
Così il ministro della Difesa israeliano Katz che si è rivolto ai residenti del territorio palestinese:"Hamas sta mettendo in pericolo la vostra vita". L'organizzazione islamista ha dichiarato in un comunicato che "sta facendo tutto il possibile per mantenere in vita gli ostaggi, ma i bombardamenti israeliani casuali stanno mettendo in pericolo le loro vite". Netanyahu: "Quanto più Hamas persisterà nel suo rifiuto di rilasciare i nostri ostaggi, tanto più forte sarà la pressione che eserciteremo"
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Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz minaccia di agire con "la massima forza" su nuove aree della Striscia di Gaza, dove la tregua è terminata il 18 marzo con la ripresa dei bombardamenti israeliani. "L'esercito effettuerà presto operazioni con la massima forza in nuove aree di Gaza", ha precisato Katz in un video su X, rivolgendosi ai residenti del territorio palestinese. "Hamas sta mettendo in pericolo la vostra vita, facendovi perdere le vostre case e sempre più territorio".
Hamas in un comunicato dichiara che "sta facendo tutto il possibile per mantenere in vita gli ostaggi, ma i bombardamenti israeliani casuali stanno mettendo in pericolo le loro vite". Ma Netanyahu ribadisce: "Quanto più Hamas persisterà nel suo rifiuto di rilasciare i nostri ostaggi, tanto più forte sarà la pressione che eserciteremo".
Proteste a Gaza una settimana dopo la ripresa dei combattimenti. Prima nel campo di Beit Lahia, nel nord, poi a Jabalia, infine nel sud, a Khan Younis. Decine di video postati sui social da account palestinesi hanno mostrato i dimostranti che urlano e chiedono "la fine della guerra", "Hamas fuori", "Hamas terroristi". Hamas condanna le proteste: n membro di spicco di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha definito i manifestanti "megafoni di Israele" e ha lasciato intendere che stiano tradendo il popolo palestinese.
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Kit di sopravvivenza in caso di emergenze: la proposta Ue per preparare i cittadini
Il nuovo piano Ue presentato oggi a Bruxelles prevede un sistema europeo di stoccaggio per garantire, in caso di “disastri naturali, stati di crisi o aggressione armata”, l’accesso a tutte le risorse critiche. Nella “Strategia dell’Unione europea per la preparazione” 30 azioni chiave per affrontare le emergenze. ECCO IL PIANO


Video "Trump Gaza", il creatore Solo Avital: "Pubblicato senza mio consenso"
Il filmato era inteso come una satira politica dell'"idea megalomane" di Trump – ha spiegato il regista di Los Angeles -, siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere". LEGGI L'ARTICOLO
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L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni
Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un'area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell'accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. COSA SAPPIAMO
Abu Mazen compie 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. IL PROFILO

Israele minaccia di agire con vigore in altre parti a Gaza
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha minacciato di agire con "la massima forza" su nuove aree della Striscia di Gaza, dove la tregua è terminata il 18 marzo con la ripresa dei bombardamenti israeliani. "L'esercito effettuerà presto operazioni con la massima forza in nuove aree di Gaza", ha precisato Katz in un video su X, rivolgendosi ai residenti del territorio palestinese. "Hamas sta mettendo in pericolo la vostra vita, facendovi perdere le vostre case e sempre più territorio", ha aggiunto il ministro in una dichiarazione in ebraico, sottotitolata in inglese.
Domani a Gedda incontro tra ministri difesa Libano-Siria
I ministri della Difesa libanese e siriano si incontreranno domani in Arabia Saudita per discutere sulle tensioni di confine tra i due Paesi. Lo ha comunicato un funzionario libanese.
Katz agli abitanti di Gaza: "Via Hamas per fermare la guerra"
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz si è rivolto oggi direttamente agli abitanti della Striscia di Gaza, commentando le proteste contro Hamas a Beit Lahia: "Presto l'Idf opererà con forza in altre zone di Gaza - ha dichiarato - sarete costretti a evacuare e perderete ancora più territorio (in riferimento a una zona cuscinetto in espansione lungo il confine di Gaza). I piani sono già approvati". Katz ha esortato i residenti a seguire l'esempio delle manifestazioni a Beit Lahia: "Chiedete la rimozione di Hamas da Gaza e il rilascio immediato di tutti gli ostaggi israeliani. È l'unico modo per fermare la guerra".
Hamas attacca le proteste a Gaza: "Megafoni di Israele"
Hamas ha condannato attraverso le dichiarazioni di alcuni funzionari le proteste iniziate ieri contro la guerra e l'organizzazione fondamentalista che governa Gaza. Un membro di spicco di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha definito i manifestanti 'megafoni di Israele' e ha lasciato intendere che stiano tradendo il popolo palestinese. L'alto funzionario Osama Hamdan ha accusato Israele di 'avere avviato le proteste'. Durante le manifestazioni di ieri, i dimostranti hanno insultato Hamdan criticandolo per aver invocato la 'fermezza palestinese' mentre lui si trova all'estero.
Unrwa: "Dal 2 marzo nessun aiuto umanitario giunto a Gaza"
Dalla fine del cessate il fuoco, il 2 marzo, nessun aiuto umanitario è entrato a Gaza. "Niente cibo, niente acqua, niente medicine, niente forniture". Lo ha detto Juliette Touma, direttrice della comunicazione dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) in una conferenza stampa a Bruxelles. Per Touma si tratta dell' "assedio più lungo che sia stato posto su Gaza" dall'inizio della guerra. "Tutto questo minaccia la vita e la sopravvivenza dei civili. La gente è assolutamente esausta" ha evidenziato. Durante il cessate il fuoco, durato dal 19 gennaio al 2 marzo, "entravano a Gaza tra i 500 e i 600 camion al giorno" ha spiegato Touma. "Quello che chiediamo ancora una volta è il rinnovo del cessate il fuoco, il rilascio immediato di tutti gli ostaggi a Gaza e l'accesso senza ostacoli di aiuti umanitari e forniture commerciali" nella Striscia, ha aggiunto, definendo "catastrofica per i civili di Gaza" la ripresa della guerra. La direttrice ha inoltre denunciato "il triste traguardo" raggiunto la scorsa settimana, quando sono state uccise "400-500 persone in un solo giorno" di cui "la stragrande maggioranza donne e bambini". "Un'enorme perdita di vite" l'ha chiamata Touma che non ha risparmiato giornalisti e operatori umanitari. "All'Unrwa il bilancio delle vittime tra il nostro personale continua ad aumentare" ha detto la direttrice specificando che solo nell'ultima settimana "sono stati uccisi altri otto membri del personale" dell'Agenzia Onu, portando il totale "a più di 280" morti tra lo staff Unrwa. Dalla ripresa delle ostilità, l'Agenzia stima che "oltre 140.000 persone siano state sfollate nella Striscia di Gaza" anche per effetto degli "ordini di evacuazione emessi dalle autorità israeliane". Quanto alla Cisgiordania, Touma ha spiegato che, in seguito a "un'operazione delle forze israeliane iniziata poco più di due mesi fa" diversi campi profughi "sono stati quasi svuotati, facendo sfollare circa 40.000 rifugiati palestinesi". "Si tratta di una demolizione su larga scala di edifici" ha detto, aggiungendo che "gli sfollati non hanno quasi nessun posto dove tornare". La direttrice della comunicazione Unrwa ha poi denunciato "pressioni sempre più forti" sull'Agenzia per interrompere la fornitura dei servizi, in particolare dopo la messa al bando l'Unrwa varata da Israele ed entrata in vigore a fine gennaio. "La conclusione è che continuiamo a rimanere e a fornire servizi" ha spiegato, lamentando anche "la sfida endemica nell'agenzia" rappresentata da una situazione finanziaria "più precaria che mai".
Netanyahu avvia colloqui per scelta nuovo capo Shin Bet
L'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu ha avviato oggi i colloqui per la nomina del nuovo capo dello Shin Bet: lo riferiscono i media israeliani. Netanyahu incontrerà in giornata due ex vice capi del servizio oltre a Shalom Ben Hanan, ex alto funzionario dell'agenzia: tre figure che, secondo la stampa locale, potrebbero essere scelte per ricoprire l'incarico. Un quarto candidato, Eyal Tsir Cohen, ex dirigente del Mossad e attualmente ricercatore presso l'Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale, sarà ascoltato in seguito. Lunedì scorso l'alta Corte ha prorogato la sospensione della rimozione del direttore in carica, Ronen Bar, ma ha revocato il divieto che impediva a Netanyahu di esaminare i possibili sostituti.
Starmer rivendica cooperazione d'intelligence Usa-Gran Bretagna
"Non è serio" ipotizzare qualsiasi revisione o riduzione degli scambi d'informazioni in materia d'intelligence fra Regno Unito e Usa sulla base delle polemiche seguite al leak di piani d'attacco agli Houthi nello Yemen nell'ambito di una chat interna alla Casa Bianca. Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer, rispondendo secco a una sollecitazione rivolta in questo senso al governo laburista nel Question Time del mercoledì dal leader dell'opposizione liberaldemocratica, Ed Davey: estremamente polemico verso il presidente americano Donald Trump, il vice Jd Vance e verso Elon Musk, definito sarcasticamente "co-presidente".
Secondo giorno di proteste a Gaza contro Hamas e la guerra
Decine di residenti del quartiere Shejaiya di Gaza city stanno partecipando a una protesta contro il governo di Hamas per il secondo giorno consecutivo. I dimostranti hanno bruciato pneumatici e gridato 'Hamas fuori', 'stop guerra'. Ieri le proteste si sono tenute nel campo profughi di Jabalia e a Khan Yunis. In passato proteste di questo tipo sono state estremamente rare.
Houthi, "19 raid Usa nello Yemen"
Sarebbero 19 gli attacchi gli attacchi americani che hanno colpito le zone dello Yemen controllate dagli Houthi. Lo rendono noto i media del gruppo armato yemenita. In particolare, la tv Al-Masirah ha riferito che "l'aggressione statunitense ha lanciato 17 raid nel governatorato di Saada durante la notte" e due ad Amran. L'agenzia di stampa dei ribelli sostenuta dall'Iran, Saba, ha dichiarato che "l'aggressione americana ha colpito l'edificio dell'ospedale oncologico di Saada". Il ministero della Salute dei ribelli ha affermato che due civili sono rimasti feriti nell'ultimo attacco all'ospedale, che hanno descritto come "un vero e proprio crimine di guerra".
L'Idf smentisce le accuse di maltrattamenti al regista Ballal
L'Idf ha smentito le accuse di maltrattamenti denunciate dal regista palestinese Hamdan Ballal, arrestato lunedì nei pressi del villaggio di Susya, in Cisgiordania. Lo riferisce l'esercito in una dichiarazione ufficiale, in cui si afferma che "le denunce secondo cui i detenuti sarebbero stati picchiati durante la notte in una struttura militare sono totalmente infondate". Ballal, coautore del documentario vincitore dell'Oscar No Other Land, ha denunciato attraverso il suo avvocato di essere stato picchiato sia da coloni israeliani sia da soldati durante e dopo il suo arresto. Dopo il rilascio, è stato visitato in ospedale a Hebron per contusioni e disidratazione. L'Idf nella sua nota non ha menzionato il nome del regista, ma ha confermato l'arresto di tre palestinesi dopo un "confronto violento" con coloni israeliani. I tre sono rimasti detenuti in una struttura militare durante la notte, ammanettati "in conformità con il protocollo operativo", e hanno ricevuto assistenza medica. Sono stati trasferiti il giorno dopo alla polizia israeliana, che li ha interrogati e rilasciati con restrizioni. Secondo i familiari e i colleghi di Ballal, l'arresto è avvenuto mentre cercava di documentare un attacco di coloni al villaggio durante la sera di Ramadan. L'episodio ha sollevato critiche internazionali e rinnovato l'attenzione sulla crescente violenza dei coloni in Cisgiordania.