Guerra in Israele, chi finanzia Hamas tra criptovalute ed enti di beneficenza
Una rete complessa e articolata sostiene il gruppo terrorista con armi e supporto economico. Non solo Iran e Qatar: ci sarebbero anche canali umanitari islamici operanti in Occidente che raccolgono denaro che viene poi indirizzato verso gruppi controllati da Hamas
- È difficile stimare da chi è finanziato e quanto riceva il gruppo terrorista di Hamas. Sicuramente ha l’appoggio di Iran e Qatar a cui si aggiungono altri Stati islamici e persino enti di beneficenza. A Rai News, Andrea Molle, Professore Associato di Scienza Politica e Direttore del Master in Studi Internazionali, della Chapman University, ha fatto un il punto della situazione proprio sui finanziamenti
- L’Iran considera Hamas un asset molto importante sia sotto il profilo strategico che politico. Nel 2020, il Dipartimento di Stato americano ha stimato che Teheran aveva trasferito ad Hamas e alla Jihad islamica palestinese più di 100 milioni di dollari all’anno. L’Iran aiuterebbe, armerebbe e finanzierebbe Hamas per espandere la propria influenza e destabilizzare i processi di pace nella regione. Dalle dichiarazioni passate, si evince che le Forze Armate iraniane abbiano un ruolo anche nell’addestramento di Hamas
- Doha si è sempre presentata al mondo come mediatore del conflitto tra Israele e Palestina e anche attualmente ha un ruolo attivo nei negoziati sul rilascio degli ostaggi. La sua posizione però sarebbe ambigua: dal 2012 ospita il leader di Hamas Khaled Meshaal, ma negli ultimi anni ha anche offerto rifugio ad altri diversi importanti membri della sua leadership. Quanto ai fondi, nel 2012 il Qatar si impegnò a devolvere almeno 400 milioni di dollari, oggi diventati quasi 1 miliardo, per aiuti e lavori di ricostruzione nella Striscia di Gaza
- Secondo il professor Molle, stando lo stato delle infrastrutture nella Striscia di Gaza, i fondi non sarebbero stati usati per alleviare le sofferenze del popolo palestinese. È invece più probabile che siano stati impiegati per finanziare il terrorismo e anche per rendere Gaza una fortezza, sviluppando la rete di tunnel sotterranei da cui si teme un ulteriore attacco a Israele
- Hamas riceverebbe la maggior parte dei finanziamenti tramite canali umanitari. In parte si tratterebbe di denaro che arriva dai palestinesi espatriati in Europa e Nordamerica e da donatori privati residenti nel Golfo Persico. Poi ci sono gli enti di beneficenza islamici operanti in Occidente che raccolgono denaro che viene poi indirizzato verso gruppi che, sulla carta, offrono servizi sociali ma che sono controllati da Hamas
- Gli aiuti statali, o di organizzazioni internazionali, come l’Unione Europea, vengono spesso intercettati dai terroristi. Per esempio, nel 2018 i 50 milioni di dollari stanziati dal Canada alla ONG World Vision per finanziare progetti umanitari nella striscia di Gaza, sono stati trasferiti dal responsabile del programma di aiuti in territorio palestinese, Mohammed Halabi, direttamente nelle casse di Hamas. Anche l’ente di beneficenza Islamic Relief Worldwide è considerato da Israele uno dei principali finanziatori di Hamas
- Oltre a Iran e Qatar, Hamas riceverebbe sostegno economico e armi dall’Arabia Saudita, dall’Egitto, dai paesi del Golfo, dal Sudan, dall’Algeria e dalla Tunisia
- Come riporta Il Messaggero, Matthew Levitt, un ex funzionario statunitense specializzato nell'antiterrorismo, ha stimato che la maggior parte del budget di Hamas, pari a oltre 300 milioni di dollari, provenga dalle tasse sulle imprese, così come da Paesi tra cui Iran e Qatar o da enti di beneficenza
- Hamas è stato sanzionato come organizzazione terroristica dagli Stati Uniti e da Paesi come la Gran Bretagna. Per evitare l’aumento delle restrizioni internazionali, farebbe largo uso di criptovalute, carte di credito o accordi commerciali artificiosi. Secondo il cofondatore della società di ricerca blockchain Elliptic, Tom Robinson, “il gruppo è stato ed è uno degli utilizzatori di criptovalute di maggior successo per il finanziamento del terrorismo”
- L'azienda d'analisi finanziaria TRM Labs ritiene che dopo i combattimenti del maggio 2021, gli indirizzi crittografici controllati da Hamas hanno ricevuto più di 400.000 dollari. Il Wall Street Journal, invece, riporta che i terroristi avrebbero raccolto milioni di dollari in criptovalute nell'anno che ha preceduto l'assalto. La Palestinian Islamic Jihad ha ricevuto 93 milioni in valute digitali dall'agosto 2021 allo scorso giugno. In un arco temporale simile Hamas ha ricevuto 41 milioni
- L’Iran invierebbe i finanziamenti attraverso società di comodo e transazioni di spedizione con navi e metalli preziosi. L’anno scorso, Hamas aveva creato una rete segreta di società che gestivano investimenti per 500 milioni di dollari in aziende dalla Turchia all’Arabia Saudita