Lula rientrato a Brasilia, Bolsonaro: "Ripudio le accuse senza prove"

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Il capo di Stato ha constatato di persona il saccheggio del Palazzo presidenziale e della Corte suprema da parte dei sostenitori di Bolsonaro, che ha precisato: "Ripudio le accuse, senza prove, che l'attuale capo dell'Esecutivo del Brasile mi ha attribuito". Dopo gli assalti, il segretario esecutivo del Ministero della Giustizia, Ricardo Cappelli, ha spiegato che la situazione a Brasilia risulta "sotto controllo e che tutto sarà debitamente indagato. I criminali continueranno a essere identificati e puniti"

 

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Dopo i disordini delle scorse ore, il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, è tornato a Brasilia, dove ha constatato il saccheggio del Palazzo presidenziale e della Corte suprema da parte dei sostenitori di Jair Bolsonaro. Il capo di Stato aveva trascorso il pomeriggio ad Araquara, nello stato di San Paolo, flagellato dalle alluvioni. Da qui Lula aveva detto che il suo predecessore di estrema destra ha "incoraggiato" i "vandali fascisti" ad invadere i luoghi del potere nella capitale.

Bolsonaro: "Attacchi alle istituzioni sono illegali"

"Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. Invece, i saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come avvenuti oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali". Lo ha scritto su Twitter l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, negando la propria responsabilità per l'assalto alle istituzioni a Brasilia da parte dei suoi sostenitori.  Bolsonaro ha assicurato che, nel corso del suo mandato ha "sempre" rispettato la Costituzione, "rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la sacra libertà". "Ripudio le accuse, senza prove, che l'attuale capo dell'Esecutivo del Brasile mi ha attribuito", ha poi aggiunto. Allo stesso modo, Bolsonaro ha paragonato gli eventi accaduti ieri, che ha descritto come "depredazioni e invasioni" con le manifestazioni indette dalla sinistra", affermando che "sfuggono alle leggi", poiché "manifestazioni pacifiche e legali fanno parte della democrazia".

 

Eventi “senza precedenti” nella storia del Brasile

Le riprese di Tv Globo hanno mostrato Lula intento a parlare con i giudici della Corte suprema, proprio fuori dall'edificio con le finestre sfondate da coloro che ancora contestano il suo recente ritorno al potere. Il presidente ha parlato di eventi "senza precedenti nella storia del Brasile". Sempre a Brasilia il capo dello Stato ha posto la polizia locale sotto il comando delle forze federali per assumere la sicurezza, dopo che gli agenti erano stati sopraffatti dagli attacchi dei bolsonaristi. Il ministro della Giustizia e della Pubblica sicurezza, Flavio Dino, ha intanto assicurato in conferenza stampa che i luoghi del potere sono stati completamente evacuati e che oltre 400 persone sono state arrestate.

Il ministero della Giustizia: "Situazione sotto controllo"

Sempre nelle ultime ore, il segretario esecutivo del Ministero della Giustizia brasiliano, Ricardo Cappelli, da poco nominato da Lula a capo dell'intervento federale, ha spiegato che la situazione a Brasilia risulta "sotto controllo". Dopo la dispersione dei manifestanti iniziata nella notte, ha quindi confermato, le operazioni riprenderanno con il mattino. "Tutto sarà debitamente indagato. I criminali continueranno a essere identificati e puniti", ha scritto sui social. In base al decreto emanato nella notte dal capo di Stato, Cappelli, potrà adottare "tutte le misure necessarie di ordine pubblico" per porre fine alla rivolta.

A Brasilia sgombero degli accampamenti dei sostenitori di Bolsonaro

In vista delle prossime operazioni, l'esercito e la polizia militare del Distretto federale locale inizieranno lo sgombero dei manifestanti che sono ancora accampati a Brasilia. Lo riporta “O Globo”, secondo cui i dettagli dell'operazione che dovrebbe svolgersi proprio oggi sono stati discussi nella notte in un incontro con i ministri José Mucio (Difesa), Flavio Dino (Giustizia) e Rui Costa (Casa civile) insieme al comandante dell’Esercito, Julio Cesar Arruda, nel Comando Militare di Planalto.

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Corte suprema rimuove il governatore di Brasilia

Tra i provvedimenti successivi agli eventi, il giudice  della Corte Suprema Federale, Alexandre de Moraes, ha ordinato la rimozione del governatore del Distretto federale di Brasilia, Ibaneis Rocha, per un totale di 90 giorni. Lo riportano i media brasiliani. "La violenta escalation di atti criminali è circostanza che può verificarsi solo con il consenso, e anche l'effettiva partecipazione, dalle autorità competenti per la sicurezza pubblica e l'intelligence", ha sottolineato Moraes.

Tre Stati inviano polizia militare in aiuto a Brasilia

Almeno tre Stati, intanto, hanno annunciato l'invio della polizia militare che si unirà alla Forza Nazionale nel Distretto Federale di Brasilia dopo l'attacco dei bolsonaristi al quartier generale dei Tres Poderes. Gli Stati in questione sono quelli di Bahia, Piaui e Pernambuco. i bolsonaristi hanno rubato armi da fuoco a Planalto.

Rubate armi da fuoco a Planalto

Proprio qui, in base a quanto emerso, i bolsonaristi che  hanno preso d'assalto i palazzi del potere, a Brasilia, hanno rubato armi da fuoco conservate nel gabinetto di sicurezza istituzionale. Lo ha segnalato il ministro delle Comunicazioni sociali, Paulo Pimenta, che ha mostrato in un video due casse di armi da fuoco vuote, sopra un divano parzialmente bruciato. Il suo vice, Wadih Damous, ha sottolineato che i ladri "avevano informazioni" su quanto custodito in quell'ufficio, dal momento che hanno preso armi, munizioni e documenti. 

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