Guerra Israele–Hamas, Netanyahu: "Determinati a continuare fino alla vittoria"

©Getty

Lo ha ribadito il premier israeliano in conferenza stampa. Il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi ha condannato il raid di Israele contro una scuola che ospitava migliaia di sfollati nel campo di Jabaliya, parlando di "immagini e filmati terrificanti". Il direttore dell'ospedale Nasser di Khan Yunis ha annunciato che 26 persone sono state uccise in un raid aereo contro tre edifici residenziali della città, nel distretto di Hamad. Marcia dei familiari degli ostaggi alle porte di Gerusalemme

in evidenza

''Siamo determinati a combattere fino alla vittoria: fino a quando avremo distrutto il nemico e recuperato gli ostaggi'': lo ha affermato il premier Benyamin Netanyahu in una conferenza stampa. Un ulteriore obiettivo, ha precisato, riguarda la necessità che ''all'indomani della vittoria, Gaza non possa tornare a rappresentare una minaccia per noi''. 

Il ministero della Sanità di Hamas ha affermato che decine di persone sono rimaste uccise in un raid israeliano condotto "all'alba, sulla scuola al Fakhura" che serviva da riparo per i rifugiati nel campo profughi gestito dall'Onu a Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza. Il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha parlato di "immagini e filmati terrificanti di decine di persone uccise e ferite".

Ventisei morti e 23 feriti gravi è il bilancio di un raid aereo israeliano sferrato nella notte su tre edifici civili a Khan Yunis, nel centro della striscia di Gaza, dove avanza l'offensiva anti Hamas. Cinque persone sono morte, invece, in Cisgiordania, nell'attacco a un campo profughi. 

Decine di migliaia di israeliani in marcia partiti martedì scorso da Tel Aviv sono arrivati fino a Gerusalemme davanti agli uffici di Netanyahu per chiedere il rilascio dei rapiti, da oltre un mese l'arma più potente nelle mani dei terroristi.


Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

  • La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
  • Le notifiche su Facebook Messenger (clicca qui)
  • Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)

Questa diretta termina qui

Guerra Israele-Hamas, l'attacco del 7 ottobre: tutto quello che non possiamo vedere

Un video di 45 minuti con tutto ciò che non è stato mostrato il  giorno dell'attacco di Hamas a Israele. Il bilancio, dopo 40 giorni,  ancora è impreciso: oltre 1200 morti, circa 240 ostaggi. E una data che  per Israele ha il sapore dell’11 settembre americano LEGGI

Il Parlamento turco bandisce Coca Cola e Nestlè per sostegno a Israele

Anche  diversi comuni del Paese hanno chiesto di boicottare le aziende e i  prodotti che sostengono il bombardamento sulla Striscia di Gaza. Si  adegua anche la compagnia di bandiera Turkish Airlines. LEGGI L'ARTICOLO

Guerra Israele-Hamas, la Nave Vulcano della Marina a Gaza: ecco di cosa si occuperà

A  bordo del mezzo, salpato da Civitavecchia, dotazioni e risorse  salvavita: c'è chi lo definisce un ospedale galleggiante a tutti gli  effetti. "Siamo i primi a fare un'operazione umanitaria in quell'area e  speriamo altri Paesi ci seguiranno", ha detto il ministro della Difesa  Guido Crosetto: "Vogliamo mandare un segnale concreto ai palestinesi". L'APPROFONDIMENTO

Netanyahu, dimettermi? Non mi tiro indietro da nulla

Il sindaco di Vigonovo Luca Martello ha proclamato due giorni (oggi e domani) di lutto cittadino in segno di "cordoglio e vicinanza dell'intera cittadinanza" alla famiglia di Giulia Cecchettin, in attesa che venga fissata una data per la cerimonia funebre. I comuni di Vigonovo e di Saonara, inoltre, hanno organizzato assieme una fiaccolata per Giulia, che si terrà domani alle ore 19 a Vigonovo per manifestare la propria vicinanza alla famiglia della giovane. "Le nostre comunità si riuniranno per essere vicine alla famiglia di Giulia - spiegano il sindaco di Vigonovo Luca Martello e il sindaco di Saonara Michela Lazzaro - in questo momento non ci sono altre parole da aggiungere". 

Netanyahu, 'determinati a continuare fino alla vittoria'

''Siamo determinati a combattere fino alla vittoria: fino a quando avremo distrutto il nemico e recuperato gli ostaggi'': lo ha affermato il premier Benyamin Netanyahu in una conferenza stampa. Un ulteriore obiettivo, ha precisato, riguarda la necessità che ''all'indomani della vittoria, Gaza non possa tornare a rappresentare una minaccia per noi''. Le forze armate israeliane dovranno mantenere una libertà di manovra al suo interno. Netanyahu ha ribadito che ''Israele opera secondo i codici internazionali di combattimento'' e ha spiegato le ragioni per quali ha autorizzato l'ingresso a Gaza di quantità limitate di combustibile.

Biden, 'ho il cuore spezzato per i bambini uccisi a Gaza'

"I palestinesi meritano un loro Stato e un futuro senza Hamas. Ho il cuore spezzato dalle immagini che arrivano da Gaza sulla morte di migliaia di civili, inclusi bambini". Lo afferma il presidente americano Joe Biden in un editoriale sul Washington Post.

Israele-Hamas, il piano di Netanyahu (in due fasi) per il dopoguerra

Il premier dello Stato ebraico ha annunciato che il suo esercito avrà la  "responsabilità generale della sicurezza della Striscia di Gaza" per un  tempo indefinito dopo la fine del conflitto. Secondo gli analisti,  intende istituire una "zona cuscinetto" e poi un'area B in stile  Cisgiordania. I DETTAGLI

Gaza, dall'espulsione di Hamas alla missione Onu: il piano di Ursula von der Leyen

La  presidente della Commissione europea ha illustrato alcune idee per  garantire un futuro di pace nella Striscia una volta terminata la  guerra. La sua strategia si basa su quattro punti fondamentali: ecco  quali sono. IL PIANO

Media israeliani, in stallo i negoziati sugli ostaggi

Secondo alcuni funzionari israeliani, i negoziati per la liberazione degli ostaggi detenuti a Gaza sono attualmente in fase di stallo, lo scrive il Times of Israel citando altri media. In commenti ripresi da tutte le principali reti televisive, che implicano una fuga di notizie coordinata, un funzionario israeliano rimasto anonimo afferma che la pressione militare sta spingendo Hamas verso un accordo. Israele non è disposto a scendere a compromessi sulla sua richiesta di liberare tutti i bambini detenuti a Gaza e le loro

madri. Le notizie di un accordo per un numero significativo di ostaggi circolano da più di una settimana, ma nessun prigioniero è stato rilasciato da quasi un mese. 


Tv Israele, 2 leader Hamas nascosti nel sud della Striscia

Le due principali figure di Hamas a Gaza - Yahya Sinwar e Mohammed Def - sono nascosti nell'area di Khan Yunes, nel sud della Striscia. Lo ha affermato la televisione pubblica israeliana Kan, citando valutazioni di fonte militare. Sinwar è il capo dell'esecutivo politico, mentre Def è il comandante dell'ala militare. 

Ministri arabi in visita in Cina lunedì

Ministri arabi in visita in Cina la prossima settimana. Il ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita, Faisal bin Farhat, secondo quanto riferisce 'Al Jazeera', afferma che questa visita prevista lunedì costituisce l'inizio di un processo politico volto a porre fine alla guerra a Gaza "il prima possibile" e garantire l'immediato flusso di aiuti umanitari nell'enclave costiera assediata.

Israele, liberare ostaggi ha priorità su distruzione Hamas

'Il ritorno in Israele degli ostaggi è la priorità suprema, e precede anche la demolizione di Hamas'': lo ha detto oggi ad una delegazione di familiari degli ostaggi il ministro Gadi Eisenkot, che fa parte del gabinetto di guerra di Israele. ''La demolizione di Hamas richiede tempo, e per gli ostaggi non c'e' tempo da perdere''. Eisenkot ha aggiunto che la leadership israeliana se ne occupa ''giorno e notte''. Il ministro Benny Gantz, pure membro del gabinetto di guerra, ha aggiunto che la pressione militare sul terreno a Gaza aiuta gli sforzi di liberare gli ostaggi. Lo riferisce il sito Ynet. 

Cohen, sicurezza controllata da Israele dal fiume al mare

Il ministro degli Esteri israeliano e membro del gabinetto politico-sicurezza Eli Cohen ha detto in un'intervista a Channel 12 che l'Autorità Palestinese non è una soluzione per la questione della futura governance di Gaza e ha affermato che "ci sarà sempre il controllo della sicurezza israeliana dal fiume Giordano al mare". L'Autorità Palestinese "fino ad oggi non ha condannato l'evento del 7 ottobre", ha continuato Cohen. "Questa autorità continua a pagare gli stipendi agli assassini di ebrei". 

Usa, tregua "significativa" solo con rilascio ostaggi

Il principale consigliere del presidente americano Joe Biden per il Medio Oriente ha affermato che ci sara' una "pausa significativa" nella guerra tra Israele e Hamas se gli ostaggi tenuti dai militanti a Gaza verranno liberati. "L'aumento degli aiuti umanitari, l'aumento del carburante, la tregua arriveranno quando gli ostaggi verranno rilasciati", ha detto Brett McGurk durante una conferenza sulla sicurezza in Bahrein. Il rilascio di un gran numero di ostaggi comporterebbe "una pausa significativa e un massiccio aumento degli aiuti umanitari", ha affermato. I militanti di Hamas hanno sequestrato circa 240 ostaggi il 7 ottobre quando hanno attraversato il confine militarizzato di Gaza nel Sud di Israele e ucciso circa 1.200 persone, per lo più civili, secondo funzionari israeliani. In risposta, Israele sta portando avanti un incessante bombardamento e un'offensiva di terra contro obiettivi nella Striscia di Gaza che finora ha ucciso oltre 12.000 persone, secondo il governo di Hamas. McGurk ha detto che Biden ha discusso la questione ieri sera con l'emiro del Qatar, che sta guidando gli sforzi di mediazione verso un cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri. La Casa Bianca ha affermato che Biden e l'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani, hanno discusso "dell'urgente necessità che tutti gli ostaggi detenuti da Hamas siano rilasciati senza ulteriori ritardi". Due giorni prima Biden aveva detto di essere "leggermente fiducioso" di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi, che si ritiene includessero circa 10 cittadini statunitensi. Finora gli sforzi del Qatar hanno portato al rilascio di quattro prigionieri. Un quinto ostaggio, un soldato, è stato salvato nel corso di un'operazione israeliana.

Guerra Israele-Hamas, cessate il fuoco o pausa umanitaria: cosa prevedono le due opzioni

La  differenza non è solo lessicale. La prima possibilità prevede  l'interruzione delle ostilità quasi sempre all'interno dell'intera area  del conflitto, si estende per tempi lunghi e punta a far dialogare le  parti. La seconda invece ha tempistiche più brevi ed è una cessazione  temporanea delle ostilità per scopi umanitari come l'ingresso di aiuti e  il passaggio di persone ferite o in condizioni di fragilità. IL PUNTO

Qatar condanna con forza attacco israeliano a scuola Al-Fakhoura

Il ministero degli Affari Esteri del Qatar ha condannato "con forza" il nuovo bombardamento israeliano che avrebbe colpito la scuola di Al-Fakhoura, nel campo profughi di Jabalya, usata come rifugio per sfollati. Doha ha anche chiesto "un'indagine internazionale urgente e investigatori indipendenti per indagare sugli attacchi israeliani a scuole e ospedali a Gaza".

Israele, morti altri 6 soldati in combattimento a Gaza

L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri 5 soldati nel corso dei combattimenti a Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. A questi l'esercito ha aggiunto la morte di un altro soldato che era stato ferito lo scorso 7 novembre. Secondo la stessa fonte, ci sono altri 8 soldati feriti in questi giorni in modo grave durante i combattimenti a Gaza. 

Unicef, carneficina e morte dopo i raid sulle scuole a Gaza

"Le scene di carneficina e morte a seguito degli attacchi alle scuole di Alfakhoura e Tal Al Zaatar a Gaza, che hanno causato la morte di molti bambini e donne, sono orribili e spaventose. Questi terribili attacchi devono cessare immediatamente. I bambini, le scuole e i rifugi non sono un obiettivo. È necessario un cessate il fuoco immediato!". Lo afferma Adele Khodr, direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. 

Von der Leyen, "contraria" a esodo forzato palestinesi

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è detta contraria allo "spostamento forzato" dei palestinesi dopo aver incontrato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi al Cairo, sullo sfondo della guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. "Ho discusso della crisi umanitaria in corso a Gaza con il presidente Sisi, ho ringraziato l'Egitto per il suo ruolo nel fornire e facilitare la consegna di aiuti umanitari ai palestinesi vulnerabili", ha scritto von der Leyen su X. "Siamo d'accordo sul principio dello spostamento non forzato dei palestinesi e su un orizzonte politico basato su una soluzione a due Stati", israeliano e palestinese, ha aggiunto. La presidente della Commissione europea è poi volato adAl-Arich, nella penisola del Sinai, secondo il governatore di questa regione al confine con Israele e Gaza. Da lì si è recata al valico di Rafah, secondo le immagini pubblicate su X,

dove ha nuovamente elogiato gli "sforzi egiziani" per fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. E' all'aeroporto di al-Arich che da settimane si accumulano gli aiuti internazionali da consegnare via Rafah, l'unica apertura nella Striscia di Gaza che non è nelle mani di Israele. Ad al-Arich, la presidente della Commissione ha precisato che l'Ue ha "quadruplicato i suoi aiuti umanitari a Gaza, raggiungendo ormai più di 100 milioni di euro, oltre ai 260 milioni di euro forniti dagli Stati membri". "Siamo tutti d'accordo sul fatto che il volume degli aiuti che raggiungono Gaza debba aumentare, e questa è l'idea alla base della proposta di Cipro di creare un corridoio marittimo", ha detto. 

Mondo: I più letti