
Crisi Russia-Ucraina, le condizioni di Putin: “Nostri interessi non negoziabili”
Il leader del Cremlino, parlando in un discorso televisivo in occasione della Giornata del difensore della patria, si è detto pronto a trovare "soluzioni diplomatiche" con Kiev e l'Occidente. Il presidente chiede di ritirare la richiesta ucraina di adesione alla Nato, demilitarizzare il Paese e riconoscere l’annessione della Crimea a Mosca: condizioni che però non sembrano accettabili

Mentre la tensione tra Russia e Ucraina continua a crescere, dopo la decisione del governo di Mosca di riconoscere le repubbliche separatiste del Donbass e l’annuncio di supporto militare “se necessario”, Vladimir Putin è tornato a parlare di una possibile soluzione diplomatica alla crisi
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Putin, parlando in un discorso televisivo in occasione della Giornata del difensore della patria, ha detto che la Russia è pronta a trovare "soluzioni diplomatiche" con Kiev e l'Occidente sulla crisi ucraina. L’inquilino del Cremlino ha però anche aggiunto che gli interessi e la sicurezza del suo Paese sono “non negoziabili"
Quali aziende rischiano di più con la crisi tra Russia e Ucraina
"Il nostro Paese è sempre aperto al dialogo diretto e onesto per trovare soluzioni diplomatiche ai problemi più complessi”, ha detto Putin. “Tuttavia, gli interessi e la sicurezza dei nostri cittadini non sono negoziabili per noi"
La storia dell'Ucraina
Ieri il leader del Cremlino aveva dettato all’Occidente e alla stessa Ucraina tre condizioni per evitare una escalation militare nell’area: il governo di Kiev dovrebbe ritirare la sua richiesta di adesione alla Nato, demilitarizzare il Paese e riconoscere l’annessione della Crimea alla Russia
I piani di Mosca per l'invasione: le ipotesi
Richieste che però sembrano non accettabili per l’Ucraina e anche per l’Occidente. Il presidente Volodymyr Zelensky, dopo aver già detto di “non aver paura” della Russia, ha deciso di richiamare nell'esercito i riservisti per un periodo straordinario di fronte alla minaccia dell'invasione e chiesto l’invio di più armi dai Paesi dell’Unione europea e dagli Stati Uniti. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha intanto annullato l’incontro previsto con l’omologo russo Sergey Lavrov
Le ultime notizie sulla crisi in diretta
A seguito del riconoscimento russo delle repubbliche separatiste nel Donbass, l’Unione europea e gli Stati Uniti hanno approvato un primo pacchetto di sanzioni contro persone, entità e banche coinvolte a vario titolo nell’escalation militare. I Paesi occidentali si sono detti pronti a ulteriori misure nel caso la situazione sul campo peggiorasse ancora
Scattano le prime sanzioni Ue e Usa contro la Russia
"Le sanzioni non risolveranno nulla con la Russia”, ha commentato l'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov. “Difficile immaginare che Mosca cambi politica estera sotto la minaccia di misure restrittive"
Cosa accadrà alle repubbliche separatiste del Donbass
"Non ricordo un solo giorno in cui il nostro Paese è vissuto senza subire alcuna restrizione dal mondo occidentale”, ha aggiunto il diplomatico russo. “Abbiamo imparato a lavorare in tali condizioni. E non solo sopravvivere, ma anche sviluppare il nostro Stato”
Chi è il presidente russo Vladimir Putin. FOTO
Le parole di Anatoly Antonov suonano come un avvertimento nei confronti di Washington: "Non c'è dubbio che le sanzioni imposte contro di noi danneggeranno i mercati finanziari ed energetici globali. Gli Stati Uniti non ne resteranno esclusi, i cittadini comuni subiranno tutte le conseguenze dell'aumento dei prezzi"
Perché Putin incolpa Lenin per la creazione dell'Ucraina
Oltre alle sanzioni imposte a Mosca, ieri la Germania ha deciso di fermare, almeno per il momento, la messa in funzione del gasdotto Nord Stream 2, che collega direttamente la Russia a Berlino
Cos'è il gasdotto Nord Stream 2 e perché è strategico