Progressi sull'accordo per il rilascio degli ostaggi in mano a Hamas. Possibile svolta nelle prossime 48-72 ore, riferisce una fonte politica israeliana all'Abc. L'esercito di Tel Aviv ha confermato la morte di Noa Marciano, la soldatessa israeliana 19enne, rapita nell'attacco del 7 ottobre e tenuta in ostaggio a Gaza. Scoperto nella Striscia dalle forze di difesa israeliane un tunnel di Hamas sotto la moschea. L'Oms: l'ospedale di al-Shifa a Gaza è un cimitero. Il direttore: 179 corpi sepolti in una fossa comune
Sono stati fatti progressi sull'accordo per il rilascio degli ostaggi in mano a Hamas e una svolta potrebbe arrivare nelle prossime 48-72 ore. Lo ha riferito una fonte politica israeliana all'emittente Abc, precisando che il gabinetto di guerra israeliano si riunirà stasera proprio per discutere i dettagli dell'intesa. "La nostra non è una guerra contro il popolo di Gaza", rifersicono le forze di difesa israeliane. Intanto però il direttore dell'ospedale al-Shifa di Gaza riferisce di una fossa comune all'interno della struttura per seppellire 179 corpi. L'esercito di Tel Aviv ha confermato la morte di Noa Marciano, la soldatessa israeliana 19enne, rapita nell'attacco del 7 ottobre e da allora tenuta in ostaggio a Gaza da Hamas.
I militari israeliani - che annunciano una sospensione delle attività per quattro ore in due rioni di Gaza, per permettere alla popolazione di spostarsi a sud - riferiscono di aver scoperto un tunnel militare di Hamas sotto ad una moschea, con "armi di diverso genere ed esplosivi".
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- I motivi storici
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
- Gaza, il fallimento dell'intelligence israeliana
- Chi sono i coloni israeliani in Cisgiordania
- Guerra in Israele, perché l'anguria sui social è diventata il simbolo della Palestina
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Le notifiche su Facebook Messenger (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questo liveblog finisce qui
Continua a seguire gli aggiornamenti con il liveblog di mercoledì 15 novembre
Noa Marciano, morta la soldatessa israeliana ostaggio di Hamas
L'esercito israeliano ha confermato oggi la scomparsa della soldatessa 19enne, rapita nell'attacco del 7 ottobre e da allora tenuta in ostaggio a Gaza. LEGGI L'ARTICOLO
Guerra in Israele, perché l'anguria sui social è diventata il simbolo della Palestina
In milioni di post su TikTok, X e Instagram campeggia l’emoji di un cocomero di un rosso intenso. Il fenomeno ha a che fare con il linguaggio usato dai giovani per evitare di essere bannati, ma anche radici culturali e storiche. L'APPROFONDIMENTO
Ok Israele a migliaia litri carburante da varco Rafah
Israele ha deciso di consentire ai camion dell'Agenzia di Soccorso delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA) di trasportare diverse migliaia di litri di carburante attraverso il valico di Rafah, a beneficio di attività umanitarie - per la prima volta dallo scoppio della guerra. Lo scrive il sito 'Ynetnews', citando fonti di Tel Aviv. La decisione è stata presa circa un'ora dopo che l'UNRWA ha annunciato che le sue riserve di carburante erano esaurite e sono stati costretti a fermare le operazioni umanitarie nella Striscia di Gaza.
Esercito Israele: scoperto tunnel di Hamas sotto moschea a Gaza
Nel corso delle attività condotte nella Striscia, soldati israeliani hanno scoperto il passaggio scavato in profondità: al suo interno c'erano armi di diverso genere ed esplosivi. Secondo quanto riportato dal portavoce militare delle forze di difesa israeliane, l'aviazione avrebbe colpito 200 siti terroristici: fra questi siti per la produzione di armi, postazioni di lancio di missili anticarro, centri di comando e di addestramento. LE FOTO
Mattarella convoca il Consiglio Supremo di Difesa per il 20 novembre
L'ordine del giorno prevede tra l'altro un'informativa aggiornata sui conflitti in Ucraina, in Israele e nella Striscia di Gaza, sulle altre principali aree di crisi e sulla sicurezza interna ed esterna e sugli interessi globali del Paese. LEGGI QUI
Media, possibile svolta sugli ostaggi entro prossime 48-72 ore
Sono stati fatti progressi sull'accordo per il rilascio degli ostaggi in mano a Hamas e una svolta potrebbe arrivare nelle prossime 48-72 ore. Lo ha riferito una fonte politica israeliana all'emittente Abc, precisando che il gabinetto di guerra israeliano si riunirà stasera proprio per discutere i dettagli dell'intesa.
Guerra in Israele, perché l'anguria sui social è diventata il simbolo della Palestina
In milioni di post su TikTok, X e Instagram campeggia l’emoji di un cocomero di un rosso intenso. Il fenomeno ha a che fare con il linguaggio usato dai giovani per evitare di essere bannati, ma anche radici culturali e storiche. LEGGI L'ARTICOLO
Usa: "Aiuti a Gaza non si fermeranno, è priorità presidente Biden"
"Gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza non si fermeranno e aumenteranno nel prossimo periodo, e questa è una priorità per il presidente Biden. Stiamo lavorando per accelerare l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza in coordinamento con l'Egitto": lo ha detto la sottosegretaria di Stato americano per la sicurezza civile, la democrazia e i diritti umani, Uzra Zeya, oggi in Egitto con una delegazione per monitorare gli aiuti a Gaza. Lo riferisce l'emittente al Qahera.
Esercito Israele: scoperto tunnel di Hamas sotto moschea a Gaza. LE FOTO
Nel corso delle attività condotte nella Striscia, soldati israeliani hanno scoperto il passaggio scavato in profondità: al suo interno c'erano armi di diverso genere ed esplosivi. Secondo quanto riportato dal portavoce militare delle forze di difesa israeliane, l'aviazione avrebbe colpito 200 siti terroristici: fra questi siti per la produzione di armi, postazioni di lancio di missili anticarro, centri di comando e di addestramento. LE IMMAGINI
Famiglie ostaggi: 'accordo possibile stasera, non fermatelo'
"Una decisione può essere presa stasera". Così in un comunicato le famiglie degli ostaggi israeliani nella mani di Hamas si rivolgono direttamente ai vertici israeliani, il primo ministro Benyamin Netanyahu, il ministro Benny Gantz e ministro della difesa Yoav Gallant. "Netanyahu, Gantz e Gallant. Sappiamo che una decisione può essere presa stasera. Non dovete fermare l'accordo", si legge nell'appello al termine della prima giornata della Marcia per gli ostaggi da Tel Aviv a Gerusalemme che i familiari hanno iniziato oggi e che si concluderà sabato davanti all'ufficio di Netanyahu.
Oms: "Ventidue ospedali su 36 a Gaza non funzionano"
L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nei Territori palestinesi ha annunciato che 22 dei 36 ospedali di Gaza non sono funzionanti a causa della mancanza di carburante per i generatori, dei danni riportati e dei combattimenti che interessano le aree limitrofe. "I 14 ospedali rimasti aperti hanno scorte sufficienti a malapena per sostenere interventi chirurgici critici e salvavita e fornire cure ospedaliere, compresa la terapia intensiva", ha affermato l'Oms.
Usa per evacuazione ospedali Gaza con terze parti indipendenti
Gli Stati Uniti vorrebbero vedere un'evacuazione sicura per i pazienti degli ospedali di Gaza e sosterranno una terza parte indipendente per condurre tali evacuazioni: lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano Matthew Miller in un briefing. Washington, ha sottolineato, non vuole vedere nessun civile, "certamente non bambini nelle incubatrici" e altre persone vulnerabili, coinvolto nel fuoco incrociato. E ha aggiunto che gli Stati Uniti sono in trattative con organizzazioni umanitarie e terze parti per la possibile evacuazione.
Esercito: a Gaza completato sgombero ospedale al-Quds
Lo sgombero dell'ospedale al-Quds di Gaza è stato completato oggi. Lo ha reso noto il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. In un incontro con la stampa Hagari ha fatto appello ''ai terroristi che ancora si trovano in altri ospedali affinche' si arrendano''. La loro presenza all'interno di ospedali rappresenta, secondo Hagari, un crimine di guerra. Il portavoce ha anche affermato che l'esercito e' riuscito oggi ad assumere il controllo nel campo profughi di Shati, che ha definito ''il cuore del terrorismo''.
Biden manda il suo inviato in Medio Oriente
Brett McGurk, il principale consigliere del presidente americano Joe Biden per il Medio Oriente, si sta dirigendo nella regione per colloqui con dirigenti di Israele, Cisgiordania, Qatar, Arabia Saudita e altre nazioni: lo rende noto la Casa Bianca. "In Israele discuterà delle esigenze di sicurezza dello Stato ebraico, dell'imperativo di proteggere i civili nel corso delle operazioni militari, nonché degli sforzi in corso per garantire il rilascio degli ostaggi e della necessità di tenere a freno i coloni estremisti violenti in Cisgiordania", si legge in una nota.
Usa: "Azioni Hamas non diminuiscono responsabilità Israele"
"Non sosteniamo attacchi agli ospedali", "gli ospedali e pazienti devono essere protetti", "le azioni di Hamas non diminuiscono la responsabilita' di Israele nella protezione dei civili": lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby in un briefing a bordo dell'Air Force One che sta portando Joe Biden a San Francisco per il vertice con il presidente cinese.
Governo Israele aggiornato su negoziati accordo per ostaggi
Il governo israeliano sarà aggiornato questa sera sui negoziati per il rilascio degli ostaggi in mano di Hamas, dopo la missione del direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, in Egitto. In arrivo in Israele il Consigliere di Joe Biden, Brett McGurk, coinvolto nei negoziati. L'accordo dovrebbe poi comunque passare dall'approvazione del governo, scrive Haaretz.
Egitto: 'Non siamo noi a bloccare Rafah ma è Israele'
"Ribadiamo che il valico di Rafah è aperto e che a bloccare l'ingresso degli aiuti è la parte israeliana": lo afferma il portavoce ufficiale del ministero degli Affari Esteri egiziano, l'ambasciatore Abu Zeid. "Il valico di Rafah è aperto dalla parte egiziana e non è mai stato chiuso dall'inizio della crisi nella Striscia di Gaza e il blocco dell'ingresso degli aiuti è imposto dalla parte israeliana attraverso procedure e condizioni ostruzionistiche e deboli giustificazioni", ha detto. Il portavoce del ministero degli Esteri ha respinto fermamente le accuse rivolte all'Egitto da chi ritiene questo Paese responsabile della chiusura di Rafah e ha poi invitato a fare riferimento alle dichiarazioni delle Nazioni Unite e dei funzionari umanitari internazionali che hanno visitato il valico, "i quali confermano che la parte egiziana ha adottato tutte le misure per garantire l'ingresso".
Hezbollah: rischio reale estensione conflitto al Libano
Parla di "rischio reale" di un'estensione del conflitto israelo-palestinese al Libano e all'intera regione Medio Orientale e definisce "difficile" se non impossibile la coesistenza di uno Stato palestinese e di uno israeliano il numero due della milizia Hezbollah, lo sceicco Naim Qassem, in una intervista esclusiva a Rainews24. "Il rischio di un conflitto piu' ampio esiste - ha spiegato all'emittente Rai - il Libano puo' essere trascinato in una guerra regionale a causa dei continui attacchi violenti e minacce da parte di Israele a Gaza e nel sud del Libano. Spero che non succeda questo ma tutto e' legato a quello che accadrà in futuro nella regione. Tutto dipende da cosa decidera' di fare Israele". Ampi accenni alla situazione interna del Libano con il conflitto che "rende difficile arrivare all'elezioni del presidente della Repubblica", ma la tenuta del paese non è in discussione. "Non vedo - aggiunge Qassem - segnali di una guerra civile".
Gallant: pressione su Hamas apre possibilità per ostaggi
La pressione operata sul terreno a Gaza dischiude nuove possibilita' per un accordo sul rilascio degli ostaggi. Lo ha affermato il ministro della difesa Yoav Gallant. ''Quando alcune settimane fa ho ordinato l'avvio della manovra terrestre - ha spiegato alla stampa - una delle ragioni era la necessita' di esercitare pressione su Hamas. E questa pressione - ha aggiunto, rispondendo ad una domanda sulla missione al Cairo del Capo dei servizi segreti israeliani - accresce le possibilita' ''. ''Se fossimo rimasti invece lungo le nostre linee originali - ha osservato Gallant - questa questione si sarebbe trascinata per molti anni''.