Il presidente brasiliano ha affermato che tutti i rivoltosi responsabili di "atti terroristici" contro le sedi delle istituzioni saranno identificati e puniti. Ricardo Garcia Cappelli, segretario esecutivo del ministero della Giustizia, è stato incaricato di gestire la situazione
Dallo Stato di San Paolo, dove si è recato per monitorare le devastazioni causate dalle inondazioni, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha condannato la violenza delle ultime ore, che "non ha precedenti". "Non è mai avvenuto nella storia di questo Paese", ha detto definendo l'attacco contro le istituzioni democratiche da parte dei sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro "vandalo e fascista". Lula ha ordinato la chiusura del centro di Brasilia, dove si trovano gli edifici amministrativi e governativi, per 24 ore, in attesa che la guardia nazionale ripristini l'ordine. Lo riporta la Bbc. (SEGUI LA NOTIZIA IN TEMPO REALE).
"Pagheranno con tutta la forza della legge"
Il presidente del Brasile ha decretato l'intervento delle forze federali."Tutti i responsabili saranno individuati e giudicati", ha aggiunto Lula, spiegando che "queste persone devono essere punite in modo esemplare". Poi il presidente del Brasile ha avvertito: "Pagheranno con tutta la forza della legge", definendo "terroristi" le persone che hanno partecipato all'assalto. "Valutiamo la possibilità" di schierare "l'esercito per far sgomberare", ha dichiarato ancora Lula. Ricardo Garcia Cappelli, segretario esecutivo del ministero della Giustizia, è stato incaricato di gestire la situazione.
Lula: "La polizia del distretto federale non ha garantito la sicurezza"
Secondo Lula, "è la polizia del Distretto Federale che deve fare la sicurezza nel Distretto Federale e non l'ha fatto. Per incompetenza e malafede delle persone che si occupano della sicurezza del Distretto Federale (quello della capitale Brasilia, ndr)". Il presidente brasiliano Lula, dopo aver parlato alla nazione, ha lasciato Araraquara per rientrare nella capitale. Il quotidiano O Globo riferisce che la sicurezza del capo dello Stato è stata rafforzata nell'interno della città di San Paolo e intorno all'hotel dove alloggia nella zona centrale della capitale. "Ora torno a Brasilia, vado a visitare i tre palazzi che sono stati distrutti e potete stare certi che non succedera' piu', scopriremo chi ha finanziato tutto questo", ha detto Lula.