Biden in Israele: "Priorità è garantire il ritorno degli ostaggi vivi"

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La visita del presidente americano è arrivata in un momento in cui le tensioni in Medio Oriente sono altissime, dopo l'attacco su una struttura ospedaliera di Gaza, con scambio di accuse tra Hamas e l’esercito israeliano. Il premier Netanyahu: "Il tuo sostegno è un chiaro messaggio ai nemici. Il 7 ottobre è stato come 20 volte l'11 settembre". Biden: “Chi pensa di attaccare Israele rinunci all’idea", ma precisa di non aver offerto il supporto delle truppe americane nel caso Hezbollah attaccasse Israele

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Oggi è stato il giorno della visita in Israele di Joe Biden. Le tensioni in Medio Oriente sono sempre maggiori, dopo l'esplosione in un ospedale di Gaza - con scambio di accuse tra Hamas e l’esercito israeliano - che ha causato centinaia di vittime. Washington, ha detto chiaramente Biden, condivide la posizione del governo israeliano, per cui l'esplosione all'ospedale è stata causata "dall'altra parte". Atterrato poco prima delle 10, Biden ha subito incontrato Netanyahu. "L'America è in lutto con voi e sta piangendo con voi", ha detto il presidente degli Usa al premier israeliano, per poi però ricordare che "Hamas non rappresenta tutti i palestinesi". In un messaggio registrato alla Nazione, Netanyahu ha fatto sapere che da Biden "abbiamo ottenuto una cosa di importanza suprema, che darà un contributo enorme alla nostra sicurezza: aiuti militari giganteschi per Israele, aiuti di una ampiezza senza precedenti''. Biden, a bordo dell'Air Force One al termine della sua visita, ha precisato però di non aver offerto truppe americane a Israele nel caso Hezbollah attaccasse e iniziasse una guerra. E ha detto di essere stato "schietto" sulla necessità di aiuti umanitari a Gaza. Sul punto, Biden ha sentito anche il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, con cui ha discusso meccanismi per assicurare che gli aiuti distribuiti vadano a beneficio della popolazione civile palestiniana : c'è l'ok dell'Egitto ad aprire il valico di Rafah, al confine con Gaza, per consentire il transito di 20 camion con aiuti umanitari. La riapertura potrebbe però non arrivare prima di venerdì (GUERRA ISRAELE-HAMAS, GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE DI SKYTG24). 

Biden: “Priorità garantire il ritorno degli ostaggi vivi”

"Io come presidente americano ho come altissima priorità garantire il ritorno degli ostaggi vivi", ha detto Joe Biden a Tel Aviv. "Se pensate di attaccare Israele, rinunciate a quest'idea, non fatelo", ha proseguito rivolgendosi ai Paesi ostili a Israele. Con il sostegno americano, "oggi Israele è più forte che mai. Bisogna fare giustizia" ma "non lasciate che questa rabbia vi consumi. Le scelte non sono mai facili e c'è sempre un prezzo da pagare" perché "richiedono una valutazione onesta". "La maggioranza dei palestinesi non sono Hamas" e "anche la perdita di vite palestinesi conta". Poi Biden ha detto: "Oggi sono qui per offrirvi un ulteriore pacchetto di aiuti per Israele, per continuare a fornire materiale per far sì che i cieli siano sicuri salvando così le vite dei civili. La portaerei Ford verrà trasferita nel Mediterraneo per esercitare il suo potere di deterrenza ed evitare che il conflitto si allarghi. Continuiamo a lavorare affinchè Israele possa vivere in armonia con i vicini". Poi ha aggiunto che la soluzione è quella dei "due Stati", israeliano e palestinese e ribadendo a Israele: "Non non siete soli, Gli Stati uniti sono al vostro fianco". 

Biden: 100 milioni di aiuti umanitari per Gaza e Cisgiordania

"Oggi annuncio 100 milioni di dollari di fondi Usa per l'assistenza umanitaria a Gaza e Cisgiordania. Questo denaro sosterrà oltre un milione di sfollati per il conflitto, comprese le necessità di emergenza a Gaza”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Tel Aviv dicendo che Israele ha accettato di permettere l'ingresso dei aiuti umanitari a Gaza "il più presto possibile". Biden ha lanciato un monito: la rabbia che prova Israele dopo l'attacco del 7 ottobre è la "stessa che gli Stati Uniti hanno provato dopo l'11 settembre”, definendola "shock, dolore, rabbia divorante". Ma, ha ricordato, a causa di quella rabbia "gli Stati Uniti hanno commesso degli errori dopo l'11 settembre". Nel pomeriggio Biden è ripartito dall'aeroporto Ben Gurion a bordo dell'Air Force One. Pochi minuti dopo è ripreso il lancio dei razzi da Gaza nella parte centrale di Israele. 

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Netanyahu: "Sostegno Usa chiaro messaggio ai nemici"

"Il 7 ottobre in proporzione è come 20 volte l'11/9", ha detto il premier israeliano  a Biden. "Abbiamo visto il tuo sostegno ogni giorno. Un chiaro messaggio ai nostri nemici. Il mondo l'ha visto in modo chiaro", ha poi aggiunto. "Come il mondo si è unito per sconfiggere il nazismo e si è unito per sconfiggere l'Isis, dobbiamo essere uniti per sconfiggere Hamas", ha quindi sottolineato Netanyahu. Lo stesso Biden, dal canto suo, ha ricordato che Hamas ha "compiuto orrori che al paragone quelli dell'Isis appaiono più ragionevoli".

Israle e gli ostaggi

Netanyahu e il presidente Usa hanno parlato anche del tema ostaggi. "Ho chiesto la restituzione degli ostaggi, e noi lavoriamo assieme per riportarli a casa con ogni mezzo possibile; fino che ciò avvenga, esigiamo visite della Croce Rossa agli ostaggi". Il premier israeliano ha poi chiarito a Biden che "non consentiremo che aiuti umanitari di cibo e medicine per Gaza partano dal nostro territorio''.

EDITORS NOTE: Graphic content / A Palestinian child injured in an Israeli air strike is carried inside the Nasser hospital in Khan Yunis in the southern of Gaza Strip, on October 17, 2023. Thousands of people, both Israeli and Palestinians have died since October 7, 2023, after Palestinian Hamas militants based in the Gaza Strip, entered southern Israel in a surprise attack leading Israel to declare war on Hamas in Gaza on October 8. (Photo by Mahmud HAMS / AFP) (Photo by MAHMUD HAMS/AFP via Getty Images)

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Biden e Al-Sisi

Per quanto riguarda il colloquio tra Biden e Al-Sisi, la Casa Bianca ha fatto sapere che i due leader hanno convenuto di "lavorare insieme per incoraggiare una risposta internazionale urgente e forte all'appello umanitario delle Nazioni Unite". Entrambi sostengono "la necessità di preservare la stabilità in Medio Oriente, prevenire l'escalation del conflitto e creare le condizioni per una pace duratura e permanente nella regione". I due hanno quindi ribadito il loro impegno per il duraturo partenariato strategico tra Stati Uniti ed Egitto.

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