Manovra, dai tagli fiscali alle spese: ecco quanto costano le misure

Economia
Ansa/Ipa

Introduzione

Tagli fiscali per 7,9 miliardi, maggiori spese per 14,4 miliardi: la legge di Bilancio è arrivata a un totale di 22,3 miliardi. Non ci saranno ulteriori modifiche dal momento che il testo arriva blindato alla Camera dove (dopo il voto di fiducia) sarà approvato definitivamente martedì 30 dicembre con la votazione finale in Aula a Montecitorio. Ecco l’impatto dei vari interventi.

Quello che devi sapere

Manovra prudente

La legge di Bilancio è rimasta in Senato 63 giorni, per quello che lo stesso ministro dell'Economia Giorgetti ha definito un “percorso tortuoso”. La manovra è “prudente, non stagnante”, per usare le parole del titolare del Mef. Punta a tenere insieme da una parte l'economia di famiglie e imprese, dall'altra l'equilibrio dei conti pubblici. Non ci sarà una spinta alla crescita economica, che nelle stime del governo rimarrà a +0,7% nel 2026 grazie soprattutto all'ultimo anno di risorse del Pnrr.

 

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L’obiettivo

Il governo punta a far scendere il deficit appena sotto il 3% già nel 2025, con un anno d'anticipo. Il risultato consentirebbe all'Italia di uscire dalla procedura di disavanzo dell'Ue e di non considerare nei calcoli del deficit la crescente spesa per la difesa sulla quale i Paesi europei della Nato si sono impegnati.

 

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I costi lievitati

Durante l'esame parlamentare, soprattutto con l'arrivo dell'ultimo emendamento del governo, la manovra è lievitata. L'asticella degli effetti finanziari si attesta a 22,3 miliardi nel 2026. L'impatto rimane di 22 miliardi nel 2027 e poi flette a 20,6 miliardi nel 2028. I capisaldi non sono cambiati, anche se sono state inserite anche norme destinate ad incidere sulle abitudini degli italiani come la tassa di 2 euro sugli acquisti sui piccoli pacchi extra Ue fino a 150 euro di valore.

 

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Quanto pesa il taglio Irpef

Analizzando i valori degli interventi si scopre il reale impatto delle misure. La posta di maggior rilievo è la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33%, nello scaglione da 28mila a 50mila euro. Vale da sola 2,9 miliardi nel 2026, circa 3 miliardi dal 2027. L'impatto maggiore è dai 50mila fino a 200mila euro, tetto oltre il quale i benefici vengono sterilizzati da un taglio delle detrazioni fiscali.

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L’impatto delle misure fiscali

Come alleggerimento fiscale vale molto anche la rottamazione fino al 31 dicembre 2023: 1,5 miliardi. Vale quasi quattro volte di meno lo sconto fiscale (aliquota al 5%) sugli aumenti dei rinnovi contrattuali per i redditi sotto i 28.000 euro che costa 420 milioni. L'aliquota ridotta sui premi di risultato, che scende dal 5 all'1%, vale 535 milioni; l'imposta sostitutiva sul trattamento accessorio dei lavoratori pubblici alleggerisce il prelievo di 359 milioni. Costa cara, ma solo dal 2027, la parziale sterilizzazione dei mesi che si aggiungono per andare in pensione (ne scatta solo uno invece di tre): impatta sui conti per 1,2 miliardi.

 

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I finanziamenti per famiglie e sanità

Famiglia e sanità sono altri due capitoli di rilievo. La sanità viene rifinanziata con 2 miliardi. Tra i capitoli maggiori due riguardano le madri: 630 milioni vanno ad integrare il reddito delle lavoratrici con due o più figli, 225 milioni per favorire un loro esonero contributivo. È finanziato con 466 milioni invece l'adeguamento del calcolo dell'Isee, che esclude la prima casa ora fino a 200mila euro nelle grandi città. La social card viene rifinanziata con mezzo miliardo e per l'Assegno di Inclusione (Adi) viene cancellato il mese di sospensione previsto dopo la prima assegnazione per 440 milioni.

 

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Le misure per le imprese

Le imprese incassano nel 2026 2,3 miliardi per il credito d'imposta della Zes Unica. Ma il superammortamento, che il primo anno non ha impatto sui conti, le aiuta per 541 milioni nel 2027 e un miliardo nel 2028. Ci sono poi fondi per i macchinari (la Sabatini), per le filiere del turismo e il rinvio della plastic e sugar tax che da sola vale 385 milioni il primo anno.

 

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I costi per ministeri, banche e assicurazioni

Parte del conto sarà pagato da banche e ministeri: questi ultimi avranno tagli per 2 miliardi ma potranno rimodulare le spese. Salate anche le tasse applicate a banche e assicurazioni: il solo aumento dell'Irap vale per loro 1,2-1,3 miliardi. Ma qualcosa pagheranno anche i cittadini: ci sono anche 552 milioni per l'aumento delle accise sui carburanti e altri 213 milioni che arriveranno dal rincaro dei tabacchi, valori superiori alla mini-stretta sugli affitti brevi, di cui si è tanto parlato, che frutterà 138 milioni ma solo dal 2027.

 

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