Progressi sull'accordo per il rilascio degli ostaggi in mano a Hamas. Possibile svolta nelle prossime 48-72 ore, riferisce una fonte politica israeliana all'Abc. L'esercito di Tel Aviv ha confermato la morte di Noa Marciano, la soldatessa israeliana 19enne, rapita nell'attacco del 7 ottobre e tenuta in ostaggio a Gaza. Scoperto nella Striscia dalle forze di difesa israeliane un tunnel di Hamas sotto la moschea. L'Oms: l'ospedale di al-Shifa a Gaza è un cimitero. Il direttore: 179 corpi sepolti in una fossa comune
Un team di Msf entra nella Striscia: 'Serve un cessate il fuoco'
Un'équipe di Medici Senza Frontiere (Msf), composta da 15 persone (internazionali e palestinesi), è entrata oggi nella Striscia di Gaza dall'Egitto, attraverso il valico di Rafah. La loro missione è supportare la risposta medica e chirurgica nella Striscia, dove il sistema sanitario è al collasso e i medici sono completamente esausti. Molti operatori palestinesi di Msf continuano a lavorare instancabilmente negli ospedali a Gaza, dove persone con ferite orribili e ustioni gravi stanno affollando le strutture sanitarie a causa dei continui bombardamenti. "Faremo tutto il possibile per alleviare le sofferenze in questa situazione catastrofica. Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco, unica soluzione in grado di porre fine a questo massacro e permettere agli aiuti di raggiungere chi ne ha bisogno", ha affermato Christophe Garnier, capo progetto di Msf a Gaza. Il nuovo team di Msf sarà inizialmente dislocato nella parte meridionale della Striscia. La consegna di aiuti umanitari nel nord della Striscia rimane estremamente difficile e pericolosa a causa dell'insicurezza e dell'imprevedibilità dei bombardamenti, nonché delle operazioni militari a terra, conclude la nota di Medici senza frontiere.
Hamas: "Uccisi 11.451 palestinesi a Gaza e in Cisgiordania"
"La macchina da guerra israeliana ha ucciso 11.451 palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania dall'inizio dell'aggressione il 7 ottobre e ne ha feriti altri 31.700". Lo ha dichiarato oggi il Ministero palestinese della Salute, controllato da Hamas. Secondo il Ministero - scrive l'agenzia palestinese Wafa - nella Striscia di Gaza sono stati uccisi 11.255 persone, tra cui 4.630 bambini, 3.130 donne e 682 anziani, mentre 29.000 sono i feriti, 3.250 i dispersi e ritenuti morti sotto le macerie, tra cui 1.700 bambini. La Cisgiordania ha registrato 196 morti e 2.700 feriti.
Comandante Unifil: 'Profonda preoccupazione per situazione nel sud del Libano'
Il comandante di Unifil, la forza Onu dispiegata nel sud del Libano, ha espresso la sua "profonda preoccupazione per la situazione nel sud" e la possibilità di "ostilità più ampie e intense". E' quanto afferma in una dichiarazione diffusa da Unifil riferendo dell'incontro stamani a Beirut con il premier libanese Najib Miqati e il capo del Parlamento di Beirut, Nabih Berri. Il generale Aroldo Lázaro precisa di averli ringraziati "per i loro sforzi per il ripristino della stabilità in questi giorni critici, anche tramite canali diplomatici, e per la fiducia risposta nei meccanismi di collegamento di Unifil per evitare un'ulteriore escalation".
Casa Bianca: no scontri a fuoco negli ospedali
"Non vogliamo vedere scontri a fuoco negli ospedali. Vogliamo che i pazienti siano protetti, vogliamo che gli ospedali siano protetti". Lo afferma alla casa Bianca il Consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan. "Ne abbiamo parlato con il governo israeliano - prosegue Sullivan - che ha detto di condividere questa opinione. Il governo israeliano ci ha anche detto che è pronto a fornire carburante agli ospedali per garantire che possano continuare a funzionare e che, per alcuni ospedali, non sono stati in grado di essere in comunicazione con le persone che effettivamente gestiscono gli ospedali. Quindi, questo è qualcosa su cui continueremo a lavorare. Ma la posizione degli Stati Uniti su questo argomento è chiara: gli ospedali devono essere protetti. Infine, nella misura in cui le persone devono essere evacuate da un ospedale all'altro per garantire la continuità delle cure, le vie di evacuazione devono essere sicure".
Portavoce Guterres: 'Critiche Israele? Seguiamo carta Onu'
"Il segretario generale continua il suo lavoro rimanendo calmo e concentrato in circostanze difficili, basandosi sui principi della Carta Onu e sulle leggi umanitarie internazionali". Così il portavoce del Palazzo di Vetro ha commentato con l'ANSA l'ultimo attacco del ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen contro Antonio Guterres, secondo cui "non merita di guidare le Nazioni Unite".
Dall'Egitto a Gaza 650 tonnellate di aiuti alimentari
L'Egitto fornirà ulteriori scorte di vari prodotti alimentari per un valore di 650 tonnellate al "fraterno popolo palestinese nella Striscia di Gaza, nel quadro del ruolo continuativo dell'Egitto nel sostenere i fratelli di Gaza a tutti i livelli". Lo ha detto il presidente Abdel Fattah al-Sisi durante un incontro con il premier Mostafa Madbouly, primo ministro, e Ali Al-Moselhy, ministro degli approvvigionamenti e del commercio interno. Il portavoce ufficiale della presidenza della Repubblica, consigliere Ahmed Fahmy, ha dichiarato sulla sua pagina Facebook che il presidente è stato informato durante la riunione "sugli intensi sforzi compiuti dal governo per fornire beni di prima necessità ai cittadini e per garantire che la disponibilità dei beni non sia compromessa dalla crisi internazionale".
Onu: chiuso un altro ospedale a nord di Gaza
Da ieri un altro ospedale a nord di Gaza è chiuso, per mancanza di ossigeno, elettricita', cibo e acqua. Lo ha annunciato il portavoce del segretario generale dell'Onu in apertura di briefing con i media. L'aggiornamento è stato dato dal Coordinamento per gli affari umanitari delle Nazioni Unite.
Capo del Shin Bet israeliano in Egitto per accordo ostaggi
Il direttore del servizio di sicurezza interno israeliano dello Shin Bet, Ronen Bar, è in visita in Egitto per discutere dell'accordo sulla liberazione degli ostaggi di Hamas.
Onu: Guterres turbato, chiede il cessate il fuoco
Il segretario generale delle Nazioni Unite è "profondamente turbato" dalla situazione degli ospedali a Gaza e ha chiesto di nuovo un immediato cessate il fuoco nel conflitto tra Israele e Hamas. Lo ha detto il portavoce, Stéphane Dujarric, leggendo una dichiarazione scritta di Guterres.
Netanyahu: se ci sarà qualcosa di concreto su ostaggi lo diremo
"Se e quando ci sarà qualcosa di concreto da riferire, lo faremo": lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu riferendosi al tema degli ostaggi in mano di Hamas. "Sin dall'inizio della guerra abbiamo lavorato senza sosta per il loro rilascio, incluso - ha aggiunto il premier - l'uso di una pressione accresciuta dall'avvio dell'operazione di terra. I nostri cuori - ha concluso - sono sempre con loro e le loro famiglie".
Qatar su rilascio ostaggi: 'Israele e Hamas colgano occasione'
Il Qatar ha esortato Israele e Hamas a cogliere l'opportunità offerta dalla sua mediazione per ottenere il rilascio degli ostaggi, sottolineando come "il deterioramento" della situazione a Gaza stia ostacolando i suoi sforzi. "Crediamo che non ci sia altra opportunità per le due parti oltre a questa mediazione", ha avvertito il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed bin Mohammad al-Ansari, durante una conferenza stampa a Doha, auspicando che le cose evolvano verso "una situazione in cui si possa vedere un barlume di speranza per uscire da questa crisi terribile".
Colloquio Biden-Al Thani (Qatar) su ostaggi
Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha avuto un colloquio telefonico con l'emiro del Qatar, Al Thani. Lo rende noto la Casa Bianca. "Il Qatar - prosegue la Casa Bianca - ha parlato con Hamas. Israele ha parlato con il Qatar. Gli Stati Uniti hanno parlato sia con Israele sia con il Qatar nel tentativo di portare avanti questi negoziati fino a un punto in cui gli ostaggi possano essere rilasciati e riuniti con le loro famiglie. Non siamo ancora a quel punto. Ma stiamo continuando a tentare di fare progressi giorno per giorno, ora per ora. Il Presidente Biden non ha priorità più alta, motivo per cui è personalmente impegnato su questo tema".
Militari israeliani: 'Attacchi dal Libano, colpito sito Hezbollah'
Le forze israeliane (Idf) confermano di aver attaccato un posto di osservazione di Hezbollah in Libano dopo aver rilevato "lanci" contro la regione del monte Dov e la zona di Margaliot, nel nord di Israele a ridosso del confine. Miliziani di Hezbollah sono anche accusati, stando a quanto si legge sul social X, di aver aperto il fuoco con armi leggere contro l'area di Misgav Am e le forze israeliane confermano di aver risposto al fuoco.
Governo Hamas: uccisi 11.320 palestinesi tra cui 4.650 bambini
E' salito a 11.320 il numero dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dall'inizio delle operazioni militari di Israele a seguito dell'attacco del 7 ottobre. Lo ha riferito il ministero della Sanità gestito da Hamas, precisando che tra i morti figurano 4.650 bambini e 3.145 donne.
Ospedale al-Shifa: 'In 100 del personale medico hanno lavorato 6 ore per seppellire 200 corpi'
Sono 200 i corpi sepolti in una fossa comune all'ospedale di al-Shifa, ha reso noto il primario di ortopedia, Adnan al-Bursh, in una intervista alla Bbc, dopo che il direttore dell'ospedale Mohammad Abu Salmiyah aveva parlato di 179 corpi, inclusi quelli di neonati, sette bambini, e 29 pazienti morti nel reparto di terapia intensiva deceduti a causa delle scorte di carburante esaurite. Per effettuare le sepolture, hanno lavorato in cento del personale sanitario per sei ore. "I corpi erano stati lasciati giorni, fino a che non hanno iniziato a decomporsi", non è rimasta altra scelta che la fossa comune, ha precisato al-Bursh. "Il personale medico non poteva aprire le finestre dei reparti per l'odore che arrivava dal cortile, dove erano accatastati 120 corpi, con altri 80 all'obitorio".
Forze Israele hanno preso il controllo del campo Shatti di Hamas a Gaza City
Le forze israeliane hanno nelle ultime ore preso il controllo del campo profughi di Shatti, a Gaza City, vicino all'ospedale di al-Shifa, una delle basi principali di Hamas usata per gli attacchi dello scorso sette ottobre contro Israele, e hanno iniziato a "smantellare i centri e le capacità che l'organizzazione ha costruito negli anni", ha annunciato il comandante della 162esima divisione, il generale Itzik Cohen. Sono stati fino a ora localizzati 160 imbocchi di tunnel, attaccate 2.800 infrastrutture di Hamas, e uccisi circa mille terroristi e comandanti di Hamas. I militari israeliani hanno reso noto di aver fatto irruzione nei siti strategici dell'organizzazione, incluso il quartier generale della sicurezza di Hamas, l'ospedale di Rantisi usato dall'organizzazione per attività militari e per gli ostaggi, e una postazione ad Adar.
Sanzioni Usa anti-Hamas, condivise anche da Gb
Ci sono anche i nomi di Yahya Sinwar e Muhammed Deif, rispettivamente il capo politico e militare di Hamas, oltre a queli di altri due comandanti del gruppo palestinese e due presunti finanziatori nella lista delle sanzioni annunciate oggi dagli Usa come terzo pacchetto e adottate in coordinamento anche col Regno Unito. Lo precisa il Foreign Office in una nota, secondo cui le misure sono rivolte a "fermare gli atti terroristici del gruppo". In una delle sue prime dichiarazioni ufficiali dopo la nomina a ministro degli Esteri, l'ex premier britannico David Cameron ha affermato che Londra continuerà a "utilizzare ogni strumento a disposizione per interrompere l'attività ripugnante di questa organizzazione terroristica, collaborando con gli Stati Uniti e gli altri nostri alleati" al fine di isolare Hamas sulla scena mondiale. E ha aggiunto: "Anche il popolo palestinese è vittima di Hamas. Siamo solidali con loro e continueremo a sostenere le pause umanitarie per permettere a molti più aiuti umanitari di raggiungere Gaza".
Gantz: 'tregua per rilascio ostaggi non significherebbe fine guerra'
- "Continueremo fino al raggiungimento dei nostri obiettivi". Parola di Benny Gantz, nel gabinetto di guerra israeliano, secondo il quale "anche se servisse un cessate il fuoco per il ritorno degli ostaggi, non si fermerebbe la guerra". Gantz, riporta il Times of Israel, si è espresso così durante una visita ai vertici militari nel nord di Israele e ha assicurato che Israele sta facendo "tutto il possibile a livello politico e militare per riportare a casa in sicurezza" gli ostaggi, circa 240 trattenuti nella Striscia di Gaza dal terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. "Stiamo facendo tutto il possibile per riportare tutti a casa - ha rimarcato - con ogni mezzo".
Hezbollah rivendica 3 attacchi contro l'esercito di Israele
Gli Hezbollah libanesi hanno oggi rivendicato tre attacchi contro l'esercito israeliano dal sud del Libano. Come si apprende dalla tv al Manar del Partito di Dio, i combattenti libanesi hanno sparato contro caserme e postazioni militari israeliane nelle località di Birket Risha (vicino a Zari't), Marj (di fronte a Misgav Am) e a Ruwaysat al Alam nelle contese Fattorie di Shebaa.
Missili su Tel Aviv, 20enne ferito gravemente
Il lancio di razzi da Gaza su Tel Aviv è stato rivendicato da Hamas. Oltre al 20enne ferito gravemente, anche una donna di 43 anni e' rimasta ferita, anche se leggermente, mentre una terza vittima ha riportato ferite moderate. Non è chiaro se le schegge provenissero dall'impatto diretto del razzo o fossero il prodotto del missile intercettato dal sistema di difesa Iron Dome.