
Lo ha ribadito il premier israeliano in conferenza stampa. Il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi ha condannato il raid di Israele contro una scuola che ospitava migliaia di sfollati nel campo di Jabaliya, parlando di "immagini e filmati terrificanti". Il direttore dell'ospedale Nasser di Khan Yunis ha annunciato che 26 persone sono state uccise in un raid aereo contro tre edifici residenziali della città, nel distretto di Hamad. Marcia dei familiari degli ostaggi alle porte di Gerusalemme
in evidenza
''Siamo determinati a combattere fino alla vittoria: fino a quando avremo distrutto il nemico e recuperato gli ostaggi'': lo ha affermato il premier Benyamin Netanyahu in una conferenza stampa. Un ulteriore obiettivo, ha precisato, riguarda la necessità che ''all'indomani della vittoria, Gaza non possa tornare a rappresentare una minaccia per noi''.
Il ministero della Sanità di Hamas ha affermato che decine di persone sono rimaste uccise in un raid israeliano condotto "all'alba, sulla scuola al Fakhura" che serviva da riparo per i rifugiati nel campo profughi gestito dall'Onu a Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza. Il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha parlato di "immagini e filmati terrificanti di decine di persone uccise e ferite".
Ventisei morti e 23 feriti gravi è il bilancio di un raid aereo israeliano sferrato nella notte su tre edifici civili a Khan Yunis, nel centro della striscia di Gaza, dove avanza l'offensiva anti Hamas. Cinque persone sono morte, invece, in Cisgiordania, nell'attacco a un campo profughi.
Decine di migliaia di israeliani in marcia partiti martedì scorso da Tel Aviv sono arrivati fino a Gerusalemme davanti agli uffici di Netanyahu per chiedere il rilascio dei rapiti, da oltre un mese l'arma più potente nelle mani dei terroristi.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- I motivi storici
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
- Guerra in Israele, perché l'anguria sui social è diventata il simbolo della Palestina
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Le notifiche su Facebook Messenger (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questa diretta termina qui
Per tutti gli aggiornamenti vai al nuovo liveblog di domanica 19 ottobre
Guerra Israele-Hamas, l'attacco del 7 ottobre: tutto quello che non possiamo vedere
Un video di 45 minuti con tutto ciò che non è stato mostrato il giorno dell'attacco di Hamas a Israele. Il bilancio, dopo 40 giorni, ancora è impreciso: oltre 1200 morti, circa 240 ostaggi. E una data che per Israele ha il sapore dell’11 settembre americano LEGGI
Il Parlamento turco bandisce Coca Cola e Nestlè per sostegno a Israele
Anche diversi comuni del Paese hanno chiesto di boicottare le aziende e i prodotti che sostengono il bombardamento sulla Striscia di Gaza. Si adegua anche la compagnia di bandiera Turkish Airlines. LEGGI L'ARTICOLO
Guerra Israele-Hamas, la Nave Vulcano della Marina a Gaza: ecco di cosa si occuperà
A bordo del mezzo, salpato da Civitavecchia, dotazioni e risorse salvavita: c'è chi lo definisce un ospedale galleggiante a tutti gli effetti. "Siamo i primi a fare un'operazione umanitaria in quell'area e speriamo altri Paesi ci seguiranno", ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto: "Vogliamo mandare un segnale concreto ai palestinesi". L'APPROFONDIMENTO
Netanyahu, dimettermi? Non mi tiro indietro da nulla
Il sindaco di Vigonovo Luca Martello ha proclamato due giorni (oggi e domani) di lutto cittadino in segno di "cordoglio e vicinanza dell'intera cittadinanza" alla famiglia di Giulia Cecchettin, in attesa che venga fissata una data per la cerimonia funebre. I comuni di Vigonovo e di Saonara, inoltre, hanno organizzato assieme una fiaccolata per Giulia, che si terrà domani alle ore 19 a Vigonovo per manifestare la propria vicinanza alla famiglia della giovane. "Le nostre comunità si riuniranno per essere vicine alla famiglia di Giulia - spiegano il sindaco di Vigonovo Luca Martello e il sindaco di Saonara Michela Lazzaro - in questo momento non ci sono altre parole da aggiungere".
Netanyahu, 'determinati a continuare fino alla vittoria'
''Siamo determinati a combattere fino alla vittoria: fino a quando avremo distrutto il nemico e recuperato gli ostaggi'': lo ha affermato il premier Benyamin Netanyahu in una conferenza stampa. Un ulteriore obiettivo, ha precisato, riguarda la necessità che ''all'indomani della vittoria, Gaza non possa tornare a rappresentare una minaccia per noi''. Le forze armate israeliane dovranno mantenere una libertà di manovra al suo interno. Netanyahu ha ribadito che ''Israele opera secondo i codici internazionali di combattimento'' e ha spiegato le ragioni per quali ha autorizzato l'ingresso a Gaza di quantità limitate di combustibile.
Biden, 'ho il cuore spezzato per i bambini uccisi a Gaza'
"I palestinesi meritano un loro Stato e un futuro senza Hamas. Ho il cuore spezzato dalle immagini che arrivano da Gaza sulla morte di migliaia di civili, inclusi bambini". Lo afferma il presidente americano Joe Biden in un editoriale sul Washington Post.
Israele-Hamas, il piano di Netanyahu (in due fasi) per il dopoguerra
Il premier dello Stato ebraico ha annunciato che il suo esercito avrà la "responsabilità generale della sicurezza della Striscia di Gaza" per un tempo indefinito dopo la fine del conflitto. Secondo gli analisti, intende istituire una "zona cuscinetto" e poi un'area B in stile Cisgiordania. I DETTAGLI
Gaza, dall'espulsione di Hamas alla missione Onu: il piano di Ursula von der Leyen
La presidente della Commissione europea ha illustrato alcune idee per garantire un futuro di pace nella Striscia una volta terminata la guerra. La sua strategia si basa su quattro punti fondamentali: ecco quali sono. IL PIANO
Media israeliani, in stallo i negoziati sugli ostaggi
Secondo alcuni funzionari israeliani, i negoziati per la liberazione degli ostaggi detenuti a Gaza sono attualmente in fase di stallo, lo scrive il Times of Israel citando altri media. In commenti ripresi da tutte le principali reti televisive, che implicano una fuga di notizie coordinata, un funzionario israeliano rimasto anonimo afferma che la pressione militare sta spingendo Hamas verso un accordo. Israele non è disposto a scendere a compromessi sulla sua richiesta di liberare tutti i bambini detenuti a Gaza e le loro
madri. Le notizie di un accordo per un numero significativo di ostaggi circolano da più di una settimana, ma nessun prigioniero è stato rilasciato da quasi un mese.
Tv Israele, 2 leader Hamas nascosti nel sud della Striscia
Le due principali figure di Hamas a Gaza - Yahya Sinwar e Mohammed Def - sono nascosti nell'area di Khan Yunes, nel sud della Striscia. Lo ha affermato la televisione pubblica israeliana Kan, citando valutazioni di fonte militare. Sinwar è il capo dell'esecutivo politico, mentre Def è il comandante dell'ala militare.
Ministri arabi in visita in Cina lunedì
Ministri arabi in visita in Cina la prossima settimana. Il ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita, Faisal bin Farhat, secondo quanto riferisce 'Al Jazeera', afferma che questa visita prevista lunedì costituisce l'inizio di un processo politico volto a porre fine alla guerra a Gaza "il prima possibile" e garantire l'immediato flusso di aiuti umanitari nell'enclave costiera assediata.
Israele, liberare ostaggi ha priorità su distruzione Hamas
'Il ritorno in Israele degli ostaggi è la priorità suprema, e precede anche la demolizione di Hamas'': lo ha detto oggi ad una delegazione di familiari degli ostaggi il ministro Gadi Eisenkot, che fa parte del gabinetto di guerra di Israele. ''La demolizione di Hamas richiede tempo, e per gli ostaggi non c'e' tempo da perdere''. Eisenkot ha aggiunto che la leadership israeliana se ne occupa ''giorno e notte''. Il ministro Benny Gantz, pure membro del gabinetto di guerra, ha aggiunto che la pressione militare sul terreno a Gaza aiuta gli sforzi di liberare gli ostaggi. Lo riferisce il sito Ynet.
Cohen, sicurezza controllata da Israele dal fiume al mare
Il ministro degli Esteri israeliano e membro del gabinetto politico-sicurezza Eli Cohen ha detto in un'intervista a Channel 12 che l'Autorità Palestinese non è una soluzione per la questione della futura governance di Gaza e ha affermato che "ci sarà sempre il controllo della sicurezza israeliana dal fiume Giordano al mare". L'Autorità Palestinese "fino ad oggi non ha condannato l'evento del 7 ottobre", ha continuato Cohen. "Questa autorità continua a pagare gli stipendi agli assassini di ebrei".
Usa, tregua "significativa" solo con rilascio ostaggi
Il principale consigliere del presidente americano Joe Biden per il Medio Oriente ha affermato che ci sara' una "pausa significativa" nella guerra tra Israele e Hamas se gli ostaggi tenuti dai militanti a Gaza verranno liberati. "L'aumento degli aiuti umanitari, l'aumento del carburante, la tregua arriveranno quando gli ostaggi verranno rilasciati", ha detto Brett McGurk durante una conferenza sulla sicurezza in Bahrein. Il rilascio di un gran numero di ostaggi comporterebbe "una pausa significativa e un massiccio aumento degli aiuti umanitari", ha affermato. I militanti di Hamas hanno sequestrato circa 240 ostaggi il 7 ottobre quando hanno attraversato il confine militarizzato di Gaza nel Sud di Israele e ucciso circa 1.200 persone, per lo più civili, secondo funzionari israeliani. In risposta, Israele sta portando avanti un incessante bombardamento e un'offensiva di terra contro obiettivi nella Striscia di Gaza che finora ha ucciso oltre 12.000 persone, secondo il governo di Hamas. McGurk ha detto che Biden ha discusso la questione ieri sera con l'emiro del Qatar, che sta guidando gli sforzi di mediazione verso un cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri. La Casa Bianca ha affermato che Biden e l'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani, hanno discusso "dell'urgente necessità che tutti gli ostaggi detenuti da Hamas siano rilasciati senza ulteriori ritardi". Due giorni prima Biden aveva detto di essere "leggermente fiducioso" di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi, che si ritiene includessero circa 10 cittadini statunitensi. Finora gli sforzi del Qatar hanno portato al rilascio di quattro prigionieri. Un quinto ostaggio, un soldato, è stato salvato nel corso di un'operazione israeliana.
Guerra Israele-Hamas, cessate il fuoco o pausa umanitaria: cosa prevedono le due opzioni
La differenza non è solo lessicale. La prima possibilità prevede l'interruzione delle ostilità quasi sempre all'interno dell'intera area del conflitto, si estende per tempi lunghi e punta a far dialogare le parti. La seconda invece ha tempistiche più brevi ed è una cessazione temporanea delle ostilità per scopi umanitari come l'ingresso di aiuti e il passaggio di persone ferite o in condizioni di fragilità. IL PUNTO
Qatar condanna con forza attacco israeliano a scuola Al-Fakhoura
Il ministero degli Affari Esteri del Qatar ha condannato "con forza" il nuovo bombardamento israeliano che avrebbe colpito la scuola di Al-Fakhoura, nel campo profughi di Jabalya, usata come rifugio per sfollati. Doha ha anche chiesto "un'indagine internazionale urgente e investigatori indipendenti per indagare sugli attacchi israeliani a scuole e ospedali a Gaza".
Israele, morti altri 6 soldati in combattimento a Gaza
L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri 5 soldati nel corso dei combattimenti a Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. A questi l'esercito ha aggiunto la morte di un altro soldato che era stato ferito lo scorso 7 novembre. Secondo la stessa fonte, ci sono altri 8 soldati feriti in questi giorni in modo grave durante i combattimenti a Gaza.
Unicef, carneficina e morte dopo i raid sulle scuole a Gaza
"Le scene di carneficina e morte a seguito degli attacchi alle scuole di Alfakhoura e Tal Al Zaatar a Gaza, che hanno causato la morte di molti bambini e donne, sono orribili e spaventose. Questi terribili attacchi devono cessare immediatamente. I bambini, le scuole e i rifugi non sono un obiettivo. È necessario un cessate il fuoco immediato!". Lo afferma Adele Khodr, direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa.
Von der Leyen, "contraria" a esodo forzato palestinesi
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è detta contraria allo "spostamento forzato" dei palestinesi dopo aver incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi al Cairo, sullo sfondo della guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. "Ho discusso della crisi umanitaria in corso a Gaza con il presidente Sisi, ho ringraziato l'Egitto per il suo ruolo nel fornire e facilitare la consegna di aiuti umanitari ai palestinesi vulnerabili", ha scritto von der Leyen su X. "Siamo d'accordo sul principio dello spostamento non forzato dei palestinesi e su un orizzonte politico basato su una soluzione a due Stati", israeliano e palestinese, ha aggiunto. La presidente della Commissione europea è poi volato adAl-Arich, nella penisola del Sinai, secondo il governatore di questa regione al confine con Israele e Gaza. Da lì si è recata al valico di Rafah, secondo le immagini pubblicate su X,
dove ha nuovamente elogiato gli "sforzi egiziani" per fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. E' all'aeroporto di al-Arich che da settimane si accumulano gli aiuti internazionali da consegnare via Rafah, l'unica apertura nella Striscia di Gaza che non è nelle mani di Israele. Ad al-Arich, la presidente della Commissione ha precisato che l'Ue ha "quadruplicato i suoi aiuti umanitari a Gaza, raggiungendo ormai più di 100 milioni di euro, oltre ai 260 milioni di euro forniti dagli Stati membri". "Siamo tutti d'accordo sul fatto che il volume degli aiuti che raggiungono Gaza debba aumentare, e questa è l'idea alla base della proposta di Cipro di creare un corridoio marittimo", ha detto.
Hamas, '12.300 morti a Gaza, più di 5mila sono minorenni'
Il governo del movimento islamista Hamas ha annunciato che 12.300 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza dall'inizio della guerra il 7 ottobre. Tra i decessi registrati finora ci sono più di 5.000 minorenni e 3.300 donne, ha precisato. Inoltre, 30.000 persone sono rimaste ferite. Il ministero della Sanità di Hamas ha aggiunto che decine di corpi sono disseminati per le strade del nord della Striscia di Gaza e che è impossibile contarli perché l'esercito israeliano "prende di mira le ambulanze e gli operatori sanitari" che cercano di avvicinarsi.
Hamas, 'interrotti contatti con squadre che sorvegliano ostaggi'
L'ala militare di Hamas ha affermato che "i contatti con alcune squadre il cui compito era quello di sorvegliare gli ostaggi sono stati interrotti". Lo riporta Haaretz, aggiungendo che Hamas non avrebbe informazioni sulla sorte degli ostaggi tenuti da queste squadre, né sulle condizioni delle guardie stesse.
Marcia sotto ufficio premier, "pronti ad andare a Gaza"
Migliaia di persone si sono radunate davanti all'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme dopo una marcia di diversi giorni partita da Tel Aviv per chiedere al governo maggiori impegno nel riportare immediatamente a casa i circa 240 ostaggi detenuti da Hamas. "Abbiamo camminato per cinque giorni senza fermarci e mi fanno male le gambe e le spalle e mi fa male tutto, ma niente fa male come il cuore", ha detto Orin, la madre di Eden Zacharia, che è tenuto in ostaggio in Gaza, secondo quanto riportato dal Times of Israel. "Anche se avessimo bisogno di camminare fino a Gaza, cammineremo fino a Gaza. Ovunque dovremo andare andremo, non rinunceremo ai nostri figli", ha aggiunto la donna.
Netanyahu terrà una conferenza stampa questa sera
Il premier Benyamin Netanyahu terrà una conferenza stampa alle 20.30 ora locale, (le 19.30 in Italia) al ministero della Difesa a Tel Aviv. Lo ha reso noto l'ufficio del premier. Insieme a Netanyahu ci saranno il ministro del governo di emergenza nazionale Benny Gantz e il ministro della Difesa Yoav Gallant.
Nuove manifestazioni in Gran Bretagna a sostegno dei palestinesi
Migliaia di persone sono scese di nuovo in strada oggi in Gran Bretagna per sostenere i palestinesi e chiedere un cessate il fuoco a Gaza. A Londra sono state organizzate numerose manifestazioni e sfilate. Nel nord della capitale in centinaia hanno dimostrato nei pressi dell'ufficio del leader dell'opposizione laburista Keir Starmer, criticato per il suo no al cessate il fuoco. Cortei e proteste anche in altre città.
Marcia sotto ufficio premier, "pronti ad andare a Gaza"
Migliaia di persone si sono radunate davanti all'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme dopo una marcia di diversi giorni partita da Tel Aviv per chiedere al governo maggiori impegno nel riportare immediatamente a casa i circa 240 ostaggi detenuti da Hamas. "Abbiamo camminato per cinque giorni senza fermarci e mi fanno male le gambe e le spalle e mi fa male tutto, ma niente fa male come il cuore", ha detto Orin, la madre di Eden Zacharia, che è tenuto in ostaggio in Gaza, secondo quanto riportato dal Times of Israel. "Anche se avessimo bisogno di camminare fino a Gaza, cammineremo fino a Gaza. Ovunque dovremo andare andremo, non rinunceremo ai nostri figli", ha aggiunto la donna.
Scholz a Netanyahu, "migliorare situazione umanitaria"
C'è "un'urgente necessità di migliorare la situazione umanitaria" nella Striscia di Gaza, ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz durante un colloquio telefonica con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il cancelliere, secondo un comunicato ufficiale, "ha sottolineato l'urgente necessita' di migliorare la situazione umanitaria degli abitanti della Striscia di Gaza". "Cessate il fuoco umanitari potrebbero contribuire a un miglioramento sostanziale dell'assistenza alle popolazioni", ha aggiunto.
Iran, manifestazioni in diverse città a sostegno di Gaza
Migliaia di iraniani hanno partecipato a manifestazioni in tutto il Paese contro l'incessante bombardamento israeliano della Striscia di Gaza in seguito all'attacco di Hamas il mese scorso. Le manifestazioni nella capitale Teheran e in altre città si sono svolte a "sostegno dei bambini oppressi di Gaza" con lo slogan "La Palestina non è sola", secondo i media locali. Secondo le autorità di Hamas, che governano Gaza dal 2007, la campagna aerea e terrestre di Israele ha ucciso circa 12.000 persone nel territorio palestinese, tra cui 5.000 bambini. Israele ha promesso di distruggere Hamas in risposta agli attacchi del 7 ottobre, che secondo funzionari israeliani hanno ucciso circa 1.200 persone, la maggior parte delle quali civili, e in cui sono state prese in ostaggio circa 240 persone. A Teheran, folle di manifestanti hanno sventolato bandiere palestinesi, mentre altri tenevano striscioni con la scritta "Abbasso l'America" e "Abbasso Israele". Altri hanno bruciato bandiere israeliane mentre altri hanno sventolato quelle del gruppo sciita libanese Hezbollah, alleato dell'Iran. Manifestazioni simili hanno avuto luogo in altre grandi città tra cui Shiraz, Kerman e Isfahan.
Unrwa, orribili immagini dei raid contro scuola a Jabaliya
Il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha condannato il raid di Israele contro una scuola che ospitava migliaia di sfollati nel campo di Jabaliya, nella zona settentrionale della Striscia di Gaza, parlando di "immagini e filmati terrificanti di decine di persone uccise e ferite". Lazzarini su X ha poi affermato che "questi attacchi non possono diventare un fatto comune, devono cessare. Un cessate il fuoco umanitario non può più aspettare".
Famiglie rapiti davanti uffici Netanyahu, 'liberateli ora'
"Liberateli adesso". È il grido che arriva dalla folla di migliaia di persone che, arrivate in corteo a Gerusalemme davanti agli uffici del premier israeliano Benyamin Netanyahu, chiedono maggiore impegno per la liberazione degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. "Non abbiamo il privilegio di poter aspettare ancora che i nostri cari vengano liberati per buon cuore e buona volontà, perché questa cosa non avverrà mai", ha detto nel suo intervento in piazza, Yuval Haran, che aspetta il ritorno a casa di sette membri della sua famiglia portati nella Striscia di Gaza.
Onu condanna attacchi a scuole:"Terrificanti"
Il numero uno dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha denunciato gli attacchi contro le scuole gestite dalle Nazioni Unite a Gaza dopo che il ministero della Sanità guidato da Hamas ha dichiarato che almeno 50 persone erano state uccise a Jabalia. Philippe Lazzarini ha detto di aver visto "immagini e filmati terrificanti di decine di persone uccise e ferite" in una delle scuole dell'agenzia Onu "che ospitava migliaia di sfollati". "Questi attacchi non possono diventare un fatto comune, devono finire", ha scritto su X.
Famiglie rapiti davanti uffici Netanyahu, 'liberateli ora'
"Liberateli adesso". È il grido che arriva dalla folla di migliaia di persone che, arrivate in corteo a Gerusalemme davanti agli uffici del premier israeliano Benyamin Netanyahu, chiedono maggiore impegno per la liberazione degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. "Non abbiamo il privilegio di poter aspettare ancora che i nostri cari vengano liberati per buon cuore e buona volontà, perché questa cosa non avverrà mai", ha detto nel suo intervento in piazza, Yuval Haran, che aspetta il ritorno a casa di sette membri della sua famiglia portati nella Striscia di Gaza.
Corteo pro Palestina a Torino, 'Salviamo Gaza'
È partito da piazza XVIII dicembre a Torino un corteo pro Palestina. "Vita, terra, libertà per il popolo palestinese. Salviamo Gaza" recita lo striscione di apertura della manifestazione, a cui partecipano alcune centinaia di persone. "Noi siamo qua per dire che siamo ancora vivi e siamo ancora esseri umani. Mentre a Gaza lo Stato d'Israele sta sterminando un popolo con una pulizia etnica. Molti di noi non sono palestinesi, ma siamo palestinesi perché siamo umani" spiega Seikh Mohamed, coordinatore della Moschea Ibn al khattab, vicino a Porta Nuova. Il corteo percorrerà corso Regina Margherita e terminerà in piazza Castello.
Unrwa, 'da Israele solo la metà del carburante necessario'
"Dopo settimane di rinvii, Israele ha approvato l'ingresso solo della metà del carburante necessario per le operazioni umanitarie a Gaza, si è molto lontani dal garantire il funzionamento ininterrotto di ospedali, pompe idrauliche per i rifugi, ambulanze, sistema DI comunicazioni". Lo denuncia in una nota Philippe Lazzarini, capo dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. "Senza tutto il carburante che serve la popolazione avrà solo due terzi del fabbisogno giornaliero di acqua potabile, mentre il sistema fognario rischia di collassare ed essere fonte di epidemie", prosegue il responsabile.
Erdogan, non lasceremo impuniti crimini di Israele
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ribadito l'intenzione della Turchia di denunciare i crimini di guerra commessi dal governo israeliano durante le operazioni militari nella Striscia di Gaza. "Non lasceremo impuniti i crimini di Israele. Agiremo in tutte le sedi opportune. Tutti parlano dei civili israeliani uccisi, ma purtroppo sono stati uccisi 13 mila civili innocenti palestinesi. Non si puo' continuare a giustificare questo massacro con l'attacco di Hamas del 7 ottobre. Non è la maniera
giusta di spiegare questa storia", ha detto Erdogan di rientro
dalla Germania, dove ha avuto un incontro con il presidente Frank Walter Steinmeier e con il cancelliere Olaf Scholz. Erdogan ha accusato le nazioni europee di utilizzare "un doppio standard" rispetto a quanto avvenuto nel conflitto in Ucraina. Lo scorso 14 novembre il partito Akp del presidente turco ha
presentato un fascicolo in cui accusa di genocidio il premier
israeliano Benjamin Netanyahu dinanzi la Corte Penale Internazionale. Da quanto reso noto si tratta di un fascicolo di 23 pagine preparato da tre avvocati vicini al partito Akp di Erdogan e dal ministero della Giustizia turco. Il fascicolo contiene prove dell'uso di armi vietate da convenzioni internazionali nei bombardamenti delle ultime settimane e chiede alla procura dell'Aja di raccoglire prove dei crimini commessi durante le operazioni militari dell'esercito israeliano.
Giordania, 'da Israele crimini di guerra, spazzare via Hamas non è soluzione'
"Non siete contenti di quel che fa Hamas, allora convincete i palestinesi che hanno un futuro e che Hamas si frappone tra loro e quel futuro". Si è espresso così il ministro degli Esteri della Giordania, Ayman Safadi, secondo il quale "i palestinesi non hanno più nulla da perdere" e Israele è responsabile di "crimini di guerra". L'accusa è arrivata durante l'incontro annuale Manama Dialogue, organizzato in Bahrein dall'International Institute for Strategic Studies. "La negazione di cibo, carburante e medicine alla popolazione di Gaza è un crimine di guerra - ha affermato Safadi - Va definito crimine di guerra perché è quello di cui si tratta". Il ministro degli Esteri del regno hashemita ha quindi accusato Israele di "tenere in ostaggio" 2,3 milioni di palestinesi, negando loro cibo e acqua mentre prosegue il conflitto con Hamas. E ha rimarcato: "Sì al rilascio degli ostaggi, ma non vanno collegate le pause umanitarie al rilascio degli ostaggi".
Iran organizza manifestazioni in favore 'bimbi palestinesi'
Manifestazioni organizzate dallo Stato si sono svolte in varie città dell'Iran in favore dei "bambini palestinesi" nella guerra in corso fra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. In piazza Enghelab (Rivoluzione) a Teheran si sono visti molti cartelli con foto di bambini uccisi , mentre alcuni manifestanti deponevano manichini ricoperti da sudario sulla strada. Fra gli slogan più scanditi: "Israele ha paura perché Hamas sarà vittoriosa". Lo scrive l'agenzia Isna, secondo cui i manifestanti hanno anche esibito cartelli con la foto di Ghassem Soleimani, l'ex comandante della speciale Al Qods dei Guardiani della Rivoluzione, ucciso nel gennaio 2020 a Baghdad in un attacco mirato con un drone.
Ministero Hamas: 50 morti in raid su scuola Onu a Jabalya
Il ministero della Sanità di Hamas ha affermato che almeno 50 persone sono rimaste uccise in un raid israeliano condotto "all'alba, sulla scuola al Fakhura" che serviva da riparo per i rifugiati nel campo profughi gestito dall'Onu a Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza.
Ministero Hamas, 50 morti in raid su scuola Onu a Jabalya
Il ministero della Sanità di Hamas ha affermato che almeno 50 persone sono rimaste uccise in un raid israeliano condotto "all'alba, sulla scuola al Fakhura" che serviva da riparo per i rifugiati nel campo profughi gestito dall'Onu a Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza.
Von der Leyen contro 'sgombero forzato' palestinesi da Gaza
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è detta "contraria" alla "evacuazione forzata" dei palestinesi da Gaza, dopo l'incontro avuto al Cairo con il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi. "Ho discusso della crisi umanitaria in corso a Gaza con il presidente al-Sisi. Ho ringraziato l'Egitto per il suo ruolo nella fornitura e la facilitazione dell'invio di aiuti umanitari ai palestinesi vulnerabili", ha detto. "Siamo d'accordo sul principio di non sgomberare con la forza i palestinesi, in un orizzonte politico fondato su una soluzione a due Stati", ha quindi aggiunto Von der Leyen.
Medioriente, Borrell: via da Gaza 19 persone, grazie a Israele ed Egitto
"Un primo gruppo di 19 persone, persone che dipendono dello staff Ue, ha lasciato Gaza". Lo scrive in un post su X l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, che ringrazia il presidente israeliano Isaac Herzog, il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen e l'omologo egiziano Sameh Shoukry "per il loro supporto per far sì che tutto questo si concretizzasse e per il continuo impegno a consentire allo staff locale Ue restante e alle loro famiglie di attraversare presto" la barriera di Gaza.
Medioriente, colpita scuola nel nord di Gaza, Hamas "50 morti"
Decine di persone, almeno 50 secondo il ministero della Sanità di Hamas, sarebbero state uccise in un attacco israeliano contro una scuola che ospitava sfollati in un campo profughi gestito dalle Nazioni Unite nel nord della Striscia di Gaza. L'attacco è avvenuto "all'alba, nella scuola di al-Fakhura", ha detto all'AFP un funzionario del ministero. Le immagini pubblicate sui social network mostrano corpi, alcuni coperti di sangue, altri ricoperti di polvere, sui pavimenti dell'edificio, dove erano stati posizionati dei materassi sotto i banchi.
Medioriente, in 20mila alla marcia per rilascio ostaggi, c'è anche Lapid
Yair Lapid, leader dell'opposizione israeliana, si è unito alla folla in marcia in Israele per chiedere al governo israeliano di fare di più per la liberazione degli ostaggi trattenuti da Hamas nella Striscia di Gaza dal terribile attacco del 7 ottobre del gruppo in Israele. Lo riferisce il Times of Israel. Secondo il Jerusalem Post, sono 20.000 le persone in marcia verso l'ufficio del premier a Gerusalemme ed è previsto per le 18.30 ora locale (le 17.30 in Italia) un incontro con Benny Gantz e Gadi Eisenkot, entrambi nel gabinetto di guerra israeliano. I rappresentanti dei familiari degli ostaggi, scrive il giornale, attendono ancora una risposta alla richiesta di incontro con Benjamin Netanyahu e i ministri di Difesa e Affari strategici, Yoav Galant e Ron Dermer. In precedenza Haaretz, sulla base di notizie attribuite al Forum che riunisce i familiari degli ostaggi e dei dispersi, riferiva che era stata respinta questa richiesta di incontro. Tre giorni fa Lapid diceva senza mezzi termini che Netanyahu "deve andare via ora", invocando un voto di sfiducia contro il governo e la nascita di un nuovo esecutivo formata da un'altra personalità del Likud.
Libano, "raid israeliano su fabbrica alluminio, Nabatieh nel mirino per prima volta dal 2006"
All'alba di oggi un drone israeliano avrebbe lanciato due missili contro una fabbrica di alluminio lungo la strada tra Toul e Kfour, nel sud del Libano. Lo riferiscono i media libanesi, che rilanciano notizie dell'agenzia Nna, scrivendo che si tratterebbe della prima volta dal conflitto del 2006 tra Israele e gli Hezbollah libanesi che nel mirino degli israeliani finisce il centro della regione di Nabatieh. Secondo le fonti, l'impianto, a una quindicina di chilometri dalla linea di demarcazione del confine tra Israele e Hamas, è stato distrutto dalle fiamme. I media libanesi non riferiscono di vittime. Non ci sono per ora conferme dell'operazione da parte israeliana (che pure ha reso noto di aver colpito in queste ore obiettivi di Hezbollah nel sud del Paese dei Cedri), mentre i media libanesi riferiscono che in precedenza Hezbollah aveva rivendicato di aver abbattuto un drone israeliano.
Israele, "trovate grandi quantità di armi in scuola Gaza"
Soldati israeliani dell'unità speciale Duvdevan hanno fatto irruzione in varie infrastrutture di Hamas a Gaza. In una di queste - ha fatto sapere il portavoce militare - sono state trovate "grandi quantità di armi ed equipaggiamento militare all'interno di una scuola". Nei combattimenti - ha proseguito - sono stati uccisi "operativi di Hamas".
Nuove sirene di allarme al confine con Libano
Nuove sirene di allarme sono risuonate poco fa nel nord di Israele al confine col Libano. Lo ha segnalato il portavoce militare.
Iraq, "Mo e impegno per la pace nei colloqui in Vaticano con presidente Rashid"
Nei colloqui in Vaticano con il Presidente della Repubblica d’Iraq, Abdul Latif Jamal Rashid, ”ci si è soffermati su alcune tematiche internazionali, con particolare attenzione al conflitto in Israele e Palestina, e all’urgente impegno per la pace e la stabilità”. Lo fa sapere il Vaticano spiegando che stamani, nel Palazzo Apostolico il Presidente della Repubblica d’Iraq ha incontrato il Papa e poi il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali.
Iran contro Israele, "accuse false su ospedale al-Shifa di Gaza"
"Dopo che le autorità del regime israeliano non sono riuscite a dimostrare le loro accuse false sull'ospedale al-Shifa, il loro esercito ha ripreso gli attacchi contro altri ospedali di Gaza". Scrive così sul social X il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanaani, secondo il quale "gli attacchi agli ospedali giordano e indonesiano sono un'altra manifestazione dell'aggressione e della brutalità del regime". "Attaccare gli ospedali è in contrasto con tutti gli standard di diritti umani - incalza - con il diritto internazionale, le Convenzioni di Ginevra e rende ancor più palese al mondo la natura criminale di questo regime".
Israele, marcia per rilascio ostaggi a periferia Gerusalemme, diretta a ufficio premier
Haaretz scrive di migliaia in marcia verso Gerusalemme con i familiari degli ostaggi, mentre il Times of Israel, citando gli organizzatori, parla di decine di migliaia le persone in corteo. Haaretz riferisce anche di un'iniziativa di protesta prevista davanti alla Knesset.
Haaretz, "centinaia lasciano l'ospedale al Shifa a piedi"
Centinaia di persone stanno lasciando l'ospedale al Shifa di Gaza City e si stanno incamminando a piedi verso la parte sud della Striscia. Lo ha riferito Haaretz che cita report palestinesi dal luogo.
Nel Regno Unito oltre 100 iniziative per il cessate il fuoco a Gaza
Nel Regno Unito è un'altra giornata di mobilitazione. Gli organizzatori dei cortei a sostegno dei palestinesi che hanno portato centinaia di migliaia di persone nelle strade di Londra hanno previsto per oggi iniziative più contenute, a livello locale. Sono più di un centinaio quelle annunciate mentre proseguono le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza nel contesto del conflitto tra Israele e Hamas dopo il terribile attacco sferrato il 7 ottobre dal gruppo nel Paese. Secondo il Guardian, che cita gli organizzatori, decine di migliaia di persone sono attese a fiaccolate, raduni, proteste, eventi di raccolta fondi e cortei in tante città del Regno Unito, Londra per prima. "Questo sabato, le persone comuni di tutto il Regno Unito torneranno a scendere in piazza per dimostrare che la stragrande maggioranza sostiene un cessate il fuoco", ha detto il direttore della Palestine Solidarity Campaign, Ben Jamal.
Israele, "eliminata a Gaza cellula lancio razzi su Tel Aviv"
L'esercito israeliano ha eliminato a Gaza "la cellula terroristica che ieri sera ha lanciato una salva di razzi" nel centro di Israele e su Tel Aviv. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui il lancio verso Israele è avvenuto da "tetto di un palazzo". "Le attività dei soldati nella Striscia - ha poi aggiunto - continuano con l'individuazione di tunnel del terrore, l'uccisione dei terroristi e l'attacco infrastrutture terroristiche". Nello scorso giorno - ha proseguito - aerei ed elicotteri "hanno colpito decine di obiettivi nella Striscia" inclusi "comandi di centri operativi, postazioni di lancio e laboratori di manifattura di armi".
Faisal, "il mondo arabo chiede una tregua immediata a Gaza"
"Siamo d'accordo sull'importanza della pace ma noi nel mondo arabo, e noi in Arabia Saudita, crediamo fortemente nella necessità di una tregua immediata per alleviare la sofferenza della popolazione di Gaza e questa è un'area dove dobbiamo discutere più approfonditamente". Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri saudita, Principe Faisal bin Farhan Al Saud, incontrando l'alto rappresentante Ue Josep Borrell a Riad. "Non c'è abbastanza attenzione per la necessità di un cessate il fuoco: se vogliamo chiamarla pause va bene ma le armi devono tacere, non vogliamo vedere civili morire ogni giorno".
Iran: falso che Hamas usi ospedale Al-Shifa come base militare
L'accusa di Israele secondo cui Hamas utilizza l'ospedale Al-Shifa di Gaza per scopi militari è falsa, secondo l'Iran. "Dopo che i dirigenti di Israele non sono riusciti a provare la loro falsa accusa, l'esercito del regime (Israele, ndr) ha ripreso i suoi attacchi su altri ospedali di Gaza", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani. "Attaccare ospedali costituisce una violazione di ogni standard sui diritti civili e rivela in modo ancora più esplicito la natura criminale del regime di Israele", ha aggiunto Kanani sul suo account di X-Twitter.
Medioriente, Hezbollah: abbiamo risposto a raid di Israele
Hezbollah ha annunciato di aver risposto agli attacchi aerei e di artiglieria israeliani nel sud del Libano prendendo di mira postazioni dell'esercito israeliano a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi. Secondo i comunicati di Hezbollah, sono stati prese di mira le postazioni israeliane nelle località di Shtula, Nahal Betzet, Jordeikh, Wadi Sasa, Khallet Warde e Raheb
Medioriente, raffica di razzi dal Libano, Israele attacca obiettivi Hezbollah
Le forze israeliane (Idf) stanno attaccando obiettivi di Hezbollah in Libano dopo il lancio di circa 25 razzi dal sud del Paese dei Cedri in direzione del nord di Israele. Lo riferiscono i media israeliani dopo che le sirene di allarme antimissili sono tornate a suonare in località del nord del Paese, tra Sasa e Shtula. I razzi sono caduti in zone aperte, senza fare vittime.
Intensi bombardamenti israeliani nel sud del Libano
L'aviazione e l'artiglieria israeliane hanno bombardato ripetutamente nelle ultime ore zone abitate da civili nel sud del Libano a ridosso della linea del fronte tra Hezbollah e Israele. Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna, secondo cui le località colpite dal fuoco nemico vanno dalla zona costiera mediterranea fino alla piana di Hula nell'entroterra: Naqura, Ramie, Ayta Shaab, Aytarun, Rmeish, Qawzah, Jabal Blat, Yarin, Debel e Hula.
Medioriente, Emirati: arrivato primo volo con bambini di Gaza feriti e malati
E' arrivato ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, un primo volo con a bordo 15 persone trasferite da Gaza, minori con le loro famiglie, nel quadro dell'iniziativa voluta dal presidente Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan per fornire assistenza medica negli ospedali emiratini a mille minori. Lo ha riferito l'agenzia Wam, precisando che il volo è partito dall'aeroporto di El Arish in Egitto ed è arrivato ad Abu Dhabi con a bordo bambini che necessitano di cure mediche urgenti, feriti o pazienti oncologici.
Medioriente, Israele: mai chiesto evacuazione ospedale Shifa
L'esercito israeliano "non ha ordinato in nessun momento l'evacuazione dei pazienti o dei medici" dall'ospedale Shifa. Lo ha detto il portavoce militare spiegando che l'esercito ha invece "un richiesta del direttore dello Shifa per consentire ad altri abitanti di Gaza che erano in ospedale e che vorrebbero evacuare, di farlo attraverso un percorso sicuro". "Il personale medico rimarrà in ospedale - ha aggiunto - per assistere i pazienti che non possono evacuare".
Medioriente, Riad: "Lavoriamo con Teheran per stabilità regionale"
Il vice ministro degli Esteri saudita Walid al-Farji ha detto che Riad sta lavorando insieme all'Iran "per raggiungere la stabilita' nella regione" e ha aggiunto che "la regione sarà testimone di gravi conseguenze" a causa dell'aggressione israeliana. Lo ha detto in una conferenza sulla
sicurezza tenutasi a Manama, la capitale del Bahrein.
"Dobbiamo lavorare - ha aggiunto- per raggiungere un cessate il fuoco, rompere l'assedio di Gaza, liberare gli ostaggi e raggiungere una soluzione globale per la questione palestinese".
Medioriente, ad al-Shifa 450 pazienti impossibilitati muoversi
Sono 450 i pazienti che non riescono a uscire dall'ospedale di al-Shifa, a Gaza City. Lo riferiscono fonti sanitarie a Gaza. Il direttore generale del ministero della Salute, il dottor Munir Al-Barsh, ha aggiunto che ci sono ancora "5 medici nel complesso per supervisionare l'uscita dei feriti" e che ne rimangono ancora 120 all'interno del compound (su 650 ricoverati). "Ora ci stiamo dirigendo verso sud e le scene sono miserabili. I neonati prematuri sono ancora in ospedale e siamo in contatto con la Croce Rossa per loro". "Finora abbiamo camminato per due chilometri e l'area è completamente distrutta. Sentiamo i feriti e non possiamo aiutarli, e la gente sta morendo".
Medioriente, evacuazione al-Shifa: "Non tutti riescono a lasciarlo"
E' in corso l'evacuazione dell'ospedale di al-Shifa, a Gaza City, ma non tutti sono stati in grado di lasciare la struttura come richiesto dalle truppe israeliane. Lo ha riferito ad al-Jazeera una fonte di quello che è il più grosso complesso ospedaliero della Striscia. "L'esercito israeliano ha chiesto ai presenti di lasciare l'ospedale e non tutti sono riusciti a uscire: un certo numero di coloro che erano in ospedale se ne sono andati, ma altri sono rimasti, compresi i feriti e i malati", ha raccontato la fonte.
Medioriente, a Gaza esercito opera attorno a tre ospedali
Una intensa attività delle forze armate israeliane è segnalata oggi vicino a tre ospedali di Gaza. Nell'area dell'ospedale Shifa reparti dell'esercito proseguono ed estendono le ispezioni all'interno e sotto le strutture. In parallelo, riferiscono fonti locali, l'esercito ha stretto d'assedio l'ospedale al-Ahli (Ma'amadani) e ha bombardato un'area vicina all'ospedale 'Indonesiano', nel nord della Striscia. Bombardamenti pesanti si sono verificati nelle ultime ore, secondo le fonti, nel nord della Striscia (a Beit Hanun e Jabalya) e a Nusseirat, nella zona centrale. In questa localita' si e' avuta notizia di decine di vittime.
Medioriente, inviato Biden: rilascio ostaggi garantirà pausa bombe
Brett McGurk, l'inviato per il Medio Oriente del presidente americano Joe Biden, ha detto che se Hamas rilasciasse gli ostaggi, questo porterebbe a una pausa "significativa" nei combattimenti e a un aumento nella quantità degli aiuti umanitari consegnati alla Striscia di Gaza. "Quando gli ostaggi saranno rilasciati, vedrete un cambiamento significativo", ha detto parlando a una conferenza sulla sicurezza nella capitale del Bahrain, Manama. Nel discorso di apertura della conferenza, ieri sera, il principe ereditario del Bahrein ha detto che il rilascio degli ostaggi è una "precondizione" per fermare le ostilita' e "spezzare il ciclo di violenza" a Gaza.
Sirene di allarme nel nord di Israele al confine col Libano
Le sirene di allarme per l'arrivo di razzi stanno risuonando nel nord di Israele, in particolare nel kibbutz Sasa al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere l'esercito.
Hamas, oltre 16mila morti a Gaza in 43 giorni di guerra
Sono oltre 16mila i palestinesi rimasti uccisi negli attacchi di Israele su Gaza in 43 giorni di guerra. Il bilancio sulle vittime palestinesi è del ministero della Sanità a Gaza, che da alcuni giorni non aggiornava i numeri. Il bilancio fornito giovedì scorso dal ministero governato da Hamas denunciava la morte di oltre 11.500 persone nella Striscia; ma ieri una fonte del movimento islamista ad al-Jazeera aveva sostenuto che mancano all'appello oltre 3.750 persone, rimaste ancora sepolte sotto le macerie dei bombardamenti.
Atterrato volo, ad Abu Dhabi bambini palestinesi feriti
Sono 15 i bambini palestinesi, accompagnati dalle loro famiglie atterrati, ad Abu Dhabi. Il gruppo ha lasciato ieri sera l'enclave palestinese e i feriti sono stati portati in ambulanza all'aeroporto egiziano di Al Arish, a 40 chilometri di distanza da Rafah, da dove sono poi partiti alla volta della capitale degli Emirati. All'inizio di novembre il presidente emiratino, Mohammed Bin Zayed, ha ordinato di accogliere un migliaio di bambini palestinesi feriti dagli attacchi israeliani e ha sottolineato che "questa iniziativa rientra nei continui sforzi degli Emirati Arabi Uniti per fornire aiuti al fraterno popolo palestinese, in particolare ai bambini, in risposta alle difficili condizioni umanitarie che stanno vivendo"; l'obiettivo -ha spiegato- è "fornire loro ogni tipo di assistenza medica e sanitaria di cui avranno bisogno negli ospedali statali fino a quando si riprenderanno e potranno ritornare". Ma la decisione è stata molto criticata da numerosi utenti di X come un tentativo implicito di aiutare l'espulsione dei palestinesi da Gaza.
Scontri in Cisgiordania, 5 palestinesi uccisi a Nablus
Cinque palestinesi sono stati uccisi, e altri 7 feriti, in un'operazione dell'esercito israeliano nel campo profughi di Balata, vicino Nablus, in Cisgiordania. Il numero dei morti è stato dato dall'agenzia Wafa secondo cui "un drone israeliano ha preso di mira con un missile il quartier generale di Fatah" nel campo. Secondo l'esercito è stato colpito "un nascondiglio usato dai terroristi coinvolti nella preparazione di un imminente attacco terroristico a civili e soldati israeliani". Secondo la stessa fonte, tra gli uccisi " c'è Muhammad Zahed, un prominente terrorista di Nablus".
Afp, Israele ordina evacuazione al-Shifa entro un'ora
I soldati israeliani, che per il quarto giorno consecutivo tengono in assedio l'ospedale al-Shifa, questa mattina ne hanno ordinato l'evacuazione tramite altoparlante "entro un'ora", ha riferito un giornalista dell'AFP sul posto. Attualmente, secondo le Nazioni Unite, nella struttura sanitaria si trovano 2.300 pazienti, operatori sanitari e sfollati.
Israele chiede evacuazione di al-Shifa (tv palestinese)
Israele avrebbe dato un'ora di tempo a medici, pazienti e sfollati per evacuare il complesso medico di Al-Shifa a Gaza: lo scrive una tv palestinese, rilanciata dalle emittenti al-Jazeera ed al-Arabiya, citando il primario di ortopedia della più grande struttura sanitaria della Striscia di Gaza. Il medico ha spiegato ad Al-Jazeera, dall'interno dell'ospedale, che "le forze di occupazione" li hanno informati che devono evacuare il complesso di dipendenti, pazienti e feriti; ha aggiunto che si è creato "uno stato di panico e paura", ma ha sottolineato che i medici lasceranno l'ospedale solo con i pazienti.
Via libera Israele ad arrivo due camion combustibile a Gaza ogni giorno
Israele ha autorizzato l'ingresso nella Striscia di Gaza di due camion di carburante al giorno, in seguito a pressioni da parte degli Stati Uniti. Si tratta dell'equivalente di 70mila libri di carburante al giorno, ha precisato una fonte del dipartimento di Stato Usa, citata dalla Bbc, sottolineando questo carico sarà destinata ai mezzi che portano aiuti umanitari e per il personale Onu che fornisce acqua e servizi igienico sanitari e anche per rendere possibile l'alimentazione di telefonini e servizi internet. La connessione è tornata dopo che l'Unrwa ha fornito combustibile alla compagnia per le comunicazioni di Gaza, è stato reso noto ieri.
Da Rafah alla Striscia oggi 10 camion di aiuti
Due fonti egiziane al valico di Rafah hanno rivelato che oggi nella Striscia di Gaza sono stati portati 10 camion di aiuti, di cui uno trasportava circa 17.000 litri di diesel.
Mezzaluna Rossa, "5 morti in attacco a campo profughi Balata"
La Mezzaluna Rossa denuncia cinque morti in un attacco contro il campo profughi di Balata in Cisgiordania.
Gaza, raid su tre edifici civili a Khan Yunis, 26 morti
Il direttore dell'ospedale Nasser di Khan Yunis, nel centro della Striscia di Gaza, ha annunciato che 26 persone sono state uccise in un raid aereo contro tre edifici residenziali della città, che si trova nel distretto di Hamad. Ci sono anche 23 feriti gravi, ha detto all'AFP.
Sotto l'ospedale Shifa trovata infrastruttura sotterranea
''Le nostre forze continuano ad approfondire le attività operative nell'ospedale Shifa di Gaza. Oggi abbiamo trovato un'altra infrastruttura sotterranea'': lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari in un incontro con la stampa. ''Continuiamo ad ispezionare gli imbocchi operativi trovati nel sottosuolo''.
Guerra Israele-Hamas, la Nave Vulcano della Marina a Gaza: ecco di cosa si occuperà
A bordo del mezzo, salpato da Civitavecchia, dotazioni e risorse salvavita: c'è chi lo definisce un ospedale galleggiante a tutti gli effetti. "Siamo i primi a fare un'operazione umanitaria in quell'area e speriamo altri Paesi ci seguiranno", ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto: "Vogliamo mandare un segnale concreto ai palestinesi". L'APPROFONDIMENTO
Israele-Hamas, il piano di Netanyahu (in due fasi) per il dopoguerra
Il premier dello Stato ebraico ha annunciato che il suo esercito avrà la "responsabilità generale della sicurezza della Striscia di Gaza" per un tempo indefinito dopo la fine del conflitto. Secondo gli analisti, intende istituire una "zona cuscinetto" e poi un'area B in stile Cisgiordania. I DETTAGLI
Gaza, dall'espulsione di Hamas alla missione Onu: il piano di Ursula von der Leyen
La presidente della Commissione europea ha illustrato alcune idee per garantire un futuro di pace nella Striscia una volta terminata la guerra. La sua strategia si basa su quattro punti fondamentali: ecco quali sono. IL PIANO
Guerra Israele-Hamas, cessate il fuoco o pausa umanitaria: cosa prevedono le due opzioni
La differenza non è solo lessicale. La prima possibilità prevede l'interruzione delle ostilità quasi sempre all'interno dell'intera area del conflitto, si estende per tempi lunghi e punta a far dialogare le parti. La seconda invece ha tempistiche più brevi ed è una cessazione temporanea delle ostilità per scopi umanitari come l'ingresso di aiuti e il passaggio di persone ferite o in condizioni di fragilità. IL PUNTO