Assalti in Brasile, circa 1.500 arresti. Nipote di Bolsonaro fra i manifestanti

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Migliaia di sostenitori dell’ex presidente hanno occupato e devastato edifici governativi nella capitale Brasilia, in scene che hanno ricordato l'assalto a Capitol Hill. Una cinquantina i feriti, alcuni in gravi condizioni. Dopo diverse ore la polizia ha ripreso il controllo della situazione. Secondo il ministro della Giustizia è un atto di "golpismo", Lula parla di “atti terroristici”. Bolsonaro, ricoverato in Florida per un'occlusione intestinale, condanna gli attacchi parlando di azioni “illegali"

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Federcalcio: "Basta usare la maglia della Seleçao per vandalismi"

Basta con l'uso da parte dei manifestanti e dei seguaci di Jair Bolsonaro della maglia della nazionale. È quanto chiede la federcalcio brasiliana (Cbf) all'indomani dell'assalto ai palazzi del potere a Brasilia. A individuare quanti appoggiano Bolsonaro, sin dalla campagna elettorale ma anche ora che nella Capitale e in altre città del Brasile hanno dato vita a saccheggi e blocchi stradali, è il fatto che molti indossano la tradizionale maglia gialla della Seleçao, cosa non affatto gradita dai vertici della Cbf. Così oggi la federazione cinque volte campione del mondo ha diffuso un comunicato in cui sottolinea che "la maglia della nazionale brasiliana è un simbolo dell'allegria del nostro popolo. È fatta per tifare, emozionarsi, amare il Paese. La Cbf è un ente apolitico e democratico, e auspica che la maglia della Seleçao venga usata per unire e non per dividere i brasiliani. La federazione stigmatizza con forza il fatto che la nostra maglia venga usata per commettere atti antidemocratici e di vandalismo".
- di Daniele Troilo

Pe: "Atto inaccettabile e odioso, rispettare il voto"

"Condanniamo fermamente l'assalto violento e illegale di ieri al Congresso, al Palazzo presidenziale e alla Corte Suprema di Giustizia a Brasilia da parte dei sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro. Si è trattato di un attacco inaccettabile e odioso al cuore della democrazia brasiliana, i cui autori e istigatori devono essere puniti con la piena forza della legge". Lo hanno dichiarato il presidente della commissione Affari esteri del Pe David McAllister, il presidente della delegazione all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana Javi López, il presidente della delegazione per le relazioni con la Repubblica federale del Brasile José Manuel Fernandes e il presidente della delegazione per le relazioni con il Mercosur Jordi Cañas. "Esprimiamo la nostra piena solidarietà al Congresso brasiliano, al governo del presidente Lula da Silva e a tutte le altre istituzioni democratiche del Brasile. Uno dei principi fondamentali delle democrazie è che i risultati di elezioni eque e trasparenti devono essere rispettati e qualsiasi tentativo di rovesciarli con atti violenti deve essere fermamente respinto. Siamo preoccupati per i crescenti atti di violenza politica da parte dei sostenitori estremisti dell'ex presidente del Brasile, che promuovono direttamente discorsi e azioni che portano allo scontro, all'odio, alla radicalizzazione e persino alla criminalità", spiegano nella dichiarazione congiunta, concludendo: "Chiediamo a tutte le parti in causa di fare tutto il possibile per superare questa situazione pericolosa e di adottare con urgenza misure per evitare che questi atti si ripetano, assicurando i responsabili alla giustizia".
- di Daniele Troilo

Il golpe in Brasile nel 1964 e la dittatura militare che durò fino al 1985: il fotoracconto

L'assalto dei sostenitori di Bolsonaro ai palazzi del potere brasiliani ha riportato alla mente le immagini del golpe del 1964, quando l’ordine democratico del Paese venne rovesciato da un colpo di Stato, che installò un regime destinato a governare il Brasile per oltre 20 anni. Ecco le principali tappe, dal colpo di Stato fino al ritorno della democrazia. GUARDA IL FOTORACCONTO
- di Daniele Troilo

Biden vuole parlare con Lula 

Joe Biden intende parlare con il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva dopo l'assalto al Parlamento con il pretesto delle infondate accuse di brogli elettorali: lo ha riferito il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan.
- di Daniele Troilo

Bolsonaro ricoverato in ospedale in Florida

L'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro - riporta il quotidiano brasiliano O Globo - sarebbe ricoverato in un ospedale di Orlando, in Florida, per alcuni dolori addominali. Una circostanza già occorsa nel 2021, quando Bolsonaro fu ricoverato a San paolo per alcuni problemi legati all'accoltellamento da lui subìto nel 2018.
- di Daniele Troilo

Sunak condanna l'assalto a Brasilia: "Pieno sostegno a Lula"

Il premier britannico Rishi Sunak si è unito via Twitter al coro delle condanne internazionali per l'assalto al Parlamento e alle altre sedi istituzionali in Brasile. "Condanno qualsiasi tentativo di minare la transizione pacifica del potere e la volontà democratica del popolo brasiliano", ha dichiarato il primo ministro. Sunak ha assicurato il pieno sostegno del Regno Unito al presidente Lula e al suo governo sottolineando la volontà di "costruire stretti legami tra i nostri Paesi negli anni a venire".
- di Daniele Troilo

Planalto come Capitol Hill. Quando sono assediati i palazzi del potere

Politicamente, il clima delle manifestazioni è simile. Sono state animate da una campagna elettorale intrisa di violenza e odio, durata più di un anno. Lula ha definito Bolsonaro un genocida, Bolsonaro ha definito Lula un terrorista. Ci sono stati scambi di offese anche tra Trump e Biden. In più, sui social, si sono diffuse teorie cospirazioniste e complottistiche, che non hanno certo mitigato il clima. LEGGI L'EDITORIALE
- di Daniele Troilo

Assalti ai palazzi del potere di Brasilia: il fotoracconto

Domenica 8 gennaio migliaia di sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro - sconfitto alle elezioni di ottobre da Luiz Inacio Lula da Silva - hanno fatto irruzione nelle sedi del Parlamento, della Corte suprema e Palazzo Planalto, sede della residenza presidenziale. I manifestanti hanno rotto finestre, ribaltato mobili, distrutto opere d'arte e rubato la Costituzione originale del 1988. La polizia, dopo alcune ore, è riuscita a riprendere il controllo dei palazzi. GUARDA IL FOTORACCONTO
- di Daniele Troilo

Biden-Trudeau-Obrador condannano l'assalto

"Canada, Messico e Usa condannano gli attacchi dell'8 gennaio alla democrazia del Brasile e al pacifico trasferimento dei poteri. Stiamo con il Brasile mentre salvaguarda le sue istituzioni democratiche": lo affermano in una nota congiunta Joe Biden, Justin Trudeau e Andres Manuel Lopez Obrador, a margine del loro vertice a Città del Messico. "I nostri governi sostengono la libera volontà del popolo brasiliano", proseguono, dicendosi "impazienti di lavorare con il presidente Lula per ottenere risultati per i nostri Paesi, per l'emisfero occidentale ed oltre".
- di Daniele Troilo

Meloni-von der Leyen: "Solidarietà a Brasile e condanna violenze"

Nel corso dell'incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Layan è stata anche condivisa la condanna per gli atti violenti in Brasile e la solidarietà alle istituzioni democratiche del Paese. Lo riferisce Palazzo Chigi.
- di Daniele Troilo

Il sindaco di Rio ordina lo sgombero dei bolsonaristi 

Il sindaco di Rio de Janeiro, Eduardo Paes, ha annunciato che oggi verrà rimosso l'accampamento dei sostenitori dell'ex presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, installato dallo scorso 30 ottobre davanti al comando dell'Esercito, nel centro cittadino. "Entro stasera il Sindaco in collaborazione con l'Esercito rimuoverà tutti gli oggetti dei manifestanti che attentano alla democrazia", ha detto Paes, alleato del presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Il sindaco ha poi reso noto che sono state sospese le ferie degli agenti della guardia municipale che, insieme ai militari, provvederanno a smobilitare l'accampamento. Intanto il governatore di Rio, Claudio Castro, del Partito liberale (Pl, di destra), ha ordinato di rafforzare la sicurezza delle proprietà pubbliche per il rischio di invasioni.
- di Daniele Troilo

Nota di Lula e dei leader delle istituzioni

Una dichiarazione congiunta dei Poteri della Repubblica federale del Brasile è stata pubblicata anche via Twitter dal presidente Lula Da Silva, in risposta all'assalto di domenica ai palazzi delle istituzioni brasiliane. "I Poteri della Repubblica, difensori della democrazia e della Carta Costituzionale del 1988, rigettano gli atti terroristici, vandalici, criminosi e golpisti di Brasilia. Siamo uniti perché vengano prese misure istituzionali, ai sensi della legge brasiliana. Invitiamo la società a mantenere la serenità in difesa della pace e della democrazia nella nostra pace. Il Paese ha bisogno di normalità, rispetto e lavoro per il progresso e la giustizia sociale della nazione". Seguono le firme del presidente Luiz Inacio Lula Da Silva, del presidente del Senato Vital do Rego, del presidente della Camera Arthur Lira e del presidente della Corte Suprema Rosa Maria Pires Weber. 
- di Daniele Troilo

Borsa di San Paolo poco mossa dopo l'assalto al Parlamento 

Appare poco mossa la Borsa di San Paolo del Brasile all'indomani dell'assalto al Parlamento e agli altri centri del potere di Brasilia da parte dei sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro. L'indice Ibrx 50 guadagna lo 0,02% a 18.428 punti, mentre l'indice IBrx appare invariato a 46.288 punti.
- di Daniele Troilo

Un'immagine dei disordini a Brasilia (Ansa)

- di Daniele Troilo

Lula lavora al Planalto nonostante i danni subiti 

Il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, oggi sta lavorando al Palacio do Planalto, sede della Presidenza della Repubblica a Brasilia, nonostante i danni causati ieri dall'assalto dei sostenitori dell'ex presidente, Jair Bolsonaro. Il ministro delle Comunicazioni, Paulo Pimenta, ha annunciato che Lula ha preso la "decisione" di lavorare questo lunedì al Planalto mentre gli impiegati stanno riparando l'edificio vandalizzato e i periti stanno raccogliendo tracce per le indagini della polizia federale. Pimenta ha specificato che Lula rimarrà nel suo ufficio al terzo piano - che non è stato raggiunto dai manifestanti - e che in giornata è previsto un incontro con la presidente della Corte suprema, Rosa Weber. In seguito il capo dello Stato dovrebbe riunirsi, sempre al Planalto, anche con il ministro della Giustizia, Flavio Dino.
- di Daniele Troilo

Usa: deputati dem chiedono estradizione Bolsonaro

Prime richieste in Usa per estradare Jair Bolsonaro in Brasile. Joaquin Castro, membro della commissione affari esteri della Camera, ha detto alla Cnn che Bolsonaro ha usato "il copione di Trump per ispirare i terroristi domestici per tentare di prendere il governo". "Ora Bolsonaro è in Florida...dovrebbe essere estradato in Brasile... Gli Usa non devono dare rifugio a quest'uomo autoritario che ha ispirato il terrorismo domestico in Brasile". Sulla stessa lunghezza d'onda la giovane star progressista Alexandria Ocasio-Cortez. 

- di Daniele Troilo

Senato raccoglie firme per Commissione d'inchiesta 

Il Congresso brasiliano ha già raccolto 14 delle 27 firme di senatori necessarie per aprire una Commissione parlamentare d'inchiesta (Cpi) che dovrà occuparsi dell'assalto ai palazzi del potere commesso ieri dai sostenitori dell'ex presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro: lo rende noto Cnn Brasil. Il presidente del Senato, Rodrigo Pacheco, che era in viaggio per le feste, è tornato in anticipo a Brasilia con l'obiettivo di insediare la commissione domani stesso, in una sessione straordinaria. Uno degli autori della richiesta della Cpi, il senatore della maggioranza, Renan Calheiros, ha affermato sui social che i fatti di ieri sono stati un "crimine annunciato". "Vanno appurate le responsabilità dell'attacco più grave contro la democrazia brasiliana. Proprio come avvenne a Capitol Hill. Non passeranno", ha scritto il politico.
- di Daniele Troilo

Guterres condanna assalto: rispettare volontà popolo

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres "condanna" l'assalto alle istituzioni democratiche in Brasile. "La volontà del popolo brasiliano e le istituzioni devono essere rispettate", ha scritto su Twitter, dicendosi "fiducioso che sarà così, perché il Brasile è un grande Paese democratico".

- di Daniele Troilo

Alcune strade ancora bloccate da bolsonaristi

In Brasile alcune strade e autostrade sono ancora bloccate dai sostenitori dell'ex presidente, Jair Bolsonaro, dopo l'attacco di ieri contro la sede della presidenza, del Congresso e della Corte Suprema. Secondo l'ultimo bollettino della polizia stradale, il traffico è già stato sbloccato su diverse strade ma due rimangono bloccate nel comune di Novo Progreso, nello stato amazzonico del Parà (Nord), e un'altra a Matupà, città nello stato di Mato Grosso (Centro). Ieri i bolsonaristi hanno bloccato le autostrade negli Stati di Paranà, Mato Grosso, San Paolo, Parà, Minas Gerais e Santa Catarina e il giorno prima avevano anche cercato di bloccare la distribuzione di carburante nello stato del Paranà, nel Sud del Paese, presso la raffineria di proprietà della compagnia petrolifera statale Petrobras, nel comune di Arauca'ria.

- di Daniele Troilo

1200 bolsonaristi arrestati al QG esercito a Brasilia

A Brasilia, gli agenti della Polizia militare del Distretto Federale e della Forza di Sicurezza Nazionale hanno rimosso praticamente tutti i manifestanti bolsonaristi che si trovavano nell'accampamento allestito di fronte al quartier generale dell'esercito. Sul posto sono state arrestate 1200 persone e almeno 40 autobus con manifestanti hanno lasciato la zona della tendopoli, un convoglio che poi ha attraversato le strade di Brasilia. In questo momento, scrive O Globo, ci sono solo ancora pochi manifestanti che stanno lasciando il sito. Intanto la polizia e l'esercito hanno recintato il quartier generale delle forze armate brasiliane. 

- di Daniele Troilo

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