Rabbia dell'Islam contro Israele e Usa: proteste pro Palestina, dal Libano alla Giordania
Tunisi, Amman, Alessandria d'Egitto, Teheran. Non si placano le manifestazioni contro il governo israeliano e gli alleati Usa sulla scia dell'attacco all'ospedale Al Ahly di Gaza City, per cui Hamas incolpa Israele e viceversa
- Proteste in tutto il mondo islamico per l’escalation di violenza nello scontro Israele-Hamas che nella serata di ieri, 17 ottobre, ha portato all’esplosione che ha colpito l’ospedale Al Ahly di Gaza City, causando quasi 500 vittime. Mentre le due parti in guerra si rimbalzano la responsabilità di quanto accaduto, è massima allerta in tutte le ambasciate israeliane nel mondo. Decisa l'evacuazione del personale delle sedi diplomatiche israeliane in Marocco e in Egitto. In foto: Sidon, Libano
- In Libano, già all'alba, i manifestanti si sono radunati fuori dall’ambasciata statunitense a Beirut. La rabbia del popolo islamico è indirizzata anche verso Washington, considerata coresponsabile di quanto sta succedendo a Gaza per il suo supporto a Israele. Proprio oggi il presidente Usa Biden ha incontrato Netanyahu e ha sottolineato come per gli Stati Uniti dietro all’attacco all’ospedale ci sarebbe Hamas. Intanto si continua a manifestare in tutto il Paese. In foto: Sidon
- Nel pomeriggio di oggi si è tornati a protestare ancora una volta a Beirut nei pressi dell'ambasciata degli Stati Uniti. L'Orient le Jour online parla di scontri e violenze con l'esercito, che ha usato anche la forza contro i manifestanti: manganelli, lacrimogeni e idranti per disperdere la folla
- Il movimento degli Hezbollah ha poi convocato un altro raduno (in foto) con migliaia di seguaci in un'altra zona, alla periferia sud della città: "Migliaia di noi sono pronti alla guerra", ha detto alla folla lo shaykh Hashem Safieddin. "A Biden, a Netanyahu e agli europei ipocriti diciamo: state attenti, state attenti! L'errore che potreste commettere nei confronti della nostra resistenza genererà una risposta fragorosa più forte della vostra", ha aggiunto. La folla ha intonato più volte "Morte all'America! Morte a Israele!"
- Anche in Cisgiordania non si fermano le proteste, a cui partecipano anche molti bambini. La gente chiede al governo di Abu Mazen, che controlla la zona, di alzare la voce e intervenire concretamente a Gaza. In foto: Nablus, Cisgiordania
- Il presidente iraniano Ibrahim Raisi ha definito gli Stati Uniti "complici nei crimini" di Israele a Gaza. Nella notte a Teheran si era già protestato davanti all'ambasciata inglese e a quella francese. In foto: le proteste nella notte in piazza Palestina, Teheran
- “Le bombe che cadono sulla popolazione di Gaza sono americane. Il mondo considera gli Stati Uniti complici dei crimini del regime sionista", ha detto il presidente Raisi rivolgendosi alle diverse migliaia di manifestanti riuniti in piazza Enghelab a Teheran. In foto: proteste a Teheran
- Ad Amman, in Giordania, in 5mila si sono radunati davanti all’ambasciata israeliana. La Giordania, che ha un trattato di pace con Israele, ha dichiarato ieri sera che Israele "è responsabile di questo grave incidente". Biden ha annullato il suo viaggio ad Amman
- In migliaia sono scesi in piazza al Cairo, in Egitto, davanti alla sede del sindacato di giornalisti
- Il presidente egiziani Abdel Fattah al Sisi ha deciso di dichiarare uno stato di lutto generale in tutta la Repubblica araba d'Egitto per un periodo di tre giorni, "per piangere la vita delle vittime innocenti del bombardamento criminale dell'ospedale battista Al-Ahli a Gaza e per tutti i martiri del fraterno popolo palestinese". In foto: Alessandria d'Egitto
- Mentre il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha chiesto un cessate il fuoco incondizionato nella Striscia di Gaza durante il suo intervento al vertice straordinario della Conferenza per la Cooperazione islamica (Oic) a Jeddah in Arabia Saudita, si sono riempite le strade della capitale turca Ankara per protestare contro l’attacco all’ospedale di Gaza
- A Istanbul, nella notte, una folla di migliaia di persone avevano invaso l'intera area del consolato americano. Poco prima era arrivata la dura reazione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che aveva definito quanto successo all’ospedale di Gaza "una barbarie senza precedenti nella storia"
- Anche a Tunisi una marea di persone – tra cui studenti e attivisti – si è radunata in mattinata nella centrale Avenue Bouguiba, davanti all'ambasciata di Francia, per manifestare il proprio sostegno al popolo palestinese in riferimento alle notizie del massacro all'ospedale di Gaza
- Un altro gruppo di dimostranti è invece andato davanti all'ambasciata degli Stati Uniti, al Lac 2, per sostenere il popolo e la causa palestinese e per chiedere l'espulsione dell'ambasciatore Usa in Tunisia. L'ambasciata americana in Tunisia nelle scorse ore aveva già emesso un messaggio di allerta per i cittadini statunitensi, in previsione delle manifestazioni in programma per oggi
- Gente in piazza anche in Siria, a Damasco come in altre città. Il governo siriano ha dichiarato tre giorni di lutto pubblico a partire da oggi "per le vittime innocenti morte nell'attacco delle forze criminali sioniste che hanno preso di mira l'ospedale al-Mamdani nella Striscia di Gaza". In foto: Idlib
- Migliaia di persone contro Israele a Sana'a, Yemen
- Manifestazioni anche in Marocco, ad esempio a Rabat
- Invase anche le strade di Dhaka, la capitale del Bangladesh. Qui si sono riversati i sostenitori del Partito Nazionalista del Bangladesh, vicino alla destra islamista e all’opposizione