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Guerra Gaza, Hamas: "Accordo con Israele prevede tre fasi e fine guerra"

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Guerra Medioriente, in Italia 11 bimbi palestinesi feriti
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Guerra Medioriente, in Italia 11 bimbi palestinesi feriti
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Hamas ha ricevuto la proposta di tregua dei mediatori a Parigi e risponderà ma la priorità "è fermare l'aggressione del brutale attacco a Gaza e il completo ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia". In Israele il governo si spacca: il ministro della sicurezza, Itamar Ben Gvir, la giudica "irresponsabile" e significherebbe "la spaccatura del governo". Secondo Hamas il piano prevede 3 fasi e include il rilascio di ostaggi e detenuti palestinesi mettendo fine alla guerra

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Hamas ha ricevuto la proposta di tregua dei mediatori a Parigi e risponderà ma la priorità "è  fermare l'aggressione, del brutale attacco a Gaza e il completo ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia". In Israele il governo si spacca: il ministro della sicurezza, Itamar Ben Gvir, la giudica "irresponsabile" e significherebbe "la spaccatura del governo". Secondo Hamas il piano prevede 3 fasi e include il rilascio di ostaggi e detenuti palestinesi mettendo fine alla guerra. Blitz israeliano con militari travestiti da medici e donne all'ospedale a Jenin: "uccisi 3 terroristi" che si nascondevano nella struttura. "Un crimine vile che non sarà senza risposta", la reazione di Hamas. "Non voglio un allargamento del conflitto in Medio Oriente" ha chiarito Biden. Mentre le milizie irachene Hezbollah sospendono gli attacchi contro gli Usa. Vogliamo evitare imbarazzo al governo di Baghdad, dicono.


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Liveblog del 31 gennaio 2024 sulla guerra Israele Hamas

Israele Palestina, il piano in dodici punti dell'Ue per una soluzione a due stati

È un piano di dodici punti quello preparato dall'alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, con l'intento di porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente. Non si tratterebbe di un piano di pace, come lo stesso Borrell ha precisato, ma un piano per la soluzione a due Stati: ecco le sue specifiche. IL PIANO

Sentenza Onu su Israele, quali sono le misure urgenti imposte dall’Aja e cosa succede ora

I provvedimenti sono in tutto sei, indirizzati soprattutto a prevenire azioni considerate tipiche di un "genocidio" nei confronti dei palestinesi. Le decisioni della Corte internazionale di Giustizia sono giuridicamente vincolanti e non esiste possibilità di appello. C’è però una contraddizione: la Corte non ha i mezzi e gli strumenti per imporre concretamente le misure decretate. LA DECISIONE

Condoglianze di Netanyahu per i 3 soldati Usa uccisi: "Affrontiamo nemico comune"

Benjamin Netanyahu si dice "rattristato nell'apprendere della morte di tre coraggiosi soldati americani" uccisi nell'attacco in Giordania e in un post su X scrive: "Mentre Israele persegue la vittoria totale su Hamas-Isis, ricordiamo che affrontiamo un nemico comune e che stiamo combattendo una comune battaglia di civiltà contro la barbarie".

Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi

È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza abitativa e prestiti di emergenza. COME FUNZIONA

Netanyahu a Usa: "Voi combattete Isis, noi Isis/Hamas"

"Sono rimasto rattristato nell'apprendere della morte di tre coraggiosi soldati americani provenienti dalla Georgia. Erano schierati nell'operazione 'Inherent Resolve' per garantire la sconfitta duratura dell'ISIS. Mentre Israele persegue la vittoria totale su Hamas-ISIS, ricordiamo che affrontiamo un nemico comune e che stiamo combattendo una comune battaglia di civiltà contro la barbarie. Possa il ricordo dei militari Rivers, Sanders e Moffett essere una benedizione". Lo scrive il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

'Riad riprende trattative con Usa per patto di sicurezza'

L'Arabia Saudita ha ripreso le trattative con gli Stati Uniti per legami di sicurezza più stretti dopo la pausa causata dall'inizio della guerra a Gaza. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali un incontro è avvenuto all'inizio del mese fra il principe alla corona Mohammed Bin Salman e alcuni senatori americani a Alula, in Arabia Saudita. In agenda c'è stata la ripresa delle trattative su un patto di difesa che includerebbe banche legami fra Riad e Israele. Uno dei maggiori ostacoli nelle trattative - riporta Bloomberg - è il fatto che l'Arabia Saudita da tempo ribadisce che ogni accordo con Israele deve essere condizionato alla creazione di uno stato palestinese indipendente. 

Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse

Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. L'APPROFONDIMENTO

Cameron a ministro Oman, serve cessate il fuoco

"Il Regno Unito e l'Oman stanno lavorando insieme per promuovere la stabilità regionale in Medio Oriente e ridurre le tensioni. Ho incontrato Badr Al Busaidi (ministro degli Esteri dell'Oman) per discutere della necessità di una pausa umanitaria immediata a Gaza per far arrivare gli aiuti tanto necessari. Continuiamo a lavorare con i partner sulla strada verso un cessate il fuoco sostenibile e soluzioni politiche a lungo termine". Lo scrive il ministro degli Esteri britannico,David Cameron.

Pentagono, stop attacchi Kataib? 'Contano le azioni non le parole'

"Non ho un commento specifico da fare, se non che le azioni parlano più forte delle parole". Lo ha detto il portavoce del Pentagono, Pat Ryder, a proposito dell'annuncio di Kataib Hezbollah, milizia filo iraniana attiva in Iraq, sullo stop agli attacchi contro le truppe americane. "Avete sentito il presidente ed il segretario Austin dire che risponderemo. Ci saranno delle conseguenze" per l'attacco di tre giorni fa in Giordania, costato la vita a tre soldati americani, ha aggiunto.

Guerra Israele-Hamas, arrivati in Italia i primi bambini palestinesi feriti

Ad accoglierli all'aeroporto di Ciampino il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. I piccoli, dieci in totale, sono ora ricoverati tra l'ospedale Bambin Gesù di Roma, il Gaslini di Genova e il Meyer di Firenze. Il generale Figliuolo: "Una bella pagina, ora altri ponti aerei col nostro Paese". LEGGI L'ARTICOLO

Hezbollah Iraq, non attaccheremo più basi Usa

Il gruppo armato iracheno Kataib Hezbollah, allineato all'Iran, ha annunciato la sospensione di tutte le sue operazioni militari contro le truppe statunitensi nella regione, con una decisione volta a evitare "imbarazzo" per il governo iracheno. Lo afferma il gruppo in una nota. La decisione fa seguito all'uccisione di tre soldati americani in un attacco di droni vicino al confine tra Giordania e Siria - un attacco che secondo il Pentagono portava le "impronte" di Kataib Hezbollah, anche se una valutazione finale non è stata ancora fatta. Fondata all'indomani dell'invasione dell'Iraq nel 2003, Kataib Hezbollah è una delle fazioni armate irachene d''lite più vicine all'Iran. 

Pentagono, stop raid milizie irachene? Vedremo dai fatti

No comment dal Pentagono sulla decisione delle milizie irachene Kataib Hezbollah di sospendere le operazioni militari contro le truppe americane nella regione. "Le azioni parlano più forti delle parole", si è limitato a dire il portavoce Pat Ryder. 

Blitz israeliano in ospedale di Jenin: militari travestiti da medici e donne

Le forze speciali israeliane, vestite da medici e pazienti, hanno fatto irruzione nella struttura sanitaria in Cisgiordania, uccidendo tre presunti terroristi palestinesi. “Crimini dell'esercito israeliano non rimarranno senza risposta” ha detto Hamas. GUARDA IL VIDEO

Segre, non rispondo in quanto ebrea per azioni Israele

"Lo scorso 27 gennaio sono successe cose che mi hanno lasciato sgomenta. Io non penso proprio di dover rispondere, di dovermi discolpare, in quanto ebrea di quello che fa lo Stato di Israele". Lo ha detto Liliana Segre al Memoriale della Shoah di Milano per l'incontro "Memoria della deportazione" a 80 anni dalla deportazione ad Auschwitz col padre Alberto dal Binario 21. 

Segre, sbagliato discutere Giorno memoria per Gaza

"Trovo sbagliato mescolare cose completamente diverse, come hanno fatto tanti che hanno pensato di mettere in discussione il 27 gennaio per quello che sta succedendo a Gaza". Lo ha detto Liliana Segre al Memoriale della Shoah di Milano per l'incontro "Memoria della deportazione" a 80 anni dalla deportazione ad Auschwitz col padre Alberto dal Binario 21. "Evidentemente hanno un bisogno spasmodico di fare pari e patta con la Shoah, di togliere agli ebrei il ruolo di vittime per antonomasia, di liberarsi da un inconscio complesso di colpa". 

Usa, cambiamenti fondamentali prima rifinanziare l'Unrwa

"Dobbiamo vedere cambiamenti fondamentali prima di poter riprendere a fornire finanziamenti direttamente all'Unrwa". Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield, precisando che "dobbiamo guardare all'organizzazione, a come opera a Gaza, a come gestisce il proprio personale e garantire che le persone che commettono atti criminali siano ritenute immediatamente responsabili in modo che l'agenzia possa continuare il lavoro essenziale che sta svolgendo". 

Onu, l'incontro Guterres-donatori sarà con 36 paesi e l'Ue

All'incontro del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres con i donatori di Unrwa parteciperanno 36 paesi membri e il rappresentante dell'Ue. Lo ha comunicato il portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric. L'incontro a porte chiuse è in programma alle 17 locali, le 23 italiane.

Biden su attacco drone, "Iran responsabile"

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden resta fermo nella sua posizione di considerare l'Iran responsabile per l'attacco killer del drone che, tra Siria e Giordania, ha portato alla morte di tre soldati americani e 34 feriti. "Io - ha detto Biden, rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano del ruolo dell'Iran - ritengo loro responsabili nel senso che forniscono armi alle persone che hanno fatto quello". Alla domanda se li ritenesse direttamente responsabili, Biden ha risposto: "Beh, dobbiamo discuterne".

Sullivan incontra premier Qatar, focus su accordo ostaggi

Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha discusso a Washington con il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, degli sforzi in corso per raggiungere un'intesa definitiva sull'accordo tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi a Gaza. Lo ha indicato ai giornalisti a bordo dell'Air Force One il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, spiegando che più tardi oggi Sullivan incontrerà alcuni familiari degli ostaggi alla Casa Bianca.

Attacco in Giordania, Usa verso rappresaglie "multiple"

Il presidente Usa Joe Biden sta valutando la possibilità di mettere in atto rappresaglie "multiple" come risposta all'attacco di droni che ha ucciso tre soldati statunitensi in Giordania. Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby ai giornalisti a bordo dell'Air Force One. "E' molto probabile che quello che vedrete sarà un approccio a più livelli, non solo una singola azione, ma potenzialmente azioni multiple". 

Israele, l'allagamento dei tunnel di Hamas già avviato

L'allagamento sistematico a Gaza di tunnel di Hamas è già iniziato. Lo precisa il sito delle forze armate israeliane Idf.il. "Abbiamo raggiunto la capacità operativa che ritenevamo necessaria", conferma il sito. "L'incanalamento dell'acqua avviene già nei siti ritenuti idonei". Questo genere di operazioni, secondo l'esercito, rappresenta una svolta di ingegneria e di tecnologia "significativa" nella sfida rappresentata dalle strutture sotterranee di Hamas. 

Israele restituisce cadaveri, finiscono in fossa comune

Decine di cadaveri, restituiti da Israele ai palestinesi, sono stati sepolti in una fossa comune a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti palestinesi, sostenendo che le salme erano state sottratte due settimane fa dal cimitero di Beni Suheila, alle porte di Khan Yunis, roccaforte di Hamas nel Sud dell'enclave palestinese. L'esercito israeliano aveva spiegato in precedenza che le salme erano stati riesumate nel corso della ricerca degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas, ostaggi che sarebbero morti il giorno stesso dell'attacco o subito dopo il 7 ottobre. La stampa internazionale ha scattato le foto dei palestinesi che rimuovevano le salme da un camion, avvolte in sacchetti di plastica blu, e li portavano in una fossa comune. La sepoltura e' stata effettuata da dipendenti del Ministero della Sanita' di Gaza: lo hanno fatto vicino ad alcune tende dove vivono gli sfollati della guerra. Secondo Idf, le riesumazioni erano state effettuate in luoghi dove "si potevano trovare corpi di ostaggi" e comunque "i cadaveri che non sono ostaggi vengono consegnati con dignità e rispetto". Il Ministero degli affari religiosi di Gaza ha replicato che nel territorio palestinese sono state aperte o distrutte almeno 2.000 tombe. Hamas ha anche accusato Israele di aver prelevato organi dai cadaveri, accuse che l'esercito israeliano ha definito "prive di fondamento". Questa è la seconda volta che a Rafah cadaveri non identificati vengono sepolti in una fossa comune, salme che, secondo i leader di Gaza, anche in quel caso erano state riesumate dalle forze israeliane. 

Tre bambini e una ragazza di Gaza ricoverati al Bambino Gesù

Tre bambini e una ragazza sono arrivati da Gaza all'ospedale Bambino Gesù di Roma per ricevere cure mediche. Trasportati con un volo dell'Aeronautica Militare all'aeroporto di Ciampino, i 4 pazienti palestinesi, di 2, 4, 13 e 15 anni, hanno trascorso la notte in ospedale, dopo essere stati accolti con i loro accompagnatori presso il Dipartimento di Emergenza e Accettazione. "Affetti da diverse patologie di tipo cardiologico, ematologico, ortopedico e neurologico, sono stati ricoverati nei reparti di competenza dopo una prima valutazione clinica associata ad esami diagnostici e consulenze specialistiche", sottolinea il Bambino Gesù. 

Oggi pomeriggio i 4 pazienti hanno ricevuto la visita di Padre Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa. Con lui il presidente Tiziano Onesti e l'ambasciatore di Palestina presso la Santa Sede, Issa Kassissieh.

Svezia blocca fondi a Unrwa, soldi ad altre organizzazioni

Anche la Svezia ha annunciato che sospende i fondi all'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i palestinesi finita al centro di uno scandalo per il presunto coinvolgimento di suoi dipendenti nell'attacco di Hamas. "I soldi andranno invece ad altre organizzazioni umanitarie", ha sottolineato il ministero per la Cooperazione internazionale. 

Esercito Israele: "Siamo in grado di allagare i tunnel di Hamas"

Le forze armate israeliane hanno messo a punto "nuove capacità per neutralizzare le infrastrutture sotterranee di Hamas incanalando nei tunnel grandi quantità di acqua". Lo ha reso noto il portavoce militare precisando che queste capacità consistono di un insieme di pompe e tubature utilizzate solo in luoghi ritenuti idonei. Questo genere di operazioni avviene, ha precisato il portavoce, solo dopo l'esecuzione di "analisi del terreno e dei sistemi idrici della zona per garantire che non sia arrecato danno alle falde acquifere". A questo fine sono state addestrate in tempi serrati unità speciali ed altamente tecnologiche. 

La Slovenia non sospende fondi all'Unrwa ma deciderà su importi

In relazione alle accuse di Israele sulla partecipazione di alcuni dipendenti dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) all'attacco del 7 ottobre, la Slovenia si unisce all'appello del Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per un ulteriore finanziamento dell'Agenzia internazionale. Come ha riferito il ministero degli Esteri di Lubiana, a rischio c'è la vita dei palestinesi residenti a Gaza. Tuttavia l'esecutivo guidato da Robert Golob ha spiegato di non aver ancora preso una decisione sull'ammontare del contributo per l'anno corrente. Nel 2023 Lubiana ha inviato all'Unrwa fondi per 1,2 milioni di euro. 

Blinken riceve premier Qatar: "Grazie per indispensabili sforzi mediazione"

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato oggi a Washington il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohamed bin Abdulrahman al Thani, al quale ha espresso "gratitudine per gli indispensabili sforzi di mediazione" di Doha. Una sottolineatura, contenuta in una nota del dipartimento di Stato, che arriva mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu continua a criticare il ruolo del Qatar, accusato di essere un mediatore 'problematico' per via del suo sostegno ad Hamas. Nel corso del colloquio, Blinken e al Thani "hanno discusso l'importanza di facilitare l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi", punto su cui sembrano essersi fatti progressi nei negoziati tra Israele-Qatar-Stati Uniti ed Egitto. Il segretario di Stato ha poi sottolineato "l'impegno degli Stati Uniti per una regione del Medio Oriente più pacifico, integrato e prospero con la sicurezza di Israele e la creazione di uno stato palestinese indipendente". Il premier qatarino e Blinken hanno anche discusso "la minaccia degli Houthi alla libertà ed al diritto alla navigazione nel Mar Rosso e hanno riaffermato l'importanza del rapporto bilaterale Usa-Qatar nella promozione della stabilità e della sicurezza regionale, basata su una storia di oltre 50 anni di stretta cooperazione".

Fonte Hamas: "L'intesa prevede 3 fasi e la fine della guerra"

Il potenziale accordo per il cessate il fuoco tra Hamas e Israele prevede 3 fasi e include il rilascio di ostaggi e detenuti palestinesi. Lo dice un dirigente della fazione islamica citata dai media israeliani. Nella prima fase sarebbero rilasciati donne, bambini e anziani israeliani; nella seconda tutti i soldati dello Stato ebraico. Nella terza fase - ha proseguito la fonte di Hamas - avverrebbe la restituzione dei morti. Israele e Hamas metterebbero fine alla guerra nel corso delle tre fasi. La stessa fonte ha spiegato che non è stato ancora deciso il numero dei detenuti palestinesi che sarebbero rilasciati da Israele. 

Gb allarmata da conferenza su ritorno colonie a Gaza

Londra si e' detta "allarmata" dalla conferenza di domenica scorsa a Gerusalemme sul ritorno degli insediamenti ebraici a Gaza, alla quale hanno partecipato diversi ministri del governo israeliano. "La posizione del Regno Unito e' chiara: Gaza e' territorio palestinese occupato e fara' parte del futuro Stato palestinese". "Gli insediamenti sono illegali. Nessun palestinese dovrebbe essere minacciato di spostamento o ricollocazione forzata", si legge in una nota del

governo britannico. 

Bimbi di Gaza in Italia, 'abbiamo lasciato l'inferno'

Occhi rigati dalle lacrime ma anche contentezza, curiosità e sorpresa di trovarsi in un paese straniero e che li ha accolti, i bambini della Striscia di Gaza, ora curati all'ospedale pediatrico Bambino Gesù, hanno detto di "aver lasciato l'inferno". Così riferiscono il presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti, e padre Ibrahim Faltas, francescano della Custodia di Terra Santa, che li hanno appena incontrati nei reparti.

Iniziativa per i medici di Gaza: le sagome non ci sono ancora

Le sagome non sono ancora visibili e non è stato deciso quando lo saranno. Dopo la presa di posizione della Lega, che ha annunciato un'interrogazione parlamentare al ministro della Salute, Orazio Schillaci, anche sul ruolo della Regione e dopo la risposta del direttore generale dell'Ausl Romagna, Tiziano Carradori, l'iniziativa 'Rimini4Gaza' è stata presentata dai suoi ideatori, Jonathan Montomoli, Claudia Serraiocco e Giovanni Giuliani. Medici dell'ospedale Infermi di Rimni, che hanno già raccolto l'adesione di 14 colleghi ai quali probabilmente si uniranno altri nei prossimi giorni. L'iniziativa, che sta facendo discutere, è semplice: posizionare sul pavimento dei luoghi di passaggio dell'ospedale, sagome che rappresentino i cadaveri di sanitari uccisi a Gaza, ma anche in tutti conflitti della terra. "Vogliamo sensibilizzare le persone perché sappiano che tutti siamo in pericolo quando si bombardano gli ospedali", ha detto il dottor Montomoli, dirigente medico dell'Unità Operativa Anestesia e Rianimazione, uno dei promotori. "E' un tema etico, è un tema umanitario ed è un appello alla pace", ha anche sottolineato Kristian Gianfreda, assessore alle Politiche per la salute e sociali del Comune di Rimini presente in segno di solidarietà ai sanitari riminesi. "Questa iniziativa è un moto del cuore che ha spinto medici italiani a solidarizzare con tutti i colleghi che stanno perdendo la vita nei conflitti in atto". E' anche "una questione di diritto alla salute che non deve venire meno neanche durante le guerre". Il caso è emerso quando la sera del 12 gennaio per provarne la "calpestabilità" è stata stesa a terra in spedale una delle sagome. "Erano le 22 ed eravamo a fine turno - ha spiegato il dottor Montomoli - la mattina successiva alle 7 la sagoma era stata rimossa. Non da noi. La persona che ha rimosso l'installazione, ha fatto le foto e dopo 15 giorni le ha rese pubbliche. Ma noi andiamo avanti, non facciamo politica e non rispondiamo alle polemiche". 

Primo ok Knesset per espulsione deputato israeliano Cassif

La Commissione Interni della Knesset ha approvato con 14 voti a favore e due contrari l'espulsione dal Parlamento del deputato Ofer Cassif, l'unico esponente ebreo del partito arabo Hadash-Ta'al. La mozione ora passa alla plenaria dove sono richiesti 90 voti a favore per il via libero definitivo. In ogni caso, Cassif ha la possibilita' di fare appello all'Alta Corte. Il deputato e' finito nel mirino per aver firmato una petizione a sostegno della denuncia del Sudafrica per genocidio nei confronti di Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja e per aver accusato pubblicamente i leader israeliani di crimini contro l'umanita' nei confronti dei palestinesi. Contro tale "tradimento", il deputato di Yisrael Beitenu, Oded Forer, ha invocato l'espulsione di Cassif sulla base di una legge del 2016.

Iran convoca ambasciatore britannico sulle accuse di Londra

Il ministero degli Esteri iraniano ha annunciato in una nota di aver convocato l'ambasciatore britannico per esprimere la "forte protesta" di Teheran per le "accuse" di Londra contro la Repubblica Islamica, anche il comunicato non specifica il motivo della protesta. "A seguito del perdurare delle accuse del regime britannico contro la Repubblica islamica, Simon Shercliff, ambasciatore britannico a Teheran, è stato convocato presso il ministero degli Affari Esteri questo pomeriggio" e "gli è stata comunicata la forte protesta del nostro Paese", scrive il Ministero. La convocazione è arrivata dopo diverse critiche da parte di Londra per la posizione dell'Iran nelle tensioni regionali.

Blinken: possibile risposta Usa a più livelli, per fasi e durevole

"La risposta potrebbe essere a più livelli, arrivare per fasi ed essere sostenuta nel tempo": lo ha detto il segretario di stato americano Antony Blinken in riferimento all'attacco subito dagli Usa in Giordania, sottolineando che "non vedevamo una situazione così pericolosa  come quella che stiamo affrontando ora in tutta la regione almeno dal 1973 (con la guerra del Kippur, ndr), e probabilmente anche prima".

Gaza: i 3 bambini al Meyer tutti feriti da esplosioni di bombe

Sono tutti e tre rimasti feriti in seguito alle esplosioni di bombe che hanno colpito le loro abitazioni i tre bambini provenienti da Gaza e attualmente ricoverati nel reparto di Chirurgia del Meyer di Firenze. Lo rende noto l'azienda ospedaliera-universitaria in una nota. Per quanto riguarda fratello e sorella di 12 e 15 anni, il primo ha una frattura all'omero destro in fase di guarigione, ma sarà comunque sottoposto ad accertamenti neurochirurgici e avrà bisogno di un periodo di riabilitazione. La sorella invece ha subito un trauma cranico; sottoposta ad accertamenti, anche neurochirurgici, tuttavia le condizioni non destano particolare preoccupazione. Accertamenti anche per la mamma che li ha accompagnati, a causa di un ascesso cutaneo: è stata attivata una valutazione con gli specialisti di Careggi che la raggiungeranno al Meyer, per fare in modo che resti vicina ai suoi bambini. Più complessa la situazione del bambino di 10 anni accompagnato dal padre: è seguito dagli ortopedici del Meyer a causa di una infezione su una frattura al femore destro, operata quando era a Gaza. Probabilmente sarà necessario un nuovo intervento sulla stessa frattura; in queste ore il piccolo è sottoposto ad ulteriori esami tra i quali una angiotac. Per tutti, fanno sapere dal Meyer, è stato attivato il servizio di mediazione culturale e di assistenza sociale, oltre al supporto psicologico. Inoltre, grazie al sostegno della Fondazione, sono stati da subito messi a disposizione anche gli alloggi per ospitarli.

Hamas, obiettivo fine guerra ma pronti ad arrivarci per gradi

Hamas, che ha ricevuto la bozza di una nuova intesa dopo il vertice di Parigi, apre all'accordo: "Abbiamo detto ai mediatori che il nostro obiettivo è un cessate il fuoco permanente, ma possiamo realizzarlo nella seconda o terza fase di un accordo", ha detto ad Al Jazeera un membro anziano di Hamas, Mohammad Nazzal. "Senza un ritiro israeliano da Gaza, non possiamo accettare questa nuova proposta - ha affermato -. Un cessate il fuoco permanente è utile per entrambe le parti, altrimenti la guerra tra noi e le truppe israeliane continuerà. Siamo pronti a raggiungere questo obiettivo per gradi". 

Jihad Islamica detta condizioni, "Tregua e ritiro Idf"

Il segretario generale della Jihad islamica, Ziad Nahaleh, ha dichiarato, alla luce dei negoziati per un accordo con Hamas, che l'organizzazione da lui guidata - che si ritiene detenga alcuni dei rapiti nella Striscia di Gaza - non accetterà nessuna intesa che non garantisca un "cessate il fuoco globale" nella Striscia di Gaza e il ritiro delle forze dell'Idf dall'enclave palestinese. 

Netanyahu, "Non lasciamo Gaza né libereremo terroristi"

"Le nostre forze non lasceranno Gaza e migliaia di terroristi non saranno rilasciati": così il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo la minaccia del Itamar Ben-Gvir di far cadere il governo in caso di un "accordo sconsiderato" con Hamas. "Sento dichiarazioni su tutti i tipi di accordi, quindi voglio essere chiaro: non porremo fine a questa guerra con niente di meno che il raggiungimento di tutti i suoi obiettivi. Ciò significa eliminare Hamas, riportare a casa tutti i nostri rapiti e garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele. Non rimuoveremo l'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza e non rilasceremo migliaia di terroristi. Niente di tutto questo accadrà. Cosa accadrà? Vittoria totale!". E' quanto si legge su Yedioth Ahronoth. 

Lapid assicura governo "rete sicurezza accordo ostaggi"

In Israele, il leader dell'opposizione Yair Lapid ha detto che Yesh Atid, il suo partito laico e centrista, fornirà al governo una "rete di sicurezza" nell'ambito di qualsiasi accordo che riporti a casa i 136 ostaggi ancora nelle mani di Hamas, nella Striscia di Gaza. "Negli ultimi 116 giorni, ho incontrato decine di famiglie di rapiti. Gliel'ho promesso e ripeto la mia promessa: daremo al governo una rete di sicurezza per qualsiasi accordo che restituisca i rapiti alle loro case e alle loro famiglie. Questo è il nostro impegno nei confronti degli ostaggi e delle loro famiglie". 

Cbs, in Giordania usato drone tipo 'Shahed made in Iran'

Il drone che ha ucciso 3 soldati Usa in Giordania, ferendone oltre 40,  e' un drone "tipo Shahed" di fabbricazione iraniana, di quelli forniti da Teheran alla Russia: lo riferisce Cbs News citando un dirigente americano, dopo che ieri il Pentagono aveva riferito che l'attacco "ha le impronte delle Brigate Hezbollah",  la milizia libanese sostenuta dall'Iran. Si tratterebbe di un drone 'one-way attack', ossia di un drone d'attacco unidirezionale, progettato con una testata integrata e destinato a esplodere all'impatto del bersaglio. La maggior parte di questo tipo di droni, noti anche come munizioni vaganti, possono orbitare sopra il campo di battaglia per periodi prolungati finché un bersaglio non viene acquisito da un operatore a terra o da sensori automatizzati a bordo dell'aereo. Altri sono progettati per attaccare obiettivi fissi utilizzando direzioni preprogrammate. 

Oxfam, taglio fondi Unrwa mette a rischio milioni civili

La sospensione dei finanziamenti all'Unrwa da parte dei maggiori donatori è molto preoccupante e rischia di avere conseguenze umanitarie disastrose. E' l'allarme lanciato oggi da Oxfam insieme a 19 organizzazioni di fronte ai tagli degli stanziamenti all'agenzia delle Nazioni Unite, che rappresenta il principale fornitore di aiuti per milioni di palestinesi a Gaza e nella regione. La sospensione dei finanziamenti da parte dei Paesi donatori avrà un forte impatto sulla capacità di portare aiuti essenziali a oltre 2 milioni di civili a Gaza, di cui oltre la metà sono bambini. La popolazione in questo momento - si legge in una nota - è sull'orlo della carestia, esposta al rischio di epidemie, a causa dei bombardamenti indiscriminati da parte di Israele e della scelta deliberata di impedire l'ingresso degli aiuti nella Striscia.

Lavrov, accuse su Unrwa vanno indagate

Le accuse rivolte da Israele contro alcuni dipendenti dell'Unrwa dovrebbero essere indagate. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, dopo che molti Paesi hanno sospeso i fondi all'agenzia Onu per i palestinesi alla luce delle accuse di coinvolgimento nell'attacco di Hamas del 7 ottobre rivolte ad alcuni membri dello staff. 

Tajani, popolo palestinese non può espiare orrori Hamas

"Il prezzo che sta pagando la popolazione di Gaza è troppo alto, dobbiamo proteggere i civili". Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in audizione di fronte alle Commissioni Esteri di Camera e Senato. L'Italia ha espresso la "forte aspettativa che Israele protegga i civili a Gaza": "Il popolo palestinese non è Hamas e non può espiare gli orrori del gruppo terroristico", ha aggiunto. 

Gallant: "Israele manterrà presenza militare a Gaza dopo guerra"

Dopo la fine della guerra con Hamas, Israele manterrà il controllo militare della Striscia di Gaza, ma non governerà il territorio a livello civile, su un modello simile a quello già adottato in Cisgiordania. Lo ha annunciato il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ai membri della Commissione Affari esteri e Difesa della Knesset. "Dopo che la guerra sarà finita, penso che sia del tutto chiaro che Hamas non controllerà Gaza. Israele la controllerà militarmente, ma non in senso civile", ha affermato Gallant, citato dai media dello Stato ebraico. Secondo il ministro, questo scenario è "realizzabile" anche a Gaza, ma "ci vorrà tempo".

Israele, suonano sirene di allarme in aree vicino a Gaza

Sono suonate le sirene di allarme antiaereo nella zona del kibbutz di Nahal Oz, vicino alla Striscia di Gaza. Lo riferisce il Times of Israel. L'area è stata sgomberata dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele e di recente nella zona l'allerta è scattata anche per colpi di mortaio lanciati contro le forze israeliane all'interno della Striscia.

Hamas: "Cessate il fuoco permanente è il nostro obiettivo, pronti ad arrivarci per fasi"

"Abbiamo detto ai mediatori che un cessate il fuoco permanente è il nostro obiettivo, ma possiamo arrivarci nella seconda o terza fase dell'accordo. Senza un ritiro israeliano da Gaza non possiamo accettare questa nuova proposta". Lo ha detto ad al-Jazeera Mohammad Nazzal dell'ufficio politico di Hamas dopo le notizie secondo cui il leader Ismail Haniyeh sta "studiando la proposta di cessate il fuoco elaborata a Parigi" e si recherà "al Cairo per discutere i dettagli del piano''. 

Nelle dichiarazioni alla tv satellitare, Nazzal ha parlato di "rilascio dei prigionieri da entrambe le parti". Su questo "ovviamente serve un negoziato", ha proseguito. "Un cessate il fuoco permanente è utile per entrambe le parti, altrimenti la guerra tra noi e le truppe israeliane continuerà - ha detto ancora - Siamo pronti a raggiungere l'obiettivo per gradi".

Galant: "Dopo guerra a Gaza manterremo controllo militare"

Finita la guerra, Israele punterà a governare "militarmente", non "civilmente" la Striscia di Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Galant davanti alla Commissione per gli Affari Esteri e la Difesa, a Tel Aviv. "Hamas non governerà Gaza. Israele governerà militarmente, ma non governerà civilmente". 

Cnn: palestinesi Gaza costretti a mangiare erba e bere acqua inquinata

Sono costretti a mangiare erba e a bere acqua inquinata i palestinesi sfollati da Gaza a causa della rappresaglia israeliana per l'attacco di Hamas subito lo scorso 7 ottobre. Lo scrive la Cnn raccogliendo le testimonianze di civili sfollati dalle loro case e di operatori sanitari, sottolineando che l'enclave palestinese sta sempre più andando verso una carestia totale. Con gli adulti che si privano del cibo per darlo ai propri figli e ai bambini. Anche prima della guerra, due persone su tre nella Striscia di Gaza facevano affidamento sul sostegno alimentare, come ha detto alla Cnn Arif Husain, capo economista del Programma alimentare mondiale (Wfp). 

Missione al Cairo Haniyeh: "Valuteremo proposta accordo"

Il capo del Politburo di Hamas, Ismail Haniyeh, ha annunciato che si recherà al Cairo per valutare la proposta di cessate il fuoco formulata al vertice di Parigi e che non la respinge "a priori". Hamas, ha detto, "studierà la proposta". "La priorità -ha aggiunto- è porre fine all'offensiva israeliana e che si ritirino completamente le forze israeliane da Gaza". 

Blinken: accuse contro Unrwa "altamente credibili"

Le prove fornite da Israele contro alcuni dipendenti dell'Unrwa, accusati di coinvolgimento nell'attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre, sono "altamente credibili". Lo ha affermato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, precisando di "non aver avuto la possibilità di indagare". Il capo della diplomazia Usa ha sottolineato che l'agenzia Onu per i palestinesi svolge un ruolo "indispensabile" nel fornire assistenza ai civili nella Striscia di Gaza e che "nessun altro può svolgerlo, certamente non nel breve termine". Da qui, il bisogno "imperativo" per l'Unrwa di svolgere un'indagine immediata e di affrontare le accuse "nel modo più approfondito possibile".

Pisani: "In meno di tre mesi 200 atti antisemitismo"

"Il conflitto israelo palestinese ha determinato un forte incremento degli eventi di antisemitismo e di comportamenti discriminatori: tra il 7 ottobre e il 31 dicembre del 2023 quelli segnalati all'Oscad sono stati 200, a fronte dei 17 registrati nello stesso arco temporale dell'anno precedente". Lo ha affermato il capo della Polizia, Vittorio Pisani, nel corso di una audizione davanti alla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza.

Ben Gvir minaccia di far cadere governo se accordo "sconsiderato" con Hamas

Il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha minacciato di far cadere il governo nel caso in cui si raggiunga un accordo ''sconsiderato'' con Hamas. Mentre circolano voci circa un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi in cambio di una lunga sospensione dei combattimenti e la scarcerazione di migliaia di detenuti palestinese, in un tweet Ben Gvir ha scritto: ''Accordo sconsiderato = smantellamento del governo''.

Haaretz: "Forze Israele entrate individualmente in ospedale Jenin"

Le forze speciali israeliane sono entrate nell'ospedale a Jenin "individualmente: uno era vestito da donna, l'altro da persona anziana, uno da staff del luogo mentre un altro ancora aveva in mano un seggiolino da bambino". Lo ha detto ad Haaretz una fonte medica del nosocomio che era presente all'operazione dei gruppi speciali israeliani. "Dopo che si sono riuniti al terzo piano, sono andati nella stanza dove c'erano i tre, hanno sparato loro a bruciapelo e se ne sono andati", ha aggiunto spiegando che in quello stesso reparto c'erano altre 10 persone e nessuno di loro è stato ferito. Secondo la stessa fonte il video circolato sui social mostra la fine dei fatti, quando i 3 hanno lasciato l'ospedale; inoltre, nessuno dell'ospedale si è accorto dell'ingresso delle forze speciali nel complesso medico. 

Il Ppe chiede dibattito sull'Unrwa alla plenaria dell'Eurocamera

Il Partito popolare europeo chiederà un dibattito sulle accuse di coinvolgimento del personale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) negli attacchi di Hamas del 7 ottobre alla plenaria dell'Eurocamera della settimana prossima a Strasburgo. Lo annuncia l'eurodeputato svedese David Lega via X. "Non si può continuare a fare affari come al solito: dobbiamo smettere una volta per tutte di finanziare il terrorismo, basta finanziamenti all'Unrwa", commenta Lega, membro delle commissioni per gli Affari esteri e i Diritti umani dell'Eurocamera. 

Tajani: "Il governo è impegnato a de-escalation in Medio Oriente"

"L'attenzione del Governo è massima e mira ad una de-escalation e al raggiungimento di una pace che garantisca la sicurezza dello Stato di Israele e che dia al popolo palestinese la speranza di avere in futuro uno stato indipendente riconosciuto da tutti". Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani partecipando all'Assemblea pubblica di Confindustria Assafrica & Mediterraneo dal titolo "Africa e Medio Oriente. Trasformazioni e traiettorie in un nuovo contesto globale". Tajani ha sostenuto che uno stato palestinese riconosciuto è "il presupposto indispensabile affinché l'intera regione possa crescere in un contesto di sicurezza e stabilità".

Ben Gvir: intesa con Hamas irresponsabile, il governo si spacca

L'accordo con Hamas è "irresponsabile" e significherebbe "la spaccatura del governo". Lo ha scritto su X il ministro della sicurezza - e leader di destra radicale - Itamar Ben Gvir commentando una possibile intesa con la fazione islamica secondo i negoziati avviati a Parigi. 

Israele, proteste contro aiuti umanitari: bloccato valico Nitzana

Un gruppo di dimostranti è riuscito oggi a bloccare il valico di Nitzana, al confine fra Israele ed Egitto, e ad impedire il transito di camion con aiuti umanitari destinati a Gaza. Lo ha riferito la radio pubblica Kan secondo cui, malgrado le proteste, al valico di Kerem Shalom il transito di camion prosegue invece oggi senza impedimenti. ''La polizia e l'esercito sono sul posto, ma per il momento il valico di Nitzana resta bloccato'' ha detto a Kan un portavoce del gruppo di protesta 'Ordine 9'. ''Nessun camion con forniture per Hamas può passare da qua'', ha aggiunto. 

Anche Nuova Zelanda sospende fondi per Unrwa

Il premier neozelandese Christopher Luxon ha annunciato di aver sospeso i fondi per Unrwa, l'agenzia Onu per i palestinesi, alla luce delle accuse di coinvolgimento nell'attacco di Hamas del 7 ottobre rivolte a parte dello staff. Accuse "incredibilmente serie", ha commentato il capo di governo, sottolineando che non verranno dati "contributi fino a quando il ministero degli Esteri non avrà dato il via libera". Wellington ha d'altra parte assicurato che resta "impegnata a sostenere la cruciale risposta umanitaria a Gaza", ribadendo la necessità di un facile accesso alla Striscia in modo che "i civili possano ricevere l'assistenza di cui hanno disperatamente bisogno".

Gaza, 114 palestinesi uccisi in 24 ore, 26.751 da inizio guerra

Sono 114 i palestinesi rimasti uccisi e 249 quelli che sono stati feriti nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità gestito da Hamas aggiornando a 26.751 il numero delle persone che hanno perso la vita dall'inizio della rappresaglia israeliana per l'attacco subito il 7 ottobre. A completare il bilancio sono anche almeno altri 65.636 feriti.

Haaretz, Blinken in Israele da sabato

Il segretario di stato Usa Antony Blinken arriverà in Israele per una visita di due giorni sabato prossimo, è la sesta volta. Lo hanno fatto sapere fonti a Gerusalemme, riferite da Haaretz. 

Cameron torna in Medio Oriente: "Pausa immediata raid su Gaza"

Nella Striscia di Gaza c'è "urgente necessità di una pausa immediata" dell'azione militare d'Israele, per consentire "il passaggio degli aiuti" alla popolazione palestinese e "l'uscita degli ostaggi" detenuti da Hamas; e per dare alla diplomazia lo spazio per lavorare alla successiva adozione di "un cessate fuoco sostenibile" permanente senza soluzione di continuità. Lo ha ribadito oggi il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, in visita in Oman nella quarta missione in Medio Oriente dall'inizio del suo mandato, la seconda in pochi giorni.  Il capo del Foreign Office, parlando con giornalisti britannici, ha inoltre ipotizzato che Londra possa riaprire la partita di un "riconoscimento" formale "dello Stato palestinese" sullo sfondo di un'eventuale ripresa dei negoziati di pace.  Cameron ha poi evocato il rischio che il conflitto israelo-palestinese "tracimi in altri Paesi della regione", affermando che "un'escalation non è nell'interesse di nessuno". Nel contempo è tornato ad accusare gli Houthi - gli sciiti che controllano buona parte dello Yemen - di "continuare ad attaccare navi nel Mar Rosso, mettendo in pericolo vite umane e intralciando il commercio globale". Non senza ammonire che il Regno Unito, al fianco degli Usa, è pronto a compiere nuovi raid a scopo "dissuasivo". 

Hamas esamina proposta cessate il fuoco

Hamas ha dichiarato di stare studiando la proposta elaborata a Parigi per fermare la guerra a Gaza tra il gruppo militante e Israele. Il leader di Hamas Ismail Haniyeh "conferma che il movimento ha ricevuto la proposta che e' stata fatta circolare durante l'incontro di Parigi e che Hamas sta esaminando la proposta e fornendo la sua risposta", si legge in una dichiarazione pubblicata dal gruppo su Telegram.

Cremlino: "Usa non pensino a rappresaglie contro l'Iran"

Il Cremlino ha invitato gli Usa ad astenersi da rappresaglie contro l'Iran o interessi iraniani in Medio Oriente dopo l'uccisione di tre soldati americani e il ferimento di altri 34 in un bombardamento di droni su una base statunitense in Giordania. "Non accogliamo con favore alcuna azione che porti alla destabilizzazione della situazione nella regione e all'escalation della tensione, soprattutto sullo sfondo del potenziale di conflitto già eccessivo che osserviamo nella regione", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax.

Hamas: "Avuta proposta ma risposta sarà su fine aggressione"

Hamas ha ricevuto la proposta dei mediatori a Parigi e ha confermato che la studierà fornendo la sua riposta "sulla base che la priorità è fermare l'aggressione, del brutale attacco a Gaza e il completo ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia". Questo il commento del capo di Hamas Ismail Haniyeh diffuso su Telegram che tuttavia si è detto disponibile a "discutere qualsiasi iniziativa o idea seria e pratica, a condizione che porti ad una cessazione completa dell'aggressione".

Allarme Cina: "Rischio circolo vizioso ritorsioni"

La Cina ha lanciato l'allarme contro il rischio di un "circolo vizioso di ritorsioni" in Medio Oriente dopo che gli Stati Uniti hanno promesso di rispondere all'uccisione di tre soldati americani in una base in Giordania. Gli Usa hanno accusato dell'attacco di droni che l'ha provocata i militanti pro-Hamas sostenuti dall'Iran, mentre Teheran ha smentito. Il fatto che siano stati uccisi i primi militari americani nella regione dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas fa temere un'escalation del conflitto

Hamas: "A Jenin crimine vile di Israele, avrà risposta"

"È un crimine vile che non sarà senza risposta". Lo ha sostenuto su Telegram Hamas che ha detto di "piangere i martiri" uccisi dall'esercito israeliano mentre si nascondevano in ospedale a Jenin. Secondo Hamas "le forze della resistenza, che hanno giurato di combattere l'occupazione fino alla sua espulsione, non sono intimidite dagli omicidi o dai crimini del nemico".

Cina: "Stop a spirale rappresaglia dopo attacco a truppe Usa"

La Cina ha messo in guardia e ha chiesto la "fine della spirale della rappresaglia" in Medio Oriente dopo l'attacco con droni alle truppe Usa in Giordania che ha provocato la morte di tre soldati americani e il ferimento di un'altra trentina. "Ci auguriamo che tutte le parti interessate mantengano la calma e la moderazione per evitare di cadere in un circolo vizioso di ritorsioni e impedire un'ulteriore escalation della tensione regionale", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, in merito alla promessa Usa di rispondere all'attacco di droni imputato ai militanti sostenuti dall'Iran.

Israele: "A Jenin uccisi tre terroristi nascosti in ospedale"

Nell'operazione a Jenin "sono stati uccisi tre terroristi' che si nascondevano nell'ospedale locale. Lo ha detto l'esercito secondo cui il primo era "Mohammed Jalamneh, un terrorista di Hamas" che "progettava un attacco ispirato al 7 ottobre". Gli altri due sono - secondo la stessa fonte - Mohammed Ghazawi "un operativo dei Battaglioni Jenin" e suo fratello "Basel Ghazawi, della Jihad islamica". Un video diffuso sul web e ripreso dai media israeliani, mostra alcuni del commando dell'Idf apparentemente travestiti anche da dottori o da donne palestinesi.

Gaza: "Decine di morti e feriti in raid israeliani"

Decine di persone sono rimaste uccise o ferite nelle ultime ore in bombardamenti delle forze israeliane contro zone nel centro e nel sud della Striscia di Gaza. Lo denuncia l'agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui ci sono stati "intensi raid" a Rafah, nel sud della Striscia, contro almeno un'abitazione nel quartiere di El Geneina e bombardamenti contro "un obiettivo" nel campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale dell'enclave palestinese che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. Nel mirino, stando alle stesse fonti, anche le zone di Batn al-Sameen e Al-Amal a Khan Yunis, sempre nel sud della Striscia.
L'agenzia segnala inoltre un raid contro una moschea nella zona di Khan Yunis e nei pressi dell'ospedale Nasser della città. Sarebbero inoltre almeno 20 le persone uccise in un bombardamento contro un'abitazione nel quartiere di Al-Sabra. Stando alla Wafa le vittime sarebbero civili, per lo più donne e bambini.

Borrel: "Finanziamenti dell'Ue all'Unrwa non sono stati sospesi"

"Gli impegni di finanziamento in corso da parte dell'Ue sono stati rispettati e i finanziamenti non sono stati sospesi". Lo scrive in una nota l'ufficio del capo della Politica estera dell'Unione Europea Josep Borrell. "Il ruolo dell'Unrwa è vitale nelle attuali circostanze a Gaza", si legge nella dichiarazione. “2 milioni di persone hanno un disperato bisogno degli aiuti forniti dall’Unrwa e da altre agenzie delle Nazioni Unite”.
Borrell ha accolto con favore "le misure rapide e decisive adottate dall'organizzazione "alla luce di "accuse molto gravi contro un certo numero di membri del personale dell'Unrwa", e ha affermato che "l'Ue determinerà le prossime decisioni sui finanziamenti alla luce dell'esito delle indagini". L’Unione Europea è uno dei maggiori donatori dell’Unrwa, fornendo circa un decimo dei finanziamenti dell’agenzia delle Nazioni Unite secondo i dati del 2022.

Segretario Onu Guterres convoca principali Paesi donatori Unrwa

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha convocato per oggi un incontro con i principali Paesi donatori dell'Unrwa, dopo la sospensione temporanea di 15 Paesi, fra cui l'Italia, dei finanziamenti all'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi in seguito all'accusa ad almeno 12 dei suoi dipendenti di essere a vario titolo coinvolti nei pogrom del 7 ottobre. "Il segretario generale è personalmente inorridito dalle accuse contro addetti dell'Unrwa. Ma il suo messaggio ai donatori, specialmente a quelli che hanno sospeso i loro contributi, è che continuino almeno a garantire la continuità delle operazioni dell'Unrwa, visto che ci sono decine di migliaia di zelanti dipendenti in ogni parte della regione", ha dichiarato, citato dal Guardian, il portavoce di Guterres, Stéphane Dujarric. E per questo il segretario generale "ospiterà un incontro qui a New York con i maggiori donatori oggi pomeriggio, ora locale", ha aggiunto. Guterres ha già incontrato ieri la rappresentante all'Onu degli Stati Uniti, Linda Thomas-Greenfield, ed ha interloquito su questo argomento con alcuni leader mediorientali, fra cui re Abdullah di Giordania e il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi.

Arrivati in Italia i primi bambini palestinesi feriti

Ad accoglierli all'aeroporto di Ciampino il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. I piccoli, dieci in totale, sono ora ricoverati tra l'ospedale Bambin Gesù di Roma, il Gaslini di Genova e il Meyer di Firenze. Il generale Figliuolo: "Una bella pagina, ora altri ponti aerei col nostro Paese". LEGGI L'ARTICOLO

"Tre persone uccise da forze Israele in Cisgiordania"

Membri delle forze israeliane hanno ucciso tre persone martedì mattina all'interno dell'ospedale Avicenna di Jenin, nel nord della Cisgiordania, ha annunciato il ministero della Sanità palestinese. Da parte sua, l'esercito israeliano ha indicato di aver "neutralizzato" tre "terroristi" in questo ospedale. "Tre martiri (sono stati) uccisi dalle forze di occupazione all'interno dell'ospedale di Avicenna", ha scritto il ministero. In una dichiarazione congiunta, l'esercito, la sicurezza interna e la polizia israeliana hanno affermato di aver "neutralizzato" durante un'operazione congiunta un "terrorista di Hamas" che "si nascondeva" in questo ospedale e "altri due terroristi".

Wafa: almeno 25 morti a Gaza per bombardamenti Israele

Almeno 25 civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti ieri sera nel bombardamento israeliano di una casa nel quartiere di al-Tuffah, a est di Gaza City: lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, che cita testimoni oculari. 

Le opzioni Usa contro l'Iran, da attacco diretto a sanzioni

Un attacco diretto contro l'Iran, attacchi all'asse della resistenza', ovvero la rete di gruppi iraniani nella regione, e sanzioni. Sono queste, secondo il Wall Street Journal, tre delle opzioni nell'arsenale degli Stati Uniti per rispondere all'attacco in Giordania. Un attacco diretto nel territorio iraniano è chiesto da alcuni repubblicani ma sarebbe senza precedenti oltre a rischiare di innescare una guerra regionale. Gli Stati Uniti potrebbero prendere di mira i gruppi filo-iraniani o il personale paramilitare. C'è poi l'ipotesi di ulteriori sanzioni per aumentare la pressione economica su Teheran. 

Arrivati in Italia 11 bambini palestinesi feriti

Sono arrivati alle 21.34 di ieri, all'aeroporto militare di Ciampino, con un C130  dell'Aeronautica Militare coordinato dal Comando vertice interforze e proveniente da Al-Arish, dieci bambini, più un adulto, palestinesi feriti che saranno curati presso strutture ospedaliere italiane, accompagnati dai loro familiari. "Altri gruppi di bambini arriveranno i primi del prossimo mese con la nave Vulcano, che ne porterà altri al viaggio di ritorno al termine della missione in Egitto. Contiamo di portare cento bambini feriti per curarli e farli integrare nel nostro Paese" ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, accogliendo all'aeroporto di Ciampino i primi 11 bambini.

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