presto" i documenti in possesso delle autorità israeliane, come ha precisato il suo portavoce. Unrwa, da parte sua, ha insistito sul fatto che Israele non ha fornito "nessuna prova" riguardo alle accuse contro i 12 dipendenti.

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Hamas vuole il ritorno di 500 famiglie al giorno a nord di Gaza
Nel secondo giorno di colloqui tra Egitto, Qatar, Stati Uniti e Hamas per la tregua a Gaza in corso al Cairo, la fazione palestinese ha chiesto anche il ritorno di 500 famiglie nel nord di Gaza al giorno durante il periodo di tregua e con la partecipazione internazionale. Lo riferisce l'emittente statale egiziana Al Qahera, aggiungendo che Hamas vuole una "risposta decisiva" prima dell'inizio del Ramadan, la prossima settimana
Netanyahu ancora influenzato, annullati gli impegni
Annullati gli impegni odierni del premier israeliano Benjamin Netanyahu, rimasto a casa a causa di un'influenza. Lo ha confermato al Times of Israel un funzionario israeliano dopo che sabato l'ufficio di Netanyahu aveva reso noto che il primo ministro 74enne aveva una "leggera influenza" e che domenica non avrebbe partecipato consueto consiglio dei ministri
Attacco aereo israeliano ad Al-Adissa, nel sud del Libano
Un attacco aereo israeliano avrebbe colpito la città di Al-Adissa, nel sud del Libano. Lo riportano i media libanesi, senza chiarire se il raid abbia provocato vittime
Hamas: "Trasformare in scontro ogni giorno del Ramadan"
"Trasformare ogni giorno in una giornata di scontri". Sono queste le parole che Osama Hamdan, esponente di Hamas, ha rivolto ai palestinesi del Medio Oriente, invitati a insorgere contro Israele durante il mese sacro di Ramadan, che inizierà nei prossimi giorni. Nel corso di una conferenza stampa a Beirut, Hamdan ha detto che i Paesi del mondo intero non dovrebbero restare a guardare mentre "la fame schiaccia il nostro popolo".
E, secondo Hamdan, i negoziati in corso su un possibile accordo per un cessate il fuoco con Israele hanno dimostrato quella che ha definito la flessibilità di Hamas "per la preoccupazione del sangue del nostro popolo".
Hamas: "Non ci sono progressi reali nei colloqui"
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato al canale libanese Al Mayadeen che "non ci sono reali progressi" nei colloqui sulla liberazione degli ostaggi e ha accusato Israele di non dare "risposte chiare riguardo alle richieste di Hamas". In particolare, secondo il funzionario, Israele non avrebbe dato risposte chiare riguardo sul cessate il fuoco, il ritiro dalla Striscia di Gaza e il ritorno degli sfollati. La fonte ha sottolineato che Hamas "insiste su questi richieste prima di prendere qualsiasi posizione sugli ostaggi israeliani": "i mediatori egiziani e del Qatar continuano a fare passi avanti nei negoziati, ma affrontano difficoltà estreme", ha aggiunto
Nave affiliata a Israele attaccata al largo dello Yemen
Una nave battente bandiera liberiana è stata attaccata al largo dello Yemen. Lo ha riferito la società di sicurezza marittima Ambrey, aggiungendo che la nave era stata elencata come "affiliata a Israele". "La nave era indicata come gestita dalla compagnia israeliana Zim Integrated Shipping Services", ha detto Ambrey, ma ha aggiunto che "potrebbe trattarsi di un'affiliazione obsoleta". "Non è stato confermato se la nave sia stata colpita direttamente o abbia subito danni a causa di esplosioni nelle vicinanze", ha affermato la società.
Hezbollah: "Colpiti servizi di spionaggio israeliani"
Hezbollah sostiene di aver colpito i “servizi di spionaggio” israeliani nel sito di Ruweisat Al-Alam, nelle colline libanesi occupate di Kfar Shuba. In una dichiarazione su Telegram, il gruppo ha aggiunto che l’attacco è avvenuto “a sostegno del risoluto popolo palestinese nella Striscia di Gaza” alle 15,20 ora locale
Erdogan vede Abu Mazen, vuole pace Anp-Hamas
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan questa settimana attende ad Ankara il ministro degli Esteri palestinese Riyad al Maliki e il presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen). Due incontri che serviranno al leader turco per discutere della consegna di aiuti umanitari a Gaza, ma
anche per mediare tra l'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) e Hamas.
Usa: "Guerra Israele-Hezbollah non sarebbe contenibile"
Una guerra lungo il confine meridionale del Libano non sarebbe "contenibile". Lo ha detto l'inviato speciale americano Amos Hochstein in visita a Beirut, citato da Sky news, mentre continuano gli sforzi diplomatici per fermare gli scontri a fuoco tra Hezbollah e Israele. "Un cessate il fuoco temporaneo non è sufficiente. Una guerra limitata non è contenibile", ha affermato. Israele e Hezbollah - sostenuto dall'Iran - sono in conflitto sin dall'inizio della guerra tra le forze israeliane e Hamas scoppiata dopo l'attacco dei miliziani palestinesi allo Stato ebraico lo scorso 7 ottobre
Inviato Usa: diplomazia unica soluzione per Libano-Israele
La diplomazia è l'unica soluzione per mettere fine all'escalation di ostilità tra Hezbollah e Israele dopo lo scoppio della guerra a Gaza. "Una soluzione diplomatica è l'unico modo per porre fine alle attuali ostilità" lungo il confine tra Libano e Israele, ha affermato l'inviato speciale Usa Amos Hochstein da Beirut, sottolineando che "un cessate il fuoco temporaneo non è sufficiente".
Hamas: presentati criteri su detenuti, palla a Israele
Hamas ha presentato a Israele i criteri per i prigionieri palestinesi che vuole vedere scarcerati nell'ambito di un accordo per una tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi. "La palla è nel campo di Israele", ha commentato un alto esponente del Movimento all'Arab World Press, precisando che non sono stati forniti nomi, ma che devono essere inclusi almeno 20 palestinesi condannati all'ergastolo.
Al Jazeera: "Bombardata una fossa comune a Jabalia"
Israele ha bombardato una fossa comune temporanea nell'area del Blocco Due del campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, ed ora ci sono corpi sparsi per il cimitero. Lo scrive Al Jazeera online, citando un suo team sul posto. "La fossa comune non ha resistenza e non ha missili. Qui ci sono solo martiri di questa zona e di altre zone diverse. Sono stati presi di mira da un caccia F16", ha detto un uomo, che ha seppellito lì una nonna, zie e uno zio.
L'esercito isola rione a Khan Yunis e compie arresti
L'esercito israeliano ha proseguito anche ieri le operazioni a Khan Yunis (nel sud della Striscia) e ha completato l'isolamento del rione 'Medinat Hamed' (un complesso di alti edifici) all'interno del quale, secondo notizie di intelligence, hanno trovato riparo miliziani di Hamas. I soldati, ha precisato il portavoce militare, hanno colpito infrastrutture militari di Hamas, magazzini e nascondigli. Al tempo stesso, ha aggiunto il portavoce, e' stato istituito un corridoio umanitario per allontanare i civili dalle zone di combattimento. ''Decine di terroristi hanno cercato di approfittarne per fuggire ma sono stati catturati ed interrogati'' ha affermato il portavoce, aggiungendo che in quel modo sono state ottenute ''informazioni importanti''.
Hamas: "Non sappiamo quanti ostaggi sono ancora vivi e dove sono"
In un'intervista alla Bbc un funzionario politico di Hamas, Basim Naim, parlando da Istanbul ha detto che l'organizzazione non può fornire a Israele un elenco degli ostaggi ancora in vita perché non sa chi sia vivo e dove siano tutti gli ostaggi. L'intervista è stata rilanciata dai media israeliani. "Fino ad ora non abbiamo presentato alcuna lista", ha detto Naim, "ma prima di tutto, tecnicamente e praticamente, ora è impossibile sapere esattamente chi è ancora vivo e chi è stato ucciso a causa dei bombardamenti israeliani o chi è stato ucciso per fame a causa del blocco israeliano". Naim ha aggiunto: gli ostaggi "si trovano in zone diverse, tenuti da gruppi diversi e quindi abbiamo chiesto un cessate il fuoco per poter raccogliere le informazioni".

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Medioriente, esercito smentisce che portavoce Hagari si sia dimesso
L'esercito israeliano ha smentito che il portavoce dei militari, Daniel Hagari, si sia dimesso dall'incarico insieme ad altri collaboratori del settore media. L'indiscrezione era stata data stamane dall'emittente Channel 12, nella sua versione in ebraico, ma una fonte di Idf ha detto che il rumour e' "falso".
Delegazione di Ecr visita Tel Aviv e incontra il ministro Katz
Una delegazione del Partito dei Conservatori europei (Ecr) si è recata in visita a Tel Aviv, invitata da Gila Gamliel, ministro dell'Intelligence e componente dell'ufficio di presidenza di ECR Party in rappresentanza del Likud, il partito conservatore al governo nel Paese. Lo annuncia il gruppo Ecr in una nota. La delegazione era composta dal vicepresidente del Parlamento Europeo, Roberts Zile, dai vicepresidenti di Ecr Jorge Buxadé e Radoslaw Fogiel, e dal segretario generale dell'Ecr party e deputato di Fratelli d'Italia, Antonio Giordano. I deputati hanno visitato i luoghi simbolo della strage del 7 ottobre. Successivamente la delegazione ha incontrato il ministro Israel Katz, la titolare dell'Intelligence, Gila Gamliel e il vicedirettore Affari esteri Daniel Friedman. I deputati hanno avuto "oltre un'ora di colloquio, durante il quale è stata analizzata la situazione in Israele, il conflitto con Hamas e le battaglie nella striscia di Gaza, contestualizzando quanto sta accadendo in uno scenario più ampio che coinvolge Cina, Russia e la guerra in Ucraina, fino al quadro più generale del Medio Oriente e dell'Iran", spiegano da Ecr in una nota. La delegazione ha confermato "la vicinanza dei Conservatori europei all'unica vera democrazia presente nel mondo arabo. Dopo aver visitato i luoghi degli attacchi, realizzati e pubblicizzati da Hamas in modo tale da provocare la dura reazione di Israele, si è evidenziato che nell'interesse di Israele e della Palestina, ma anche di tutta la comunità internazionale, bisogna lavorare a una de-escalation che comprenda un prolungato cessate il fuoco e la liberazione di tutti gli ostaggi. Solo così si potrà iniziare a percorrere realmente la strada dei 'due popoli e due Stati", concludono da Ecr.
Medioriente, fonti: per Israele basta numero, non nome ostaggi in vita
Israele non chiede ad Hamas la lista con i nomi degli ostaggi ancora in vita, ma solo il loro numero, insieme al numero dei detenuti palestinesi richiesti in cambio di ciascun sequestrato in modo da facilitare il meccanismo di rilascio. E' quanto hanno precisato fonti israeliane. "Israele ritiene che ci siano circa 40 ostaggi in vita che potrebbero essere rilasciati nell'ambito di un 'accordo umanitario', ma il numero esatto non è noto. Hamas deve dare questo numero in modo che possiamo andare avanti", hanno affermato, secondo quanto riportato da Yedioth Ahronoth. Lo Stato ebraico ha deciso di non inviare una delegazione al Cairo per partecipare ai negoziati con Hamas mediati da Usa, Qatar ed Egitto, a causa della mancata presentazione della lista da parte del gruppo palestinese.
Israele, l'aggiornamento delle attività dell'Idf
Medioriente, Tajani: al lavoro con l'Onu per aumentare gli aiuti a Gaza
"Il nostro ambasciatore presso la Fao ha cominciato a contattare i rappresentanti delle organizzazioni delle Nazioni Unite che sono presenti a Roma per coordinare meglio gli aiuti che possono partire a favore della popolazione palestinese, vedremo come, o attraverso il lancio da aerei o attraverso camion a Rafah, ma forse bisogna fare qualcosa di più, lo slogan potrebbe essere food for Gaza. Siamo al lavoro per coordinare e favorire nel mondo migliore l'invio di aiuti alla popolazione che soffre la guerra". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Spero di poter organizzare una prima riunione nei prossimi giorni".
Medioriente, 150 giorni cattività, marcia familiari ostaggi alla Knesset
Nelle settimane immediatamente successive all'assalto furono liberati quattro ostaggi; e altri 105 sono stati scambiati con detenuti palestinesi durante la tregua di fine di novembre. Durante questi mesi di guerra, tre ostaggi sono stati miracolosamente tratti in salvo dai militari, che hanno recuperato anche i cadaveri di 11 ostaggi (tre uccisi per errore dai soldati). L'esercito israeliano, in base a informazioni di intelligence, ha confermato la morte di 31 delle persone ancora detenute da Hamas. C'è poi una persona che è dispersa dal 7 ottobre e che non si sa che fine abbia fatto.
Medioriente, media: si è dimesso portavoce Idf Hagari
Ha rassegnato le sue dimissioni il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) Daniel Hagari, l'uomo che quotidianamente e più volte al giorno, attraverso i social, ha aggiornato sull'andamento della guerra contro Hamas dal 7 ottobre scorso. Lo riporta Channel 14 sottolineando che Hagari avrebbe deciso di lasciare l'incarico per ''questioni professionali e personali''. Insieme a Hagari avrebbero annunciato le loro dimissioni molti altri funzionari dell'unità di informazione dell'Idf, tra cui il suo vice, il colonnello Butbul, il colonnello Moran Katz e il portavoce internazionale delle Forze di difesa israeliane, il tenente Richard Hecht. L'ultimo tweet di Hagari riguarda un incontro tra il Capo di Stato Maggiore, il Rabbino dello Shin Bet e il Commissario ieri sera per una valutazione congiunta della situazione in vista del Ramadan al fine di rafforzare il coordinamento tra gli organismi e la prontezza operativa per tutti gli scenari. Tutto questo con la volontà, aveva scritto Hagari, di consentire la libertà di culto agli arabi israeliani ed ebrei con restrizioni che riguardano la sicurezza e la protezione.
Medioriente, "Biden non rispose a Netanyahu", l'ufficio del premier smentisce
L'ufficio di Benyamin Netanyahu ha smentito oggi un'informazione divulgata da Sky News in arabo secondo cui il presidente Joe Biden avrebbe rifiutato di accettare una telefonata del premier israeliano in seguito alle morti di decine di palestinesi avvenute giovedì nel corso della distribuzione di aiuti umanitari a Gaza. L'ufficio del premier, citato da Times of Israel, ha replicato che "Netanyahu non ha chiesto una conversazione con Biden dopo quell'incidente". "Inoltre - ha aggiunto - gli americani, che in ogni caso non accusano Israele per quell'incidente, non hanno chiesto a loro volta di parlare col premier". Secondo l'ufficio di Netanyahu si tratta dunque di una 'fake news'.
Medioriente, media: Israele ha ucciso un nipote del leader di Hezbollah
Israele ha ucciso nel sud del Libano il nipote del leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah. Lo ha affermato un sito di notizie siriano legato alle opposizioni anti-Damasco e ostili allo stesso movimento libanese filo-iraniano. La notizia non è stata confermata da media libanesi né dagli stessi Hezbollah. Secondo il sito in arabo "Voce della capitale" (Sawt al-Asima), sabato scorso un drone militare israeliano ha condotto un raid nel sud del Libano, nel distretto di Naqura, centrando in pieno un veicolo che viaggiava sulla strada costiera che conduce al capoluogo Tiro.
Medioriente, nuovo bilancio attacco Hezbollah: un morto e 8 feriti
Un morto e otto feriti, due dei quali versano in condizioni gravi. Questo il bilancio aggiornato dell'attacco lanciato oggi dal Libano meridionale contro il villaggio di Margaliot, in alta Galilea. Lo riferiscono i servizi di soccorso, secondo cui le operazioni di soccorso sono state prolungate perche' quella zona e' esposta al fuoco degli Hezbollah, che oggi hanno sparato due razzi. La vittima, ha precisato la radio pubblica Kan, e' un lavoratore straniero.
Medioriente, ufficio Netanyahu: Biden non ha rifiutato colloquio dopo attacco su aiuti
L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu smentisce l'informazione diffusa da Sky News Arabiya secondo la quale il presidente americano Joe Biden avrebbe rifiutato un colloquio dopo l'attacco contro i palestinesi in fila per la distribuzione di aiuti umanitari a Gaza. ''Si tratta di una notizia falsa'', ha detto l'ufficio di Netanyahu a Times of Israel. Netanyahu, ha aggiunto la fonte, ''non ha chiesto un colloquio telefonico con Biden dopo l'incidente e gli americani, che non stanno incolpando Israele per quanto accaduto, a loro volta non hanno chiesto di poter parlare al telefono con il primo ministro'' israeliano.
Medioriente, Israele testa 'cani robot' e bulldozer senza equipaggio
Israele sta testando l'utilizzo di robot telecomandati nella guerra a Gaza. Lo scrive Haaretz, che pubblica anche una foto del "cane robot", un automa dotato anche di drone che evidentemente viene utilizzato nelle operazioni più delicate, in sostituzione o in aggiunta ai cani dell'unità Oketz, quelli addestrati per operazioni militari. Secondo il quotidiano israeliano, Israele utilizza anche bulldozer D9 telecomandati senza equipaggio nelle operazioni più a rischio.
Medioriente, attacco di Hezbollah dal Libano, due feriti in Galilea
Nuovo attacco oggi degli Hezbollah contro Israele. Un razzo sparato dal Libano meridionale è caduto sul villaggio di Margaliot, in alta Galilea. La radio pubblica Kan aggiorna che due manovali thailandesi sono rimasti feriti, uno dei quali in condizioni gravi. In precedenza sirene di allarme sono risuonate in alta Galilea per la possibile infiltrazione di un drone. In seguito si è appreso che si trattava di un falso allarme.
Medioriente, Onu: polveriera Gaza può portare a guerra più ampia
Gaza è una "polveriera" che potrebbe portare a una guerra piu' ampia. E' l'allarme lanciato dall'Alto commissario per i diritti umani dell'Onu Volker Turk. "La guerra a Gaza ha gia' generato pericolose ricadute nei Paesi vicini, e sono profondamente preoccupato che in questa polveriera, qualsiasi scintilla possa portare a un incendio molto più ampio. Cio' avrebbe implicazioni per tutti i Paesi del Medio Oriente e molti altri al di fuori di esso", ha sottolineato.
Medioriente, Gaza: oltre 30.500 morti da inizio guerra, 124 in 24 ore
Almeno 30.534 palestinesi sono stati uccisi e 71.920 sono rimasti feriti nell’offensiva militare israeliana su Gaza dal 7 ottobre. Lo afferma in una nota il ministero della Sanità di Gaza. Nelle ultime 24 ore sono state uccise 124 persone e 210 sono state ferite, prosegue la nota.
Medioriente, Wsj: per Hamas accordo improbabile prima d'inizio Ramadan
Un funzionario anonimo di Hamas ha dichiarato al Wall Street Journal che, mentre si procede a rilento nei negoziati per il cessate il fuoco temporaneo a Gaza e un accordo sugli ostaggi, sembra improbabile che l'intesa venga raggiunta prima dell'inizio del Ramadan; a suo dire, è più probabile che l'accordo arrivi nel primo fine settimana del mese sacro musulmano. Il Wall Street Jorunal, citando funzionari egiziani e del Qatar, scrive che non ci sono contatti con il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, da almeno una settimana: l'ultimo messaggio che ha trasmesso alla leadership politica del gruppo palestinese in Qatar è stato quello di non affrettarsi a raggiungere un accordo. Secondo le stesse fonti, Sinwar conterebbe sul fatto che un'operazione israeliana a Rafah durante il Ramadan porterà a un'esplosione di rabbia in Cisgiordania e tra gli arabi israeliani. Una fonte israeliana ha riferito al Journal che anche a Gerusalemme si stima che Sinwar preferisca aumentare la pressione su Israele esacerbando le tensioni durante il Ramadan.
Medioriente, Blinken: lavoriamo per garantire più aiuti umanitari, anche con lanci aerei
"È imperativo intensificare il flusso di aiuti a Gaza per alleviare la terribile situazione umanitaria. La popolazione ha urgentemente bisogno di più cibo, acqua e altri aiuti. Ecco perché gli Stati Uniti stanno lavorando per garantire maggiore assistenza attraverso ogni mezzo disponibile, compresi i lanci aerei". A scriverlo, in un post su X, è stato il segretario di stato americano, Antony Blinken.

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Medioriente, Hezbollah: soldati Israele tentano infiltrazione in Libano
Per la prima volta dall'inizio del conflitto tra Hezbollah e Israele sei mesi fa, soldati israeliani hanno tentato di infiltrarsi in territorio libanese: lo ha annunciato nelle ultime ore lo stesso movimento armato libanese, alleato dell'Iran e di Hamas e che ha denunciato due tentativi falliti da parte dei soldati israeliani di penetrare in territorio libanese. Secondo due comunicati di Hezbollah, i combattenti libanesi sono riusciti a sventare il primo tentativo di infiltrazione attraverso la linea di demarcazione tra i due paesi nei pressi di Rmeish.
Medioriente, Biden ha rifiutato colloquio con Netanyahu dopo attacco distribuzione aiuti
Il presidente americano Joe Biden si è rifiutato di parlare al telefono con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo l'attacco delle Forze di difesa israeliane (Idf) ai palestinesi in fila per ricevere aiuti umanitari a nord di Gaza. Lo riporta Sky News Arabiya citando una propria fonte, secondo la quale la distanza tra i due leader si sta acutizzando in quanto Biden ritiene che Netanyahu non stia rispettando gli impegni sugli aiuti garantiti alla popolazione palestinese.
Medioriente, media egiziani: tangibili progressi nei negoziati su Gaza
I mediatori di Egitto, Qatar e Stati Uniti e gli inviati di Hamas hanno fatto "progressi significativi" verso una tregua a Gaza, hanno riferito diversi media egiziani tra cui l'emittente statale Al Qahera. I colloqui al Cairo sono ripresi per il secondo giorno, ma i delegati di Israele non si sono ancora presentati. Sul tavolo una tregua di 6 settimane e il rilascio degli ostaggi israelianie a gaza.
Medioriente, negoziati per tregua a Gaza, premier Qatar a Washington
Il primo ministro del Qatar, Mohamed bin Abderrahman Al Thani, è arrivato a Washington e incontrerà il segretario di Stato americano, Antony Blinken, nell'ambito degli sforzi dei mediatori per raggiungere una tregua a Gaza prima della inizio del Ramadan, previsto per l'11 marzo. Il capo della diplomazia del Qatar "guida la delegazione del Qatar per il sesto round del dialogo strategico Qatar-Usa, che si terrà domani", ha indicato oggi sul suo account X il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al Ansari. Il portavoce ha aggiunto che Al Thani incontrerà Blinken ed entrambi inaugureranno questo dialogo, che comprenderà dodici sessioni in diversi settori della cooperazione bilaterale. Il dialogo strategico Qatar-Usa è stato istituito nel 2018 per coordinare congiuntamente le questioni regionali e globali, nonchè per rafforzare la cooperazione bilaterale nei settori della sanità, degli aiuti umanitari, dello sviluppo internazionale, dei diritti umani, della cooperazione regionale, del cambiamento climatico e del commercio, tra gli altri. Questa visita avviene in un momento cruciale per entrambi i Paesi, mediatori del conflitto di Gaza, dato che al Cairo sono in corso negoziati a cui però non partecipa Israele, che non ha inviato nessuno nella capitale egiziana. L'obiettivo è raggiungere una tregua prima dell'inizio del mese sacro per i musulmani. Ieri, la vicepresidente americana Kamala Harris ha chiesto che il cessate il fuoco temporaneo di sei settimane a Gaza negoziato da Israele e Palestina venga attuato "immediatamente" e ha rimproverato il governo di Benjamin Netanyahu di non fare abbastanza per la consegna degli aiuti nella Striscia. Harris incontrerà oggi alla Casa Bianca il membro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz, al quale ribadirà la posizione degli Stati Uniti sulla necessità di un cessate il fuoco temporaneo per portare più aiuti umanitari a Gaza è liberare gli ostaggi. Secondo quanto riferito nel fine settimana da un fonte americana, Israele ha "praticamente" accettato la proposta di cessate il fuoco di sei settimane a Gaza, mentre Hamas non ha ancora stabilito una "categoria definita di ostaggi vulnerabili", da liberale. Il cessate il fuoco di sei settimane consentirebbe lo scambio di ostaggi detenuti a Gaza e di prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, nonchè un aumento del flusso di aiuti umanitari.
Medioriente, colloqui al Cairo. Tv Egitto, "Progressi significativi"
Continuano anche oggi, per il secondo giorno consecutivo, i negoziati al Cairo degli emissari di Egitto, Hamas, Qatar e Stati Uniti per una tregua a Gaza. Ieri la delegazione di Israele non c'era ma una televisione egiziana vicina all'intelligence del Cairo sostiene che sono stati fatti "significativi progressi".
Medioriente, Wsj: nessun contatto con Sinwar da una settimana
Funzionari di Egitto e Qatar ritengono che almeno da una settimana si siano persi i contatti con i leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar. Lo scrive il Wall Street Journal. Secondo fonti citate a condizione di anonimato da Channel 12 e Ynet, invece, Sinwar non ha alcuna intenzione di raggiungere un accordo sul cessate il fuoco con Israele nei prossimi giorni e spera in una escalation di violenza durante il Ramadan.
Medioriente, Hamas: primo fine settimana Ramadan propizio per accordo
Il primo fine settimana di Ramadan, il mese sacro all'Islam che inizierà sabato 10 marzo, potrebbe essere l'occasione propizia per il raggiungimento di un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per lo scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi. Lo sostiene un funzionario di Hamas citato a condizione di anonimato dal Wall Street Journal. Secondo la fonte è improbabile che si raggiunga un accordo prima dell'inizio del Ramadan, ovvero in questa settimana.
Medioriente, Tajani: Più aiuti, Italia li coordinerà con attori Onu
L'Italia promuoverà una nuova iniziativa umanitaria per aiutare la popolazione civile palestinese a Gaza: lo ha assicurato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che si appresta a invitare alla Farnesina "tutti gli attori del polo delle Nazioni Unite a Roma" e non solo. "In queste ore -ha detto in un'intervista a La Stampa- sto organizzando una riunione con tutte le organizzazioni umanitarie presenti in Italia per coordinarci. Il direttore generale della Fao Qu Dongyu in questi giorni è in Medio Oriente. Mi rivolgerò anche alla direttrice del Programma alimentare mondiale Cindy McCain e a molti altri. L'idea è quella di un tavolo per la pace anche per riprendere appena possibile le attività di cooperazione sospese". "La situazione è molto complessa", ha riconosciuto il vicepremier, commentando lo stallo nel negoziato tra Israele e Hamas, "ma non dobbiamo arrenderci". E il cessate-il-fuoco, ha aggiunto, "è essenziale all'obiettivo di far arrivare nei Territori tutti gli aiuti di cui c'è bisogno, molti di piu' di piu' di quelli che si possono distribuire con il lancio di pacchi di cibo dagli aerei".
Medioriente, raid Israele in campo profughi Ramallah, ucciso 16enne
Un adolescente palestinese è rimasto ucciso in un raid israeliano nel campo profughi di Ramallah. Le forze israeliane hanno fatto irruzione nel campo profughi di Am'ari, nella citta' di Ramallah, in Cisgiordania, e hanno sparato e ucciso il sedicenne Mustafa Abu Shalbak, ha detto il ministero della Sanità locale, come riporta Al Jazeera. Sono scoppiati scontri durante i quali i soldati israeliani hanno sparato contro i palestinesi che protestavano per il raid. Abu Shalbak è stato colpito al collo e al petto ed e' stato trasferito al Palestine Medical Complex, dove è poi morto. Diverse ore dopo l'incursione, le forze israeliane si sono posizionate all'ingresso principale del campo, hanno detto testimoni.
Gaza, media: 12 morti in raid Israele su campo Nuseirat
L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno 12 persone sono morte in un bombardamento aereo israeliano che ha colpito ieri sera una casa del campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza.
Gaza, media: ondata dimissioni portavoce esercito Israele
Il numero due dell'unità di portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il tenente colonnello Daniel Hagari, e un gran numero di alti funzionari del sistema informativo dell'Idf hanno annunciato le loro dimissioni: lo riporta l'emittente israeliana Channel 14.
Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli
Kamala Harris: "Subito cessate il fuoco di 6 settimane a Gaza"
"Ci deve essere un immediato cessate il fuoco a Gaza di almeno sei settimane come previsto dall'accordo sul tavolo". Lo ha detto la vice presidente americana Kamala Harris che domani riceverà a Washington il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz. "Ciò a cui assistiamo ogni giorno a Gaza è devastante. Abbiamo ricevuto segnalazioni di famiglie che mangiavano foglie o mangime per animali. Donne che danno alla luce bambini malnutriti con poca o nessuna assistenza medica. Bambini che muoiono di malnutrizione e disidratazione", ha aggiunto.
Harris, Israele "apra valichi, non colpisca convogli aiuti"
"Israele deve fare molto di più per fare arrivare gli aiuti a Gaza. Non ci sono scuse". Lo ha detto la vice presidente Kamala Harris esortando il governo israeliano ad "aprire valichi, non colpire i convogli umanitari e non ostacolare l'assistenza umanitaria.
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